venerdì 29 luglio 2016

Cinque giorni, quattro maschi - 2

(Cinque giorni, quattro maschi)

Tornato un giorno prima dalle vacanza in Maremma con UnBipedinone, _zzz e _zzino.
Ci siamo trovati bene in quattro maschi. Vacanze semplici, natura, mare, cibo buono. E discorsi da maschi su cibo, bere, natura, sport e... femmine, naturalmente.
Ormai i due ragazzi sono giovani uomini e questo lo si vede per forza, resistenza, per voglia di cimentarsi (ad esempio nei tuffi). E pure, sia pur per poco, per dipendenza da furbofoni e qualche attacco di stupidera adolescenziale.
Che meraviglia questa breve vacanza, sono così felice di averla passata con loro!
_mlero ci ha regalato l'intero soggiorno nella sua casina in un centro medievale nell'entroterra. Ancora una volta ho goduto la meraviglia di una terra assai poco antropizzata, nella quale la natura regna ancora per bellezza e ricchezza di risorse che fornisce ai propri abitanti. Anche il viaggio quotidiano avanti e indietro è stato tra campi dorati, boschi, colline, sembrava stessimo girando quegli spot pubblicitari per le auto, in posti pazzeschi senza un'auto intorno.
Per quest'anno, fine delle vacanze estive. Dopo alcuni anni tornerò a passare tutto agosto lavorando. La cosa non mi dispiace affatto.
Qualche foto, qui sotto, poche che sono stato pigro.


Stabilimento balneare assai radical-chiccoso all'ultima spiaggia della Toscana ai confini col Lazio.
Ore sette e trenta la mattina


Spiaggia deserta a ponente (la costa ha qui direzione ovest - nord - ovest  est - sud -est) l'Argentario.

Il sole tramonta alle spalle dell'Elba; in basso l'isola Argentarola

Aveva attirato la mia attenzione quella piccola carriola del mare, che procedeva lemme lemme verso  nord-ovest. Ma riusciranno a campare, ancora,di quel piccolo trasporto mercantile, ai giorni nostri? Alle spalle l'isola del Giglio.

Flora del piccolo giardino all'ingresso della strada privata per Cala Piccola. Giannutri sullo sfondo.

Quanti tuffi da quello scoglio di offiolite. Beh, bastano cinque metri per avere già dell'adrenalina.

Lo stesso scogio, alle spalle, con Torre delle Cannelle.


Dall'alto: capperi, assenzio e fico acido


Verso il Mar Morto

Sculture di tufo. Sebbene non cossì frequente appare, in Argentario.
Viene lavorato dal mare e corroso  dal salsedine in sculture accartocciate.

Isola Rossa e Giglio sullo sfondo.

Mare a sud e capo di Torre Ciana.


Scoglio dei tuffi e Torre delle Cannelle.

giovedì 28 luglio 2016

L'appetito vien...

_mlero e io ne abbiamo.combinare di tutti i colori nei nostri grovigli, sabato.
Io riesco a resistere per ore (quasi tre l'ultimo giro) senza venire, con pause intermedie relativamente lunghe ed ella riesce a venire più volte e a rimanere sul filo del rasoio visto che durante le pause nella penetrazione io sono assai birbino con mani, lingua, occhi, parole e giocattoli.
Intesa erotica perfetta. Avanti, dietro, sopra, sotto, di lato, verticali... Ella è profondamente e audacemente sessuale, sono arrivato ad appellarla con il massimo tributo verbale.
Paradiso. Ma...
C'è un ma, però.
Per dirlo con parole... stromboliane, ciò  ha risvegliato "Iddu", il vulcano.
In questi giorni guardo con concupiscenza le molte belle femmine che vedo nelle calette, in spiaggia.
C'era una sosia spagnola di _tra, proprio 90 - 60 - 90 che mi sarei chiavato in ogni poro. L'ho scritto a _tra che mi ha risposto chiedendomi un tango rovente.
Poi una giovane donna romana un po' caciarona  ma con un culo del Brunelleschi. Le guardo come oggetti sessuali: come chiaverà quella? e noi insieme? Fantastico su seduzioni veloci, trombate sportive e subitanee che non mi sono mai appartenute. Forse proprio per quello. Speravo che con un po' di anni in più  e testosterone in meno... e invece la concupiscenza, la voglia di cacciare si sono riattivate con tutto il resto.
Mi crea un conflitto tutto ciò, un cozzo aspro tra pulsioni e morale.
Ero più sereno e tranquillo dopo la lunga cast(r)ità.

mercoledì 27 luglio 2016

Orlando dirittoso

Orlando su Repubblica, a proposito di unioni civili: ora il  "diritto" (?) di adozione: si era dimenticato del "diritto" al Pokemon di condominio.

Ed educativo

Lunedì sera UnBipedinone e _zzzino si sono messi a spadellare in cucina. Che belli che erano! Infervorati, vederli usare le mani, toccare, lavare, sbucciare, soppesare, tagliare, saltare, mescolare il cibo. Anche solo delle bavettine aglio, olio, peperoncino e acciughe.
_zzz e io, a due metri, oltre là parete della piccola cucina, osservavamo compiaciuti i due bipedi al lavoro. Applauso one one ed essi gongolarono.
Il cibo, cucinare, oltre che essere  sacro, è un atto con valore politico, artistico, culturale, identitario. Ed educativo.
Forse stasera ripeteremo.

lunedì 25 luglio 2016

Rimedio omeopatico

Qui li indico col termine di serpi in seno. Il fatto che gli attentatori siano quasi tutti invasori di seconda e terza generazione non è un caso. Feccia sradicata che ha messo insieme il peggio del loro mondo violento, misogino, plasticato, rozzo, ancor più ecocida col peggio del nostro, dirittista, consumista, tecnoprogressista, frenetico.
Il fatto che gli attentatori non siano di cultura ecuadoregna, filippina, cinese, indiana, sikh, bulgara, cinese, brasiliana ma SEMPRE islamica è ancor meno un caso.
L'inquinamento e il ciarpame del libro unico col quale questa orribile  genia ultraprolifica si farcisce le già piccole menti scadenti le peggiora ulteriormente, i dementi poi sbroccano.
L'islam è il problema nel problema che già fugge di mano alle elite massoniche e (post)comuniste che si illudevano di poterlo usare e sfruttare.
Le loro magnifiche sorti progressive si traducono in una militarizzazione della vita (vedi code infinite di ieri a Calais per i controlli antiterrorismo), in angoscia e terrore che si diffondono nella vita  della popolazione a cui gli xeno ostili sono innestati coercitivamente a milioni a forza, nell'azione di nocenza e criminalità diffusa quotidiana.
Gli israeliani che sono un popolo molto intelligente e con menti brillanti hanno anch'essi un problema di diffusione e aumento della quota di zeloti e ortodossi (sempre nocivi dal punto di vista della prolificità). Ma, a loro volta, questi, sono più brillanti. Io trovo geniale, nel principio omeopatico, l'idea di contrastare anche sul piano religioso, il fondamentalismo religioso.
I nemici islamici (palestinesi nel loro caso) si fanno esplodere per fiumi di latte, miele e altre stupidate per rimbambiti del genere?!?!
Cosa fecero gli ortodossi e i coloni? Strofinavano i resti dei corpi degli attentatori con parti di maiale e li seppellivano con essi.
Per questi idioti del libro unico fine del paradiso e delle biondi vergini in cui svuotare le loro sacche testicolari.
Semplicemente geniale!! Ogni tanto ci penso e inizio a ridere. Rimedio omeopatico per la dimensione  religiosa dei nemici islamici.
Ovviamente i problemi complessi ai risolvono su più fronti. Da un punto di vita laico si procede anche colla demolizione delle case dei parenti stretti (là, qui si tratterebbe di rimpatriare i parenti dopo aver confiscato loro tutti i beni). Ci devi pensare bene perché oltre a "riposare" con pezzi di maiale e perdere il "paradiso" la tua azione sarà nociva anche per i tuoi affetti più cari. Poi militarizzazione più spinta della vita. In Israele hanno quasi annullato gli attentati suicidi più pericolosi.
Qui si torna al fatto che volere è potere e che i primi nemici sono i patogeni rossi che minano la vita civile dall'interno delle nostre società. Oltre al masochismo e pulsioni autodistruttive altrettanto pericolosi dei bianchi, cattolici e qualche protestante.

Sole alto

Venerdì sera La Longobarda e io abbiamo visto Sole Alto, produzione slovena e croata. Direi un oggetto proprio balcanico! La guerra del 1991 e gli effetti nella vite delle persone nei lustri, poi altri due capitoli, 2001 fino al 2011.
Molto lento. Buona fotografia. Ho dovuto attendere due giorni prima che emergesse qualcosa dalla digestione.
Molto fine e potentemente erotica la scena (secondo episodio, 2001) in cui una giovane donna che ritorna colla madre  nella casa distrutta dalla guerra, duetta musicalmente con percussioni su stoviglie coi suoni di lavoro (una levigatrice a mano colla quale si sta lavorando a una porta interna) con un giovane e generoso uomo di  etnia nemica che le sta aiutando a rimettere in sesto la casa, verso il quale nutre attrazione e rancore estremi.
La giovane donna quindi lo assale sessualmente e letteralmente lo scopa/si fa scopare per poi rifiutarlo e ignorarlo.
Da quell'amplesso amore e odio ella rimane gravida. Nel terzo episodio il giovane uomo torna (teoria dell'elastico maschile teso che scatta) dopo gli studi e un'esperienza estemporanea di tecnopsichedelia (evento di danza psytrance ) liberatoria.
Ancora la donna prima lo rifiuta ma l'uomo non cede; infine ella gli lascia la porta di casa aperta per farlo entrare nella vita sua e di loro figlio.
Impossibile non notare i problemi di impedenza tra i due generi e rispettivi visione della vita e modi di viverla. Si/no/lineare maschile  e dico di sì ma è no/ dico di no ma è sì/spiraliforme femminile.
_mlero aggiunge: la guerra è più forte dell'amore che vince solo quando la guerra cessa. Osservazione cinica e quindi.romantica.

domenica 24 luglio 2016

Cinque giorni, quattro maschi

Ora cinque giorni di vacanza in Maremma, quattro maschi, due papà  separati e due giovanotti. Dopo giorni intensi con _mlero riprendere questa dimensione maschile è molto piacevole.

venerdì 22 luglio 2016

Ginostra - 5

(Ginostra - 4)

Ginostra è stato il nostro viaggio "luna di miele", anche se_mlero mi aveva già organizzato la sorpresa sul Sebino (*).
Abbiamo fatto l'amore per ore, nel caldo, fino a infradiciare il letto, colla ventola che faceva saltare l'impianto, non andava, e noi che non riuscivamo quasi neppure a prenderci, dal sudore, eravamo due anguille impazzite che si torcevano, sguisciando, bagnate. Ad un certo punto toglievo il profilattico e la inculavo, ci perdevamo in quello, nulla più tra di noi due. Poi ci alzavamo, barcollanti, con le gambe che non ci reggevano, l'inferno bianco e blu sulla terrazza.
Donna risata mezza tombata, motteggiava un ex collega. Il ridere apre. Ridiamo molto, ci prendiamo in giro, diciamo delle cose cattivissime e poi ridiamo. Poi facciamo l'amore.
Avevamo imparato a mettere la sveglia alle sei e mezza prima e poi alle sei. La mattina è meravigliosa e fresca. Ci alzavamo, colazione e poi a camminare, andare in qualche caletta con una ventina di minuti a piedi. Le carte e le guide riportavano anche di più ma siamo entrambi degli ottimi camminatori, i tempi si riducevano anche di un terzo o più.
Alle Secche di Lazzaro, abbiamo fatto l'amore dietro uno scoglio, presa da dietro, guardavamo l'unico bagnante più in là, ci fermavamo un po' quando passava una barca.
Giovedì, giorno in cui il mare era già a forza sei, ci siamo recati, camminando alti sulla scogliera, più sotto era molto pericoloso per ovvie ragioni, alla "caletta della grotta" (**). Un paio d'ore ad osservare la furia parossistica del mare, arrivavano treni di onde alte tre o quattro metri e impazzivano di rabbia contro le colate barocche di andesite nera, coi tonfi cupi, colpi di maglio sordi dell'aria compressa dalle onde negli anfratti, a sentire il freddo, il brivido, in certi punti nella scogliera da cui uscivano soffioni di aria (relativamente) gelida, aria costretta con violenza dalle onde a seguire qualche ritorto passaggio presente nei cumuli lavici. Lì abbiamo fatto l'amore col mare, con la spuma che ci raggiungeva, con gli estremi dei lembi di acqua marina bianca che cercava di portare via il mondo. I giorni prima ci eravamo immersi, nudi, come sempre a Ginostra, in quella piscina di blu con dentro migliaia di pesci, molluschi, crostacei, il rosa delle meduse, il rosa antico dei "licheni", il rosso dei pomidoro di mare, i colori iridescenti del tordo fischietto (vriola), il nero delle castagnole (monacelle) e dell'andesite, gli arancioni di mini anemoni, l'argenteo delle alici e dei cefali, il giallo, bianco e nero delle occhiate.e dei saraghi, le zebrature degli sciarrani.
Domenica, il primo giorno, stravolti dalla bellezza, ci siamo alzati, ci siamo messi eleganti (secondo i nostri gusti) e siamo andati alla messa delle dieci e mezza, nella piccola chiesa di San Vincenzo. La bellezza della Madre aveva portato a celebrarla. Ci stringevamo le mani tormentate quando ascoltavamo certe cose orribili: una santa chiesa cattolica, amare col cuore, colla mente [il corpo omesso, ovviamente]... Vabbè. Il prete però è stato in gamba, aveva una notevole capacità empatica, nella lettura, nel sermone. Quella bellezza ci aveva riportati a messa, dopo lustri, non ricordo neppure quanti. Ci voltavamo e, oltre alla porta aperta, c'era il mare blu infinito.

Lì a fare l'amore col tutto.

(_mlero - ***)

giovedì 21 luglio 2016

Ha preso un granchio

Mi aveva detto che saremmo andati al cineforum, in piazza.
A che ora? Non importa, _rea ci tiene il posto.
Aveva preparato una sorta di pinzimonio di verdure, con il buon pane.
Dobbiamo andare, meglio che mangiamo qualcosa...
Dopo aver sbaffato buona parte di quelle verdure, in modo semplice, con un po' di sale e di olio e buon pane ero pronto.
Andiamo, che è tardi!?
Va bene, vado in bagno.
Avevo iniziato a sparecchiare.
Suona il campanello.
Puoi aprire tu, per favore, che non ho finito in bagno? Ho sentito, non al citofono, qui su alla porta.
Vabbè, sarà qualcuno dei suoi vicini. Vado, apro la porta e...
C'è un gruppone di amici che... mi fanno festa per il compleanno.

La Longobarda mi aveva tirato una bella sorpresona. Con tanto di complicità e aiuto di _zzz. Che era lì con _zzzino e pure con UnBipdeinone e vari altri.
Fu una splendida serata, con tanto (troppo cibo, io del resto avevo già sbaffato e _mlero non ha potuto in alcun modo fermarmi per non tradire la sorpresa), vino, chiacchere, fino a tardi, quel giovedì.
Ha detto che è stato un po' complicato perché io non sono sul faccialibro ed ella mi conosceva da relativamente poco tempo ancora.

Grazie _zzz, grazie _mlero.


mercoledì 20 luglio 2016

Ginostra - 4

(Ginostra - 3: Ma cosa vuoi che sia...)

Queste sono due immagini della "nostra" casa eoliana.
Innamorarsi di quei luoghi è come innamorarsi follemente di una donna, superi ogni traversia, ogni difficoltà. Non conta il caldo rovente o il giorno di viaggio o il dover andar via prima per la burrasca di maestrale di sabato, il sudare ventiquattro ore al giorno, la pala che non funzionava, il cannaticcio lasco. Nulla conta.
E' un paradosso, come lo è l'amore.
C'è il silenzio, la lentezza, al tramonto l'abbracciarsi di Sole e Luna a ponente, la notte scura (*), la via Lattea e il firmamento, le stelle cadenti, la musica del mare, lo sguardo sul blu infinito, oltre ogni cosa e sui mille colori e frutti, accanto, con i loro profumi e sapori.





Illusione di integrare l'islam

Stimo Giovanni Sartori per la sua indipendenza e il suo pensiero critico (quiquiqui...), per i suoi editoriali del 15 agosto sul Corriere sulla follia della crescita (demografica) col quale si attirava l'odio di lobotomizzati di varia natura, invasati crescitisti, fondamentalisti comunistoidi, fascisti e cattocattolici (ora ci sarebbero anche gli zootecnici islamici) e altri dirittisti pro compulsioni riproduttive cuniculari Egli si esprime, ancora una volta, in modo adamantino sul problema nel problema, l'islamizzazione per invasione e demografia.
Nell'immagine a corredo (*), lo stato di treno regionale in Baviera dopo che un "dono, ricchezza, opportunità, pagatore di pensioni", un "profugo", una delle milioni di merdose serpi in seno innestate coercitivamente da massoni, comunistoidi e cattolici/protestanti nei territori e nelle comunità, ha ringraziato per l'accoglienza.
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Giovanni Sartori, fiorentino, 91 anni (quasi 92), considerato fra i massimi esperti di scienza politica a livello internazionale, da anni è attento osservatore dei temi-chiave di oggi: immigrazione, Islam, Europa.
Professore su queste parole si gioca il nostro futuro.
«Su queste parole si dicono molte sciocchezze».

Su queste parole, in Francia, intellettuali di sinistra ora cominciano a parlare come la destra. Dicono che il multiculturalismo è fallito, che i flussi migratori dai Paesi musulmani sono insostenibili, che l'Islam non può integrarsi con l'Europa democratica...
«Sono cose che dico da decenni».

Anche lei parla come la destra?
«Non mi importa nulla di destra e sinistra, a me importa il buonsenso. Io parlo per esperienza delle cose, perché studio questi argomenti da tanti anni, perché provo a capire i meccanismi politici, etici e economici che regolano i rapporti tra Islam e Europa, per proporre soluzioni al disastro in cui ci siamo cacciati».

Quale disastro?
«Illudersi che si possa integrare pacificamente un'ampia comunità musulmana, fedele a un monoteismo teocratico che non accetta di distinguere il potere politico da quello religioso, con la società occidentale democratica. Su questo equivoco si è scatenata la guerra in cui siamo».

Perché?
«Perché l'Islam che negli ultimi venti-trent'anni si è risvegliato in forma acuta - infiammato, pronto a farsi esplodere e assistito da nuove tecnologie sempre più pericolose - è un Islam incapace di evolversi. È un monoteismo teocratico fermo al nostro Medioevo. Ed è un Islam incompatibile con il monoteismo occidentale. Per molto tempo, dalla battaglia di Vienna in poi, queste due realtà si sono ignorate. Ora si scontrano di nuovo».

Perché non possono convivere?
«Perché le società libere, come l'Occidente, sono fondate sulla democrazia, cioè sulla sovranità popolare. L'Islam invece si fonda sulla sovranità di Allah. E se i musulmani pretendono di applicare tale principio nei Paesi occidentali il conflitto è inevitabile».

Sta dicendo che l'integrazione per l'islamico è impossibile?
«Sto dicendo che dal 630 d.C. in avanti la Storia non ricorda casi in cui l'integrazione di islamici all'interno di società non-islamiche sia riuscita.

Quindi se nei loro Paesi i musulmani vivono sotto la sovranità di Allah va tutto bene, se invece...Pensi all'India o all'Indonesia».
«...se invece l'immigrato arriva da noi e continua ad accettare tale principio e a rifiutare i nostri valori etico-politici significa che non potrà mai integrarsi. Infatti in Inghilterra e Francia ci ritroviamo una terza generazione di giovani islamici più fanatici e incattiviti che mai».

Ma il multiculturalismo...
«Cos'è il multiculturalismo? Cosa significa? Il multiculturalismo non esiste. La sinistra che brandisce la parola multiculturalismo non sa cosa sia l'Islam, fa discorsi da ignoranti. Ci pensi. I cinesi continuano a essere cinesi anche dopo duemila anni, e convivono tranquillamente con le loro tradizioni e usanze nelle nostre città. Così gli ebrei. Ma i musulmani no. Nel privato possono e devono continuare a professare la propria religione, ma politicamente devono accettare la nostra regola della sovranità popolare, altrimenti devono andarsene».

Se la sente un benpensante di sinistra le dà dello xenofobo.
«La sinistra è vergognosa. Non ha il coraggio di affrontare il problema. Ha perso la sua ideologia e per fare la sua bella figura progressista si aggrappa alla causa deleteria delle porte aperte a tutti. La solidarietà va bene. Ma non basta».

Cosa serve?
«Regole. L'immigrazione verso l'Europa ha numeri insostenibili. Chi entra, chiunque sia, deve avere un visto, documenti regolari, un'identità certa. I clandestini, come persone che vivono in un Paese illegalmente, devono essere espulsi. E chi rimane non può avere diritto di voto, altrimenti i musulmani fondano un partito politico e con i loro tassi di natalità micidiali fra 30 anni hanno la maggioranza assoluta. E noi ci troviamo a vivere sotto la legge di Allah. Ho vissuto trent'anni negli Usa. Avevo tutti i diritti, non quello di voto. E stavo benissimo».

E gli sbarchi massicci di immigrati sulle nostre coste?
«Ogni emergenza ha diversi stadi di crisi. Ora siamo all'ultimo, lo stadio della guerra - noi siamo gli aggrediti, sia chiaro - e in guerra ci si difende con tutte le armi a disposizione, dai droni ai siluramenti».

Cosa sta dicendo?
«Sto dicendo che nello stadio di guerra non si rispettano le acque territoriali. Si mandano gli aerei verso le coste libiche e si affondano i barconi prima che partano. Ovviamente senza la gente sopra. È l'unico deterrente all'assalto all'Europa. Due-tre affondamenti e rinunceranno. Così se vogliono entrare in Europa saranno costretti a cercare altre vie ordinarie, più controllabili».

Se la sente uno di quegli intellettuali per i quali la colpa è sempre dell'Occidente...
«Intellettuali stupidi e autolesionisti. Lo so anch'io che l'Inquisizione è stata un orrore. Ma quella fase di fanatismo l'Occidente l'ha superata da secoli. L'Islam no. L'Islam non ha capacità di evoluzione. È, e sarà sempre, ciò che era dieci secoli fa. È un mondo immobile, che non è mai entrato nella società industriale. Neppure i Paesi più ricchi, come l'Arabia Saudita. Hanno il petrolio e tantissimi soldi, ma non fabbricano nulla, acquistano da fuori qualsiasi prodotto finito. Il simbolo della loro civiltà, infatti, non è l'industria, ma il mercato, il suq».

Si dice che il contatto tra civiltà diverse sia un arricchimento per entrambe.
«Se c'è rispetto reciproco e la volontà di convivere sì. Altrimenti non è un arricchimento, è una guerra. Guerra dove l'arma più potente è quella demografica, tutta a loro favore».

E l'Europa cosa fa?
«L'Europa non esiste. Non si è mai visto un edificio politico più stupido di questa Europa. È un mostro. Non è neppure in grado di fermare l'immigrazione di persone che lavorano al 10 per cento del costo della manodopera europea, devastando l'economia continentale. Non è questa la mia Europa».

Qual è la sua Europa?
«Un'Europa confederale, composta solo dai primi sei/sette stati membri, il cui presidente dev'essere anche capo della Banca europea così da avere sia il potere politico sia quello economico-finanziario, e una sola Suprema corte come negli Usa. L'Europa di Bruxelles con 28 Paesi e 28 lingue diverse è un'entità morta. Un'Europa che vuole estendersi fino all'Ucraina... Ridicolo. Non sa neanche difenderci dal fanatismo islamico».

Come finirà con l'Islam?
«Quando si arriva all'uomo-bomba, al martire per la fede che si fa esplodere in mezzo ai civili, significa che lo scontro è arrivato all'entità massima».

(via ilgiornale.it)


martedì 19 luglio 2016

Ginostra - 3: Ma cosa vuoi che sia...

(Ginostra - 2)

I primi giorni ha fatto un caldo per me infernale, nelle ore centrali della giornata, dalle undici fino alle diciotto, poi venerdì è arrivato il maestrale a salvarci. Specie i primi giorni nei quali eravamo ancora poco abbronzati e nei quali dovevamo limitare l'esposizione, rimanevamo sulla tipica terrazza eoliana, purtroppo con una copertuta tipica a cannaticcio lasco che lasciava passare troppa luce (alla quale abbiamo messo mano noi, appendendo in orizzontale il copriletto per ottenere i  nostri sei o sette metri quadrati di ombra piena).
Il caldo pesante era tempo per la filosofia in due. Quelle temperature rendono inermi, vulnerabili. Ci dicevamo che esse scacciano l'efficientismo, scacciano la frenesia del fare, impongono dei ritmi secondo natura, impongono di arrivare all'essenziale. Perché i grandi filosofi si formarono in Grecia o in India e non alle Svalbard?  o in Scozia? L'ambiente e le sue note estreme impongono carattere, riflessioni, meditazioni.
Pensate che a Ginostra il trasporto da soma (con somaro), tipico di molte zone della Sicilia e del Mediterraneo, non esisteva. Erano gli uomini le bestie da soma, a portare sulle spalle, sacchi di grano, di cemento, di ogni materiale su per le scale che salgono erte dal porto più piccolo del mondo. Poi fu un tedesco, uno dei molti innamoratisi follemente di Ginostra, alcuni lustri fa, a portare il primo somaro sull'isola e la tecnologia di trasporto ciuchina, a liberare gli isolani da uno dei lavori più grevi (mezzo di trasporto rinnovato di recente :).
Cose semplici, essenziali. A volte rozze. Non poca indolenza che è un dispositivo di salvezza in quei contesti termici. Questo però ha dei costi.
Notiamo il problema della manutenzione scarsa o assente.
Uno dei ginostrani autorevoli, persona che ho stimato molto, poche parole, fatti e precisione, dignità, ci racconta che anche le infrastrutture di monitoraggio di Iddu non sono manutenute, vanno in malora. Egli chiama, segnala la necessità di interventi, di là muri di gomma. Anche la ventola della camera matrimoniale della nostra casa non era manutenuta, il bocchettone della condotta con la quale le navi acquiere scaricano l'acqua potabile, manca un contatore dell'acqua potabile scaricata dalla nave, ci dicevano che frodano e la scaricano anche in mare per poi fare rifornimenti più frequenti.
Sole, sale portano filosofia ma bruciano, corrodono tutto, anche la manutenzione, la precisione.
Stesso problema sul pullman sgarrupato da Catania a Milazzo, all'aeroporto a Catania, poi sugli aliscafi, nelle botteghe con porte storte che si aprono stridendo strisciando su pavimenti consumati.
In quei giorni è arrivata la notizia del disastro ferroviario ad Andria. Col solito commento del marxista strutturalista e keynesiano Del Rio che promette subito miliardo unopuntoqualcosa per investimenti in sicurezza sulla linea. Demagogia. Non escluso che non abbia capito un cazzo di come (non) funziona in Meridione o, ipocritamente, finga di ignorarlo con 'sta risposta scontata, automatica, da e per lobotomizzati (utile per smontare le stupidaggini strutturaliste marxiste usate a sproposito comunque e ovunque, proprio come una religione).
Il filosofeggiare, l'indolenzia, il pressapochismo, il cialtronismo (e il dolo, se ho capito bene il comune di Lipari ha speso 300k€ di campagna per la raccolta differenziata senza spendere un euro per... predisporre la raccolta differenziata, poi i soldi erano finiti...) diventano un problema quando si passa dall'essenziale - naturale alla tecnica che richiede un minimo di precisione, di protocolli.
Poi ti asportano il polmone sano, i treni si schiantano, crollano i viadotti, le case.
Non puoi osservare come i meccanismi di precisione vengono dalle Alpi, non da Creta o da Panarea, o dalla Tunisia. Personalmente non ricordo di orologiai amalfitani o algerini.
Osservo che sul treno che ci porta da Messina a Catania l'orario nel convoglio nuovo è di dodici minuti indietro. Secondo voi questa è una buona pratica?! Supponiamo pure che l'orario in cabina sia corretto. Ma viaggiare col resto del convoglio che esibisce un orario sbagliato di dodici minuti, su una linea a binario unico è sano? è intelligente?
Ma cosa vuoi che sia...
Venerdì sera andiamo ad un concerto di marranzanu a Catania: il concerto inizia con quaranta minuti di ritardo (andiamo via a metà altrimenti la cena salta, per quanto tardi si mangi).
Ma cosa vuoi che sia...
E' un mondo di eden. E poi d'inferno quando si passa dall'uomo e dal somaro al treno o all'aereo o alla tecnica e alla tecnologia non essenziali, a qualcosa che richieda un minimo di precisione.

Regina, somara di Ginostra

(via live-bibi)

lunedì 18 luglio 2016

Ginostra - 2

(Ginostra - 1)

Ecco, la presenza del vulcano è una dimensione imprescindibile della vita sull'isola di Stromboli. _mlero mi ha regalato un'uscita serale con una piccola barca, nel corso della quale martedì sera siamo andati, nel mare liscio come l'olio, a osservare la Sciara del Fuoco. Due scariche di pietra lavica e due emissioni: direi non molto.
Il giorno dopo, mercoledì al tramonto, siamo andati a piedi, con una piccola escursione ascensione, sopra la Punta dei Corvi (mappa), sul costone che delimita a sud la sciara e che sale.al Pizzo. Tre emissioni, questa volta (*),
Sentire quel respiro, il respiro del ventre infernale della terra è un'esperienza indicibile. Indicibile perché, a differenza di altri fenomeni dell'esistenza, non ci sono paragoni, metafore, similitudini per una comunicazione empatica, evocativa che possa rendere un po' quella sensazione.
In quel silenzio, lassù, sopra Punta dei Corvi (mare piatto, si sentiva il parlare delle persone sulle barche al largo,) il respiro dalle viscere della terra ha un ché di terrificante, di annichilente.
I neri rossastri violacei delle andesiti, la pendenza, il silenzio, tutto incute timore. Poi, là in cima, le emissioni, un sbuffo di arancione, un lapillo rossastro proiettato alto nel cielo e, dopo qualche istante, il rumore del respiro di Iddu. Ecco, se si può pensare all'inferno, avere intuizione, quello è un buon posto (qualche immagine qui).

Ho scoperto una donna audace, tenace, che è d'acciaio rispetto a difficoltà termiche, alle difficoltà di un sentiero impervio, paziente, amante della natura selvaggia, curiosa e indagatrice, silenziosa.

Sciara del Fuoco, lato nord-occidentale della "piramide" stromboliana
e Ginostra, in priossimità del vertice sud-occidentale.

Dopo sedici anni

Osservavo le altre coppie, ed era facile intuire come si fossero lasciati. Umanamente, dolorosamente, consensualmente. Alcuni non si sono mai rivolti la parola, altri avevano con sè i figli, e chiacchieravano allegri come fossero famiglia.
[...]
Siamo stati bravi, perchè di noi dicevano "a loro non capiterà mai"
o Parole spettinate, gioia


Ieri, mattina, sono passato con _mlero a prendere UnBipedinone. Sua madre è stata molto cordiale (mi sembra che con _mlero se la intenda molto bene).
Per la prima volta, dopo sedici anni, ci siamo baciati le guance. Mi stava scappando, poi la pagina di gioia   osservazione malinconica di amori che furono, mi ha riportato a quel momento di ieri così fuggevole, un momento del tempo che fuggì, che è fuggito, che fugge.

Ginostra - 1

Sì, il cuore di questa vacanza è stato Ginostra. Una settimana in cui c'è stato un viaggio a ritroso nel tempo, un contatto con un eden mediterraneo soave lì dove c'è un po' d'acqua, tra le casine bianche e blu che anche quei colori diventano estremi, con un sole così e con le pietre nere intorno, i muri a secco che sono piccole architetture di fatiche secolari, filosofia e bellezza rese estreme da calli, sudore e ossa stanche, angoli di umanità tra i quali la terra è florida di ficus, limoni, olivi, capperi, cisti, fichi, ginestre, rosmarini, bouganville, glicini,

Qualche passo, nel silenzio, e la soavità del lavoro umano diventa ferocia, durezza, lotta per la vita.
Le andesiti nere dalle forme talvolta bizzarre sono cappelle votive arrivate dal cielo o dalla pancia, omaggiano Iddu, l'Essere supremo della profondità della Terra, degli estremi, degli inferi, di sole spaccapietre e anime, di spine di cactus e piante grasse, sale, perfino le rocce silicee sono taglienti, abradono e consumano tutto, tagliano mani e dita. Penso alle foreste di agavi e fichi d'india, alla Sciara del Fuoco, un ruolo realmente infernale, inquietante e atterrente, in cui puoi capire come i greci abbiamo trovato i loro dei infernali, ipogei, vulcanici. E udire il respiro di Esso, quando si manifesta nelle esplosioni, a chilometri di distanza, atterrisce e prostra.
In quell'angolo di Stromboli, senza alcun veicolo a motore, neppure trenta residenti durante la "brutta" stagione , nessun veicolo a motore visto che i vicoli e le scalinate non lo consentono, senza illuminazione pubblica, in cui basta un po' di maestrale per rendere arduo l'attracco (abbiamo lasciato l'isola un giorno prima, sabato il mare grosso, oltre forza sette, avrebbe interrotto gli unici collegamenti con l'esterno, quelli via mare) si è lontani da molte cose.
Alcuni semi-residenti la chiamano la prigione dorata, un posto di bellezza eccessiva che è lontano da tutto (mi ricorda un isoletta a sud di Creta, _dos, un altro relitto fragile di paradiso subdesertico, in cui andai nei primi anni 2000): da ottobre ad aprile sono molte le settimane in cui semplicemente sei lì, anima e corpo, senza alcuna possibilità di andare e tornare.
Sei lontano da tutto e a contatto con una umanità comunità isolana assai differenziata: pochi residenti e alcuni amanti alloctoni, di un amore pazzo e senza limite, che hanno deciso di andare a vivere l'eden infernale. Abbiamo conosciuto due famiglie di isolani, cordiali, con la saggezza di secoli, nell'anima: sia _mlero che io li abbiamo preferiti alla fauna di amanti di Ginostra forestieri. Forse per il loro contegno, il loro silenzio, come il mare blu e a perdita d'occhio, Un po' montanari e molto isolani, contadini, pescatori, ostetriche, cuoche e fabbri, muratori, oranti, falegnami, marinai, tutta l'arte artigiana nelle loro mani. Ecco, io amo le persone silenziose, di poche parole e così li ho amati un po' quegli isolani. Pensavamo - lo sentivano le nostre anime - che a differenze di alcuni semi residenti, che almeno per un mese o due fuggono, quegli isolani non hanno altri luoghi, sono lì. parte della loro isola, la loro isola, i sacrifici, è una dedizione, un'appartenenza totale, incondizionata, scelta.

E' tutto così precario. Molto. La tua casina bianca può venire sbriciolata da massi lapilli grandi come auto che arrivano da chilometri, dalle bocche di Iddu. La terra così fertile ha un suo prezzo.
Il furbofono mi si è scaricato durante il viaggio di andata (*) e poi là - pensavo fosse guasto - non sono più riuscito a caricarlo, erano le prese della corrente elettriche precarie o il caldo o Iddu che non ha voluto che portassi via la Bellezza, niente foto mie a questo giro.

E' stato un nostro viaggiare nell'eden. Questo amore con La Longobarda, che ci siamo trovati in due nelle fatica, nelle peripezie, schiantati dall'inferno termico o a fluttuare come meduse rosa nell'acquario blu infinito.


venerdì 8 luglio 2016

Dopo anni

Rimarrò, con tutta probabilità lontano dal diario fino a domenica 17. Non so se in quel remoto e minuscolo borghetto marinaro abbarbicato sulle pendici del vulcano ci sarà campo e accesso alla rete: fino a poco tempo fa non c'era neppure una fornitura di energia elettrica...
E' isolato da tutto, anche dai traghetti e il trasbordo avviene con una barca piccola, non c'è alcuna strada, nessuna auto. Il pensiero di una vacanza dalla modernità mi alletta.
Dopo tredici anni, dal viaggio a Cuba, tornerò a viaggiare in aereo.
Dopo diciassette anni torno a fare una vacanza di una settimana con una donna: il padre del figlio di A-Woman non fece mai una vacanza col figlio oltre i due o tre giorni e così neppure noi. Fu nel 1999 con la madre di.mio figlio, non ricordo dove andammo.
Io speriamo che me la cavo. :)
Buoni giorni a voi.

Prova video

Uno dei miei maestri mi ha inviato un breve video ripreso durante la lezione di lunedì sul brano che riporto sotto. E' la prima volta che mi osservo per un lasso di tempo (19") che non sia una manciata di istanti in qualche video qui e là in rete.
_mlero ha sostituita la mia compagna di studi, lunedì e sono lì con lei a studiare su una cadena, il ha corso è vertito (!? - vertere sarebbe difettivo ma allarghiamola e miglioriamola la nostra lingua!) su questo concetto le ultime due lezioni, così siamo noi due i soggettacci del micrometraggio. Per quanto mi riguarda 'è molto da studiare ancora ma mi piaccio. La prova video è sempre molto dura, un vero e proprio spauracchio. Diciamo che al quinto compleanno di tango inizio a essere decente.
Osservo lei e la trovo belle ed elegante, nonostante sia più acerba negli studi (un anno e mezzo circa). Abbiamo una postura decente, buona connessione. Anche stamani ho aperto il video e me lo sono guardato alcune volte. Mi piace lei, femmina, aggraziata e come ci muoviamo.
Il video ha un audio un po' distorto e quasi magico, è stato parecchio in ripetizione, ieri, un po' anche oggi. Io adoro quei giri di piano, quasi jazzati, come un'altro dei miei pezzi preferiti, No te apures Carablanca, di Lucio De Mare.
Il tempo fugge, non ho scritto ancora una parola sulla XII Milonga Solidaria. Eravamo saliti dalla Maremma per vivere quella fantasmagoria, che, ancora, ha superato sé stessa.
Questo tango, è un amore che stupisce, si rinnova.



("esperame en el cielo", rodolfobiagi)

In tre la festa

Mercoledì sera, UnBipedinone ha preparato un'insalatona mista che, oltre che bbona, era assai bella, così colorata: verde, giallo, rosso, bianco, rosso scuro.
Io invece ho preparato un capolavoro della cucina italiana, gli spaghetti alla Norma, uno di quei piatti che ha una grazia, un equilibrio di sapori, profumi, colori, consistenze, gusti, una fantasmagoria estetica. La semplicità, al limite della povertà, che diventa arte.
Bollicine bianche di un bravo vignaiolo da cui mi servo, secco e leggermente amarognolo, vitigno autoctono, si faceva sgargarozzare, freddo, assai bene e la frute furlana è stata solidale, con me, a fare festa anche a Bacco.
La Longobarda ha molto apprezzato e la cena, in tre, in loggetta fiorita, con tutta la valle sotto, è stata una piccola festa di mercoledì. Ella aveva preparato una torta di mele, il pomeriggio e l'ha portata in autobus, poi in treno, su un piatto in una sportina di tela tenuta in mano. Ieri mattina ancora meglio, l'abbiamo fatta fuori quasi tutta, l'ultimo colpo io stamani.




giovedì 7 luglio 2016

Cinque per mille: controllo nascite?

Visto l'assordante silenzio di Greenpeace (destinataria da anni del mio cinque per mille), sul problema demografico in Africa e Asia, ho cercato, a lungo, ma senza successo, una organizzazione a cui devolvere il cinque per mille del mio reddito, che lavori a favore del controllo delle nascite nei paesi bomba demografica (in maggioranza, ma non solo, del secondo e terzo mondo, dati al 2015 qui).
Marie Stopes International non ha una sede in Italia, Alla ricerca con "onlus contraccezione terzo mondo" e variazioni non ho ottenuto alcun risultato significativo: nelle varie associazioni che ho visitato nessuna ha come obiettivo, esplicito, chiaro, nei propri progetti, quello della contraccezione, della autodeterminazione sessuale e poi del sostegno all'aborto, possibilità di sterilizzazione volontaria (eticamente, ritengo, dovrebbe essere supportata solo dopo il primo figlio).
Il problema è assai più complesso, visto che l'emancipazione femminile che porta ad un calo delle nascite naturale NON è solo controllo delle nascite. Ma quando l'edificio è a fuoco, la bomba innescata, bisogna iniziare a rompere il ciclo vizioso e bisogna farlo intervenendo velocemente e nei nodi critici del problema.
Non creare problemi invece di tentare di risolverli una volta nati. E' una cosa così ovvia che non serve certo la London School of Economics per ribadire l'acqua calda.
Se qualcuno avesse onlus autorevoli da indicarmi, farebbe cosa gradita.

Visto l'importanza l'argomento, condivido ancora una volta un documentario che sottolinea l'azione di organizzazioni religiose (cattoliche e islamiche) che mettono i bastoni nelle ruote in tutti i modi possibili alle associazioni che lavorano per il controllo delle nascite in Africa, in Uganda, in questo caso.


Quasi quasi prendo il treno

  • Allora io quasi quasi prendo il treno e vengo vengo da te.
    Ma il treno dei desideri nei miei pensieri all'incontrario va.
    Paolo Conte
Per la prima volta ieri, _mlero è salita all'ameno paesello in treno. Con qualche disguido visto che, uscito dall'ufficio ho trovato la gomma anteriore della bici a terra. Proprio ieri. Portata dal bicimeccanico, risolto il problema foratura, ella ha dovuto attendermi in stazione quasi mezz'ora, abbiamo preso il treno successivo.
Stamani siamo partiti insieme, io verso la città, ella verso Venezia. Ero strastufa di viaggiare... Persone che non sono autossicodipendenti o che lo sono poco dopo un po' si accorgono del tributo, non solo economico, che Il Feticcio richiede loro. Così  stamani abbiamo parlato, ci siamo stropicciati un po' e poi ha potuto lavorare. L'ho punzecchiata su alcune cose, sulle autossicodipendenze delle ex e ha risposto in modo quasi manesco, con i suoi pizzicotti fisici. Non mi devi mettere nel mucchio del tuo harem!! ha risposto un po stizzita. L'ho presa ancora in giro, con la vocina scema "Io non prendo il treno mica come le altre". Ridevamo come scemi, era arrabbiata e rideva.
Abbiamo un po' smadonnato  alla stazioncina dell'ameno paesello: il "nuovo" collegamento della macchina emettitrice è talmente lento che, spesso, la procedura di vendita s'interrompe (va in time-out). Le dico: la prossima volta lo acquisteremo la sera prima. Qualche minuto saliti sul treno, passa l'annuncio che dal primo agosto, i biglietti emessi varranno solo in giornata di emissione (dopo che i biglietti chilometrici sono stati eliminati). Stavo per iniziare a bestemmiare. Chiedo info al controllore e mi dice che la decisione è stata presa per... diminuire l'evasione.
L'evasione che è in buona parte dovuta ai "doni ricchezze e gioiose opportunità multiculturali" che non solo viaggiano senza pagare il biglietto ma che riservano anche gradevoli trattamenti fisioterapici e chirurgici ai controllori.
Ecco la nocenza che avanza, il degrado senza limiti che arriva con l'invasione, le norme che si fanno più vessatorie e cattive per quei fessi che le rispettano, come se di nostra cacca non ne avessimo già abbastanza.
Il buon senso all'incontrario va.

(_mlero, *)

mercoledì 6 luglio 2016

Altra lezione

Dunque ci sono stati brogli, come si sapeva e le elezioni verranno ripetute. Sempre dal cuore civile della Mittel Europa arriva un'altra lezione di democrazia.
Oggi vedevo, in un paesino attraversato dal treno, 'na massa di islamici fare festa. Ecco i risultati, di questa imposizione coercitiva di milioni di invasori da parte di oligarchie mondialiste. Sono furioso.

Ieri, in treno mi hanno chiesto come voterò al prossimo referendum costituzionale. Con un voto tattico (entrerò nel merito). Perché il problema fondamentale è che questa costituzione è straordinariamente elitaria, antidemocratica. E votare per modifiche a un pateracchio moralisticheggiante sovietico, una roba orribile, ha, sostanzialmente, poco senso (*).

Italia - Germania

  • Perché tifi la Germania? Se vivessi là, probabilmente, tiferei l'Italia.


Sabato La Longobarda ed io siamo rientrati di pomeriggio, visto che c'era il mio bipede ad attendermi. Abbiamo cenato allegramente insieme. I due se la intendono e scherzano e si divertono a coalizzarsi, goliardicamente, contro di me.
La sera, UnBipedinone, sfegatato tifoso dei Magnacrauti, aveva appunto l'appuntamento con la partita della pedata: aveva chiesto di essere riportato a casa di sua madre per vedere la partita.
Così siamo andati là tutti e tre e _mlero ha posto la domanda a mio figlio, ottenendo quella risposta. Ho un'amica divorziata e il padre di suo figlio vive in Svizzera e _sto, amico caro di UnRagazzo, smania per la Svizzera. Il paese "altro" viene idealizzato e questo è abbastanza frequente, visto che conosco un'altro ragazzo che ha genitori di due nazioni europee diverse (Italia e altro) che smania, anch'egli, per il paese "altro". De ve essere 'na malattia diffusa...
In ogni caso _mlero e la madre di UnRagazzo hanno fatto pappa e ciccia fin da subito, mi sono stupito per la loro sintonia.
Io ho guardato la pedata con mio figlio anche se mi sono chiusi gli occhi più volte per la stanchezza. Mi è sembrata una partita equilibrata ma io sono assai 'gnorante di calcio e i miei commenti calcistici iniziano e finiscono qui.
Mio figlio era coinvolto come un indemoniato. ecco, da dove abbia preso 'sta passione esagerata non mi è chiaro. In alcuni punti ho temuto che gli venisse un infarto, anche se il ragazzo è ancora pischello.


martedì 5 luglio 2016

Domenica è successo

_mlero è artista anche nel modo in cui ama. Così ci ritroviamo a tormentarci e poi a fermarci un attimo primo della piccola morte. Quando sono fresco e riposato gioco a fare il tantrico e mi trattengo fino a che ella ha tre o quattro orgasmi. La longobarda collabora, è vispa e ha capito che se mi aiuta a trattenermi il suo spasso continua. A volte li lasciamo lì, bucefalo e patata o rosetta, e io mi dedico al suo piacere con le mani, con la bocca, con tutti i sensi e le mille possibilità del corpo ricco. A volte finiamo proprio lì e io rimango con una meravigliosa tensione sessuale per tutto il giorno e la strapazzo di baci.
Ha una mente vispa e un corpo curioso, aperto, sensuale ed una capacità di passare dalla dolcezza alla grinta. Non di rado io assecondo la mia parte sentimentale, femminile, dei piccoli tocchi e del contatto superiore, ella asseconda la sua parte maschile, un po' selvaggia, mani manesche e cavalcate oscene. Poi improvvisamente, i ruoli si ribaltano.
Così domenica è successo il fatto. Grande gioia e paura per un limite superato.

lunedì 4 luglio 2016

Solo un po' ecologista

Sì, ora c'è anche un problema ovvero che _mlero è abituata ad un tenore di vita sensibilmente più alto del mio.
Le critiche sul fatto che io non sono un ecologista radicale sono fondate. Ma io sorrido. Perché, ora che sono a confronto con la bella longobarda, mi rendo conto che sono ancora relativamente piuttosto spartano.

Ad esempio, con l'aria condizionata in auto c'è un po' di baruffa. Quando andiamo in giro col suo mezzo, siamo arrivati ad un compromesso che l'accende solo quando è ferma in coda o ad un semaforo.
Anche l'auto... tende a muoversi molto con l'auto. Ora devo organizzarle una bici dal babbo di _zzz. Io vado a trovarla in bici, a casa sua. Ma poi? Mi risponde che in bici, d'estate non si muove perché si suda. Nel resto dell'anno poi, andando in bici c'è inquinamento.
Io mi faccio, d'estate una doccia al giorno, a volte riesco, lavandomi bene, ad arrivare a due giorni. _mlero si fa una doccia tutte le volte che si sente appiccicosa.
Ella, inoltre, per professione, viaggia molto in aereo e pure per vacanza. Così, dopo tredici anni, sabato prenderò l'aereo per andare una settimana in un'isoletta siciliana, in un piccolo borgo marinaro tagliato fuori da tutto (fino ad un paio di anni fa non c'era neppure la corrente elettrica).  A me crea scrupoli, la considero una trasgressione e non la vivo bene 'sta cosa.. Ieri mi ha già chiesto perché non organizzo di andare ad uno degli splendidi festival di tango internazionali in Sicilia (a Catania o a Siracusa). Le ho risposto che io prenderò l'aereo il meno possibile. Mi ha fatto un muso un po' storto.

Sabato, tornando dalla sorpresa che mi ha fatto (le avevo chiesto di andare in treno - no AV! - mi ha detto che non è riuscita ad organizzare il tutto, tra due cambi e terza linea secondaria, siamo andati colla sua) ci fermiamo ad un'area di servizio: ho sete e la bottiglia di acqua che porto sempre con me riempita da rubinetto, non è stata sufficiente per tutti e due, visto che si è messa a bere pur'ella. Ci fermiamo. Osservo i prezzi: 1.90€ per una bottiglietta di plastica da 0.7l (2.71€/l, il vino DOC che acquisti sfuso costa di meno, siamo alla follia, 5400Lit al litro per l'acqua!!). Li mando a fare in culo. Ella nel frattempo ha già acquistato e ascolta il mio furore ideologico. Prenda la bottiglietta, ella beve io no. Mi porge la bottiglia, io la ringrazio ma non bevo. Esiste la rinuncia! Accenna un segno di assenso.

Oggi mi dice che le serve un calcolatore elettronico a casa: le dico quale è la mia posizione.
E un Mac? Sì, quello è un coso per spennare babbei. Beh, io mi trovo bene solo con i Mac.

Ella è stata al Merdpo (Expo) e sa che io lo chiamo proprio così.
Racconterò di quanto ella mi ha organizzato, una cosa sulla quale io nutro un forte disprezzo come fenomeno di massa.

Per me a non poche cose è semplicemente possibile rinunciare. Non riusciamo ad andare sul Sebino in treno, in quei tempi? Non si va, fine dei problemi.

Se non ti uniformi, è praticamente impossibile socializzare - osserva Lorenzo.
Sì, non sono un ecologista radicale, sono solo un po' ecologista.
Non sarà facile.



Danno un po' alla testa - 2

(Danno un po' alla testa)

All'ultimo momento che significa venerdì, avevo organizzato questa uscita. Mi ricordavo di questa bellezza che stordisce. Non solo le api escono un po' ubriache da quel banchetto, come mi diceva il fattore. Due fine settimana prima avevo portato un'altro gruppetto, ridottosi poi a _mlero, a suo fratello e suoi alcuni amici ma la stagione (oltre che una domenica di nuvole e pioggia) era ancora indietro (prima immagine).
Saliti dal caldo della pianura, là in cima è ventilato. Ad un certo punto ho sentito le urla di meraviglia, di giubilo di _ara che ci precedeva. Poi gli altri.
C'è un paradiso estetico, di sensi, lassù.
Tatto, olfatto, vista, udito. Nel silenzio c'era la musica del bottinare e del banchetto di milioni di insetti: api, bombi, farfalle di molteplici tipi, coccinelle e mille altri.
Il fattore ci disse (domenica 19) che di quello non si campa: nonostante lavori al vertice per qualità (quasi tutta lavanda, poco lavandino, tutto in biodinamico) se non fosse per la loro pensione, avrebbero già chiuso. La vendita ai grossisti o ai commercianti della città fornisce prezzi che non coprono le spese. Ci sarebbe la vendita diretta ma, osservavo, non sono portati per gli affari, nessun cartello che suggerisca ai molti visitatori (luogo pubblicizzato di recente su un quotidiano nazionale) la possibilità di acquisto diretto dal produttore di prodotti di qualità straordinaria.
Non posso che non porre domande su un'economia ed un sistema che non permette di campare sulla terra, neppure in settori di nicchia che, lato consumatori, ovvero nel commercio, vedono prodotti talmente costosi da diventare elitari. Ai produttori le briciole, a volte neppure quelle.
Abbiamo fatto tutti qualche acquisto, abbiamo dato una mano a loro ed eccellenza a noi.

Domenica 19 giugno, lavanda ancora indietro