Non servono miglia e porti lontani. Gli odori forti di spezie, di vita sono qui, dietro di te. In cammino verso l'oltre, terre così vicine e inesplorate. Passo dopo passo.
Abbiamo camminato per la maggior parte tra pascoli e boschi di quota medio-alta (1600 - 1800 msldm) in un deserto umano sotto una nevicata di media intensità. Non ci sono parole per descrivere la bellezza che ha coinvolto, inondato, travolto i sensi di udito, vista, e tatto.Il silenzio (la neve è fonoassorbente, ancor più quella fresca e la stessa nevicata lo è) ne era la degna corona.
Polenta.... bbbona! Gnam! Qui clima troppo freddo per i camini (sono dei divoralegna a resa assai bassa) solo stufe (e dalla seconda metà dell'Ottocento), cucine economiche.
Questo cantone di montagna medio-alta (la sella/passo dalla vostre parti direste il colle) è troppo basso (ca. 1800 msldm) e ha così evitato la jattura del turismifici sciistici. Solo alcune malghe, alcune delle quali offrono ristoro (e alloggio), quasi tutte chiuse in inverno. Così rimane solo questo splendido deserto umano. Bastano una nevicata e qualche gradoni meno e neppure i pochi alpinisti, escursionisti abituali vengono qui più. Valeria, siete saggia: osservare i particolari è vivere il qui e ora, la seconda forma del vivere (la prima è respirare), la prima del del meditare.
Rumore, robaccia fuori posto, pettegolame, petulanze, fesserie continuate e ciarpame vario trollico saranno cancellati a seconda di come gira all'orsone.
Curiosità nello sperimentarsi. Curiosità di provare i limiti. Andare oltre, li dove non sai dove finisce la mente, inizia il corpo, dove pulsa il ventre e le tempie, palpiti di sangue ed emozioni. Fino ad arrendersi.
La neve ovatta i rumori e il silenzio che si può godere è unico. Mi piacerebbe provare le sensazioni che hai descritto con poche parole.
RispondiEliminaAbbiamo camminato per la maggior parte tra pascoli e boschi di quota medio-alta (1600 - 1800 msldm) in un deserto umano sotto una nevicata di media intensità.
EliminaNon ci sono parole per descrivere la bellezza che ha coinvolto, inondato, travolto i sensi di udito, vista, e tatto.Il silenzio (la neve è fonoassorbente, ancor più quella fresca e la stessa nevicata lo è) ne era la degna corona.
A me fa venire in mente un camino e un paiolo con la polenta! Gram!
RispondiEliminaPolenta.... bbbona! Gnam!
EliminaQui clima troppo freddo per i camini (sono dei divoralegna a resa assai bassa) solo stufe (e dalla seconda metà dell'Ottocento), cucine economiche.
Ignoravo questa cosa!
EliminaQuesto cantone di montagna medio-alta (la sella/passo dalla vostre parti direste il colle) è troppo basso (ca. 1800 msldm) e ha così evitato la jattura del turismifici sciistici.
RispondiEliminaSolo alcune malghe, alcune delle quali offrono ristoro (e alloggio), quasi tutte chiuse in inverno. Così rimane solo questo splendido deserto umano. Bastano una nevicata e qualche gradoni meno e neppure i pochi alpinisti, escursionisti abituali vengono qui più.
Valeria, siete saggia: osservare i particolari è vivere il qui e ora, la seconda forma del vivere (la prima è respirare), la prima del del meditare.