sabato 21 maggio 2022

Antipolitica delle decisioni assurde - 13: 110%, polistirolo e li pecuri

(Antipolitica delle decisioni assurde - 12: scali ferroviari milanesi, la legge Zampa)

Qui nei pressi c'è un edificio abbandonato da anni (pensavo al solito abuso bloccato a disastro fatto) al quale... stanno applicando la "cura 110%". Lo statalismo demagogico riesce ad essere grandioso negli sprechi di denaro pubblico, non c'è solo il reddito di fancazzanza come chicca!

Sui ponteggi realizzati per questa "cura" si vedono le grosse quantità di polistirolo utilizzato per le coibentazioni. Quando questi manufatti (spesso ciarpame edilizio!) verranno abbattuti o si ammaloreranno, verrannno immesse in ambiente migliaia di tonnellate di polistirolo: quante palline e microparti si ottengono da un chilo di polistirolo?
Ancora una volta la economia verdognola e la scala sono incompatibili con l'ambiente.
I produttori ovini devono smaltire a caro prezzo le lane prodotte dalle loro pecore, una vera batosta per quelle imprese: il potere coibentante della lana è noto da millenni e la capacità di traspirazione pure (gli edifici avvolti nel polistirolo molto spesso hanno problemi di umidità).
Qualcheduno avrà notato questi fatti? O sono il solito disadattato sociale?

Due problemi:

I decisori sono quasi tutti artificializzati urbani sradicati che non hanno alcun rapporto con l'ambiente che non sia l'inquinamento walt-disney nelle sue varie declinazioni: non sanno che esistono gli ovini, non sanno un cazzo, di fatto, sull'ambiente, che non esiste, esiste il supermercato o Amazon da cui si genera magicamente quanto necessario.
Sono quelli che prima il gas è bello e pulito e subito dopo no è brutto e sporcocaccadiavoloputin facciamo arrivare quello di fratturazione ... via nave... dagli SUA (sigh!).

La scala: da una parte il settore zootecnico ovino è in crisi da tempo (importazioni, la pandemia vegana, etc.) e quindi ridimensionato, d'altra parte, ancora e sempre la nefanda pressione demografica sull'ambiente e lo spaventoso deficit ecologico: si usano risorse fossili (il petrolio per fare il polistirolo per... fingere di risparmiare energia e risorse fossili, l'altro giorno treno findus...) perche' non ci si sarebbe trippa, non ci sarebbe lana per tutti.

Anddando a Milano ho visto campi di maggio già spelacchiati per la siccità, a maggio, in... Lombardia!
Anche qui il verde sta già virando al giallo, un orribile sole martellante e temperature da incubo a maggio. Agli allevatori (ovini compresi) arriverà pure la batosta del non avere foraggio.

34 commenti:

  1. io come ex imprenditore edile per 30 anni mi chiedo :ma nelle citta tipo Roma e citta simili dove il clima è mite per 340 giorni l anno a che serve mettere il polistirolo??? inoltre la colla usata per metterli in opera contiene presumo componenti chimici oltre i limitii visto che riesce a penetrare nell aria delle intercapedini ea rendere l aria satura di odore chimico nelle abitazioni per 15 giorni e d altri 15 di residuo -gia 5 dei miei ex clienti mi hanno segnalato questa cosa chiedendomi che fare.

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    1. Bilancio costi - benefici.
      A medio e lungo termine.
      Cusa l'è chess'chi !?

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    2. I vestiti di plastica sono insalubri. Non si capisce perché quelli degli edifici debbano essere salubri.

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  2. il polistirolo è infiammabile, è vietato usarlo sulle pareti esterne ed interne

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    1. Vicino a casa c'è una casa il cui tetto prese fuoco: ha una parte di facciata prossima al coperto che mostra ancora il nero ovvero ciò che resta del polistirolo bruciato.

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  3. Uomo non ho capito perché ti rompano i vegani: il problema sono gli allevamenti intensivi, non chi non mangia carne o pesce.

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    1. Ho sempre considerato demenziale onnivorizzare le mucche, non capisco perché non debba ritenere demenziale l'erbivorizzare gli onnivori.
      Le mucche e un essere umano sono diversi!

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    2. Le mucche non mangiano testaroli al pesto!

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    3. I vegani, nella loro sconclusionata misera dieta, non mangiano nulla che ha che fare con animali. Neppure il vino perché per alcuni di essi c'è un trattamento con derivati del latte.
      'sta roba è in diffusione nelle città dove artificializzazione e credenze waltdisneyane sono peggiori.
      Fa parte di quella sinistra e funesta ugualizzazione che è uno degli inquinamenti mentali peggiori.
      Ieri uno di questi poveri scocomerati, a La zanzara, parlava di "fratelli cinghiali".
      Solo una delle manifestazioni di quest demenza assunta come valore. Farebbe pure ridere se... non si arrivasse poi a genitore 1, 2 e pigreco, allonoggi.mi dichiaro donna, eccetera.

      Il pesto va con grana e pecorino, non è roba vegana.

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    4. allora oggi mi dichiaro donna, eccetera.

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    5. Scusate per i refusi, spippolo da furbofono.

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  4. ... il 110!!! le aziende alzano i prezzi dei preventivi, tanto il cittadino non paga e non controlla, aumentano fittiziamente i prezzi dei materiali, il mercato è drogato ...
    ... ma alla fine qualcuno dovrà pagare tutto questo ... che pare gratis...

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    1. Economia sempre più statalista, tra poco verranno elargiti fondi anche per... trombare!
      Questi settori vengono letteralmente drogati, sì.
      Deficit e debito, debito e deficit. Si rapinano la Terra e pure le generazioni che devono ancora venire.

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  5. Uomo ti piace immaginale l'Altro.

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    1. Non capisco cosa intendete.
      Il pesto alla genovese è per vegetariani ma non per vegani. Direi nulla di... immaginifico.

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  6. Al danno di un Universo Ostile aggiungiamo la beffa di gente che fa discorsi surreali come quelli di questo post. Il polistirolo si mette per la Transizione Energetica e la "Europa" emana direttive che vietano la compravendita di edifici non certificati. Nello stesso tempo si da da lavorare a trogloditi che non sono qualificati a fare altro. Compresi ingegneri e imprenditori. I manufatti in cui viviamo sono da Terzo Mondo, al netto dei mausolei e delle cattedrali e andrebbero rasi al suolo, idea che però ci mette il Sacro Terrore perché abbiamo a bilancio, nelle singole famiglie, nelle banche e nella Nazione intera, il valore fittizio dei succitati manufatti. Arriva poi il "fighetta" del blog a dirmi che si dovrebbe usare la lana "bio" per isolare le pareti dei manufatti da Terzo Mondo, costruiti quando a Roma c'erano le favelas, le bidonville come a Lagos.

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    1. Egregio Nessuno
      Mi rallegro molto per il vostro ritorno. Temevo per voi.
      Evviva!
      Le Vs. staffilate hanno sempre spunti di pregio.

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    2. Da queste parti ci sono alcune imprese Artigiane che restaurano dei rustici in modo mirabile. Diventano delle piccole case da rivista di architettura, robuste dal punto di vista statico, ben isolate (alcune di queste proprio in bio-edilizia), con recupero/riuso di materiali di pregio (travi di castagno, lavabi in pietra, coppia di copertura, etc.). Qualche innesto a vista di putrelle in acciaio, nuovi infissi, nuovi fuochi fichissimi.
      Si possono fare delle cose eccellenti e splendide. Certamente, statisticamente, una piccola parte della gaussiana.

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    3. La ragione per cui non scrivo è che non ti sopporto, insieme alla massa di petulanti surreali che ormai popola la "sfera".
      Rileggiti.
      "Da queste parti ci sono alcune imprese Artigiane che restaurano dei rustici in modo mirabile. Diventano delle piccole case da rivista di architettura..."
      Questa osservazione può esistere solo nell'universo decadente di un "fighetta" che non ha davvero idea di come funzioni l'Universo e quindi, COME IL VEGANO con le sue verdurine, è convinto che valga la pena di prendere una cosa che, al netto dell'intento museale, didascalico, andrebbe demolita e smaltita come rifiuto pericoloso perché costruita in un tempo in cui si moriva di stenti e si debbano investire risorse per quello che gli Ammericani chiamerebbero "pimp" in modo che diventi "rivista di architettura". E i "materiali di pregio", come il sale rosa dell'Himalaya, le travi di castagno che abbiamo foreste di castagni da abbattere e le "putrelle d'acciaio" che vengono via nave dalla Cina, eccetera.
      A te non importa niente altro che metterti attorno "cose splendide" e quindi vivere nella tua bolla di finzione decadente neoromantica, A QUALSIASI COSTO.
      Il "costo" però ti cade addosso appena fai un passo fuori dalla tua bolla, tipo il famoso "Ponte Morandi" che è crollato non tanto per la poca manutenzione, altra baggianata del nulla contemporaneo ma perché all'epoca era stato di proposito costruito con la tecnologia più economica allora disponibile, nella convinzione che la "crescita" avrebbe consentito di rifarlo con sistemi migliori entro un futuro prossimo. Invece oggi siamo in un futuro dove ci sono le "case da rivista di archiettura" per i fighetta ma abbiamo 50K di debito a testa alla nascita e non abbiamo più le risorse per ricostruire tutti i "Ponti Morandi", centinaia, migliaia, in giro per la Nazione.

      Torno a dire, le nostre città sono città del Terzo Mondo, la responsabilità è dei nostri babbi che furono abbagliati dal cesso in casa invece che in cortile, dal lavoro in fabbrica invece che nei campi e quindi tirarono su in fretta e furia l'Italia del "benessere". Ora noi incolliamo il polistirolo a quella Italia li perché non sappiamo come altro fare per prolungarne la vita e siamo disperati, anche se nessuno lo dice, sapendo che non possiamo più permetterci di rifarla, quella Italia. Non a caso il Terronismo ha partorito insieme a pensioncine e lavoretti bonus ed incentivi, la "decrescita felice", cioè l'idea di guardare mentre ti crolla tutto addosso ma sbattersene i coglioni perché "le case da rivista di architettura".

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    4. Ah, guarda che non passa inosservato il ragionamento sottostante tra il Marchese del Grillo e la distopia Nazi, "io sono io" (rivista di architettura) "e voi non siete un cazzo" (palazzone di periferia col polistirolo incollato). Te lo dissi ere fa ma hai un interruttore che ti protegge. La casa "da rivista di architettura" ha bisogno di essere collegata alla cosiddetta "civiltà" e il costo della "civiltà" ironicamente e bastardamente, non lo paga quello della "rivista di architettura", lo pagano i subumani che vivono nei palazzoni che col loro formicolare rendono possibile l'insieme che poi porta cavi, tubi, strade, ferrovie, in maniera capillare anche alle case "da rivista di architettura". E' lo stesso ragionamento dei pedaggi per le auto nelle città, il milionario se ne frega perché manda lo schiavetto a comprare i tagliandi e il costo per lui è irrisorio, compreso quello della rimessa in centro. Viceversa l'impiegatuzzo che fa su e giù tutte le mattine è quello che si vede sottrarre parte della vita per alimentare il macchinario.
      Essere il Marchese del Grillo non è una colpa di perse, il vero problema è che il Marchese è inutile, è parte del problema, di tutti i problemi, non può essere per sua natura parte di qualche soluzione.
      Quindi se tu vuoi vivere sognando un mondo di case "da rivista di architettura" e se tu te le puoi permettere, quelle case, per me va bene, solo non rompere le palle con vaneggiamenti sul polistirolo incollato ai palazzoni delle periferie, suggerendo come rimedio psichedelico i materiali "bio", ripetendo stancamente lo stereotipo della regina che propone ai rivoltosi che chiedono il pane di comprare le brioches.

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    5. Mi prendo qualche minuto dal lavoro e rispondo brevemente: ieri Rosa Canina ed io siamo andati a presentazione dei lavori di restaro (compiutisi nella parte maggioritaria) di una chiesina abbaziale in montagna. Dopo conferenza storica e concerto, ci siamo presi qualche tempo per andare a trovare due giovani bio-allevatori che sostengo direttamente con la MAG.
      Queste persone hanno DECISO e con la loro VOLONTA' si sono tenuti lontani dalle "città del Terzo Mondo", dai formicai disumanizzanti.
      Come scrissi piu' violte, Nessuno, esiste ancora una vivace realta' di minoranze di eccellenza che non si conformano agli inferni urbani, per dirla alla Italo Calvino.
      Quando si fanno le cose BENE imprese che sembrano impossibili diventano realta': ci vuole tempo, costanza e visione.
      Naturalmente questo riguarda anche l'architettura e il patrimonio edilizio: nelle citta' esiste un problema di scala: e' chiaro che un edificio che deve "contenere" un centinaio )(o piu' centinaia) di famiglie diventa a scala sovraumana e quindi intrinsecamente disumanizzante.
      Anche qui in Appennino esiste un sacco di orribile edilizia ciarpame (le peggiori cose sono quelle degli anni sessanta, settanta, ottanta). Ovviamente vuote.
      Faccio notare che la qualita' e' quella dei formicai urbani: a differenza, un contesto che garantisce un'alta qualita' di vita.
      Con pochi soldi, nella provincia "non prossima" o "remota" ti prendi case che non puoi neppure sognarti in citta'.
      Qui si arriva al problema alla base: non solo non c'e' una politica contro l'urbanismo: c'e' una politica contro il ruralismo visto che... la politica ha deciso che l'agricoltura avrebbe dovuto essere in gran parte delocalizzata, in modo da realizzare una forte riduzione della quota di reddito medio da destinare al cibo per dirottarla su servizi e prodotti industriali / cittadineschi.

      Infine arriviamo alla iperbole "rendono possibile l'insieme che poi porta cavi, tubi, strade, ferrovie, in maniera capillare anche alle case "da rivista di architettura": le campagne, le zone ruralei, quelle montane, da tempo hanno un forte taglio relativo a investimenti e manutenzione delle infrastrutture: quando le zone non sono funzionali al wildneyland per cittadini, vengono tagliate.
      La campagna torna al ruolo di fornitore di risorse e raccoglitore di rifiuti funzionale alla citta'. Il "business" cresce nella propria convenzione (hybris) che la citta, la megalopoli sia l'unico punto di affari. Una delle manifestazioni dell'urbanismo.

      Nessuno, per dirla con le Vs parole, questo e' tutt'altro che casuale, e' tutto voluto e pianificato in una cortocircuitazione tra castalie (nuovi servi meticciati del fiscoglebainps e masse "comode ai servizi".
      Buondi'

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    6. Coso, io non sono la tua morosa ne uno dei tuoi amichetti. Le cose che dici/scrivi a me non suonano come grandi pensate e magari controcorrente, mi suonano invece come luoghi comuni e da due soldi perché sussistono sulla base del personaggio che insisti a recitare, quello del "nobile" (nella accezione del professore di Rai3 o LaSette) che vive sopra le umane disgrazie.

      Lasciamo perdere la questione SE abbia senso prendere un rustico qualsiasi e trasformarlo in una "casa da rivista di architettura", non a caso dicevo dell'idea americana del "pimp my ride" cioè prendere una automobile scassata, ad esempio e taroccarla per renderla "auto da rivista di automobili", che poi nel caso loro significa gialla con le fiamme viola, i mega altoparlanti, il frigorifero per i beveroni, sistema idraulico per alzare e abbassare il telaio, i sedili con il massaggio, eccetera. A chi serve una cosa del genere? Ad uno che ha già tutto e vuole togliersi lo sfizio, tipo un Balotelli o un Montezemolo, per ragioni diverse ma convergenti, oppure ad uno che non ha niente e non ha nemmeno un sistema di riferimento, cioè una MORALE.

      Lasciamo perdere COME DOVE QUANDO E PERCHE il personaggio in questione possiede le risorse economiche da spendere per l'operazione di "pimpaggio" della cosa qualsiasi in "cosa da rivista di cose pimpate". Difficile che Gaia allevi abbastanza pecore e venda abbastanza lana filata a mano per pagarsi la "casa da rivista di architettura", che poi è la ragione per cui Gaia se fosse nata in montagna vorrebbe cercare le opportunità della città e solo quando sono passate tot generazioni di gente che ha tutto, nasce una Gaia che pensa che possa avere senso tornare ad allevare le pecore. La differenza appare evidente mettendo di fianco una all'altra le due Gaie.

      Invece, ribadisco il concetto meccanicamente ovvio ed inevitabile.
      Montezemolo nella sua "casa da rivista di architettura" DEVE avere tutto a disposizione. Questo "tutto" e l'insieme, la rete, che rendono il "tutto" disponibile, NON POSSONO ESISTERE senza l'umanità brulicante dell'industria e del consumo. Quindi, i POCHI che vivono "nel bello" (abbiamo ignorato cosa sia il "bello") APPROFITTANO o SFRUTTANO il resto dell'Umanità, le sofferenze imposte e quasi sempre inconsapevoli degli altri.
      QUINDI, tu dovresti capire oppure dovresti chiudere il becco, che la tua casa ideale isolata con la lana delle pecore di Gaia potrebbe esistere SE E SOLO SE esistono periferie di palazzoni con il polistirolo appiccicato dove vivono le persone che, adeguatamente sfruttate, consentono a te e Montezemolo di vivere "nel bello".
      Compreso tutto, dalla strada all'ospedale, dal treno alla scuola, dall'acqua alla corrente elettrica, eccetera.
      Altrimenti, anche nella condizione ideale di essere il Re di Francia, potresti abitare nel Palazzo di Versailles ma dentro le stanze ci sarebbero i ghiaccioli e staresti più comodo attorno al focolare di una casa molto ma molto più modesta. Quando ti venisse un malanno qualsiasi, nel tuo giaciglio di Re ti toccherebbero lo speziale e il chirurgo con gli impiastri e le sanguisughe, gli stessi rimedi dei pezzenti. Potresti magari ingoiare una pozione ottenuta tritando ossa di santi o corna di bestie rare.

      Tu esisti nel tuo teatro dove puoi mettere il costume quando ti piace e te lo puoi togliere quando non ti piace più.
      Ne abbiamo detto e ridetto allo sfinimento di questa ipocrisia cosi enorme e sciocca da essere surreale e, si, è anche inutile ripeterlo su questo blog che esiste come manifesto.

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    7. State bene: siete tornato Lle sparare.
      Le case recuperate sono, quasi spre, minimali, non hanno certo I "sedili per i massaggi".
      Er quanto mi riguarda non ho nulla di quei gingilli: no netflix, no uotsapp e luci checsi spengono automaticamente quando sei scemo ed esci lasciandole accese, no auto euro 137, no condizionatore, no lavastoviglie, no televisore con schermo dal milioni di pollici, etc., no SUV, no elicottero per andare al lavoro o in montagna, etc. .

      I contadini, una volta, erano benestanti, più dei mezzadri che lo erano più dei braccianti.
      I miei _aerei e sua moglie vivono dignitosamente e FELICI, facendo cose buone, sane, PRODUCONO BENI e ricchezza.

      Non c'è nessun dilemma tra ab(b)rutimento inustrial-anonimo e teatro versailliano per aristocratici.
      Certamente viviamo in un consesso ma questo non significa che dobbiamo essere ugualizzati. Tendete spesso a questa sinistra patologia, qui nella declinazione del "mal comune mezzo gaudio".
      L'ipocrisia è conseguenza di questa visione ugualizatrice: o sei il "padrone" Montezemol9 o sei un resetto proletario sfruttato.

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    8. Riproviamo.
      Il polistirolo fa parte di tutta una pletora di espedienti che nella "vulgata" vorrebbero conservare l'esistente cosi com'è, nel quadro più generale della "decrescita felice" che dovrebbe seguire "felicemente" l'Italia della "crescita". Il polistirolo è come il trucco di una vecchia.
      Le persone normali, cioè quelli che non recitano un personaggio, PRIMA di preoccuparsi della "casa da rivista di architettura" si preoccupano di dove lavorare, dove fare studiare i figli, dove fare la spesa, dove trovare un ospedale, eccetera, cioè tutte le faccende del quotidiano.
      Quindi si preoccupano di tutta la rete di causa-effetto che dicevo, cosa che incidentalmente include il fatto che chi costruisce una casa deve sostenere i cosiddetti "oneri di urbanizzazione", espressione che si spiega da sola nel descrivere l'evidenza che la casa fa parte di una "urbe" e che di conseguenza deve essere collegata alle infrastrutture e questi collegamenti hanno un costo per la realizzazione e mantenimento.
      Con questa premessa, è ovvia la catastrofe, il cataclisma, l'apocalisse che ci aspetta in conseguenza del fatto che tutto il costruito che abbiamo a bilancio come un "bene" a valori insensati in realtà è un rifiuto da smaltire, a costi incalcolabili.
      Tutto tutto, case, ospedali, scuole, ponti, strade, ferrovie, eccetera.
      Davanti all'apocalisse, leggere che ti urta l'uso del polistirolo come isolante è veramente surreale.
      Questione di punti di vista, perché si, se mi guardo attorno e vedo i fenomeni da circo, i tuoi vezzi sono abbastanza innocui.

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  7. Riguardo il "veganesimo", è il vezzo di qualcuno col cane-figlio che si sforza di non pensare al fatto che con i soldi che spende per il cane sfamerebbe e medicherebbe 10 bambini che languono fuori dalla sua vista e dalla sua bolla di mode e vezzi. Il "vegano" non mangia quello che produce, morirebbe di fame. Mangia quello che gli viene offerto da una logistica smisurata che gli porta, indipendentemente dal clima e dalle stagioni, le verdurine sottocasa prendendole dall'altra parte del mondo, dove vengono coltivate e raccolte dai 10 bambini moribondi di cui sopra e portandole e conservandole ad uso e consumo del "vegano", a costi esorbitanti. La cosa surreale, anche qui, è che il "vegano" si ammanta di superiorità morale perché nella sua testolina input/output non fa soffrire gli animali.

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    1. 10 bambini in malo stato fatti da coloro che non se li possono permettere. Problemi che si aggiugono a problemi.

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    2. è tutta corpa dei maschi impollinatori, occorrerebbe castrarli tutti in ispecie se mortidifame

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    3. Ancora, come sopra, si manifesta la tua incapacità di pensare e la auto-riduzione ad una bolla di luoghi comuni da fighetta Rai3.
      Se non ti puoi permettere un figlio non ti puoi permettere A MAGGIOR RAGIONE il cane o il gatto.
      A meno che, con il famoso Anti-Specismo anni-settanta non si voglia sostenere che un figlio umano o un figlio cane siano pari, equivalenti e quindi sia come scegliere il gusto del gelato.

      Il "vegano", che di questo si parlava, sceglie di seguire una certa dieta SENZA CONSIDERARE IL COSTO, ne per se stesso, ne per la collettività. La cosa surreale è che lo stesso "vegano" poi si ammanta di superiorità morale non solo per gli "animali" ma per tutto l'agire umano.
      Torno a dire, fino al Dopoguerra non esisteva la possibilità fisica di trasportare e soprattutto conservare le derrate alimentari.
      Quindi ognuno viveva di quello che si rendeva disponibile nel raggio di pochi chilometri attorno casa e per molti questo significava la auto-produzione della maggior parte sia della dieta che delle risorse in generale, da scambiare poi per soddisfare tutte le necessità.
      Ergo, si viveva di farine varie, castagne secche, formaggio chi poteva, pochissima carne salata e di galline, esattamente come secoli e millenni precedenti.
      Arrivano gli Ammericani, ci invadono e ci impongono, volenti o nolenti, una serie infinita di cose derivanti dal loro "modello sociale", tra cui la mobilità (giù a costruire autostrade) e la logistica della produzione-consumo industriale, da cui da una parte il "boom" delle periferie da Terzo Mondo di cui sopra, dall'altra trasporto e conservazione refrigerati che sostengono i supermercati dove si compra il mango come il salmone e quindi uno può scegliere di mangiare una bistecca ad ogni pasto o di essere "vegano" e mangiare verdure che devono essere coltivate in serra o importate da un altro emisfero.

      Tutto ha un costo.
      Lo puoi spostare di qui o di la ma non lo puoi cancellare.
      E siccome l'Universo funziona sulla base della "differenza di potenziale", ci devono essere prede e predatori.
      Il "vegano" sposta il suo essere predatore abbastanza lontano da se da non vederlo e quindi da fingere che non esista. Non si pone il problema di come vengono prodotte, trasportate e conservate le verdurine che poi lui consuma, le cose "accadono", si manifestano nel modo a lui favorevole e oplà, problema risolto. Le cose si manifestano in una infinita complessità necessaria e infatti il "vegano" aborrisce i ragionamenti "semplicistici" che portano a dovere fare delle scelte VERE, la dove si parla di vita e di morte invece che di che colore va di moda quest'anno. Stesso discorso della "energia rinnovabile", che sposta il problema il più lontano possibile cosi da non doverlo considerare.
      Vediamo se riesco a spiegarmi: costa MOLTO meno tenere una gallina che si auto-alimenta mangiando qualsiasi cosa trovi per terra piuttosto di costruire e mantenere una serra dove coltivare le verdurine. Non è che gli avi fossero scemi o pazzi a vivere di galline invece che di verdurine in serra, è che la serra per loro era fantascienza, dato che per scaldarsi dormivano col bue e l'asinello come Gesu Giuseppe e Maria, in case che erano delle catapecchie fatte di sassi, sputo e qualche legno. Il punto, che sfugge ai più in questo discorso, è che NON POSSIAMO PERMETTERCI DI ESSERE VEGANI, cosi come non ha senso pensare alle "case da rivista di architettura" partendo da Roma o da Milano ma nemmeno da, che ne so, Parma. E' cosi vero che ci stanno proponendo di mangiare la farina di insetti allevati in vasche di rifiuti, non le verdurine.

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    4. > un figlio umano o un figlio cane siano pari,

      Vedo giovani coppie senza figli e con uno o più cani.
      Penso che avere quei giocattoli dispensatore di affetto sia molto più facile e assai meno vincolante: è facile, è veloce, è "smart".
      Come tutte le cose facili vale poco.

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    5. Go gruppo a guido zero e sono ghiotto di carne (rossa). Mi limito per varie ragioni. Due settimane (succede quando sei fuori di casa, ospite, etc. non controlli i pasti) fa è successo che ho sbaffato carne per tre giorni di seguito, uno di essi due volte al giorno: mi sono subito stufato e saturato.
      Siamo onnivori, ne mucche ne falchi o leoni.

      Semplicemente senza (cibo da) animali non potremmo vivere in molte regioni del globo.
      Glininsetti linlasciova quegli psicopatici della crescita senza se e senza ma "che bello essere in settanta miliardi e mangiare scarafaggi".

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    6. > Go gruppo a guido zero
      -> Ho gruppo sanguigno zero

      Scusate per refusi e distorsioni introdotte dal furbofono.

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    7. Messer Fracatz: l'alteo giorno a La Zanzara Crucchi ha intervistato un congolese poligamia che è stato denunciato da una delle sue cinque moglie perché... non mantiene i figli (dodici).
      Ah, è la nostra tradizione!
      Nessun problema: ti rimpatrio domani e vai in Congo a conigliare come un ossesso.
      Libero di fare quel che vuoi ma non col culo degli altri.

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    8. A "La Zanzara" Cruciani ha intervistato...

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    9. Non ci capiamo.
      Qui non si contesta lo spasso di avere un cane come giocattolo.
      Si contesta la incapacità di percepire l'assurdo di portare il cane in giro dentro un passeggino, di chiamarlo "amore", di stare li a guardare mentre gli esce lo stronzo dal culo per poi chinarsi a raccoglierlo, eccetera.
      Poi il fatto che non si faccia il conto che milioni di cani costano milioni e che quei soldi si potrebbero spendere in altro modo, senza contare la vita che ci tocca fare in città coperte di piscio e di merda, fa parte di un mondo dove è tutto finzione, menzogna.

      L'impiegatuzzo, lo ridico, quando non raccatta la merda del cane esce di casa tutto bardato, inforca la sua mountain bike super accessoriata e va a fare su e giù con la faccia cattiva dentro il parchetto in mezzo alla gente che passeggia. Tanto fece l'impiegatuzzo che adesso per evitare che il parchetto sia devastato cominciano a mettere dei tronchi d'albero di traverso in mezzo ai "sentieri" percorsi dagli impiegatuzzi con le mountain bike.
      Anche milioni di mountain bike e bardature costano milioni e si potrebbero spendere quei soldi in altro modo, invece di raccontare di avventure nel "wilderness" che da noi non esiste da centomila anni e assecondare gli scemi in tutti i modi, per poi fargli lo sgambetto quando si indebitano per attrezzarsi da avventurieri.

      Vogliamo parlare di quelli che camminano come burattini con le bacchette?
      Penso lo chiamino "nordic walking", anche l'atto del camminare "normale" non basta più, ci vuole qualcosa per il "wilderness".
      Camminano tic tac tic tac nello stesso posto di quello con la mountain bike e di quello col cane nel passeggino.
      E' tutto un circo, basta sedersi su una panchina e guardare.

      Tornando al vegano.
      Se hai fame mangi quello che trovi, altrimenti a nessuno sarebbe venuto in mente di scavare sotto la sabbia per cercare le telline.
      Se escludiamo il masochismo di chi cerca il divino nella mortificazione del corpo, gli altri scelgono una certa dieta quando sono liberi dalla necessità, quando godono del benessere, quando hanno davanti una tavola imbandita con ogni ben di dio.
      Il vegano è uno che non conosce la fame ma conosce benissimo la noia.

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