lunedì 30 luglio 2018

Sbattere i pugni, insultare le intelligenze

Più ascoltavo Emma  Bonino e più mi rendevo conto della visione faziosa, dei falsi ideologici, dell'antipolitica, del frastuono dei cozzi tra le sue affermazioni sconclusionate, fantasiose e la realtà.


0' 15"
il sangue rosso come tutti noi

(affermazione ugualista con immagini che cercano un'efficacia emotiva).
Essi hanno pure cinque dita per mano e una sola carotide e questo non cambia in alcun modo il loro rapportarsi violento, la volontà di penetrazione nelle comunità invase e di loro sopraffazione. Anche uno stupratore sessuale, come quelli migratori, ha il sangue rosso. E quindi!?

0' 21"
oltre il diniego ci risparmiassimo
Ecco il peggio del sessantotto con il tabù del no, non si può negare, non si può vietare.
Considerate questa sciocchezza al Senato, pronunciata da una politica che essi credono, reputano  intellettuale. Il livello è infimo.

0' 40"
voi sapete come me che non ci sono i taxi del mare
La signora ha sovvertito l'ordinamento democratico, violato le leggi e supportato, politicamente, gli scafisti di stato. Ci hanno fracassato le palle per anni sul fatto che non si potesse fare niente, cambia il governo e zacchete, l'invasione ridotta dell'80%. Questi fuorilegge hanno organizzato per anni il trasporto logistico, con completo disdegno della legge. In effetti non si chiamano taxi, si chiamano barconi, natanti e navi delle ONG scafiste.

0' 43"
come i nostri nonni sfuggono dalla miseria, dalla fame, in ricerca di possibilità di vita migliore
I celebranti delle varie religioni, compresa quella progressista, terzomondista, sostituzionista, sono specialisti in mezze verità. Gli italiani cercavano una vita migliore ma entravano in certi Paesi solo se rispettavano le rigide e giuste regole da questi stabilite e applicate. Chiunque abbia visitato Ellis Island a NYC e, ivi, il museo dell'immigrazione conosce queste condizioni, chiunque ha avuto parenti emigrati in Svizzera, in Belgio, etc. conosce le verità accuratamente omessa dalla signora Bonino (lapsus, avevo scritto Boldrini).

Prego notare che, nell'ottica dei razzisti anti, si omette completamente il drastico peggioramento della qualità di vita di molti autoctoni (io potrei alzare la mano, vi ho raccontato dei treni da guerra civile - altro che incubo! - da Far West che questa castalie mi hanno imposto da alcuni anni). Insomma, gli invasi devono accettare senza replica e senza diritto, neppure quello di menzione, il drastico peggioramento della loro vita.

0' 59"m
non mi raccontate di centri di eccellenza
La signora assume come scontato che ci debbano o possano essere centri di eccellenza per l'immigrazione. Mi fa sorridere. Sarebbe come trombonare ad uno che non ha alcuna intenzione iniziare a sciare, di centri di eccellenza per quella disciplina, o le meraviglie di quel ristorante per i banchetti di nozze a me che ho già dato e non ho alcuna intenzione di risposarmi.
Per le persone contrarie ad essere invase i centri di eccellenza per l'immigrazione di massa sono il peggio possibile. Qui manca la logica elementare.
Centri di eccellenza per l'aumento del problema.
Ma questa, in fine, pensa che siamo cretini?! Sono frasi completamente sconclusionate, a logica invertita.

2" 03'
ne abbiamo bisogno ma non voglio insistere su questo
La signora afferma di non insistere nell'affermazione e poi ... inizia a insistere per altri ventidue secondi.

2' 15"
sono contributori netti all'INPS.
Siamo ai discorsi propagandistici alla Boeri. Per questi razzisti anti, così profondamente razzisti dentro, è ovvio, giusto che dei migranti vengano qui a contribuire disinteressatamente agli interessi della comunità invasa, penetrata. Africa e Asia traboccano di sante persone che vogliono immolarsi per italiani, per europeii. In quale mondo vive, la signora Bonino?! Mah.

2' 27"
non si svuota un oceano con un secchio.
Qui siamo veramente all'apice della stramberia.
Questi massmigrazionisti vorrebbero, eliminando anche le tenui barriere attuali, che nel secchio Italia e nel mare Europa ci stessero i due oceani demografici africano e asiatico. L'Europa è già stipata, in molti suoi stati, come delle compresse scatole di sardine (Paesi Bassi, Italia, Germania, Regno Unito, Svizzera, ...) tutti paesi con abnormi deficit ecologici e sovrappopolati in maniera patologia. La popolazione della costipazione europea attuale è ca. 739M: si pensi che i potenziali migratori afroasiatici, con stime ottimistiche, potrebbero essere di 2G di persone. Capite che si riverserebbe il triplo degli abitanti attuali e si arriverebbe ad una popolazione di quattro volte l'attuale. Follia. Un oceano o un lago in un secchio non ci stanno.
Peccato che, nei fatti, la signora Bonino e gli altri massmigrazionisti, razzisti anti europei, agiscano proprio in modo contrario da tentare di mettere l'oceano nel secchio.
Anche la pazzia, la follia criminale sono fatti oggettivi, qui.

2' 32"
La mobilità è globale e non la fermerete certamente voi.
Qui arriviamo ad uno dei capisaldi del falso ideologico di queste castalie criminali.
E' un fatto che alcuni lustri di governi progressisti/cattolici/liberal/comunisti hanno importato/deportato migranti in Italia per oltre circa il 11% della popolazione (ca. 6M su 54M di italiani). Come ricordavo sopra, non solo fracassando le palle con la menata del "non si può fare niente" ma facendo tutto il possibile perché lo tsunami migratorio si compisse. Cambia, in seguito alle ultime elezioni politiche, il governo e nonostante le camicie di forza multistrato che limita a tutti i livelli l'esecutivo,i flussi di invasione crollano.  Come succedeva in altri stati, è certamente possibile e si fa, di contrastare efficacemente le migrazioni di massa.
Si noti che in Spagna, paese che aveva con un governo di "centro destra" un sessantesimo dei flussi di invasione rispetto a quelli realizzati da Bonino & C., con la scelta scimunita di passare ad un governo socialista, si trova in pochi mesi flussi quadruplicati o peggio.
Questo dimostra, ancora una volta, la banale realtà: le migrazioni di massa si possono favorire e realizzare oppure contrastare efficacemente.
Gli spagnoli, presi da un raptus autodistruttivo, evidentemente, saranno molto contenti quando questi doni, risorse, gioiosi e pacifici fratelli, saranno nelle loro vie, nei loro condomini. La guerra civile,  interetnica, migratoria si manifesta via via più.
Ovvio, decisioni (anti)politiche hanno spuntato le frecce, troncate le spade, sia a livello nazionale spagnolo che al livello sovraordinato europeo, ordito dalle castalie sadiche e razziste anti dei sodali della signora Bonino, ad esempio vietando i respingimenti a caldo (*), imponendo regole di ingaggio ridicole (sì fiori di Bach, no proiettili di gomma, sì rete a norma di sicurezza per migranti, no reti elettrificate, eccetera eccetera).

Questa signora, sovvertitrice di legalità e di democrazia, ostile a tutto un paese, ostile a tutta una cultura, si qualifica per l'abietto livello concettuale, ideologico, etico, insulta le intelligenze e la realtà ed è  moralmente responsabile del disastro perpetrato contro gli italiani e gli europei, dileggiandoli, sfruttandoli e insultandoli e realizzando per loro una nuova shoah.

Turchese, grigio... fiaba!

Saremmo dovuti andare in alto. Ma, causa caldo, siamo stati in basso, vicino all'acqua, nel bosco. Con le acque cristalline, il bosco fresco e rigoglioso, poi quella insenatura che avevamo chiamato Cala Turchese.
Finita la giornata a vedere un palazzo signorile (erano notai) di montagna. Un posto splendido, ben restaurato con fondi europei, e tenuto male, con siepi di bosso non potate, rifiuti qui e là, cose mezze finite. Le frazioni adiacenti non sono tenute bene. Osservo che il cialtronismo è  diffuso.: non costa nulla portare due bottiglie di plastica nella campana lasciate nella foriera dai soliti incivili oppure rimettere a posto due coppi sul tetto oppure finire le cose, manutenerle.
Eravamo affamati e siamo capitati in una sagra... del cervo e del cinghiale. Ah, che squisitezze! Peccato per i piatti di plastica: quel luogo è attrezzato, c'è la un edificio funzionale detto Pro Loco, ci starebbe una bella lavastoviglie... Mangiare cibi così squisiti nella plastica è degradante, umiliante per gli avventori, per i cuochi, per le leccornie preparate. L'USA&getta è semplicemente incompatibile anche con la qualità della vita, non solo con l'ambiente e il buon gusto.
Poi ancora in un castello delle fiabe incantate, avevo indicato la strada lunga. Nel castello delle fiabe incantate era finito un concerto, il silenzio, poche persone rimaste, ci siamo infilati al volo, per una visita, con gli occhi grandi e voraci, di stelle, di archi moreschi, di pareti storte, di ippogrifi, con il firmamento e la Grande Bellezza che ci rapiva.











mercoledì 25 luglio 2018

La pancia bloccata

Alla fine ha accettato la mirada.
Ma sì balliamoci una milonghetta, scherza e sorride.
Inizio a sentore il suo corpo tonico, agile. Scherza e propone, ha l'arte in corpo. Poi scambiamo due parole sulla pizzica, la danza della sua terra. Le guardo le labbra e gli occhi blu cartadazucchero. Dopo molto tempo mi accorgo che sono teso, Loredana, mi causa una sorta di tilt, di impaccio. Mi ricordava il principio con A-Woman, ironia, tonicità, energia, bella e fiotti di non so cosa che pogano dentro. E mi piace., anche se vedo qualche piccolo segno degli anni. Eppure è come se fossimo alle prime disco, emotivamente, tensione e attrazione. Blocco. Quando ti piacciono un casino e ti rincoglionisci. Lascio sbollire un po' cala un po' la tensione e pure il rimbambimento.
Non mi ha dato il suo numero :- Non posso! mi ha detto.
Dopo _tra ecco una che mi ha destabilizzato.
Oh che bello sentire la pancia bloccata!

lunedì 23 luglio 2018

Con poco

Iniziati i lavori, primi imprevisti, è necessario apportare delle modifiche in corso d'opera.
Sono andato a vuotare plastica e vetro-metalli alle campane, temperatura fresca, è asciutto e gradevole. Pensavo alle belle cose di _civa, al fatto che era meglio di _mlero in varie cose (così la storia è durata il doppio, un anno invece di sei mesi) e, ciò nonostante, non mi sono innamorato. Peccato, come persona era molto gradevole anche se... non poco catorcia.
Camminavo, nel silenzio di questa frazione, osservavo con sommo piacere querce e noci e tigli e frassini e carpini e pini neri e pioppi che sono floridi, quest'anno, crescono rigogliosamente col fogliame fitto e verde, l'anno scorso erano già giallastri e mezzi defogliati, dopo due anni di orribile, nefasta siccità dai quali si differenziano le ultime tre stagioni ricche di precipitazione e di questa splendida e temperata estate italiana.
Io adoro questo angolo di verde Appennino, sono felice di questa solitudine serena, interrotta dal tango e da qualche bella amicizia. Forse mi accontento con poco.
Mi dicono :- Nove settimane di ferie, chissà che super vacanze che farai!
Vacanze!? Qui nell'ameno paesello, che sono proprio felice di questo angolo di paradiso.
Anche i miei fiori vanno meglio, quest'anno.

Amica e nemica

Eravamo seduti, su quelle sedie di plastica, su tavoli di plastica, all'aperto, sotto un tendone di plastica, in quella trattoria lungo la strada, dove i centauri e i camionisti si fermano per un pasto. Lo schermo a settecento pollici irradiava rumori e immagini di motori, quando siamo andati lo odiavo, mi aveva fatto 'na capa così. Le mani sapienti, in cucina, preparavano cibo fine e squisito che era un diamante in mezzo a tutta quella roba non so se dire banale, ordinaria, o mediocre.
La mia vita è cambiata, diceva _aceri. Ti ascoltavo, amico mio. Eri un bell'uomo, di successo, cultura, arte, sport e poi il destino è stato inclemente con te. Ti rimane il braccio sinistro a penzoloni, morto e tutto ciò ti ha cambiato la vita. Era il nostro corso primi passi e là, sette anni fa, ci incontrammo.
Cosa posso dirti, amico mio? Non ho parole, solo silenzi impotenti, posso solo venirti a trovare, ogni tanto e passare qualche ora con te. Sei rimasto un anfitrione brillante in un corpo martirtizzato che non ballera, forse più, il nostro amato tango.

Stasera, nella mia solitudine creativa, che mi tiene vivo, vivace, famelico di vita, ecco, sono tornato a casa, un riposo ché non so per quale ragione era stato così faticoso oggi, non avevo energia. Un sonno di pietra e poi di nuovo sul motore rombante. Verso quella milonga, di Giuseppina, a trovare me stesso, il tango, qualche ballerina con cui creare le nostre estetiche inutili, armonia, intesa, e poi ci ridiamo sopra che ormai sembriamo due che ballano il tango davvero.

Le finestre sono aperte ora, è fresco, i lampi di temporali a nord-est, silenzio. Amo questa valle quando torna nella sua dimensione primigenia, senza il rumore delle auto. C'è silenzio e il meditare su questa vita, amica e nemica, soave e asperrima.


venerdì 20 luglio 2018

In due passaggi

Noto che i media mondialisti, massmigrazionisti (CdS, Radio 24, Radio3, Repubblica, La Stampa) ormai omettono sistematicamente la nazionalità dei vari criminali stranieri del paradiso multietnico che ci accoglie. Sempre nel titolo, quasi sempre nel corpo.
  • lo stupratore multiorario che ha infierito su una barista ciaina è rumeno  (qui)
  • il fenditore islamico di coltelli su bus a Lubecca è "nuovo tedesco" iraniano (qui)
  • gli incendiari che appiccano il fuoco erano rom (qui)
  • il tale che ha ucciso una cinquantadueenne a Pesaro è marocchino (qui)
  • i devastatori di treni erano futuri "nuovi gioiosi fratelli italiani" magrebini (qui)
  • il tassista abusivo che a Milano ha stuprato una tale è un egiziano (qui)
  • un dono salvadoregno era molto affettuoso con donne, in treno oppure quando operava come tassista diversamente legale (qui)
  • ...
Leggi la notizia, ascolti la notizia e nessuna menzione. Mmh, strano, c'è qualcosa che mi puzza.
Accendi il piccio e in due passaggi trovi la nazionalità accuratamente omessa.
Eh!?

Un sogno chiamato Florida

La fase di progettazione è quasi terminata e anche il recupero di maggior parte dei manufatti è già s buon punto, inizio ad avere qualche tempo.
Ieri sono andato a vedere "Un sogno chiamato Florida".
Bambini che vivono a prescindere dei genitori, ragazze madri, precarietà, consumismo, un mondo di finzione tanto colorata quanto fasulla. A me è piaciuta la figura un po' burbera ma con cuore, una persona con qualche valore che lo sorregge nella sua vita e nel lavoro - è Bobby (William Dafoe) direttore del motel presso cui è svolge la maggior parte della storia. E'il faro nella liquidità, il faro nelle burrasche, la luce di un po' di saggezza e saper trovare una via del cuore, con testa!
Ma porca puttana, ma come fanno a desiderare 'sta Florida se è così brutta e orrendamente kitsch, plasticata? Io non ho mai capito il 90% di 'sto sogno mmerigano. Mah. E questo è uno stato celebre della nazione "in testa"... come sarà il resto?
In tutto 'sto plasticame liquido, degrado, una qualche miseria certamente, a volte economica ma, soprattutto, esistenziale, culturale, di valori la vita va avanti e i tre marmocchi sembrano superare tutte le difficoltà che segnerebbero anche un elefante e, probabilmente, li segneranno.
Eppure 'sta madre ragazza (Halley - Bria Vinaite), un po' puttaneggiante prima e un po' o puttana poi, in qualche modo, ha un legame con la figlia, come ragazza riesce a farla giocare a dimostrarle il suo affetto, nonostante tutto.
Ecco, una storia e una pellicola che narra lucidamente, senza proclami morali, nessuna elegia della trasgressione, del vivere ai margini, della provocazione, nulla, zero! Solo un'osservazione della realtà, ad altezza di bimbi. Realta virtualizzata, colori rosa, fucsia, ciano, finti, come i sapori, il cibo pattume, le ipocrisie. Sotto, però, pulsa la vita e qualcuno che la affronta con cuore, testa e un senso del dovere, del fare la cosa giusta.


mercoledì 18 luglio 2018

Vissuto e perso di nuovo

Era tempo vhe non facevo tango quattro serate su cinque giorni, c'è più tempo a disposizione, posso scegliere come mi aggrada. Il tango non ha più le intemperie, gli eccessi dei primi anni. Con esso sono riuscito a passare dall'innamoramento ad un amore più maturo, non so se dire più saggio, certamente meno eccessivo, più pacato, anche se ancora intenso, mi stupisco per le esplosioni di gioia, le montagne russe con picchi vertiginosi, che ancora arrivano.
E' ciò che non succede con le donne.
Sono tornato a uscire con _nni, il mio maestro “primi passi”, il maestro “dei colli”. Una persona fine e garbata, con una buona cultura e di spirito; ci raccontiamo le nostre cose, narra aneddoti buffi, è un buon osservatore, anche delle peripezie e vicissitudini relazionali. Mi racconta di sé, dei suoi amori, delle sue gioie, dei suoi dolori.
Così ieri, in auto, verso la milonga sotto le stelle, mi racconta, (a tratti sono quasi certo che parlasse di sé narrando di altri), dell'innamorarsi, delle ginnastiche da camera, della solitudine di alcuni scapoloni che conosce. Sai, Uuic, puoi immaginare anni e anni, la sera, da solo, davanti ad un piatto di minestra... poi bevono... non hanno più l'età per uscire, per i soliti giri di bar... sono soli.
In questi giorni ho meditato sulla fine della storia con _civa, della mia incapacità di accettare la mancanza di una passione, dell'incapacità delle doti di una persona di legarmi ad essa, dell'insofferenza per ciò che non mi garba di una persona.
Raccontavo a _nni, ieri, di _tra, ammasso armonico di contrasti, potevo stare ore a parlare con lei, usava le parole come una fine, velenosa e suadente arma di seduzione, aveva questa grazia, il talento, di avermi fatto l'amore con le sue parole. Mi mandava, nel mezzo del lavoro, un pensiero, ella poetessa, così sottilmente e potentemente erotico e io barcollavo dal desiderio.
Eppure, con _tra, avrei avuto mille mila problemi: con le femmine, si sta a letto, si mangia, si fa qualche altra cosa (poche) belle. Cosa avrei potuto mangiare, con una vegana? Come avrei potuto cucinare, spesso due pasti, con lei? Eppure la testa non è la pancia (il cuore, quello, viene dopo) e la bramavo, ancora la penso con desiderio sì sopito ma ancora presente, del tutto irrazionale, insensato. Un po' come con A-Woman, la vedo, di tanto in tanto, che sprizza la sua femminilità piena, carbona, allegra, barcollo anche con lei, una femminilità che nasconde, oltre una fitta nebbia profumata di cannella, rosmarino  e resina di abete, quelle discussioni furiose.
Vedo un sacco di coppie di solinghi in coppia, conio questo termine per distinguerli dai singoli, di monadi tristi incarcerate nella coppia. Io so, ricordo, porto memoria ed emozione di quanto si possa essere soli, nella coppia. Non riesco a trovare alcun fascino o consolazione o barlumi di affetto nel pensare di sedermi ad un desco, con due piatti di minestra, con un'altra monade, in silenzio, nella faticosa e, spesso, ipocrita sopportazione reciproca. Ecco, è la morfosi all'affetto, alla quotidianità che non c'è.
Questa solitudine in coppia è peggio della solitudine libera che terrorizza i più.
Ieri sera ero stanco, giornata intensa e lunga di lavoro per la nuova cucina, non ero riuscito a riposare a causa di un attacco di zanzare tigre fameliche, ne avevo accoppate sei o sette, uno dei piaceri della vita. In milonga anche si guarda e così, ieri, ho fatto più del solito. Osservavo, contemplavo, seduto ai lati, quel ritrovarsi di maschile e femminile, abbracciati in un vals, in una milonga, in un tango. Un abbraccio di un uomo, di una donna, due anime, si lasciano andare, per tre minuti, all'illusione di ritrovarsi, di essere uno, di innamorarsi, lasciando tutto il resto fuori.
Questo è il cuore del tango, che sento battere forte,nel petto di colei che abbraccio, quando l'abbraccio è stretto, avvolgente, un abbracciare un'illusione reale per tre minuti, una creazione estetica fantastica, vivere una fiaba e poi andarsene a casa stanchi, sereni e un po' malinconici per quell'uno armonioso e creativo vissuto e perso di nuovo.

lunedì 16 luglio 2018

Pedata, milionate e "commissioni"

Credo di aver visto solo una partita, in tutto il mondiale, perché UnBipedinone era qui da me e voleva vedere 'sta partita della "sua" Germania contro la Svezia. Mai così poca pedata come a questo giro. Io sono sempre più fiero di questo del tutto involontario snobismo: no faccialibro, no uotsapp, no acquisti in rete, no mode, no pedata. Tenere fuori e lontano da sé rumore, inquinamento, ciarpame è una semplice buona pratica di vita.
Ascoltavo le polemiche di alcuni napoletani, ma non solo, per il tale Ronaldo portoghese e i le milionate che riceverà dalla Juventus (squadra  già ora ha un passivo di 30 milioni di euro all'anno). Se il 90% delle persone il calcio lo giocassero invece di guardarlo, il problema si risolverebbe da solo. Invece le masse vengono utilizzate come polli da spennare per concentrare, piramidalmente, risorse e potere ai vertici e per impoverirle. Una persona che non sia scema si chiede perché per i napoletani Maradona andò bene ma non Ronaldo alla Juventus. Del resto le sette sono fatte di cretini e sarebbe sciocco, a sua volta, pensare che sappiano ragionare anche in modo elementare.
Sono passate dozzine di secoli dal Pane e circo e la dinamica è sempre quella, il filo rosso con il quale sopra avvolgono quelli sotto, come salami da tenere buoni e poi sbaffare.

La rappresentanza africana francese ha vinto il torneo e, nel "paradiso multietnico" transalpino sono esplosi disordini, saccheggi, devastazioni. Ecco la famosa società a scoppio utilizzata dalle castalie transnazionali per i propri scopi, che Tiziano Terzani osservava negli SUA, castalie che commissioni che continuano il loro lavoro di immunodepressione e di annichilimento dell'Europa.

Ottantotto e poi quindici

Il mio bipede ha ottenuto ottantotto centesimi all'esame di maturità.
Da sabato è in riviera romagnola per lavorare fino a fine agosto, come barman (barboy direi! ;), cameriere e factotum in un bagno ristorante in riviera romagnola.
Il primo giorno, sabato, ha sgobbato quindici ore, ieri sempre molte ore, ma un po' meno di carico.
L'ho invitato a tenere duro, ad aspettare almeno una settimana (vedrai che, passato il fine settimana, i carichi si ridurranno).
In natura non si mangia gratis, c'è da sgobbare, anche duro perché questa è la vita, la competizione, nessuno ti regala un cazzo, nel mondo. Così è la vita, non le cazzate dirittiste con le quali hanno waltdisneyzzato la crapa delle masse.
Fatti onore, gli ho raccomandato.

mercoledì 11 luglio 2018

Mi sembrano... ferie! - 2: arte-giani

(Mi sembrano... ferie!)

La cucina della mia abitazione è stata temporanea come lo fu... la maturità (esame di) precedente alla attuale. Una soluzione provvisoria durata molto a lungo, nel caso della mia “cucina” sedici anni.
Le situazioni di mezzo: non sono granché, funzionicchiano, senza infamia e senza lode. Per questa “temporaneità” assai poco temporanea ho una scusante: mi farò la mia cucina (quella che desidero) quando avrò il tempo di progettarla e farla realizzare.
In effetti, dopo l'ultimo giorno di lavoro (il 20 giugno u.s.), avevo lasciato passare qualche giorno di ferie e poi ho iniziato il lavoro. Le mie supposizioni si sono rivelate del tutto fondate: questi sedici giorni di lavoro (certamente non dieci ore al giorno, ma sicuramente intensi, mi sono preso l'unico lusso del riposino pomeridiano – ah che figata della vita! - e di qualche spippolamento in rete, nelle pause, come ora [pagina scritta stamani, NdUUiC], che ho portato l'auto in officina e ho dovuto attendere quasi un'ora il primo treno utile) sono serviti tutti: sono a tre quarti della fase progettuale e organizzativa.
Scelta dei materiali, della cucina a legna, dei fornelli, delle forme, preventivi, sopralluoghi degli artigiani, rettifiche, correzioni, adattamenti, verifica dei tempi di consegna (prima dell'incubo deserto agostano, nei quali l'Italia economica, del lavoro collassa al nulla per molti giorni), visita alla segheria che fornirà il legname per un pezzo della cucina, dal fabbro stamane per un altro pezzo, stasera in un deposito di materiale siderurgico, organizzare il trasporto di questi pezzi unici a casa mia, spostamento di alcuni punti funzionali sulla parete, pensare a montaggi parziali all'interno della mia abitazione (c'è il limite di sagoma imposto dall'uscio di casa), etc. .

Ora devo organizzare anche la logistica dei trasporti per il legname. Beh, nel gergo dei GAS si dice diventare co-produttori, entrare in qualche modo nell'attività, nel rischio, nell'organizzazione delle produzioni. Certo sarebbe stato più comodo non doversi occupare anche di 'sta briga ma questo è una delle conseguenze del mio voler far lavorare questi piccoli. Sono proprio felice di poter dare lavoro alle industrie italiane (questa, questa, questa, ad esempio) e, specialmente, ai questi piccoli artigiani.
Parte rilevante del mio trattamento di fine rapporto andranno a questo lavoro, a questi arte-giani, a sostenere un'economia locale e nazionale.
Confido che il risultato sia funzionale (a me che piace lavorare in cucina la sua funzionalità è la cosa più importante), secondo il mio stile (due pezzi unici da me progettati con il loro aiuto), unica.

Ho sempre desiderato una cucina economica a legna, da quando ero piccolo, da quando andavo nella tenera, semplice e accogliente cucina dell'amata nonna materna in Trentino, realizzo anche questo sogno. Devo tirare giù la canna fumaria, come scrivevo, realizzata in modo criminale e rifarla ex-novo, soldi investiti a suo tempo gettati alle ortiche.
Però scopro e ho un senso di grande piacere, di stima, mi rallegro per queste persone appassionate del lavoro, che hanno l'arte nel loro lavoro: certo, mi sono andato a trovare quelli bravi che sono pochi, rari, me li tengo cari, come il meccanico a pochi metri da questa stazione. Ma questo mondo,  questa parte sana, esiste, pulsa, lavora, ha una propria eccellenza. Siamo agli antipodi della cialtroneria così diffusa e che affligge parte rilevante del paese e, pur-troppo o ancor-più, il settore pubblico. Cerco di consolarmi affermando che senza l'infamia, la mediocrità non ci sarebbe l'eccellenza.

Insomma, questo tempo serve tutto: non avrei potuto realizzare questo progetto senza avere questo periodo di nove settimane.

lunedì 9 luglio 2018

Fine mediocritas

Questo fine settimana ho voluto stare senza vederla
Avevo bisogno di capire.
A tratti mi sono sentito ... qui non so quale aggettivo usare.
_civa  ha  pensieri e azioni carini, attenzioni. Si è ricordata del mio compleanno. Cerca di imbastire una relazione. Io sono lontano da lei (non solo geograficamente) , ignoro la sua data di nascita (oggi me l'ha poi scritta), non voglio andare nella sua città, non ho attenzioni, non le telefono per conversare, non voglio fare vita sociale con lei. Quando le ho detto queste cose mi ha risposto che è vero solo quando non sono con lei.
Io mi sento inadeguato: non posso scrivere cattivo perché non ho alcuna intenzione di farle danni o male. Semplicemente non riesco ad essere affettuoso, cortese, carino con lei, nn più di tanto, non più di ogni tanto. Ha senso di sforzarsi? No, non è un lavoro.
I miei deficit empatici si accumulano in un suo credito di attenzioni, di aspettative deluse.
Sento che non va bene, tu non si sente amata, percepisco che la scarsa “carineria” non la faccia stare bene.
Sono inadeguato per le sue aspettative.
Senza infamia senza lode, io non so gestire queste situazioni "di mezzo".
Mi sembra che faccia perdere tempo a te e a me: se fra una settimana uno di noi due incontrasse la persona giusta, la perderemmo perché impegnati nel brodo tiepido, né caldo né freddo di questa storia di mezzo.
In effetti con lei sto bene come un'amica in gamba, brillante e simpatica, un'amica con la quale ci si aggroviglia, saltuariamente. Di tanto in tanto. Se dividessimo il quantitativo mensile per trenta, ne uscirebbe poco, come media giornaliera. Con le amiche, appunto, non devo andare a trovare i genitori o uscire quando esse hanno la cena con i colleghi o si ritrovano con le loro amiche, ascoltarle mentre si sfogano per questo o quest'altro.
Ieri cadeva il primo anniversario.
Ci siamo parlati, oggi, ho chiuso questa storia ormai di mezzo.

venerdì 6 luglio 2018

Non so che fare

Con _civa non so che fare. Senza lode, senza infamia 'sta storia. Almeno con _mlero mi ero stufato qui non sono ancora arrivato a tal punto.
L'altro giorno mi ha detto che sto con me perché le cucino e la chiavo bene. Io le ho detto che sto con lei perché chiava bene e non rompe. Il non rompe, per una femmina, mi rendo conto sia una gran dote!
Però mi sembra di perdere tempo, se sto con lei non mi permetto di andare a caccia di altre femmine.
Io ho capito che a questa età non c'avrei testosterone abbastanza per innamorarmi, ma così non mi piace. Situazioni di mezzo, le più indigeste per me.

Sta meglio

La vicina tentata suicida, mi pare stia meglio e parlo di anima, non del corpo che è ancora tutto rotto, fratturato. Sono sceso in città e le ho portato gli oggetti che mi chiese da casa sua: _aria, la vicina (ex) tanghera (ha sfornato una figlia, la seconda) che ha le chiavi di casa ha convenuto di aprire l'appartamento con i Carabinieri, presenti in due ieri. Il degrado, lercio e disordine, era ributtante.
Ha voluto mangiare nonostante lo scarso appetito (la sua parte vitale, diceva, c'è ancora). Ha detto :- Ho fatto una cazzata!
Uno dei molti casi nei quali il corpo è più sano della mente.
Sono stato con lei più di un'ora e un quarto, le ho attivato la connessione uaifai del furbofono appena portatole, poi l'ho imboccata per cena. Mi diceva :- Non mi sarei mai aspettato che un dì mi avresti imboccato. Le ho risposto :- Un giorno qualcuno lo farà con me.

Solo una grande ipocrisia

  • Gad Lerner: appello pro-migranti (con Rolex al polso)
    twitter.com

Oh che mevaviglia i kompagni divevsamente povevi che si pvedicano pev il bene del proletaviato, dei pvofughi, dei divevsamente onesti. Anche una gvadevole camicia vossa, gvan bel colove il vosso, eh!?

Questi saprofiti morali, razzisti anti che applicano le loro follie alle genti italiane, europee, hanno tirato fuori di nuovo la menata di Aylan. Sono squallidi speculatori morali senza alcuna decenza.



giovedì 5 luglio 2018

Mamma li turchi!

Renaud Camus la indica con il termine di Grande Sostituzione: a volte penso che sia un termine eufemistico rispetto alla gravità di ciò che è stato pianificato e che stato fatto succedere,  persino ottimistico in  quanto evidenzia il rimpiazzo fisico, quello più diretto, degli autoctoni da parte degli alloctoni ma non considera tutti gli altri.
Il meccanico delle biciclette e il piccolo negozietto nei pressi della stazione sono in crisi: un bravo artigiano di una certa età, equo nei prezzi e competente nel lavoro,  è stato messo in crisi dal proliferare dell'apertura di negozi di riparatori invasori più o meno improvvisati. Uno dei molti casi di lavori che gli italiani facevano e vogliono fare.
Sabato un giovane criminale pachistano ha rubato la bici alla madre di mio figlio: era tra i teppisti che iniziai a correggere, quella volta in treno. La madre di mio figlio mi dice che oltre che drogato ha iniziato anche a spacciare. E' di questa merda che ci riempiamo che mi viene da bestemmiare!! Lo hanno ripreso con le videocamere e la madre della risorsa è stata messa alle strette ha  recuperato la bici nella piazza della ricettazione di questa città (bravi acquirenti universitari italiani, eh!?) e l'ha restituita anche se danneggiata.

L'antipolitica della sinistra e dei cattolici ha stabilito di rimpiazzare le classi più deboli, indifese di italiani con milioni di stranieri. Quale meccanismo più feroce, nei guanti bianchi di un disgustoso terzomondismo ipocrita d'accatto, quale meccanismo più razzista (anti italiano) può essere concepito e inculcato alle vittime? Come potrebbe “riqualificarsi” un piccolo artigiano così, a quella età? E' la condanna ad una vita di inedie, di miseria facendogli terra economica bruciata intorno.
Per quello io reputo altamente etico e morale resistere a questa sostituzione immorale, illecita, criminale in ogni modo.
Il governo ha iniziato a mettere mano a lustri di politiche razziste anti, criminali, inquinanti.
C'è tutto da rifare, tutto da disfare ad iniziare dal livello europeo.
Una delle litanie più ricorrenti da parte dei sinistranti radical liberal chic è che l'Italia sarebbe isolata in Europa. Ciò è evidentemente falso: è vero, finalmente ci sono frizioni col governo Macron, un personaggio al quale non affiderei mio figlio e braccio operativo di George Soros, i socialisti in Spagna  hanno iniziato a recitare il loro ruolo antidemocratico contro gli spagnoli, finché dureranno. Ma Austria, Cechia, Polonia, Ungheria, Slovacchia, la Baviera, la parte viva e vivace della Francia ora l'Italia e il cuore democratico di molti paesi e regioni hanno una visione comune sulla guerra migratoria in corso, sono il nucleo di una nuova Europa leale, filoeuropea, democratica. Ci saranno nuove alleanze. Ancora una volta la catechesi progressista sparge il suo pattume, le sue falsità, Italia isolata in Europa. Questi credono di parlare a dei cretini, pensano che siano tutti come i militanti che hanno formato, plagiato.
Voglio solo evidenziare alcuni  punti fondamentali per affrontare prima e ridurre il problema poi, un  intervento legislativo ad ampia scala che demolisca l'insieme di leggi razziali anti (qui dagli scafisti giuridici ne trovate un buon campionario).

A livello europeo è necessario sostituire la direttiva che favorisce i ricongiungimenti con una norma che li vieti e ad adottare un lessico adeguato per gli immigrati, indicandoli come lavoratori ospiti. Il linguaggio è sempre importante e non è la guerra migratoria a fare eccezione.

Stabilire il divieto di professione pubblica dell'islam, un piano di chiusura e demolizione delle moschee e il divieto di nomi islamici nelle anagrafi e che non siano quelli della lingua del rispettivo paese: quindi niente Mohammed e neppure Maometto, il divieto del velo, il divieto di aprire o continuare l'esercizio di macellerie halal, il divieto di modifica dei menù scolastici in senso islamicamente corretto , la chiusura delle scuole coraniche, etc. L'obiettivo è quello di rimarcare in ogni modo che i paesi europei rimarranno laici e che gli islamici saranno lavoratori ospiti a tempo determinato, in un patto etico di relazione economica lavorativa: sei qui come ospite per lavorare  temporaneamente, questa terra, come islamico, ti sarà sempre scomoda e sgradevole. I tuoi risparmi li mandi in patria a migliorare là le condizioni del tuo paese di origine, se vorrai. Un capitolo non potrà non riguardare la magistratura rossa e collaborazionista che non può continuare ad agire in modo sovversivo, agire antidemocraticamente contro le proprie genti.

Infine, attuare una politica di rimpatri sistematici: questo è il punto di gran lunga più importante. Gli invasori devono avere la certezza che, appena acciuffati, verranno rimpatriati. Il tam tam delle comunità farà il resto: non gettate via denari – dovranno telefonare in patria – perché appena vi prenderanno sarete rimessi su un aereo, o una nave, verso l'Africa o l'Asia.
Funzionerà, eccome!
Qui l'Europa può trovare nuove forze e sinergie con provvedimenti comuni contro i paesi che non accettano il rimpatrio dei propri connazionali, in un crescendo delle misure fino a che non iniziano a collaborare. Misure anche costruttive come collaborazioni solo con i paesi che realizzano politiche di contraccezione, anche la politica del figlio unico, ad esempio, accettando come lavoratori ospiti solo figli unici, ad esempio (*).

L'esplosione demografica dei paesi islamici porterà, inevitabilmente, a ciò che alcuni ecologisti, ecosistemisti, studiosi, osservatori, nei forum relativi, indicano come le nuove guerre puniche. Non c'è nulla di strano, il bubbone giovanile, come ha osservato Gunnar Heinsohn, è la più fantastica fonte di guerre.
Avere intere basi nemiche incistate (banlieue, periferie, paesi islamici come quello vicino a casa mia, come Sassuolo, etc.) è di quanto peggio può avvenire.
Ci sarà comunque un macello, un gioco a somma zero e io ritengo doveroso che i politici europei, il cui mandato etico è di rappresentare gli interessi della popolazione europea e non di agire contro di essa, agiscano in direzione di difendere la popolazione locale  contro i nemici stranieri ed islamici.
L'innesto forzato da parte degli Ottomani dell'islam nei Balcani ha portato a violenze che, noi agiati e pacifici, abbiamo dimenticato, ferite ancora aperte. Sarà comunque un bagno di sangue, pulizia etnica contro gli europei (come già dimostrato con le migliaia di morti nelle stragi islamiche) o contro gli invasori islamici. Ignorare la storia è un altro segno dell'arroganza e della hybris più tronfia e becera di questo mondialismo razzista antieuropeo.

La Politica dovrà iniziare a rimuovere le basi islamiche internamente e, ai bordi, a sistemi di difesa contro i paesi da sempre ostili, i paesi del Nord Africa, la Turchia. Una visione a medio termine dovrà pensare ad un rafforzamento della marina, dell'aviazione e alla ricollocazione di truppe o la creazione di nuove truppe verso le coste e il sud del paese, a presidiare isole e coste del Mediterraneo.

E' tutto da rifare, ci sono centinaia e centinaia di norme, risultato di lustri di razzismo anti, a livello sovranazionale e nazionale, che devono essere smantellate e sostituite con normative e governo opposti, anche da tempo di guerra.


mercoledì 4 luglio 2018

In silenzio a lungo

Eravamo entrati, lasciando fuori il solecaldoafa feroci e la contemporaneità, il traffico, per quanto ridotto a Vico Pisano. La Pieve di Santa Maria non era fresca, come ci aspettavamo. Fu solo il Silenzio a farci entrare e la penombra a rallentarci.
Da lontano osservavo quell'opera lignea. La Deposizione, di autore incerto, lessi sulla Guida Rossa del TCI, a p. 116 del XII-XIII secolo. XII-XII secolo!? Rimasi stupito. Perché mi aspettavo fosse uno splendido lavoro contemporaneo. Questo trascendere i tempi mi aveva stupito.
Mi sedetti, _civa sdraiata, affranta dal caldo, su una panca, e rimanemmo in silenzio a lungo, nella penombra.



martedì 3 luglio 2018

XIV milonga solidaria

(XIII milonga solidaria - 2: l'inizio)

  • Quel contrasto tra nasi forati di punkabbestia, popolane di porto tattuate e piccoli e medi borghesi eleganti,in nero e tacchi vertiginosi e scollature sulle anche di ochos o dissociazioni a cercare un ristoro tra i relitti dell'orrido modernista è stato anche il piacere.
    VIII milonga solidaria

Nel mio calendario personale tengo libero, ogni anno, l'ultimo fine settimana di giugno.
Quanti anni è? mi chiedeva _civa. Mmh, sarà la quinta volta. Sbagliavo, è la settima volta.
Ci eravamo appollaiati in mezzo al bosco, in quel vecchio podere, sui clivi del Montenero, ospiti di  due contadini con i capelli d'argento, deh!
Eravamo scesi, per tempo. Perché il rito inizia prima. Inizia sedendosi e concentrando ogni senso, ogni osservazione, ogni tuo capacità di captazione estetica sulla Grande Bellezza. L'aspetto attuale si deve al lavoro intrapreso a partire dal 1925, una delle buone cose rimaste del fascismo. Attraversando un paio di dozzine di chilometri della Val d'Arno e la indicibile bruttezza del caos edilizio della contemporaneità democratica, liquida, mi accorgevo dell'abbuffata estetica di sabato e del impattante contrasto con il brutto visto lunedì. Quello è così straordinariamente bello perché questo è così aberrantemente brutto!
Eravamo seduti, col sole ancora alto a nord-ovest, la Gorgona paradiso di galera e la gente del tango che si accingeva a celebrare il suo rito. Indossare le scarpe con i tacchi, rassettare le camicie, i sorrisi, l'adrenalina, il sole, la luce ambrata che precedeva il tramonto, il batticuore che arriva.
Seduto, lì, godevo tutta la bellezza di quel luogo baciato al mare, abbracciato al tango, benedetto dal sole grande via via più arancione.
Come dico sempre, non è un evento di tango, il tango è solo la tessera più brillante del mosaico.
Ma quando abbracci un'anima, lì, al cospetto di Re Tirreno, e danzi due in uno con lei, abbracciati, allora tutto trascende, diventa il fiato e i capogiri e il cuore che ti portano via.

Ballato con _civa, Annalisa di Firenze,  Marinella di Empoli, Tania di Lucca, Edvige di Milano, Simona di Siena, Rita di Modena, Giovanna di Milano, Francesca di Lecce.
E' arrivata l'ultima tanda e, ormai, avevamo il ritmo, il compass, come dicono sul Rio della Plata, e non riuscivamo a fermarci. Allora abbiano visto di nuovo le anime sedute, a togliersi le scarpe con i tacchi, le camicie un po' stropicciate, la stanchezza, la gioia e la nostalgia per un altro anno di attesa. Era rimasto solo il suono delle deboli onde e la città, finalmente, più silenziosa.


Non ci ha salvati

La "benna" ha cioccato dal caldo ieri. Ha perso potenza e poi si è fermata.
Una volta parzialmente raffreddata è ripartita (è salita da sola sul carro soccorso) ma, per prudenza, la ciccetta è in officina per controlli; fine settimana prolungato di un'altra giornata.
Un semplice tamponamento e il tumore LU - PT - PO - FI è collassato viabilisticamente. Eravamo contornati avanti e indietro, sopra in autostrada, a sinistra, altro senso di marcia, nelle rotonde, da migliaia di veicoli praticamente fermi nella cappa merdocaldafricana. Fin dove si spingeva l'occhio sulle arterie esse erano bloccate, sbarluccicanti di parabrezza riflettenti il sole abbacinante, uno tsunami di olio motori vetri condizionatori particolato frizioni bruciate pneumatici pistoni giranti a vuoto idrocarburi polvere di catrame e freni a disco motori rumori.
Ci siamo ritrovati in mezzo nonostante il percorso per stradine minori.
Mio zio, meccanico, affermava che non c'è miglior amico delle officine che le code estive.
Tornare il lunedì sera non ci ha salvato dall'incubo del tumore della Toscana settentrionale.