domenica 23 marzo 2025

Dipendenza sudditanza

 Potrebbe apparire come una pagina senza capo né coda. Partiamo dal folklore: la morosa del figlio di Rosa Canina aveva udito che non avevo mai visto Pretty Woman e... un paio di settimane dopo ce l'ha portato in forma di DVD. Una sera ce lo siamo visto su questo mio vecchio piccio che ha ancora il lettore per DVD. Una sorta di Cenerentola in salsa fine anni ottanta. Non mi soffermerò sulla trama per quanto riguarda il sentimentale. Devo dire che essendo entrambi sottoesposti, Rosa Canina ed io, siamo molto attenti alle immagini. Così, entrambi, siamo rimasti colpiti da quella infatuazione collettiva e yuppie (a quel tempo si usava quell'anglismo per indicare giovani rampanti) per il principio di globalizzazione, con alcuni passaggi che mostrano il ricco giovane protagonista impegnato con appuntamenti o telefonate con uomini di affari nipponici per investimenti o borsa nel/del Sol Levante. Faceva fico!

Ora penso ai dazi incombenti. Ripropongo, dopo oltre dieci anni, la questione di un punto sempre trascurato nel mercatismo: la grave fragilità sistemica. Qui interi territori diventati monoculturali Prosecco, province emiliano-lombarde del parmigiano reggiano, Anaunia colle sue mele non-trentine, o prodotti frankestein come i semifinti speck altoatesini o bresaole valtellinesi. Assurdità ultraspecializzate che tolgono ogni senso al resto che concerne il vivere in quei distretti: una volta che hai riempito i bicchieri con presuntamente squisiti  Chianti o Prosecco, cosa succede a tutto il resto che dovrebbe essere sulla tavola!? Mediocre robaccia importata, null'altro.  Poi di là chiudono l'export e tu rimani solo coi tuoi litri di bianco e rosso. Mica male, eh!?
Quindi il pesante impatto sull'aziende italiane potrebbe essere un'occasione per considerare non solo il profitto a medio e breve ma anche la questione, negletta, da decenni, di resilienza e, non oso dire autonomia, ma anche solo minor dipendenza dallo Altrove. Ha senso che le stalle nella montagna parmense, modenese, etc. stiano aperte solo se in Cina o negli SUA comprano il Parmigiano Reggiano!? Se nel 2025 arrivasse un problema alle viti, in Prosecco, si azzera la produzione e reddito di tutte e sole  le aziende del prosecco!? E' già successo in Salento col problema dell'agricoltura quasi solo olearia annientata dalla xilella. Una follia purtroppo reale.
E' bene ridurre in maniera ampia e diffuse queste pericolose monoculture monoprodotto e tornare ad avere una discreta varietà economica, agricola, produttiva.

Ieri, alla Milonga Sì, ho ballato anche con una giapponese e una statunitense di Seattle: con quest'ultima ho scambiato due parole due nel chamuyo, le micro conversazioni tra un brano e il successivo di una tanda: ella e il moroso erano in visita in Italia per sei giorni. Ma ha senso questo turismo sì-global, mordi e fuggi, 12h 30' di andata, 12h 30' al ritorno, un giorno di viaggio in aereo, per stare quattro giorni!? Un impatto energetico devastante per qualche giorno di spasso!?

Sono proprio i rapporti con gli SUA, ampiamente patologici per molti aspetti, che stanno cambiando drasticamente in poco tempo. Compresa ciò che ipocritamente viene chiamata alleanza militare - evidente sudditanza militare non andava bene.
Avere n basi piene di armi atomiche e di distruzione di massa da parte degli "alleati" (invasori non si può scrivere) pare non sia un problema. Ora dice pure, ad alcuni alleati-sudditi, come i danesi, che vuole pigliare intere parti del loro territorio. Anche quella della difesa europea dovrà essere questione sulla quale fare qualche riflessione. In caso di arraffamento della Groenlandia o di altre parti europee, come si risponde? Coi fiori di bach? con i girotondi? Col peperoncino appeso allo specchietto retrovisore?

Queste modifiche radicali e subitanee nelle geopolitica sono reali ed è poco saggio illudersi che tutto possa continuare (come quando il sistema è(ra) drogato) come se esse non esistano.
Uscire da una dipendenza è tanto importante quanto essa è grave e consolidata, la terapia non è banale.

(blind, pawelkuczynski)



L'uomo che devitalbizzava gli alberi - 4

(L'uomo che devitalbizzava gli alberi - 3)

 Dopo la scorpacciata di tango di ieri pomeriggio, sera e prima notte, alla milonga del cuore, ho avuto "i postumi". Anche se non ho fatto così tardi, sono sempre tre ore dopo l'orario solito in cui vado a dormire.
Misto di stanchezza e voglia di dormire ma già svegli. Sono riuscito, a riaddormentarmi per un paio d'ore.
Le previsioni meteo non sono state indovinate neppure questa volta: da coperto con pioggia previsto a parzialmente nuvoloso ventilato. Zio peto, non "ci beccano" neppure il giorno prima!
Avevo annullato uscita in montagna, avevo voglia di aria, luce, sole, verde.
Sono stato tre ore e mezza, al sole e un po' di vento, a devitalbizzare gli àmoli (qui i lessici locali sono alquanto differenziati, rusticani, mirabelli, mirabolani, marusticani, Rosa Canina ne raccogli i frutti e cuoce delle scìquisite marmellate), gli olmi, gli alberi di giuda, i pioppi, le roverelle, i noci nella scarpata sotto casa e il sentiero che facciamo, Rosa Canina ed io, quasi giornalmente per andare e tornare alla/dalla stazione. Unici attrezzi, guanti da lavoro, scarponi, roncola, olio di gomito.
Provo gioia a vedere che questi alberi stanno diventando, anno dopo anno, sempre più grandi. Mi chiedo quanto resisteranno prima che arrivi il solito con la motosega.
In quest'ultino anno di meteo atlantico ho visto intere scarpate fianco strada franate come gelati al sole, regolamenti anacronistici "gestione neve" che spingono i confinanti a tagliare tutti gli alberi dalle scarpate ormai solo erbose che alle prime piogge abbondanti vengono giù. Ho visto interi boschetti annientati e poi sepolti da vitalba e rovi, sempre scarpate lungo strada, poi franate. Non frega niente a nessuno.
A me_mi piace, gli alberi che crescono e diventano grandi sono una delle cose che amo di più.

mercoledì 19 marzo 2025

Somiglianza

Sono venuto a conoscenza della scomparsa di Gianna Lou Müller in arte Nadia Cassini.
Devo essere sincero: non conosco pressoché nulla di lei.
Ciò che mi ha sconcertato è la straordinaria somiglianza tra lei e Melacerba, peraltro di origini calabresi, con la quale ebbi un principio di principio di storia, forse neppure quello, quando UnBipedino era proprio piccolino, io separato ancora da non molto tempo.
Melacerba era una splendida donna, eppure, io rimasi colpito dalla cupezza e dal senso di angoscia che trasparivano da alcuni suoi discorsi, racconti, confidenze. La prima sera e notte che venne a casa mia, le preparai una splendida cena. Poi si lasciò andare e i miei entusiasmi vennero spenti dai suoi racconti di sogni e altro, direi incubi più che sogni. Dormimmo abbracciati come sorella e fratello, con il mio eros annientato da quel flusso nero. Anche questo, pare, una caratteristica simile.
Osservo la foto a corredo in cui ella è senza trucchi e altre cose pesanti, capelli ossigenati e altra robaccia del genere, così come era. Qui pare proprio... una foto di Melacerba. Che bellezza, però!
Se n'è andata presto. Riposi in pace.

(giannaloumüller alias nadiacassini, via wikipedia)

martedì 11 marzo 2025

Medio A.

Domenica abbiamo camminato qualche ora per una parte di quel medio Appennino letteralmente sfasciatosi nelle alluvioni di maggio 2023 e di ottobre 2024: qui la geologia è veramente fragile.
Caldo abnorme, non un centimetro cubo di neve. Tuttavia questo autunno che dura da novembre, è stato ricco di piogge, la vegetazione è florida e già pronta ad esplodere. Una meraviglia rispetto agli orribili, siccitosi, disastrosi aridi, polverosi non-inverni degli ultimi lustri. La mia carta riportava un sentiero non più esistente, ci siamo persi in un tratto del percorso, obbligandoci ad una discreta regressione.

Parliamo di natura, uno delle poche realtà ancora dritta in questo mondo storto, in cui le notizie di inversioni, di aberrazioni, di masosadismi tanto scemi quanto "moralizzatori" al contrario, da ermellinati a bifolchi, fanno a gara per dimostrare la propria sinistra perversione orgogliona.

Interessante e singolare endemismo di Viola odorata (viola mammola): molto raro vedere questa cromia sul lilla.

Questo lo devo cercare: il giallo vivo era poderoso.

Ecco l'Appennino di agricoltura abbandonata. Veramente incredibile come il settore prima sia letteralmente quasi sparito. Cosa assai infausta.


mercoledì 5 marzo 2025

Uno all'ora

Sono in attesa da una buona ora qui dal mio medico di famiglia, mai incontrato prima. Estremamente lento e pacato nel conversare. Così entra un paziente e ci sta per quarti d'ora perché nel frattempo egli risponde, in lunghi tempi, alle innumerevoli telefonate che riceve.

È entrato un maranza, oltre 40' fa, che ha rotto il cazzo tutto il tempo, in sala di attesa, col suo furbofono a grande volume e le decine di puttanate che ha visto, è ancora dentro. Ho ancora due persone prima di me. Quante ore dovrò stare qui? Siamo a uno all'ora. Ora capisco perché egli non riceve su appuntamento.

Du' palle, non riesco ad essere così paziente., sono uscito dall'ambulatorio alle 19

Aggiornamento: tre pazienti, soo uscito dopo 3h 13' dall'arrivo.

domenica 2 marzo 2025

Scorcio

Ci siamo alzati presto, poco traffico, in poco tempo siamo arrivati all'inizio del sentiero.
Un piccolo scorcio d'inverno, a inizio di primavera, finalmente! Poco, molto poco, meglio che nulla.
Non posso neppure dire che è stata la prima ciaspolata dopo quell'ultima, era la prima metà del 2022, quella che compromise definitivamente la mia anca, visti gli accumuli di poco conto, _zzz ed io le ciaspole le abbiamo lasciate come pesi appese agli zaini, solo scarponi.
Eppure, tornare a faticare, con buon passo CAI, nell'incanto bianco, vedere Rosa Canina vivace camminatrice, avere una piccola percezione, anche solo ca. tre ore, di inverno, il pizzicare del gelo sui polpastrelli finali delle dita, sentrire il proprio fiato, nella salita nel silenzio, nel bianco. Ehssì il bianco, che meraviglia!
Passati poco più di due mesi dall'ultima camminata del 29 dicembre u.s., bello sentire la fatica, rompere il fiato, sapere di avere un corpo vivo e la volontà di arrivare alla vetta. Tutto chiuso, in cima, dalle nuvole e da aria umida gelata, da nord-est, avevamo capelli, barbe tutti imbiancati, sembravamo sul Nanga Parbat, o sul Siula Grande, in invernale, invece che in cima ad un monte di Appennino. Arrivati in vetta, qualche parola, il condividere la gioia di essere in cinque, lassù, visibilità non arrivava a quindici metri, abbiamo girato i tacchi, tornati per lo stesso percorso della salita.
Poi fin quasi alle diciotto, a casa, buon cibo e belle parole con _fardi (oggi con la sorella), vogliamo tornare quanto prima per alcune alte vie in Val Grande.


Dalla brace alla padella

Le "città stato" europee in balia degli imperi.
Gli SUA hanno usato l'Ucraina contro la Russia, poi l'hanno "tradita", lasciata lì  come una lattina di Pepsi vuota.
L'unica cosa forse positiva è la rozza franchezza di Trump, lontana 1000 miglia dalle nauseabonde ipocrisie radical scem bigottarcobalenghe dei liberal stelleestrisce.
Pur di scappare da quello russo gli Ucraini si sono cacciati in quello statunitense. Dalla cottura alla brace a quella in padella. Pagano assai caro la loro voglia di indipendenza, in una delle innumerevoli eterogenesi dei fini che contraddistingue la storia. Abbiamo Camp Darby, Ghedi, Sigonella, Aviano da quasi ottant'anni, come le zecche non c'è li toglieremo mai di dosso.