Domenica sera, abbiamo visto "Il soffio della montagna" pellicola francese girata in Giappone. La storia di una coppia, egli Akeji, ella Akado, che decide di passare la vecchiaia in montagna. Egli, artista noto, è di famiglia samurai e segue e rispetta tradizioni secolari. Storia molto orientale (ovvero non liquido-frenetico-modernistica) con poco parlato, silenzi, inquadrature su paesaggi, sul vento, nuvole, teste "buddistiche" in pietra, ricoperte di muschio, accanto al tempietto nel bosco, primi piani sui gesti ripetuti nella quotidianità, etc. .
Una cosa buffa, che ci ha fatto ridere, è l'interazione uomo-donna, con tutte le peculiarità di genere, la parte verbale (moglie), quella silenziosa (marito).
Un altro paio di picconate sui dogmi sinistri, sia sulla ugualizzazione demenziale, patologica, dei due sessi, sia la solita pretesa che sia la cultura a definire i comportamenti (la cultura nipponica è estremamente lontana da quella europea, italiana, ma l'etologia è - sorprendentemente ? - simile).
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