sabato 20 giugno 2015

Cessitudine

Parlavo del disordine e della sciatteria che ho osservato giovedì sera.
Un giardino antico, con cedri secolari, un bel portico settecentesco, il divieto di accesso alle auto all'ingresso. Dentro pieno di auto entrate violando la norma, sul prato sul terreno, sulle aiuole. Orribile.
Non solo: sciatteria e bruttezza anche in milonga, sedie di plastica, messe alla rinfusa, la rozzezza di inviti diretti, donne che non guardavano.
Come rovinare e degradare ciò che ha potenziali di grazia, armonia, estetici straordinari.
Finiamo a parlare di questo. _ele (ho pubblicato alcuni suoi cortometraggi su alcune milonga compresa quella del mio cuore non molto tempo fa). Io avevo già intuito alcune cose leggiucchiando qualcosa sulla sua pagina del faccialibro. _ele è elegante, fine, distinto, un signore, artistocratiamente bohémienne , artista poliedrico, direi un esempio di signoritudine campana, adoro il suo incedere, quel velo assai signorile di cadenza.
Allora butto lì qualche spunto, un po' estendendo l'esperimento di MrKeySmasher (questo esperimento è sbalorditivamente scientifico negli esiti).
Ecco un fiume ricco di acque che arriva, che inizia a scorrere impetuoso.  
Cessitudine, ovvero degrado, sciatteria, bruttezza e culto del brutto, sinistra omologazione ugualista al peggio.
C'è un piacere reciproco nell'ascoltare le proprie parole dalla bocca dell'altro: antimodernisti, no global, esteti, con il dolore di osservare e pensare, conservatori se non restauratori. La bruttezza incommensurabile indotta dal consumismo, dalla crescita quantitativa di genti e oggetti sempre più scadenti, brutti e a obsolescenza precoce.
Alcune cose sono riferite al luogo, poi al tango. Cosa è il tango se non antimodernista, culto dell'armonia sull'arte, di unione di anime e corpi nell'arte cinta di un abbraccio e di due cuori che battono uno per l'altro, resistenza di retroguardia? Egli prende le distanze dal tango nuovo, anche da quello.
Poi arriva all'antipolitica: migrazioni di massa, progressismo, consumismo, citiamo Pasolini, distruzione delle radici, della cultura, culto della stupidità e della bruttezza ai quali, egli, libertino e libertario, aggiunge anche il genderismo come operazioni programmata di disgregazione, di sfacelo.
Sì – gli faccio – abbiamo avuto quella malattia, siamo stati progressisti.
Ridiamo. Il progressismo verso la cessitudine che non c'è proprio nulla da ridere.
La trovo adeguata come metafora: un lavorio ideologico fanatico, supportato da espansioni egoiche di troppo salvatori di altri per occuparsi dei propri problemi, di rendere i luoghi, i livelli, le consuetudini per tutti, come una orribile, lercia, latrina sudicia.  
Se hai novantacinque bruti lerci e incontinenti e cinque persone civili, allora rendi il bagno un cesso schifoso, in modo che sia al livello di tutti, non discrimini i novantacinque.

Ero fermo a far la mirada ad una, arriva uno, invito diretto, se la porta via.



("lost in cabeceo", arthurkhismatulin)

30 commenti:

  1. Erano migranti quelli che hanno parcheggiato a cazzo?

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    1. Lorenzo, particolare da non dimenticare: i molti che dal Sud si sono trasferiti (e si stanno trasferendo) al Nord, nonché le loro nutrite discendenze, sono a tutti gli effetti "migrati" o, come preferisco dire, "forestieri". I meridionali amano insistere sulla loro (presunta) ospitalità, ma guarda caso sono assai più frequentemente ospiti che ospitanti e, guarda caso, ad ospitarli a centinaia di migliaia se non a milioni nei fatti e non a parole sono proprio coloro che essi amano descrivere come "freddi, distanti, aridi" (molte volte con astio e amarezza, altre volte con una nota di supponenza che traspare senza troppi sottintesi). Mi fermo. Vai avanti tu, se vuoi.

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    2. No, Francesco, non penso fossero migranti.
      Non ho dati sull'origine degli autossicodipendenti che se non arrivano a 5m dal luogo di destinazione vanno fuori di testa.
      Certo e' che io conosco il traffico in Danimarca, in Baviera, in Tirolo, in Trentino, in Toscana, in Campania, in Calabria ed è certo che esso degrada drammaticamente da nord a sud.
      Mi dicono che una volta Bologna era una citta' con senso civico straordinario, ora non piu'.
      La cessitudine ovvero il peggio che avanza riguarda anche il traffico.
      Aggiungo, ancora una volta, che non c'e'alcun motivo sensato in un paese che ha buona parte ostile alla cosa pubblica, all'etica pubblica, importare milioni di persone messe ancora peggio.
      Ora sei tu che devi rispondermi: che senso ha peggiorare ulteriormente una situazione che ha gia'problemi con l'innesto violento di milioni di persone che non hanno una cultura della comunita' o che hanno una cultura ostile alla cosa comune?

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    3. x Lorenzo:
      PCI, terroni etc.,
      Nella citta' lombarda in cui ho vissuto per molto tempo, c'e' una piazza in cui si ritrova la ricca borghesia della citta', anche la parte piu'... antisinistra.
      C'e' un guapismo terronesco di parcheggiare il Porsche Carrera, il SUV Mercedes, il Ferrarino da parte di figli di papa in doppia, terza fila, sui marciapiedi in una orribile bolgia di esibizione di auto posizionali.
      Una volta i cittadini esapserati chiamarono la pulizia municipale e ci furono sconti con alcuni agenti che avevano osato reprimere le violazioni.
      Li' nonc'era uil PCI (ora, dicono che sia una piazza fascista ma questa parola e' talmente abusata su tutto e il contrario di tutto dal linguaggio grezzo e pressapochista di gran parte delle sinistra che non ha quasi piu'senso e che non so quanto fascista sia quella piazza) e non penso che i "terroni" siano assai pochi.
      Eppure eravamo molto piu' vicini a Napoli che a Salzburg.
      Rimane che, in Italia, il traffico di Rovereto e quello di Reggio Calabria sono in due continenti diversi.

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    4. Quindi i terrone sono bene o sono male?

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    5. > Oltre la scarica di luoghi comuni,

      Luoghi comuni un par di cazzi.
      Visto che quando torno in quella città, ogni fine settimana quella roba avviene ancora. E le volte che ho (avuto) occasione di osservare luoghi di vacanza "prestigiosi" frequentata da persone abbienti osservo la stessa indecente, orribile caciara italiota.

      > qui c'è 'ennesimo mondo ribaltato dove i figli del proletariato
      Preso dallo spirito polemico scrivi delle cose bislacche.
      Qui dove? A cosa/chi si riferisce il "qui"?

      Io ti faccio presente che la cialtronaggine cafona è comune e presente anche tra le persone di censo elevato e tu ti inalberi.

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  2. Voglio la t-shirt con su scritto "Find your own cessitudine", per quando esco struccata, vestita alla cazzo e assonnata.

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    1. Ai miei occhi, una donna struccata e dimessa è invariabilmente più attraente di una truccata e "in tiro" (a meno che abbia una personalità improponibile). Attenzione, non ho scritto bella, ho scritto attraente. Sarò strano, chissà, ma per me è così.

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    2. Il problema non e' se esci vestita alla cazzo, con le infradito, l'alito marcio.
      Il problema e' se vestita alla cazzo, con le infradito, l'alito marcio vai in milonga, ad una festa di laurea o alle nozzi degli amici, parcheggiando sulle aiuole, sbadigliando come una ippopotama, spanfrugnadoti la ciocialla, masticando una "ciunga", mentre fumi in faccia ai vicini parlando sguaiatamente, stravaccata su una orribile sedia di plastica (ho esagerato un po').

      La madre di mio figlio aveva della battute al vertriolo su quell* che uscivano in tuta scarpe da ginnastica per ogni cosa.

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    3. Ragazzi io sono sbronza a quest ora. Ma vi amo tutti.

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    4. La madre di mio figlio aveva della battute al vertriolo su quell* che uscivano in tuta scarpe da ginnastica per ogni cosa.

      E ha dannatamente ragione. Anche in ufficio, soprattutto se ricopri un certo ruolo, non ci vai così come ti sei alzata dal letto.

      @MKS le creature eteree che intendi tu... Non esistono. Le donne normali si svegliano desse e devono fare i conti con la mezz'ora davanti allo specchio prima di essere presentabile.

      A quindici anni, se madre natura è stata clemente, puoi permetterti di andare in giro al naturale. E sottolineo se madre natura è stata clemente, perché altrimenti anche a quell'età di devono fare i conti con lo specchio.

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    5. Pippa, tranquillizzati, essere "brutti" è la vera normalità per la maggior parte dell'arco vitale di ogni organismo. Quello che dovremmo chiederci è: cosa ci ha portato a considerare disdicevole, impresentabile, vergognosa questa cosa del tutto normale? Io stesso mica sono bello, nè! Pensa che un tempo son stato tanto pirla da sentire un peso enorme per via del mio aspetto fisico men che esaltante sebbene del tutto normale, da fare di tutto per "porre rimedio", da invidiare chi era più fortunato e così via. Io stesso non sono stato esente dai condizionamenti così ben instillati nella testa di tutti noi fin da piccolini. Poi uno cresce e, a volte, capisce...
      Inoltre, il "trucco" (così come l'abbigliamento) cambia l'apparenza, non la sostanza. Se anche me ne andassi in giro travestito da Uomo Ragno e la gente credesse al realismo del mio travestimento continuerei ad essere Mr KeySmasher e a non essere in grado d'arrampircarmi sui muri.

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    6. x Lorenzo:
      Parrucca, cipria e cicisbei... ahhaha, che bischerate.
      Non c'entra nulla con la milonga.

      x Pippa:
      C'è la bellezza, c'è la bruttezza.
      Io ho parlato di una cosa più grave che è la cessitudine, ovvero quel misto di sciatteria, rozzezza, di atteggiameni, usi, costumi fuori luogo, di volgarità e di pose sguajate.
      Tutto questo produce bruttezza, anche estetica.
      Molto spesso essere al naturale è meno brutto / più bello che orribili artefazioni, trucchi o "essere tirati" in modo incongruo, fuori luogo.

      x MrKeySmasher;:
      Io penso che non ci sia una dissociazione o una indipendenza tra forma e sostanza. Dopo anni ho capito che la forma esteriore (bella o brutta) è segno di sostanza interiore (buona o scadente, cattiva).

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    7. Va bene.
      Hai ragione tu.
      In milonga non ci sono le parrucche, la cipria e neppure i cicisbei. Il tango è un fenomeno urbano iniziato nel XX secolo (qualcosa anche nel XIX ma poca roba, embrionale, direi).

      Poiché tu confuti le metafore come l'uso di andarsene come sinonimo per morire, io confuto le tue.

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  3. Ai miei occhi, una donna struccata e dimessa è invariabilmente più attraente di una truccata e "in tiro"

    MrKeySmasher: probabilmente intendi: "Data una donna giovane, con un fisico decente e con un viso decente, mi attrae di più' quando e' struccata che quando e' in tiro."

    Perche', se guardi le signore che vanno a fare le pulizie o ad accudire gli anziani, spesso possono essere catalogate come "struccate e dimesse", mentre le studentesse o le impiegate possono essere catalogate come "in tiro", ma sono certa che, malgrado in tiro, ti attragga di più' un esemplare della seconda specie che della prima!

    :)

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    1. Che donna, non avrei saputo dirlo meglio <3

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    2. No, le cose non stanno così. Ho superato da tempo la fase "ormonale" dell'attrazione. Ora o non sono attratto per nulla, o sono attratto da una persona, non dalla apparenza della persona. Ho conoscenti e colleghe che non perdono un colpo in termini di cura maniacale della propria apparenza, ma che sono e rimangono persone di merda con le quali scambio volentieri giusto un saluto la mattina, poi ognuno per la sua strada che è meglio così. Altre che metteresti tranquillamente all'estremo opposto dello spettro, con le quali mi intrattengo volentieri e quotidianamente e con le quali troverei anche appagante condividere qualche momento più intimo (se non fossi una persona seria e rispettosa degli impegni che ho preso con la mia compagna).
      Comunque sia, se sentite imperiosa la necessità di apparire, fate pure, mica mi danneggiate! Poi magari siete ottime persone che, in aggiunta, si presentano bene anche dal punto di vista estetico, non è impossibile. Non commettete però l'errore di pensare d'essere quel siete perché avete più o meno fondotinta e un tacco d'un paio di centimetri più alto o più basso, o (peggio) quella particolare borsetta da 600 euro anziché da 10. Non c'è alcun legame.

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    3. MrKeySmasher: capito il tuo modo di intendere. Convieni pero' che e' insolito, per un uomo (almeno, statisticamente mi sembra che per gli uomini l'aspetto gradevole e la cura estetica in una donna conti molto).
      Certo: a parita' di condizioni, e' meglio qualcuno/a curato che no, ma, ovviamente, io pure (ma sono donna) tra uno stronzo curatissimo-alla-moda e un buon diavolo un po' nerd-vestito-alla-cavolo (ma, ovviamente, pulito!!!) io preferisco di gran lunga il secondo!

      (pero' poi c'e' da chiedersi: in quale categoria ricado io? Velo pietoso che e' meglio!!! :) Ah ah ah! )

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    4. Penso che il discorso cambi parecchio se si parla di girarsi per strada a guardare qualcuno o decidere di approfondire una conoscenza superficiale.
      E, perdonatemi, non credo nemmeno per un secondo che un maschio medio (ma anche una donna media) si giri a guardare una quarentenne senza trucco piuttosto che una ventenne in tiro.

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    5. La cessitudine e l'età sono ortogonali.

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  4. Ah ieri mattina ero al mare. Passando acanto ad un bel campo dove si coltivava non so che cosa. Un sacco di contadini al lavoro. Solo che è incredibile quanto ci si abbronzi nel lavorare nei campi. ... sembravano tutti africani. ... ma tutti sai.... naturalmente erano solo abbronzati che credete.....

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    1. Io invece, proprio oggi e invece di andare al mare, alle 7 di domenica mattina ero già ginocchioni nell'orto a estirpare malerbe e ripristinare i solchi per l'irrigazione, danneggiati dalle piogge battenti. Dopo di che ho continuato scacchiando i pomodori, distribuendo il verderame, legando le zucche e i cetrioli alla spalliera, "convincendo" i meloni a non invadere le file dei fagiolini, raccogliendo i fagiolini stessi e le zucchine, tagliando dal prugno i rami invasi dall'ifantria (anche lei immigrata, ovviamente)...

      E pensa che sono pallido che non ti dico.

      Evidentemente a non voler fare certi lavori sono solo alcuni Italiani, tipo quelli che fanno tanti bei discorsi, ma poi trovano più comodo andare al mare, di domenica. Tanto cosa importa, a loro, degli alberi di prugne? Basta andare al supermercato, no?

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    2. Io non sono disoccupato. Quando lo sarò non avrò difficoltà alcuna a fare qualunque lavoro. Vuoi vedere che però al mare c'erano un pò di quegli italiani disoccupati in cerca di reddito di cittadinanza?

      Quindi caro mio, io parlavo di una cosa e tu ne hai detto un'altra. Il supermercato e le prugne non c'entrano un cazzo

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    3. Mi chiamo Francesco, mica Lorenzo

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    4. Francesco: "Io non sono disoccupato."

      Io neppure, però faccio lo stesso i lavori che, a sentire i soliti spacciatori di menzogne (strumentali), "gli Italiani non vogliono più fare". E sai perché li faccio? Perché quel pezzetto di terra me l'ha lasciata mio nonno, che ci è nato e morto, ed è quindi mia ben oltre la proprietà. Gli attrezzi che uso per farci nascere quel che a fatica ci nasce nonostante l'inquinamento degli stabilimenti "altamente produttivi" che la circondano potrei tranquillamente usarli per scacciare chi la insidia. Del resto, rispondere ai machete con una roncola o una vanga è molto simmetrico, no? Non si rischia d'essere imputati per "eccesso di difesa", direi.

      Ah, se ti devo proprio dire, conosco di persona un paio di latifondisti del paese dove vivo ai quali applicherei "trattamenti di favore" per il modo in cui si stanno comportando nei confronti della mia terra e della mia gente. Affaristi senza scrupoli che sarebbe più opportuno definire "speculatori" piuttosto che "agricoltori" o "imprenditori agricoli". Zecche sulla pelle della società.

      Il peggio resta comunque nelle mani e nelle teste delle dirigenze, quelle che prendono le decisioni in grande, e giù a scalare fino ai livelli locali. Quelli non hanno certo in mente di rotolarsi nella polvere per due zucchine e, per andare al mare, prendono l'aereo per Sharm El Sheikh, per il Kenia o per altri luoghi dall'altra parte del mondo.

      Affaristi e dirigenze. E' gente del genere che fa sì che tu veda solo (o, almeno, soprattutto) persone abbronzate al lavoro nei campi -- hanno la loro bella convenienza, che non è certo la mia né quella delle altre "persone comuni".

      Ma è inutile star qui ad argomentare con te -- non vuoi o non puoi capire. O magari hai il tuo tornaconto, chissà, manco ti conosco (e va bene così).

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    5. Questo scambio è interessante ma... fuori argomento.
      Diciamo che continuo a casa di Francesco, dove pagina odierna è più o meno in tema.

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  5. Dopo la laurea ho fatto la boscaiola nei socialmente utili e la cosa e'stata oggetto di discredito per anni una volta conseguito un lavoro vero. Sono stata compatita come una poverina, anche da gente che aveva a casa figlie disoccupate. Paese di scemi!

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    1. Cmq. sul fatto che questo sia un Paese di presunti fenomeni ma veri superbi, che se la tirano oltremodo e danno più importanza ad etichette ed apparenze piuttosto che alla sostanza ...
      Sara ha ragione.

      +++

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  6. @ Uomo : mi fa piacere, che tu ed _ele siete andati d'accordo.
    Ci avrei scommesso.

    ;)

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