- Un’aporia nella quale è difficile orientare la propria bussola morale.
Vapore Sodo, geogatti
Festa del lavoro.
Mmh.
Discorso complicato: molte persone pensano solo al
diritto al lavoro che, sotto sotto, viene creduto un diritto ad un reddito, un'aberrazione che nelle società signorile di massa, diventa la demagogia del reddito di fancazzanza, l'ipocrisia dei compagni al caviale predicatori con BMW e sguattero/servo filippino che pulisce anche i cessi. Rosa Canina, insegnante, mi racconta quasi quotidianamente degli orrori di molti colleghi per cui la scuola è il posto di stipendio: sono quelli che scansano tutto il possibile e, non di rado, lo ammettono direttamente, sono lì solo per lo stipendio. Saprei io come raddrizzarli (non c'è alcun obbligo di fare lo insegnante!).
Mio padre, colto e libero pensatore, frequentò anche delle comunità gandhiane e mi raccontò dello sciopero della fame che Gandhi fece perché la moglie, di casta alta, voleva far pulire i cessi ad una persona di casta inferiore.
Quindi io sono ferocemente contrario a far fare ad altri ciò che non ci piace. Lo so, questo è un moralismo severo, estremo, che contrasta colla natura, colle leggi della termodinamica per le quali lo spirito innato è la massima resa al minimo dispendio energetico. Il reddito di fancazzanza è la coronazione ideologica della massima resa col minimo "lavoro".
Ho trovato la soluzione alla aporia, come usa messer Vapore Sodo: sul piano della natura, della ecologia
- Non si mangia gratis.
- Quello che scansi tu poi tocca a me.
No grazie! - Se non fai bene il tuo lavoro poi i danni li subisco io.
No grazie! - Ci sono infiniti lavori di ogni tipo, ripeto, di ogni tipo che ogni persona, può fare per mantenere sé stessa e per contribuire alla comunità.
Quindi sì al dovere di lavorare per non pensare su spalle altrui.
Il resto è demagogia per pigri, furbastri, e cialtroni dalla quale io sto più lontano possibile.