mercoledì 4 novembre 2015

Guillermo e Mariela

Nelle ultime settimane avevo fatto la lunga: casa, lavoro, palestra, milonga e poi a casa. Ieri, visto l'appuntamento importante della serata, sono ritornato alle consuetudini precedenti, sacrificando la palestra: sono tornato a casa, cena, riposo per un'ora e un quarto - che fatica poi alzarsi, la sveglia ha lavorato parecchio! - e poi in milonga. Ecco, la differenza è macroscopica: dal ballare stanco e in modo grigio, impreciso a... una policromia esagerata. Arrivare in milonga (più) risposati e con una buona birra non è un dettaglio. Il tango rimane impegnativo per essere affrontato in condizioni psicofisiche così così: ieri ne parlavo e... non è affatto una percezione solo mia. Riconfermato, ancora una volta, il suo essere amante dispotico e possessivo.

La Milonga Sì si è trasferita ora in un luogo nuovo (la sede tradizionale rimane comunque la mia preferita con quel parquet nero soffice, che ti sospendeva in area, con i chiari-scuri caravaggeschi). La sede nuova ha... l'inconfondibile stile di contrasti tra tradizione e contemporaneità che caratterizza le proposte di Flora e che io adoro. Il martedì non riesco a seguire i laboratori e quindi non ho seguito, purtroppo, le tre ore di lavoro tenute da Guillermo Barrionuevo e Mariela Sametband.  Mi sono potuto godere solo la loro superlativa esibizione. Ecco, da grande io vorrei diventare... così. :)
Un tango salon ricco, che va oltre, prima soave e  fluido e poi nel cubismo, con molte citazioni di tango primordiali, spumeggiante, con ironia, connessione, saper scherzare, creatività, interpretazione, tradizione e innovazione. Sorridevo, ridevo per l'ironia e la malizia, cercavo di essere spugna, anche solo con gli occhi, di quel tango ideale. Ora aggiungo che... ecco, pensavo che quello è il tango non d'amore ma ... dell'innamoramento.
La sesta arte, l'arte relazionale, definizione benedettiana che a me_mi garba un casino, trova degna rappresentazione qui.


7 commenti:

  1. Penso che si possa avere una qualche distaccata intuizione leggendo del tango o di qualsiasi altra cosoroba :) che possa appassionare un terzo e del quale si è a digiuno.
    Penso che a me succederebbe lo stesso con altre forme artistiche o sportive, mi viene in mente il teatro: se leggessi un posto in cui si continuasse o lo si facesse frequentemente a parlar di teatro, recitazione, etc. prima mi stuferei, poi mi verrebbe la nausea.
    Qualcosa del genere mi succede col calcio, ad esempio. Se penso al calcio e sento parlare più di 2' 10" di calcio, inizia a venirmi la nausea.

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  2. Insomma, Lorenzo: il tango non ti tange!
    Per quel che vale, mi accodo senza se e senza ma.

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  3. sono una stecca con il ballo, ma sono sempre stata dell'idea che il Tango potesse meritare uno sforzo poichè particolare nonchè sensuale .
    Bravo Uomo ti auguro di diventare un Guillermino :P

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  4. uè pirlun, io corro non corricchio. e ci ho un fisico della madonna ora

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  5. Ahaha, vedo qualche frecciata goliardica che gira! :)

    Messer Pigiatasti, mi sembra che voi siate un po' di simpatie rockettare per 'sta roba ballata che è quasi musica classica, di fatto.

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  6. Seeeee!!! Il rock è per noi gggiovani! :)

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  7. Mamma mia. Fra tango e corsette mi sono sentita stanca solo a leggervi.

    :)

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