'nzomma ad un certo punto invito una tale che fa una viso un po' storto così- Minchiassignora è forse disturbata colleovaje girate?!? Boh vediamo. Le chiedo come si chiama (_ara) le dico per rompere un po' il ghiaccio che ora ci provo a capire il vals _arese. Mi guarda un po' così ancora.
Insomma 'sta qui mi pianta scocciatissima lì in mezzo a metà del terzo tango della tanda, una tipa colpendola con il suo tacco le aveva fatto traboccare il vaso ovarico. Ballava con un braccio molto rigido, provato a proporle un paio d volte un ammorbidimento, macché. E poi con 40° circa di apertura, non frontale, simmetrica. In un corso recente con Fausto Carpino e Stephanie Fesneau ci avevano spiegato che quella posizione è pessima per gli ocho metà dei quali (quelli a destra) non vengono. Appunto. Insomma malcontenta, ballava male e (rispetto all'etichetta del tango) pure screanzata. Ahaha, ma cosa si fa con queste? Stasera farò un paio di domande tecniche ai miei maestri. Che devo scrivere su Quattrotacchi?
Ridiamoci su. tutto sommato fa esperienza tanghera pure questo.
(kambras)
I rischi che si corrono a ballare con le sconosciute...
RispondiEliminanon posso credere che leggi la cucina italiana
RispondiEliminaIeri ho chiesto al mio maestro della città chiarimenti sul tipo di abbracci. Quel tipo di abbraccio e postura è semplicemente pessimo (forse appreso andando a corsi di altri maestri che dopo un anno di tango pensano di potersi mettere a insegnare) e quindi sbagliato.
RispondiEliminax Vagabonda:
Leggevo in Vita Liquida di Bauman (cap. 4, Rifugiarsi nel vaso di Panoora. Ovvero: paura, sicurezza "and the ciru") che uno degli antipattern è il rifiuto dello spazio pubblico e dei pro che ci sono nell'incontrare dei non-noti, dei non-conosciuti e della privatizzazione - riduzione di esso.
Sensa la tipa non avrei avuto occasione di migliorare e, fondamentalmente, pure di rinforzarmi, di radicarmi (parlo dal punto di vista tangherico).
x MiaPerfidia:
A casa i volumi dell'enciclopedia de La Cucina Italiana sono miei cocchi cari e quando posso me li leggo sì.
Ciao Civetta! :)
Civetta, sai che con la messaggeria di Splider è andato perso il messaggio con cui mi scrivevi l'URL nuovo del tuo diario che ricordo solo era su wordpress.
RispondiEliminahttp://adgredior.wordpress.com/
RispondiEliminafa cagare quell'enciclopedia, ce l'ho pure io ma non serve a niente.
poi le ricette sono dei pacco.
meglio sale&pepe per gli occhi, ma io poi cucino in tutt'altro modo.
Non è un cicettario, è un'enciclopedia che contiene, per il tema trattato, un po' di ricette.
RispondiEliminaPoiché il sapere il cibo è strettissimamente legato a lavorare il cibo, a me garba. Leggo della storia della bgan cauda e poi me la faccio, magari con un primo ligure e poi un dolce walser, così da seguire in tavola il percorso di quei carri di acciughe salate.
'nzomma, per come lavoro io in cucina mi trovo bene.
Anche perché è una parte delle fonti, altro viene dai contadini del gas o dai quali compro direttamente (come una ricetta di tortiglioni alla borraggine che ho già migliorato, mi hanno portato il mazzetto di borraggine e anche il risultato di come l'avevano lavorata con la pasta).
Oh grazie per l'URL.
Ecco, quale nome strano lì...
ei quale nome strano?! adgredior
RispondiEliminaè l'etimo da cui aggressività.
che significa andare verso.