La sera dell'indomani, mercoledì, ho lasciato l'auto in periferia, sono tornato in treno e dal treno, l'ultimo verso la città, scrivo, ora sto andando in milonga e la troverò laggiù. Così ho evitato di muovere l'auto per alcune decine di km e potrò tornare a casa, verso la una. Qualche anno in più anche io mi sto rammollendo: ora che ho la cucina economica, qualche sera la accendo per godermi un po' di caldo, anche io consumo un po' di più. A volte mi rincresce che mi prenda questo agio. Ma poi... fanculo tutto e tutti.
Leggevo di ottomila (8000) chilometri quadrati di foresta amazzonica distrutti solo l'anno scorso e un coglione di demagogo del cazzo nuovo presidente brasiliano che vuole aumentarne la distruzione.
Leggo le insistenti, nevrotiche, psicopatologiche litanie sulla crescita, sul rilanciare i consumi.
Da agobit leggo, ancora una volta – come se fosse una novità – della mostruosa, terrificante, tumorale esplosione demografica africana. Ho lasciato un mio commento a proposito.
Io cerco di limitare l'uso dell'auto, di non prendere l'aereo, mi viene da ridere...
Vicino alla stazione esiste una casa con una scarpata scoscesa, hanno segato a zero le tre belle e robuste conifere che la abbellivano e che ne sostenevano la scarpata. Ora, una volta che marciranno le radici, lì, verrà giù tutto, come successo di fronte alla casa di A-Woman.
Una legge obbliga i frontisti alla manutenzione delle scarpate lato strada e i frontisti, per non avere grane, segano e rimuovono tutto. Alle scuole elementari insegnavano che gli alberi sostengono il terreno e sono i primi rimedi, per efficacia, per evitare il dissesto. Già, la mia legge arborea... siamo agli antipodi.
Siamo in un mondo di cellule impazzite che cercano in tutti i modi di distruggere ciò che li ospita, ciò che li nutre, dà loro da respirare, acqua da bere, fresco, che sostiene il cielo e la terra.
E ora ci farciscono di milioni di invasori ancora peggio, più barbari, la feccia del mondo imposta all'Europa, con realtà di trentotto rapine subite e i ributtanti cicisbei radical chic del politicamente cvoretto che trombonano contro 'sto povero cristo che si è difeso accoppando - Deo Gratias! - 'sto delinquente o di condomini diventati formicai di barbarie, come ho sentito a La Zanzara, come se i nostri problemi non fossero abbastanza.
Sogno di massacri biblici, di epidemie che eliminino il grosso di questa umanità gretta, prolifica, di locuste divoratrici adoranti celebranti blec fraidei, questo tumore ecocida.
La controllatrice rimane in testa al treno per paura di essere massacrata da una delle nuove risorse che ci pagheranno la pensione. Già, ma che belli 'sti ultim treni come li li hanno resi belli, belli come la foresta che non c'è più.