Con passi piccoli, per il solleone, iniziamo da te, Rocca Doria. Col silenzio, i tuoi profumi, la tua bellezza minima e massima, dalle tue genti, ormai assai poche, che così bella ti han reso.
Ora è caldo e mi riposo, all'ombra e al fresco delle grosse mura di questa splendidamente recuperata palazzina.
Santo Stefano, abside |
Con centouno paesani (ormai, residenti, una settantina) risultava il secondo meno popoloso della Sardegna.
RispondiEliminaChe bella vacanza!
RispondiEliminaSperiamo di sì!
EliminaLeggerò puntualmente questo tuo diario sardo. AMO la Sardegna - tanto da soffrire di "mal di Sardegna" a intervalli regolari. Favoloso quel breve e poco conosciuto libro di Elio Vittorini 'Sardegna come un'infanzia', che avrò letto 20 volte. A te esteta piacerebbe.
RispondiEliminaVediamo di non deludere codeste attese, Lupo Libero.
EliminaQui c'è la quadratura perfetta tra cultura e natura!