Quelle sollevate dai quesiti sono questioni squisitamente politiche, non di schieramenti, di tatticismi, di potere.
Cosa c'è di più politico della questione energetica, dei beni comuni vitali, della legge uguale per tutti?
Il voler enfatizzare le differenze tra schieramenti, gli effetti in termini di partiti, di gestione del potere, di alleanze non c'entra nulla ma nulla con i referendum.
Pensare alla politica in temini di gestione del potere fino al punto che è quasi solo questa componente ad essere associata del tutto impropriamente al termine è da una parte causa del marcio antipolitico che dilaga, del peggio partitico, dall'altra porta sempre più portatori di interessi civili e politici ad intraprendere iniziative in buona parte o del tutto incompatibili con la logica delle "parti a priori" detti appunto partiti e a scavalcarli.
Il voltagabbana di parti rilevanti del PD su questioni come acqua privata e nucleare è veramente orribile, disgustoso. Nel corso dei banchetti sono stati proprio alcuni pidini e alcuni forzitalici le persione più aggressive, ostili, spesso al limite della rozzezza cafona (talvolta mi sono trattenuto a stento da improperi e sfanculamenti).
Ecco che i partiti di interessi come i PD(L) sono stati scavalcati da istanze politiche nel senso preciso e corertto del termine.
Ogni tentativo di ridurre lo spessore dello stato, di ridurre la sfera del potere, di avvicinare la gestione della polis a cittadini e paesani e di un qualche parvenza di democrazia è un passo nella direzione corretta.
Tale direzione è all'opposto, non ha nulla a che fare con la roba che c'è ora, uno strano coacervo di delega poco rappresentativa, di professionisti del potere che non hanno alcuna visione né senso politica, di direzione (anti)politica da parti di poteri non eletti (se non volete usare il termine
capitalismo parassitario di
Bauman usate
cleptocrazia di
Diamond) come FMI, Bilderberg, WTO, BCE, etc.)
C'è una straordinaria componente sia demagogica (abbassiamo le tariffe dell'acqua ovvero siamo sempre al bieco "più acqua per tutti a meno soldi" ed è ciò che pensano molti sciocchi) ma anche di rinsavimento, ad esempio nei confronti della credenza del tutto campata per aria che sia il liberismo (in realtà il
lemon capitalism) a risolvere magicamente i problemi quando la letteratura dei disastri speculativi, dei danni fatti dal liberismo è ormai sterminata.
Quattro sì sono quattro passi in un percorso da compiere.