domenica 29 settembre 2024

Rinuncia

  • Questa rinuncia mi ha portato, veramente, tanta ricchezza.
    Tamara Lunger

Rinuncia: uno dei tabù della contemporaneità (liquida).
E' uno strumento che annienta interi paradigmi.
A soli settanta metri dalla vetta, dalla storia, ti salva la vita. E ti consegna, comunque, alla storia.
E' un paradosso colla potenza del paradosso. E' ciò che scassa tutte le aspettative, le pretese, i piani dell'esterno rendendolo impotente.

Mi capita, sempre più frequentemente, di rinunciare ora. In primis allo spostarmi residuo per diporto. E' liberatorio. Da disadattati sociali e liberatorio. Sei ricco, potente, in serenità, dopo, via dalle bolge, dall'iperturismo, ipertuttoilresto.

mercoledì 25 settembre 2024

Antipolitica delle decisioni assurde - 14: sponde libere


Ritorno su questa colonna che è impolverata da tempo.
In questa regione molta pioggia, in alcune zone a intensità alluvionale, la terza volta in sedici mesi. 
Non solo non è cambiato nulla ma consumo e cementificazione di territorio hanno orgoglionamente proseguito la loro crescita tumorale. Ma questo è solo UN problema che contribuisce al disastro.
Dunque alle scuole elementari ti insegnano che gli alberi hanno ANCHE la formidabile capacità di stabilizzare i versanti col loro intreccio radicale. Direi semplice, al limite dell'ovvietà.
Da qualche lustro vige una qualche norma / regolamento attuativo per cui i proprietari frontisti sono tenuti a mantenere sgombra da alberi la parte di loro proprietà confinante colla strada. Il timore, forse paura o terrore, vista la complessiva irrazionalità, è che in caso di neve possano cadere rami che ostruiscano, forse in parte, la strada.
E' un fatto che da decenni le nevicate sono sparite. Sottolineo, da quasi montanaro, che in caso di nevicate abbondanti, in auto si gira con catene, con un badile, una sega, guanti da lavoro, etc. non si usano mocassini da salotto o ballerine o decolté tacco dieci ma scarpon(cin)i. I rami si spostano, etc. se non ci sono le condizioni stai a casa, ti muovi coi mezzi pubblici, etc. (considera che se vuoi girare coi tacchi o in giacca e cravatta una casa in collina/montagna non è una scelta intelligente). Il cretinismo da artificializzati urbani cresce pur'esso: fa parte delle gravi regressioni collettive, il risultato di agio che, da decenni aguzza la scemenza.
Aggiungiamo pure le cause (para)dolose delle quali scrissi in Legge Arborea.
Aggiungiamo pure insofferenza, astio per gli alberi, pur'essi in crescita.
Rimane la realtà che queste sponde rasate e tenute ad erba, spogliate degli alberi brutti cattivi cacca diavolo, con la realtà sempre più frequente di piogge intense e prolungate, si squagliano come gelato al sole.
Quanto nevica? Un cazz.
Quanto diluvia? Sempre di più.
Qui sopra uno dei milion mila casi: sono state sufficienti due piccole robinie pseudo acacia a trattenere ciò che pochi decimetri accanto è franato.
Tanto elementare quanto negato.
Sponde libere. Sì, di franare.
Mah.

domenica 15 settembre 2024

Fianco a fianco

 (unuomoincammino)
 
Camminare, tra cirmoli, larici, abeti, mughi, in questa giornata grigia, di ghiaccio (sotto zero nella parte alta).
Ero a fianco di coloro che ho a fianco, lavorando. Sempre pensato e vissuto che camminare in montagna leghi molto le persone. Per quanti piccolo, questo giro domenicale, per quanto inesistenti difficoltà e impegno (almeno per noi alpinisti del gruppetto), il legare è avvenuto ancora.
Qualche piccola tensione, per una giovane collega non montagnista (molto prima che essere alpinisti), fine, fine, così fine... che è quasi fragile per animo, svanita, dopo qualche piccola fatica di ieri  qualche punto dolorante nei suoi scarponi. Se l'era presa per le battute, cercavamo di distrarla, farla sorridere su questo battesimo della montagna, le sue "terribili" difficoltà.
Piacevole goliardia, leggera, tra noi maschi.
Senza volerlo sono stato esposto per confronto alla mia sobrietà, a questo meno, questo poco, che mi piace tanto, un po' disadattato perché mancante di tante cose inutili, distraenti.
Ora stiamo tornando, dopo questi cinque giorni insieme, fianco a fianco, al lavoro all'estero, camminando, sotto Re Laurino.

Cinque plastiche

La vicenda di Grillo che rischia di essere defenestrato da coloro che prese a bordo della propria creatura è solo un caso di un motivo (pattern) ricorrente.
Sia per quanto riguarda il noto "La critica è facile e l'arte è difficile" che per quanto riguarda "Quel che è mio è mio, quel che è tuo è mio" che è il nucleo ideologico attivo che alimenta la disonestà intellettuale dei sinistranti.
Non è affatto un caso che quel partito passò da alcune idee interessanti di decrescita (andai a Firenze per la giornata di discussioni - qui era la vigilia) e dall'idea di pragmatismo "né destra né sinistra" (questo dualismo artefatto tiene lontani dalla realtà) ad un'accozzaglia di assurdità ideologiche che raccoglie tutte le strambezze, le patologie delle quali i sinistrati tendono a vantarsi.
Dal piddìmenoelle al piddìalleanzacol, dalla decrescita alla invasione migratoria (la massima negazione possibile della decrescita), dai due mandati a "la poltrona è troppo importante buttiamo fuori chi ci ricorda i due mandati" e una lista lunga così di cazzate, contraddizioni, waltdisneyate.
Il buttar fuori il fondatore nel caso ricordi alcuni principi di casa è proprio applicazione del pensiero di sostituire te, nella tua casa, con alloctoni che sono superiori a te, brutto fasciorazzistadimerda  inferiore (poverini, non si accorgono neppure della rozza, colossale cortocircuitazione logica).
Tutto ciò fa parte di questa demagogia sinistroide, di questo fanatismo coglione e orgoglione, razzista anti, fascista anti, che leggo nei commentari del FQ, a cui è degradato, da tempo, il Movimento Cinque non saprei cosa scrivere qui. Non ultimo alcune istanze ideologiche peggiori che creano, che sono Il Problema di parte del Meridione, riassumibili in pillola nel "Chiagni e fotti".
Ecco, il movimento Cinque Plastiche.

sabato 14 settembre 2024

Catinaccio

(unuomoincammino)
 
Che salto, dall'estate ad un principio di inverno, in pochi giorni, in poche ore!
Abbiamo camminato anche per i grandi squarci inflitti da Vaia. Poi... poi siamo arrivati a prati morbidi, soavi, tutto semplicemente bello, soave, aspro. Mi fermo qui.

venerdì 13 settembre 2024

Povera piccola retroguardia

Di questi due giorni di trasferta in Algovia, porto a casa rafforzata la mia germanofilia. Qui, su questi verdissimi colli, a pochi chilometri dalle montagne austriache, la mia illusione di un'Europa, linda, ordinata, con la loro positività di essere calati nella realtà e di risolverne al meglio possibile i problemi.
Solo un'illusione, la Germania è messa molto peggio in questo progresso al peggio del  multiculturalismo. La Germania subisce ancora le pesantissime conseguenze del suo collasso militare e culturale del 1945, il definitivo annientamento di una ultima resistenza al sinistro ugualismo, un'altra jattura ereditata dall'illuminismo. La sua rinascita economica del dopoguerra ha attirato milioni di persone, alcune in gamba, molte criminali. La strage ndranghetista di Duisburg è solo una delle pene che hanno bastonato le spalle dei tedeschi, poco rispetto alla orribile, nefasta islamizzazione che essi subiscono e la guerra civile che essa diffonde. La prima catastrofe è aver subito, ad oriente, il supplizio comunistico-sovietico fino al 1989. Tuttavia, in prospettiva direi ancora peggio, la imposizione - li accomuna a gran parte d'Europa - di multiculturalismo, meticciamento, frammentazione culturale, identitaria, il modello frankenstein, delle società plurifrantumate, panesplodenti, imposto dagli invasori SUA e dal paradigma dell'impero, dalle scuole di pensiero del progressismo d'Oltreatlantico. Molto più  grave, in prospettiva e per le conseguenze, del piano Morgenthau. Un enorme cassetta di mele sane nella quale vengono inficcate a forza migliaia di mele marce. Anche qui con abbondanti pulsioni distruttive, madosadiche degli accoglioni, razzisti anti, tedeschi.
I loro, dei Tedeschi, terribili sensi di colpa sono solo potenti catalizzatori che accelerano e amplificano il degrado verso questo peggio da incubo.
Povera Europa.
Qui ho visto ancora la potenza del civismo, del bene comune, dell'ordine, della bellezza e cura, il piacere delle cose fatte bene.
Una povera, piccola retroguardia.

giovedì 12 settembre 2024

EreticaMente

Spesso assai importanti i contributi di anonimi o un po' meno anonimi, contributi di idee che, in questa dimensione diariosferica, sono il sangue e il cuore pulsante.

Ho aggiunto EreticaMente ai diari collegati qui a destra.

Ho  iniziato da poco a leggerlo, pensieri interessanti, assai poco di moda.

Grazie Sergio.

martedì 10 settembre 2024

Il soffio della montagna

Domenica sera, abbiamo visto "Il soffio della montagna"  pellicola francese girata in Giappone. La storia di una coppia, egli Akeji, ella Akado, che decide di passare la vecchiaia in montagna. Egli, artista noto, è di famiglia samurai e segue e rispetta tradizioni secolari. Storia molto orientale (ovvero non liquido-frenetico-modernistica) con poco parlato, silenzi, inquadrature su paesaggi, sul vento, nuvole, teste "buddistiche" in pietra, ricoperte di muschio, accanto al tempietto nel bosco, primi piani sui gesti ripetuti nella quotidianità, etc. .

Una cosa buffa, che ci ha fatto ridere, è l'interazione uomo-donna, con tutte le peculiarità di genere, la parte verbale (moglie), quella silenziosa (marito).

Un altro paio di picconate sui dogmi sinistri, sia sulla ugualizzazione demenziale, patologica, dei due sessi, sia la solita pretesa che sia la cultura a definire i comportamenti (la cultura nipponica è estremamente lontana da quella europea, italiana, ma l'etologia è - sorprendentemente ? - simile).

domenica 8 settembre 2024

More e tempo da lupi





Ieri siamo stati al campo di Rosa Canina, in montagna. L'obiettivo era... di raccogliere more. Siamo tornati a casa con ca. 1,7kg di more che, stamattina, sono diventati circa sei/sette barattoli(ni) di marmellata.
Sono tornato a casa con le mani massacrate, trafitte da mille punture di spine e là è stata una sofferenza, anche per i tafani e le zanzare.
Con Rosa Canina ci dicevamo che, alcune persone che conosciamo, che in passato sbaffarono sia le more che la marmellata a più non posso, proprio non ne vogliono sapere di raccoglierle. Fanno parte di quel folto insieme di persone che sono pigre, anche per quanto riguarda il cucinare. Direi che Esopo con le sue cicala e formica, è più attuale che mai.
Molto semplice il futuro: no raccolte more, no magna!

Oggi splendido tempo da lupi: siamo rimasti a casa, a sbrigare faccende che si erano accumulate nei mesi estivi. Pioggia copiosa, una manna dopo caldo e secco estremi di agosto. Quasi scuro anche di giorno per lo spessore e densità elevata delle nuvole, ora quasi freddino (ancora presto per accendere la cucina economica). Che tempo meraviglioso, lo adoro! Così ci siamo sbaffati un po' di lesso (il bio contadino del GAS ci ha fatto una consegna, di recente) di un po'  di carne da lesso (aveva disfatto una vecchia vacca da latte) con il bagnet verd. Delizia!

venerdì 6 settembre 2024

Messi male

  • Gli USA, è di fatto un circo di fenomeni da baraccone, in cui si spaccia ogni devianza, ogni anormalità, ogni eccesso, ogni comportamento asociale, distruttivo o autodistruttivo, come espressione della "libertà individuale"
    Nessuno
    Il problema della salute mentale

Rosa Canina ed io, l'altroieri e... sempre, in treno, un'umanità persa, derelitta, sbandata, incerta, sradicata, vagolante. Mercoledi' , non so se sia stato più penoso il treno del mattino o quello della sera. I mezzi pubblici sono una presa di contatto brutale con la realtà. I mezzi pubblici "popolari" sono la peste  evitata ad ogni costo, da tutti gli apologeti del "nuovo paradiso".
Una volta esisteva la Chiesa che, con tutti i difetti del caso, aveva la missione di aiutare, educare, elevare questi esseri umani. Ora non c'è più, in via di estinzione per mancanza di vocazioni e secolarizzazione. Rimangono questi poracci e la loro miseria, di tutto prima che economica, e lo sbandamento e individuale e collettivo, senza alcuna forma di miglioramento, educazione,  emancipazione, di consapevolezza del bene, del giusto, e del male, dello sbagliato.

Leggevo Uriel Fanelli sulla gentrificazione. Gli apologeti di questo nuovo paradiso multietnico sono proprio i sinistranti al caviale, questi groteschi radical schic etc. che evitano, come la peste, la distopia che invocano, impegnati sul nulla della legge comunitaria sulle dog room negli aeroporti o sulle salviette color arcobaleno nei cessi gender-friendlyqualcheparolaperscemiininglese.
Il primo atto di un piano sociale terapeutico sarebbe di mettere questi predicatori del peggio sui mezzi pubblici, a contatto con la creatura a cui lavorano da lustri.

Il signor Nessuno rimarca, ancora una volta,  che tutte questi malanni, disfunzioni, miserie, sono il modello, diffuso dalla distopia SUA, al resto del mondo, gente che si taglia la pelle perché è fico, lo promuove come moda prima, come valore dopo (Overton in azione) e poi impone che all'università o nei municipi ci siano le stanze per tagliarsi la pelle, gente invocante un "diritto" (?) di tagliarsi la pelle oppure di bere acido con bulloni e morchia "in sicurezza" per poi pubblicarlo su Tiktok.
Siamo messi male, non vedi alcuna prospettiva fausta.

P.S.
Avevo scritto questa pagina un paio di giorni fa, quando ieri sera, Rosa Canina, mi ha riportato che all'autobus sulla quale ella era, ieri, aveva bussato, per chiedere informazioni all'autista, un giovane nordafricano che... appeso sulla parte posteriore dei jeans, aveva un grosso coltello ricurvo riposto nella sua custodia bene in vista.
Ecco, un'altra follia del tutto ordinaria.

giovedì 5 settembre 2024

La betulla

(unomoincammino)

Vi dicevo dei problemi agli "artificiali" boschi di peccio (abete rosso) in parte del Alpi, evidenziati prima da Vaia poi dal bostrico.
Come dicevo anche, le politiche forestali sono cambiate: ecco una splendida betulla che, fino a qualche tempo fa, sarebbe stata tagliata.
Questa regressione a boschi e vegetazione varia, non monoculturale, è un bene.

domenica 1 settembre 2024

Nel frattempo

  •  Esci di casa e muori.

Potrebbe apparire goffa la perifrasi della nota sparata del signor Mario Draghi "Non ti vaccini e muori". Lascerei perdere la goffaggine per arrivare alla semplice realtà delle banliueue sotto casa, in casa dove rischi la pelle tutti i giorni come sperimentò Irisi Setti e come ha sperimentato la signora Sharon Verzeni.

Per le vittime non importa molto sapere se vengono amputate, stuprate o uccise per pazzia (la "pazzia" criminale pare appannaggio dei negri, come nel caso di Moussa Sangare, Chukwuka Nweke o del signor Adam Kabobo) o per piani delinquenziali a scopo "patrimoniale" o egemonico come impone la crimininalità nordafricana.

Molte persone sono attente ai drammatici effetti della guerra migratoria che subiamo e si dimenticano che, nel frattempo, altri continuano le azioni, i piani, a favore di essa:

  • le compagne giudici Eleonora Bruno e Sara Marino (quiqui) continuano l'azione della magistratura atta a svuotare di ogni efficacia il potere esecutivo in materia di immigrazione di massa, annullando piccole azioni di contrasto all'invasione, sempre col meccanismo di commutare sulla norma italiana o europea,  che più tuteli e implementi l'immigrazione di massa.
    Notare l'ambiente: la loro compagna la PM Viviana Del Tedesco, aveva definito "spettacolare" il fisico dell'assassino di Iris Setti.
    Ideologia o qualcos'altro, tutto va bene.
  • Forza Italia, portavoce del grande capitale, preme per lo ius cazzis, un passo ulteriore per agevolare, favorire e incentivare l'arrivo di più lavoratori, consumisti, clienti.
    Solo una insensata accelerazione della sciagura che vede l'Italia in prima posizione nella fagiolatura delle lenticchie.
    Senza una parola una su misure compensative come la perdita dell'etichettatura della cittadinanza in caso di reati, divorzio, etc. .

Buona fortuna.