Non so, non so proprio.
UnaDonna che mi piace, sostanzialmente mi piace. O mi piaceva. Non c'è più la femmina complice.
Dov'è la grinta? La curiosità iniziale? la voglia di scoprire la vita in due? dov'è la compagna di ventura ingorda del mondo?
Cosa faccio, vado lì la abbraccio, le dico che mi piace molto fuori dal letto ma che nell'alcova, quella che ha principio nelle menti lussuriose, curisose di voluttà e cose nuove, le dico, che così, non mi emoziona?
Eccovi, miei incubi. Antichi fantasmi. La lussuria che si cheta, il vivere quieto. E dentro di te inizi a desiderare corpi e menti nuovi. Come i colleghi, in deliquio per avventure porno che non possono vivere colle donne al loro fianco, a volte faceti a volte desiderosi di oscenità perse, parlano di porcate immonde e la sera, tornano a casa un po' tristi, compagni noiosi della madre per bene dei propri figli.
E io che la desideravo sommamente baldracca, troja fino all'eccesso, la mia dea porca è solo una donna. Vedi l'oblio di questa tensione, i no che arrivano a scrosci, tutto si chiude, sotto c'è l'eros bizzarro, desiderio di promiscuità sopraffini che in questi mesi si sono sbriciolate da realtà in embrio a desiderio represso.
Ma i no nell'eros sono solo una parte dei no nella vita.
La fica si chiude, il cuore, la mente, la pancia si chiudono. Sono mesi che la mia libido è alle cannule dell'ossigeno, la bombola di speranza liquida ha manometro che indica pressioni prossime al nulla.
Scegliere tra te amica cara, amante decaduta e sedata ed altre femmine, principio di immaginari e di altre ruote che gireranno su loro stesse?