(XIV milonga solidaria)
Sabato 6 luglio è stata la ottava volta, da quella prima , era la VIII edizione, sabato 16 giugno 2012 (era solo un anno che avevo iniziato col tango).
Sì, tango, ti amo tanto. Non sono più negli eccessi dell'innamoramento iniziale, con i fiotti biochimici che coprivano ogni cosa, emozioni che sovrastavano i goffi movimenti. Ti amo molto. Ti amo ancora e forte, profondamente. Vengo a sposarti e risposarti a Livorno, alla Solidaria, ogni anno.
Ero ancora lì a rivivere questo evento che va oltre il tango e abbraccia tutti i sensi, parte dalla luce più morbida del tardo pomeriggio, diventa ambrata nel tramonto, poi oscurità. Non è il tango, non è solo il tango: il livello è medio e non ci sono le dinamiche della milonga, trovare una complice per una tanda, una piccola impresa estetica inutile, con le quali, abbracciati, intendersela per bene e svolazzare dal mare, dal bandoneon sul Tirreno, fino al blu e arancione affogato, poi tornare e ripartire per un'altro scoppio di arte relazionale, non è facile ma è successo quattro o cinque volte.
Ero arrivato con quattro treni ad alta lentezza, ah che goduria non doversi preoccupare del parcheggio; prima dell'una è arrivata Rosa Canina con sua madre (era una ballerina del liscio, ci teneva a vedere ballare il tango) e siamo tornati, tappa per riportare sua madre a casa, poi indietro, fino all'ameno paesello.
Ero felice, come un ragazzo che ha giocato fino allo sfinimento, cimentatosi coi limiti e sono venuto via con Rosa Canina e una delle sue radici.
Per la vacanza siamo partiti poi l'indomani, alle diciassette.
La Milonga Solidaria rimane il più bell'evento di tango, in estate, in Italia.
(foto: mauromenichetti)
Sesso & Voltaren
46 minuti fa
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