domenica 30 novembre 2014

SdA vs. LH

Stavo riflettendo sul perché la trilogia de Lo Hobbit (questo fine settimana UnBipedinone ha portato qui La Desolazione di Smaug in versione estesa) ci acchiappi di meno rispetto alla trilogia de Il Signore degli Anelli.
E' sorprendente come la percezione degli aspetti sottili sia... molto sottile e colga non poche variazioni tra quelle descritte qui.
La mia tesi è la seguente
  • i combattimenti sono stati kungfupandati spesso fino all'eccessivo, al ridicolo;
  • la drammaticità è stata ridotta e in particolare i nani sono spesso troppo caricaturali, eccessivamente buffi. Certamente Gimli era, a volte, grottesco ma lo era in modo accennato.
I nani ne Lo Hobbit (almeno i primi due che abbiamo visto fino ad'ora) sono molto spesso, troppo spesso caricaturali, ridicoli. Così l pathos alza la manina, fa ciao ciao e toglie il disturbo.
Perché la fantascienzastoria de Il Signore degli Anelli aveva realismo e pathos straordinari? Anche perché era poco... fantastico. Avete presente i migliori dolci che sono... poco dolci? E' come se Lo Hobbit fosse stato un po' merikanizzato.
Io guardo la foto sotto e...mi viene da ridere. UnBipedinone mi dice ora che nel libro di Tolkien i nani non erano affatto ridicoli.



venerdì 28 novembre 2014

Il salame senza soluzione - 2

(Il salame senza soluzione)

Settore primario che se non c'è quello non ci può essere il secondario e poi il terziario. Non c'è il piano due e il terzo se non c'è il primo. Si capisce?
Sei ciò che mangi, sostenibilità dell'impronta ecologica, localismo, economia ecologica, acquisto solidale, etc. quante volte ne ho scritto? Parola alle immagini questa volta. Altri fatti, altre parole le trovate qui.

giovedì 27 novembre 2014

Comfort zone


E' da tempo che mi interrogo sul mio lungo periodo di cast(r)ità, 'na roba che guardo un po' storto dalla mia felicità.
Ah, sì, è un po' che non mi accarezzo orizzontale (perché verticalmente, in milonga, io accarezzo molto e sono accarezzato quando la gioia per una tanda ben interpretata straripa), che non sono tra le labbra, tra le gambe, tra i glutei di una morbida tiepida profumata.
Dunque si chiamerebbe comfort zone: quell'articolo spiega quasi tutto.
Perché poi ci sono altre cose, come abitare in un paradiso scacciafighe, le mie caratteristiche personali (luporso asburgicotirolese), l'amore ingombrante, l'età, non essere ricco, essere snobbo e barbaro (grazie Clo'), le molteplici cose della crapa mia e di quelle loro, quelle che ti corrono dietrochenontiinteressa perchécorridietroaquelleacuinoninteressi che poi ti stufi di correre blablabla.
Non sono indifferente né orgoglioso, orgoglionamente asessuale. No!
Solo un po' tronfio del mio ego che non viene scalfito da difficoltà e lotte relazionali e cresce. Quando stai così bene è difficile cambiare, anche se anche quel buco cresce.




Il tramonto dell'euro - 6: zia Infla e zia Occupa

(Il tramonto dell'euro - 5: la formula)

Allora, siamo arrivati  alle due care zie: zia Infla e zia Occupa. Dopo un'analisi monetaristica, Alberto Bagnai esamina, a partire da pagina 206, i rapporti tra inflazione e disoccupazione (c'è sempre zia Cresci, la maggiore, sempre dietro a controllare le sorelline). Semplifico molto e vado ai punti deboli della tesi dell'economista.
Inflazione, (dis)occupazione e crescita sono correlate. Sì, lo sono.

Se la disoccupazione aumenta, la minaccia di restare senza lavoro spinge i lavoratori ad accettare retribuzioni non in linea con la crescita dei prezzi, perdendo potere di acquisto. [...] i lavoratori accettano lo smontaggio della scala mobile. L'inflazione diminuisce, certo, e sarebbe strano il contrario (visto che tera l'altro negli anni Ottanta il prezzo del petrolio stava decrescendo rapidamente) ma anche i salari  crescono sempre di meno e così il rapporto tra salari e prezzi si stabilizza. Per i salariati ovviamente non è una buona cosa, perché la produttività continua a crescere, e se i lavoratori sempre più produttivi sono pagati sempre allo stesso modo, vuol dire che la quota dei salari sta diminuendo (a beneficio di quella dei profitti).
p. 210

La parte di diagnosi è sostanzialmente corretta, l'eziologia già no. Faccio le domande birbine, quelle che fanno i bambini alle elementari.
Visto che dite sempre che la zia Cresci è bella buona e giusta, peccché i capitalisti dovrebbero rinunciare alla crescita dell'incicciamento dei loro portafogli/capitali?
Peccché si trascura un piccolo, piccolo, kleine Particolaren, la globalizzazione (e in generale le variabili esterne)? Essa fa capolino ("prezzo del petrolio") che potrebbe essere anche costo del rame, costo dell'alluminio, costo del gas, costo delle risorse, no!? C'è un articolo interessantissimo di Gail Tverberg che spiega le correlazioni tra prezzi delle risorse (energetiche) e "crescita economica".
E la globalizzazione è anche competizione globale con i dentisti croati, con gli ingegneri indiani, con le schiavoperaie bengalesi, con quelli cinesi, etc.  non solo prezzo del petrolio nigeriano, del rame cileno, del pellame brasiliano e il fatto che gli stessi operai e ingegneri Lancia acquistano la subarupeccchécostameno o la golfcruccapeccchéèpiùfica.

In realtà, tassi di inflazione  relativamente sostenuti  sono associati a tassi di disoccupazione relativamente contenuti e quindi a posizioni di forza dei lavoratori nelle contrattazioni sindacali, a beneficio del mantenimento della crescita dei salari reali, e della quota dei salari sul propdotto.
p. 212

Sì, è l'inflazione associata a tassi di occupazione elevati. Semplificando, è una funzione che in ascissa ha i tassi di occupazione e in ordinata quello dell'inflazione. La funzione è suriettiva, non iniettiva e quindi NON è invertibile. Avete presente la freccia: da → a?
E ancora: peccché dovrebbe esistere una crescita (illimitata) dei salari? ma non quella dei profitti?

C'era inflazione quando l'economia "tirava": petrolio basso (la bonanza degli anni 40 - 70 dice Simonetta), la distruzione cementizia e infrastrutturale, culturale in compimento, famiglie senza lavatrice, auto, televisore, telefono e linea telefonica ancora da acquistare,  economia nazionale no global, insomma lo sciagurato boom.
Tutto questo non vale più. Sostenere l'inflazione per rianimare la cadaverica zia Cresci e la malconcia zia Occupa è come cercar di far aumentare la temperatura a nonno Alessandro credendo che così egli possa tornare alle crescite adolescenziali con febbre. (precisazione)



mercoledì 26 novembre 2014

Bellezza spettrale

Ecco le foto del giro di domenica al confine tra Bolognese e angolo nord-occidentale del Mugello (pratese, alcuni pensano che sia ancora Mugello ma c'è disputa su questo). Ne ho dovuto scartare la maggior parte: sebbene il meteo autunnale (nuvole basse, nebbia, foschia) abbia un gran fascino e contribuiscano a creare la magia di selve oscure, rende più complesso il fotografare.
Abbiamo camminato in un anello per cinque delle sei ore complessive. Che meraviglia! Il versante settentrionale è/era cupo e parti del bosco, veramente selva oscura con magnifici esemplari di abeti bianchi colossali, di alcuni agrifogli maestosi; i piccoli borghi ormai quasi disabitati mi ricordano miserie di grami appennini così ben descritte dal Collodi. La precarietà della vita, la sua asprezza, l'incombere improvviso della morte erano testimoniate da una presenza diffusa di segni di religiosità. Quando non hai altro non puoi che aggrapparti a qualche santo, a Maria per non morire anche di disperazione.
Per i tre quinti del percorso abbiamo camminato nel deserto umano quasi completo: eravamo lontani dalle strade. Gli ultimi due terzi invece del percorso erano vicini alle strade o raggiungibili con auto e sebbene fosse domenica ed erano deserti conservavano i souvenir di massa. Con le auto arrivano le masse e con le masse arrivano i rifiuti: ne abbiamo raccolti per quattro grandi sporte, tre delle quali poi differenziate al santuario quasi di arrivo, in vicinanza del quale il picco massimo: le masse cattocattoliche ne escono, ancora una volta, male dal punto di vista ecologico. No assoluto alla montagna "democratica", è la sua rovina.
E' stata una camminata nella bellezza dell'Autunno: muschi, umidità, rii vivaci di acque, goccioline come stille sugli aghi dei pecci e degli abeti bianchi, pezzi di sentieri selvaggi, e non frequentati: abbiamo anche dovuto passare un pezzo impegnativo per le mini deviazioni imposteci da alberi abbattutisi, su versanti scoscesi e scivolosi in quanto fradici (per aggirare un albero sul sentiero possono servire anche qualche minuto), nebbie, selve spettrali, tolkeniane. Poi crossisti di merda che io sparerei loro se potessero che hanno scassato i sentieri e resi palte di fango, fatto un fracasso che ci ha rotto il cazzo e i timpani per oltre un'ora, datemi un filo robusto e fine di  acciaio che lo tendo tra due piante su quel sentiero spaccatevi l'osso del collo, stronzi.
Eravamo in sei, un piccolo gruppo assai eterogeneo ma assai vivace e brillante e ci siamo fatti, a tratti, delle grasse risate.



















martedì 25 novembre 2014

MErdogan

Dovrei scrivere una pagina sulla peristalsi di M Erdogan.
Del resto se ti riempi la testa di cacca contenuta del corano  "La donna saprà quello che è peccaminoso e quello che non lo è. Non riderà in pubblico" (una delle centinaia di pirle) non può che uscire cacca.

Lo scopo delle femmine è la procreazione, almeno tre figli a testa, come se la Turchia non avesse un tasso di crescita (dell'impronta ecologica) che la porterà alla rovina. Questa è la merda religiosa, quella islamica è più aggressiva.
Nel frattempo a Milano cattolici e sinistri svampito-buonisti lavorano per l'apertura di uno stabilimento di merda per menti d'importazione (altrimenti nota come moschea a Milano).
Ihihi, Merdogan... A Radio3 Mondo stamani si citava questo articolo: un tribunale turco ha bocciato la privatizzazione di un porto... che avrebbe dovuto essere svenduto ad amici, ecco il lemon capitalism anatolico.
Verde dalla bile, poi esce quello che è.
Quando parlo di religioni patriarcal-patrimoniali.
Donne turche emancipatevi e sarete la salvezza.


Duppalle

Venerdì sera, dopo la lezione di milonga, ultimo treno, ho ripreso un ragazzo (albanese) con i piedi sui sedili. Era sorpreso che... qualcuno dicesse qualcosa. Il dialogo si è svolto per un paio di minuti con... delle giustificazioni grottesche assurde. Tipo... "pago le tasse".
Ma io sono via via più duro quando noto che non solo non c'è presa d'atto di aver fatto una cazzata ma un tentativo di resistere, sfanculamento. Il tizio ha visto che ero duro e più grosso di lui e... ha tolto le scarpe dai sedili.  Quello è un pendolare, tra l'altro. Uno di quei cialtroni idioti che poi si lamentano che i treni sono lerci, magari.

Sempre sul degrado che di recente sta aumentando velocemente.
La cianfrusaglia cinesa "luce rossa posteriore rimovibile a batteria" che avevo sulla "nuova" bici  aveva una aletta di plastica che si è rotta quasi subito rendendola inservibile. Duppalle. Vado dal bicimeccanico, mi monta sul portapacchi una cineseria simile ma... fissa. 5 euri.
Funzionava bene, avevo ridotto del 50% le scocciatura toglidallozaino-monta-usa-smonta-rimettinellozaino (rimasta solo per il faro anteriore).
Ecco, ieri mattina ho trovato la parte posteriore del portapacchi tranciata per il furto della luce rossa posteriore.

lunedì 24 novembre 2014

Crea dipendenza

Ho vissuto quasi tre giornate in una ieri. Dalle sei e trenta fino all'una passata di stanotte.
Prima sui monti (racconterò) e poi... e poi con _zia, tanghera dei monti, alla milonga ex-TPO ma siamo arrivati tardi, solo le ultime due orse scarse. Allora siamo usciti di lì e siamo andati in un'altra milonga. Un contrasto di livello prima medio alto, poi basso, pazzesco. Però eravamo pieni di energia, all'avventura nella dolce notte milonghera felsinea.
Al termine della prima, la milonga ex-TPO, una volta che nel tempio era finito il rito, ho scattato la foto. Cromaticamente rende l'idea dello stato di soddisfazione... paradisiaca che si prova ad aver ballato i passi argentini bene, sprazzi di tango li chiamavo una volta. Abbraccio e interpretazione della musica, a lasciarsi andare nella nostra ovatta di batticuori, di scoperte di nuovi capricci coreutici, di ego accarezzati e confermati.
E, come dicevo in montagna agli scarpinatori del gruppo, non ho visto altri posti nei quali ci siano tante donne belle o bellissime come in milonga. Da far girare la testa. Una delle scarpinatrici mi provoca: vai a caccia. Le ho risposto che se avessi avuto un giro di donne e trombate avrebbe avuto ragione, io vado là per il piacere, fine, eccelso, dell'arte, del mio principio di potere in essa.

La milonga del TPO era una delle più belle del nord italia, quel connubbio tra esterica post-industriale, gentaccia creativoide che balla un tango di livello buono, interegionalità dell'evento.  Da questo punto conosco per mia storia che, i centri sociali possono creare eventi che, dal punto di vista artistico, sono al livello massimo.  Ero prevenuto rispetto alla nuova milonga ma.. mi aspettavo di peggio. Si è infighettata, è più bellina e a modino ma... ha ancora dei punti di forza. L'esasperazione cromatica, ad esempio, tutto-bianco e poi il rosa sparato a tratti, ha un suo fascino.

Avendo girato e pirlato (con cinque ore nette di cammino pure sui monti) non son riuscito a fare quasi nulla di nuovo. Corpo e mente devono essere freschi per le cose difficili / meno facili. Pazienza. Stasera riprenderò con lo studio.
E anche oggi c'è qualche muscolo che si sente per i monti ma uno stato di benessere, di euforia. E' vero, crea dipendenza. Per quello differenziare, avere altri vizi. Anche se non ci riesco molto.
Ho riabbracciato _tra, la vegana cantante ieri, punka e snobba. Ah, ecco, quella è un'altra che mi sobilla, ho il suo numero per una uscita in milonga. Purtroppo non crea (ancora) dipendenza.



Genealogia di un voto

Prima ci sarebbe da discutere cosa succede o non succede non votando.
Ad esempio, siamo tornati ad un quorum ristretto (40%) basato... sulla partecipazione: di fatto, col sistema attuale, i votanti hanno avuto un voto 2.5 volte più pesante. Si realizza una oligarchia di fatto. Sempre tenendo a mente tutte le ragionevoli obiezioni ideologiche, simboliche sul non votare. Se non voto, gli altri che votano hanno (molto) più potere.

Il mio ragionamento è stato: un programma interessante in parte interessante, in parte orribile, è quello dei M5S Emilia Romagna: i transfughi di Liberi Cittadini a me non vanno perché io considero Grillo un garante rispetto ad alcuni fondamentali del movimento. Quindi no Liberi Cittadini (vedo che il loro movimento 5 satelliti o 6 comete non è arrivato in consiglio regionale).
Avrei votato la Lega se non fosse che... le politiche regionali sono anche politiche dei trasporti, urbanistiche e quel partito si è messo in combutta col Popolo dei Ladri, hanno devastato i trasporti, paesaggi, agricoltura dell'intera Val Padana, una orribile costipazione antropica cementizia con sistemi ferroviari devastati. Alle Europee li avevo votato: in Europa si scelgono e si impongono agli stati un tot di direttive filomassmigrazioniste, sì global ed è necessario in quella sede, avere delle forze contro questa cacca. La Lega qui delira di autostrade per tutti. Follia. No grazie. Poi dimmi con chi vai, ti dirò chi sei. Speriamo che il segno no-invasione porti qualche risultato.
Non parliamo del PD: unico punto a favore ideologico una residua, sia pur sbiadita, idea di conti in ordine (pareggio di bilancio ancora non ci siamo): è la demagogia populista accrescitiva-progressista per la quale ho visto devastare, dal 1998 al 2009 di cemento questa regione. Il PD qui è la versione rosina di quanto vedevo in Lombardia. Il duo centodestra-centrosinistra è il  responsabile di decenni di antipolitiche, un paese che ha espresso la sua volontà di crescita dei problemi eleggendo i migliori artefici di problemi. Non si può pensare che possano risolvere i problemi persone che hanno idee e pensieri che ne sono stata causa.
Tsipras, l'accoglienza senza se e senza ma nei punti di programma è la peggior cosa che può esistere oggi. Conosco un candidato alle regionali, cattolico e comunista, eravamo insieme, prima che litigassimo, nella ex lista civica le sinergie dei due peggio, non ci può essere un miscuglione più incoerente di robe assolutamente contraddittorie.

Dunque: se c'è qualche pallida possibilità che paesani e cittadini possano avere qualche strumento di democrazia diretta, ad esempio su misure anche draconiane contro l'immigrazione di massa, anche localmente (e.g. no all'assistenza sanitaria ai clandestini, problema di cui il garante Grillo è ben conscio) per esprimersi su varie questioni è via M5S.
Poi prendo una candidata donna (tendo a votare le donne per molte ragioni), ha 51 anni (e quindi è probabilmente vaccinata rispetto a buonismi adolescenziali campati su teorie ben appoggiate sull'aria), una persona che conosce i problemi della terra, ci lavora, che ha qualche cognizione di radicamento, e ho espresso la mia preferenza a Carla Zanarini.
L'opposizione in regione in questi anni è stata fatta bene e ho apprezzato buona parte del lavoro fatto da uno dei consiglieri uscenti.

La politica si fa fuori.
Io boicotto gli esercizi cinesi, non verso alcun aiuto alle onlus nataliste e sì global, cerco di acquistare prodotto italiani e, possibilmente locali, do il mio contributo come posso a combattere il pensiero unico dei sistemi 5, sì global.
La croce sulla scheda è, nelle condizioni attuali, un atto e grottesco e con poco senso ma qualche senso ancora ce l'ha.

  • Partito Democratico 44.52%, 29 seggi
    Sinitra Ecologia Libertà 3.23%, 2 seggi
    Emilia Romagna Civica 1,49%, 0 seggi
    Centro Democratico Democrazia Solidale 0.43%, 0 seggi
  • Lega Nord 19.42%, 8 seggi
    Forza Italia 8.36%, 2 seggi
    Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale 1.91%, 1 seggio
  • Movimento Cinque Stelle 13.26%, 5 seggi
  • Tsipras - L'altra Emilia Romagna 3.71%, 1 seggio
  • Nuovo Centro Destra - Unione di Centro, Emilia Romagna Popolare 2,63%, 0 seggi
  • Liberi cittadini 0.98%, 0 seggi
P.S.
Questa pagina è nella categoria potere, non in politica.


sabato 22 novembre 2014

Mah

Domani ci saranno le elezioni regionali, qui in Emilia.
Mi sono preso alcune ore per andare a studiare un po' i programmi e i candidati.
Mah.

Il programma del M5S,  quello della Lega Nord, di Liberi Cittadini, avevo letto quello di Tsipras, L'Altra Emilia Romagna.

La prima cosa che mi lascia perplesso è che ci sono affermazioni piuttosto simili, anche nel linguaggio. Ad esempio, lo stop al consumo di territorio è citato in tutti i programmi.
Idee spesso confuse e contraddittorie.
Leggo con piacere idee di localismo in quello della Lega e anche di contrasto, anche con misure locali, alla migrazione, ma poi trovo raccapriccianti el affermazioni sulle necessità di autostrade (e ache di generico sviluppo ferroviario, siamo alla follia, basta vedere cosa hanno fatto i  cialtroni leghisti alle ferrovie in Veneto e in Piemont). E poi vedo il logo del Partito dei Ladri, e il ciarpame di Alleanza Nazionale, il peggio del cialtronismo ladresco, furbaiolo, manigoldo italiota. Dimmi con chi vai ti dirò con chi sei.
Leggo il programma M5S, interessante, non c'è una parola sul problema immigrazioni. Poi vado a studiarmi i vari candidati qui a Bologna, arrivo su quello che delira contro fiscal compatc, contro l'austerità. Ma questi non erano stati menati dai pidiossini ad una festa nazionale dell'Unita' perché proclamavano l'austerita' berlingueriana? 
Liberi Cittadini, un po' il programma M5S senza... la garanzia del garante Grillo.
Tsipras? Alcune cose interessanti di ecologia ma... a me viene l'orticaria. Mi sembra di sentire dei preti, un linguaggio chiesastico buonista che mi nausea. Veramente, non sopporto questo genere tossico di moralismo campato per aria. Candidato un cattocomunista ex lista civica con cui litigai a più non posso per una quantità straordinaria di contraddizioni demenziali. Infatti, nel loro programma c'è l'accoglienza senza se e senza ma, come se questo non fosse l'atto più antiecologico possibile.
Veramente, cosa fare?
Ma come si può votare a scatola chiusa 'sta roba, o tutto o niente?
Mi ricorda proprio quei pacchi orribili di roba, in cui  c'e' sempre uno o piu' articoli dell'offerta tutto-insieme che sono di merda pessimi.

venerdì 21 novembre 2014

Fiatella


  • Chi di odore subisce, di odore ferisce.

Ieri non sono andato a lezione: _aria, la mia compagna di studi del corso "dei colli" era raffreddata, io un po' stanco, la cena semplice e squisita (ecco, solo un semplice risotto alla zucca ieri e una insalata tiepida di cappuccio, però anche le cose semplici possono essere fatte molto bene), il mio bipede a casa, c'era il fuoco acceso nel camino... 'zzo, non c'avevo voglia. Insomma, sceso al GAS a prendere cavolate e il carico di leccornie ecobioequebbone arrivate da i Gelsi e la Talpa e poi a casa col mio bipede a vederci un pezzo di Il Ritorno del Re, Tolkien ci affascina sempre di più.
Mi sta passando la fase acuta della tanghite?

Giovedì scorso andando a lezione con _aria, ex "spasimante" (così soave e pacata che mi attizza come uno zolfanello, ora osservo quasi con angoscia la straordinaria tranquillità della famiglia felice col suo compagno e suo figlio che io trovo angusta e angosciante come The Truman Show), _aria colei che mi indirizzò alla prima scuola stabile di tango (in Italia), si parlava della questione (mancata) igiene in milonga.
Da naso fino, ho narrato un po' del "folklore olfattivo" che ho subito in questi anni e ho ascoltato le sue narrazioni di olfattivamente scorretto. Eppoi, alla fine, mi fa :- anche tu, Uomo, però con l'aglio... hai una fiatella.

Tadaaaa
Sgamato.

Comunque... Sempre kaizen!! Mi sono messo a dieta rigida. E' un disastro dato che ho nove o dieci giorni di tango su quattordici. Questa settimana solo mercoledì e forse domani.
Aiuto, datemi 'na bruschetta.

Aggiornamento/PS
_aria è una delle donne che ha la... variabilità d'aspetto più ampia: può arrivare ad attirare notevolmente l'occhio in milonga, tirata e sui tacchi e poi... nel quotidiano è insulsa. Non dico brutta perché le brutte, come le belle sono rare. Però bruttina, insulsa sì.
E' quasi sconcertante come possa variare. Ha un avatar in G+ che sembra uscita dal calendario pirelli, ma se la vedi in pigiama quando... vai a chiederle l'aglio che hai finito. ;)

Conflitto intergenerazionale



  • Ecco come abbiamo fatto a compare case e mandare figli all'università negli anni '70. Dicendo "segna segna poi passa mio nipote a saldare".
    Lorenzo, commento

Il conflitto intergenerazionale continua o si aggrava ulteriormente anche in Germania: pensione da 67 anni a 63 anni. La cosa grave è che è solo una delle molte espressioni del debitismo, del vivere insostenibile, una forma di sfruttamento subdolo rivestita di diritti, democraziademocratica, conquista e altra stupidaggini del genere. Sì, diritto tuo a spese di dovere di qualcun'altro. In effetti... Questa asimmetria miope è cara al mondo sinistro in cui esisterebbero solo diritti.
Dietro, ancora una volta, lo zampino progressista-umanista antiecologista del SPD, la stessa roba del PD nostrano.

giovedì 20 novembre 2014

Il cerchio si chiude

  • Ti immigro prima, ti demolisco poi.
Io ho sincere simpatie per una parte della società ebraica. E una profonda, sorda, razionale insofferenza per il pensiero islamico e, maggiormente, per le masse islamiche arabe, il peggio del peggio.
Detto questo osservo che... il cerco si chiude.
L'invasione della Palestina dagli immigranti sionisti ha comportato e comporta la demolizione sistematica di case palestinesi (anche con i palestinesi dentro se non si spostano), la distruzione degli olivi, dei campi, la captazione delle sorgenti, dell'acqua. Poi ci sono le reazioni. Ovviamente. Solo che i media utili alla propaganda riportano solo le reazioni: io ti demolisco e invado, tu ti incazzi e reagisci da poraccio (con asce e coltelli, ihihih) e tu sei il bruttocattivostronzo e riporto solo la notizia della tua reazione bruttocattivostronzo.
Infine si torna, come all'inizio, a demolire case palestinesi.
Per una volta riuso un'immagine di ciò che sta all'inizio e alla fine.


(donne palestinesi tentano di contrastare bulldozer israeliani
nella distruzione di campi,

Il tramonto dell'euro - 5: La Formula

(Il tramonto dell'euro - 4: Minsky, Frenkel, il duale)

Recentemente (ieri) mi e’ stata ribadita la vulgata italiana dai gia’ menzionati esperti nel settore: la germania (intesa come merkel presumo) deve allentare i cordoni della borsa altrimenti va tutto a puttane.
Ebbene, ribadisco per l’ennesima volta: che affidabilita’ ha un partner che ti chiede flessibilita’ quando ha dimostrato di bruciare le possibilita’ che vengono offerte, a cominciare dal calo dei tassi di interesse all’entrata con l’euro?! Se un drogato ti chiede i soldi sotto la minaccia “muoio di fame” tu glieli dai sapendo che li usera’ per comprarsi la droga? Occhio che comprargli il panino non si puo’, perche’ sarebbe una grave ingerenza nei suoi interessi sovrani.
Aggiungo. Forse ad orecchie italiane tutto cio’ sembra incomprensibile ma l’articolo apparso sulla SZ di ieri riguardo le inondazioni in italia fanno un grande, enorme effetto qui e influenza anche scelte politiche.
Il giornalista, il solito Stefan Ullrich, il corrispondente dal belpaese che non e’ mai stato tenero con l’italia, rivelando cosi’ la propria infatuazione, non ha mancato di confermare quello che qui e’ opinione comune: l’italia non e’ vittima di una catastrofe naturale, e’ vittima della cementificazione selvaggia, della speculazione edilizia (“il numero di metri cubi di cemento in italia e’ il doppio di quello in italia”) e di una classe politica inetta e corrotta.
o - Der Pilger, DerPilger


Mentre stavamo andando al cinema, _rio, tesoriere anarcomunista del GAS (mi ha prestato il libro di Bagnai) mi fa: il problema è che in giro non ci sono soldi, manca il contante.

Se invece di finanziarsi con le tasse, lo Stato si finanziasse creando liquidità, molte delle spese diventerebbero possibili: invece di pagare la rata dell'IMU, compreremmo qualcosa. In questo caso la domanda di beni e servizi  aumenterebbe.
p. 203

Bagnai, nelle pagine precedenti, esamina la questione della liquidità, l'aspetto monetaristico e qui, torna alla formula magica. Adesso lo riscrivo in modo reale.

Se invece di finanziarsi con le tasse, lo Stato si finanziasse stampando carta, molte consumismi e servizismi tornerebbero possibili: invece di pagare la rata dell'IMU, la coppia Zanonato farebbe il secondo figlio, la coppia Housseini il quarto, il signor Russo da sempre ottimo cliente della BMW e furbo "aggiratore" delle tasse per fessi (e uno dei milioni di artefici del dissanguamento di capitali per importazione di prodotti posizionali e non fatti dai quei cattivi stronzi nazi magnacrauti, "ricchezza" privata e import consumistico fatti a debito pubblico, v. grafico saldi settoriali qui) comprerebbe al figlio la nuova VW Golf GTI che è proprio così bella e la precedente ha già quattro anni e non si può mica no!?
In questo caso la domanda di beni e servizi crescerebbe. Anche la produzione di cemento, l'edilizia e la decisione della Coop di edificare sul Bisagno e spostare quella rompicogliona (ringraziare la classe politica corrotte e inetta ampiamente votata dagli italici che ben li rappresenta, anche in Liguria) che 'sti beni e servizi devono crescere e da qualche parte dobbiamo pure centrocommercializzarli, no!?

Ecco La Formula tra moneta, debitismo, consumismo & servizismo.
E demagogia e crescita ecocida.


mercoledì 19 novembre 2014

Il giovane favoloso

Dunque nella mia disciplina autoimposta di limitare i tempi dedicati allo studio e alla pratica del tango, sabato sera me ne sono andato a vedere la pellicola di Martone. Conosco poco l'opera di Leopardi: di riflesso per le citazioni di mio padre, suo appassionato estimatore e... talvolta per le citazioni di _nni, il mio maesto di tango "dei colli". Socraticamente so di ignorare quasi tutto del letterato recanatese (anche solo scrivere letterato mi pare diminutivo).

Il romanticismo esistenzialista già precursore di un antimodernismo, di uno scetticismo aspro e tagliente sulle meraviglie (per ingenui a quel tempo, per allocchi ora) delle future sorti progressive mi avvince.
"Non credo a masse felici di individui infelici" rispose Giacomo Taldegardo Francesco di Sales Saverio Pietro ai sostenitori milanesi del progresso, primi apostoli del tecnoteismo.
Giacomo Leopardi vive nelle proprie membra il risultato di uno studio parossistico che innalzò il suo talento ai vertici della letteratura mondiale e ad una salute precaria e un corpo debilitato, malconcio. Nonostante le sue piccate risposte sul fatto che le sofferenze fisiche non fossero causa del suo travaglio, nella pellicola emerge chiaramente la sofferenza per la privazione del femminile che egli desidera fino allo struggimento, unitamente ad una incapacità, riconosciuta da Leopardi. di intessere conversazioni seduttive con le donne.
Allora mi riprendo e... torno a leggere A Silvia alle superiori era una pallosa roba inerente le lezioni e i compiti di italiano e... mi accorgo delle saracinesche emotive che si aprono, di un incredibile capacità evocativa, di domande che fan ribollire, grandi e senza risposta e tutto prorompe, passa per i varchi aperti.
Penso che ci sia un'età anche per iniziare a intuire la meraviglia dell'opera leopardiana. Non puoi tanguear a venti o trent'anni, si dice nelle milonga, puoi solo essere un bravo ballerino, non un tanguero. E così è anche per il fermento esistenziale, la malinconia e la dolcezza struggente da capogiri e la ferocia disincantata del poeta marchigiano, forse devi passare il Grande Crinale ed esserti già inoltrato almeno un po' verso valle per avere intuizione, per comprendere con cuore, mente, anima.
Ho apprezzato la ricostruzione degli ambienti interni ed esterni (girare in esterno riuscendo a riprendere vie e borghi - eccezion fatta delle viste su Firenze in cui il tumore cementizio-antropico attuale è ampiamente riconoscibile - senza la presenza invasiva di oggetti, materiali e congegni moderni è un più in sé) e l'omaggio discreto a La Grande Bellezza di questo paese di arte, parole, natura, giardini, architetture che si intrecciano in una tessitura estetica fantasmagorica, unica.
Ho notato le citazioni di tammurriata negli scorci anche trasgressivi di vita partenopea di Leopardi peraltro, già consapevole delle drammatiche differenze (e con giudizio tagliente) sulle differenze nei modi di vita tra le Italie, differenze terribili che, peraltro, lo ravvivarono.


martedì 18 novembre 2014

Tre ore

Domenica avrei dovuto portare un gruppo ai confini tra Bolognese e Mugello, programma annullato per previsioni di meteo perturbato.
Però alla mattina, alle otto, c'era cielo sereno, in medio appennino anche se verso il crinale si vedeva il muro di nubi dello stau. Avevo bisogno di natura, aria, movimento, sole.
Preso su e sono andato ad una mezzoretta da casa, Linea Gotica, a leggere di napalm usato dai merikani anche qui. Andato, mi sono tuffato in lei, anche se il cielo si era richiuso. Primi venti minuti sotto la pioggia, infatti e nuvole pesanti a ponente, a meridione, a levante, a settentrione. Sì, stagione grigia, fradicia, fango e rivoli, foglie tritate e rami ormai spogli, di battute al cinghiale, di odori selvatici e cani da caccia persi, di richiami "Jaaack... Jaaack" lontani. L'autunno è così. Eppure mi ha ricaricato quella sgambata in solitario, di tre ore.
La sera, in milonga, sono arrivati i risultati di quel bagno di ben essere.








Due lati dello stesso sfacelo



Arrivo in stazione e annunciano dieci minuti di ritardo. Dopo dieci minuti annunciano che il ritardo è aumentato a 25' per un problema ad un passaggio a livello. Sarà la solita mancata manutenzione. Intanto un treno va su e non capisci, cazzo sarà questa asimmetria nei malfunzionamenti, anche le informazioni sono fatte male. Mah. Altro annuncio informa che il treno della mezzora è stato cancellato (inglesano scadente).
Salgo sul treno, finalmente: la carrozza è fredda, non funziona il riscaldamento. Mi sposto in quella adiacente riscaldata ma essa è oscurata dagli spray dei vandali, merdame che si accanisce su un sistema malconcio.
Poi penso alla BreBeMi vuota, un disastro inutile fatto a spese dei contribuenti (defiscalizzazione) e con soldi sottratti alle ferrovie ordinarie a media velocità, quelle che trasportano il 93% dei passeggeri e pigliano il 20% degli investimenti.
Ecco un paese in sfacelo risultato di decenni di scelleratezze tecniche, politiche, sociali.
Nel frattempo accumula quasi altri 5' di ritardo.

Ieri sera, ultimo treno, c'erano due poliziotti. Il controllore chiede il biglietto ad un magrebino (vestito alla moda) non ce l'ha, non ha documenti. Il controllore chiede l'intervento dei poliziotti e, per una volta, c'è una parvenza di giustizia, viene fatto scendere alla prima stazione.
Ma è una magra consolazione, uno zuccherino, un teatrino. Il clandestino avrebbe dovuto essere condotto in un centro di identificazione ed espulsione, analisi glottologica (arabo tunisino, egiziano, siriano, etc.) ed oggi o domani, avrebbe dovuto essere messo sul primo aereo per quel paese. Invece il furbastro parassita domani sarà sul prossimo treno a viaggiare a carico dei fessi. Oppure a Treviso a pestare un conducente d'autobus che ha l'assurda pretesa di non far viaggiare della gioventù  (sudamericana) marmaglia d'importazione in branco codardo futuro radioso del paese senza titolo di viaggio.
Ecco, a proposito di sfaceli voluti e pianificati.
Due lati della stessa merdaglia.

domenica 16 novembre 2014

Meno di un duo

...
UUiC: C'è il papà?
Mamma di UUiC: No è fuori con quella
U - Perché volevo dirgli che c'è una pellicola su Giacomo Leopardi al cine in 'sti giorni
M: così ci va con quella troia...
U: Perché non ci andate insieme?
M: Nuu [no lungo tra lo sminkiato e lo schifato]

Mia mamma poi inizia un lungo e amaro sfogo sul fatto che papà non si trattiene quasi più e si comporti con la sua amicamante come se ella non fosse presente. Il problema è che i miei non hanno i soldi per separarsi, non ne hanno la forza, non la testa che più litigano e più sono simbionti e sono entrati in una vita più parallela che mai.Ma come hanno fatto a... stare insieme?
La forza della morale e delle convenzioni, i ruoli: uomo che lavora, donna sta a casa coi figli. Da tempo non c'è più pressione esterna e morale interna, mio padre si comporta come se convivesse con una coappartamentina di cui condivide quasi nulla, proprio come se fossero due studenti universitari a condividere un appartamento. Mia mamma non ha forza, idee ed emancipazione per stare da sola. Per lei il suo compito è di essere brava casalinga e il dovere di papà di stare con lei, solo con lei. Meno di un duo.
Non funziona più così nel 2014 ed ella è vaso di coccio.
L'Amore è tra pari e autonomi, degni, liberi.
Per questo ho a cuore l'emancipazione e la libertà - sì la libertà delle donne inizia dal controllo della riproduzione! - delle donne.
Perché sono idealista e desidero l'Amore in libera scelta di amorosi desideri.
Tutto il resto non c'entra (quasi) un cazzo.

venerdì 14 novembre 2014

Il tramonto dell'euro - 4: Minsky, Frenkel, il duale

(Il tramonto dell'euro - 3: OCA)

Come scrivevo ieri, il pensionato (che intuisco sia stato piccolo imprenditore), inizia a raccontarmi delle sue esperienze: conosce una donna rumena di Costanza, pensa di acquistare 'na casa da quelle parti. Era la vigilia dell'ingresso della Romania nella comunità europea. Cosa succede? In pochi mesi i prezzi delle case (il tizio aveva in mente una certa classe di abitazioni) da 20k€ a 60k€, la gente inizia ad avere problemi.
Ecco, su un treno verso casa, un tale che mi aveva visto leggere il libro, mi testimonia un caso di ciclo di Frenkel.


Frenkel parte, nel suo lavoro, dall'opera di un altro economista molto famoso: Hyman Minsky (1982), Minsky sostiene  che le moderne  economie finanziarie sono soggetti a cicli endogeni (cioè che nascono spontaneamente), caratterizzati da una fase espansiva, nel quale il clima economico favorevole, favorito da innovazione e e deregolamentazione dei mercati, induce gli agenti economici ad assumere posizioni finanziarie  progressivamente più rischiose. [...] Ma ragionando così si fanno troppi debiti, e segue la fase recessiva: le bolle scoppiano, e la crisi finanziaria travolge illusioni e progetti. [...]
Frenkel lo applica alle economie emergenti, aggiungendo dei dettagli: primo, la dimensione transnazionale (centro/periferia) dei rapporti di debito/credito; secondo, la natura esogena del ciclo che viene innescato da un cambiamento di politica economica: tipicamente l'adozione del cambio fisso, e la liberalizzazione dei mercati finanziari.
Nel suo articolo Frenkel fa notare come, negli ultimi trenta anni, tutte le crisi finanziarie registrate dalle cronache abbiano seguito la stessa trama, quella, appunto, della storia di centro e periferia, dove il centro sono quasi sempre gli Stati Uniti, o comunque i Paesi anglosassoni, sedi della grande finanza internazionale, e la periferia, volta per volta, il Cile, il Messico, la Thailandia, la Corea, l'Argentina...
p. 137 - 138.

Bagnai utilizza il lavoro di Minsky, Rapetti e Frenkel per la propria tesi. Sono in piedi sulla scrivania, vorrei lanciargli un mazzetto di carciofi bio, porgli una collana di ravanelli al collo, applaudo, tutti i colleghi ormai sono in piedi sulla scrivania ad applaudire. Più Bagnai per tutti!
Ohh, abbiamo fotografato lo stato del paziente: temperatura, pressione sanguigna, capacità polmonare, etc. La diagnosi è precisa. Bene!
Mi fermo. Ora dovremmo arrivare la terapia. Nulla ha attraversato le culture umane più che il conflitto tra morale freudiana "sii ciò che ci si aspetta da te" e l'etica junghiana "divieni ciò che sei", tra tensione verso un meglio e l'accettazione della realtà e il convivere con essa.
"Amara medicina" o "Tiriamo a campare"?
Bagnai utilizza frequentemente l'osservazione della dualità di molti aspetti dell'economia: ad esempio, non può esistere debito senza credito e viceversa. Ragionevole. Dunque esiste anche la relazione duale che si instaura tra centro e periferia e i risvolti patologici a cui essa conduce (ciclo di Frenkel, appunto).
Ma... se è vero che esiste questa natura duale, essa esiste sempre, anche nelle responsabilità: un ladro nulla può senza ricettatori, uno spacciatore nulla può senza tossicodipendenti, un centro nulla può senza periferia.
Allora, questi paesi della periferia (alcune classi di tali paesi, afferma Bagnai, in realtà è un paese intero che gonfia consumismi devastandosi, dal manovale al notaio, ad esempio di edilizia, il classico pattern dell'economia speculativa stracciona, proprio come avvenuto in Italia) si gonfiano come dei tossici e poi... poi la roba non arriva più, spacciatore o strozzino brutto cattivo cacca diavolo. Ma la periferia è assolutamente corresponsabile del disastro: senza la loro partecipazione periferica attiva, nulla avrebbero potuto i paesi del centro. Se non vuoi finire come un drogato, evita di comprare dallo spacciatore. E' semplice. Funziona.
Perché gli hai consegnato l'estremità del nodo scorsoio del tuo debito con cui ti sei cinto il collo? Non era mica obbligatorio  per l'Italia diventare, negli anni della Grande Bruttezza della distruzione edilizia-infrastrutturale, la grande distruzione economica, il primo mercato per la Mercedes.
L'altro giorno Grillo argomentava contro la BCE e sproloquiava su stampe allegre "la Banca d’Italia che torna a stampare la nostra moneta nella nostra terra", siamo ai deliri MMT barnardiani, alla demagogia sempreverdetossica del campo dei miracoli. O forse all'etica del dare al drogo la roba che gli serve per non schiattare?

La strizzatura di coglioni del tentativo pallido di idea di pareggio di bilancio ha creato dei miracoli impensabili: la riduzione del consumismo più becero, la riduzione dell'economia speculativa e distruttiva dell'edilizia, la nascita di un principio di conflitto di interessi sull'utilizzo delle risorse, pensieri sulla condizione di servi del fiscogleba funzionali al citrocapitalismo, un principio di presa di coscienza sulla questione insostenibilità, sani attriti con le masse immigratorie invadenti non più obnubilati, sedati da servizismo e consumismo, qualche persona inizia ad accorgersi dell'inquinamento bottepienamoglieubriachistico "Più tutto per tutti!", inizia alcune persone ad esercitare il discernimento, in genere le menti dormienti, sopite, iniziano a percepire dei segnali di dolore o sgradevoli e passano ad un sonno più leggero, si apre qualche occhio, iniziano a porsi e a porre qualche domanda.

Ancora sul duale. La politica finanziaria (tassi di interesse decisi dal governo invece che dal mercato, repressione finanziaria dal punto di vista dei parassiti della finanza), un sano principio con una valenza ecologica indubbia è uno dei meccanismi educativi (ancora: morale? etico?).

In un'economia repressa nemmeno lo Stato si indebita troppo [...] e quindi non è necessario rincorrere l'esplosione della spesa per interessi aumentando la pressione fiscale e diminuendo la pressione per i servizi essenziali [essenziali? quali servizi "essenziali"? NdUUiC].
p. 139

Anche la politica finanziaria è duale. Se reprimi la finanza espandi, accresci consumismo e servizismo di massa, sociali. Monti guarda ad una politica lontano dal mio ideale, ma quando affermò che avrebbe distrutto la domanda interna, per salvare il paese, aveva avuto un'illuminazione ecologica, etica.

Dunque la morale educativa del "sii ciò che ci si aspetta da te" inizia a funzionare. E' riuscita, nel miracolo pazzesco, di portare un principio timido di deflazione nel Paese dell'aumento sconsiderato, insostenibile, suicida, casuale dei prezzi. Solo un principio, purtroppo.
Cambiando letture, assumendo punti di vista duali, gli scenari e le prospettive cambiano radicalmente.

Chiudiamo con una sana rissa generata da importanti questioni sull'obsolescenza indotta (moda) che un paio di calzature, un giubbotto e un copricapo fossero in, aut, fescion o non fescion. Produci consuma rincoglionisciti la mente e poi, tu, una delle milioni di parti del tumore, ciclo di Frenkel compreso, krepa! Il grande dimagrimento arriverà anche se te_non_ti piace.


giovedì 13 novembre 2014

Tizi

Un tizio in treno, ieri, verso a casa, aveva visto che stavo leggendo "Il tramonto dell'euro" (1, 2, 3) e mi ha attaccato 'na pezza portandomi alcune testimonianze che... preso dalla discussione ho perso la mia stazione di arrivo, ziopetodellagalera.
E' un po' che è lì la nuova pagina su quel libro ma... non si tratta di pinzillacchere e non ho tempo.
Anche perché è spesso come oggi, prima leggo il nuovo papero di Massimo Fini, poi finisco in altre litanie di tizi fondamentalisti della crescita e perdo tempo a ricordare ciò che è aritmeticamente, elementarmente ovvio. Ma con i religiosi non ci si può capire perché essi NON vogliono capire.


mercoledì 12 novembre 2014

Tang bang

Che giornata strana. Devo dire che... spendo poco per "drogarmi". E' stato sufficiente mettere poco più del solito tre quarti di cucchiaino di caffè nell'orzo per colazione che... sono rimasto schizzato come 'na cavalletta che ha pasteggiato di acido lisergico, 'na roba pazzesca. Sono arrivato in milonga da Flora con questa strana combinazione di eccitazione mentale e di stanchezza (visto che avevo tentato, come al solito, di riposarmi un'oretta e mezza... seeee, 20' di sonno e il resto con gli occhi come fanali).

La milonga è un organismo danzante e tu sei anche un corpo danzante, ogni volta è una storia diversa. Non ho ballato bene: sono tornato nella fase "pieno di roba imparata a lezione" e balli con la testa, balli per imparare. Quindi male. I cantieri non sono i posti migliori nei quali prendere te con pasticcini.
Ieri serata importante, con un TJ in gamba e famoso. Ma ero un po' trasognato, un po' via con la testa.
_nni e _vid mi avevano lasciato da solo. E così mi sono ritrovato a... dover "gestire" un gruppo di tanghere da solo: _ara batticiore, _ica la mora del profumo, _aria, _lia che è tornata, _ura, _ena la ragazzaccia lesbo, _ona, avevo evitato di chiamare _ola la parlatrice, _ina e mi sonorottodiscrivere_igle. Addirittura ieri ho evitato di chiamare/messaggiare alcune con le quali avevo una mezza idea di gancio proprio perché... ci sono dei limiti. In una serata "non puoi" ballare  e stare bene con una decina o una dozzina di donne.
Gasp! Aiuto! Doveri milongheri.
Ho realizzato, nella milonga, una sublimazione del reale. Non riesco a giocare, vivere una vivace promiscuità sessuale, ho trascurato e negletto la ricerca del (potere) sessuale, mi trovo ambito e ricercato, a cercare di resistere ad inviti, richieste, sguardi, di amiche in milonga. Poi 'sta roba che viene sempre, di tipe che provano interesse dopo un po' di tempo e che a me interessano subito e poi passa tutto, diventano amiche.

La realtà è più complessa, in realtà. Principi di potenza sul piano artistico e impotenza su quello fisico, relazionale.
Alla fine va bene così, per il momento.



martedì 11 novembre 2014

Più banda ovunquemente

  • Obama in campo sulla net neutrality: «No alla rete a due velocità»
    La nota della Casa Bianca in cui si chiedono alla Federal Communications Commission regole severissime per proteggere il web. La dura reazione dei colossi della telefonia
    Corriere.it

Vi ricordate i sistemi 5
  • Tecnoteismo
  • capitalismo parassitario 
  • consumismo e servizismo sociali
  • demagogia democratica / democrazia demagogica
  • crescita esponenziale
Cinque chicche per l'appunto.
  • la rete vi salverà
  • i privati faranno affari (BAU)
  • il servizismo delle connettività perenne, ovunqua per sostenere e stimolare il gregge al consumismo di oggetti materiali
  • tutto politicamente corretto, democraticamente democratico, culturalmente culturale
  • crescita esponenziale della banda, della complessità, dei costi per sostenerla, dei consumi energetici, dei consumi di altre risorse fisiche non rinnovabili
Più tutto per tutti. Pure la banda. Anche se con scopi diversi, in bocca ai demagoghi di centro, di sinistra, di destra, qui, là, sopra, sotto, in mezzo.
Cosa serve tutta questa banda? Alla fuffa che inquina le menti, come osservato da Lorenzo: più tivì ovunque per tutti. prima la scatola inquina-menti era a casa, ora puoi prendertene una dose ovunque, sempre. Ne discutevamo proprio ieri.
E soprattutto, il democraticamente democratico Obama, ti comunica che è tuo diritto, come l'acqua, come l'aria. Ovviamente non sta bene dire non sono mai esistiti, non esistono e non esisteranno diritti acquisiti, diritti assoluti, diritti non negoziabili, sono sciocchezze assolute, questo sì.

Si chiama principio di induzione del traffico. Vale anche nella tecnologia dell'informazione e delle trasmissioni, non solo nella trasportistica. Si studia da trent'anni all'università. Più aumenti la banda, più essa verrà consumata. Lo stato (canagliesco statunitense o cialtronesco italico) apologizzano, supervisionano... mettono denari, Ma anche no!

Io le vedo, anche in milonga, volti chinati, lucina azzurrognola a illuminarle. L'ultima volta, la stavo mirando, ho aspettato, poi l'ho invitata (peraltro puzzava un po' la bella topa peraltro sedicente maestra di tango peraltro parecchio imprecisa nonché malmostosa), la prossima volta rimarrà seduta col suo furbofono. Avevo iniziato ad ascoltare musica dal web, l'ho spenta due minuti fa, mi porterò una radio in ufficio. Così inizierò pure io a usare meno banda per stronzate.



lunedì 10 novembre 2014

Pericolo scampato

_ela la cattolica, o _ela la garbata, ogni tanto si fa viva. Di recente l'ho vista in forma alla milonga organizzata per Halloween. E' una donna giovane e anche molto piacevole.
Di recente abbiamo abbiamo parlato un po' al telefono. Mi diceva che ... era giù, si sente sola.
E' rimasta da sola con tre figli, visto che il loro padre nonché suo marito è morto giovane alcuni anni fa. E già io mi chiedo nel 20xx che cazz ci sia bisogno di fare tre figli, no!? Uno deve mettere nel novero anche crisi economiche, o salute o... in questo caso la sorte è stata molto dura. Vabbè, solita solfa dell'essere madre prima di ogni altra cosa. Ecco, prego, fai e fate pure.
Insomma,  _ela ha avuto il coraggio di confidarsi, di dirmi che era giù, le manca un compagno.

Di recente ancora mi aveva detto che il fatto che ... non mi concedo molto (non mi concedo molto a lei perché ora, in milonga, a volte ho quasi delle liste di attesa di donne che voglio tanguear con me e pure io voglio ballare con donne nuove, specie in occasione di festival o di maratone o di luoghi nuovi come quello, non è questione di non volersi concedere). Le avevo risposto più o meno quello che ho scritto qui, aggiungendo che in milonga io tendo a parlare poco e che... sono altri posti nei quali si può conversare e socializzare. Organizzo dei giri, passeggiate, uscite in piccoli gruppi. Così visto che non sono un canchero e ho comunque un po' di umana empatia per 'sti poracci che si cacciano nelle grane, così l'ho invitata: vieni con i tuoi figli io cercherò di coinvolgere altre famiglie con ragazzi.
Mi ha risposto poco fa che... domenica mattina non potrà: messa e catechismo per tutti. Ella mi fa sapere spesso, di catechismi, comunioni, cerimonie di sanpancrazio, battesimi etc. Quasi ogni volta che c'è un evento o un qualcosa che le comunico (è sola, cerco di coinvolgerla). Mi viene l'orticaria solo a saperlo.

Io sono contento di non aver intessuto con lei una relazione. Le avevo detto che se avesse avuto voglia avremmo potuto passare qualche momento bello insieme ma non si arrivò alla trombamicizia, non è ciò che ella cerca e non è nei suoi schemi mentali (cattolici).
Io non potrei sinceramente avere nulla a che fare con donne religiose praticanti e men che meno anche con donne religiose intensamente praticanti. Ci sarebbero scazzi tremendi su quasi ogni cosa.
Ecco, ogni volta tiro un sospiro di sollievo, sono contento del pericolo scampato.



Mumble mumble - 5

(Mumble mumble - 4)

E' stato un buon fine settimana con mio figlio. Domenica non ha avuto la partita di calcio per un turno di riposo. Così abbiamo preso le cose un po' più con calma. Io sono un po' insofferente a questo essere inchiodati alla partita di calcio: ogni domenica impegnata dalle 8 circa alle 14. Non facciamo più null'altro. Cheddueppalle!
Giornata nuvolosa ieri, nessun giro. Però, dopo pranzettino come dio comanda con la nostra preghierina, siamo andati nel bosco a prendere legna, poi ne abbiamo segata e tagliata un po' di quella già stagionata, secca. UnRagazzo ha una notevole inerzia, resistenza, all'idea del movimento fisico. Così è stato un po' anche per la legna. Perplesso bofonchiava qualcosa. E' a te che ti piace il caldo e metter legna nel camino! Ha sorriso. Poi va, si sblocca, iniziamo a lavorare col corpo, lavorare abbastanza duramente. Fatica, sudore, mani che pulsano, attrezzi, muscoli, fiato, cuore che batte. E stiamo bene, egli sta bene, io sto bene. Nel verde e nei colori di autunno, l'odore di terra e humus bagnati. E' bello.
Per quanto minimo cerco di vivere qualche sprazzo di vita spartana. A fatica perché è per scelta, non è obbligatorio, per sopravvivenza, come fu per i miei.
Emerge sempre la sua riottosità a prendere il treno e quelle appendici che si trova sotto il busto (penso che si chiamino gambe in italiano), ogni scusa è buona per farsi venire o farsi portare in auto.
Sabato mi aveva detto: ho due zaini pesanti... vieni a prendermi? Certo. Solo che... sono andato a piedi. MIIIII, ha fatto una faccia incazzato-schifata quando gli ho detto che ero sceso a piedi. Siamo saliti fino a casa (sono ca. dodici minuti di salita), ad un certo punto aveva ingranato sulla marcia, su per il sentiero si è dileguato. Visto che ce l'hai fatta?! Stamani pioveva :- Papà mi porti in auto? Per quale motivo? Qui c'è il tuo bell'ombrello. Ancora muso storto. Del resto sua madre (come A-Woman) sono appendici della loro auto e capisco che lavoro contro anni di diseducazione all'immobilità.
Comunque, superate queste resistenze è andato tutto bene.
Fatto oltre due ore di fisica fluidodinamica ieri, che ha preso un quatremezgiùperlacopp, pensavo che non mi sarei ricordato più nulla e invece, sono riuscito a spiegargli un po' di cose. Uh che bello.
Poi pappe bbbone e il signore degli anelli, stiamo riguardando la terza parte (Il ritorno del Re) forse la quindicesima volta e siamo tutti e due lì inchiodati alla saga tolkeniana.
Ci siamo accordati per un cambio di frequentazione provvisorio, ora farà due fine settimana con sua madre e poi due di seguito con me. All'inizio era ancora una questione di resistenza alla mobilità  piedi&treno, poi è emerso altro. Almeno mi ha dovuto convincere. E anche io ho ceduto un po'.
Voleva una risposta subito.
Mumble mumble... che fare?
Poi ancora la domanda. Gli ho detto che stavo riflettendo, ci stavo pensando, non è facile fare un buon genitore, ci sono anche i no che fanno bene, che educano e poi considerare quanto e come voglio essere rigido/severo che già proprio non sono uno che vizia il mio bipede come se fosse un bamboccione debosciato. Non è facile, cicciuz, ci sto pensando.
Io penso di educare lui ma è anche egli che educa me.
Ti voglio bene, figlio mio.


sabato 8 novembre 2014

Ravenna, Dinazzano, Ripoli, Renzi: SbloccaFranaItalia

  • Lo Sblocca[Frana]Italia "serve a far ripartire il Paese, innanzitutto evitando che le opere pubbliche continuino a star ferme a causa dei comitatini che non hanno messo la testa all'ammasso pecoreccio di 'sua maestà la burocrazia'"
    Matteo Renzi

Stamani mi sono studiato per una buona ventina di minuti la bolletta del gas (otto pagine) e, alla fine, annientato dal groviglio di voci, numeri e riferimenti ho capito che sui 129 e rotti euri, solo ca. 31 sono attinenti al consumo di gas e ai costi di fornitura. Dunque ho 'na bolletta di 130€ di cui solo 30€ sono di gas. Esattamente il contrario di quanto dovrebbe avvenire, ca. 100€ di gas e ca. 30€ di tasse.
Ecco, ma cosa servono queste tasse?

Renzi il demagogo 'gnorante politicastro che insultava le scienziate che gli ricordavano i problemini che causano gli inceneritorao meravigliao che nell'immaginario popolare e dei mestieranti del potere che lo sfruttano, fanno magicamente sparire i rifiuti, è andato oggi a farsi qualche autoscatto (selfie) per un altro passo per il raddoppio del disastro autostradale BO – FI con galleria nella frana (il decreto SbloccaFranaItalia funziona bene!).

Stamattina ho trovato un papero interessante su Dinazzano, Ravenna e il trasporto merci su ferro in Emilia Romagna (qui in FarDiConto altre interessanti info sul caso studio di Dinazzano di cialtronesca e manigolda antipolitica dei trasporti italiota).
Se può essere utile in questo intervento o in questa discussione la differenza abissale tra politica (dei trasporti) e successi teutonici e antipolitica dei trasporti dell’Italia in crisi.

“Il collo di bottiglia che mette a repentaglio la competitività di un’industria di livello internazionale è la insufficiente capacità di smaltire i flussi di approvvigionamento delle materie prime.
[…]
forniture viaggiano via mare verso l’Adriatico fino al porto di Ravenna, dove talvolta la congestione di merci implica di dover spesso attendere il proprio turno nelle operazioni di smistamento anche per via di pochi terminal collegati al sistema ferroviario per arrivare a Dinazzano.”

Metti insieme con le "chicche" sulla faentina (terzo punto qui) ed altro e si capisce tutto.
Sempre lì: più soldi per cemento e catrame pro traffico su gomma e il sistema ferroviario a far salti mortali, con gran parte delle esigue risorse che ha, dilapidate in edilizia TAV.
La peggiore antipolitica dei trasporti prosegue giuliva e baldanzosa e ampio successo demagogico.
Poi arrivano le frane con le più nuove autostrade per tutti dentro.
E cadde l'ultimo imene e tutti lavorarono alla Grande Distruzione e applaudirono e si sdilinquirono felici e contenti.


(treni reduci dal tentativo di chiusura di Dinazzano "salvato" da DB Schenker)

venerdì 7 novembre 2014

Che male c'è (libro primo)

Saranno un paio di settimane che ce l'ho qui sulla scrivania. Ci sono anche le pagine con quel modo barbaro di piegarne gli angoli in orecchi segnalibro che mi aiutano a ricordarmi punti salienti che desidero/desidererei citare.

Stefania
Mi era piaciuto il grunge, mi era piaciuta Bjork [...] il trip hop ed altre cose elettroniche. Ma i canali musicali ci rifilavano schifezze, la maggior parte delle radio anche, per interrnet era presto, quindi  c'era solo roba da poco, tutto un po' una schifezza, che però piaceva, come i fast food che andavano tanto anche da noi. Era l'industria globalizzata, il gusto globalizzato, l'appiattimento spacciato per esotico, l'abbassamento spacciato per novità, lo sfruttamento spacciato per occasione.
[...]
Avete mai notato quanto sono curate le case alpine? Nell'insieme e nei dettagli, spontaneamente, ognuna un davanzale fiorito, un balcone lavorato, una gradinata di ciottoli tra due case, i colori di un orto o un segno di benvenuto alla porta... aprendo gli occhi, anno dopo anno, sui particolari di Pesariis e dei paesi sotto me ne meravigliavo, tanto più che non esiste gente peggio vestita della friulana e della carnica in particolare. E invece le case... mi chiedevo perché fossero così belle. Semplicemente le materie prime? O qualcosa di più? [...] Secoli e secoli di tentativi, di apprendimento reciproco e quindi di tradizioni, in terre adatte a poche delle cose che il mondo ha da offrire? In pianura è tutto più facile, e il risultato è il disordine.
p. 456 - 457

La mia eroina ecoradicalintellettuale adotta in questo primo libro di Che male c'è la struttura di
racconto intrecciato, ogni capitolo è una dei protagonisti a raccontare. Ho impiegato qualche pagina per accorgermi. Cazzo è 'sta roba di capitoli che hanno nomi che si ripetono?
Quando finii di leggere questa prima parte dell'opera, così piacevolmente sorpreso, messaggiai a Gaia qualcosa tipo (non trovo più il messaggio, forse "buttato fuori" dal normalofono Nokia 29€ oppure rimasto nel furbofono (a casa, lo uso sempre di meno).

Un canestro di giunti, di vite, di racconti, di amori, sofferenze, di passato, di presente.
Con dentro la vita.

Era riuscito meglio il messaggio ma ora me lo ricordo a spanne così.
E' la storia di ragazzi di Udine, delle loro vite intrecciate, dalle prime vacanze con la parrocchia in Val Pesarina, la scoperta dell'eros, le vite che si inoltrano nella vita lasciando alle spalle l'adolescenza, l'osservazioni delle classi, di censo e di cultura e come esse plasmino fortemente, quasi ineluttabilmente le vite, le realtà trasgressive in provincia. E la storia.
Perché Stefania, l'intellettuale disadeguante, non conforme del gruppo  - eheh, potete pensare a UnaRagazzaInCammino, un certo punto, nella sua ricerca della vita dietro le apparenze, inizia ad intervistare Arrigo, il nonno, combattente nel battaglione Leone Nassivera, testimone della vita aspra che impose una morale austera e rocciose alle genti alpine. Arrigo inizia a raccontarle delle violenze efferate commesse in Friuli dai cosacchi, unitisi ai nazisti (fuggiti dalle persecuzioni staliniste, dai nazisti era stato promesso loro che avrebbero avuto il Friuli come loro terra, la Kosakenland).
Ero un po' indispettito, all'inizio. In questo periodo soffro di intolleranza alla religione cattocomunista ad iniziare dalla truffaldina e squallida speculazione per il potere sulla resistenza. Ma col tempo il libro mi ha ha avvinto. Non c'era ideologia, non più di un forte e semplice credere in futuro migliore, di libertà e giustizia.

Arrigo, intervistato da Stefania
Qui però non dovevano comandare i partigiani. Qui lo doveva decidere la gente da chi voleva essere governata. Ogni comune doveva eleggere la sua giunta popolare. [...] La regola era che si votava per capofamiglia come nelle vecchie latterie sociali. E siccome tanto uomini erano in guerra, o morti, o chissà dove, dove la famiglia era retta da una donna votava la donna. Per la prima volta nella storia d'Italia.
p. 401 - 402

Ma come avvenne anche qui in Emilia, molte erano resistenze di persone semplici e degne contro lo sfruttamento orribile prima della borghesia terriera così sostenuta dal fascismo e quindi dalla rapina degli invasori nazisti alemanni (e dai cosacchi in Friuli). La storia dell'Italia è una storia di predazioni, di sopraffazioni, di sfruttamento, di scorribande, di conquista, di violenza, di eccidi da parte di stranieri e Stefania fa da majeuta nei confronti di Arrigo per non perdere quella testimonianza di resistenza.

Guarda, era una cosa mostruosa, cacciare i friulani dalle loro case per far posto ai cosacchi.

e di racconti delle incursioni, povere famiglie contadine strappate dalle loro case, alle quali veniva dato fuoco, perso il fieno, con gli animali arsi vivi nelle stalle. Sapete cosa significa(va) perdere casa e mezzo di sostentamento in una aspra valle alpina clima articoalpinoboreale, con inverno fame e malattie a -15° fuori? Puoi immaginare questa violenza?

Arrigo conserva umanità, si rende conto della tragedia della quale furono vittime dello stalinismo i cosacchi prima, poi carnefici nei confronti dei furlan e quindi di nuovo vittime disperate (arrivarono ai suicidi di massa) quando restituiti dai granbritannici agli stalinisti.
E racconta di una morale dell'onore (sì, quella ora affermata dalla Nuova Destra di Alain De Benoist, pensate un po') per la quale i comandanti partigiani morirono come mosche, dando l'esempio ("L'autorità di chi comanda e dà l'esempio", p. 325) ed essendo avanti, nei combattimenti, non certo a mandare al massacro la truppa impartendo ordini dalle retrovie.

Avrei voluto citare molte cose del romanzo di vita - non è saggio storico ma la vita è storia in sé - le parole di Leo sulle neoreligioni che vogliono spegnere la coscienza, uniformare a quelle nuove (p. 393), gli scetticismi su quelle tradizionali dalle quali i ragazzi si allontana(va)no, sul viaggio nel samsara del mondo nichilista della tossicodipendenza di Francesca.

Devo dire che ho trovato una scrittura a volte moderata, che ha perso talvolta il realismo (crudo, politicamente scorretto, maleducato, preciso, fotografico la realtà non si conforma a questi giudizi morali) dei registri adottati in Dove si sta bene. Però... iniziato un po' in lentezza, sono rimasto avvinto alla fine in questo libro di intrecci, un cesto di giunchi con la vita dentro. Ora Gaia Stella Stefania, come queste due, è andata a vivere in montagna, là dove si sta bene. Chissà quando arriverà il libro secondo.

Che male c'è
Libro primo
Gaia Baracetti
Phasar Edizioni