Sabato primo pomeriggio quando me ne sono andato via, ho pianto a lungo in in auto, come una vite tagliata.
Li ho visti lassù mamma sul poggiolo di sopra e papà su quello di sotto, a sbracciarsi per salutarmi e poi farsi piccoli mentre andavo.
Una notte li avevo sorpresi addormentati ancora colla luce accesa. Mia madre con la bocca aperta, un po' pallida, ho visto Sorella Morte che piano si sta avvicinando sul suo volto. Sì, invecchiano le mie radici e lo percepisco e il mistero della mortevita si fa sempre più profondo.
Sono stati così teneri e affettuosi nonostante le loro dinamiche a volte così burbere, ruvide. Si sono fatti in quattro e con tutto il cuore e con generosità con ciò che hanno. Mi sono trovato del tutto vulnerabile e questo arrivederci che ne toglie un altro al cestino di quelli ancora disponibili è stato come un coltello caldo nel burro. Mi mancherete molto, papà e mamma.
lunedì 27 agosto 2012
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