domenica 13 aprile 2025

Il grigio col grigio

In Il papa col Poncho, trovate alcune riflessioni di Roberto Pecchioli, a livello semiotico, sulle recenti uscite di Jorge Mario Bergoglio. Mi meraviglio della sua meraviglia, considerato quanto succede dalle ghigliottine del XVIII secolo che hanno tagliato la testa al verticale, lasciando un orizzontale senza pensiero. Non molto diverso da alcune considerazioni di Nessuno (peraltro con l'illusione ugualistica di una società di pari educati, filosofi, coscienti, incompatibile con la caratterizzazione gaussiana delle distribuzione rispetto ad un criterio "educato, filosofo, co-sciente"), sulle contraddizioni della democrazia, del suffragio universale, dai tempi dei pentastellati, il loro "uno vale uno" (*) e ciò che Oltreoceano avviene ora con i "MAGA".

Ecco il mio commento.

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La sciatteria (e alcune chicche sue pari, come il pressapochismo, la cialtroneria) sono di moda da molti lustri.
Il sinistro livellamento ugualistico, il primo dogma dei progressisti, visto che non può rendere eccellenti gli scarsoni, i mediocri, appiattisce tutto al’indistinto mediamente medio, grigiastro (del resto se qualcheduno prendesse un litro di vernice per ciascuno dei colori di quell’orribile, emetico vessillo arcobalengo e li mescolasse in un secchio, otterrebbe non il bianco ma un brutto grigiastro).

Dunque per essere uguale a voi, mi ugualizzo al comun minimo denominatore, divento uno dei tanti.

Se uno guardasse dall’esterno, noterebbe un motivo, un ritornello comune, nella Ecclesia, quello degli umili, del gregge, in cu, anno 2025, pure il pastore, da buon animalista sinistrato, si “appecorona”. Più o meno in linea con l’orizzontale che domina dall’illuminismo, poi dal comunismo, quindi dalla loro versione ulteriormente peggiorate, il wokeismo arcobalengo, in cui uno si alza, la mattina, e per oggi si identifica in un tamagochi, ieri in un maranza nuovo maestro di vita,, uno dei tanti, dopodomani in pugilessa trans e cappuccino con ketchup, etc. . La patologia elevata a valore e modello.
Cosa dovrebbe fare un papa “sono uno di voi”?
Visto che il superuomo nietzsciano è imploso a Berlino nel maggio 1945, siamo, da quell’epoca, nel mito dell’apposito, il subuomo. Detto, apologizzato, fatto!

giovedì 10 aprile 2025

I buffi treni

 All'Arcobaleno Atlantico della Sera hanno deciso di intrattenere i lettori con un raccontino sui buffi treni frequentati da risorse e pagatori di pensione che gli arcobalenghi atlantici da sempre indicano come vera e propria fortuna, fantastica opportunità, lavoratori indefessi che si abnegano per il nostro bene e pensioni, nostri maestri coi loro superiori stili di vita.

Anche stamani il nostro treno è stato allietato da una di 'ste merde che, ovviamente senza biglietto, ha iniziato a prendere a male parole la controllatrice.

Non posso scrivere cosa io desidero per questa feccia e per i traditori, gli accoglioni, che ce li impongono.

domenica 6 aprile 2025

Ilaria

 Messer Fracatz, ci informa nuovi avanzamenti pluricità progresso: possiamo consolarci colla importante decisione dei caporioni europei per cui - tadaaaa! - sui documenti di riconoscimento potrà esserci anche x oltre che maschio e femmina.
Abbiamo già i compagni veramente più puri e nobili che son più progressisti di tutti noi che han stabilito che x è discriminatorio e fasciofassista. E se uno dopodomani volesse essere p,%? oppure h? Oppure qwerty? È una discriminazione che toglie diritti: subito una nuova direttiva per l'autodeterminazione giornaliera della stringa, simbolo, icona, pet-friend col quale identificarsi!
Identificazione progresso, anche per te, retrogrado nazifascista che c'hai in mente quel vecchiume
 icchese icchese icchese yupsilon.

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Aggiornamento delle 5:26:
Ahnno! I compagni vegan-animalisti hanno già fatto ricorso: identificarsi col proprio cane Ilaria viola gravemente i suoi diritti ed è un processo di sfruttamento che non si può in alcun modo accettare né  istituzionalizzare.
Dovranno essere istituiti dei servizi di accompagnamento al consenso informato per cui la Ilaria e pure tutti le pelosette, i pelosetti e lu* pelosettu* dovranno fornire autorizzazione scritta prima che il loro nome venga affibbiato come genere al nascitur-Ilaria.
La compagna Salis ha già segnalato che Orban è contrario e ella che ha organizzato un giro di applicazioni di martelli sulla capoccia di scettici, reazionari e contrari. Per questo verrà  subito nominata Commissaria Europea al Consenso volontario.

venerdì 4 aprile 2025

LFdDFiC

 La farina del diavolo finisce in crusca.

lunedì 31 marzo 2025

Canti di primavera

 
Dopo anni e anni nei quali non ho più pedalato "seriamente' causa anca sbilenka, ieri, prima uscita con Rosa Canina. Prima che diventi caldo, in un gradevole saliscendi lungo una nuova ciclabile in regione. Panorami splendidi, di verde e ubertoso Appennino. Per discreti tratti lontani da strade e relativo traffico, silenzio e canti di uccelli e... acque. Sì, canti di acque.
Magnifici la mille fonti, rii, ruscelli, torrenti, rivoli, cascatelle col loro canto sí e un verde parossistico. Dopo nefasti lustri di siccità africane, i risultati di un inverno e un principio di primavera ricchi di piogge si vedono. Fiori ovunque, prati bianchi gialli di margherite, tarassaci e primi bottondoro; cessata la prima dei prunus cerasifera, ora i biancospino e olmi in fioritura (il polline della così cromaticamente insulsa verdognola fioritura degli olmi è.... rosso, mi diceva Rosa Canina). Medicai, prati, campi di favino e cereali in stato strepitoso. C'è  ancora qualche campo coltivato, grazie a Dio!

Gambe molto meglio del.previsto, non i sederi traumatizzati dai sellini rigidi per pedalatori seri come er(avam)o una volta. Pochi pedalatori, questa meraviglia a costo zero non attrae moltitudini, la fatica (un po', neppure tanta, forse più per il vento, al ritorno) tiene lontani i più.
 
Siamo riusciti a tornare a casa in tempo, col nostro ricco bottino di tarassaco, fiori e foglie, per cucinarli per una buona cenetta in otto. Rosa Canina ha raccolto un po' di fiori di biancospino per le sue tisane.

venerdì 28 marzo 2025

Pro e contro

 Ascoltavo alla radio, ieri mattina, l'incredulità arrabbiata per i dazi programmati da Donaldo Trump. "Nessun dazio per le auto fabbricate negli SUA". Ritengo una decisione razionale, anche se in un contesto messo male (prodotti dell'industria manifatturiera statunitense sono, generalmente, di qualità scarsa). Finalmente un qualche passo in direzione di una qualche minore interdipendenza.

Sempre il signor Donaldo Trump ha ripetuto, con enfasi, che si prenderanno la Groenlandia. Non si tratta affatto di indipendenza ma di impero che si prende quel che vuole nelle colonie, più o meno ciò che fanno o faranno la Russia, la Cina con le loro colonie attuali o future.

Tutto ciò che ha pro ha dei contro. Più passa il tempo e più questa realtà emerge come assioma granitico del vivere.

giovedì 27 marzo 2025

La roba sovversiva e la grazia

Ieri, su indicazione di _pelli, sono arrivato alla pagina di una milonga organizzata in un centro sociale anarcosinistro. Già dal nome dell'evento (la sovvers*va, ancora prima di arrivare a casa e accendere il piccio intuivo in cosa sarei incappato).
il tango si trasforma, liberandosi dai codici tradizionali.
Sarebbe come prendere la pizza, buttare via il pomodoro, la pasta lievitata e il formaggio, poi ci metti il tofu, degli smarties e la fai su gallette di riso. Certo puoi sempre chiamarla pizza e io sono pure libero di lasciarti mangiare la roba.
Se c'è una cosa meravigliosa del tango sono i codici, i ruoli, il giocare con essi. Sarebbe come mettere 22 palloni in un campo di calcio, per "togliere i codici", viene fuori una roba che fa cagare e piace solo a dei dementi.
Quando non sai fare la pizza, arrivi a fatica ad un orrore e la chiami pizza.

Lessi, in passato, il manifesto ideologico patetico di una milonga meneghina. Poveri, sono ancora lì.

Sabato scorso, 22 marzo, son tornato alla milonga del mio cuore, per una lunga. In quelle ore (ne avrò ballate quattro su sei) ecco, di nuovo, l'incanto che viene dai codici, dalla disciplina coreutica da cui viene la grazia del corpo, del maschile e femminile che si fondono in un'opera estetica inutile, nella poesia cinestesica cinematica corporea.
Abbracciami, Sabina, col tuo profumo, i tuoi occhi, e andiamo, oltre a tutto.