Scrivo velocemente su questa eccellente opera di Matt Ridley. Avrei voltuo dedicare un po' più tempo a un libro straordinariamente fitto di spunti interessanti (la prima a segnalarmelo fu
Ameya G. Canovi) risultato di una rigorosa ma... questo volume è da tempo non più acquistabile e i tempi di restituzione alla biblioteca mi hanno fregato.
Il sesso come riproduzione sessuata che comporta la divisione in generi non è il metodo più economico per per riprodursi. Perché gli organismi superiori sono arrivati a questo meccanismo riproduttivo?
Il primo terzo dell'opera analizza cosa è successo a livelo genetico (un po' ostico per chi non ha particolari conoscenze di biologia come me). Sostanzialmente un meccanismo per "fregare" i parassiti (anche microbiotici o nanobiotici) ha avuto conseguenze sui meccanismi riproduttivi, evolutivi e competitivi ed etologici. Lo sguardo non può non finire sul primate Homo (io faccio ho una certa intolleranza ad utilizzare il Sapiens Sapiens, preferisco lo Stupidus Stupidus sartoriano) e sulle sue caratteristiche peculiari.
Conflitto - dal livello genetico fino a quello macroscopico - tra interessi e bene comune ed elementi che cercano di approfittarne a spese di patrimonio e risorse comuni, differenze e peculiarità di genere (lo stesso autore è assai critico su certe derive del politicamente corretto che vogliono negare l'evidenza dei risultati di milioni anni di evoluzione e differenze evidenti), caratteristiche evolutive, seduttive e sessuali di varie specie in realzione alla loro socialità, comportamenti di genere sessuali e non, conflitto tra natura e cultura, le origini (in parte truffaldine e in parte legate alla convivenza di lungo periodo per l'allevamento della prole) dell'intelligenza (superficiale) di homo, natura poligamica dell'uomo e monogamica della donna (interessante il confronto dei comportamenti nella comunita' omosessuali, in quella lesbica e in quella maschile). Spassosi alcuni passaggi in cui le caratteristiche di homo o di altre specie vengono descritte come se fossero gli elementi dell'altra specie ad osservarle ed enumerarle.
Il principio della Regina Rossa osserva che la competizione porta ad un cammino in cui non puoi non essere ion compagnia dei competitori con piccoli vantaggi o svantaggi continuamente annullati dalle contromisure intraprese dagl avversari.
A leggere l'opera di Matt Ridley
non c'è da stare particolarmente sereni: la cultura tende a fare poco e non riesce che a a scalfire comportamenti che sono biologici e frutto di milioni di anni. La politica non dovrebbe ignorare questa caratterizzazione dei comportamenti su grandi numeri, cosa che tende purtroppo spesso a fare o per interessi di pochi o per astruse posizioni culturali e culturaliste che sono insostenibili perche' artificiose, innaturali.
La Regina Rossa. Sesso ed evoluzione
di Matt Ridley
collana Saggia Mente
Edizioni Instar
Secondo il mio modesto parere la donna non ha una natura cosi' diversa dall'uomo, non ha molto senso la dicotomia donna-monogamica/uomo-poligamico, ma per motivi evolutivi, la donna ne sceglie uno tra tanti, quello che gli sembra migliore geneticamente per la propria prole. L'uomo invece, siccome deve tramandare i geni, ne sceglie molte, per avere piu' possibilita' di riuscire nell'intento. Questo non significa che alla donna non piaccia giocare con molti uomini. Quando ne quando ne sceglie uno, e' perché lo considera il migliore tra tutti. ^_^.
RispondiEliminaDetto molto bene.
RispondiEliminaLe femmine di homo possono avere, da un rapporto, conseguenze che durano molti lustri. Non hanmo interesse/giovamento ad accoppiarsi con molti maschi. Questo a livello di biologia evolutiva. Poi c'è la cultura e... gli anticoncezionali.
[ http://taccuinodiemel.blogspot.it/2013/07/deep-red-faber-est-suae-unaquisque.html ].
RispondiEliminaElegia del rosso, il racconto che hai indicato. Il racconto è, in realtà, piuttosto nero per quel pessimismo (drammatico) che esprime.
RispondiEliminaGioco inutile la vita? Mmh.
Mi sembra un soggetto che si punge con gli aghi, per recuperare sensibilità e sensualità.
RispondiElimina(8/
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