lunedì 30 luglio 2018

Turchese, grigio... fiaba!

Saremmo dovuti andare in alto. Ma, causa caldo, siamo stati in basso, vicino all'acqua, nel bosco. Con le acque cristalline, il bosco fresco e rigoglioso, poi quella insenatura che avevamo chiamato Cala Turchese.
Finita la giornata a vedere un palazzo signorile (erano notai) di montagna. Un posto splendido, ben restaurato con fondi europei, e tenuto male, con siepi di bosso non potate, rifiuti qui e là, cose mezze finite. Le frazioni adiacenti non sono tenute bene. Osservo che il cialtronismo è  diffuso.: non costa nulla portare due bottiglie di plastica nella campana lasciate nella foriera dai soliti incivili oppure rimettere a posto due coppi sul tetto oppure finire le cose, manutenerle.
Eravamo affamati e siamo capitati in una sagra... del cervo e del cinghiale. Ah, che squisitezze! Peccato per i piatti di plastica: quel luogo è attrezzato, c'è la un edificio funzionale detto Pro Loco, ci starebbe una bella lavastoviglie... Mangiare cibi così squisiti nella plastica è degradante, umiliante per gli avventori, per i cuochi, per le leccornie preparate. L'USA&getta è semplicemente incompatibile anche con la qualità della vita, non solo con l'ambiente e il buon gusto.
Poi ancora in un castello delle fiabe incantate, avevo indicato la strada lunga. Nel castello delle fiabe incantate era finito un concerto, il silenzio, poche persone rimaste, ci siamo infilati al volo, per una visita, con gli occhi grandi e voraci, di stelle, di archi moreschi, di pareti storte, di ippogrifi, con il firmamento e la Grande Bellezza che ci rapiva.











20 commenti:

  1. Se pensi a cosa c'è dietro a quella (pur reale) bellezza rimetti le cose in prospettiva e ti passa subito la poesia.

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    1. (il riferimento è al palazzo signorile, non al lago)

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    2. Dietro la Bellezza c'è impegno, genio, creatività, sacrificio, come dietro ad ogni cosa di valore.

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    3. C'è gente alla quale non è stato chiesto se voleva "contribuire" alla "bellezza", gli è stato imposto rovinando loro, molto semplicemente, la vita dalla a alla z. In altre parole, più crude, per permettere a qualche tagliagole di (farsi) fabbricare la "bellezza", sono state imposte condizioni di vita misera a tutti i sottoposti. Con metodi diretti e/o indiretti. Oggi il procedimento continua, chiaramente in forme e misure aggiornate ai tempi.

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    4. Sei esperto di storia, saprai qual era la condizione di chi "tirava la baracca". Se Leonardo (o chi per esso) avevo il tempo per spennellare la Gioconda in un palazzo signorile è perché c'era uno stuolo di mangiapatate che passava, le sue giornate a sapà i ravòn per riempire il piatto (e oltre) a lui e ai suoi cosiddetti mecenati con quello che doveva togliere dal suo. Forzato, non certo per spontaneo spirito collaborativo.

      Eppure, le eccellenze. Oh, già.

      Cambiati gli scenari e le proporzioni, la storia è comunque ancora la stessa, e dubito che cambierà mai.

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    5. Fantasie. In un'epoca, come tu stesso scrivi, nella quale "le risorse pro-capite erano molto meno" se vuoi mettere le mani sull'extra che serve per mantenere chi non lavora per mettere insieme l'indispensabile devi per forza togliere il necessario agli altri. Ergo, per ogni persona che dedicava la sua esistenza a imparare a maneggiare pennelli dovevano essercene un tot che si sfiancavano di lavoro per riempirgli il piatto, con grande probabilità toglienda più di qualcosa dal proprio. Non farmi andare più in dettaglio, che io so quanto lavoro ci vuole per tirar fuori dalla terra quel che serve per vivere. Non è un'impresa impossibile, e ognuno può provvedere a se stesso con un po' di impegno e fatica; ma se anziché lavorare ognuno per cavare quel serve a se stesso c'è chi si dedica ad attività altre... be', in quel caso le cose cambiano non poco e sfiancamento e penuria si fanno sentire su chi sta sotto (anche perché chi sta sopra non chiede, impone).

      Poi, per carità, per raccontare e raccontarsi qualsiasi cosa è sufficiente essere revisionisti quanto basta. La storia è un mare di menzogne, è risaputo.

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    6. Sei una persona intelligente e lo dimostri in più di un'occasione, ma di quando in quando perdi il controllo e parti lancia in resta a sproloquiare per partito preso.

      Circa gli insulti: è evidente che quando sei in stato alterato non sei in grado di tenere comportamenti misurati. Ci vuole pazienza, ti passerà e tornerai ad essere il Loracolo degno d'esser letto. Non c'è niente di drammatico in tutto questo.

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    7. Loracolo: "[...] sei SUPPONENTE [...]"

      Questa è comica, il classico caso del bue che dà del cornuto all'asino. Per di più, gridando. Va be'.

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    8. Loracolo: "Non siamo davanti a ignoranza e supponenza, siamo al livello del disturbo mentale ovvero della irrazionalità non percepita."

      Oh, vedo che permani in "modalità bovina". Forza, stringi i denti, che prima o poi ti passa anche questa volta. Puoi farcela, ne sono certo.

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    9. Il termine "servo della gleba" mi ricorda qualcosa...
      Io tendo a pensare che, per la parte sana della società, veniva corrisposto un salario a scalpellini, fabbri, pittori, carpentieri, ceramisti, orafi, etc. e che se i denari non c'erano questi non lavoravano.

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    10. Direi una organizzazione gerarchica parassitaria / mafiosa. Nel Medioevo i signori della guerra, l'aristocrazia aveva il compito di difendere i plebei loro sottomessi. Ma poi ciò avveniva? Razzie e altro penso avvenissero ai danni dei "civili" anche a quel tempo anche se è solo con la modernità che i civili diventano i primi per vittime, i primi a subire la violenza.
      Ad esempio con i bombardamenti di massa inventati dalle canaglie SUA e inglesi. Già, ma quelli sono i "liberatori", non si può né si deve dire.

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    11. Il conflitto tra il ricco e il povero è parte naturale della realtà, del mondo. La società va avanti, funziona perché ci sono differenze e le differenze, marcate o quando estreme sono anche conflitto, le differenze sono il motore ecologico, della vita, dell'evoluzione, della società, della cultura.
      Negare le differenze, negare questa tensione vitale, ecologica è proprio quello che fanno gli illuministi/(post)comunisti/ugualisti e 'sta gentaglia con le loro assurde affermazioni su uguaglianze tanto strombazzate quanto inesistenti.
      (prego notare poi i fatti delle castalie radical chic che li rendono dei tromboni patetici e ipocriti, come questo pagliaccio tornato pure oggi a dire ultracazzate razziste anti.
      Io osservai pure l'ecologia è anti egalitaria, figurati se mi metto a negare che la ricchezza e corollari relativi esista (e con essa anche il conflitto che l'accompagna inevitabilmente, visto che le risorse sono finite e se uno prende il 90% della torta i rimanenti nove cercheranno di fare altrettanto e quindi di ridurgliela con le buone o con le cattive) solo perché c'è il suo duale che è la non-ricchezza, se non povertà e miseria (questo nei paesi del Terzo Mondo).

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    12. Seii stanco perché hai, come tutti, degli schemi valoriali che non si cambiano (se non con grande fatica, in tempi lunghi) e perché, spesso, entri in modalità antagonista "antisinistra".
      Direi la lotta contro questo ciarpame sinistrante-progressizzante al peggio, temporaneamente, è cosa buona e giusta nostro dovere e fonte di ecologia, ma alla lunga bisogna seguire una propria linea, non essere contro quella di altri.
      Allora se i sinistri osservano la lotta tra i segmenti della società, tra le classi e, farneticando, propongono di eliminarla coll'appiattimento "dittatura del proletariato" (prima, ora con quella LGBT o del migrante superiore a te o della minoranza dei pincopalliani settembriani o ...) tu butti via tutto, neghi ricchezza e conflitto, butti via il bimbo (la differenza) e pure l'acqua sporca (la dittatue del proletariato una volta, l'essere mediocre, meticciato, vegan-transgender, consumista, liquefatto, deculturalizzato, desessualizzato, anoressico-efebico, alienato, anonimo, omologato e sostuituibile all'occorrenza, questa roba immonda, inquinante, falsa).

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  2. Foto n. 3, 4 e 5 e foto 6 e 7 appartengono a due palazzi diversi.
    Nell'architettura islamica non sono consentite raffigurazioni né umane né di animali.

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  3. Nel commento "31 luglio 2018 07:38" sei tu che hai usato il termine di architettura "araba-islamica".
    E' sufficiente osservare la basilica di San Marco a Venezia, Palazzo dei Normanni a Palermo per capire che, nel caso di imperi o stati multinazionali, l'eclettismo è sempre stato il cuore dell'architettura.

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  4. Non è affatto solo la letteratura a vivere di citazioni, a riusare schemi, stilemi, idee, motivi.

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  5. Le citazioni dell'Oriente, in San Marco, i mosaici, la struttura a croce greca, le opere d'arte di bottino che i Veneziani scelsero. Scelsero tra...
    Il Palazzo dei Normanni sedimenta stili diversi "romanico, bizantino, arabo, normanno, neogotico, chiaramontano, rinascimentale, barocco, miscelano elementi come strombature, nervature, oculi, rilievi, archi, ogive, bugnato, monofore e finte bifore", ciascuno degli invasori scelse tra il passato, la propria cultura etc. .

    Io non ho enfatizzato o sottolineato la citazione dell'arte araba/moresca (da te inizialmente impropriamente indicata come islamica) ma solo l'aspetto magico, metafisico di quella meraviglia dell'eclettismo della seconda metà dell'Ottocento.
    Insomma, hai montato una polemica da solo e la stai portando avanti. Grazie per i passaggi interessanti.

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  6. Non c'è nulla di più artificiale e patologico che il sostegno alla catastrofe delle migrazioni di massa.
    Si tratta di un problema enorme, di una gravità estrema.
    Solo persone corrotte eticamente, profondamente corrotte, come tutta la serie di apologeti al caviale delle meraviglie (sì, per le castalie che le sfruttano) degli inferni multiculturali, multietnici, possono affermare con sicumera, arroganza e orribile sfoggio di ottuso fanatismo, la "bontà" delle migrazioni di massa, specie quando sono le classi "sotto" a doverle subire.
    Sarebbe come affermare la "bontà" della lebbra, della peste o del vivere in una baraccopoli con le fogne che scorrono in mezzo ai tuguri.
    Questi sono assolutamente, incredibilmente falsi e corrotti.

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  7. Lorenzo, l'Italia è il Belpaese perché ha avuto la sfortuna e la fortuna di venire a contatto con Normanni, Arabi, Tirolesi, Turchi, Aragonesi, Austriaci, Francesi, Occitani, Albanesi, Magiari, Castigliani, Cartaginesi, Ebrei, Longobardi, Catalani... e perché è un giardino che racchiude ambiente sub desertici e alpino boreali, foreste temperate e paludi, lagune e falesie, viti e olivo e larici e pini cembri, segale e pomidoro, patate e farro.
    L'Italia è il frutto millenario di incontro e scontro di genti (nulla a che fare con lo tsunami migratorio attuale, guerra migratoria spacciata come fortuna) e del lavoro di scienziati e intellettuali ospiti e attratti, per secoli, da questo giardino di bellezza e cultura.
    Arrivarono Albrect Dürer, Francisco Goya, William Shakespeare con l'ambientazione delle sue opere, etc. e non di certo spacciatori tunisini, ladri egiziani, mutilatori di genitali somali, papponi nigeriani, vandali magrebini, stupratori del Gambia e altra feccia criminale del genere di cui i sinistranti ci stanno riempiendo.
    I predoni saraceni venivano presi a cannonate quando possibile, non di certo c'era il mantra di accoglierli senza se e senza ma che questi idioti criminali evacuano da mane a sera.
    Adoro il liberty e alcuni esempi di eclettismo e il fatto che tu li disprezzi mi fa piacere, siamo molto differenti noi due.

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  8. > Ogni mattina attorno casa mia ci sono decine di persone che portano il cane a defecare sui muri, nelle aiole, sui marciapiedi

    Io sono misantropo e anche per questa ragione divento irascibile quando oltre alla nostre masse di maleducati e problematici vogliono imporci di decine di milioni di feccia esotica pure peggio.
    Cinquanta milioni di animali domestici in Italia sono un segno di impazzimento, di follia comune, oltre che una catastrofe ecologica.

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