domenica 29 settembre 2024

Rinuncia

  • Questa rinuncia mi ha portato, veramente, tanta ricchezza.
    Tamara Lunger

Rinuncia: uno dei tabù della contemporaneità (liquida).
E' uno strumento che annienta interi paradigmi.
A soli settanta metri dalla vetta, dalla storia, ti salva la vita. E ti consegna, comunque, alla storia.
E' un paradosso colla potenza del paradosso. E' ciò che scassa tutte le aspettative, le pretese, i piani dell'esterno rendendolo impotente.

Mi capita, sempre più frequentemente, di rinunciare ora. In primis allo spostarmi residuo per diporto. E' liberatorio. Da disadattati sociali e liberatorio. Sei ricco, potente, in serenità, dopo, via dalle bolge, dall'iperturismo, ipertuttoilresto.

8 commenti:

  1. La rinuncia è libertà, svincolarsi dalle convenzioni, fregarsene delle omologazioni; la rinuncia è rispetto dei (nostri) limiti, oggi che nessuno sembra disposto a tenerne conto.

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    1. Aggiungerei una ricerca dell'essenziale, del nucleo adamantino, nostro e della vita. Richiede, certamente, anche uno svincolarsi delle omologazioni. Ad esempio, grazie all'educazione dei miei cari veci, io non faccio "regali comandati" da lustri, una vera e propria rinuncia liberatoria, liberatrice. Mi prendo le occasioni per fare piccoli presenti del tutto inaspettati che vengono MOLTO più apprezzati.

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  2. qui sono in piena sintonia col tuo dire.
    la rinuncia è la piccola saggezza di fermarsi quando si è al limite senza voler dimostrare nulla a sè o agli altri, è l'intelligenza di trovare vie minori lontane dalle rotte più battute, è la forza di prepararsi mentalmente a un altro tentativo nel momento stesso in cui si rinuncia.
    massimolegnani

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    1. La signora Lunger si rese conto, a 70m dalla vetta del Nanga Parbat, che il proseguire le avrebbe permesso di conquistare la vita e la morte. Ella arrivò ai propri limiti e fu saggia. Ora ha la possibilità di continuare con altre imprese, ad altri tentativi.
      Buonasera signor Massimo Legnani.

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  3. Si pensa di poter avere tutto.
    O si ambisce ad avere tutto.
    Ma in realtà bisogna togliere qualcosa per godere appieno di altro. Less is more.

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    1. Da molto tempo sottolineo il "Meno è meglio". Epicuro, nelle sue Lettere sulla felicità, scrisse chiaramente che la via per il piacere, la felicità, passa per la rinuncia di ciò che si vuole apprezzare.
      Volere tutto è un non-senso, una follia completa. Eppure...
      Eppure mi ricordo che Arrigo Cipriani letteralmente buttò fuori dal proprio serenissimo locale un neoricco saudita o catariota o quvaitiano o ... , un miserabile strapieno di quattrini che ordino "Tutto".

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  4. Ricordo una domanda posta a una passante che, a vista, avrà avuto sedici o diciassette anni: "Quale sarebbe la tua proposta per superare questa crisi economica?" "Ce l'ho io la soluzione: schifare tutto, non comprare più niente, poi li vedresti rimettersi in riga."

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    1. Messer Pigiatasti
      Più volte ho pensato a voi, ai vostri commenti nei quali descriveste la potenza destabilizzante della rinuncia.
      Vi devo molto per quei pensieri.
      Grazie!

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