Il marxista Fusaro, quando rimarca che si tratta solo di conflitto di classe calato dall'alto, non ha tutti i torti. Riescono a rendere sensati pure i marxisti, il ché è tutto dire.
giovedì 26 agosto 2021
Tutto è il contrario di tutto
Il marxista Fusaro, quando rimarca che si tratta solo di conflitto di classe calato dall'alto, non ha tutti i torti. Riescono a rendere sensati pure i marxisti, il ché è tutto dire.
mercoledì 25 agosto 2021
Hochwart
Il toponimo, frequente nelle aree linguistiche germaniche, parla di una guardia alta.
Piccoli scorci di ciò che, a valle, in tempi meno aspri, era la casa "comoda" dei signori, nel borghetto degli zotici che versavano il 10% dei propri prodotti ai signori, a monte, era la fortezza, il castello. Meno servizi, meno tasse rispetto ad oggi.
martedì 24 agosto 2021
Così chiuso
giovedì 19 agosto 2021
La valle dei cirmoli
Finalmente ho trovato una valle alpina ricca di... pini cembri, alcuni dei quali secolari. Non ho mai capito perché, ad esempio, nel giro di oggi, qui, ho visto tanti larici, in quota, mischiati con l'ontano nano, rododendro e ginepro ma... neppure un cirmolo uno! Eppure sempre terreni acidi, quota giusta... qui neppure uno. Da cosa dipende? Manca la nocciolaia, qui!?
Prima presa di contatto con la Val Martello, siamo saliti fino a metà del 31 per la Cima Rossa, fino a Schönbichl, ci siamo riposati un po' e poi abbiamo finito il periplo della valle. Basta camminare qualche minuto e, ancora una volta, dalla ressadeipostiraggiungibiliinauto, al deserto umano.
Ora abbiamo anche una buona cartina e potremmo programmare ascensioni più serie.
Vado in visibilio per questi scampoli di ambienti a clima alpino-boreale.
Aspra forra del Plima, tra larici e pini cembri. |
Esiste giardino più bello? |
Cevedale a sx, a dx fa capolino il Gran Zebrù. |
Pure Rosa Canina nel panorama! |
Cima Rossa a sx, Cima Venezia, con le sue vedrtette, a dx. |
Lago d'Aviolo
Quando il mio caro cugino mi ha proposto questa uscita, non ho esitato neppure un secondo. Adoro le montagne del granito e, questa valle adamellina, è proprio nel cuore delle plutoniti tonalitiche. Era pure l'occasione per ritrovarsi a Ferragosto e, dopo molti anni, lustri, tornare a fare qualcosa insieme. _rtoli è il mio cugino caro, preferito, da parte paterna. Insomma, un po' di viaggio e ci siamo trovati in quattro a metà strada. Sole martellante e acque cristalline gelide, splendido connubio.
lunedì 16 agosto 2021
Il laghetto dei girini mangioni
Parte del periplo che compii in occasione del San Silvestro 2015 l'ho ripetuto con Rosa Canina sabato 14 agosto, allungandolo, dopo la seconda vetta in modo da compiere un anello e passare in un bel laghetto glaciale (dove mi immersi con _zzz). Questa volta, sempre caldo cane e, non un bagno completo ma... il mettere le zampe in acqua, distesi sull'erba del bordo (una vipera era appena scappata) e goderci il refrigerio dopo ore di percussione pneumatica di caldo e sole.
Ad un certo punto ho avuto una dozzina di girini che mi peluccavano le gambe, probabilmente per nutrirsi di piccole "scaglie" di pelle secca. Che simpatica esperienza! C'era silenzio, là in cima, e il cippettio di un paio di uccellini di alta quota.
Molte, molte volte più faticoso d'estate di quell'inverno 2015, il caldo molto peggio dei dislivelli.
Siamo arrivati schiantati alla malga di partenza. Così stanchi che..., stimolati dall'appetito (pranzo al sacco leggero, tarallini e verdure) alle 17 e qualcosa abbiamo chiesto se potessimo mangiare qualcosa.
Da soli, in quel luogo ancora lontano dal turismo, dopo un piccolo bagno Kneipp, abbiamo cenato con delle delizie trentine: canederli al burro, polenta con un arrostino di maiale, uno meglio dell'altra, del buon rosso, un semifreddo fatto in casa e un buon Fernet finali.
Solo noi, silenzio, lo scampanio delle mucche, quel cibo squisito, la nostra stanchezza.
Un altro laghetto, a destra, salendo alla prima vetta. |
A sinistra la seconda vetta, con ancora, sul versante di nord-est, alcuni residui di neve. L'inverno nevoso ha lasciato qualche buon segno. |
Il laghetto dei girini mangioni. |
San Gallo
La canicola ci aveva cotti. Così, venerdì ci siamo presi riposo e, il pomeriggio,, invece di andare in alto, siamo andati ... in basso. Sotto c'erano le acque smeraldine del grande bacino artificiale, in fondo, questo posto eremitico che, nel VI secolo, ospitò un monaco irlandese che... tolse una spina ad un orso, addomesticandolo. Nelle allegorie dei santi, il selvatico viene rappresentato o con un bastone con germogli e acque torrentizie (San Cristoforo), con il lupo (San Francesco) o con l'orso (San Gallo, San Romedio).
Avebbe potuto UnOrsone esimersi da questa breve passeggiata fino all'antro dell'amico dell'orso?
venerdì 13 agosto 2021
Gino Strada, una in meno
- Negli ultimi anni aveva rifocalizzato la sua attività soprattutto sulla
questione migratoria dando appoggio alle ong che operano nel Mar
Mediterraneo nel soccorso dei migranti.
(ilgiornale.it)
È morto Gino Strada.
La frantumazione sociale pro balcanizzazione, verso la guerra sotto casa giorno per giorno, accoltellamento per accoltellamento, molestia o stupro per molestia o stupro, moschea per moschea, borseggiatore per borseggiatore, Bataclan per Bataclan, avrà una testa in meno.
È un giorno fausto. Stasera festeggerò con Rosa Canina, brinderemo con un bicchiere di buon Teroldego.
domenica 8 agosto 2021
Bel pipo!
Questa strana coppia, mirtilli rossi e garofani selvatici è l'immagine che mi porto a casa dopo la camminata di oggi. Erano due mesi che non facevo un'uscita seria: 800m di dislivello in due ore, il classicissimo passo secondo le tabelle CAI, tutto sommato non male. Lungo il sentiero di ritorno, che attraversa la ripida costa esposta a nord-est, sentivamo, a tratti, nonostante le forti raffiche di vento, il profumo dei garofani! Solo in cinque uomini, peraltro tutti tangheri o ex-tangheri. Mi è piaciuta questa uscita senza donne, siamo stati goliardi, silenziosi, camminatori, con un ritmo fisico e relativa fatica importanti.
La seconda immagine è quella di un signore svizzero (secondo me ex fricchettone), collana etnica chiara al collo, con la maglietta chiara con un Berkeley sopra un arcobaleno che, in vetta, ci ha fatto qualche domanda. Era piuttosto scocciato per le infrastrutture che, in effetti, sono un pugno nello stomaco e per lo stato abbastanza fatiscente (i beni demaniali dello stato sono molto spesso in questo stato, segno tangibile del menefreghismo e della tendenza al fare il meno possibile degli stipendiati) e il disappunto, quando ha saputo che, in gran parte, sono strutture militari (aeronautica) è solo aumentato. Gli abbiamo fornito qualche informazione, poi gli ho detto che la Svizzera è messa molto peggio, essa ha infrastrutturizzato le alpi elvetiche come nulla, la selvaticità è andata al diavolo da tempo.
Ho la sensazione, considerato che il tizio era privo di zaino e di qualsiasi provvista, che egli abbia pensato che quello in vetta fosse una sorta di ristorante o rifugio, è salitosenzauncazzmangeròlassù e invece... un bel pipo! Ogni mese che passo inizio ad avere disprezzo e repulsione sempre maggiori per questi personaggi non so se caricaturali usciti da qualche cartone Walt Disney invenduto o ipocriti.
Anche oggi, tutto il giorno, questo vento forte, secco, da sud, che dura da settimane, da mesi. In quota era un poco meno caldo.
sabato 7 agosto 2021
Tremila a quarantanove
II caso del Monte dei Paschi di Siena è paradigmatico di come ciò che orgoglionamente si considera moralmente e mentalmente superiore sia in realtà un'accozzaglia di parassiti e fanatici salvatori del mondo capaci di rovinare qualsiasi cosa su cui mettano le mani. I pidiossini sono riusciti ad affossare la più solida e antica banca d'Europa. Hanno un'attrazione malata, insana, per devastare, per distruggere, per annientare. Non cambia molto se l'Unione Sovietica, le banche, il Venezuela, la qualità del vivere in Italia, in Europa.
Nella mia misantropia non sono granché più ottimista nei confronti degli altri, ma almeno, questi ultimi, non hanno la boria orgogliona di credere essere la intellighenzia. I sinistranti, in quanto adulterati e adulteranti, con le loro etichette magniloquenti, sono molto più pericolosi. Un cornetto di merda ricoperto di cioccolato è molto più pericoloso di uno stronzo, perché una persona sana di mente non si metterebbe certo a voler provare ad assaggiare il secondo. Si salverà? Oppure le disastrate casse dello stato dovranno aumentare i loro debito indicibile di un'altra settina di miliardi, arrivando ad una trentina, per salvare la plurisecolare banca?
Quando vado a osservare il grado di impazzimento collettivo dei grullini e altri sinistranti, nei commenti del FQ, noto la frequenza della litania dei quarantonovemilionirubatidallalega. Tremila a quarantonove. Questi sciocchi non hanno neppure una pallida cognizione della differenza nell'ordine di grandezza. Quando dicevo fanatici...
Non mi è venuto così bene il merdarello qui sotto, non sono bravo in questo genere di cose.
A raffiche
Ieri sera ho un po' brontolato Rosa Canina, peraltro già scossa perché resasi conto del rischio corso: la prima arnia ha finito il periodo di blocco di covata; così ella è salita sul prato sopra e ha visitato quell'arnia per liberare la regina, accendendo sul luogo l'affumicatore. Si era resa conto del rischio corso perché se solo per caso, l'affumicatore fosse caduto aprendosi e un pezzettino di canapa accesa, incandescente fosse fuoriuscito avrebbe potuto innescare un incendio terribile. Abbiamo stabilito una procedura meno rischiosa: la prossima volta (lunedì, la seconda), le ho detto, lo accenderai a casa e poi salirai dalle api, nessuna operazioni né di accensione né di spegnimento là fuori. Chi se ne frega se l'affumicatore rimarrà acceso alcuni minuti in più.
Anche oggi caldo, sole martellante, vento, caldo, sole martellante e questo vento mortale che continua da settimane, da mesi. Ecco la mappa del disastro (peraltro relativa a luglio, altri giorni sono passati e le previsioni sono infauste). Il sentiero verso la stazione è polvere, il sambuco, molti alberi già in defoliazione, a inizio agosto, sempre più lecci, sulla sponda di là della valle, gialli. La savana talmente gialla e secca che è spiacevole persino camminarci dentro, quando vado alla o torno dalla stazione.
Ovvio che non ci sia un fiore uno per le api, in molti casi gli apicoltori le stanno.. alimentando! Per il momento, le nostre hanno ancora buone riserve (per loro, per noi i melari sono a zero, ma questo è il problema minore.
Vento a raffiche, qui fiori. Lo odio.