Le radici si rimpiccioliscono e tornano come bambini e poi... spariscono.
Osservavo il suo pallore, le mani che tremavano, il dimagrimento forte. Dov'è la mamma roccia? la mamma eroina? la mamma che sfida ogni stanchezza e inspiegabilmente procede nel suo amore sacrificale materno? colei che sempre sapeva accudire, rassicurare, confortare, coccolare, spronare? la tetta prima e poi la fonte della pappa e del cibo buono? Dov'è finita? dov'è andata?
Ella è rassegnata: si è accorta che in quest'ultimo anno è proprio entrata nella vecchiaia, ciò che toglie le funzioni al corpo, che introduce mali via via più gravi, la senescenza che consuma. Ci possono essere molte oggettive e ragionevoli considerazioni: una volta non arrivavano neppure ai due terzi di quell'età e altre simili. Ma sul piano emotivo è difficile accettare questo scendere verso la fine: perché il prolungamento della vita ha portato seco una dose di illusione, di hybris che si possa essere così per sempre. Così il miglioramento oggettivo diventa paradosso e viene compensato in un bilancio duro, dal dolore di dover prendere atto più tardi della morte, del mistero della vita morte, di un'illusione più lunga che più a lungo si è rafforzata.
Vedi le tue radici invecchiare, rimpicciolirsi e fa male. Mediti su quante volte succederà ancora. Prima o poi toccherà a te.
(sconosciuto, *)
Ho cercato a lungo per la rete, immagini e letteratura di critica e storia dell'arte per almeno mezz'ora, ma non sono riuscito a trovare l'autore di questa opera direi rinascimentale che avevo trovato qui.
RispondiEliminaDalle case a traliccio sullo sfondo del donatore direi rinascimento dell'Europa settentrionale.
Qualcuno conosce l'autore di quest'opera?
Direi proprio quella variante.
EliminaGrazie Lorenzo
UUIC: "Vedi le tue radici invecchiare, rimpicciolirsi e fa male. Mediti su quante volte succederà ancora. Prima o poi toccherà a te."
RispondiEliminaQuello su cui però non ci si sofferma a ragionare è come attuare una sana prevenzione. So che mi farò odiare (per l'ennesima volta) e che ci sarà qualche persona poco disposta che troverà il modo di dirmi peste e corna, però la catena nasce da un unico anello, quello iniziale della nascita. Chi genera, sa (o dovrebbe sapere) che sta generando il bambino che riderà e che piangerà, che scoppierà di salute e che si ammalerà gravemente, che crescerà e si farà male, che gioirà per l'amore e ne soffrirà le pene, che deciderà (il più delle volte) a sua volta di rinnovare la catena a spese della generazione successiva, che troverà un mestiere e che lo perderà, che sarà lieto dei propri insuccessi e li vedrà tramutarsi in delusioni, che vedrà i propri amici dapprima ridere poi soffrire e cadere come mosche, crescerà prima rammaricandosi del decadimento altrui per poi vedere se stesso vittima dello stesso decadimento, che percepirà se stesso come centro immutabile dell'universo e comprenderà d'essere un nulla destinato alla dissoluzione. Il tutto con infinite varianti più o meno tragiche, ma comunque tragiche. Alla base del tutto, la scelta di chi ha deciso di aggiungere alla catena un altro anello, coloro che hanno scelto e deciso di imporre la nascita a chi non esiste. Per incoscienza giovanile o per calcolato egoismo della maturità, poco importa, gli effetti non cambiano.
Non è bello che chi è carnefice si atteggi a vittima, così come è comprensibile (e molto, molto umano) ma non razionale che ci si rammarichi per la malasorte dei propri più o meno consapevoli carnefici.
Vigliaccheria e niente altro. Ma tanta.
EliminaAlahambra, sapevo già come la pensi e ti rispondo semplicemente così: io sono responsabile per le mie scelte, tu sei responsabile per le tue.
EliminaLorenzo, in questo caso sei tu che sospendi temporaneamente il tuo raziocinio e tralasci di applicare quelle capacità di connessione causa-effetto che solitamente esprimi ad un buon livello. Ripensaci, perché questa volta sei fuori strada.
EliminaLa cosa peggiore è che tu sei un insegnante. Un insegnante che pensa che i suoi allievi delle scuole medie (dai 10 ai 14 anni) siano tutti indistintamente degli errori. Un insegnante che si vanta nel dire che queste cose le ripete pure nelle sue ore di lezione di musica.
EliminaIgnobile è la cosa meno brutta che mi viene in mente.
Dimenticavo: visto che la tua vita è essa stessa un errore fai un favore a te ed dl resto del mondo. È pieno di pali su cui schiantarsi.
EliminaAlahambra, ti rispondo in un modo che non puoi vedere ma che ti lascio immaginare: con un sorriso. Stammi bene.
EliminaLorenzo, non credermi così limitato. So benissimo che la non esistenza è giusto la non esistenza, ovvero che chi non esiste non è consapevole del proprio non esistere -- del resto, non esiste! Ora, chi non esiste può lamentarsi del suo non-stato? ovviamente no, proprio perché non esiste. Hai mai sentito qualcuno che esiste lamentarsi del suo stato? Ammetterai: continuamente. Hai mai visto un millesimo che annunci la morte di qualcuno che non è nato? Mai, perché per definizione chi non nasce non muore (morire fa parte del "pacchetto-vita"). Al contrario, vedo quotidianamente esporre millesimi che annunciano la dipartita di persone note e ignote. Delle persone note conosco parte del percorso di vita, e non mi capita mai di imbattermi in persone che abbiano avuto un percorso scevro di sofferenze e patimenti di varia gradazione. Dunque...
EliminaVedila così. Che speranza di prosperare avrebbe un'agenzia di viaggi che vendesse pacchetti-crociera su navi fantastiche, in località da sogno, ma che comprendesse da metà viaggio in poi una serie quotidiana di fustigazioni mattutine e serali e, a fine viaggio, lo scaricamento dei viaggiatori nel mare in tempesta con un pacco di mattoni attaccati ai piedi? Per bassi che fossero i prezzi, credo proprio che non avrebbe molti clienti. Ecco, "donare" la vita a chi non esiste è come donare un pacchetto-crociera di questo tipo al tuo miglior amico. Non è un gran servizio, e uno dovrebbe chiedersi perché sente tanto il desiderio di farlo.
Lorenzo: "non c'è nessuna alternativa ad esistere"
EliminaSbagliato, come dimostrano i fatti: potenzialmente avrei potuto provocare la nascita di una quindicina di persone che, invece, non esistono. Dunque, l'alternativa all'esistenza delle persone c'è. Diversamente, quella quindicina di figli di chissà Key esisterebbero, e così non è.
Ascolta, nonostante tutti i sofismi sui quali i filosofi possono speculare a più non posso, alla fine Achille supera la tartaruga e la freccia colpisce il bersaglio.
EliminaLa somma potenziale avrà anche un risultato infinito, ma la freccia raggiunge il bersaglio facendosene un baffo delle teorizzazioni.
EliminaMrKeySmasher, io sono contento di essere stato messo al mondo.
EliminaTu stai ponendo la questione del perché si viva e se abbia un senso. Noto un certo grado di delusione, di contrarieta' quasi a questa realta'.
Oggo leggevo una pagina delirante su Primato Nazionale a proposito di crescita del teratoma umano, sviluppista.
Al contrario di quell'articolo ritengo che molto malessere sia dovuto anche all'artificializzazione sempre piu' diffusa della realta' che porta poi a tentare di negarla anche con un atteggiamento filosfico, di pensiero nichilistico.
> UomoCoso quando teorizza un mondo disabitato senza rendersi conto che lo abita
EliminaCazzata.
Mai scritto 'nazionale roba del genere.
Io guardo ad umana mondo con circa 2G homo, un'Italia con Cazzata. 10M di abitanti. Non zero o mille.
'na roba del genere.
EliminaIl solito distorsore...
Beh, anche i comuni che ci garbano sono molto lontani, dalle parti di Zelig.
EliminaCiò non ti impedisce di guardare in quella direzione.
Gli zelig che non siano i tuoi non ti piacciono. Devi portare un po' di pazienza, Lorenzo.
Lorenzo: "il fatto di essere vivo è la condizione che ti permette di negare la vita, evidentemente quella altrui"
EliminaNon nego la vita ad alcun "altrui", giacché quell'"altrui" non esiste. Io stesso non esistevo, prima che altri decidessero che doveva essere altrimenti. Costoro mi hanno letteralmente imposto la vita, che tra l'altro è un fenomeno temporaneo. A tutti coloro che esistono è successa la stessa cosa.
Si tratta di scelte. Come ho già detto a Alahambra, ciascuno è responsabile delle proprie scelte (e delle conseguenze che comportano).
UUIC: "io sono contento di essere stato messo al mondo".
EliminaMeglio così.
L'"altrui" esiste dopo che una coppia di genitori ha deciso di generarlo. Prima, no.
EliminaMi stupisco che tu, persona che in altre occasioni si dimostra molto legata all'osservazione delle cose concrete, possa insistere a negare un punto tanto palesemente ovvio e direttamente riscontrabile tramite semplici verifiche empiriche.
Dal tuo punto di vista. Bene.
Elimina> Quindi secondo te ha senso scrivere che NON teorizzi un mondo disabitato
Elimina> perché, bontà tua, consenti di vivere ad un quinto o meno degli Italiani?
Ma perché scrivi queste stupidaggini, Lorenzo?
Io non ho alcun potere per consentire o non consentire.
Usando la potenza dell'esponenziale a base inferiore di uno - il sostegno matematico al rientro dolce - e senza invasioni di milioni di xeno - arriveremmo molto velocemente ad un'Italia meno costipata, sostenibile.
Comunque sono stupide dissertazioni perché quando l'insostenibilità del teratoma umano, anche in Italia, sara' evidente, il tracollo demografico verrà imposto dalla natura.
Del resto cosa già successo proprio in Italia: Alessandro Barbero, La "crisi" del Trecento.
Devo ringraziare Gaia Baracetti, per la segnalazione.
> 1. ci sono tot milioni di auto
EliminaAh, ecco, la politica del disastro compiuto: un po' come esci di casa, ti trovi nel Lombardistan e di dici, tranquillizzandoti, ecco qui x.y milioni di invasori, ormai è così.
Perché si è arrivati a questo problema? Come? con quali misure. Sbrogliare, misurare, individuare.
E poi fare il contrario.
> 3. considero la riduzione del numero delle auto
Quali misure vengono realizzate per ridurre il numero delle auto? sono efficaci?
In ogni caso, che senso avrebbero tali misure se, contemporaneamente, si induce il traffico con una crescita ininterrotta dell'ipertorfia viaria e dell'antiurbanistica?
E' inutile che una persona sfiori il freno a mano se, nel frattempo, aumenta la pressione sul pedale dell'acceleratore.
> teratoma umano
E' un'espressione che utilizzò un tale Fra(ncesco) nelle pagine di questo diario.
E' efficace perché descrive sia la dinamica esponenziale di crescita fuiori di controllo di una popolazione impazzita, sia gli effetti nefasti sull'ospite (il pianeta / biosfera).
Stalle vicino. E se la distanza fisica non lo permette, telefonale. Sii presente per quello che puoi.
RispondiEliminaPurtroppo nessuno puo' davvero farci niente, ma questa è la vita.
A me il topos della madre dolorosa non piace,ma avverto la tua sincera preoccupazione e tenerezza e ti sono vicina.
RispondiEliminaLa mamma non sta affatto bene fisicamente e questo impatta su tutto il resto.
EliminaNon e' molto allegorico, Sara, un luogo di dolore e contrarieta' generici a proposito della vecchiaia in sé,
Invecchiare é un passaggio. ...non tutti ci arrivano, non so dire se sia i meno una fortuna. ...una volta conobbi una signira novantenne che mi disse lamentandosi e anche un pó incazzata che secondo lei la vita era troppo lunga. Rispetto al passato in effetti oggi con l`allungamento dell`età media puó accadere di passare piú anni come vecchi che come giovani. Forse tutto dipende dalla vita che si fa. ...ci si puó arrivare in tanti modi all`anzianità, c`é chi invecchia tutti sommato bene e chi ha dei veri tracolli fisici e mentali. ..spero tua mamma possa affrontare bene questa fase, e comunque é bello che possa sentire il vostro affetto, vivere ancora nella sua casa, tra le sue cose. Spesso gli anziani non se ne vanno per malattie. . ma per solutudine.
RispondiEliminaCerchiamo di stae vicini ai veci.
EliminaCosi' essi ci hanno insegnato, coi nonni, col loro esempio.
Per me e' un po' piu' difficile, vista la relativa lontananza.
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RispondiElimina"La vita: una malattia mortale che si trasmette per via sessuale".
RispondiEliminafrase sentita da un medico
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EliminaPare che ti piacciano le citazioni. Incamera anche queste, se ancora non le conosci:
Elimina"Ma perché dare al sole,
perché reggere in vita
chi poi di quella consolar convenga?"
[Giacomo Leopardi]
Un altro vigliacco, evidentemente. Ma quanti ce ne sono, di 'sti imbecilli?!?
Va be', dai, gli specchi sono insaponati.
EliminaReprimo la tentazione di battibeccare futilmente, per rispetto verso il "padrone di casa".
EliminaLorenzo, mi stai strapazzando un po' troppo Giacomo Leopardi.
EliminaIl romanticismo non fu il kitsch gotico-dark che hai indicato. Tempesta ed impeto, prima di tutto.
L'epoca comunale fu un'epoca aurea per l'Italia.
EliminaE' il modello politico che ho in mente, nella mia utopia delle piccole patrie.
Una cosa per cui non potrei mai essere sìglobal di media scala, come i nazionalisti e i fascisti tra essi.
Se avrai / avrete uno scampolo di tempo, partecipate alla (video) conferenza La "crisi"del Trecento di Alessandro Barbero.
Molto interessante.
Alcune osservazioni sulla questione le ho scritte da Gaia.
EliminaPer te è normale che ci sia questo non-sistema di orribile (im)mobilità catrame e gomma.
EliminaQuindi la morale è che NON si vuole mettere mano ai problemi e ciascuno ha mille mila giustificazioni validissime per far sì che non si faccia nulla, o il meno possibile o quanto finge di cambiare ma non cambia un tubo (e su questo potrei accettare qualche critica al meccanismo delle accise, io sarei, come ho scritto, molto più radicale).
Non so se può aiutare il ragionamento, ma ricordo che qualche anno fa vidi una discussione televisiva nella quale un medico faceva presente che è fisiologicamente normale per un maschio caucasico adulto sano correre per 42 km, mentre mediamente i maschi caucasici adulti sani "scoppiano", ben che vada, dopo un paio di km. Normalità e media, secondo quella linea di ragionamento, non collimano.
EliminaCorrere è normale per le persone adulte sane. Diciamo che non è pratica comunemente diffusa. Personalmente appoggio l'interpretazione del medico che ho ricordato.
EliminaUn altro esempio, altrettanto calzante: calcolare divisioni "in colonna" con valori decimali senza commettere errori è normale per una persona sui dieci anni, mentre mediamente sono una percentuale parecchio rilevante quelle persone sui dieci anni che non riescono a farlo. Anche in quel caso, non c'è un impedimento dovuto ad un handicap o a qualche cambiamento nella fisiologia cerebrale, c'è invece una carenza determinata dall'ambiente. Quella carenza non modifica la normalità della prestazione, mentre ne modifica alquanto l'accesso medio. Cambiando la situazione ambientale, nello stesso campione riemergerebbe la normalità, e mediamente la maggior parte dei decenni interessati sarebbe nuovamente in grado di effettuare i calcoli necessari.
Allo stesso modo, qualsiasi maschio caucasico adulto sano può sviluppare la propria normale potenzialità e correre per 42 km. Magari non in due ore o poco più, magari nel doppio del tempo, può senz'altro recuperare la propria normalità.
Va be', dai. Hai ragione. Come sempre.
EliminaLa malattia della mamma è guaribile?
RispondiEliminaIeri hanno trovato una "massa" che richiede ulteriori accertamenti.
EliminaMia madre, ieri, amareggiata ma comunque saggia, diceva :- Di qualcosa bisogna morire.
Oh cavolo speriamo sia un falso allarme ... Tienici informati!
RispondiEliminaè una delle mie più grandi paure:)
RispondiEliminaBenvenuta triasterisca.
EliminaQual'è il vostro nome? Ho sbirciato un po' profilo e tuo diario (che son di fretta) ma non ho capito come vi chiamate.
Paura: tumore? morte? morte di papà e mamma?
è una delle mie più grandi paure:)
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