Oggi ci siamo persi, nel nostro mare di onde verdi.
Di spazi.
Di silenzi.
Siamo capitati in radure all'ombra fitta di faggi secolari.
Abbiamo attraversato prati e castagneti. Prima coste di ricami vigneti.
Poi nei luoghi della guerra, con i cippi della feccia criminale dei delinquenti, ricattatori dei vivi, ladri dei morti, stragisti delle brigate garibaldi, la loro follia sanguinolenta, sadica che tentarono di imporre. Spero siano, i più, all'inferno.
Allora pensavo alla vita, alla morte, a tutto questo che passa. Come le nuvole, a volte plumbee a volte sbuffi di bianco nel blu, a volte minacciose e scure, accatastate dal grecale, a volte canterine, eteree, spensierate.
Tutto passa. E in pochi chilometri, dalla frenesia macchina liquefacnte no anima, al vuoto, al deserto umano, di ore di camminate senza anima viva, vedevamo, a nord, un po' lontano, la ressa, la follia cementizia costipata.
In pochi lustri il paesaggio agreste dell'Appennino, prati per le bestie, castagne per i cristiani, è diventata bosco e mare d onde verdi a perdita d'occhio.
Come cambia velocemente la vita. In pochi chilometri di spazio, in pochi lustri di tempo.
Nella radura maggiore, una volta acquitrino, probabilmente una fossa tettonica delle molte in Appennino, ecco, lì abbiamo visto quanto è ricca la natura: cardi, cicoria, erba medica, more, felci, garofani selvatici, vitalba, frassini, ontani, e farnie, pioppi neri, sambuchi, castagni, faggi, pecci, abeti bianchi, tarassaco, achillee, ginepri, roverelle, pini neri, ginestre, ginestracci, campanule, tutto ribolliva di vita e verde, là.
Era freddo oggi. Eppure, l'acqua che è arrivata di tanto in tanto, nell'ultime due settimane, ha reso l'Appennino verde come raramente ho visto.
Verde e silenzioso. Ad un certo punto, ci siamo detti, che su quel poggio, lontano, un poco esposto, ci saranno stati dei lupi, essi a vedere noi, noi a non riuscire a distinguerli.
RU→UKR/NNN – Un altro pezzo dell'insieme
22 minuti fa
A volte è bello anche perdersi, anche se io mi spavento sempre un po'. Belle foto, anche.
RispondiEliminaHo sbagliato verbo ovvero lo usai in senso figurato. Abbandonarsi alla natura, al verde, andrebbe meglio?
EliminaNostro senso di orientamento e percezione di posizione mai in crisi, domenica, in quel sentiero di quasi crinale.
ma allora, se è piovuto, chissà quanti bei funghetti saranno spuntati
RispondiEliminaNiente funghi.
EliminaPiovuto qui e là, qualche volta, molto di più rispetto agli orribili periodi di settimane, di mesi di caldo africano a siccità assicurata degli anni passati, ma comunque poco, anche se quel poco ha mantenuto verde la vegetazione.
A sufficienza per la vegetazione, non per i funghi bbboni.
Dovrò attendere la Val d'Aosta per perdermi per boschi, assaporare il silenzio, giocare a nascondino coi raggi di sole tra il fogliame fitto.. ci sarà da odorare, guardare, ascoltare.. in allerta tutti i sensi che la città annichilisce..
RispondiEliminaSignor Franco
EliminaPotete trovare splendidi boschi, molto più selvatici, integri, più di flora e fauna, nei monti dell'Appennino a voi più vicini, nelle splendide e pazzescamente floride e selvatiche montagne dell'Appennino abruzzese, molisano etc. .
In luoghi scevri da scempi e turismo di massa, con arte e cucina decisamente superiori.
Ovviamente senza le altezze delle Alpi Cozie.
Scoprite i gioielli che avete vicini a casa!