Vi dicevo dei problemi agli "artificiali" boschi di peccio (abete rosso) in parte del Alpi, evidenziati prima da Vaia poi dal bostrico.
Come dicevo anche, le politiche forestali sono cambiate: ecco una splendida betulla che, fino a qualche tempo fa, sarebbe stata tagliata.
Questa regressione a boschi e vegetazione varia, non monoculturale, è un bene.
Che bella che è. Fanno bene a farla crescere.
RispondiEliminaDovrebbero piantare nuovi alberi anche in città.
Di recente sono stato in una cittadina altoatesina e ho viti rovato lo stesso approccio al verde urbano di alcune belle citta' dell'Europa centrale o settentrionale: verde con "grandi, splendidi " alberi.
EliminaQui vige la moda dell'albero cotton-fioc e delle capitozzature a base di motosege (altro in ).
Purtroppo il consumo di suolo e' un tumore inarrestabile: non solo non crescono le aree verdi ma migliaia di ettari vengono cementificati ogni stagione.
Ha senso anche da un punto di vista completamento differente: quello dell'antifragilità (Nassim Taleb). Un sistema con elementi tutti uguali è più vulnerabile di uno fatto da elementi diversi.
RispondiEliminaSi', Vapore Sodo, i sistemi con elmenti tutti uguali sono tanto specializzati quanto fragili.
EliminaVoltare pagina e dare importanza alla nuova betulla in foto.:))
RispondiEliminaSi dice che la Natura si riprende indietro ciò che le viene strappato ,a volte però una mano le serve per ripristinare più velocemente i suoi equilibrio.