martedì 13 maggio 2025
Di più soave
sabato 10 maggio 2025
Calma, fantasticamente
Un lettore anonimo minaccia di adire la vie legali per giudizi e affermazioni sollevate in discussioni tra anonimi.
Riaccendo la lista di attesa per i commenti in modo che si plachino gli animi.
Le idee e affermazioni espresse da anonimi sono puramente, squisitamente in astratto. Suggerisco di considerare il buono, gettare il cattivo.
Se pagine e commentari fossero non graditi, la cosa fantasticamente facile, gratuita, immediata e semplice è evitare di leggere, commentare, frequentare questo luogo rispetto al quale non vige alcun obbligo di frequentazione.
venerdì 2 maggio 2025
Angolo
Domenica scorsa, nella passeggiata mattutina prima della milonga del pomeriggio, ero incappato, con _zzz, in questo angolo, all'incrocio tra due strade del centro storico.
Un'edera così rigogliosa, esuberante, da essere addirittura in forma para-arborea.
Verde acceso, un poco di ombra, per un luogo che potrebbe dare anche altri tipi di piacere.
giovedì 1 maggio 2025
Sul lavoro
- Un’aporia nella quale è difficile orientare la propria bussola morale.
Vapore Sodo, geogatti
Mmh.
Discorso complicato: molte persone pensano solo al diritto al lavoro che, sotto sotto, viene creduto un diritto ad un reddito, un'aberrazione che nelle società signorile di massa, diventa la demagogia del reddito di fancazzanza, l'ipocrisia dei compagni al caviale predicatori con BMW e sguattero/servo filippino che pulisce anche i cessi. Rosa Canina, insegnante, mi racconta quasi quotidianamente degli orrori di molti colleghi per cui la scuola è il posto di stipendio: sono quelli che scansano tutto il possibile e, non di rado, lo ammettono direttamente, sono lì solo per lo stipendio. Saprei io come raddrizzarli (non c'è alcun obbligo di fare lo insegnante!).
Mio padre, colto e libero pensatore, frequentò anche delle comunità gandhiane e mi raccontò dello sciopero della fame che Gandhi fece perché la moglie, di casta alta, voleva far pulire i cessi ad una persona di casta inferiore.
Quindi io sono ferocemente contrario a far fare ad altri ciò che non ci piace. Lo so, questo è un moralismo severo, estremo, che contrasta colla natura, colle leggi della termodinamica per le quali lo spirito innato è la massima resa al minimo dispendio energetico. Il reddito di fancazzanza è la coronazione ideologica della massima resa col minimo "lavoro".
Ho trovato la soluzione alla aporia, come usa messer Vapore Sodo: sul piano della natura, della ecologia
- Non si mangia gratis.
- Quello che scansi tu poi tocca a me.
No grazie! - Se non fai bene il tuo lavoro poi i danni li subisco io.
No grazie! - Ci sono infiniti lavori di ogni tipo, ripeto, di ogni tipo che ogni persona, può fare per mantenere sé stessa e per contribuire alla comunità.
Quindi sì al dovere di lavorare per non pensare su spalle altrui.
Il resto è demagogia per pigri, furbastri, e cialtroni dalla quale io sto più lontano possibile.
Diario di blog
Sono a casa con l'influenza. Uff. Il lato positivo è che ho ripreso a leggere alcuni diari; aggiungerò qualche pagina anche a questo.
mercoledì 30 aprile 2025
Dimmi con chi vai
Ora che si son svolti i funerali, posso tornare a Jorge Mario Bergoglio.
- Dimmi con chi vai ti dirò chi sei.
Ecco, un aspetto positivo di Jorge Maria Bergoglio, lo si trova: veniva dalla nazione del tango. Molto importante, direi.
Non ho competenze teologiche, mi fermo qui e mi taccio. Ora speriamo che la Bonino passi a miglior vita quanto prima smettendo di sinistrare l'Italia e l'Europa. Da tempo aspetto di stappare due buone bottiglie: quando se ne andrà ella e quando se ne andrà Soros.
martedì 29 aprile 2025
Ciò per cui ti amo
L'ultima fine di settimana l'ho trascorsa, con la nobile arte dei passi argentini, in una città del Veneto.
Non proprio una maratona, perché su due giorni, sabato e domenica, non c'è stato il venerdì sera. Posto splendido, luce e aria buona, praticamente in un cortile interno di un palazzo del centro storico, restaurato e adibito a museo. Fresco e l'aria di primavera che girava, che meraviglia rispetto a tante topaie mefitiche! In mezzo alla città, colle persone che passavano, curiose: il tango esercita un discreto fascino, sui non addetti, devo dire: nelle milonghe in luoghi chiusi non ce ne si accorge ma quando c'è la presenza del pubblico, anche se a margine, ecco che la curiosità/attrazione diventa evidente.
Ero arruginito dopo un mese e rotti quasi senza tango, domenica molto meno cesso di sabato, ero un tricheco, sabato!
Che bello tornare felici sulle ali del tango!
Ballo con donne ed entro in qualche confidenza con l'altra metà del mondo: ogni tanghero, ogni tanghera conosce molto bene il livello di incredibile e subitanea intimità nella quale trascina una tanda ben riuscita!
Così pensavo a queste donne, alcune sole, che girano per eventi, emancipate, con una qualche poesia, grazia in corpo, molte belle, libere, potenti.
Con una tanghera umbra, _iucci, proprio col fascino di una bella quarantacinquenne, sono precipitato in una conversazione via via sempre più seduttiva. Conosco i modi della seduzione: ad un punto siamo arrivati a baciarci cogli occhi, ci toccavamo sempre piu' spesso, mani, braccia, cosce.
E' così facile. Poi ho tirato bruscamente il freno a mano. Sul suo lato non voglio creare illusioni e di giocare con anime e sentimenti, sono anime, menti, emozioni, non solo begli occhi, viso, piedi e mani curate come ogni tanghera che si deve, un seno che a a tratti si appoggia al tuo torso, un sedere. No, non sono solo quello.
Amo tanto la mia Rosa Canina e, non voglio introdurre ingressi ed uscite emozionali, energetiche che non possono non incidere sul nostro amore. Quella della ineluttabilità di certe tresche è una grandissima cazzata: è ampiamente sufficiente volere NON inoltrarsi nei sentieri dell'eros, non chiedere numeri, non messaggiarsi, non scriversi, non rivedersi, non passare dal flirtare alla seduzione, poi segue la trombazione e tutto diventa molto difficile. Così, ad un certo punto, ho tirato il freno a mano e dallo stare seduti vicini, una mezz'ora, sono tornato a ballare, a fare altro.
Riflettevo su di voi donne del tango, belle, affascinanti e ora, come me, rose con qualche petalo che inizia ad appassire.
Non poche donne del tango, sono senza figli e, per l'età non ne possono più avere: da una parte della conversazione con _icucci l'ho percepito, questo vuoto biologico-esistenziale, da come mi raccontava, con entusiasmo, della zietà affettuosa, intensa con un nipote prima bebè ora bambino.
Ritorniamo alla solita demenziale, assurda narrazione sinistrante "la cultura è tutto" Un bel par di cazzi!
La cultura, come scritto mille volte in queste pagine, è solo un finissimo strato di vernice fragile sul resto che è natura. Ora insorgeranno femministe, le ancelle del politicamente corretto, le talebane del progresso le oltranziste dell’ideologia del progresso senza-se-e-senza-ma [correzione qui]: ne ho viste talmente tante di donne, nel tango, con 'sta sofferenza latente dell'essere senza figli, che ormai la realtà è del tutto evidente.
Così, profondamente, percepisco un velo di tristezza, di inquietudine su queste rose che, data l'età, hanno qualche petalo che inizia ad appassire. Inquietudine che abbraccia queste anime con le quali, a volte, diventiamo uno di due, sulla gioia di qualche vals o tango, nell'ebbrezza, estemporanea, di aver sconfitto tempo e morte.
La gioia, passata la musica, quando arrivano il silenzio e la stanchezza, si fa notte, lascia il posto anche alla malinconia.
Anche questo è il tango, ciò per cui ti amo, tango.