Ieri sera sul treno c'era una specie di pseudo ex tossico molto aggressivo che, a quell'ora, tutte le sere tenta di viaggiare per una trentina di chilometri, senza biglietto. Ogni volta si arriva quasi all'intervento alle forze dell'ordine, il treno ritarda, si arriva quasi allo scontro fisico. Io sento le scariche di adrenalina e mi devo trattenere perché... mi piacerebbe intervenire con quella merda.
Domenica scorsa ero in un paese vicino a quello in cui abito, sto passando in auto, vedo un tale che estrae l'ultima siga e caccia il pacchetto per terra. Mi fermo al volo, suono, abbasso il finestrino, inizia una discussione col coglione che mi risponde "pago il comune perché pulisca", gli do del lercio sudicio e vado via, mio figlio che abita in quel paese era molto spaventato.
I kompagni della roba antifascista di Parma hanno stuprato una kompagna. Leggevo in vari loro posti che quello è un gesto fascista (qui una interessante raccolta dei deliri di questi invasati fondamentalisti). Sapete, nel plagio di massa in corso dal sessantotto, il termina fascista viene usato per tutto e il contrario di tutto. Gli anarcocomunistoidi sono, dovrebbero essere "antifa" ma i loro comportamenti, da sempre , sono dissociati, ad una patetica presunzione di superiorità morale si accompagna una condotta etica riprovevole. Più passa il tempo e più mi rendo conto che i rossi sono molto più pericolosi dei neri.
Una società corrotta nella quale la repressione, la pena sono diventate tabù è una società malata.
Una società come quella italiana nella quale si celebra un anno giubilare della misericordia, è una società nella quale si dà saccarosio caramelle, zucchero filato ai diabetici. Siamo all'impazzimento collettivo trombonato da vari esponenti, ad iniziare da Bergoglio (il pesce puzza dalla testa) e da quel professorone cattolico, che l'altro giorno, a Radio1 mattina, affermava che
Il paradosso del politicamente corretto perdonista è che sta creando una sorta di jungla sociale nei quali i più balordi, i più violenti, i peggiori hanno il sopravvento, gli onesti, la parte migliore della società, quella sulla quale grava il peso, la responsabilità del vivere, del fornire soluzioni, soccombe.
La prassi lievista del limitarsi all'identificazione è un propellente eccellente per la diffusione e l'aggravamento del crimine, una vera e propria istigazione a delinquere in grande scala.
Il razzismo ora è pallida cosa rispetto al neorazzismo positivista (v. qui), tutto viene travisato, servito con le buone maniere e reso molto più insidioso perché va proprio a minare le tue difese immunitarie.
Ieri osservavo, in un momento, la versione in linea del Corriere, ormai peggio di Repubblica o Il Manifesto: ad un certo momento ho contato sette articoli di apologia delle migrazioni di massa / società multiroba; non ho avuto tempo per scriverne. La propaganda è martellante, asfissiante, in mille modi diversi. Il giorno prima, di nuovo, la campagna con continua contro Assad e russi, i riflettori allontanati dalle imprese dei "ribelli" siriani per concentrarsi su qualche crimine minore, dovuto a governativi e siriani. Questo mi fa pensare: i cristiani siriani sono con Assad e ciò nonostante, i cattolici sinistranti, i cattocomunisti, i media, continuano nella propaganda "totale" antigovernativa, proislamica.
Quello che è successo a Berlino è uno dei mille segni di senescenza di una società nella quale, i tabù del politicamente corretto, che rappresentano sul piano ideologico le pulsioni masosadiche, autodistruttive, sono il miglior humus per criminali di ogni sorte, fino a quelle organizzate ideologicamente, le serpi islamiche, che proliferano e testano, di volta in volta, se esistano delle capacità immunitarie residue e quanto siano lievi, deboli, esigue. Osservo pensieroso la caparbietà sempre più torva, la dissociazione dalla realtà che si amplia, si acuisce.
Sebbene io stia molto bene, ora, un po' più pacifico con _mlero rispetto all'energia creativa della singolitudine, non posso che osservare nubi fosche e pesanti sulla balcanizzazione multietnica in attuazione.
Un nuovo sottopasso della stazione, costruito nuovo di trinca, con varie milionate di euro, è stato chiuso dopo pochi mesi dall'inaugurazione: era utilizzato da rom per "servizi alternativi" a viaggiatori, specie stranieri, con atti via via più aggressivi fino a furto, scippo. etc. . Non "si possono fermare", così hanno chiuso il sottopasso. Spreco di milioni di euro e il sovraccarico è tornato in quello esistente. Ora, i "doni, ricchezze, opportunità, gioiosi fratelli, multiculturalità, pagatori di pensione islamici" hanno già pronto una luogo che è un budello farcito di viaggiatori e pendolari, nel quale operare la loro guerra santa. Questo è il degrado giorno dopo giorno.
Nell'Europa islamica, una volta che gli invasori avranno avuto la maggioranza numerica, ci sarà un breve periodo di calma sociale, dovuta al ritorno della repressione in seguito all'introduzione della sharia ma sarà di breve durata. In seguito, l'ulteriore crescita della popolazione porterà il sistema ad un ulteriore degrado nella quale scontri sempre saranno sempre più estesi, fino alla guerra totale.
Potete osservare come sarà l'Europa osservando la Siria, lo Yemen o il Burundi di qualche tempo fa.
Se si leggono articoli come questo, capite come tutto ciò sia possibile. Una società nella quali le "intellighenzie" hanno perso il senso della ragione, non può che soccombere.
(via zentropista)
Aggiungo una cosa anche qui, oltre ad averla scritta da Lorenzo.
RispondiEliminaSono andato a leggere parte dei commenti ad uno degli articoli seganalati (qui). Nel caso leggeste i commenti all'articolo citato, potrete osservare che lo scollamento, la forbice tra le elite panmixiste, filomassmigrazioniste (e i media che ne attuano la propaganda) e i loro seguaci, il popolo sìglobal e progressista de La Repubblica, si ampliano sempre più.
Perfino quel popolo fedele alle direttive impartite dall'altro inizia ad essere critico. Ormai le accuse isteriche di fascioleghismo, di razzismo, di populismo, xenofobia (e altre citrullaggini del genere) urlate contro ogni critica, anche garbata, al problema, non riescono più a reprimere il dissenso, a censurarlo.
Io sono sempre stato critico con il_bobbbolo.
RispondiEliminaA me non piacciono i comportamenti di massa perché ritengo che le masse siano mediocri, gregarie, condizionate, manipolabili.
Esiste però una responsabilità morale ma anche etica ancora peggiore nelle elite (si noti che i vertici che dovrebbero essere moralmente superiori, il meglio, non solo non lo sono ma sono peggio; quindi sono due volte peggio, un peggio reale e un peggio topologico, perché sono peggio in una posizione della piramide sociale nella quale dovrebbe essere strutturalmente presente il meglio).
I Lerner, i Mattarella, i Vendola, le Boldrini, le Maraini, i Testa, i Renzi, i Bergoglio, etc. sono maggiormente responsabili di questo sfascio, della distruzione, della corruzione, dello sfascio sociali in atto.
I giornalisti devono portare a casa lo stipendio e quindi scrivono le cose convenzionali, conformi, progressiste, crescitiste, politicamente corretto secondo il pensiero "per bene" di massa, convenzionale, le cazzate che molta gente vuole ascoltare per rimanere tranquilla e speranzosa.
Non tralasciate il fatto che le menzogne e le bassezze allignano tanto a "sinistra" quanto a "destra" e, aggiungo, tanto "in alto" quanto "in basso", con la variante che le menzogne e le bassezze della parrucchiera all'angolo fanno un po' meno danni di quelli che fa un Presidente del Consiglio. Occorre poi considerare la più che opportuna questione del filtro passamerda, per la quale se ai bassi livelli hai il "buono" e il "cattivo" in proporzioni variabilie, a quelli alti si concentra per distillazione solo il "cattivo", nella forma ottime capacità, pessime intenzioni -- il peggio che possa capitare quando si ha a che fare con dei criminali.
RispondiEliminaPotrei lanciarmi in esempi vari, ma lasciamo perdere, ci vorrebbe troppo. Resta il principio generale, che è già fin troppo greve da reggere.
Destra sinistra...
RispondiEliminaLorenzo, tu porti alcune osservazioni di filologia, di etimologia della politica inoppugnabili.
Allora
o - o il linguaggio evolve, e facciamo diventare "destra" la borghesia che non appartiene alla galassia marxista;
o - o introduciamo un termine diverso, che però mal si adatta allo striminzito e assurdo asse lineare "sinistra - centro - destra" a cui si tenta di ridurre la enne-sfera politica.
> ai bassi livelli hai il "buono" e il "cattivo" in proporzioni variabilie,
RispondiElimina> a quelli alti si concentra per distillazione solo il "cattivo", nella forma ottime capacità, pessime intenzioni -- il peggio che possa capitare quando si ha a che fare con dei criminali.
Ecco, messer PigiaTasti, difficile riuscire scrivere meglio.
Menzogne.
RispondiEliminaEra menzognero anche il Partito Dei Ladri. Molto.
Solo che a differenza dei sinistri sinistranti, nei primi, non c'è la tensione "ti voglio salvare contro la tua volontà perché (credo di essere) superiore".
Menzogneri anche i sinistri, ma molto più subdoli.
Dalla sinistra escono comportamenti criminali, disetici, molto più gravi sia perché molto più oggettivamente pericolosi, sia perché ammantati da un moralismo da strapazzo che perçhé trova molti accoliti babbei disposti a seguirlo e a servirlo, a catechizzarlo.
Un'altra possibile classificazione potrebbe essere
RispondiEliminaprogressisti - conservatori - restauratori.
Ma anche questa è relativa.
Ad esempio, una volta preso il potere con una rivoluzione, i rivoluzionari diventano conservatori perché non possono perdere il potere, lo devono "conservare".
Io mi trovo sempre in grossa difficoltà a posizionarmi. Come ecologista - decrescitista, potrei guardare alla destra classica, quella dei latifondi, della scarsa popolazione, delle grandi proprietà terriere che, di fatto, diventano riserve ecologico e contrastano strutturalmente la densità antropica. Ma anche questo sistema non sarebbe scevro da problemi nel momento in cui, ai proprietari, scattasse la fregola consumista, speculatrice, industrialista (si passerebbe dalla padella alla brace).
Inoltre, dal punto di vista concettuale, io ritengo che la terra dovrebbe essere di chi la coltiva, la mantiene, la fa produrre, non di chi ne è proprietario ovvero parassita altrui.
Ogni principio politico ha pro e contro, nessuno ha validità infinita nel tempo o nello spazio.
Il marxismo è dalla sua costituzione un (nuovo) oppio dei popoli, una becera neo religione peggio delle tradizionali delle quali era (ovviamente, competono nella stessa nicchia) nemico.
La quantità di dogmi di questa setta di massa e le posizioni concettuali ostili alla realtà non solo non diminuiscono ma aumentano col passare del tempo (vedi, ad esempio, questa discussione da te).
io penso una cosa che questo capiotalismo si trasformerà in una nuova aristocrazia, stavolta finanziaria, che cercherà di cristalizzare i rapporti di forza tra le elite e il resto della popolazione evitando la mobilità e l'ascensore sociale, piu' o meno come ha fatto il comunismo e in misura minore il fascismo e nazismo. Elite apolide e mondialista, chiaro, in quanto la finanza è l'unico corpo sociale che in maniera efficace puo essere transazionale e puo prendere per il collo interi stati e popolazioni infiltrandosi. La domanda che mi pongo è se il capitalismo abbia una tendenza in se suicida cioè come dice marx si autocondanna alla distruzione per far posto ad altro oppure questa economia governata dalle rendite sia solo un deterioramento del capitalismo o una sua forma aberrante.
RispondiEliminasi ok pero' le elite apolidi decidono di essere occulti per poter mantenere il loro potere. Il tipo di società che hanno in mente non è diversa da quella medioevale. il potere comunque se lo tramandano da padre in figlio, basti pensare alle grandi casate dei banchieri o ai petrolieri arabi, e vivono inoltre separati dal resto della popolazione in una loro casta chiusa. Solamente che è una casta mondiale.
RispondiEliminaIo penso che il vero capitalismo, pur con tutte le contraddizioni unisca l'economia reale e finanziaria in un equilibrio stabile e durevole. Quello che vedo è solo una dittatura della componente finanziaria che nel medioevo era composta dal possesso delle terre ora invece è composto dal possesso delle risorse naturali e dalla moneta
RispondiEliminaUgualizzare, uniformare, annullare le diversità.
RispondiEliminaL'industrializzazione delle società ad ammassi di omologati, indistinti, senza identità, mansueti, castrati, desessualizzati, manipolabili, spostabili, sostituibili, fabbricabili da catalogo, utilizzando donne forno, sfruttabili, sacrificabili.
Prego leggere quest'altra pagina di apologia dell'ugualizzazione al peggio.
Come diceva Massimo Fini, metterlo nel culo alla gente e pure col suo consenso.
> la Storia si muove solo in avanti, è IMPOSSIBILE tornare ad un'epoca pre-industriale
RispondiEliminaMai scritto né pensato alcunché del genere.
Ho sempre detto che la popolazione deve essere sostenibile localmente, ovvero che l'impronta ecologica locale (a livello di provincia/cantone) deve essere non superiore o meglio inferiore alla biocapacità locale.
Certamente questo pone limniti ANCHE all'industria, l'industria in grande per le produzioni globali per un mercato globale (leggere, a proposito, le osservazioni di Agobit sulle produzioni di massa).
Queste industrie NON sono sostenibili localmente.
Sei un disco rotto, Lorenzo, sul tranquillimo antiecologico.
RispondiEliminaInizierai a tirar fuori il pippone dell'entropia, etc. .
Sono discorsi come quelli che fanno i massmigrazionisti "è troppo complicato, non si può fare questo o quello" che diventa "non si puà fare nullo" per i primi, che diventa "si deve sostenere apologizzare, ampliare, acuire, etc. il problema nei fatti".
Esiste un calcolo dell'impronta ecologica che, per quanto si tenti di farlo preciso, è sempre ottimistico (nel senso che trascura alcuni fattori di insostenibilità).
Esistono paesi (come la Canada, Finlandia, Brasile), sempre meno, con un attivo/surplus ecologico sempre minore.
Questo perché consumi & rifiuti sono ancora inferiori.
Beh, i primi due paesi sono ai vertici della qualità vita, non sono mica paesi di elfi mangiacarote.
Molte risorse, poca popolazione, tenore di vita alto.
Ad esempio, l'Italia era 100% sostenibile, per i consumi elettrici, fino (vado a memoria) ai primi anni 50.
Poi lo sciagurato baby boom e l'aumento dei consumi pro capite, l'hanno resa fossilmente dipendendente dall'estero.
Sono casi reali, numeri reali, etc. che smentiscono il tuo negazionismo della sostenibilità.
Più o meno al livello di coloro che la smenano da mane a sera che il solare non sarebbe rinnovabile perché il Sole, come tutto, avrà un decadimento della sua struttura di stella, etc. .
Viviamo in Italia con questa impronta ecologica aberrante perché pigliamo una quantità enorme di risorse dall'estero e pure scarichiamo rifiuti all'esterno.
Tutta un teatrino che finirebbe in poche settimane anche solo con un taglio delle forniture di petrolio e gas.
Basta uno sciopero di tre giorni dei camionisti e qui salta tutto.
Sostenibile, in due parole, singnifica che consumi al più le risorse che sono a disposizione ogni anno e produci al più i rifiuti che quel territorio può biodegradare.
RispondiEliminaLe risorse non rinnovabili (ad esempio i metalli, quasi tutto direi ciò che NON è fotosintesi e ciclo dell'acqua) non possono essere consumate più di quanto siano disponibili da riciclo.
Hai il macchinone che consuma molto?
Dovrà esserci poca gente, perché parte dei campi sono per l'etanolo e parte del territorio sono boschi che biodegradano il biossido di carbonio per i mezzi che manutengono le strade.
Ovviamente non puoi rottamarlo se non ci saranno metalli, vetro, etc. per poterlo rifare.
Altrimenti ci saranno due persone che avranno la stessa auto, oppure due motorini etc. .
Prendere a riferimento dei territori autarchici, chiusi o quasi: la popolazione vive al tenore al quale è possibile vivere, altrimenti schiatta (o emigra, ma questo comporta problemi altrove).
Prego notare che il pianeta è finito e quindi non può che essere "autarchico" (energia a parte).
E' un fatto.