Nel viaggio di Pasqua a trovare i veci per strade e stradine della Val Padana, specie all'andata, abbiamo visto cosa viene dopo il consumo di territorio per capannonizzazione: molti, moltissimi capannoni e stabilimenti e robaccia varia vuoti, in disuso, già ammalorati (vetri rotti, scritte colle bombolette, grondaie divelte, rovi, tetti colabrodo, rifiuti, etc.). Non che questo squallido degrado sia di lezione: la Val Padana è tutto un tumore di reti arancioni che indicano che il tumore dei capannoni è più vivace che mai, altro schifo in arrivo con altri "nuovi" ruderi dello USA&getta del territorio.
Qui nel capoluogo c'è la solita resistenza vana al fatto che gli ultimi francobolli verdi non vengano ricoperti di asfalto e cemento: in questo caso un ampliamento e rifacimento di una scuola. Non si capisce perché non venga rifatto (anche ex-novo, via demolizione) quella esistente. Il fatto comico è che tutto questo viene spacciato come green.
Passano i lustri e questa follia distruttiva, questa metastasi, si rinvigorisce, rinnova, moltiplica.
Coso, la Padania non è cosi per via di una invasione di omini verdi di Marte, è cosi perché i Padani non sanno immaginare e non sanno fare niente di meglio.
RispondiEliminaD'altra parte, siamo passati dal medioevo al "boom economico" nel giro di pochi decenni e non c'è stato il modo di cambiare l'antropologia. Tanto più che non era nell'interesse di nessuno, i nostri aristocratici meridionali da sempre signoreggiano servi della gleba, mandano i bravi a sottomettere i riottosi e nello stesso tempo leccano le scarpe a regnanti stranieri. I compagni hanno sempre fatto lo stesso con la chiesa dei Soviet. Gli stranieri non hanno motivo di volere una Italia diversa.
Non vedremo niente di meglio nel corso delle nostre vite. Ci vorranno secoli e chissà quali cataclismi.
Sì, questione ecologica o antropologica più che culturale.
EliminaLo scempio cementificatore si vede a tutte le latitudini/longitudine, culture, etc. .
Qualcosa simile allo "arraffo il più possibile ora e chi segue si fotta!".
I risultati sono pessimi.
Purtroppo.
UUiC
Secondo me è un po' come il celebre aforisma della rana e dello scorpione. Lo scorpione chiede alla rana di portarlo sulla schiena dall'altra parte del fiume, la rana accetta. In mezzo al fiume lo scorpione punge la rana che gli chiede "perché mi hai punto, morirai affogato anche tu" e lo scorpione "non posso farci niente, è la mia natura".
EliminaEcco, la gente è diseducata dalla nascita per fare come lo scorpione, non sa immaginare altro quindi non sa fare altro. Non si divertono nemmeno, semplicemente è la loro natura.
Pensa quanti capannoni verranno riarrangiati ad ospitare parte delle 500mila nuove risorse volute dal Governo Meloni.
RispondiEliminaSì ...
il caso della scuola di 051 è semplicemente mostruoso, più che assurdo.
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Tutti gli angoli verdi residui delle città finiscono per essere cementificati. Il riempimento (fill-in nella urbanistica anglofona) è tanto più virulento tanto più la città è grande e i francobolli verdi necessari.
EliminaEconomia della "estinzione", più la risorsa è rara più viene distrutta.
UUiC
Capannoni ,per non parlare di strutture iniziate e mai terminate e quelle terminate e inutilizzate.
RispondiEliminaUn tempo si viveva in dieci in una casa, oggi abbiamo tante strutture senza che ci viva nessuno.Stiamo parlando di "progresso",ma chi lo riconosce?
Questa continua costruzione distruttiva di terreno verdi
Elimina... di terreni verdi abbassa drasticamente il valore dell'esistente inutilizzato.
EliminaIn altre parole mettono le mani nei portafogli di tutti i proprietari immobiliari.
Evidentemente va bene, siamo in tre gatti a renderci conto di 'sto tumore.
Boh.
UUiC
il consumo di suolo è un'ottima speculazione gli alberi e il verde nella nostra economia colonizzata dall'agroalimentare e dalle industrie farmaceutiche sono solo terreno sprecato
RispondiEliminaAccumulo anticipato della sommatoria di alcuni degli infiniti redditi futuri.
EliminaPer quanto rilevante, la sommatoria "anticipata" è misera cosa.
Un ottimo modo per impoverirsi a medio/lungo termine.
Paion tutti contenti. Mah.
UUiC
Il paradosso è che questo non succede più. Resti mummificati che non si biodegradano e rimangono tale e quali per decenni nei condomini loculari.
RispondiEliminaIo vorrei diventare un bell'albero, Filippo.
UUiC