mercoledì 10 settembre 2025

Disabitantisi

Negli ultimi tre giorni siamo stati poco nelle spiagge della riviera perché ci siamo dilettati con l'entroterra e i borghi che la caratterizzano, alcuni  come Pietrasanta, con molta arte medievale e rinascimentale. Altri semplici borghetti, accanto ai castagni, alle erte coste, col silenzio, il panorama di onde verdi intorno e il cippettio degli uccelli. Centri disabitantisi in questa incompatibilità tra economia e ben-vivere. In questo, una semplice micropiazza con un oratorio mariano, aperto. Pietre, dipledenie, qualche santo al quale votarsi. La Bella Italia minore, un po' in decadenza, con qualche tentativo di restanza.

sabato 6 settembre 2025

Dovere

(unuomoincammino)

  • Non ci sono cose grandi o piccole: c'è il dovere.

Qui il demonizzato fasciofascismo emerge, a paragone cristallino, rispetto alla sinistra, demagogica, metafisica dei diritti (inesistenti) pone il fuoco sul dovere, semplicemente un tabù nel mondo di ebeti, creduloni, cicale, cialtroni e furbastri.

Tra dovere e reddito di fancazzanza voi scegliete pure il secondo.

Tre e tre


Siamo in Versilia per tre giorni.
Primi tre giorni nella Maremma selvatica pure a mare.
Ora, colla mamma di Rosa Canina, qui, nel luogo dove ella passò alcuni periodi di vacanza in passato. Qui è una linda ordinata elegante (?) curata serviziata giardinata turistica cittadina litoranea [in cui non tornerei].
Mi piacciono di più i posti selvatici, antichi ma per cuore ed affetti, per i veci cari che se ne andranno, si fa così, assecondare i loro desideri.
Per noi disadattati sociali forse anche un po' di esercizio, erano lustri che non passav(avam)o, per diletto/diporto, qualche giorno in albergo con i riti, le prossimità,  i tempi, i ritmi di un albergo. Albergo settantone che porta i segni del tempo: lessi commenti al vetriolo nelle recensioni. Ci sono le rughe, si notano, in vari punti, usura e manutenzione incompleta. Eppure è dignitoso e pulito (con una eccellente cucina), anche se incompatibile col nuovismo richiesto nervosamente da coloro che formano la società [pseudo] signorile di massa. Vorrei vedere abitazioni e condomini dei criticoni.
Noi ci stupiamo perché siamo veramente fuori dal mondo: casualmente ero alla recezione, arriva una famiglia, i genitori diciamo due lustri più  giovani di noi, un figlio adolescente. Insomma, persone che si suppone abbiano qualche strumento a disposizione. Cercavano soluzioni al problema del parcheggio a pagamento salato interrogando la titolare. La soluzione si chiama pedibus calcantibus, due minuti a piedi verso l'interno ci sono aree di sosta libere. È molto facile.
Noto sempre più spesso queste regressioni rispetto alla capacità di osservare la realtà e risolvere problemi elementari.
In Maremma, leggevo i tratti comuni di saccheggi e distruzioni da parte di saraceni/turchi in tutti i tre splendidi borghi fortificati che abbiamo visitato con grande diletto. Quelle genti superarono difficoltà che neppure immaginiamo.
Tempi assai aspri che hanno lasciato bellezza, arte e natura.
Ieri ho fissato l'asta verticale sulla quale si muove la cornetta della doccia. Eppure qui la non-ancora-suocera è felice e lo si vedeva, in volto. 
Noto le rughe del tempo e che da questo epoca di abbondanza non rimarrà nulla di bello a coloro che seguiranno. Quel che non faremo noi farà la teppa di invasori barbari cialtroni nordafricani, nipoti nipoti nipoti di quelli che saccheggiavano, amazzavano, deportavano. La storia si ripete.

Ho "dimenticato" il furbofono in camera, più volte, in questi giorni. Poche (eufemismo) foto. Qui sopra, una sola, in notturna, in un cantone d'incanto, presso le mura (prima pisane poi aragonesi) di un borgo di pescatori.

lunedì 1 settembre 2025

Felicità

 Dopo due anni e rotti mi ha fatto tanto piacere cenare con UnBipedinone, in una sera della settimana, come ai vecchi tempi 
Felicità!
:)

lunedì 25 agosto 2025

Cinque cime

 La nostra ultima scarpinata, venerdì 22 agosto. Uno sforzo iniziale, per portarci dalla malga ad un passetto/forcella. Poi tutto crinale; amo camminare per i crinali, la bellezza del panorama distrae dalla fatica, attraversare, salticchiare, arrampicare creste, morene, macigni, piastre, cenge è un gioco divertente da fare. Dall'auto all'auto, anello, 9 ore (di cammino nette saranno state 7 e mezza).

Camminata con le nostre cinque cime (in realtà quattro e sette ottavi, visto che la penultima, senza nome, viene tagliata fuori dalla traccia/sentiero a ca. una trentina di metri dalla vetta).
Rosa Canina ha preferito rimanere a casa per alcune incombenze, con me _zzz con la morosa.

La prima vetta, con _zzz.

Vista a ponente dalla croce della prima in vetta.

Uno sguardo sul crinale opposto) dalla forcella prima della quinta e ultima vetta.


La quinta vetta è preceduta da un gendarme e parte della via è ferrata qui. Ho evidenziato i segni marcavia.

Vista dall'ultima vetta, verso ovest-nord-ovest. Ghiaccia e vedette praticamente spariti.

Penultima malga, durante il ritorno: il contrasto tra il verde (fogliame) e il rosso (fiori) dei piccoli garofani era pazzesco (l'immagine non rende minimamente il contrasto). Anche gli stalloni, qui, hanno qualcosa di bello.


giovedì 21 agosto 2025

Povero Cristo


Devozione popolare, un povero Cristo tra una legnaia e l'abbeveratoio per le bestie. Materiali poveri e fiori, legni scuriti e scavati dal sole. Eppure trovo grazia e bellezza straordinarie in questo angolino minore, tra i masi tirolesi.

lunedì 18 agosto 2025

In punta di ortogneiss

 Appena la temperatura è scesa di qualche grado, ci siamo permessi un'uscita un po' più impegnativa. Una cima qui negletta (richiede qualche passaggio in 2o, 3o grado), scorbutica. Direi anche selvaggia: dal libro di vetta, direi una trentina di firme, in un anno, dal 17 agosto 2025. Ovviamente, anche qui, da camminare alcune ore, i più non ci pensano neppure. Silenzio e spazi e il giardino alpino, che meraviglie. Poi, dal passo in sù, vista mozzafiato. Ripagano di ogni fatica.
Senza il caldo merdo, Rosa Canina ed io abbiamo ripreso energia e forze.



Laghetto glaciale. Solo salmerino alpino, peraltro in forte sofferenza per le temperature sempre più alte in estate. La copertura nuvolosa ha prodotto una foto non esaltante ma..., ci ha portato temperature meno calde!

La vetta, proprio una "cima" nel senso, che sopra, ci saranno stato un paio di metri quadrati scarsi, tutt'intorno le pareti scoscese, come sulla punta di un cono. Qui vista verso sud-est e la piccola croce, portata su da qualche gagliardo dell'Alpenverein altoatesino,

Al ritorno, una foto alla nostra vetta. Da destra, pregiato sasso in ortogneiss :): il secondo corno è stata la nostra cima. Al ritorno, mi sono fatto anche il primo corno (da destra) mentre Rosa Canina e suo figlio mi aspettavano sul pratone. Il figlio di Rosa Canina NON ha voluto salire sul 3o corno con me, la vetta principale. Abbiamo quindi rinunciato.

A bordo del 1o grande gradino glaciale, sonnecchiavo nello spaparanzo, ho sentito un sordo rumore: brontolio di qualche tuono lontano? No, calpestio di 'ste belle bestie! Le capre, assai curiose, si erano affacciate a scrutarci. Che bella sorpresa!