venerdì 30 giugno 2017

Dobbiamo arrivare prima a Roma

o - L'Italia è sempre stata sovrappolata e quindi povera e tornerà povera.
_imo, gasista.

Metis.
Già.
Forse mi manca professionalmente?
In realtà trovo conferme frequenti di difficoltà oggettive. Anche con colleghi stimati: strumenti che bisticciano, non funzionano, gratuiti ma approssimati. Come chirurgo fareste operazioni complesse con bisturi o fresa che funzionano il 70% delle volte oppure quando va una non funziona l'altro?
Così anche l'ultimo progetto, lo prendo in consegna da uno in gamba che se ne va, mi dicono :- più o meno una settimana uomo.
Solo che la macchineria... non va. Era progetto stabile da tempo e critico per l'azienda ma, nel frattempo, gli strumenti sono cambiati.
E' una settimana che lottiamo con essi: aggiunti qui e poi si rompe un'altra linea di produzione.
Avere competenze e professionalità e Metis. Non così facile né comune. Anche per questo quasi tutti iniziano come tecnici (non di rado scarsi/cialtroni) e poi cercano in tutti i modi di fare i menegger, fanno carriera lì.
A me piace un sacco questa tecnica e l'ingegneria che è l'eco-nomia del processo e del prodotto al di là della punta del naso, sempre stato appassionato di un lavoro che può essere creativo e rigoroso, un lavoro completo, leonardiano.
Ma non va bene.
Il nuovo imperativo è fretta e "bene" nel senso che appaia.
Non è un problema di quest'azienda: quando c'erano molti denari perché tanto ci sono molti denari per delle sòle (ricordate la bolla delle new tech degli anni 90? aziende con non prodotti/fuffa  e soldi a palate?).
Ora non ci sono soldi e le cose continuano a non andare. Così su una settimana di passaggio consegne una settimana è andata per la strumentazione che non va ovvero ieri si è rivelata  incompatibile tra progetti (in produzione) paralleli. Io sono stato professionale e la mia esperienza mi ha sussurrato  :- Ehi, uomo, va a controllare  "un attimino" se è successo  qualcosa di là?!
Contento e gasato perché avevo ripristinato la situazione per un'altra linea produttiva e, al termine di una giornata tesangosciante  agli ultimi venti minuti di un'ora già in straordinario gratuito perché non vado se questa verifica non..., scopro che è la nuova linea di produzione che si è rotta dopo aver ripristinato la prima.
Una volta c'era la ricerca e sviluppo che NON era direttamemte produttiva non in vincoli di efficienza produttivi usuali. La produzione, viceversa, era improntata ad una certa stabilità e un qualche conservatorismo fisiologico, sano.
Ora la hybris delle smart decnologis dà alla testa, pochi denari, mercato immiserito  (il furbofono aveva distorto in immigrato) e facciamo ricerca in produzione e produzione in ricerca.
Ore tre e quaranta e non dormo, risistemata la prima linea per la seconda, quella per il progetto da prendere in carica, si è "rotta".
Il collega che se ne va si era pagato di tasca propria l'ambiente di produzione professionale per i limiti/instabilità  evidenti di quello gratuito, "open" (ora, il più esperto, appunto, va).
Mi dice oggi: su un problema simile lavorai 8h 7gg senza trovare una soluzione, spostai quella linea di produzione su altra macchina, altro ambiente. Metis richiede tempo e risorse.
Però tutto in una settimana pronto, nozze coi fichi e senza tempo neppure per il rito in chiesa.
Un'auto che non sterza a sinistra  però dobbiamo arrivare prima a Roma.
Anche Metis ha dei limiti.

mercoledì 28 giugno 2017

Sul tango - 1: Metis

Il nome proprio Metis  rimanda ad una divinità femminile. [...]. L"individuo dotato di Metis (uomo o dio) si contraddistingue per l'attenzione vigile , il senso dell'opportunità [...] la capacità di trarsi d'impaccio, tutte caratteristiche che rinviano a una realtà ambigua, una realtà che sfugge al calcolo esatto e alla presa. [...] Metis presuppone non solo una lunga esperienza per essere acquisita; appare l'unico tipo di intelligenza in grado di affrontare sia le insidie dell'imprevisto sia anche, più in generale, le regioni sconosciute, dove i sentieri non sono tracciati e prestabiliti. [...] In quanto conoscenza versatile, legata alla contingenza delle circostanze, metis si oppone al sapere epistemico  basato sul calcolo e sulla misura, e viene pertanto ignorata se non condannata dalla filosofia. Ingoiando Metis, Zeus la integra nella propria sovranità, tanto per mitigare i rischi dell'imprevedibilità degli eventi (e dunque di minaccia all'ordine stabilito) quanto del potere necessario per convivervi [...] Zeus cerca di razionalizzare il kairos nel tentativo di elaborare un modo di padroneggiare l'occasione.
p 174 - 175.

martedì 27 giugno 2017

Da mille a zero

Dopo quella bella giornata, nella quale _aieri nei primi venti minuti mi aveva raccontato del suo amico con cui c'è intesa chimica forte, e il bel giro, è sparita.
Devo dire che quella domenica, dopo quell'esordio, io rimasi proprio sul rimaniamo cari amici.
Da mail, messaggi e altro a zero.
Ecco uno dei casi nei quali io non capisco.

Grande inquietudine

Il grande capo quello in cima sopra gli altri capi, mi ha convocato, la settimana scorsa: mi ha detto che... ho tempi troppo lunghi, che  voglio il controllo sulle cose, mi affideranno carichi più impegnativi in tempi minori.
Lo ascoltavo allibito.
Ultimamente ho dato una certo taglio, ho cercato, quando possibile, di usare la roncola o l'ascia invece che cesello, calibro e compasso.  Insomma, nel progetto eravamo andati abbastanza bene.
Mi avevano passato parti che non andavano realizzate da terzi e le avevo sistemate. I terzi sono colleghi ma anche aziende ed organizzazioni esterne. Sono manufatti che vanno bene in un insieme semplice e ridotto di casi e non vanno un cazzo, giri a destra e questi svoltano a sinistra o vanno dritto, nel resto.
Beh, mi ero ingegnato e avevo trovato, anche in tempi veloci, delle soluzioni. A volte tampone, visto che fare le nozze coi fichi non ti lascia molte possibilità.
Poi questo fulmine a ciel sereno.
Ora non ho più grandi margini, già per mio interesse e passione ho fatto, settimanalmente, due o tre ore di straordinario gratuito, per  finire quelle cose che nei tempi compressi non sarei riuscito a finire, per mettere a posto strumenti e officina, etc. .
Mi sento dissociato da questo mondo liquido, incapace di adeguarmi alla frenesia sempre più vorticosa dell'apparenza delle cose. Noi tecnici, fare i bambini in cinque mesi. Come sto, io, in questo teatro della frenesia? Ciò che mi ha insegnato mio papà e poi che ho studiato? Nulla di tutto ciò vale più?
Sono giorni di grande inquietudine, pensieri pesanti, dormo male, il pomeriggio la stanchezza accumulata diventa mordace, l'ansia diventa rabbiosa, scaccia il sonno ristoratore.

sabato 24 giugno 2017

Caldo

Sono in casa, con finestre, tende esterne, scuretti chiusi.
Stamni sono andato a ritirare alcuni prodotti risicoli per i GAS: dire che è stato sgradevole è un blando eufemismo.  Vedo sofferenza sul fogliame appassito, seccato, ovunque. Terreni ridotti a croste di terracotta e senza più copertura vegetale ormai: anche se dovesse piovere non penetrerà nulla.
Qui è un traffico di autobotti che riforniscono paesi e frazioni, ma prima o poi finirà anche l'acqua fossile. Già, l'ecologia questa negletta. La crescita... senza acqua. Mi fanno ridere.

Stiamo mandando arrosto il pianeta. Continuiamo a immettere gas a effetto serra come rifiuti del metabolismo. Questo aumenta le temperature e sposta a nord i tropici.
Mi sembra di essere tornato all'incubo 2003.
Il deserto m ha sempre ripulso e ora me lo trovo in casa.
Col caldo non funziono.

Un po' di pazienza

Poco tempo per il diario, ultimamente. Ed esso ne soffre.
Non c'è un solo motivo principale: un po' i carichi di lavoro, un po'  per il tempo impegnato nella vita reale, il caldo, anche qualche tempo dedicato alle cure del mio corpo, dopo l'ultimo episodio di torcicollo
grave.
Caro diario, porta un po' di pazienza.

mercoledì 21 giugno 2017

Intrecci

Rivedi alcune persone incontrate in questi sei anni di studio. Assorbite dalla vita e dalle sue vicissitudini, da amori trovati o falliti, da voglie di tango scemate rapidamente o da saturazioni, dalle bizze della salute.
_via Weltaugen festeggiava ieri il suo compleanno, una Käsekuchen, qualcosa da bere. Essere lì insieme in questo tempo, kairos scalpitante quando sulle sue ali (quelle del tango). Non sono legami forti, come quelli dell'alpinismo, sono comunque meno deboli di quelli dei divertimenti. Anche solo perché lo studio dell'arte relazionale sì protrae nel tempo e non può non creare principi di legami.
_ela la garbata cattolica ha trovato un moroso, sono felice per lei e i suoi figli rimasti senza papà in giovane età. Ecco, ella dimostra una passione sincera e, nonostante le condizioni familiari pesanti, sì è sempre impegnata per almeno una lezione settimanale. La passione sposta le montagne!
Poi _ara mia compagna di studi per un paio d'anni, sparisce, riappare, sparisce di nuovo nella sua inquietudine esistenziale.
_arini compagna di studi di quest'anno si è rivelata una sorpresa: trovare un(a) partner di studi per un livello ormai non più così basso è un'impresa e quest'anno, ella, ha avuto questa progressione fantastica. Ieri ci siamo divertiti ad essere un po' fuochi di artificio.
Poi alcuni amici di tanto studio, anche _zzz apparso improvvisamente da là in fondo, dall'altra parte della provincia. Noi siamo complici, a volte un po' goliardi a volte un po' amici.
Ecco questo gruppo di anime per una ricorrenza di una di esse.
Alcune le ho abbracciate e poi siamo saliti su quelle ali, lì nell'olimpo della creazione estetica inutile camminando nella musica con un abbraccio. Ecco, scopro la gioia, ancora, un piatto che non ha una ricetta, solo alcuni ingredienti che impazziscono spesso, nel bene e nel male, Mi cullo in questi scampoli di fiabe reali.
Lì sorridiamo, scherziamo e ridiamo, con corpimentianimesullamusica, effetti collaterali di questi amori tre minuti.
La vita s'intreccia col tango, lottano, entrambi vorrebbero dominare.



martedì 20 giugno 2017

XIII milonga solidaria - 2: l'inizio

(XIII milonga solidaria - 1)

Avevo preso il giusto tempo, ero arrivato prima, un'ora e mezza prima. Per godermi la luce di giugno, il formarsi della festa, l'arrivo delle persone. Per godermi il senso del mare infinito e la pregioia, la tensione e l'incredulità per essere lì, in quel cantone liberty meraviglioso della città labronica.
E' così elevata la tensione, all'inizio. L'adrenalina scorre a fiotti.
E quasi a non volermi perdere quella pregioia, ho deciso di aspettare un poco prima di iniziare. Ho scattato qualche foto alla festa che iniziava, col immergersi lento del sole nel mare.
C'erano le grandi navi che salpavano, con le loro trombe salutavano la città e forse quel nucleo vivo di abbracci camminati e danzati.
Solo qualche foto, prima di riporre il furbofono e di iniziare.

_aria era seduta in prima fila, davanti a me. Mi distraeva.

Il sole va giù

Poco più tardi vidi quattro donne intente insieme a indossare le loro calzature.
Un immagine migliore ma avevo già messo via il cosofono.

Un bastimento va...

I primi hanno iniziato...

Altri osservano l'inizio del tanguear con quell'unica miscela di attrazione, tensione, curiosità e, non escluso, timidezza.



Non ancora il tempo



Mentre andavo a lezione di tango, ieri dopo il lavoro, ho provato a chiamare _mlero.
Abbiamo passato una parte della nostra vita insieme e a me dispiace che tutto svanisca nell'oblio.  Un semplice saluto e sapere come sta. Chissà se ora le sarà passata la buriana... mi dicevo.
Non ha risposto. Le ho quindi inviato un messaggio scrivendole che non c'era nulla di urgente, per un saluto e sapere come sta.
Stamani mi ha scritto che sta bene, che non ha interesse a relazionarsi con me, mi ha detto di non cercarla più.
Sono un persona discreta e rispettosa e continuerò il silenzio di questi mesi. Intuisco che ella non abbia ancora digerito la fine della nostra storia. Non è ancora il tempo.
Mi dispiace.

lunedì 19 giugno 2017

Mille in due - 1: bluetto

Devo dire che _aieri è un grano di pepe con bei culo e tette (il lavoro sullo yoga, lo sport e l'alpinismo si vedono). Nella mia quasi atarassia sessuale devo dire che qualche volta l'ho pensata, qualcosa come :- Beh, in gamba la tipa e poi anche carina.
Come mi succede spesso, quando la vidi in gran "tirata" in milonga attirò il mio sguardo; poi, col proseguire queste femmine che diventano persone si deerotizzano ai miei occhi.
Comunque: tornato da Livorno e dormito quattro ore, mi alzo, faccio due cose ed esco, andiamo a farci un giro. La giornata nella savana appenninica riarsa è diventata splendida: vento da nord ed est umidità prossima al nulla e cielo blu. Saliamo con il sole sul viso e l'aria nei capelli per la strada tortuosa, zero traffico.
Così mi racconta che il suo tipo (mi ero dimenticato proprio che aveva accennato a lui) era scocciato, ingelosito che fosse venuta a fare una passeggiata con me.
Mentre mi racconta questo e altro mi raffreddo. Da una parte mi arrabbio con la mia smemoratezza dall'altra rifletto e mi chiedo cosa voglia da lei.
Penso che sto bene con lei perché ci vediamo quando capita, siamo liberi, avvengono sprazzi di conversazione brillante e ci facciamo delle gran risate e poi, fino alla volta successivo, ciascuno orso, libero e selvatico per la vita sua.
Prossimo alla perfezione. E ciò attira. Attira all'eros che poi cambia tutto. E' proprio il paradosso, l'unione che divide, poi.
Così arriva a parlare di qualcosa intimo e sessuale e io, invece di buttare benzina sul fuoco l'ascolto e convengo, anche se mi accorgo, seduti all'ombra di quella quercia al fresco, monti alle spalle e catino padano stipato di fronte, che non siamo proprio ad un convegno di sessuologia clinica. L'erotizzazione, ingrediente importante nel conversare seduttivo, non esiste.
Osservavo la concitazione di vanesse, bombi, api sul lauto banchetto bluetto con musica ronzante, non si pone la questione dell'erotizzazione per loro.










domenica 18 giugno 2017

XIII milonga solidaria - 1

(XI milonga solidaria)

Non è un avvenimento di tango, è un avvenimento estetico nel quale c'è anche il tango.
Una sorta di festa, di reunione di molte comunità tanghere da varie
parti d'Italia. In un luogo, il lungomare Liberty di Viale Italia, a Livorno, che non può avere conrice migliore.
Ancora, le tande sotto il sole, prime e poi fino al tramonto, sono epicuree, una danza alla gioia. Abbracciati, nella creazione di una forma estetica inutile, come osserva Davide Sparti, al cospetto del
sole, due Re Sole. Tutto questo è molto difficile da esprimere a parole. Si potrebbe provare con una tecnica basata sul mosaico emotivo, piccole tessere che compongano una coreografia della gioia.
Così è stato surreale, negli ultimi settanta chilometri, la seconda metà già col chiaro del giorno, viaggiare in strade vuote, avrò incontrato forse quattro auto. Ciò che più di altro ha reso onirca
l'esperienza è stata proprio la presenza della luce: luce = giorno => traffico ma... non solo non c'era traffico, non c'era proprio movimento di alcun veicolo. Pazzesco, viaggiare di giorno per settanta
chilometri di strade vuote. V U O T E.

C'è stato un momento, in cui si è affogato il disco arancione-fucsia nel Tirreno, con grandi navi traghetti e cargo che partivano per le isole, che non sapevo se fotografare, se fermarmi con la tanghera o se ballare più intensamente per celebrare il Fucsia Immergente. Così mi
sono girato, per qualche metro sono stato io a indiettreggiare: guarda e saluta il sole che se ne va! - le ho detto.
Qualche volta, nelle tande di pausa, son uscito, ad andare ad appoggiarmi alla balaustra e vedere il mare, nel caldo afoso pazzesco, ventilato ma sempre vampate-folate di aria umida e calda erano.
Osservavo il mare e quell'enorme corpo danzate che celebrava un rito. L'anno scorso la vissi con _mlero e non ho traccia emotiva (e neppure in questo diario), mi rendo conto ora che non scrissi di quell'evento). Una pausa di due anni, prima di tornare al rito complessivo della Gioia della
Milonga Solidaria.
Ho in mente ancora quelle quattro donne che insieme, appena preso posto sulle sedie, erano chinate a chiudere le loro décolleté, tacchi alti, eleganti, attorno a piedi curati, involontariamente celebravano,
con una piccola coreografia improvvisata, l'inizio della festa.

giovedì 15 giugno 2017

Sem... água



Ieri sera i GAS della zona hanno organizzato un incontro con un esponente dei Sem Terra. Io sono sempre vicini ai contadini e ritengo che in una società sana la terra debba essere di chi la coltiva, da chi la rende fruttifera a bene suo e di tutto il resto della comunità umana.
Devo dire che ho finito tardi di mangiare con UnBipede. Poi po' di impedenza con persone che spesso trascurano o, più spesso, apologizzano e sostengono la guerra migratoria che stiamo subendo mi ha trattenuto (divisione e guerra sono GIA' tra di noi), la stessa guerra migratoria che ha devastato e distrutto le culture indigene.

Per un periodo di complessivamente un'ora circa, anche se a tratti, ha piovuto, in alcuni momenti forte. Passavo dalla loggetta alla finestra verso la Quercia Grande, felice come un bambino per questa, acne se poca, fresca e dolce acqua, per i profumi di terra, per il suono delle gocce sul tetto, per vedere, finalmente, qualche pozzanghera e i cerchi concentrici, delle gocce, in esse.
Non c'è nulla di più sensuale, che mi dia gioia, della pioggia dopo o in un periodo di terribile siccità.
Mi sono innamorato della pioggia e sono rimasto tutta la sera con lei.

mercoledì 14 giugno 2017

Stelle e aria di vita

Ieri, finalmente, sono tornato a ballare sotto le stelle. A fine stagione on ne potevo più di milonghe con aria marcioviziata. E pensare che venerdì eravamo andati in quel di Firenze (ballare fino a mezzanotte all'aperto) per evitare una milonga chiusa in città e poi... ci siamo ritrovati in quella milonga al chiuso.... naaa! :(

Il forno acceso a manetta ha portato molti appassionati a quel posto in provincia. In un certo senso una scatola di sardine ballanti. Anche questo è un esercizio, si riduce la ricchezza della proposta e ci si concentra sul ritmo, sull'abbraccio, minimali. Più o meno - l'ho giù usata in passato questa metafora - un tango almagro che è come la pasta o il riso in bianco.
Si sono esibiti due poco più che ragazzi portegni (di Buenos Aires), con l'acerbo di un tango giovane ma anche frizzante, scoppiettante, esuberante. Beh, questi hanno respirato, vissuto e mangiato tango fin da bambini: sono su un altro pianeta. Ecco, avrei voluto incontrare il tango a dieci o dodici anni, penso.
Alcuni tangheri hanno fatto i sostenuti, con critiche articolate e, a volte, relativamente pesanti; beh, se fossero anche solo un ottavo di Pablo e Natalia sarebbero dieci volte ciò che sono. Nel tango le critiche tendono a essere, spesso, inspiegabilmente feroci, ingenerose.

Oggi ho una  birra così: ballato bene, fino a tardi (dormito solo cinque ore) ma con grande gioia.
Eh, che meraviglia questa festa che torna e ci porta sulle sue ali. Sotto le stelle, con aria di vita non è affatto un'espressione retorica.
Sabato ci sarà la meraviglia di Livorno....

(pablocalvelli nataliacristofaro)

lunedì 12 giugno 2017

Sole spaccapietre, zampe in acqua

Eravamo in sei ieri. Devo dire che ho molto goduto della frescura: il sole spaccava le pietre (uno degli effetti del caldo torrido) e, siamo rimasti spesso all'ombra per riprenderci dalla sua percussione fototermica ossessiva  sulle nostre povere teste. Nonostante la quota e le... zampe al fresco!

Leggo che la regione ha avviato le procedure per la richiesta di stato di emergenza. E' tutto arso e riarso. I contadini da cui prendo le ciliege mi dicono che gli alberi (e gli orti) sono in stato comatoso: polvere ovunque. Io odio questo clima, lo odio, lo O D I O.
Solo in cima, in crinale, è piovuto un po' quest'anno, c'era un verde pazzesco e ancora un po' di acqua.

_nzo (un nuovo scarpinatore che si è unito ai vari gruppi di recente) e _rio si sono messi a parlare di politica, ad un certo punto. _nzo è un sinistro  ortodosso, acritico su alcune questioni e perfino _rio, anarcomunista ha avuto da discutere con lui rispetto a certe grossolanità politicomoralisticheggianti.
Io non ho detto nulla, quei discorsi mi nauseano, come tutte le ortodossie, ma io ero lì per camminare e per portare persone nella Natura, per conoscerla, apprezzarla, amarla.
Ovviamente, dopo un quarto d'ora di camminata, non c'era più nessuno, il deserto umano: bastano 20' di cammino a piedi ed elimini il 98% dell'umanità. Basta poco per arrivare in paradiso di fatto privato, esclusivo. Meno male: W la pigrizia! W i pigri!

_aieri aveva... un bel décolleté, lo ha notato perfino UnBipede quando gli ho fatto vedere le foto.







domenica 11 giugno 2017

Goliardia, tette, Mercurio traslochi

Vorrei sposare un uomo con le tette e la figa. Con cui fare una gara di rutti e scorregge nel letto.
Mi aveva appena raccontato che nella vacanzina del liceo all'Elba si era trovato bene in camera con alcuni compagni [goliardia] che aveva scelto, quelli che non sono fighetti [poi uno strano termine del loro lessico  tipo "urbanii" che ora  non ricordo].
Gli stavo chiedendo poi come andasse con UnaBipede e si era fatto pensieroso, poi quella frase.
C'è il solito cozzo tra natura e cultura: da una parte egli è attratto da altre femmine (mi aveva detto di una "molto carina" al saggio di musica), del fatto che coi suoi amici maschi si diverte ma non con UnaBipede, (che mi pare bellina ma anche con scarsi interessi da alcune risposte che ella mi ha dato) almeno non in egual misura, dall'altra ha l'ideale dello sposarsi e vivere felici e contenti.
Così esce 'sta frase parecchio goffa però espressiva del suo stato d'animo e delle sue riflessioni.
Osservo che il suo proseguire verso una prima maturità comporta anche la conoscenza (e il disincanto) dei rapporti con l'altra metà del mondo.
Ritengo che sia positivo che abbia due "modelli" da confrontare: sua madre che vive stabilmente e abbastanza serenamente col secondo marito ed io che vivo felicemente indipendente. Certo, la possibilità di scegliere porta seco sempre l'onere del discernimento e non è questo ambito a fare eccezione.
È la seconda sera che ho una tanghera che dorme qui sotto. Venerdì sono stato a Firenze con la mia compagna di studio (di milonga, non quell'altra del tango) e siam tornati alle sei, si è fermata qui.
Ieri sera tardi è arrivata _civa che vuol venire a far torrentismo col gruppetto di sei di oggi.
È arrivata con un bel vestito e tutta civettuola mi ha quali subito chiesto :- Ti piace?
Io ero con la mia maglietta  Mercurio traslochi (che non so neppure come mi sia arrivata) che uso per dormire, le braghe corte da trekking che userò oggi (ero andato da poco a portare urina e organico nel prato in fondo) un abbinamento  orribile  "a cozzo" più della frase di mio figlio.
_civa è una persona gradevole, ricca di interessi e fine che però non mi attizza fisicamente.
Sono ancora fermo alla "bella figa" e con qualche anno in meno, schema piuttosto rigido ma anche liberatorio: la natura ora comanda.
Raspa, rimaniamo ancora e sempre perfetti amici.

venerdì 9 giugno 2017

Le note, commozione e odio

Ieri sera saggio della scuola di musica della valle (alta e media). Non mi piacciono i saggi, non di rado le esibizioni sono patetiche. Esitavo ieri; mio figlio però ci teneva; dato che la frequentazioni si sono rarefatte, considerata la sua maggior autonomia, ho vinto la mia ritrosia.
Sì, alcune esibizioni sono state di piccoli musicisti acerbi, alcuni proprio 'un gliela posso fa', premiamo la volontà. Altre no: ci sono stati ragazzi* che hanno suonato con maestria, flauto traverso, piano, clarinetto, voce, violino, ... in un bel repertorio jazz, popolare, classico, contemporaneo.
Io mi emozionavo, a tratti mi sono commosso. C'era maestria e un primo fiorire di capacità di interpretazione, colorare le suonate con la propria anima, oltre la tecnica andando allo spirito, primo segno di eccellenza.
Anche il fratellastro di UnBipede (non parlerò del mio prodotto qui) ha suonato al piano un pezzo di Bach con arte e interpretazione; poi una clarinettista accompagnata dal suo maestro al piano.
Che meraviglia!
E' stato un lungo bagno nell'acqua fresca e cristallina di un buon mondo che esiste ancora, che c'è e lavora con arte, disciplina, grazia, impegno.
Pensavo a questa somma arte della musica, al bel canto di una giovane ragazza  (un po' schiva mi ha detto, quando mi sono complimentato con lei, che non può studiare canto, mi ha un po' rattristito questo), all'arte che riceviamo dal passato e che abbiamo l'obbligo morale di tramandare.
I figli degli invasori che arrivano al il 40% in alcune classi  (dei quali una buona metà se non i due terzi islamici) non c'erano, non: uno.
Eppure non mancavano i ragazzi di alcune famiglie italiane modeste, certamente avranno fatto fatica a sostenere l'impegno economico. Ecco il segno della Cultura e l'abominio della barbarie, la Grazia che sposta le montagne e l'abrutimento.
La barbarie avanza, il merdame islamico, le masse di bruti obnubilati da quel libro scritto da un poveraccio problematico che avrebbe versato piombo fuso nelle orecchie di chi ascolta musica, la feccia barbara iconoclasta, articida cresce.
Cosa succederà alle nostre arti quando questo tumore avrà reso il nostro Giardino, Italia ed Europa belle, come gli orridi , squallidi inferni dai quali ci invadono? Questo è il destino (francamente la follia permea pure il Regno Unito, il caos, lo sbandamento crescono anche là).
L'odio per i sinistranti che apologizzano, sostengono la sirianizzazone cresce.

mercoledì 7 giugno 2017

Tempi duri per la gola

Ero spompato ieri. La mia brava medica e omeopata mi ha trovato cistifellea a e milza affaticate e, con esse, fegato e intestino (milza e cistifellea sono le direttrici del sistema digestivo, non vanno quelle non va il resto). Prescrizioni dietetiche piuttosto severe: no glutine, no carne di maiale, no alcol, almeno per un po".
In aggiunta alle prescrizioni precedenti significa che io posso rinunciare al convivio, in trattorie, agritur etc., specie in questa regione.
Ieri ci sarebbe stata la cena di fine palestra di cointegro ma, arrivato a casa e in una manciata di minuti, poco prima delle sette, sono crollato a letto, con un sonno ristoratore che è durato fino alle sette di stamani (con una pausa di un'ora e mezza, ho letto alcuni commenti e risposto).
Va bene la compagnia ma mangiare insalata e una bistecca e un bicchiere d'acqua quando gli amici sono alle prese con lasagne, tagliatelle, gnocchi fritto e squisitezze suine, buon lambrusco  scuro (adoro quello reggiano) e sangiovese no!
Miseria ladra galera, 'sta dieta che mi ha islamizzato il desco.

martedì 6 giugno 2017

Il debito cresce

Molto discutere sulla legge elettorale di questi tempi. La macchina del potere (spesso parassitaria e inefficiente a queste latitudini) dedica una parte cospicua di tempo e risorse al proprio funzionamento (non ha certo bisogno di aumentare la propria inefficienza). Passato, ancora una volta, inosservato il pessimo e peggiore che mai, aumento del debito, considerati il costo del denaro tenuto artificiosamente basso e MAI così basso dalla banca centrale, dopaggio  propinato alle genti con il solito miscuglione di parole ronzanti (buzzwords) i soliti triti e ritriti crescita, quontativ ising, no deflescion etc.).
Visco ha affermato che bisogna ridurre il... debito (*); attenzione, il debito, non la turlupinata di ridurre il deficit, cosa che AUMENTA comunque il debito. Dai partiti della demagogia democratica (o democrazia demagogica) si è alzato immediatamente un coro di no: incidere sulla greppia del consenso  "più  zucchero per diabetici" è quanto essi temono di più.
Prego notare, nel frattempo, il grave deficit della bilancia dei pagamenti con la Germania (proprio il segno dell'efficacia della "cura" demagogica che produciamo acquisti sempre più pesanti di beni di consumo (auto) tedeschi), come nel periodo B. e i costi folli, aberranti per sostenere lo tsunami migratorio, la sinistra è oggettivamente peggio anche in questo).
R. e il PD inizialmente dettero qualche importanza alla questione dei conti in ordine, della sostenibilità dei bilanci pubblici (che significa solo una cosa, molti decenni di bilanci con un nero sensibile e, appunto, RIDUZIONE del debito) sono riusciti a superare in peggio B. anche in questo. Il sinistrare il Paese procede meglio che mai.
Il concetto di sostenibilità dei  bilanci pubblici ha la massima importanza politica, etica, ecologica e filosofica.
Rappresenta lo stare nella realtà, usare l'aritmetica per discernere (politicamente e non solo), per scegliere, prendere atto dei limiti.
Mentre osservo queste evidenze mi rendo conto come tutto ciò sia semplicemente incompatibile con inquinamento, follia e ciarpame che permeano la società dalla base fino ai vertici della quale essi sono espressione.


(*)
Dissento su quasi tutte le altre posizioni di Visco.


domenica 4 giugno 2017

Chimica

Oggi ho fatto una (per me) stupidata di passeggiata e ho sputato l'anima. Un po' il sole a picco, e il caldo torrido, ma il resto lo ha fatto la condizione fisica. Penso che sia, da una parte, la riparazione in  corso "del collo", dall'altra i farmaci antiinfiammatori. Giro di cinque ore con _aieri.
Siamo stati molto bene io e lei. Riso,  scherzato, camminato. Nel primo Appennino emiliano, in una giornata di  blu del cielo e giallo delle ginestre.  Avremmo dovuto essere in tre ma, alla fine, il suo amico non è venuto.
Alpinista, yogi, battagliera, auotonoma, indipendente. Osservavo la sua vita fine e il marsupio "sportivo" a incorniciare, sotto la vita  fine, da sopra i suoi glutei muscolosi. Beh, non male! mi sono detto.

Parlato un bel po', molto lei, poco io. Anche delle sue ultime storie, cosa cerca, cosa non cerca. Già, 'sta chimica porno che da sola non è sufficiente come nella sua ultima storia/avventura.

Stavo tornando a casa, nella bellezza fantastica del medio Appennino, distese di prati falciati, di medicai, calanchi, campi di orzo,  frumento e farro che iniziano ad essere biondi, mille valli e monti, vento che muove a onde questi campi, spazi enormi poco  antropizzati che mi ricordano la Sardegna. Ero felice col mondo.
'sta chimica, è 'na cosa che da sola non è sufficiente ma da sola non basta.

E _aieri - mi chiedevo - mi fa chimica?
Non so, un po'...

Arrivo a pochi passi da casa e vedo A-Woman.  Fermo il "ferro", scendo , la saluto. Due parole. La guardo, qualche segno del tempo anche sul suo viso ma ancora bellissima, piena di energia. Sento un rimescolamento chimico.
E' un segno del cielo. Mi fa capire che senza la chimica, per quanto ci sia altro, non funziona.
Prendere atto dei propri limiti.

Esuberante affetto

I gioiosi fratelli dell'islam religione di pace, risorse e pagatori di pensioni,. hanno comunicato, ancora una volta, a Londra, il loro  incontenibile, esuberante, scoppiettante affetto per gli accoglitori coatti.

Stante l'imbecillità degli oppiomani plasticati  progressistoidi/marxisti del politicamente corretto, c'è una qualche  ecologia in questo loro tentativo di ricondurre gli invasati e i  dormienti-sedati, alla realtà del Problema islamico in Europa.

sabato 3 giugno 2017

Il corpo mnemonico

Ieri avevo il collo terrorizzato.

giovedì 1 giugno 2017

Segni dell'angelo?

Tra poco meno di  mezzora ci saremmo dovuti incontrare per la partenza, sosta notturna a Milano, da un amico alpinista e poi via tutti  insieme per la prima tappa di quattro. Invece stanotte il torcicollo, che ha fatto capolino ieri - nulla di speciale, se non un po' di fastidio in qualche momento al lavoro - è diventato un tenaglia feroce di crampi che mi impedivano perfino di dormire. Non siamo certo all'uncino arroventato che si gira nell'osso ma comunque a fitte che toglievano il respiro, bloccandomi quasi tutta la parte destra del busto. Non mi era mai successa una cosa del genere. Stanotte è stato terribile, avevo un palo di ginepro di spine e fibre ritorte e scavate, non un collo. Ancora non va bene, nonostante farmaci e rimedi. Un altro alpinista aveva qualche problema alle ginocchia, uno un po' di congiuntivite.
La betulle della Valle Grande sembrano sfuggire, ancora una volta.
Paiono segni che non si debba proprio fare, questa volta. Forse un angelo custode che ci  vuole bene, rispetto ai possibili fortunali di domenica?