lunedì 31 agosto 2015

Per sempre e mai più

Ci sono stati due momenti agli in-boscati che mi hanno fatto riflettere.
Una è stata una cortina ballabile in cui hanno suonato un pezzo di pizzica d'amore, sabato pomeriggio. Sembrava che l'energia avesse trovato un modo di passare, tutto la sala fremeva mentre _zzz era al centro del teatro-tempio, una enorme ronda, con _zzz ed una tanghera al centro a ballarla, visibilio, entusiasmo e fare fatica a stare fermi.
Il secondo episodio è relativo a ieri sera. Uno degli ingredienti di una serata, ingrediente diciamo "non trascurabile", è la musica ovvero la selezione musicale proposta. E' uno  dei casi di aspetti sottili del tango: è abbastanza comune che i tangheri abbino sensazione nette sul fatto che una programmazione sia stata mediocre o... eccellente. Il capire il cosa come quando, è tutt'altra faccenda: (per questo uso il termine di sottile, anzi, impalpabile sarebbe addirittura meglio) non esiste un algoritmo sul preparare un pezzo teatrale di successo, una impresa economica di successo, una programmazione musicale di successo in un contesto milonghero. Fa parte dell'arte dei muzicalizador (qui, da Flora, ad esempio, un documento di Joe Bossi che inizia ad affrontare la questione).
Insomma, ieri sera, dopo cena, un po' sulle ali del direttore di danze - il TJ - forse anche tentativo di demonizzare, di esorcizzare la fine che si approssimava, di ballare con l'anima gli ultimi istanti, un canto del cigno che ha scacciato la stanchezza di decine di ore, si è danzato quasi furiosamente se si considera i toni pacati, fini, accomodanti del mondo del tango.
Sì, essere dei per qualche manciata di ore ed esorcizzare una piccola morte. Perché era finita, erano proprio finiti quei tre (per noi due) giorni. E il TJ stava suonando tango degli anni Cinquanta, ritmati,  quasi violenti, con una base ritmica molto marcata. Incitava i tangheri, lanciava, in note, benzina sul loro fuoco.
C'era la stessa anima, già vissuta in altri contesti (goa, tarantismo, rave, danze popolari, contesti house etc.) ballare fino a inebriarsi, stanchezza e divinazione nelle ossa.
Ballare gli ultimi momenti, come fosse per sempre e mai più.
Io penso che l'arte sia una via, l'esorcizzare la morte, rappresentando la vita.

Venerdì ho saputo, dopo mia infelice battuta, dal figlio, che Gianni, il "mio" meccanico, è morto a giugno, per un tumore. Sono salito sul treno per andare al lavoro, quasi piangendo. Come ci si può affezionare ad una persona vista forse poco, per quindici anni? Eppure egli non c'è più, andato via giovane. Mi piaceva per i toni, per lo stile, onestà e fiducia reciproca, per la competenza.
Ancora non riesco a crederlo. Per sempre e mai più.


venerdì 28 agosto 2015

Gas scoppiato

Sono andato al supermercato qui sotto e ho preso, assai perplesso, tre pesche-pietra. Assaggiata la meno dura, al limite dell'insulsamente sgradevole, polpa asciutta acerbo-premarcescente (trad.: esse passano da acerbe a qualcosa marcio o pseudomarcio in poco tempo). Orribili e scadenti prodotti industriali con qualità mediocrità assolutamente conforme ai limiti strutturali della GDO.

Di fatto il nostro GAS è morto, scoppiato, imploso. La politica dura e pura ha scacciato gli acquirenti non determinati, follie ideologiche e atteggiamenti sostanzialmente sul pauperista quaresimale, l'incraniarsi sul produttore unico, politica assolutamente perdente come ci avevano detto _rlo e _ele, grandissimi di Campi Aperti), l'inefficienza del cattocontadino cocomeriano cunicolescamente prolifico, troppa famiglia e troppo tutto il resto per lavorare in campagna, non si vede che di rado con poco o nulla, gasisti nulla compranti e onnicatechizzanti che imponevano assurdità ideologiche e quindi operative a coloro che compravano. E' diventato un GAS sovietico: centodieci chili di zucchine due settimane poi nulla per altre settimane.

Per quanto mi riguarda percepisco tensioni latenti molto forti sul problema dello tsunami migratorio: essi conoscono le mie posizioni e le volte che si è arrivati sul tema sono state scintille trattenute a stento.
Chiederò di chiudere l'associazione che avevamo fondato. Francamente non ha più senso.
Da noi sono gemmati altri sette gas, alcuni con un approccio assai moderato-facilone (per il fresco che è la cosa più complessa mercatino multi produttore con un coordinamento direttivo) uno dei quali ha avuto successo: se togli le difficoltà, se lisci e coop-izzi, la_gggente viene, altrimenti scappa. Considerato che il nostro era diventato un gruppo di sfinenti discussioni ideologico - cervellotiche difficile darle torto.
Da una parte mi dispiace per il progetto per l'economica locale (ma io ho già trovato altri produttori contadini locali da cui cerco di rifornirmi), dall'altra noto, ancora una volta, l'ennesimo fallimento di approccio basati una irrazionale razionalità moralista che non funzionò, non ha funzionato, non funziona e non funzionerà. Una roba anarco-cocomeriana-catto-comunista-moralista che è implosa su se stessa.
Mi dispiace per _rio da cui, sento, mi sto allontanando. Proprio con lui c'era stata l'ultima occasione di scintille sull'invasione migratoria; lo ammiravo per la sua razionalità ma su dirittismi e massmigrazionismo ha la mente ottenebrata dalle più sinistre e fosche credenze.
Mi dispiace anche per la mia formazione sulle pratiche ecologiche, persone eccellenti su quello; quando il GAS funzionava la formazione era quasi continua, ogni giovedì, sulla vera agricoltura ecologica e biologica.

Immagini per "gas scoppiato"

giovedì 27 agosto 2015

Bubbone giovanile (youth bulge)

  • Ho ripreso il tentativo di una formula mondiale del francese Gaston Bouthoul del 1970, l'ho sviluppata e applicata a 70 paesi. Il risultato: sempre quando le donne - per decenni o persino secoli - hanno 6 - 8 figli, dunque 3 o 4 maschi, le cose si mettono male. Solo uno o al massimo due di essi potranno assumere ruoli sociali. Il terzo e il quarto, ambiziosi e nel pieno delle forze, o emigrano o cercano di ottenere anche loro una posizione con la violenza. Quando ci sono troppi giovani maschi si uccide: criminalità, guerre civili, genocidi di minoranze, rivoluzioni, guerre internazionali o colonizzazioni. La violenza perdura finché i maschi eccedenti soccombono e muoiono e il numero dei nati diminuisce.
    Gunnar Heinsohn

  • Attraverso valli e monti
    eroico avanza il partigian.
    Per scacciare l'invasore
    all'istante e non doman!
    Canto partigiano


Da tempo volevo porre attenzione sulla questione della eroica resistenza curda all'espansione del califfato, sulle straordinarie esperienze di comunalismo curdo a Rojava. Gaia Baracetti tempo addietro mi  anticipò stimolandomi.
In quei giorni stavo leggendo le parole del partigiano Arrigo (in Che male c'è, 1° volume, è il nonno di Stefania da ella intervistato) e la lotta partigiana in condizioni ambientali, climatiche durissime, in Carnia contro l'invasore nazista i nazisti e contro gli invasori cosacchi, vittime dello stalinismo comunista, ai quali, i primi avevano promesso il Friuli come terra. Ritengo (posizione già espressa in un commento) che si stiano riproponendo situazioni già viste, efferata violenza di tentativi di egemonia.

La correlazione tra aggressività di una popolazione e sbilanciamento della demografia verso le parti giovani è nota in sociologia e in demografia. Ecco alcuni documenti:

Così la polveriera demografica del medio oriente, massimamente evidente nel conflitto tra Palestina e Israele, da tempo esplosa in Siria, bomba malthusiana in Egitto, non è solo una catastrofe dal punto di vista del deficit ecologico e quindi di ogni altro ma lo è anche per il bacino di aggressività (il bubbone giovanile, youth bulge) che non trova sfogo e quindi sublima in violenza, di sterminate moltitudini di giovin(astr)i senz'arte ne parte in cui la violenza è affascinante in sé, è dispositivo di affermazione, fuga da problemi di tutt'altro tipo (*). Il bubbone poi tracima e si espande sui paesi limitrofi (e.g. le migrazioni di massa dalla Siria verso l'Europa).

La storia si ripete. In un convegno di Ugo Bardi a cui partecipai, egli accennò anche alla dimensione ciclica rispetto alla quale non fanno eccezione le società umane. E' molto interessante l'analisi comparata e critica di Jacopo Simonetta dei pensieri di Oswald Spengler  e Arthur Toynbee :  il fosco destino dei popoli dipende da una ineluttabile legge naturale oppure  fondamentalmente dalla capacità delle culture di capire i cambiamenti in corso ed adattarsi ad essi?

Sottolineo ancora una volta la scelta suicida di favorire e l'immigrazione di massa e islamica e l'assenza di dispositivi che contrastino qui la crescita demografica di quella comunità che la porterà in breve tempo alla maggioranza numerica. Ma anche prima di arrivare a questo si arriverà a instabilità sociale e a scontri etnici diffusi anche per la diversa distribuzione della popolazione sulle fasce di età, molto più cospicua sulle fasce giovani e aggressive la loro. In altre parole ci troveremo la guerra anche e soprattutto... dall'interno.

Come testimoniava il partigiano Arrigo, torneremo alla disgrazia di interi paese bruciati con gli animali arsi vivi dentro (mia madre raccontava che l'incendio della casa, del fienile, la perdita del bestiame era la massima disgrazia possibile per una famiglia "alpina", in ambienti col clima aspro e in contesti di povertà), le deportazioni, le rappresaglie e quanto la Carnia e altri videro con l'invasione dei nazisti e con l'appoggio dei fascisti. Italia, dalla Kazakenland al califfato islamico, cambiano i termini non la sostanza.  Una terra sempre invasa da stranieri che l'hanno predata, sfruttata, comandata, uccisa, massacrata. E ora cosa succede? Che cattolici e sinistra favoriscono in ogni modo l'ingresso a milioni degli invasori, compresi quelli islamici, i più pericolosi. Coazione a ripetere. Milioni di giovani maschi (senza femmine) disposti a tutto pur di scalare la società e impossessarsi prima di risorse fondamentali, poi di beni posizionali. Un vero e proprio suicidio sadomasochistico rivestito da ipocriti e pelosi buoni intendimenti moralistoidi.
Se osservo una morale violata vedo l'ingiustizia nella storia dei curdi contro la quale combattono da sempre (**).

Forse ci sarà una giustizia nel punire il nostro arrogante ignorare la storia, i nostri atteggiamenti svampito-buonisti, nichilisti e suicidi, un sistema sociale impazzito che sopprime e soffoca il proprio sistema immunitario (qui e qui).

mercoledì 26 agosto 2015

Pre-intellettualmente

Stavo leggendo la testimonianza di John Barish su una splendida avventura di eros libero, libertario che egli ha vissuto di recente.
Prima di andare in ferie avevo letto  considerazioni di Menisa Allo Specchio che condivido sul fatto che la seduzione ha una componente pre-intellettuale: prima devo vedere una donna, il mio corpo e i miei sensi devono percepire una gradevolezza, un potenziale fisico di bellezza,lo stile, il portamento POI arriva la parte intellettuale, l'onda entrata dagli occhi deve arrivare, al bacino, alla pancia, poi risalire alla testa.
Nei dieci giorni nel recondito paesino del Trentino ho incontrato, come tutti gli anni, un'amica dell'Alto Adige, amica dai tempi dell'adolescenza. Ella mi ha fatto da sempre una corte esplicita e ancora adesso ha atteggiamenti come volermi prendere la mano per tenerla (una delle cose che aborrisco da sempre), tentare di baciarmi sulla bocca sia pur in modo leggero, esprimere frasi "se io e tu avessimo un figlio" etc. che dimostrano la sua tensione verso di me. Persino UnBipedinone l'ha capito e mi ha preso per i fondelli un tot di volte in 'sta vacanza (e devo dire che mi dava non poco fastidio, ci sarebbe da ragionare su questo).
Ha avuto una seconda figlia e la sua già non brillante condizione fisica è nettamente peggiorata: è diventata un'orribile grassa deforme a rotoli di grasso impilati, impegnata tot ore al giorno ad allattare, scaccare e che desiderebbe un terzo e quarto pargolo. La mia impressione è che ella sia letteralmente schiava di meccanismi "borghesi", perbenisti, moralisti che le causano una vita insipida, amorfa, a massima sicurezza e massima noia: ella compensa con il cibo e il metabolismo ereditato dalla madre (tirolese) non l'aiuta certo. Il circolo vizioso si autoalimenta. Intellettualmente (o più precisamente non-fisicamente) apprezzo di lei alcune cose che mi mancano e che mi incuriosiscono. Insomma curo saltuariamente un'amicizia adolescenziale senza capirne il perché.
Andando a Lana per una milonga, ho rivisto e riballato (per dirlo alla _sketti) Mora di Rovo. Il piacere datomi dall'osservare il suo stile fine, il corpo alto, asciutto, la sua chioma mora corvina, gli occhi scuri e vivaci, vita sottile e seni piccoli e sodi, il bel viso leggermente zigomuto - questo pre-intellettuale - si è rapidamente alleato all'intesa, alla sua capacità di eloquio, alla cultura mista tra mondo latino e germanico in una miscela che era ed è incredibilmente potente, attraente. Due donne agli antipodi per me.

Ecco, io non sono mai arrivato e intuisco che non arriverò mai ad un'intesa con una donna che non mi piace... pre-intellettualmente. Leggo però, nella testimonianza di John Barish, che liberarsi da questi schemi porta a panorami di eros libero di incredibile potenza ed estetica.



martedì 25 agosto 2015

L'uomo che devitalbizzava gli alberi

Dopo cinque anni sono tornato a percorre l'ex sentiero ora brutta strada forestale. Del resto lo zio modernista e crescitista lo dice sempre, in dialetto: dovete capire che qui in montagna la gente ci deve vivere. Corollario: artificializziamo la montagna così sia simile al resto dell'Italia artificializzata, la crescita del teratoma antropico può continuare.

Mentre passeggiavo pensavo al paradosso, uno dei molti per i quali siamo spacciati.
Le masse urbane in crescita esponenziale, impazzita, non hanno alcuna percezione della sostenibilità: è semplicemente scontato avere energia, acqua da bere, potersi fare la grigliata, due docce al giorno quando fa caldo, respirare, la confezione col cibo dentro, piselli o i porcini, salire nella metro a trazione elettrica e che essa funzioni, è la GDO che è la fonte del cibo, della plastica con l'acqua dentro, del furbofono e della batteria per l'auto. Semplicemente non esiste alcuna percezione di cosa sia necessario affinché tutto ciò avvenga.
I gruppi rurali, che vivono in una sorta di paradisi residuali, lì dove una qualche sostenibilità locale esiste ancora, dove si vive quasi in paradisi alte-risorse bassa-popolazione, non hanno alcuna percezione della impronta ecologica delle conurbazioni-tumore e della voragine che ciò sta creando, né del valore del contesto e della condizione in cui vivono. Essi subiscono la fascinazione del finto-plasticato-artificiale-tecnoprogressista-concentrato urbano e smaniano per poterlo realizzare, anche in piccola parte.
Quindi da una parte miliardi di locuste mandibolatrici che danno tutto per scontato (dirittismo), dall'altra milioni di persone che credono che quello sia il non-plus-ultra.
Le prime crescono, le seconde pure. Siamo fottuti.

Osservo che la sia pur ridotta industrializzazione del settore primario nelle Alpi, unitamente con l'aumento delle temperature e la globalizzazione di xenospecie, ha portato alla diffusione pazzesca di vitalba (e di ailanto) anche nei boschi alpini di media quota. Semplicemente contadini e interventi manuali quasi azzerati. Non ci sono macchine per devitalbizzare gli alberi, gli interventi non possono essere che manuali e richiedono e lavoro e manutenzione quasi continua. Il parassita si espande.
Stavo passando per la brutta strada e ... ho visto un abete direi ventennale, completamente coperto di vitalba, ormai un cono di vitalba da qui spuntava qualche ramo e ancora un metro di cima. Con quaranta minuti di lavoro, a mani nude, sono riuscito a liberarlo.
Ho fatto anche un esercizio filosofico: UnBipedinone gnolava perché voleva tornare a casa. Gli ho detto che se avesse voluto darmi una o due mani, avremmo finito prima. Il ragazzo però era pigro. Così dopo qualche aiuto si è fermato a osservare, come gli umarelli dei cantieri. Passava il tempo e si incazzava per il protrarsi della mia devitalbizzazione e pure io stavo per incazzarmi a vederlo lì malmostoso con le mani in tasca. Sono riuscito a mantenere la calma, a rispondergli con calma :- se vuoi andare a casa prima dammi una mano che insieme finiremo il lavoro prima. Macché. Mi è costato fatica e controllo quell'essere paziente e calmo.

Vitalba (Clematis Vitalba) che contiene alcaloidi e saponine che possono provocare lesioni alla pelle. Infatti, alla fine avevo lesioni su sei delle dieci dita. I miei veci erano perplessi :- hai salvato un abete ma guarda a quale prezzo.

Io sono contento di aver salvato quell'abete e di avere annullato quel cono da 10 metri da cui i semi si sarebbero diffusi nel resto del bosco degradato dalla strada.
Porto le mie stigmate da ecologista, faccio una parafrasi al titolo dello splendido neo-vangelo di Jean Giono, UnUomoCheDevitalbizza(va)GliAlberi.

 
 (ferite  ancora in cicatrizzazione sulla mano sinistra e destra a cinque giorni dalla devitalbizzazione)





Sentiero dei Fiori

Mi è piaciuta che in questa vacanza dai veci, col bocia, ci sia stato un digiuno di connessione. Anzi, mi è successo un paio di volte di lasciare pure a casa il cipollo Nokia da 29 euri, il trattore a cingoli che, come telefono GPRS funziona decisamente meglio del furbofono. Questo ha lasciato molto spazio alla vita vera, comprese alcune considerazioni che spero di poter riportare.
Mi sono accorto che non ho pubblicato un tot di gallerie su eventi vari degli ultimi mesi. Insomma, prima che succeda anche per l'uscita col mio bipedinone di giovedì 20 u.s., a tema Sentiero dei Fiori, ecco alcune immagini di quella giornata.
Il bipede era elettrizzato come un condensatore; io trovo le vie ferrate mediamente noiose e anche questa volta non è stato diversamente, per la parte percorsa, fino al Corno di Lago Scuro, m 3167: 40% sarebbe percorribile anche senza essere assicurati, 50% rimanente facile. Diciamo che esiste un 10% di passaggi paesisticamente interessanti e mozzafiato, tecnicamente comunque modesti. Così alla fine è rimasto... un po' deluso dalla facilità della proposta. Anche il meteo parzialmente nuvoloso nella seconda parte dell'escursione non ha aiutato. Alla fine non posso non notare che quanto scrivo è veramente soggettivo: durante il ritorno abbiamo visto due alpinisti appiccicati come patelle alle tonaliti, vertigini e paura del vuoto per alcune persone giocano i soliti scherzi. Devo dire che anche io ho avuto un momento di difficoltà quando UnBipedinone, a metà del più lungo delle due passerelle tibetane, mi ha chiesto di scattargli una foto. Si muoveva tutto, tirare fuori il suo furbofono e tentare di fotografare mentre tutto traballava e oscillava sopra 200m di pazzesco, emozionante vuoto mi ha fatto desistere: che succede se mi casca lo smartcoso da qui sopra?
Una nota sulla crisi ecologica: ghiacciai al lumicino, Pian di Neve e propaggini settentrionali (vedretta del Mandrone, etc.) ridotti malissimo rispetto a otto anni fa: in quella occasione arrivammo alla Sella di Freshfield che era ancora in ghiacciaio/vedretta: ora emerge in roccia per almeno una ventina di metri. Una guida alpina che spiegava ai suoi clienti alcune cose della storia e dell'ecologia del contesto in cui è inserito il Sentiero dei Fiori affermava che i ghiacciai hanno perso più di un centinaio di metri di spessore e ne rimangono ancora 120 circa.

Sabato il bipede ha fatto, da solo, il primo viaggio importante in treno, da solo, più di tre ore attraverso tre regioni, voleva tornare prima, io mi sono fermato fino a ieri pomeriggio.
Sono stato felice di vederlo un po' più uomo, decisamente in gamba come alpinista. La salita al passo del Paradiso l'ha fatta da indemoniato (e io dietro di lui) superando le comitive che ci precedevano. Poi molto bene tecnicamente, anche sui alcuni passaggi tecnicamente più interessanti meno noiosi, come la salita al Nido delle Aquile.
Sta camminando bene sulla via della sua vita e ciò è stato gioia e lenisce la mancanza. Questa cosa dell'intensità dell'affetto e nella straordinarietà della vita quotidiana per una settimana di vacanza e poi il vuoto, per noi papà separati è una doccia scozzese.

Visrta dal passo del Paradiso




La valle di Sole


La galleria del Castellaccio
percorsa in andata











Variante Nido dell'Aquila




Ponte di Legno dall'alto




martedì 18 agosto 2015

Buome ferie e vacanze

"Arrivati ieri" avevo scritto. Sono passati tre giorni senza connessione e di tempo piovoso. Bene, meglio così, uno dei molti "meno è meglio", tempo per altro, cose semplici: affetti, cucinare, letture, tempo col bipedinone che mi ha spazzolato a scacchi, giocare a scopone scientifico. Dopo due giorni di catalessi, di dormite ristoratrici dopo settimane di sonno precario precario e scarso (questo anche per il tango) ero inquieto per questa immobilità casalinga. Ieri uscita di mezzora con l'ombrello ma non è ciò che desideravo. Così stamani ha fatto capolino il sole e ci siamo lanciati, in questo paesino sudtirolese c'è la "tecnologia" e dedico qualche minuto al diario.
Dagli abeti ai margini di questa sella prativa si è levato uno stormo di otto poiane. Solo questa è una meraviglia che mi incanta.
Per gli standard delle Alpi - essi non sanno cosa sia il deserto e selvatico (degli Appennini) - il paesino trentino materno è sperduto in chilometri di boschi. Vette, pascoli e orsi (che mi sono simpatici) e abetaie enormi. Appena arrivato il furbofono è andato "fuori di testa": ogni volta che tentavo la connessione dati si lamentava, rantolava un "Oh, muoro!" e si spegneva. Ho sistemato il furbofono ma, come scrivevo,... rispetto all'anno scorso non c'è più campo in 8/9 della vallata. Per tagliare i costi avranno eliminato qualche cellula e relativa antenna. Solo qui ho potuto nviare questa pagina di diario. Mi farò una robusta decrescita della connessione. Sabato e dpmenica lo scampanare gaio a rincorrersi dei due campanili lontani di questa parte della valle mi hanno riportato all'infanzia, alla nonna e me li sono goduti come non mai. Ora è mia mamma la matriarca intorno alla quale si riunisce la (assai più smilza) cerchia di figli, nuore, nipoti etc. e mi godo questo focolare. Fresco e dormite, sto già rinascendo! :)
Ho visto che ci sono commenti ma non sono riuscito a leggerli.
Buone ferie e vacanze a tutti.

giovedì 13 agosto 2015

Descrescita del degrado



Nonostante la spossatezza, qualche residuo di capacità cognitiva esisteva. Così ieri, uscito dall'ufficio un'ora più tardi, mi sono accorto, pedalando per le strade deserte, quanto sia bella la città vuota. Potrei dire deserta nel senso che è assai meno scatolosardinescamente affollata anche se deserta non lo è. E' spaziosa, luminosa, con meno rumore, le strade sono vuote ovvero non aberrantemente stipate. Purtroppo osservo ancora una volta che consideriamo normale il degrado dovuto alla crescita senza fine, così la popolazione cresce e insiste sugli stessi luoghi fisici. Il risultato è una orribile e degradante costipazione perenne che aumenta di anno in anno.
Quando le quantità umane decrescono, ecco che ritorna bellezza, piacere, spazio, tempo, i nuovi lussi.

Poi indegni, infami e barbari esistono sempre e ci stanno invadendo a milioni (v. sotto collegamento alla pagina da cui ho tratto l'immagine) come se di pattume umano non ne avessimo già a sufficienza, pure nostrano. come raccontavo delle incredibili e indegne distese di rifiuti di ogni sorta che ho osservato in Calabria e in Campania al confronto delle quali le discariche diffuse che si stanno formando lungo le strade qui (sempre dovute a importazioni di masse umane non emiliane con alto senso di civismo) sono giochetti da ragazzi.
Ieri mattina mentre stavo andando a piedi a prendere la bici vedo un tizio dalla pelle olivastra, scende dal bus, accartoccia un pacchetto di sigarette, passa accanto alla fioriera e lascia il ricordo del suo passaggio.
Ehi,  guarda che hai dimenticato questo!?
Torna indietro, bofonchia con accento slavo? gitano? un "C'era già altro pacchetto!" prende il su rifiuto e lo porta via.
Sì sì, un'altro come te! gli faccio. Il fatto che fossi così stanco ha evitato che aggiungessi "uno stronzo come te" che poi so come inizia e non come finisce. Ho preso la bici, sono tornato indietro, ho raccattato anche l'altro pacchetto di siga accartocciato. Ennesima dimostrazione della legge dei vetri rotti: il degrado attira degrado. Stamani ho trovato una bottiglietta e un bicchiere di plastica con caffè (un poliziotto o un ferroviere usciti in pausa caffè dagli edifici con uffici adiacenti?) e li ho presi e messi in un cestino. La seconda fioriera, quella di ieri, era ancora vuota, invece di avere due o forse tre rifiuti.

Mi consolo con la bellezza straordinaria della città e pure di parte della provincia vuote.
Alimento per la mia misantropia.

(immagine: via romafaschifo)

mercoledì 12 agosto 2015

coefficiente SDS

Ieri sera sono uscito anche se... sarei dovuto rimanere a casa. La stanchezza è una lastra, neppure così sottile, di piombo che ti si scioglie sopra e tutto appesantisce, incupisce. Per evitare colpi di sonno ho deciso di andare con _nni e di fare il passeggero sulla sua macchina. L'uscita settimanale dalla reclusione matrimoniale lo rende vispo, birbino, piroettava il maestro, si divertiva come un ragazzino, una tanghera dopo l'altra. E, zio petardo, manco per il cazzo c'aveva voglia di andare a casa nonostante le mie ripetute richieste. Insomma, ero sbadigliante seduto su una sedia, ha fatto chiusura: andato a letto qualche minuto prima delle tre, cinque ore e qualcosa di sonno anche stanotte.

In occasione di stanchezza geologica, plumbera,  tutto diventa lento, impacciato, pesante.
Poche parole, poca grinta, lesso e apatico anche con _sketti. Se volessi dirla a suo modo, l'ho ballata poco e male. Alla fine l'ho accompagnata all'auto, un abbraccio lungo e forte, un piccolo bacio sul mio collo da parte sua, ha detto qualche parola di auguri per le mie vacanze, sono stato zitto, e via.
Mi ha detto tornerà per la seconda settimana di settembre.
Dovrei scrivere applicando una compensazione considerando il coefficiente SDS (sminkiamento da stanchezza). La mia intuizione è che la faccenda si sia raffreddata, la pausa di quasi un mese certo non gioverà. Troppo stanco o presa d'atto della realtà?

martedì 11 agosto 2015

Il cappuccino



Spendo poco per drogarmi. Ieri un capuccino non deca, a colazione con _zzz dopo un fine settimana di vita milonghera, dolce, esasperata, da uscirne ebbri, sazi, con il cuore che batte, gli occhi lucidi per le femmine, sulle ali di sprazzi di tango che portano via, lontani e alti, esausti, spossati e così vivi.
Osservavo, dal Barrumba di Cervia, all'imbrunire, la spiaggia vuota, il mare silenzioso, la cappa di afa, la luce magica, doppia, del crepuscolo, la tensione prima di quanto sarebbe avvenuto. Qualche metro alle spalle il brulicare sterminato, gli odori di patate al forno, il traffico. Che contrasto pazzesco.
Ho dormito neppure quattordici ore in tre giorni: prima il merdoso caldo da svegliarsi fradici, poi le ore rubate al sonno. Non va bene.
Ieri, drogato di caffeina e di dopamina, di adrenalina, di ossitocina, di serotonina milonghere, ho lavorato ad un livello implacabilmente alto e intenso.

Ieri ero in quello stato d'animo dell'acqua frizzante o della birra lasciata per ore in bottiglia aperta, fuori dal frigo.
_sketti mi ha portato alla stazione, ieri al termine della stazione. Qualche parola, il mio desiderio e il suo, che è da decifrare. Parole e pensieri e azioni che dicono cose diverse.
Non mi devi concupire, ti voglio come ballerino.
Rideva.
Poi mi scrive della connessione speciale.
Io aspetto un po' - oggi lavoro intenso e impegni che si sovrappongono ed intrecciano - e poi ella torna alla carica.

le ho detto che devo sedurre altre donne, così rischio di meno.
Rideva.

Noi maschi siamo più semplici, le mie parole a lei sono quelle della mia anima, mi piacciono i tuoi "difetti" - li chiamo così - e voler esseretraletuegambe.
A volte, noi maschi, siamo elementarmente lineari, quasi nojosi.
Lovi il cappuccino, te o bevi, e col cucchiaino pulisci le tracce di crema, di spuma, come fosse tra le tue gambe.

lunedì 10 agosto 2015

Lo scafista bianco

Lo scafisto bianco, quello a capo del vaticancro, come nella tradizione storica della millenaria associazione a delinquere, ha diffuso un'altra mezza verità mezza falsità.
Respingere gli invasori sarebbe un atto di guerra. Ovviamente quest'individuo ha omesso l'altra metà della realtà: un atto di guerra avviene... in una guerra, appunto, la guerra migratoria in corso.
Del resto, lo scafista bianco fa il suo lavoro. Sono secoli che l'associazione criminale che capeggia ha contribuito in tutti i modi e ha sostenuto la crescita esponenziale "sotto controllo" del gregge: i pastori sono sempre felici e gongolano per la crescita del gregge, al limite se in inverno non ci sarà fieno, le pecore le macellano, le vendono ad altri, etc. . Il sostegno ideologico natalista alla crescita del teratoma umano non può certo che condannare ogni resistenza a ciò che vi si oppone.
Mi meraviglio delle meraviglie.
Globalismo, terzomondismo, crescitismo, antropocentrismo, ugualismo, dirittismo sono proprio i rifiuti e gli inquinanti e prodotti e inquadrati, organizzati della incultura religiosa monoteista (qui ebraica e cristiana) prima e marxista poi.
Per passare dagli spazi di assurdità metafisiche campate per aria, inviterei gli accoglientisti cattolici senza se e senza ma, a portare centinaia di migliaia di invasori alla città del vaticancro e a casa loro. Lo scafista bianco che è in contatto con quello lassù troverà un modo per accoglierli realmente, non con le parole e le vite degli altri. No!?

Io poi non capisco certa "aritmetica": rimpatriati uno su due. Uno su due!?!? Ahssì, su 18068 clandestini.
Ecco, consideri un ventesimo, un cinquantesimo o un centesimo del reale e poi gongoli per averne rimpatriati uno o due su cento.
Bello no!?

Invasori via mare

sabato 8 agosto 2015

Ad ampio dominio

Mi viene da ridere. La chiamerò fontana dell'amore. Per quell'angolo di acqua cristallina e fredda, al bordo del bosco, su quella sella dolce dove iniziano i campi, ora riarsi in questo forno africano implacabile, sta diventando uno dei posti di piacere, di sensi, di grazia. Poi la seduzione non può che essere un corollario. Prima in quell'angolo di Provenza ora sfiorito, poi alla fontana. Questa volta con un po' più tempo.
Parole, racconti, narrazioni di vita, di piacere, di eventi, di sesso. Poi lo spazio per i corpi e i contrasti, morsi baci, freddo rovente, asciutto e bagnato, toccare e distanza, camminare e fermarsi.
_sketti. Già.
Mi ha raccontato di lei, delle sue cose birbine e audaci. Bella mora, fine, ad ampio dominio, colta, io la lovo di brutto. Mi chiedeva, poi, cosa voglio da lei, perché le piaceva sentire il mio desiderio,  v o r r e i e s s e r e t r a l e t u e g a m b e. Me lo ha detto, le piace il mio desiderio e come la seduco.
Mi ha detto che potrà essere solo, una condivisione fisica, di qualche momento, perché i suoi sentimenti sono per il suo uomo. Mi ha detto che teme che... io mi possa fare del male. Ma io non le ho detto che io continuo con _polfi e con ognuna che capiterà, magari stasera, che andiamo - mi ha anticipato _zzz - in un incredibile concentrazione di fiche bellissime con grazia e arte tanghera in Romagna.. Insomma, pure io ho i miei  sospesi, le mie omissioni efficaci. In quel momento esiste solo una donna al centro dell'universo, quella che posa gli occhi su di te, poi li chiude quando le sfiori il ventre e li metti le mani sui fianchi. Solo una donna. E io la faccio sentire centro del desiderio di tutto l'universo.
Ore di sensi, di tocchi, di baci di labbra, mani e tocchi, di acqua gelata, di profumo di lavanda. di sospiri, poi  son tornato a casa. Devo mettere in atto la disciplina per la vittoria. Ho messaggiato _polfi, non so se riusciremo a vederci, poi andrà in vacanza. _sketti dice no sentimenti? Beh, in effetti, no sentimenti, solo gioco e piacere. Vorrei essere pure tra le gambe di _polfi che mi manda pensieri carini, anche ella poco tempo vita piena e già con il "suo" nuovo uomo. Penso che _polfi sia nella fase di fascinazione che colpisce spesso i/le tangher* pricipianti, anche io mi ero preso alcune cotte, ad esempio con _ara batticuore. E sì che sono solo poco più che all'inizio, 'sta roba qui io non me l'aspettavo proprio.

_sketti. Ha posto dei limiti. Bene. Io allora dirado la pressione seduttiva. Dopo qualche ora... ecco che mi arriva sempre un suo segnale. E io prendo rispondo con un bicchiere di benzina sul suo fuoco.
Ieri ha raccontato molto più lei di me. Che io ascoltavo e la sfioravo, di baci sul collo, di tocchi e di occhi. Mi ha raccontato cose sue assai audaci. Sentiva la mia ammirazione e il mio sostegno morale che la portavano a confidarsi.
Figlia e compagno/marito che se ne sono andati via, per la sera, mi ha fatto la sorpresa: ho un po' di tempo in più. E così dietrofront e di nuovo in un posto di amici contadini di porcelli e gusti destabilizzanti, cose semplici e poi un vino rosso che si è rivelato molesto, questanottechehodormito pocoemale, solfitano anche i rossi ora?
Stavano scendendo, aria fresca, su braccia, nei capelli, sotto le stelle, mi ha preso e mi ha baciato ancora, sulla bocca. Questa volta lei, non io, a volerlo. Sulla bocca. Lasciarle la decisione, lo spazio, come ariete che decide e carica quando ha deciso.
Alla foto della luna sul mare della costa dei cedri non mi aveva risposto.
Sono altre gli apriti sesamo per l'ampio dominio.

Mi annoto ciò che le piace molto
  • i baci sul collo
  • tutto ciò che coccola i suoi piedi
  • gli sguardi audaci
  • la missionaria
  • ciò che alimenta la sua curiosità
  • i massaggi
Chiudeva gli occhi quando le mie mani la massaggiavano, delicatamente, con forza e delicatamente. Diventa bambina e così adulta e femminile.


(autoresconosciuto)

venerdì 7 agosto 2015

Prima, dopo

Non c'è esempio più chiaro di come il tumore modernista, crescitista, tecnoprogressista sia semplicemente incompatibile con bellezza e natura. L'artificiale morto e orribile che cresce a detrimento del vivo e bello.
W la crescita!
Già.

 

13km e -2000

A proposito di crescita, crescitismo, autossicodipendenza, catramismo, trasportosugommismo, zootecnia intensiva suina, umana, globalismo dei consumismi e dei trasporti, etc etc etc.
Poi succedono non gradevoli cose , pochi giorni dopo alcune - per me del tutto - ovvie considerazioni.
Cosa che non solo non è affatto casuale, ma che dimostra tutte le peggiori cose di un sistema insostenibile, un problema senza soluzione in crescita senza limite.

Aggiungo che 2000 invasori in meno, sono 2000 problemi in meno.
Mors tua vita mea!

giovedì 6 agosto 2015

Il "piccolo" e la scatola

Ieri UnBipedinone mi ha raccontato un po' di alcune cose della sua giornata, che è suscito ieri con una simpa e basta e che oggi uscirà invece con una che gli piace.
Tra le varie cose, il fatto che... ha acquistato una scatola di profilattici.
Ecco, io oggi sono di fretta che esco prima per andare a prendere _sketti. Ma questa cosa non la potevo tralasciare. Il mio piccolo... beh, piccolo, ormai è più alto di me. Già,questi corpi di uomini con testa ed anima di ragazzi, a volte bambini.
Gli avevo promesso che gli avrei fatto vedere come si usa, etc. un profilattico.
Poi dopo la cena, mi sono schiantato, da caldo e stanchezza sul letto, col ventilatore e mi è passata di testa quella cosa.


mercoledì 5 agosto 2015

Voi umani


  • Sturm, Rausch und Drang!


_zzz, incuriosito, in 'sti giorni mi chiedeva come sarebbe stato quell'evento del martedì sotto le stelle.
Mmh, carino, ma... non così straordinario.
Ieri ci siamo telefonati e decide che... sarà (forse) per un'altra volta.
Ecco, ieri serata straordinaria, manco a farlo a dirlo apposta.
Quello del perché riesca o faccia flop una serata o rimanga nel mezzo mediocre è uno dei misteri ovvero, se preferite, il risultato di un numero di variabili troppo elevato. Succede in molti eventi, non certo solo in quelli milongheri.
C'era il gotha del tango felsineo, quel misto di "forestieri", tutte le scuole, fauna di varie milonghe, il caldo che anima e allieta le donne, le stelle, le donne bellissime che sono fiorite, con il sole sulle spalle, sui loro seni, negli occhi e i sorrisi chiari sui volti abbronzati.
Uno dei miei Maestri, Sandro Canè e al quale devo molto. che ha "diretto" la musica. Sì, è un po' buffo scrivere che un musicalizador ha diretto una serata. Ma ciò che contraddistingue un grande TJ da quelli che non lo sono è la capacità di leggere l'anima molteplice danzante, di animarla, di renderla struggente prima e poi allegra e scoppiettante e poi ancora passione di batticuori stretti e di sguardi negli occhi, di busti che diventano un_anima_simmetricamente_dissociata (qui è poco poetica ma chi è nel mondo capirà). Un TJ prende i ballerini e li accompagna nella tristezza più commovente fin su nell'ebbrezza, impeto e tempesta di una milonga giocosa, di vals da capogiri o di tango drammatici.
_ara e io e molti altri a esprimergli, con poche parole insufficienti, grazie ed apprezzamenti per quel miracolo impalpabile che aveva compiuto. Io che ne ho conosciuto gli insegnamenti preziosi "primi passi" che sono i più importanti.

Io ho vissuto questa incredibile avventura di far al tango verticalmente con _sketti sotto gli occhi di _polfi e poi anche un po' il viceversa che la seconda è più principiante e abbiamo ballato poco.
Alla fine ho accompagnato _sketti all'auto, le ho dato il piccolo regalo che le ho portato dalla Calabria e ci siamo baciati. Un po' timidamente e così intensamente.
Un po' come i violini di questo tango di Osvaldo Piro.
Voi umani non potete immaginare cosa sia tutto ciò.




martedì 4 agosto 2015

XI milonga solidaria - 3

(XI milonga solidaria - 2)

E' passato poco più  di un mese da quel sabato 27 giugno. Avevo già intravisto alcune foto di questa XI milonga solidaria pubblicate  da Upho Studio. Marzia e Valerio hanno una sensibilità, la capacità di catturare momenti ed emozioni e così mi ero ripromesso, appena ne avessi avuto il tempo, di chiudere questa micro colonna con il loro lavoro. Credetemi, in una fantasmagoria estetica ed emotiva come quell'evento, non è facile estrarre dal tutto questi scatti d'incanto, essi si ci sono riusciti e si sono superati ancora una volta. Arte ed eros, commentavo da Spirita, arte fotografica per quella relazionale. Sono connubi pericolosi.
Questa volta mi ero ripromesso di salutare Marzia e di stringerle la mano e poterla ringraziare de visu e ci son riuscito. Dobbiamo molto a loro: noi diaristi (blogger) cerchiamo di rivivere scrivendo, essi usano luce, pixel, giochi di fuoco per immortalare la magia così sfuggente e fine del tango, ogni volta diversa e unica, ogni volta nasce entrando in milonga e va a letto gli occhi con le occhiaie, altre membra stanche, cuore ed anima che scalpitano, che non si capacitano che tutto sia così finito così presto, di questa piccola e fuggevole morte, non si capacitano che la musica abbia lasciato spazio al silenzio, alle bottiglie e sedie vuote, agli abbracci e agli arrivederci, un po' indispettiti che l'aver voluto ballare ogni secondo, ogni attimo di questa fantasmagoria non sia riuscita a fermarla nel tempo ma solo ad aumentare la fugacità, vani gli sforzi per voler divorare con anima e corpo ogni secondo, ogni brano, ogni tanda come se perderne anche solo uno fosse perdere tutto.
Già, questo desiderio di infinito irriso dal tutto già finito.

Questa volta _zzz ed io siamo tra le persone più fotografate, direi, nell'album al quale, ho visto, hanno lavorato ancora, nel frattempo. Compaio, in secondo piano, di schiena, in una immagine qui sotto.















Puttanescion infrastrutturale

  • I nuovi investimenti nella costruzione di strade in un'area urbana congestionata avranno l'effetto di ridurre la velocità media del sistema di trasporto sia pubblico, sia privato.
    Principio di Lewis-Mogridge


Ascoltavo, cinico, le puttanescion che evacuano gli altoparlanti nelle stazioni :- Dal al del mese di agosto, per potenziamento infrastrutturale, il servizio per verrà sostituito da autocorse.

Stamani ho impiegato 33' minuti in più, +78.6% sul tempo di andata con un cambio. Al giorno saranno un'ora in piu, cinque ore alla settimana, in più di lavoro.
Letteralmente, devono spostare la ferrovia per far spazio ad una nuova strada, altre centinaia di milioni di euro ancora sul catrame. In pochi anni le corsie di catrame, in quel tratto sono passate, per senso di marcia, da tre a cinque, +67% e non è finita. La ferrovia non aumenta di un cazz, da 150 anni, anzi, viene regolarmente smantellata, ridotta, sbocconcellata, tutta l'ingegneria necessaria per un sistema robusto, resiliente e flessibile eliminata.
E' dal dopoguerra che questa antipolitica dei trasporti continua a tagliare il ferro e a pompare, a far crescere il catrame. Una antipolitica che svena le già esangui casse pubbliche in (anti)investimenti pro catrame e pro traffico (privato) su gomma, tagliando quelli sul ferro e, destinando a quelli per le ferrovie, l'80% delle "briciole" all'AV che trasporta il 7% scarso di passeggeri.
Il problema è culturale prima che politico. La Lega ha fatto le peggiori devastazioni possibili al sistema ferroviario in Veneto (qui ad esempio) e in Piemonte. L'Emilia Romagna pidina continua ad aumentare gli investimenti sul catrame rispetto a quelli sul ferro.
A dispetto di scienza e conoscenza. Il_bobbolo vuole catrame e noi glielo diamo.

Ancora una volta non c'è metafora più stringente di questo tumore catramitico, all'ipertrofia stradale che si abbatte, da decenni, sul sistema ferroviario.
Già, potenziamento infrastrutturale. Sì, del catrame.



lunedì 3 agosto 2015

A qualcosa sono serviti

Dopo una settimana di caldo pesante, specie gli ultimi tre giorni, ho dormito tutta una notte intera, senza interruzioni. La mattina quando il sonno si faceva piu; leggero, trovarsi bagnati nel letto non era piacevole e... portava a svegliarsi ed è orribile alzarsi la mattina già appiccicaticci (del proprio sudore). _uda aveva misurato la temperatura dell''acqua, trenta gradi, ziocan. Mancavano solo i fumi-vapori dall'acqua e poi gli scenari sarebbero stati infernali anche per il senso della vista, oltre che per quello tattile.
Ieri, quindici minuto di diluvio, all'altezza di Perugia. Non sapete quale goduria sia passare dal tutto caldo, ogni oggetto in acqua, perfino l'acqua, calda al "un po' meno caldo e poi anche un po' meno umido", fino al fresco dei monti romagnoli, quando la E45 passa dalla Toscana alla Romagna. Cazzofigata, l'auto  calda, impolverata, salata e noi dentro, non so se arrostiti o lessi, in quel diluvio quindiciminuti che non si vedeva a trenta metri di distanza. Cazzofigata!!

Caro diario, ho troppe cose da scrivere, nessuna importante, molte belle.
Anche l'aver passato ottogiorni in sei, sette, a volte otto, gomito a gomito ed essersi trovati bene, nessuno scazzo, tensione o altro. Quando le persone hanno un senso etico dello state insieme, dei limiti, del volersi bene anche col rispetto, col darsi da fare, con spirito di servizio e di apprezzare i servizi altrui ed esserne grati, le cose possono andare molto bene, molto bene e meglio del previsto.
Ora devo sistemare un tot di cose, domani tornerò al lavoro e stasera, a ore, incombe la lezione di tango. Tango amore mio, dieci giorni che ti ho trascurato. Ma va bene così, vita e sudori dedicati ad altro.  Ora devo sistemare un bel po' di cose, lavori da fare. Ancora qualche dettaglio, spero, nei prossimi giorni.

Una sola nota: il sabato prima di partire per la Calabria avevo tentato un prelievo al bancomat, preso la tessere lasciato lì i duecento pleuri. Con una buona settimana di riposo e ritmi regolari (e blandi) quelle smemoratezze sono praticamente sparite.  Caldo e spossatezza giocano brutti scherzi.. La banca mi ha trovato gli euri, ho firmato 'na cosa stamani, e me li ha riaccreditati. Tutto bene ciò che finisce bene.
A qualcosa sono serviti!