lunedì 18 agosto 2025

In punta di ortogneiss

 Appena la temperatura è scesa di qualche grado, ci siamo permessi un'uscita un po' più impegnativa. Una cima qui negletta (richiede qualche passaggio in 2o, 3o grado), scorbutica. Direi anche selvaggia: dal libro di vetta, direi una trentina di firme, in un anno, dal 17 agosto 2025. Ovviamente, anche qui, da camminare alcune ore, i più non ci pensano neppure. Silenzio e spazi e il giardino alpino, che meraviglie. Poi, dal passo in sù, vista mozzafiato. Ripagano di ogni fatica.
Senza il caldo merdo, Rosa Canina ed io abbiamo ripreso energia e forze.



Laghetto glaciale. Solo salmerino alpino, peraltro in forte sofferenza per le temperature sempre più alte in estate. La copertura nuvolosa ha prodotto una foto non esaltante ma..., ci ha portato temperature meno calde!

La vetta, proprio una "cima" nel senso, che sopra, ci saranno stato un paio di metri quadrati scarsi, tutt'intorno le pareti scoscese, come sulla punta di un cono. Qui vista verso sud-est e la piccola croce, portata su da qualche gagliardo dell'Alpenverein altoatesino,

Al ritorno, una foto alla nostra vetta. Da destra, pregiato sasso in ortogneiss :): il secondo corno è stata la nostra cima. Al ritorno, mi sono fatto anche il primo corno (da destra) mentre Rosa Canina e suo figlio mi aspettavano sul pratone. Il figlio di Rosa Canina NON ha voluto salire sul 3o corno con me, la vetta principale. Abbiamo quindi rinunciato.

A bordo del 1o grande gradino glaciale, sonnecchiavo nello spaparanzo, ho sentito un sordo rumore: brontolio di qualche tuono lontano?
 No, calpestio di 'ste belle bestie! Le capre, assai curiose, si erano affacciate a scrutarci. Che bella sorpresa!


venerdì 15 agosto 2025

Norme disuguali

Non c'è nulla che sia più ingiusto quanto far parti uguali fra disuguali.
Lorenzo Carlo Domenico Milani Comparetti

Prendiamo 'sto capostipite del pensiero della sinistra (cattolica) utilizzato quando lo ugualismo non funziona per imporre la propria visione politica.
Non si dovrebbe applicare le stesse leggi per persone così diverse, "non si possono far parti uguali tra disuguali".

La statistica è impietosa e il numero di gravi crimini commessi da gruppi, etnie specifici ha evidenza che solo i cocciuti ideologici vogliono negare.

In Italia esiste questa sinergia al peggio tra il perdonismo cattolico (un'ave e un pater e domani puoi continuare a fare ciò che mi stai confessando, senza alcuna conseguenza pratica) e il grimaldello usato dai sinistranti per la devastazione della società civile (skifosa, piccolo borghese, fascioleghista, patriarcale bla bla bla bla bla) necessaria per i loro nuovi mondi, che è l'applicazione di norme oggettivamente lievi, inefficaci, addirittura apologetiche, di fatto, norme criminogene, norme che permettono ai sinistrati di soddisfare il loro storico sadismo verso la società degli ingegnosi, operosi, capaci parassitati.

Non puoi applicare ai rom/sinti leggi sulle quali essi basano la propria attività criminale col conforto della certezza dell'impunità, leggi fatte per i mansueti, bonaccioni autoctoni.

La legge deve essere efficace e contenere il crimine, educativa tramite le pene (ancora, a sinistra, il pensiero dei terroristi comunistici "Colpirne uno per educarne cento").
Per essere umanamente comprensiva delle umane debolezze, deve essere progressiva, permettendo di discriminare tra sbaglio e ripetizione malevola.
La pena, il lato repressivo e curativo, ecologico, deve essere certa, più celere possibile, se non immediata.
Aggiungiamo la sinergia al peggio tra stupidità di leggi farlocche, inapplicabili, buonistiche, lievistiche e i farraginosi elefantiaci procedimenti "in punta di diritto" coi quali l'autoreferenziale sinistrante magistratura impone i propri piani politici, sovraordinandosi ai due altri poteri di uno stato liberale, giocando su cavilli, tecnicismi, cambi tattici di ordinamento in modo da attuare, parrucconamente, la in-giustizia (in occasione dei funzionamenti delle fornaci urbane nei recenti picchi di calore africano, a proposito della mancanza di alberi in città, un commentatore del FQ osservava, argutamente, che sono proprio il responsabili del verde pubblico in città i più  efficaci attuatori della loro rimozione o che impongono "urbanistica" senza un filo di erba, esattamente lo stesso ritornello dei magistrati compagneschi attuatori di ingiustizia e di legalità illecite).

La progressione non esiste nel caso delle borseggiatrici rom/sinti che esprimono molto chiaramente, perfino in interviste, i loro intenti criminali, certe della impunità, alla decima gravidanza scampagalera (l'erba cattiva si riproduce più di quella buona e la scaccia).
L'equità non esiste nel caso di minori usati volontariamente a scopi criminali per la loro impunibilità. Il discrimine razzistico rispetto alle famiglie dei "gagi" autoctoni è palese: interventi pesanti da parte dei servizi sociali fioccano subito per gli inferiori "stanziali", non vengono adottati se non, forse, a posteriori, nel caso di lunghe sequenze di reati progressivamente più gravi per i minori "nomadi" e i loro genitori, se non nel caso che la gravità sia tale da riuscire a far rumore mediatico nel fracasso di base. Paradigmatico il magistrato che ha rispedito i quattro ladri e assassini a... coloro, la famiglia, i mandanti, che li ha cresciuti così.

La caratterizzazione degli stupidi è di applicare ripetutamente lo stesso metodo fallimentare sperando che esso porti a risultati senza alcuna modifica del contesto, nell'esibire orgoglionamente leggi criminogene, sfasciasocietà come leggi di progresso.
Da questo punto dovremmo pensare ad una società stupida, di cretini.
Purtroppo il problema è più grave: il cretinismo ideologico si accompagna col masochismo cattolico e col sadismo dei sinistranti. A livelli più alti a piani di ingegneria sociale demolitrice.
Per questo le due correnti politiche ,  catttosinistri, sinistranti, nascondono, negano, rimuovono precipitosamente le osservazioni di don Milani quando si pensi di differenziare le norme per i disuguali, in modo da renderle efficaci anche per essi.
In questo caso i sinistranti ritornano immediatamente al demenziale ugualismo.
La sinistra ribaltata ovvero la pseudo destra, sguazza negli stessi motivi antipolitici, antisociologici ricorrenti, solo su piani diversi: il garantismo parte dall'alto, si applica alle castalie di intrallazzanti e di conseguenza si propaga verso il basso. La Russa si esalta per la unanimità nell'approvazione della legge sui "femminicidi". Questo governo democristiano non ha fatto un minimo tentativo uno di abolire la nefanda legge Sandra Zampa, parlamentare PD, sugli invasori non accompagnati, che assicura ai "minori" (?) nordafricani un meraviglioso e rilassante, piacevole ambiente di lavoro, basato su certezza di impunità e non-rimpatrio. Non si trattano i disuguali come tali, li si ugualizza ai minori italiani.

Il degrado attira e genera degrado: al peggior sinistrismo si aggiunge la etichettatura mendace di "destra". Definirsi destra ed essere sinistra è proprio una cosa di sinistra.

mercoledì 13 agosto 2025

Prisma nero

In questo caldo infernale oggi c'è ne siamo andati su. Il solito pezzo, dalle malghe al passo, quasi solo fatica. Vedo, nel passare degli anni, i larici che crescono, le mucche che diminuiscono. Dopo Vaia e bostrico, ora qualche latifoglia; per quanto tardi la provincia ha cambiato la pessima politica monocolturale del peccio. Ora crescono betulle, frassini, sorbi degli uccellatori, qualche faggio, più  sotto. Il bosco misto è molto più  sano, forte, bello, ricco.
Arrivati al passo, Rosa Canina e "futura nuora" si sono sparapanzate lì, il figlio di mia cugina, il figlio di Rosa Canina ed io siamo saliti, fuori sentiero, per quella splendida piramide di micascisti scuri, quasi neri, fino in cima. Posto da camosci, quello, oggi nessuno, solo una coppia di corvi e una poiana del cui nido ho sentito il fetore. Alla base delle falesie, degli strapiombi  sui quali i rapaci nidificano, non c'è cosa più ributtante delle loro deiezioni carnine putrefacentisi.
Eppure, anche questa nota olfattiva pessima, non è che parte della fantasmagoria della natura, specie su queste vette selvagge, umanamente deserte: nella settimana di Ferragosto non un alpinista uno a parte noi tre.
Lassù la bellezza sul cuore delle Alpi Retiche.
Amo molto questo prisma di roccia nera, questa vetta scorbutica, selvaggia.
Qui penso al Signore delle Cime, al suo Regno di cui siamo parte.

Ogni anno che passa noto sempre più la rapida risalita della quota sommità dei larici: piccoli ne abbiamo visti molti oltre i 2e5, quasi 2e6.

domenica 10 agosto 2025

La zent (la gente)

Che cos'è questa valle per una famiglia che venga dal mare, che non sappia niente della luna e dei falò?
Bisogna averci fatto le ossa, averla nelle ossa come il vino e la polenta, allora la conosci senza bisogno di parlarne.

Cesare Pavese

domenica 3 agosto 2025

Verde freddo

 Oggi ci siamo persi, nel nostro mare di onde verdi.
Di spazi.
Di silenzi.
Siamo capitati in radure all'ombra fitta di faggi secolari.
Abbiamo attraversato prati e castagneti. Prima coste di ricami vigneti.
Poi nei luoghi della guerra, con i cippi della feccia criminale dei delinquenti, ricattatori dei vivi, ladri dei morti, stragisti delle brigate garibaldi, la loro follia sanguinolenta, sadica che tentarono di imporre. Spero siano, i più, all'inferno.
Allora pensavo alla vita, alla morte, a tutto questo che passa. Come le nuvole, a volte plumbee a volte sbuffi di bianco nel blu, a volte minacciose e scure, accatastate dal grecale, a volte canterine, eteree, spensierate.
Tutto passa. E in pochi chilometri, dalla frenesia macchina liquefacnte no anima, al vuoto, al deserto umano, di ore di camminate senza anima viva, vedevamo, a nord, un po' lontano, la ressa, la follia cementizia costipata.
In pochi lustri il paesaggio agreste dell'Appennino, prati per le bestie, castagne per i cristiani, è diventata bosco e mare d onde verdi a perdita d'occhio.
Come cambia velocemente la vita. In pochi chilometri di spazio, in pochi lustri di tempo.

Nella radura maggiore, una volta acquitrino, probabilmente una fossa tettonica delle molte in Appennino, ecco, lì abbiamo visto quanto è ricca la natura: cardi, cicoria, erba medica, more, felci, garofani selvatici, vitalba, frassini, ontani, e farnie, pioppi neri, sambuchi, castagni, faggi, pecci, abeti bianchi, tarassaco, achillee, ginepri, roverelle, pini neri, ginestre, ginestracci, campanule, tutto ribolliva di vita e verde, là.
Era freddo oggi. Eppure, l'acqua che è arrivata di tanto in tanto, nell'ultime due settimane, ha reso l'Appennino verde come raramente ho visto.
Verde e silenzioso. Ad un certo punto, ci siamo detti, che su quel poggio, lontano, un poco esposto, ci saranno stati dei lupi, essi a vedere noi, noi a non riuscire a distinguerli.



mercoledì 30 luglio 2025

Sassifraga


Scese le temperature, domenica, Rosa Canina ed io siamo tornati a camminare in montagna. Finalmente!
Salendo per quella cresta sono incappato in questa sassifraga, forse oppositifolia. Rara qui in questa zona di Appennini. Proprio bella e florida! Anche molti garofani selvatici qui ne appare uno a farle compagnia.

martedì 22 luglio 2025

P S P

 A me_mi sembra che tutta 'sta gioia per il Belpaese che attira riccastri sia un po' scema e un po' puttanaggio.

È risaputo dal XVI secolo che l'afflusso di ricchezza (oro, argento, in quel caso, dalle colonie spagnole) ha gravi effetti inflattivi. Ovvio che tu venga espulso dalla cricca dei milionari e dalla città a causa di tutti gli effetti speculativi a cascata.

Il puttanaggio è quello di credere che dal banchetto sopra qualcosa caschi sotto, molto poco per la folla che si accalca e pesta, sotto. Apri le gambe, esso si svuota i coglioni, poi ti caccia via, avanti la prossima, quando saranno di nuovo pieni. 

Il denaro è uno straordinario attrattore dei più incredibili peggi. Difficile pensare che l'Italia  possa fare eccezione. Molti boccaloni leggono i pettegolezzi sulla Ferrari di quello, sul vestito di nozze di quella che ha sposato quello, sul panfilo da x.y decametri dell'altro.
A parte la insalubrità di quest roba per la mente, anche dal punto di vista puramente egoistico, non capisco questa bramosia nel sentirsi pezzenti, scemi e puttane.

Ma io sono un disadattato sociale