Stamattina quasi tre ore se ne sono andate con lo spazzacamino, qui a casa della mamma, per quattro canne fumarie, poi le pulizie: per quanto bravo, abbiamo "tirato su" una discreta quantità di nero. Le essenze resinose, qui, fanno un nero che mi pare più nero della fuliggine a casa, dove è legno di latifoglie ad ardere. Abbiamo finito e verso le sei ce ne siamo andati, mio fratello lassù, al paesino di lingua tedesca, a prendere un paio di pezzi di speck. Qualche grado in meno già.
Stamani osservavo, da casa, i prati (e lamponeti!) sopra la ex malga lassù di fronte: non più verdi, hanno già il colore giallo dell'autunno e dell'inverno.
Dopo l'acquisto dello speck, siamo andati a visitare un piccolo nucleo di masi, a noi sconosciuto. Nel verde scuro dei pecci, oggi, le prime gocce di giallo: iniziano a spuntare le prime foglie gialle accese dei noci, degli aceri e un poco più ambrate, dei faggi. Qui non si sente alcun bramito, a differenza di casa.
Piano arriva l'autunno. Non c'è più l'esuberanza spaccona dell'estate, il sole è più basso, le temperature, sebbene ancora relativamente alte, sono calate. Già qui non è turistico, ma ora non c'è più nessuno, silenzio, i suoni della campagna, spazi.
Stasera abbiamo acceso la cucina economica. Ero stanco e infreddolito.
Sesso & Voltaren
51 minuti fa
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