martedì 30 giugno 2015

Una rispetto a centinaia

Leggevo le note di folklore, una dei tanti atti pregiudizialmente positivi Sì TAV senza se e senza ma.
Sebbene il Corriere non raggiunga la faziosità  Sì Tav de La Repubblica, rimane un'operazione delle migliaia che si guardano bene dal pubblicare centinaia di documenti che con scientifica, ingegneristica ed economica cognizione di causa dimostrano l'insensatezza di quella grande opera edilizia e antiferroviaria.
Ad esempio questi dati che ancora una volta demoliscono tutto il castello di carte della truffa TA* Val di Susa, che non sanno neppure come chiamarla, tanto non serve ad un cazzo, TAC, TAV, TAX purché si faccia.

Tempo addietro o IlFattoQuotidiano o le Jene o qualcosa del genere pubblicarono interviste fatte nei a parlamentari nei pressi di Montecitorio o di Palazzo Madama con semplici domande sul TAV in Val Susa: ecco, questi che avrebbero dovuto votare a favore dell'opera nefasta e costosa, non sapevano un cazzo su buona parte delle semplici domande poste loro.
Così il CdS pubblica il folclore di Mara, blocchessa nera che tira pietre ai cantieri e che ignora gran parte delle motivazioni contro il TAV. Una rispetto a decine (centinaia, se si considerano i parlamentari 'gnoranti non intervistati) che tirano tutto il possibile, a partire dalle cooperative CCC contro i valsusini, le finanze pubbliche, l'ecologia, etc. .
Gli organi Sì TAV senza se e senza ma non pubblicano dati eloquenti come le fallimentari e demenziali previsioni di traffico merci su ferro inesistente sulle quali sarebbe imbastita l'intera opera di edilizia.

No TAV!

(via notav.info)

XI milonga solidaria

(X milonga solidaria - 3)

Ecco, le prime foto (*). Non è semplice esprimere un'atmosfera così. Questo evento ha molteplici dimensioni: tra le molte anche quella del tango. Essa, a sua volta, come un frattale edonististico, è composto da sensi, relazioni, ritrovare tangher* che non vedi da molto, sentimenti, abbracci.
Le immagini dicono più di molte parole. Siano esse a allora suggerirvi il caleidoscopio estetico, edonistico, artistico che potete vivere solo da dentro, come un piccolo prisma colorato che rotea e si mischia nel vortice.








lunedì 29 giugno 2015

Quanti estremi

Molte cose vissute in questo fine settimana così intenso che... ora non so neppure da che parte iniziare.
Allora, la trasferta a Livorno, alla XI Milonga Solidaria è andata troppo bene. Sei ore che... sono evaporate. Erano le due quando, incredulo, mi sono reso conto che era finito. A volte mi chiedo se è stato così breve proprio perché vissuto al massimo.
Alla partenza ci eravamo ritrovati sotto un nubifragio, solo passare dalla mia auto all'alta vicina mi aveva infradiciato.
Poi là. Io dovrei trovare parole per tentare di descrivere questa esperienza e ora sono povere, magre.

Via nella notte, nelle strade deserte, via dal rito, dalla festa. Ospiti da _bio nella sua casa in montagna, qualche ora di sonno per finire nel limbo post eccessi, accarezzati dalla natura, a tornare a rivivere quei momenti, _ara, lui ed io, seduti su un macigno, a vedere quell'acqua, liduida, a cascare, come ricordi ed emozioni in noi.
Ieri sera, accarezzavo la mano di _tra, mentre mi raccontava di lei, nel giardinetto di casa sua, lucciole, rosmarino e i suoi piccoli, dentro, a dormire. Quanti estremi in poche ore.






Una cosa buona

Tra le varie incredibili irresponsabilità greche (molte delle quali, come la crescita della insostenibilità della quale quella finanziaria è solo uno degli aspetti, sono giulivamente condivise dalla specie) osservo una cosa buona, ovvero il principio che su cose così importanti, siano paesani e cittadini a dire la loro con un referendum.
Alcuni diranno che si tratta di tatticismi, etc. Ma il fatto che siano gli elettori ad esprimersi su questioni  così è un segno di dignità.
Spero che faccia riflettere anche i feticisti della nostra costituzione di questa orribile pseudo democrazia rappresentativa, illiberale e che su non poche questioni di massima importanza esclude il fatto che siano gli elettori a dire l'ultima e più importante parola.
Sul resto, sull'orribile degrado dei paesi mediterranei e della Grecia che affondano perché l'etica della cosa pubblica e l'ecologia sono affondati da tempo se addirittura mai varati e sull'accanimento terapeutico che aggrava il male non c'è molto da aggiungere.

Un'altra cosa buona è che i curdi, per i quali nutro una viscerale simpatia, hanno inflitto una dura lezione al merdame Isis a Kobane. Più accoppano 'sta cacca islamica più io godo.


(anonimo)

sabato 27 giugno 2015

Vincere con

Inizia da lontano.
I contatti euforici. Ieri qualche acquisto. Cercare di convincere è vincere con la pregioia.
Mi ha scritto, la birbina, che si è depilata. Poi che è andata ad acquistare quelle décolleté che ieri aveva provato.
Poi gli amici lontani che chiedono info.
Dal barbiere e poi camicie e i calzoni stirati. Ora doccia e si va.
Bellezza, dolce vita, mare, tramonto, liberty, tango.
Liturgia edonistica.

venerdì 26 giugno 2015

Tre per una

Dopo averle fatto sapere che l'avevo desiderata molto, forse solo un'altra donna così (Auò),  _tra mi scrive che sta chiudendo un ciclo e che si affaccia piano piano ad una nuova vita, a nuovi sentimenti.
Insomma, io cerco di tenere _tra un po' in cottura, chissà mai che...

Colla "nuova" tanghera con cui sono in contatto tempesta di messaggi, chiamate, etc. . Insomma, ieri mi dice che è innamorata come sempre del suo uomo. la schiettezza permette di risparmiare un sacco di tempo. Avevo avuto l'intuizione che si stesse separando o che fosse in una fase critica. Sono dentro una relazione, forse soddisfacente, ma vengono attratte come miele, dalla seduzione.
Insomma, mi ha detto che... aveva chiuso un altro tanghero (un maestro un tenutario di corsi dei tanti che ci sono) desidera studiare con me.

_mela mi ha mandato una strana richiesta, l'altro giorno, di informazioni sulla via francigena. La mia intuizione è che abbia una qualche voglia di fare una vacanza di cammino insieme e, sapendo di quanto faccio. Abita lontano, ho capito che non ha alcuna possibilità una storia a 200km, specie quando necessiterebbe di un corteggiamento lungo. Poi con lei, dopo il bisticcio prima che ci fosse alcunché, avevo anche provato a cambiare stile, a normalizzarmi. No, non ha senso.

Un'altra tanghera carina che si è affacciata sulla scena e che avevo puntato è stata già brancicata da uno. Uff, che palle. Veramente esiste una competizione sessuale tra i maschi per voi femmine. E l'ambiente del tango, così piccolo, l'arrivo di una nuova e bella tanghera scatena azioni e reazioni immediate.

Una delle dritte, nella seduzione, era: seduci contemporaneamente tre donne per aver successo con una.

Viene, s'alza e se ne va - 3

(Viene, s'alza e se ne va - 2)

Sottolineavo che l'escursione di domenica 21 è stato non solo un cammino fisico ma anche un cammino estetico, cognitivo, oltre che emotivo, ciascuno dei quali con una propria dinamica: avevo citato la malinconia indotta da quel borghettino abbandonato.
In ora e un quarto circa di cammino in un sentiero assai poco battuto da esso siamo arrivati al primo centro abitato, dal quale eravamo partiti per l'anello. Beh, passare da un borghettino fantasma ad un borghetto diversamente fantasma (animato da poco più che un paio di dozzine di residenti in inverno, si popola di centinaia di persone oriunde il fine settimana e/o nella bella stagione) è come passare dal deserto alla "civiltà".

Eppure, questo piccolo paesino in provincia di Prato, che non ha monumenti né case leziose e belline, ha una grazia e un'armonia complessiva inaspettati. La bellezza del complesso. Un po' come l'Appennino in cui è incastonato: non ha le grandezze e le magnificenze delle Alpi ma la sua bellezza non è meno grande. Stavo pensando alla qualità di vita e alla bellezza in alcuni paesi oltralpe: no arte no architetture di pregio ma un'armonia, un fare sistema (di bellezza) complessivo che affascinano e producono un risultato corale.

Via dal disfacimento, poi i boschi, tornare alla luce, al sole alto e brillante di una giornata tersa e fresca, ad un'esplosione di colori, profumi, orti è stato rinascimentale. La presenza umana ingentilisce il paesaggio, i contrasti amplificano, esaltano la cognizione del vivere. Dall'abbandono e dalla decadenza al percepire la vita nella cura, nella manutenzione, sia pur di una vita vissuta "a singhiozzo", nei fine settimana o nella bella stagione.

La prima immagine, uscita male, rende onore a castagni monumentali (osservate la dimensione della mia roncola che avevo appoggiato al tronco). Per secoli essi hanno assicurato di che vivere alle popolazioni del luogo con una alimentazione non luculliana ma equilibrata e quindi scevra da malattie come scorbuto, pellagra, etc. che invece imperversavano in pianura padana. La farina di castagne era completa, a differenza di quella di mais.

Infine una nota di filologia architettonica e urbanistica: quasi tutte le chiese di campagna avevano un sagrato in erba che in ambito urbano diventava acciottolato (no asfalto ma neppure le pavimentazioni a lastre di pietra, etc.). La corona verde del prato, gli ippocastani, i rosai sulle pareti delle casine prospicenti. Ah, che grande questa piccola bellezza!

Roncola come metro della monumentalità


In mezzo alle selve

Mediterraneo tra i monti



giovedì 25 giugno 2015

Un po' come la camomilla

La settimana scorsa sono uscito con _tra ovvero - visti i precedenti - mi ha raggiunto in una piccola milonga estiva sotto le stelle, in un incantevole posticino.
Ero stato, qualche giorno prima, abbastanza caustico/provocatorio con lei, quando in risposta ad una mia domanda aveva iniziato a parlare come un rio di monte a primavera del padre dei suoi figli e dei problemi con lui.
1 - Se vuoi uno psicoterapeuta consulente mi devi pagare; 2 - io non sono tuo amico perché 3 - voglio essere tuo amante. Finito di parlare di quelle robe, mai più successo.
Anche domenica, poi, è venuta in milonga, dopo il laboratorio con Nito ed Elba.
Se lasciamo da parte la mente (che può essere meravigliosamente erogena) rimane il corpo. E il corpo trova una sua dolcezza, una intimità straordinari nelle tanda che abbiamo ballato.
Insomma, col tempo ho in parte deerotizzato _tra: ancora per poco, non so quanto, poco più che un'amica tanghera. Mi ha chiesto di uscire con lei in milonga ieri, le ho risposto di no.
_tra è molto mentale e me lo ha ripetuto anche mercoledì 17. Per quanto ho capito, in questo momento, ha bisogno più di affetto/relazioni che di sesso. Non che a me non interessino, ma visti i vari limiti di tempo etc. per me è inconcepibile separare le cose, se una donna mi piace (e se mi p iace mi piace tanto, visto che non conosco mezze misure) ci voglio fare l'amore.
Il fatto che mi scopasse la testa e le scopassi la testa (che è un buon preliminare) è diventato controproducente. Un po' come la camomilla, se è troppa o infonde troppo a lungo, funziona al contrario, non dormi più.

C'è un nuovo contatto, ora, oddio, sento già la temperatura dell'olio che aumenta. Ieri UnBipedinone ha visto che osservavo le sue foto nella galleria  sul faccialibro. Ha sorriso, facendo un gesto birbone.


(via (?) kepureyestozion)

mercoledì 24 giugno 2015

Viene, s'alza e se ne va - 2

(Viene, s'alza e se ne va - 1)

Questo posto mi ha messo malinconia.
_zzz stava camminando da un po' in silenzio prima che pronunciasse queste parole.
Intrufolarsi in vite, in focolari spenti e cadenti, ci aveva precipitati nella estemporaneità della vita. La retroguardia di resistenza rurale in quel borghetto soccombette a marzo 2014 con la morte di una delle due ultime abitanti. Non c'è più quel filo di fumo dal comignolo. Vita grama, quella. Madre e figlia zitella, il marito/padre era morto sul monte _lvi sopra, in una bufera di neve, da alcuni decenni.
Sì, _zzz, c'è questa cosa strana che il selvaggio delle selve che abbiamo camminato per raggiungere questo posto, nulla inquieta rispetto a questa vita abbandonata.

Osservavamo che, nella vita grama, c'era una ricerca del bello. I muri non così dritti, erano intonacati con cura, e quelle cornicette di colore ad abbracciare la stanza davano grazia a quelle case, mitigavano l'asprezza della vita con un... filo di superfluo. Gli oggetti semplici con la grazia di materiali di qualità e la bellezza della funzione.
Quanti sacrifici, calli e schiene spaccate nel mettere su quei muri di macigno e pietra serena e coprirli con travi e assi di castagno e pietra che finché il tetto è sano sta tutto su.

Le due o tre edicole nei pressi del borgo quasi a ricordarci che quando è così dura, non puoi che trovare sollievo ai dolori della vita in santi e madonne a lenire anime consapevoli di questa vita. Vita che viene, giunge in vetta, alta al solstizio  e poi scende e se ne va.

La stalla per le "bestie" a qualche minuto a piedi

Turris Davidica, Turris Eburnea


I coperti si rovinano, le travi marciscono.
Poi l'inverno pesante di neve...






Velleità di restauro, di manutenzione







La cultura del castagno fu vita per secoli


Studio di arte contemporanea


Terra e pietra siete, terra e boschi ritornerete


Architettura di grazia, con amore





Il prato era fieno, le bestie davano ed erano cibo e vita per molti mesi



martedì 23 giugno 2015

Viene, s'alza e se ne va - 1

  • Per selve ci incamminammo prima dell'oscuro.


Sì, in quella giornata, forse la più bella se non dell'anno della primavera-estate, nella potenza solstiziale estiva, cielo terso blu, fresco all'ombra, caldo gradevole al solleone, ci eravamo incamminati nella vita. Già, una giornata di gloria estetica metereologica, il viaggio, il nostro.
E così, prima un po' a cavallo tra Prato e Pistoia, avevamo lasciato l'auto nello spazio sgarrupato antistante un camposanto, tra assi a stagionare, ruspe, betoniere, auto parcheggiate alla rinfusa. I sempre dormienti lì vicino saranno stati un po' disturbati dagli spregi, dalla bruttezza dei viventi.
Ci aspettava la salità, le selve a perdita d'occhio, la vetta, salire in alto per poi sprofondare un po'.
E la vita cantava nei ruscelli allegri e copiosi, nella pirotecnica floreale e nel verde esuberante. Nulla di meglio per il contrasto a venire.

Una volta eran giorni di cammino per arrivare là a Firenze.

Affogata tra i boschi qualche traccia umana



Un borghetto abbandonato ci aspettava là sotto

Vetta antivetta

A settentrione, al boreale, l'Emilia, i boschi sono più scuri

Giglio rosso o giglio di san Giovanni
(Lilium bulbiferum)

La caducità dell'uomo e della sua opera