giovedì 2 gennaio 2020

Fossa Clodia - 1: Chioggia

Sveglia puntata alle alle 5:50, alle 7 eravamo in treno, qualche minuto prima delle 8 in stazione centrale. Treno per Venezia con... ottanta minuti di ritardo. Andiamo all'ufficio informazioni :- Ci dispiace, abbiamo un treno che si è fermato in linea blablablabla. Il treno successivo a Rovigo, per Chioggia, dopo quattro ore. Biglietto rimborsato, abbiamo girato i tacchi, quaranta minuti di attesa per il primo treno verso casa (con il solito bollettino cantilenante treni annullati e ritatrdi) e siamo tornati a casa, per prendere l'auto. Siamo arrivati a Chioggia proprio per il pranzo che avevamo prenotato alle 13. Parte di turismo ferroviario della proposta 30 e 31 per Rosa Canina e Orsone bye-bye! La stazione di Chioggia è un edificio semnza più alcun locale aperto, senza gli orari di arrivo. Io temo la scure su questa linea ferroviaria di una bellezza sconcertante.
Il sistema pubblico delle ferrovie fa acqua: non è affatto un caso (come ci dicevano allo sportello) che ci sia questo_e_quel problema: quei bollettini di treni cancellati e di ritardi NON sono affatto una rarità. La nostra volontà di sostenere le splendide linee secondarie a rischio di chiusura è stata frantumata da ritardi colossali sulle linee non-secondarie.
Il M5S fa bene a non voler rinnovare le concessioni autostradali ai predoni di Atlantia, i kompagni diversamente proletari Benetton, culo_e_camicia con alcuni compagni settori del PD - ItaliaViva (suonare al campanello del kompagno D'Alema per le privatizzazioni dei beni degli Italiani). Uno dei pochi sussulti di politica decente di ciò che ormao è un partito in toto con ben poco di innovativo e di intelligente. Ma se l'alternativa è quella di passare la rete autostradaler al carrozzone ANAS, si passerebbe dalla padella alle braci (ritengo che l'ANAS sia uno dei peggiori enti pubblici, in Italia, per corruzione, inefficienza, dissipazione di risorse, etc.).
Il pubblico, in Italia, è una pietra merdosofale, che rovina mandando in cacca ogni cosa che tocca.
Lascio spazio all'incanto e alla bellezza della Piccola Venezia che NON raggiunge l'incanto di Venezia solo per il fatto che le auto sono presenti praticamente ovunque. Il nuovo furbofono fa foto decisamente migliori!

Canale di San Domenico, verso sud







Madonna col Bambino - Refugium Peccatorum
Balaustrata lato sud del Duomo, sul canale Perottolo



Canale Lombardo interno (qui e sopra) in serale



Qui e ospra alcuni scorci del canale Vena, in serale

Palazzo Lisatti - Mascheroni

50 commenti:

  1. UUIC: "Il pubblico, in Italia, è una pietra merdosofale, che rovina mandando in cacca ogni cosa che tocca."

    Atlantia non è pubblica, Mediaset non è pubblica, l'acciaieria di Taranto non è pubblica, Banca Etruria non è pubblica, ... Non ho voglia di fare ricerche, ma chissà quante ne saltano fuori.

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    1. Prego rileggere la pagina.
      Atlantia e' riuscita nella fantastica impresa di far crollare il vadiotto piu' importante per una intera regione.
      Il fatto che oltre che essere privata abbia fatto disastri e spennato gli italiani trasferendo miliardi di euro di pedaggi dai loro portafogli alle casse dei Benetton e'un fatto.
      Come sxcrissi l'acciaieria di Taranto potrebbe funzionare e bene e in attivo se non avesse l'obbligo imposto dai politicastri e relativi elettori di essere posto di stipendio per il doppio degli occupati dei quali necessiterebbe.
      Ecco, di tutto cio' l'unico peggio possibile, nelle condizioni culturali, politiche attuali, italiane e' questa roba privatizzata.

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  2. Sorrido dell'idea che nella “Italia” il privato sia virtuoso, al contrario del pubblico.
    Sorrido dell'idea che un Sistema totalmente privatizzato sia la soluzione.
    Sì, la soluzione per il Chaos totale.

    :)

    ===

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    1. Marco
      Il sistema pubblico soffre del problema della deresponsabilizzazione delle persone, a tutti i livelli. Che tu faccia o non faccia, comunque, a fine mese, prendi lo stipendio/salario.
      Prendi il treno saltato: puopi escludere un appalto per treni malandati prodotti da amici lubrificanti?
      Puoi escludere che il manager quattro.zero abbia tagliato la manutenzione per fare utile trimestrale?
      Puoi escludere che il ciclo di manutenzione x.y.z sia stato fatto sulla carta mentre ingegneri e operai stavano a spippolare su feisbuc?
      Puoi eslcudere che il guasto sia dovuto ad un sottosistema che aveva dato problemi e che nessuno ha riportato come anomalia sulla quale intervenire "perche' dovrei sbattermi per il verbale che e' nella locomotore all'altra estremita' del treno che non c'ho voja e tanto domani ci sara' qualche coglione che lo fara' e io prendo lo stipendio lo stesso e nessuno mi schioda da qui".
      Eccetera eccetera.
      Il risultato e' il bollettno di ritardi e soppressioni che ogni giorno, ad ogni ora del giorno, ascolt(av)o in stazione centrale.

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    2. UUIC, il problema non è pubblico/privato, il problema è la dignità personale. Alcuni ce l'hanno, altri no, e non esiste sistema di controllo che possa far fronte a questa caratteristica (anche perché il sistema di controllo è gestito da persone, alcune delle quali hanno dignità personale, altre no).

      Ovviamente, più persone inietti nel sistema, più aumenta la quantità delle situazioni che possono portare alla deresponsabilizzazione del singolo - se sono uno su dieci, l'effetto della mia azione responsabile/irresponsabile incide per il 10%, è immediatamente riscontrabile e riconducibile a me (che sono conosciuto dagli altri nove, e lo smerdacciamento non è mai un piacere); se sono uno su un milione, l'effetto della mia azione responsabile/irresponsabile incide per lo 0.0001%, il che la rende non immediatamente riscontrabile e tanto meno riconducibile univocamente a me (che, comunque sia, nascosto tra la folla sono sconosciuto ai più, per cui chissene).

      Aggiungi che più persone inietti nel sistema più aumentano le occasioni di conflitto, la perdita di contatto col senso di appartenenza a un organismo portato ad annientarti in quanto individuo, il desiderio di rivalsa per l'incombente sensazione di essere stato deprivato di qualcosa... Solo pochi santi resistono in un ambiente simile, e comunque non in modo persistente.

      MrKeySmasher

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    3. UUIC, il problema non è pubblico/privato, il problema è la dignità personale.

      Centro !

      Arroto aggiungendo le variabili educazione ricevuta dalla famiglia ( faccenda privata, no ? ) ed educazione ricevuta dalla scuola ( faccenda pubblica oppure privata, no ? ).

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  3. Io continuo a non capire se ci sei o ci fai, Coso.

    A parte l'accenno tragicomico del tuo post e dei commenti sotto alla contrapposizione tra "pubblico" e "privato", che ignora completamente la Storia d'Italia degli ultimi cent'anni almeno, la cosa un tantino demenziale è che tu pretenda che quando ti va di andare nel paesello X ci sia li pronta una linea ferroviaria di precisione nipponica, senza considerare CHI paga i fottiti costi di quella linea ferroviaria.

    Non provare a rispondere che la linea ferroviaria del Proletariato deve essere finanziata con l'esproprio della Proprietà Privata, che come diceva anche la tua amica Gaia, è un furto.

    Una persona ragionevole, che dubita e indaga, capisce che le linee ferroviarie non sono state costruite per i Conti Duca come UCoso, che le possano usare per diporto quando gli aggrada, sono state costruite per muovere merci e persone nella logica dello sviluppo economico di un certo territorio. Per esempio, tutti i maggiori centri della famosa Brianza sorgono in corrispondenza delle stazioni della ferrovia che collega Milano ai due rami del Lago.

    Potremmo pensare di cambiare le modalità con cui abitiamo e lavoriamo, quindi le modalità con cui ci muoviamo. Se ri-progettassimo tutto l'insieme del vivere, allora si potrebbe anche riproporre l'uso del treno per merci e persone, cosi come l'uso della bicicletta per i brevi spostamenti, invece degli autoveicoli. Ci sono due problemi. Il primo è che bisogna essere capaci di analizzare la situazione e di progettare il cambiamento. Io non vedo nessuno che sia capace di farlo, per primi i "professori" che ci sono nel tuo blogroll, gente che vive facendo l'eco di fuffa politicamente corretta immessa in circolo nei soliti Anni Settanta. Il secondo problema è che bisogna essere disposti a pagare il prezzo delle scelte, perché "non ci sono pasti gratis". Io non ho TV, scemofono e automobile. Ho scelto di usare il PC con Internet al posto della TV, che lo scemofono non mi serve a niente anzi è uno strumento per mettermi sotto sorveglianza e impormi delle dipendenze e ho deciso che per gli spostamenti posso andare coi mezzi verso Milano, con la bicicletta fino a Monza e con la motoretta nei casi restanti. Non conosco NESSUNO che faccia scelte simili. Tutti hanno tutto, che gli serva o che gli sia vagamente utile oppure no. Gente che fa tutti i giorni avanti e indietro in auto per andare al lavoro sulla strada che io faccio avanti e indietro a piedi e in bicicletta, passando da un parco tra l'altro.

    Questo post non mi risulta affatto simpatico, mi conferma anzi che tu sei parte del problema e a quanto pare pensi di essere la soluzione. Che è tipico della cosiddetta "sinistra".

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    1. Eh, ho capito che non mi faccio capire, proviamo per immagini.

      L'Italia che andava in treno.

      L'Italia che non va in treno.

      L'Italia che non va nemmeno in automobile

      Adesso collegare quanto vedete al discorso di UCoso sul treno che non va nella amena località che lui vuole visitare. A quale Italia appartiene.

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    2. Signor Connor, mi sono fatto qualche risata.
      Il patatrac e' successo sulla linea VE - BO e non su quella minore alla quale non siamo pututi arrivare in tempo.
      Sul resto.. cosa dire.
      Compreso il pippone buffo autocentrico sulla motoretta viv aveneangelogiusta e tuttoilrestochenonfaccioio bruttocattivocaccadiavoloproblemadisinistra.

      :)
      Potete scrivere qualsiasi cosa ed il contrario.

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    3. A mio avviso una ferrovia è funzionale (il che è tutto quel che serve) quando soddisfa poche caratteristiche che riassumo così: 1) quando un treno parte, arriva intero; 2) si sa con certezza l'ora della partenza; 3) si sa con certezza l'ora dell'arrivo; 4) si può viaggiare in modo ragionevolmente confortevole (significa: seduti in un posto ragionevolmente pulito e in mezzo a gente ragionevolmente civile); 6) in caso di necessità, si può portare con sè un bagaglio, eventualmente con sovrapprezzo per gli ingombranti; 5) il costo del biglietto è sensato in relazione al percorso e alle caratteristiche del mezzo.

      Non serve lusso, non serve velocità, non serve raggiungere ogni luogo immaginabile (basta andarci ragionevolmente vicino, che per il tragitto rimanente si trovano sempre altri mezzi). Servono affidabilità ed economicità.

      MrKeySmasher

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    4. Concordo appieno, messer Pigiatasti.

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    5. > analizzare la situazione e di progettare il cambiamento

      POtrei parlare della fiumana continua di miliardi messi in catrame e strade dai politicanti di questa regione e di questo paese per far contenti milioni di autossicodipendenti (in questo diario menzionai alcune donne autossicodipendenti, la madre di mio figlio e A-Woman) che anelano a stare in coda sempre per recarsi in altri luoghi cittadinizzati nei quali stare in coda seduti nelle proprie scatole a quattro ruote ferme.
      Non c'e' alcun cambiamento possibile che non parta dalla constatazione che in un paese sovrappopolato come il nostro l'unico sistema di trasporto efficiente, utile e' quello collettivo/ferroviario.
      Tutto questo, ovviamente, si applica anche alle merci: le infrastrutture del trasporto merci ferroviario sono state smantellate sistematicamente in decenni.
      Rimando, ad esempio, al fulgido esempio antipolitico dello scalo di Dinazzano.
      Potrei continuare con centinaia di casi.

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    6. Premessa, il pippotto autocentrico serviva per dire che ognuno fa delle scelte e poi si carica le conseguenze. Quello che non può esistere è la famosa "erba voglio" per cui non fai nessuna scelta e non paghi nessuna conseguenza perché ti è tutto dovuto nell'istante in cui ne hai voglia. Hai voglia del treno, ecco il treno, hai voglia del gelato, ecco il gelato, hai voglia di andare in Guatemala a guardare le tartarughe, ecco l'aereo o il teletrasporto. Chiaro che ognuno può avere necessità o predilezioni differenti ma sarebbe già un enorme passo avanti stabilire che ad azione corrisponde reazione, che c'è una logica nelle cose invece del "io voglio".

      Detto questo, appare chiaro che non capite come funziona il mondo. L'attributo primario del Treno come concetto è che il costo per costruire tutto il sistema e per mantenerlo sia almeno pari al ritorno economico del sistema. Questo vale per qualsiasi cosa, per esempio vale per i traghetti e per le linee aeree. Non vale invece per le "mountain bike" da migliaia di euro che gli impiegatuzzi comprano per poi fare su e giù al parco, tutti equipaggiati. Li il "ritorno" è legato alla soddisfazione che viene dal guardare ed essere guardati mentre si è "alla moda", è un ritorno emotivo. Solo che voi non distinguete tra le due cose, quindi trattate l'argomento treno come se fosse la mountain bike, con una "logica emotiva", cioè illogica.

      Qualsiai tratta ferroviaria dove non ci sono abbastanza viaggiatori paganti, tra persone e merci, deve essere mantenuta IN PERDITA. Con l'attuale "modello" che regola le nostre vite, sono la maggior parte delle linee locali ad essere in perdita, quindi non si può nemmeno pensare di mantenerle lo stesso, non abbiamo le risorse nemmeno per mantenere in efficienza quelle che potrebbero almeno andare in pari. Certo, se avessimo risorse a strafottere, perché non buttarne un po' nel fare andare su e giù i treni locali? Peccato che non ce le abbiamo.

      Anche qui, siete qualche giro indietro. L'Italia ci sta crollando addosso perché tutte le cose che sono state raffazzonate in corrispondenza del "boom economico" adesso sono arrivare a fine vita e noi, allo stato attuale, oltre ad avere le pezze al culo, non siamo più capaci di darci delle priorità e di progettare e realizzare una fava. Questa idea del romantico trenino è un sintomo di dissociazione, visto che dobbiamo demolire e ricostruire tutti i manufatti esistenti, tutte le strade, tutti i ponti, tutte le case, tutte le scuole, gli ospedali, eccetera. Non solo, la cosa ancora più assurda è che abbiamo messo a bilancio, ognuno di noi e a salire banche, aziende, lo Stato, gli immobili da demolire come se avessero un valore, magari consistente, invece di essere un costo.

      Non usciamo dal solito racconto paradossale della "decrescita felice".

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    7. Poi ci sarebbero dei concetti più astratti, come la disperata ricerca del TEMPO, la risorsa sempre più esigua e la incapacità di concepire e quindi di sopportare il DISAGIO.

      Le persone che dicevo che fanno la strada in auto che io faccio a piedi o in bici sollevarebbero queste obiezioni:
      1. ci metterei 10 minuti di più e sono sempre di corsa.
      2. arriverei sudato al lavoro, da cui ovvio che l'auto debba essere "climatizzata", come del resto "climatizzato" sarà l'ufficio.

      Quali sono le due obiezioni degli Americani in visita? Che gli Italiani sono inefficienti e gli fanno perdere tempo e che non c'è l'aria condizionata a palla d'appertutto (o il riscaldamento da stare in maglietta e mutande d'appertutto).

      Questo per dire che fa tutto parte di un meccanismo e, ancora, se non capiamo come funziona non lo possiamo usare o migliorare, ne possiamo solo essere degli ingranaggi.

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    8. Il fatto che alcune linee locali siano scarsamente trafficate NON e' affatto un caso.
      Come nel caso delle migrazioni di massa e' dovuto a numerosi problemi e volonta' politiche che vanno in direzione di comporre proprio quelmosaico.

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    9. L'uso di un sistema efficeinte ed economico di trasporto pubblico su ferro fa parte proprio di quella decrescita intelligente opposta alla crescita del piu' becero e insensato traffico su gomma e con i relativi costi umani, ambientali e sistemici che questa crescita del peggio comporta.

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    10. A volte mi scoraggio perché ho a che fare con dei vecchi-bambini.

      Torno a dire, vediamo se questa volta penetra un po' più a fondo. Non puoi scorporare il treno da tutto il resto, per modificare quello, cioè per fare in modo che il treno sia più utilizzato per portare cose e persone, che per altro non significa che UCoso ci possa andare dove cazzo gli pare, devi modificare contemporaneamente TUTTO il resto del sistema di cui i trasporti sono uno dei tanti componenti. Prima ancora, devi darti delle priorità e per darti delle priorità devi avere una fottuta MORALE, cioè devi distinguere il Bene dal Male.

      Come dicevo a proposito degli incidenti stradali, se ci sono sempre più auto in circolazione in ogni ora del giorno e della notte e se nello stesso momento le persone sono educate per soddisfare qualsiasi pulsione senza regole, vincoli, freni, filtri, gli incidenti aumentano perché ci sono sempre più scemi in giro che spippolano lo scemofono o sono drogati o sono ubriachi o che ne so, cercano di entrare nell'iperspazio coi loro macchinoni e il resto è la solita retorica velleitaria.

      Il "tutto il resto" significa OGNI SINGOLO ASPETTO DEL VIVERE, che si può riorganizzare con due leve, la prima è quella di ottimizzare il sistema in funzione degli obbiettivi che ci poniamo e l'altra è quella di accettare di fare meno cose di tutte quelle che vorremmo oppure di farle ad un costo maggiore oppure di farle con maggiore disagio.

      Quindi torno a dire, il problema a monte è che NON SIAMO CAPACI di progettare niente e NON VOGLIAMO rinunciare a niente. Se uno si sveglia alle tre di notte con la voglia di papaia, deve potere mangiare la papaia, cascasse il mondo e questo ha la stessa priorità di fare una visita oculistica o di fabbricare materassi o qualsiasi cosa.

      In questo contesto, mi tocca leggere 'ste minchiate sulla malefica cospirazione per facilitare il trasporto su gomma contro il treno. E' come dire che sul Titanic che affonda la tappezzeria è di cattivo gusto. Va be dai, faccio prima a rassegnarmi, non si può separare problema e soluzione, causa ed effetto, quindi non ci sono soluzioni reali.
      Amen.

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    11. > mi tocca leggere 'ste minchiate sulla malefica cospirazione per facilitare il trasporto su gomma contro il treno.

      Io non so se siano contro la ferrovia o il cabotaggio marittimo o contro il trasporto fluviale: sicuramente la politica (?) italica fatta di
      o - antiurbanistica
      o - nuovismo
      o - allergia ai trasporti pubblici
      e, ultimi e piu' importanti
      o - di autossicodipendenza e "piu' asfalto per tutti"
      mette quasi tutte le risorse sulle strade / traffico su gomma.
      I risultati sono sotto gli occhi di tutti.
      Il sistema ferroviario poi ce la mette tutta a tenere lontano piu' persone possibili con i sue grotteschi inefficienze, disagi, precarieta'.

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    12. C'è una cosa che non compare in questa discussione: un treno (o qualsiasi altra cosa) non esiste in un'unica forma. Un treno è un attrezzo, come un martello. A seconda dello scopo che ci si prefigge (o che si ha necessità) di ottenere e della spesa che si è in grado di "reggere", si sceglie un martello diverso. Lo stesso vale per un treno... c'è il supertreno velocissimo che collega pochi punti a velocità stratosferiche con costi molto elevati, e c'è il treno lumaca che costa quattro soldi e col quale puoi permetterti di collegare più punti a un prezzo ragionevole. L'affidabilità degli orari e la decenza degli ambienti sono relativamente "un contorno", la loro incidenza sul costo complessivo è piuttosto marginale -- sono, in una certa misura, un fattore di "costume" e/o di volontà.

      Quel che serve a livello ferroviario sono linee economiche, non più veloci di tanto (la velocità implica costi, e costi, e costi), affidabili per sicurezza ed orari. Tanto per i passeggeri (la maggior parte dei quali non sono persone che viaggiano occasionalmente su lunghi percorsi, bensì pendolari che viaggiano su tratte medio-brevi e necessitano di rispettare rigorosamente i tempi prefissati e di spendere poco) quanto per le merci.

      Che per andare da Genova a Torino ci vogliano due ore o ce ne vogliano tre non cambia più di tanto la vita, particolarmente se i tempi sono gli stessi per tutti -- mal comune mezzo gaudio, no? Ci si organizza e va bene così. Che per andare da Asti a Torino ci voglia mezz'ora una volta e cinquanta minuti la successiva, invece, crea una quantità di problemi e rende impossibile per la maggior parte dei passeggeri (pendolari) usare il treno come mezzo di riferimento. Fosse un autobus sarebbe la stessa cosa.

      MrKeySmasher

      P.S. Che dire di quei bei personaggi che pretendono che un posto di lavoro sia in realtà un collage di spezzoni orario distribuiti in più sedi, anche in Comuni diversi, senza fornire il benché minimo supporto logistico? Mi dite come fa, chi si ritrova costretto a lavorare a questo modo, ad avvantaggiarsi dei mezzi pubblici? Anche il tanto vituperato "posto fisso" è un modo per ridurre la mobilità coatta, qualsiasi forma essa assuma. Ma "che schifo il posto fisso". Sì, dai che ci si diverte.

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    13. Trattavasi di treni regionali da Bologna C.le a Venezia Santa Lucia delle ore 7:12 (soppresso) e delle 8:12 (annunciato con 15' di ritardo poi aumentato), treni pendolari per varie destinazioni (FE, RO, PD). Più pendolari di cpsī...
      Merci: non sono d'accordo: ha senso un treno a composizione bloccata di carri frigo da Catania/Palermo a Milano Smistamento o a Dresda più di un treno da Milano Smistamento a Milano Lambrate...

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    14. La fluidità è un problema.
      La pseudo sinistra fa di tutto per aumentarla: no confini, diritto (?) alla mobilita, combatte in ogni modo il radicamento, promuove la fluidità sessuale (caccia LGBT etc.), e via dicendo (per poi sdilinquirsi per le critiche di Zigmunt Baumann alla liquiditå).
      Anche l'urbanistica e il lavoro possono contribuire alla fluidità o alla soliditå/stabilità che è il suo contrario.
      Da tempo osservo che l'ecologia nel senso migliore e più ampio non può che essere reazionaria rispetto a questo progresso verso la barbarie, verso la liquefazione.

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    15. cacca LGBT...
      Scrivo dal furbofono, scusate per i refusi.

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    16. Insisto, sei parte del problema oppure sei soluzione.

      Se ti trovi nel bosco in inverno e piove e fa freddo puoi frignare e questo peggiora solo le cose oppure puoi guardarti attorno, guardarti nelle tasche, vedere cosa puoi fare con le risorse e gli strumenti disponibili. C'è una grande ed evidente differenza tra il dire e il fare.

      Treno:Automobile=Cavo:Wifi

      Ci sono tante ragioni per cui sarebbe preferibile collegarsi ad una rete usando dei cavi. Questo però ha due pre-requisiti. Primo, che siamo capaci di pianificare la topologia della rete, quindi il percorso dei cavi e il posizionamento dei nodi, che siamo capaci anche di metterli in sede. Secondo, che siamo capaci di scegliere i vantaggi della rete via cavo e rinunciare ai vantaggi di una rete che usa invece trasmissioni radio.

      I cavi, una volta posati, non si spostano, quindi la rete ha una elevata inerzia. Non puoi andare dove ti pare, non puoi collegarti se non accedendo fisicamente ad un nodo. Viceversa, le trasmissioni radio viaggiano in tutte le direzioni, con l'unica limitazione della curvatura della terra e degli oggetti che possono interferire, come le montagne. Ne consegue che usare una rete "mobile" consente sia a chi decide che a chi la usa di NON avere competenze alla partenza e di NON dovere fare delle scelte. Si rimuovono la maggior parte dei vincoli.

      La preferenza data al trasporto su gomma, cosi come la preferenza data alle reti via radio, non è il frutto di un maleficio diabolico, è semplicemente la cosa più scema e quindi la cosa meno impegnativa per tutti, sopra e sotto. Oggi ero in banca e parlavo di un messaggio di posta elettronica con la impiegata, le dico "allora se va sopra il link..." e lei "come si fa?". Certo, non è fantascienza, perché usando lo scemofono puoi leggere il messaggio, già fare una ricerca per parola chiave è fantascienza ma esaminare il contenuto del messaggio è aldilà dell'umana comprensione. In un mondo cosi, ripeto, con lo scemofono compri le calze e te le consegnano a casa. Non ti preoccupi di come ci arrivano le calze dalla Cina a casa tua. Non te ne preoccupi tu che sei il cosiddetto "utente finale" e non se ne preoccupa nessuno lungo tutta la catena della "politica" (cioè della gestione della cosa pubblica) su su fino al Presidente della Repubblica.

      Arriviamo qui e scopriamo che tutto il mondo durante le Feste brulica in giro con qualsiasi mezzo, però Coso vuole andare a Chioggia in treno e il treno non c'è, oppure c'è ma saltuariamente, con tot limitazioni. Che è come dire che Coso vuole collegarsi via cavo da casa sua a Chioggia ma il cavo non c'è. Per forza non c'è, tutto il mondo NON usa il cavo perché è troppo impegnativo, bisogna pianificare, gestire, decidere, fare, disfare e ci sono anche un sacco di cose che non puoi fare, per esempio comprare le calze e fartele spedire dalla Cina mentre sei seduto sulla panchina ai giardinetti.

      Io non so come dirvelo. Frignare e assumere delle pose non solo non cambierà mai niente, al massimo può peggiorare le cose ma ci sono tutta una serie di ricadute del fatto che non guardate il mondo, non lo vedete per quello che è, non capite come funziona e questa è la cosa più fastidiosa, perché il fatto di non conoscere implica l'asservimento e la passività. Chiudiamo il cerchio, infatti i "pseudo-ecologisti" mentre frignano e si mettono in posa non fanno che confermare e rafforzare il meccanismo che gli impone tutte le cose di cui si lamentano. Uno dei tanti paradossi in cui ci rotoliamo come i maiali nel fango.

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    17. Qui parliamo di un mondo dove le rotaie precedono le strade. La decisione di abbandonare le rotaie per usare le strade è stata presa col criterio che ho scritto sopra, cioè che è la cosa più scema, meno impegnativa, per tutti. Nessuno deve pianificare, decidere, scegliere, aggirare le limitazioni. Quindi, la soluzione del problema è esattamente la cosa che NESSUNO vuole fare, è nella direzione opposta rispetto a quella dove stiamo andando. Le cose sono tutte collegate, per esempio quando sui "media" celebrano la "sessualità liquida" per cui non puoi stabilire a priori che ci sono maschi e femmine, ti si propone lo stesso mondo dove per qualsiasi cosa si deve essere ugualmente "liquidi" e non decidere, progettare, fare.

      Lo vedo anche qui, dove appunto è palese che è tutta una commedia. Vedi il post altrettanto ridicolo sulla "plastica", che è la cosa MENO INQUINANTE IN ASSOLUTO di quelle raccolte dagli scarichi civili e industriali e quindi trasportate in mare dal fiume Po. Un altro argomento che ho già affrontato INVANO perché Coso qui si riposiziona nella sua posa "pseudo-ecologista-indignata" quando vede la rumenta. Poi magari mangia e beve insetticida, però siccome non si vede nella foto fatta con lo scemofono, quel problema non esiste.

      Tempo perso.

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    18. Anche dei rottami di muratura o di alluminio non sono inquinanti; ciò nonostante non te li metti nel letto o sulla scrivania.
      Tempo perso sì.

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    19. Solita volontà polemica a parte, sostanzialmente concordo.
      E' la fluidificazione che orrizzontalizza al minimo più scemo comun denominatore.

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    20. Ma dove la vedi la polemica?
      Io osservo che ripeti a macchinetta le scemenze sulla "plastica-fine-del-mondo", le stesse scemenze per cui quando comincia la puntata dello show "Masterchef" la "produzione" si premura di informarti che "adotta un approccio plastic-free". Scemenze che arrivano, come tutte le altre mode che la gente ripete a macchinetta, dagli USA.

      Si diceva del treno contro l'autoveicolo.

      Gli Americani che vengono in gita in Italia rimangono ammirati dal nostro sistema di trasporto pubblico. Gli sembra una cosa meravigliosa perché loro sono COSTRETTI ad andare in automobile ovunque, perché non c'è alternativa e perché le distanze sono enormemente più grandi. L'idea che da noi si possa andare a piedi o in bicicletta o coi mezzi praticamente ovunque bisogni andare per loro è una utopia surreale.

      Però, dato che noi siamo stati occupati dagli Americani e siamo diventati una colonia, prima di condizionare la gente alla "ideologia liberal" l'hanno condizionata al loro modello di società, dove appunto la "mobilità" è connessa direttamente al "sogno americano" che poi è "benessere" e "libertà individuale".

      L'automobile è stata scelta al posto del treno perché, oltre ad essere la alternativa più stupida e meno impegnativa, era anche connessa alla idea dello "sviluppo economico" e del "successo personale" sul modello americano. Ancora oggi, mentre tu sei li che ripeti gli stereotipi sulla "plastica", la gente compra i macchinoni non perché gli siano necessari ma per quello che simboleggiano. Uno come me, che gli Americani invidiano, per gli Italiani colonizzati è invece un "povero sfigato".

      Detto questo, Coso, io non voglio vedere nemmeno te nelle foto della foce del Po, cosi come non ti voglio in casa mia. Quindi, secondo la tua logica, tu sei il Male, come la "plastica". Adottiamo tutti un "approccio Coso-free".

      In realtà, se tu non fossi condizionato, capiresti che, nella impossibilità che 30 milioni di persone che consumano secondo la prassi attuale non producano alcun rifiuto, bisogna darsi delle priorità e cercare di smaltire prima i rifiuti più tossici e via via quelli meno tossici, che logicamente hanno una priorità minore. La tossicità è nota a monte e le altre due variabili possono essere la quantità lorda o la concentrazione media. Se tu mangi una bottiglietta di plastica, diciamo 15 grammi di PET, sminuzzata, non ti succede niente. La stessa quantità di biossalato di potassio, una sostanza che si usa nel trattamento anti-ruggine e che probabilmente non hai mai sentito nominare, invece ti ammazza. Ne consegue è che molto più importante smaltire tutte le fonti di biossalato di potassio che smaltire le bottiglie di plastica. Però nessuno sente mai parlare del biossalato di potassio e nessuno va in giro a fotografarlo.

      Naturalmente ho preso la prima sostanza che mi è venuta sott'occhio, sono infinite e la maggior parte sono MOLTO più tossiche del biossalato di potassio.

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    21. La plastica la usano anche in Baviera o in Lettonia eppure queste discariche di plastica diffuse non ci sono ovvero sono l'eccezione non la norma.
      Il fatto che la sinusite sia meno pericolosa della cirrosi o di "ben altro" di più grave
      non è un motivo valido per tranquillizzarsi giulivamente o di elevata a normalità non discutibile

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    22. ... o di elevarla a normalità non discutibile.

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    23. Oh, allora parliamo due lingue diverse.

      Io ti sto dicendo che la tua crociata contro la plastica non è solo irrilevante, distoglie l'attenzione dal problema vero, che sono le tonnellate di sostanze tossiche versate ogni anno in aria, in terra, in acqua e che noi mangiamo, beviamo e respiriamo. Lo sversamento di queste sostanze ha due fasi fondamentali, la fase in cui queste sostanze vengono commercializzate e la fase in cui vengono smaltite. Nella prima fase bisognerebbe fare la ricognizione e vedere cosa, perché, come, se ci sono alternative. Nella seconda fase ancora bisogna fare la ricognizione e vedere cosa, perché, come, se ci sono alternative. Dato che per ogni cosa alla fine c'è un prezzo da pagare, bisogna INFORMARE e non DISINFORMARE, bisogna EDUCARE e non DISEDUCARE.

      Il nostro illuminato Governo mette la tassa sulla plastica e sulle bevande zuccherate PERCHE' E' LA MODA AMERICANA DEL MOMENTO, senza pensare un nanosecondo se per caso ci sarebbero altre priorità. Come dicevo dalla compagna Sara, nello stesso momento un cui si cerca di punire il consumo di bevanze zuccherate, si legalizza la auto-produzione di droga, nel quadro della stessa campagna di "conformismo" con cui assumiamo tutte le mode americane, compreso l'abuso di alcolici come comportamento ricreativo. Poi facciamo finta di cadere dal pero davanti alle conseguenze.

      Guarda che le cose sono tutte collegate. Io potrei comprare casa pagando poco e stando nel verde, però mi questo mi costringerebbe ad usare l'automobile per andare a comprare il pane. Il Governo non si pone il problema, mi propone da una parte gli incentivi per l'acquisto di una nuova automobile e poi mi manda una lettera per dirmi che entro febbraio devo pagare il bollo, che è una tassa sul possesso. Se poi la pianura padana è coperta di gas e polveri, si mettono i dis-incentivi all'uso dell'automobile, che non servono a niente perché la gente è condizionata a non potere fare a meno, quindi se metti le targhe alterne, compra due macchine con targhe alterne invece di non usare l'auto, se gli metti il pedaggio, paga il pedaggio.

      Vabe. Colpa mia. Vado in giro con la lanterna e cercare l'Uomo sapendo che non lo troverò.

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  4. Il privato all'italiana che pubblicizza le perdite e privatizza gli utili.

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  5. Sai cosa? Il treno è in ritardo? Aspetti.
    Se invece non hai voglia di aspettare te ne torni a casa e stai lì rinunciando alla vacanzina.
    Invece, caso strano eh, chi lo avrebbe mai detto, hai preso la scatola metallica motorizzata ed inquinante. Menomale che tu sei parte della soluzione.

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    1. Il treno successivo da Rovigo a Chioggia sarebbe stato dopo quattro ore. Avevamo prenotato per le 13, saremmo arrivati alle 15.
      Signora Alahambra, buon anno!

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    2. Comunque avevamo valutato anche quello (visita di Rovigo).

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    3. Cosa avrebbe fatto, per curiosità, la signora Alahambra?

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    4. Io non sono una ipocrita Uomo. Se decido di andare in treno, aspetto i ritardi. Altrimenti decido di bel principio di andare in auto.
      Fare i fighi predicando e poi agendo esattamente come tutti quegli altri che vuoi eliminare è ipocrita e piuttosto insostenibile.
      Ma tu sei un quaraqua, bravo a blaterare e che cede alla roba dei fatti.

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    5. E ora Connor dirà che sono una maramalda.

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    6. Volevo commentare lo "stile" comunicativo di Alahambra, ma mi rendo conto che non serve: "parla" da sè. Quel che non si capisce è da dove arriva tutta quell'acidità.

      MrKeySmasher

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    7. E' la storia di un terrone. Cito:

      "Fabrizio Maramaldo (Napoli o Tortora, 28 ottobre 1494 – Napoli, dicembre 1552) è stato un condottiero italiano, soldato di ventura originario del Regno di Napoli, reso famigerato dall'episodio dell'uccisione del capitano Francesco Ferrucci il 3 agosto 1530, nella battaglia di Gavinana, prigioniero, ferito e inerme."

      Comunque, se tu sei "maramalda", in questo caso lo sarei anche io. Infatti muovo a Coso le stesse critiche.

      Non so se gliele muovo per la stessa ragione per cui le muovi tu. Io vorrei che fosse migliore, vorrei che non fosse cosi intriso di "sinistrismo" e di "compagnesimo" da non rendersi nemmeno conto di quanto sia stereotipato, perché lui è convinto di essere "alternativo", pensa gli altri.

      Provo a spronarlo ma il fatto è che dal suo modo di essere "conforme" ricava le soddisfazioni che alla fine lo motivano. Perché, c'è sempre un prezzo da pagare e se inverti il raginamento, ci sono sempre i denari per Giuda. Tu quanti Giuda conosci che si impiccano per il senso di colpa? Io nessuno, anzi.

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    8. Signora Alahambra, grazie per avermi risposto. Data la vs. vis polemica io non do che poco peso alle vs. parole: seduti, su una tastiera, si puo' scrivere tutto ed il contrario di tutto e non c''e motivo per cui voi facciate eccezione. Se avessi la possibilita' l'unica cosa a cui crederei sarebbe la mia osservazione di cosa voi fareste in un esperimento cieco, nella quale voi sareste tenuta a fare i conti con quel ritardo, con il fatto che il primo treno successivo sia dopo x.y ore, cosa fareste con l'appuntamento gia' fissato, etc. .
      Voi potete pensare che io sia un quaraquaqua', se vi fa piacere, che non lo sia o che sia qualcos'altro, con nessun effetto per me che non sia un'osservazione mia di codesti vostri scatti di acida stizzetta.

      A me non interessa, signor Connor, di essere alternativo, non soffro, come voi, di un antagonismo che non di rado vi mena in giro nella vostra foga anticompagnesca.
      Ho in testa di favorire e sostenere come posso, quando posso cio' che intendo sostenere, in questo caso una linea secondaria, la Rovigo - Chioggia nel primo modo possibile che e' quella di usarla nei limiti del ragionevole.
      Il ragionevole e' stato acquistare il biglietto per Rosa Canina e me, puntare la sveglia alle 5:50, uscire di casa verso le 7 e scoprire, dopo un'ora circa, a Bologna Centrale, che la linea per Venezia era kaputt.
      Tutto questo ha avuto un costo, ovvero 3h per due persone e il fatto che spero verro' (in settimane? in mesi?) rimborsato del prezzo del biglietto, arrivare a Chioggia con due ore di ritardo, in auto (ci sarebbero anche i 5€ di parcheggio nei pressi della stazione).
      Ritengo sia un costo che ho e che Rosa Canina ha sostenuto per il ns. obiettivo di sostegno ad una linea ferroviaria secondaria.
      Spesso cadete nella modalita' di pensiero semplice zero - uno e quindi tutto questo non vi va bene, essendo frutto di una ragionamento, di una valutazione prezzo equo da sostenere per un obiettivo degno e non una scelta di martirio.
      Io pero' non ho interesse ne volonta', tempo, possibilita' di correggere i vs. problemi o quelli della signora Alahambra anche se, in via di principio, in qualche modo vi voglio bene.

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    9. Come al solito parli d'altro e non rispondi al punto, semplicemente perché al punto non puoi rispondere se non dovendo fare i conti con la realtà che ti viene posta a forza davanti agli occhi.
      I fatti, che tu racconti non li invento io, sono in contrasto con le tue parole: no alla macchina che fa schifo a meno che non mi faccia comodo. Esattamente come tutti gli altri milioni di persone che tu giudichi da un pulpito che non sei in grado di reggere.
      Quella che a te fa comodo leggere come acidità è un semplice adeguarsi al tuo registro. Ti urta? Provvedi a cambiare il tuo modo di comunicare e farò lo stesso.

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    10. Alahambra, continuate ad esibire la vs. incapacità di capire la differenza tra uso ed abuso dell'auto e a ugualizzarli nello schema acceso/spento.
      Siete una di quegli stupidi che fa la posta a persone virtuose per sottolineare quando non lo sono o lo sono di meno!?
      Volete crogiolarsi in codesta sciocchezza!? Continuate pure.

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    11. Per quale motivo dovreste adeguarvi a ciò che ritenete il mio registro!? Esso non dovrebbe essere (me a parte) di alcuna importanza, e non lo dovrebbe essere neppure per voi.

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    12. Il punto è che se tu ti limitassi a fare le cose, nessuno ti muoverebbe critica, per due ragioni, primo perché non ne sapremmo niente, secondo perché se io ti vedessi fare le tue cose, vedrei solo quello e potrei supporre che tu sia coerente tra il dire e il fare.

      Invece tu non ti limiti al fare, racconti e il tuo racconto contiene sempre un predicozzo.
      Sai come funziona, il fustigatore dei costumi poi deve essere un asceta, perché se si manifesta come puttaniere ubriacone diventa una macchietta. Da cui il detto conseguente "fate come dico, non fate come faccio". Per dire che quello che non funziona è che fai il contrario di quello che dici e dici il contrario di quello che fai.

      Non so cosa muova AlaCosa ma io sono infastidito non tanto dalla tua semplice incoerenza ma dal fatto è che è selettiva, comportamento tipico dei compagni e più in generale dei seguaci di qualche fede/setta. Se tu predicassi sul tipo di mescola degli pneumatici e poi usassi pneumatici della mescola contro cui predichi, chissefrega. Mica faccio il gommista.

      Invece no, nella tua retorica segui le direttive della Anti-Morale sessantottina, la stessa che ispira le "sardine" e una lunghissima lista di altre manifestazioni identiche della "ideologia liberal". Per esempio, critichi Greta ma tu sei o ti atteggi come lei, intendo la figura retorica, non la ragazzina disabile. Lei salva il pianeta traversando il mare sulla barca da regata del Principe di Monaco e tu salvi il pianeta fotografando la plastica nel luogo di villeggiatura.

      Esattamente come con Greta, il problema non è lei, il problema è tutto quello che ha attorno. Con te uguale. Tu non pensi di comunicare al mondo una grande scoperta, invece pensi di ottenere approvazione perché ti accodi all'orchestra che suona quella stessa musichetta, decisa altrove, per scopi del tutto diversi da quelli che tu pensi di avere.

      Ah, citavo il signor Francesco perché lui ti accusa della stessa ipocrisia che vede nei suoi "compagni". Ci prende perché tu usi la retorica dei "compagni" per gli argomenti dei "compagni", ergo sei a loro conforme. Questa conformità ti è agevole ma ti rende superfluo, come te ce ne sono milioni.

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    13. Signor Connor, avete una mente che si avvolge in mille proiezioni contorte, le dice e poi le confuta.
      Al mio disappunto su disservizi gravi inerenti una delle più importanti linee ferroviarie d'Italia (in soldoni la linea Adriatica), sull'osservazione delle cause, avete imbastito la vs. spirale.
      Siete perfino patetico quando vi continuate a fissare ringhioso contro il mio disgusto per l'orrore cialtronesco dello spandiplastica.
      I compagni il sessantotto l'antimorale eccetera eccetera: potreste ripetere come un automa questa litania ed applicarla ad ogni possibile critica (e.g. ieri Rosa Canina ha trombato svogliatamente) , condotto per l'aia della retorica dal vs. antagonismo "tuseiuncompagnoconforme etc. etc.".
      Musichette e altro e qualunquismo non servono a nulla per risolvere i problemi del sistema di trasporti attuale.

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    14. Se tu mi avessi detto che dovevi correre in ospedale e il treno era l'unico mezzo di trasporto possibile, avrei potuto convenire col tuo disappunto. Considerato invece che eri in gita con la morosa, mi fai solo ridere. In una Nazione che viene smantellata, ripopolata col "meticciato" e che ci sta crollando addosso, per cui sta diventando impossibile circolare per la condizione di abbandono di qualsiasi cosa, tu manifesti il disappunto per la poca disponibilità di treni sulla tratta che ti porta in gita. Ebbe...

      Su una cosa hai ragione, l'errore è mio. Perché ogni tanto mi dimentico che non bisogna prenderti sul serio. Non si può leggere Paperino come Platone.

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    15. Siete veramente stupido e cocciuto: ,il fatto che in un lunedì feriale mattina la BO - VE fosse bloccata dalle 7:15 di mattina è questione di Paperino soli per degli stupidi che non hanno alcuna cognizione dei danni che questi comporta.
      Il fatto che io utilizzasse il treno per diporto è relativamente poco importante.
      Il tutto condito da una bella grattata di benaltrismo.

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    16. Certo, sono stupido nello stesso senso in cui me lo ripete in continuazione Rai3, Repubblica, il Corriere, eccetera.

      Mettiamola cosi, tu ti indigni perché "un lunedì feriale mattina la BO - VE fosse bloccata dalle 7:15", io invece esco di casa e vedo milioni di persone che brulicano in giro in ogni modo concepibile, per esempio decollano aerei ogni pochi secondi da Linate e Malpensa, la tangenziale vicino casa mia sono tre colonne di veicoli che procedono a passo d'uomo, gli autobus, la metropolitana, i tram, fanno su e giù continuamente.

      Da cui derivo due considerazioni. A me non importa niente se il tuo treno non va. Perché sarebbe meglio se tu stessi a casa invece di andare in giro quando non hai motivo di farlo. Osservo anche che, stante un sistema che collassa, ogni tanto si scontrano due arei (ero vicino a Linate quando sono morte non so quante persone per lo scontro sulla pista), crolla un ponte, deraglia un treno, esplode una cisterna sull'autostrada, qualcuno viene schiacciato mentre attraversa sulle strisce. Questo succede come conseguenza meccanicamente determinata dal brulicare sempre più parossistico della gente che va in giro senza alcuna ragione e del collasso delle infrastrutture.

      Però su Rai3, Repubblica, Corriere eccetera, fanno la parte della gallina che vede sparire l'altra gallina e non associa la cosa al fatto che è venuto il contadino, quindi ogni volta gli va incontro perché il contadino porta il becchime. Qualsiasi cosa capiti, è sempre una "emergenza" che viene da un accidente imprevedibile. Nel caso nostro, guarda un po' che sfiga, proprio il giorno che dovevi andare a X il treno tra Y e Z era fermo. Non so, forse potresti iscriverti su Rousseau, partecipare ai "meetup", se li fanno ancora.

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