lunedì 9 ottobre 2023

Spaccato

Sulla guerra tra Ucraina e Russia, riesco a mantenere una certa razionalità, distacco.
Invece, sulla guerra israelo-palestinese, sono proprio spaccato.
Razionalmente sono conscio di un popolo che è stato invaso, sottomesso nella propria terra, del fatto che i soprusi sui civili palestinesi (pubblicai pagine come questa) non possono che alimentare un odio senza limiti. Razionalmente considero gli israeliani in gamba e molto più vicini a noi europei, sono europei.
Razionalmente vedo la guerra come evoluzione logica, inevitabile, di due tumori antropici che confliggono sulle prime e più importanti risorse, il territorio, lo spazio, l'acqua.

Dal punto di vista emotivo, da quando subisco quotidianamente, in treno e altrove la teppa nordafricana, il mio disprezzo per questa gente cresce ad ogni schifo che devo vedere e subire.
Ieri, uscendo dall'ospedale, per la visita a Rosa Canina, incappo in un barbuto islamico e la sua moglie scafandrata in un burka terribile, viso, capo, tutto celato, una sola fine fessura orizzontale affinché la fattrice possa intravvedere.  Una sorta di morte che girava a ricordarci che fine faremo. Uscivano da maternità, un reparto messo sotto pressione da questi che prolificano senza limite. Dopo avere reso degli inferni le aree subdesertiche che abitano, straripano in Europa.
Quindi su questa guerra, sono spaccato.
Mi rendo conto che esiste una parte rilevante della società impegnata a portarne in casa, giorno dopo giorno, sempre di più. Finiremo come Grigny o come Sant Denis, un miscuglione orribile di gentaglia rozza che gareggia al peggio, la guerra quotidiana se entri nel quartiere sbagliato.
Non pensavo che nella mia maturità sarei finito a vivere in un incubo balcanico.


17 commenti:

  1. Io penso che un mondo globalizzato dovrà per forza fare i conti con il diritto di spostarsi dove e come si vuole (per tutti) e una necessaria e miglior organizzazione nella convivenza tra culture diverse. Il problema più grosso lo incontriamo quando noi occidentali ci troviamo di fronte a culture che non hanno avuto lo stesso processo di secolarizzazione che abbiamo avuto noi. E perciò le leggi religiose sono anteposte, per esempio, ad alcuni diritti umani o principi che noi diamo per scontati.
    Sulla questione israelo-palestinese c'è poco da dire. I palestinesi hanno subito anni di soprusi, Israele ha avuto tantissime sanzioni anche da noi e dalla comunità internazionale, eppure abbiamo sempre, a livello "morale", chiuso un occhio. Era più che naturale aspettarsi una reazione grave da parte dei palestinesi. E quindi una controreazione da Israele. In tutto questo l'unica grande evidenza è: l'ONU ancora una volta si dimostra totalmente inefficiente.

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    1. Condivido tutto tranne "il diritto di spostarsi dove e come si vuole (per tutti)". Non credo sia un diritto.

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    2. Mah.
      Non saprei neppure da che parte iniziare.
      È un processo estremamente violento nei quali i decisori/attuatori scaricano costi civili e umani sulle parti inferiori della piramide sociale.
      Ancora una volta non riesco a capire come, nel 2023, con tutte le vodenze e la conoscenza, i fatti relativi ai collasso civili (banlieue) e la violenza iniettata dalle migrazioni di massa, si possa credere alla "organizzazione nella convivenza tra culture diverse".
      Purtroppo io non ho mezzi per rapportarmi in modo razionale con persone che vivono in mondi astratti, metafisici.
      Signor Davide, immagino che voi non frequentate certi luoghi in certe ore, non siete un controllore sui certi regionali da incubo, non avete la casa intorno alla stazione.
      Non so neppure cosa dire.
      Un processo estremamente violento imposto e supportato da alcuni su altri.
      Già, torniamo a Le vite degli altri.

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  2. La gente da noi crede che gli stranieri si sono integrati perché li sente parlare con l'accento delle nostre città. Che è anche simpatico, ma non vuol dire niente. Bisogna vedere ad esempio il livello di scolarizzazione delle ragazze, quante arrivano all'università? Quanti matrimoni combinati ci sono?

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    1. Non è affatto un caso che il degrado umano e ambientale sia la costante in quelle società nelle quali le femmine sono degradate al ruolo di fattrici per la produzione di massa di figli.
      Normativa e usi sono esclusivamente indirizzati a questo.
      Notare la nemesi delle donne a sinistra che pur di supportare il multiculturalismo e l'importazione di masse di questi islamici di fatto diventano complici e attuativi delle violenza sulle donne.
      Ieri, in capoluogo, due tunisini "minori in comunità di accoglienza", 16 e 17 anni, condannati per tentata rapina e tentato stupro ad una 23enne.
      Il capoluogo balzato in testa alla classifica delle violenze contro le donne, 21 casi ogni 100k abitanti.
      Quasi esclusivamente da parte di invasori.
      Emancipare le femmine nelle società islamiche. Senza questo si arriva al collasso. E infatti.

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  3. Avete già detto tutto, nel post e nei commenti. I miei two cents sono che trovo che il nostro livello di civiltà sia più alto. Non è razzismo. È una questione di cultura. Basta confrontare l’avanzamento dei paesi occidentali e non occidentali a confronto. E non venitemi a raccontare la storia degli arabi hanno inventato l’alfabeto o gli occhiali da vista. Di mio aggiungo che le radici cristiane sono state fondamentali nello sviluppo dell’Occidente, per tre motivi, forma mentis, favore da parte di Dio, maturità nei rapporti umani.

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    1. Vedete, Filippo, la questione è che se una civiltà non è capace di riconoscere limiti e pericoli e di reagire per difendersi, soccombe.
      Non una grande soddisfazione credersi migliori e poi soccombere.
      È il famoso criterio degli anacronismi culturali e morali dei cinque che, Jared Diamond, ha osservato caratterizzare tutti i collasso delle società.

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    2. Anche le società e le culture invecchiano e diventano senescenti.

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  4. Israele è una terra martoriata e i commenti orribili e la gioia di alcuni giovani e adulti italiani per l'uccisione degli ebrei mi ha raggelato. Sono decenni che spero in una pace definitiva.

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    1. Non ci sarà mai una pace perché questa è una guerra squisitamente ecologica: somma zero su risorse primarie vitali: spazio, territorio, acqua, ...
      Due tumori demografici che collidono.
      Un'altra volta la sovrappopolazione presenta il suo volto.

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    2. Cosa succederebbe in una sala d'aspetto dell'oculista stipata con cinquanta persone dopo tre ore?

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  5. però devi ammettere che la colpa è tutta nostra, perchè quel furbone del ponzio pelato con la bacinella se ne lavò le mani ed il sangue del Giusto continua a ricadere sul bobbolo eletto

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    1. Cosa intendi con "nostra"? Personalmente non ho alcun legame col ponzio bacinellato, né con i bestioni tracotanti che vanno in giro a definirsi del tutto impropriamente "rappresentanti degli Italiani". Uomini, donne o "x" che siano, e indipendentemente dal colore della casacca che indossano (secondo la convenienza del momento).

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    2. Fracatz, sono troppo stanco, ora, per esegesi biblico-teologiche.

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    3. Messer Pigiatasti, questi avvenimenti creano faglie terribili anche nelle società non direttamente in conflitto.
      Ci sono cose prive di alcin senso.
      Gli LGBT che tifano per Hamas i quali, semplicemente, procederebbero con i diversamente sessuali coi modi eleganti e delicati della sharia.
      Impazzimenti generali.
      Chi può parlare "per tutti"?

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  6. Paolo Barnard
    https://youtu.be/L_AJYz2CiqU?feature=shared

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    1. Ho visto, a spizzichi e bocconi, alcuni scorci di Palestina: capire il torto di Paolo Barnard. Molto interessante. Finirò di vederlo con Rosa Canina.
      Grazie per la segnalazione.

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