giovedì 10 aprile 2025

I buffi treni

 All'Arcobaleno Atlantico della Sera hanno deciso di intrattenere i lettori con un raccontino sui buffi treni frequentati da risorse e pagatori di pensione che gli arcobalenghi atlantici da sempre indicano come vera e propria fortuna, fantastica opportunità, lavoratori indefessi che si abnegano per il nostro bene e pensioni, nostri maestri coi loro superiori stili di vita.

Anche stamani il nostro treno è stato allietato da una di 'ste merde che, ovviamente senza biglietto, ha iniziato a prendere a male parole la controllatrice.

Non posso scrivere cosa io desidero per questa feccia e per i traditori, gli accoglioni, che ce li impongono.

5 commenti:

  1. La realtà che viviamo oggi è un riflesso di una società sempre più disgregata, dove l’inciviltà e il disprezzo per le regole sono diventati la norma. Ogni giorno, sui treni, nelle strade, nei luoghi pubblici, siamo testimoni di un’imbarbarimento collettivo. Persone che viaggiano senza biglietto, che non hanno alcun rispetto per chi lavora, per chi cerca di mantenere un minimo di ordine e civiltà. E intanto, chi dovrebbe governare, chi dovrebbe proteggere e fare rispettare le leggi, spesso resta a guardare, se non addirittura favorendo e giustificando questa realtà decadente. C'è una fetta di società che si è trasformata in parassiti, che vive sulle spalle di chi lavora, che spreca ogni risorsa a sua disposizione, senza un minimo di vergogna. La controllatrice, che è costretta a subire insulti e minacce, è solo una delle tante vittime di un sistema che ha perso ogni barlume di rispetto e disciplina. Eppure, nulla cambia. Questi "individui", privi di dignità e rispetto, sembrano godere della protezione di chi, per convenienza o per debolezza, li tollera. I veri traditori non sono loro, ma chi continua a permettere che una società basata sul sacrificio e sull'impegno venga piegata da chi non ha alcun interesse se non quello di sfruttare e degradare tutto ciò che ci circonda. La verità è che siamo tutti spettatori impotenti di un mondo che si sgretola, dove la dignità e il rispetto sono valori sempre più lontani, sostituiti dall’impunità e dalla rassegnazione. La società non solo tollera questi comportamenti, ma li alimenta, li giustifica, li normalizza. E quando la stanchezza e il cinismo prenderanno il sopravvento, ci troveremo a vivere in un mondo che non riconosceremo più.
    G

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    1. È sufficiente osservare quella parte di società e le sue reazioni rabbiose, organizzate, repressive, ad ogni, anche minimo, tentativo di introdurre qualche barlume di certezza di pena ed una minima ecologia della repressione.
      Esiste una parte sinistra, malefica, che ha un piano di sfascio, di sadismo livoroso nei confronti di onesti, capaci, ingegnosi, laboriosi, civili e che coltiva la politica della legge della jungla, con la feccia di mezzo mondo usata come arma biologica contro borghesi, "razzisti", fasisti, e tutta una serie di epiteti che indicano coloro che non partecipano orgoglionamente al "tanto peggio tanto meglio," e che lo subiscono quotidianamente.

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  2. NOI, del partito degli under 70.000 abbiamo nel nostro programma i campi lavoro, non è possibile che coloro che risultano nullatenenti all'occhi del fisco possano ogni giorno fare il cazzo che più gli piace purché non incorra nel penale come in questo caso in cui si sarà guardato bene dallo sparare qualche cazzottone alla controllatrice

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    1. La proposta dei campi di lavoro è intelligente. Qualche giorno fa, a La Zanzara, c'era una di queste merde maranza, egiziano, che in quel di piacenza aveva smesso di lavorare (come magazziniere, se ricordo bene), per dedicarsi a spaccio e musica, quelle pseudo robe tipo trap, diciamo della robaccia (per maranza, appunto).
      Questi schifano il lavoro e impongono il loro parassitaggio nocente.
      Condannarli al lavoro per ripagare i danni va bene.
      Aggiungo che questi dovrebbero essere quindi espulsi, anche se di seconda generazione, con la pena capitale in caso di rientro in Italia.
      Si risolve subito il problema.
      Per molti di questi lavorare è un incubo e tale rimarrebbe pure dopo il periodo di lavori forzati.

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    2. quelli che non amano il lavoro sono i più intelligenti ed hanno capito subito che son stati importati per pagare le pinzioni A NOI vecchietti mortidifame, la colpa è di chi sparge questa voce

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