Undici giorni, caro diario, che non ti degno di una nota.
Un po' il maggior lavoro a casa, dovuto alla minorazione di Rosa Canina: sebbene l'operazione che le ha rimesso a posto la frattura importante sia considerata quasi ordinaria, la convalescenza non è breve: ciò comporta che mi sono dedicato un poco a lei e incaricato di vari faccende e lavori domestici. Purtroppo la mia anca è ulteriormente peggiorata e ora zoppico visibilmente, faccio fatica pure nelle breve camminate casa - stazione, stazione - ufficio. Questo è un efficace e assai sgradevole anticipo/assaggio di vecchiaia.
Noto queste giornate col sole già molto basso e con giornate decisamente corte e questo bisticcia colle temperature miti, a volte calde. Il lato positivo è che è piovuto, finalmente, dopo tre mesi di siccità orribile, i caldi infernali da 40 gradi per parte notevole di agosto. I lecci abbarbicati sulle rocce, sul lato opposto della valle, come nelle annate di peggiori siccità, da principio di ottobre sono virati dal loro bel verde scuro all'arancione della defoliazione, la defoliazione è un tentativo estremo per difendersi dall'aridità. Speriamo che tornino verdi prima possibile, alcuni di essi lo hanno già fatto.
Papà mi dice spesso che col passare del tempo diventa sempre più relativista: ora comprendo via via più i suoi scetticismo e distacco. Noto che l'umanità è ciò che è da secoli e ora, cessata la guerra subita fino al XVIII secolo dagli arabi/islamici, di nuovo, gli europei sono alle armi con essi. In realtà quella genia ha problemi ovunque e la combinazione della loro nefasta prolificità e della cacca religiosa colla quale si farciscono la testa, li rende un problema ovunque. Una cosa che li rende idrofobi è che in Palestina, per la prima volta, invece che essere invasori sono stati invasi.
Anche il dividersi in fazioni, guelfi e ghibellini, autonomisti e centralisti, fedeli e infedeli, comunisti e fascisti, atlantisti e russofili, è una caratteristica che non cambia, nei secoli. Dà molta sicurezza, dà il piacere di sentirsi parte di simili, scarica dall'onere di osservare e pensare. Anche da questo punto di vista sono un disadattato sociale e non riesco a gioire, ad appassionarmi a queste divisioni settarie.