Come ho osservato più volte (eg.
qui) , la milonga è apparentemente un ambiente inclusivo, politicamente corretto, garbato, egalitario. In realtà il tempo e un'attenta osservazione permettono di constatare che c'è esclusione (sarebbe meglio dire segmentazione), gerarchia, competizione, franchezza, discriminazione.
Rispetto ad alcuni anni fa (diciamo un paio di lustri. riporto ciò che mi raccontano tangher* che sono nell'ambiente ben più dei miei quattro anni e qualcosa) c'è molta moda, c'è il
business (che, grazie a diomanitùodino, non diventerà MAI un
business di scala, essendo il tango difficile e quindi elitario per natura). Il tango è diventato una sorta di parola ronzante per allocchi (
buzzword, cosa coniamo in italiano?) e le parole ronzanti per allocchi vanno sempre in compagnia: olistico, inclusivo, femminista, antirazzista, new age, democratico, cipgender, antisessista, blablablablablabla
Io trovo tutto ciò estremamente falso, finto, plasticato, disgustevole nella sua ipocrisia, nella sua finzione. Ecco, la milonga non è una sala parrocchiale di catechismo o il centro di cultura e socialità antifa antiqua antilà.
La questione è che alcune persone, essendo state stravolte dalle esplosioni empatiche, edonistiche, dalla gioia che l'arte relazionale dispensa quando si manifesta, pensano di utilizzare il tango per tutt'altro. Come uno che si fosse divertito fino allo spasso con un gatto delle nevi e volesse utilizzarlo anche in un magazzino dove lavora oppure nel giardino condominiale e cercare di decantarne le doti. Poi toglie i cingoli, toglie il motore, toglie il vomere perché è impossibile usare il gatto delle nevi in giardino condominiale, lo sega a metà, toglie la cabina e continua a parlare di quanto sia super figo e potente il gatto delle nevi.
Mi sono imbattuto in questo paradossale, grottesco e perfino patetico
promo-documentario su tentativi di sfilata, accenni di salsa, amiccamenti, principi di intervista, differenze sociali, catechesi in titoli, esercizi psicomotori, ritratti di volti (non capisco come mai manchi una tavola sul rumine dei bovini) ma il tango lo ha praticamente solo nel titolo e in qualche accordo di bandoneon nella colonna sonora: tango più o meno escenarioso, circa 2" a 0'38" e poi 5" a 1'41" su circa 2' 16" di video, escludo la sigla finale, siamo a 7" su 136", ovvero il 5% ca.; ora se io vedo un contenitore con dentro 95 ombrelli e 5 pere, a me_mi vien da dire "passami gli ombrelli!" non "passami le pere", ma io sono un po' elementare.