domenica 19 gennaio 2025

Il picchettio

Lunedì mattina, appena uscito, sul primo breve tratto di strada prima del sentiero, udii l'allegro, veloce martellio di un picchio. Quel quarto d'ora a piedi mi dà spesso tutta la bellezza della natura e del suo manifestarsi.
Così diverso rispetto alla bellezza del tango in cui mi tuffai tutta la giornata di domenica, in uno sperduto posto della val Padana orientale.
Problema grave dell'aria viziata (eufemismo) a parte (rende MOLTO faticoso il tutto), risolto diminuendo molto il numero di tanda. Senza aria, si spegne tutto... Comunque incappai in alcune tanghere assai valide. Alcune di quelle tande, quelle che ti illudono che tu sua riuscito a fermare il tempo e ad annullare la morte, danno alla testa.
L'avevo adocchiata da un po'... poi il solito gioco-sfida della mirata.
Così, con quella splendida mora è iniziato il poetare con ritmo, pause, ganci, sortida(s), angoli, silenzi, assi, fuoriassi...
Sguardi.
Perché in quegli amori tre minuti, tutto succede, come in quella malattia di alcune stagioni che è l'innamoramento matto, folle, colla febbre. Anche la migliore tecnica soccombe rispetto ad occhi che si abbracciano, danzano nella danza.
Omonima di Rosa Canina, stessa città di provenienza.
Incredibile!
Ce lo siamo detti, del nostro abbraccio imperiale, ella una "Reina del tango", io a servirla.
Ecco, come diceva una tanghera, col tango non si rimane incinte.
Due tande, di seguito, poi non più, quei miracoli non si ripetono subito.
Il tango, come le signore bocche di rose, salva le famiglie.
Di tanto in tanto, ella mi appare, come un picchiettio in testa, si fa vedere con quella fine ed elegante veste attillata di ciniglia blu, le spalle scoperte, gli occhi carboni, il viso radioso, elegante  la vita fine, i fianchi larghi sotto.
Nella notte, verso casa, nel buio e nel traffico, con un certo picchiettio, ogni tanto.
Come lunedì mattina, a piedi, mentre passavo sotto la quercia grande.
Sono così felice, stasera, di essere nelle braccia, a cucinare con Rosa Canina.
Il mio ego è appagato.

sabato 11 gennaio 2025

Donazione

 Sono riuscito a trovare le due raccolte donazioni a sostegno

  • del carabiniere che, a novembre, a Milano, dovette intervenire con un inseguimento per 8 km di un altro egiziano di 2a generazione, tale Ramy, giovane canaglia maranza, e di un tunisino, entrambi con precedenti, che si era cercato le grane fino alla morte, con un tentativo di fuga di 8km su moto etc. etc.
    qui la raccolta donazioni

  • del carabiniere che salvò la vita di varie persone a Rimini e che uccise la me*da egiziana che dopo aver accoltellato varie persone si era scagliato contro di lui
    qui la raccolta donazioni
Sono riuscito a fare una donazione solo per la seconda, la prima è bloccata (forse per aver raggiunto la quota prefissata). Solo una piccola cosa di ciò che vorrei fare (ma non posso né fare né scrivere).
Ieri notte, erano da poco passate le undici e mezza, tornando dal piccolo cinema in montagna, siamo stati fermati da una pattuglia di Carabinieri, ordinari controlli notturni. Al termine si è avvicinato quello col mitra, un giovane ragazzo del Meridione, lì di notte, a sgobbare e rischiare la pelle, al freddo.
L'ho ringraziato per ciò che stava facendo e gli ho espresso la vicinanza all'Arma, a lui e ai suoi colleghi che, per pochi quattrini, ogni giorno, rischiano la pellaccia, la vita, il gettare alla disperazione moglie figli, messi colla camicia di forza, a tentare di gestire spesso ciò che è la fogna della società, la parte più criminale, nocente, deleteria, violenta. Quel povero ragazzo "terrone" era a sgobbare mentre i rampolli  di quelli che godono utili, profitti, potere di questa guerra migratoria sociale, i vari eroini col rolex, i figuri squallidi come Rackete, Salis, questa masnada di schifosi traditori, sono impegnati a importare più violenti possibile nel minor tempo possibile e, comodi, con una tisana, a vomitare il loro disprezzo radical chic sugli sbirri.
Mi chiedo, come i sinistrati sinistranti, non riescano a vedere questo enorme, ciclopico conflitto sociale, le "diseguaglianze" che essi dicono di avere come il demonio in chiesa, il "conflitto di classe" testimoniato da questo proletario terrone, un poraccio messo a fave un lavovo non nobile, sgvadevole, del tutto inadatto, per i nostvi cavi figlioli, che domattina avvanno il mastev alla London School of Economics. 

Lo stravolgimento delle nostre vite - anche ieri due giovani maranza hanno creato problemi, un poraccio di controllore ha osato chiedere il biglietto, settimane che non succedeva, uno di essi non l'aveva - solito ritardo per me e per tutti gli altri servi del fiscoinpsglebaccoglienza, non è nulla rispetto a quanto succede a questi poveri carabinieri e poliziotti.

Non posso scrivere cosa farei ai quei giornalisti pennivendoli che hanno imbastito, FQ, Arcobaleno atlantico della sera, e altri organi del pensiero unico conforme, etc. le abominevoli campagne di disprezzo, di condanna, di biasimo, di odio nei confronti di questi valorosi messi a lavorare, colle camicie di forza,  col più infimo merdame della società.
Qualcuno crede che tutto ciò sia casuale, considera complottisti coloro che indicano la luna.

Ecco, per dirla alla Gaber, se io fossi Dio, da domani, sarebbero a fare i controllori, a fare i carabinieri, a fare una donna, che alla fine del turno di lavoro, la sera, deve scendere dal regionale e uscire da Termini per arrivare a casa, li metterei a contatto, li metterei dentro, nella feccia che essi predicano come dono supremo, come massima realizzazione, li metterei nella diarrea che essi applicano e impongono ai servi.

Sosteniamo questi poracci e le loro famiglie, questi piccoli eroi che si sacrificano quotidianamente per noi.

venerdì 3 gennaio 2025

Ogni ogni ogni

È sufficiente cambiare punto di vista, mettersi nel loro punto di vista.
I nemici secolari, anzi, in molti casi millenari, osservano la società nemica, la studiano attentamente.
Notano una demenza collettiva, la perdita della memoria storica (Mamma li turchi!), un mondo assurdo in cui si sono persi identità, confini, i fondamenti morali della stessa umanità (una mamma, un papà genitori dei loro figli), la natura, le più basilari fondamenta alimentari, nutritive (gente pazza che si crede mucca, erbivoro), dementi isterici/che che indicano come figlio un cane o un gatto, problematici che su credono femmina il martedì e termometro il giovedì, si è ribaltata l'ecologia della repressione che è il fondamento della convivenza, contro il crimine,  di OGNI società di OGNI tempo e OGNI geografia sostituendola con l'aberrazione del nessuno tocchi Caino ovvero con la (quasi) certezza dell'impunità, il nutrimento ideale del crimine e della deflagrazione caotica della società.
L'egiziano che affetta quattro persone a Rimini, il saudita a Magdeburgo, la feccia di 2a generazione (maranza) fanculanti, sulla statua di Vittorio Emanuele II - la vostra storia la usiamo come piedistallo per insultarvi e deŕidervi -  l'Italia e i cretini che li vogliono etichettare a forza come italiani, il nordafricano che al Magnolia violenta la compagna ARCI svampito-ebetina, il Jabbar ISIS che a Nuova Orleans maciulla una decina di infedeli, semplicemente spingono un po' più in basso l'asticella che limita il loro infierire criminale e agiscono, osservano lacerazioni e reazioni dei beoti: più son vittime, più aumentano i proclami della malattia, della demenza (essere senza mente, senza la capacità di osservare la realtà, senza quella cognitiva della risoluzione dei problemi, senza  volontà di farlo,  non solo senza distinzione tra bene e male ma addirittura col loro ribaltamento).
Al GR regionale, stamani, meno di un minuto sui due affettati riminesi  in prognosi riservata, nessuna parola sul Carabiniere eroe che ha salvato vite e incolumità, nessuna menzione sullla perversione (*) di averlo indagato, poi, servizio successivo (sembra uno spettacolo grottesco, schizofrenico) vari minuti su convegno di caritas o ong o ASGI, solito pippone allucinato, sadico su "instillazione dell'odio", sulla malvagità dei confini (capisco che per 'sti malati i confini io-altro, interno-esterno, bene-male, giusto-sbagliato, in quanto inesistenti e causa delle loro patologie e male esistenziale profondo, siano odiati), le autocolpevolizzazioni su mancate inclusioni, le litanie terzomondistiche (ricorrente regressione alla scemenza del buon selvaggio poveretto buono e superiore).

Cambiando punto di vista, è comprensibile l'agire sempre più a fondo di questi xeno, islamici che da tempo hanno consapevolezza di questo rincoglionimento, della demenza degli ebeti pan-mixisti e, giustamente, se ne approfittano, la misurano, la usano. Al loro modo essi tentano di portarci da Walt Disney alla realtà.
Chi è causa del suo mal pianga se stesso.

martedì 31 dicembre 2024

Lattico, stambecchina, gioia

(unuomoincammino)

Domenica 29 siamo andati a farci una piccola cima, dovrei dire in invernale ma... era così caldo al sole e secco che ad un certo punto mi son tolto la parte inferiore delle braghe e sono rimasto a gambe scoperte. Senza ciaspole, ghette, i ramponi nello zaino, in un paio di passaggi in neve di accumulo ho avuto la piacevole sensazione della neve su stinchi e polpacci.
Non una nuvola, traccia di umidità all'orizzonte. Come si vede dalla foto dalla cima, verso nord, nord-est, veramente poco bianco.

Allenamento prossimo allo zero, devo dire che ieri, nonostante la sgambata di un tre ore circa, alla sera sono stato assalito dai litrate di acido lattico in corpo, sembrava che avessi l'influenza. Quest'estate con non-allenamento analogo, dislivelli e lunghezze molto più impegnativi, zero problemi. Mah.
Rosa Canina ha camminato come una stambecchina e sono molto felice che sia tornata camminatrice e alpinista. Scherziamo sempre, vado all'assalto per baci, bacini e sbaciucchi, ella fa la brontolona, poi ridiamo tanto.

La montagna rimane una palestra e di vita e spirituale formidabile. Essa richiede la capacità di stringere i denti, di superare difficoltà e imprevisti, la capacità di rinunciare, di conoscere i propri limiti, di sapere che c'è un rischio e c'è un premio. La gioia della cima, del paesaggio, essere un po' più vicini al Signore delle Cime, di aver vinto la fatica e la resistenza della mente, danno una grande gioia.

Ecco, l'acido lattico oggi mi ha fatto rimanere a casa per ritmi un po' più lenti e sbrigare alcune faccende, annullata l'ascensione odierna, decisamente più impegnativa, causa stanchezza.
Ecco, potrei augurare a me, a Rosa Canina, a coloro che leggono, buone camminate e ascensioni, in montagna e nella vita, nel silenzio, con la felicità di essersi sacri-ficati per una cima, per un buon risultato che aiuti a migliorare questo mondo, a lasciarlo anche solo un poco meglio.

lunedì 30 dicembre 2024

Bambini per manina

"Alpinisti morti sul Gran Sasso, il fratello di Luca Perazzini presenterà un esposto: "Dovevano fermarli""

Non mi è mai piaciuta la cronaca nera "a caldo", farcita di interviste con pianti, emozioni, grida, singhiozzi. Una sorta di voyerismo emozionale.
Pianti, emozioni, grida, singhiozzi.  E cazzate.
Se sei affranto dal dolore mantieni il silenzio ed evita di dire cose dementi, men che meno di farla arrivare al ventilatore della m...  dei mezzi di deformazione di massa (il FQ per i "progressisti" ormai sempre più  copia dei pidini securitari, una sorta di peste esistenziale  spirituale da sempre).
Mio padre ha sempre ammirato e fatto esempio di civiltà l'uso germanico di avvisare dei rischi di un sentiero, via, strada  sottolineando il "..., transito a vostro rischio e pericolo!"', l'opposto dell'italico vezzo di "chiusura al transito". Che poi non si capisce perché una strada ghiacciata deve essere chiusa al transito per Edgar Pichler o Max Mustermann o Ulriche Weißbacher, campioni del.mondo altoatesini di slittino, come al signor Mohammed Houssini, egiziano di terza generazione, maranza neoricco arrivato in Val Fredda dalla periferia di Roma. Si torna alla demenza del sinistro ugualismo.

Qui abbiamo il vezzo securitariamente corretto che qualcuno debba prendere per manina due alpinisti e vietare loro di fare questo o quello. Solo una delle escrescenze del "È tutto vietato tranne ciò che è consentito". Poi non si capisce neppure come tale stronzata possa essere attuata: posti di blocco su strade e sentieri? intercettazioni? interrogatori pesanti se non con tortura? sorvoli con elicotteri con caccia al camminatori (roba già attuata dai talevax)?

Direte: ma è solo questione privata... Invece è dimensione squisitamente politica. La stessa per la quale la costituzione più bella del mondo per gli sciocchi che tale la credono vieta ai bambini tenuti per mano di esprimersi su questioni internazionali. Qui c'è sempre la manina dei sinistrati e sinistranti deficienti per i quali deve esistere un comitato centrale del Partito che debba decidere per gli incapaci infanti ugualizzati al peggio. In un certo senso anche qualche coerenza colla loro costruzione ideologica basata sulla follia dell'ugualismo.

Signore delle cime,
Due nostri amici
hai chiesto alla montagna.
Ma ti preghiamo, ma ti preghiamo:
su nel Paradiso, su nel Paradiso
lasciali andare
per le tue montagne.
Conforta i loro cari
Dona il silenzio delle bianche cime.

venerdì 27 dicembre 2024

Rimane poco

Dopo aver letto alcuni libri, purtroppo mi rendo conto che vale sempre più che o si studia, si rilegge, si ripete, si sottolinea, si riassume, si fanno esercizi (si studia, appunto!) oppure, della sola lettura rimane proprio poco. Quasi impossibile fare una citazione abbastanza precisa senza recuperarne il testo, capitolo m, pagina n. Più  divertimento che apprendimento.
Penso che dipenda anche dall'età.

giovedì 26 dicembre 2024

Caval donato, bue 'frescato


La fine settimana scorsa, venerdì e sabato, sono stato invitato, dall'Azienda, invito esteso a Rosa Canina, al "regalo di Natale". Alloggio e alcune iniziative interessanti in un angolo sperduto della provincia di Macerata, al confine con (i monti erti che separano quelle terre dal) l'Umbria.
A caval donato non si guarda in bocca.
Non dovrei dire nulla ma.... Ma non posso notare che quella "spa", si dice così, con tutte quelle "cose calde" (piscina, bagno turco, docce emozionali, sauna, piscina con cantone all'aperto sotto la neve) con costi energetici spropositati, diventano un esercizio a costo spropositato a persona per giorno. E' una follia, una cosa demente, fare quelle "robe" dove non ci sono acque termali calde!
Infatti, questa considerazione e per la mia (eufemismo) scarsa acquaticità, me ne sono rimasto a riposare in camera al diavolo tutta 'sta riba calda (Rosa Canina invece si è servita di alcune offerte). Peraltro la sera cibo di livello appena sufficiente, con scarsa o nulla relazione col territorio, troppe spese sul resto.
Al termine della giornata e mezza, per splendide e deserte aspre vie dei monti, siamo andati in una valletta sperduta, in fondo alla provincia di Perugia, a trovare un'amica di Rosa Canina, che ha acquistato una piccina frazione di edificio, un "appartamento torre", in quel borghetto minuscolo cresciuto attorno ad un antico mulino. Uh, che meraviglia! Silenzio, freddo freddo, lo scorrere di ruscello e acque in mezzo al borgo, che alimentano il mulino, cielo buio pesto esplosivo di stelle.
La sera, siamo finiti in quel di Scheggino, in una trattoria (eufemismo) popolare dove... il semplice cibo è stato sublime. Siamo usciti puzzando di fritto (popolare, non scherzavo!) ma... deliziati da quei cibi poveri, sapidi, integrali, saporiti, al dente, lavorati e preparati divinamente. Altro che spa del cazz per milanes!

Con _vini, ci siamo recati in visita a Spoleto, domenica 22 mattina presto. Ecco un altro gioiello dell'Italia non urbana o... non così urbana. Essendoci alzati preso e data la stagione (tempo da lupi il giorno prima, e ventoso freddo quel dì), quasi nessuno in giro. Abbiamo avuto la fortuna di percorrere quelle stradine, di visitare il Duomo, di passare sotto l'Arco di Druso, con pochissime persone, in strade quasi deserte, così lontane le folle e le costipazioni del sovraturismo.

Nel Duomo, la cappella degli Eroli, con gli affreschi del Pinturicchio e poi, gli affreschi sulla storia di Maria, di Fra' Lippo Lippi. Uh che meraviglia!
Osservavo i volti di Giuseppe, di Maria, le sembianze del bue e dell'asino, le piccole architetture, proprio quelle che ci avevano ospitato qualche ora prima, accanto al mulino.
Fra Lippo Lippi, al limite del metafisico, con una pittura con un'affrescatura quasi contemporanea.
Ecco, abbiamo provato momenti di gioia, a Spoleto e in quella trattoria "colla puzza di fritto" e in quell lande aspre, boscose, deserte.

Buone Feste fanculo cazzo di merdoso politicamente malcagato!!! Buon Natale!

(fralippolippi, via frammentiarte)