mercoledì 30 dicembre 2015

Di cosa sei capace?!

Mi aspettavo "canti alpini" come da locandina che informava la frazione del Concerto di Natale, oreventiequarantacinque di domenica 27 dicembre.
Semplicità  salmodiante prossima alla perfezione. Il direttore, presentando un canto racconta di un episodio in una canonica, l'organo in chiesa è guasto, come faremo per la messa "granda"? Con [lo strumento
pancratore,] la voce!
Nella piccola chiesina tardogotica oltre il campo, boschi oltre, vette (arido-bruciacchiate - no, non c'è il "bianche vette" per  natalizzazioni disneyane di massa, non qui) a corona vieni rapito da questa perfezione con sembianze di semplicità.
Coro per voci maschili. Semplice, no?! Nelle Alpi italiane c'è una lunga tradizione di arte povera, far musica con quel che c'è ovvero... solo la voce, le voci e la potenza con algebra moltiplicatrice del choros.
Osservavo i volti semplici, le fattezze ancora medievali dei volti, di Marie col Bambino, di San Vigili e san Toni negli affreschi.
La vita era grama, dura e da quella asprezza nacque una venere che non aveva lunghi riccioli rossi ma polifonie e monodie  per sole voci maschili.
Non ero seduto sul quindicesimo bancone a sinistra, ero un turacciolo di sughero nella corrente di torrente in primavera, in quella musica povera e pura, la musica delle radici.
Non erano canti alpini ma canti natalizi antichi e recenti musicati nella tradizione alpina.
Il mio bipede si prepara e va via, torna dalla mamma. Col suo coso suona a manetta Freddie Mercury e sento tutta la potenza dell'arte in quel passaggio "Love of my life". La voce! Sono via diverse che portano in alto.
Signore delle cime, di cosa sei capace?!

martedì 29 dicembre 2015

I sì che aiutano a crescere

Ho trascinato mio figlio (e mio fratello) al concerto di Natale nella piccola chiesina di frazione oltre il campo. Il bipede ha opposto resistenza e allora a convincerlo su una cultura radicata qui. Non voleva e alla fine mi sono imposto: vieni ascolti due canti poi, se vorrai, tornerai a casa. Era stanco e vedevo, sul bancone, che gli si chiudevano gli occhi. Si è fermato fino oltre il terzo poi è andato. Io ho ottenuto il mio scopo, esporre i suoi corpo, mente, anima all'eccellenza; per utilizzare una metafora "di moda" politicamente corretta al contrario, per "contaminarlo" con qualità, eccellenza, con l'arte "delle radici". Se avessi dato retta ai suoi no, non conoscerebbe il 90% di alimenti e cibi dei quali ora è ghiotto. Me ne frego di certe resistenze.
Gli ho detto che anche i pedatori di palla se vogliono eccellere devono apprendere, allenarsi, sbattersi,anche se "non c'hanno voglia". Non sapeva come continuare ad arrampicarsi sui vetri.
Egli ha un gusto musicale piuttosto fine, merito anche del fatto che la madre lo pungola sul piano, che a casa mia e della madre ascolta musica e buona e varia. Così ora egli riesce a selezionare delle cose interessanti anche tra le tamarrate afroamericane oppure del reggae nuovo o danze elettroniche o pop con una certa ricerca, tessitura. Roba buona. E io sono felice, molto, per questo suo discernimento e lo abbraccio, lo sbaciucchio e lo incoraggio! :)
Il giorno dopo ha riconosciuto che il coro meritava.
CVD.

domenica 27 dicembre 2015

Steppa arida

Poco prima di mezzogiorno eravamo a oltre 1500 msldm in t-shirt a camminare sotto un sole tardo estivo, su prati polverosi e spelacchiati, a nord osservavo le coste brulle e bruciate, sembravano monti dell'Atlante o le pendici delle Meteore, delle robe subdesertiche.
Questa steppa arida e calda può essere piacevole ma a me inquieta.

sabato 26 dicembre 2015

Sottomissione

Il capitolo da pag. 205 a pag. 222 nel dialogo tra Rediger, facoltoso intellettuale belga convertito all'islam da tempo, con harem e tanto di sposa quindicenne (la pedofilia è una tradizione ben viva nel mondo islamico) e l'edonista letterato docente universitario senza infamia e senza lode esperto di Huysmans, che vagola nelle sue incertezza è centrale in questo romanzo :- "Ero un uomo di una normalità assoluta" afferma questi dopo uno dei suoi non successi in campo erotico. L'autore è un osservatore preciso del fallimento europeo progressista ("l'islamosinistrismo [...] tentativo disperato dei marxisti decomposti, putrefatti, in stato di morte clinica, di tirarsi fuori dalle pattumiere della storia aggrappandosi alle forze crescenti dell'islam") e le sue previsioni distopiche sono già state superate dagli eventi (Hebdo, la strage recente a Parigi). L'inettitudine europea, la perdita di una morale (collettiva potrebbe essere pleonastico), l'arma demografica degli islamici non possono in alcun modo venir affrontati dagli sbilenchi debosciati persi tra tiraracamparismo, inconsistenza ideologica e utilitarismo coprofilo (ingoio qualsiasi merda ma se posso trarre qualche vantaggio personale mi converto all'islam).
La critica di Nietzsche al modernismo ugualista, al dirittismo cristiano non può non emergere come analisi delle cause della sottomissione europea.
Houellebecq fa un errore, rimane nell'olimpo intellettuale e a tale olimpo appartengono i vertici del partito islamico (il nuovo presidente "francese", Mohammed Ben Abbes ha in mente una riedizione di un impero mediterraneo, desidera realizzare il cosmopolitismo dell'impero romano con un nuovo impero mediterraneo arabo-islamico. Houellebecq non osserva la stragrande maggioranza del mediocre o pessimo di massa islamico, non ambienta i suoi personaggi nel non minus ultra di qualche merdosa banlieue, ma ha professori islamici , magioni liberty da essi acquistate e aule universitarie come piano e orizzonte. L'analisi è lucida ("ultimi sessantottini, mummie progressiste moribonde [...]. Paralizzata dal suo antirazzismo [razzismo positivista masochistico, NdUUiC] la sinistra era stata sin dall'inizio incapace di combatterlo e anche solo di menzionarlo" - mi vengono in mente le rimozioni della Boldrini sulle efferatezze di ampie parti delle teocrazie islamiche e i tragicomici giri di parole per non nominare il termine "islam", tecnica peraltro usata, nel romanzo, dalla sinistra di governo francese che censura con metodo ogni notizia relative agli scontri con gli islamici per mantenere le masse ignoranti e sedate) ma, come dicevo, olimpica.
Sottomissione è interessante nella sua forma di... saggio giornalistico e di cronaca a qualche semestre di futuro.
L'autore arriva quindi alla psicologia, dopo l'ugualismo cristiano all'apologia della sottomissione che è successo della metastasi islamica. "Per me è una felicità vivere nella casa dove Dominique  Aury ha scritto Histoire d'O [...] È la sottomissione. ~ disse piano Rediger [il  belga islamizzatosi rettore della Sorbona ormai islamica, NdUUiC] - L'idea sconvolgente e semplice, mai espressa con tanta forza prima di allora, che il culmine della felicità  umana consista nella sottomissione più assoluta. [...] la sottomissione della donna all'uomo come la descrive Histoire d'O e la sottomissione dell'uomo a Dio come la contempla l'islam".
Come anarcoide libertario non posso che osservare disgustato questo merda ma ho pochi argomenti per confutare l'industrializzazione alla mediocrità, la prostrazione ad alcuni e il fatto che ciò funzioni. Mi chiedo sempre per quale motivo le "mummie progressiste" e cattoliche sostengono con tale foga ciò che viola brutalmente parti estese delle loro fondamenta valoriali (qui si torna alla psicologia patologica).
Houellebecq è troppo intelligente per essere fazioso, non può non osservare come non poche istanze antimoderniste dell'islam siano le stesse di movimenti identitari che si oppongono a esso. La biologia insegna che la competizione è massima per specie simili che competono per lo stesso, nello stesso biotopo.
Sottomissione è un saggio molto brillante, sia pur parziale e... olimpico, sulla putrefazione europea e sull'invasione islamica che ne accelera il processo. E' la prima opera di questo autore per me, autore che conoscevo per critica alle religioni, in particolare all'islam, "la più stupida [e rozza, NdUUiC] tra esse".
Sottomissione
Michel Houellebecq
Bompiani

venerdì 25 dicembre 2015

Luce e acqua

Caro diario, è passata la festa del Sole Invitto e non ti ho curato.
Lavoro matto disperatissimo (è iperbolico, certamente spasmodico) e poi paternità e poi tango. Ecco, tango che mi abbracci e mi baci, dei batticuore, trascuro di raccontare anche te.
Sono stato dai veci e li ho amati molto, vedo gli anni e la vita che scorre nelle loro rughe, nelle loro mani tremolanti.
Ora scrivo dalla steppa arida e siccitosa del remoto paesino trentino, accanto alla stufa "a ole".
Mio fratello e mio figlio sono già a letto, io ho messo qualche legno ancora nel "forlar" (cucina economica) e ti dico che avrò qualche tempo per te nei prossimi giorni.
Buone feste, buona luce, buon nascere a un nuovo ciclo.
Lo scrivo a te ma è per tutti coloro che ci leggono.
Se proprio vuoi regalami un po' di pioggia o di neve così festeggiamo un po'. Luce e acqua!

lunedì 21 dicembre 2015

Sorprendimi?

_rroli è(ra) influenzata. Gracchiava rauca e costipata e mi chiedeva se veramente fossi venuto per lei.
Mancava qualche minuto alle prima stazione periferica e io le rispondevo: certo, sì, sono venuto solo per te.
Spiegare una sorpresa ha una certa impedenza e la sorpresa in sé è egoista per chi la fa e può essere intrusiva per chi la riceve. Insomma non siamo stati molto al telefono, avremmo rischiato di imbarazzarci a vicenda; ella se ne è rimasta a casa, io mi sono fatto un giro in città. Stare al telefono a lungo mi piace proprio poco: non ti faccio una telefonata di un'ora, ti faccio una telefonata di un minuto per sapere quando potremo parlarci viso occhi anima e corpo per un'ora.
Alcune amiche tanghere alle quali ho raccontato la sorpresa erano strabiliate.
_eniti, la tanghera un po' cingommista che mi pare mi stia tampinando parecchio, che è assai impicciona e mi fa un tot di domande su _rroli, era stupita e un po' tra il deluso e il piccato : colla sua forte cadenza campana mi diceva che a lei nessuno ha mai fatto una sorpresa così.
Sul treno, durante il ritorno, ho mandato un messaggio in versi scherzoso sui malanni di _rroli. Mi ha risposto con una faccina sorridente solo a notte.
Stavo osservando quella pausa e le differenze tra le reazioni tra lo stupito e l'entusiasta delle amiche e l'assenza di segnali da _rroli. Mi era venuta a mente Sorprendimi degli Stadio ma... qui siamo ancora molto prima.

giovedì 17 dicembre 2015

Cordiali scemenze

  • Evidentemente il povero Attila non riesce a concepire che si possano fare indagini approfondite rispettando le leggi.
    (collaborazionista peraltro con qualche fama - il peggio ha spesso successo, non solo in poteritica).

La pessimissima notizia dell'aumento del deficit del 10%, dal 2.2 al 2.4% del PIL mi ha fatto capire, ancora una volta, che al peggio non c'è fine e i numeri lo misurano precisamente.
Aumento delle spese per sicurezza e per cultura.
Anni di implementazione dell'invasione (con cose sconclusionate, come questa notizia nel Molenbeekistan belga uno degli invasori assassini islamici è fuggito all'arresto in un mobile durante un trasloco perché le leggi garantiste dicono che non si può, proprio non si può fare delle perquisizioni dalle 23 alle 5: a lato quella e la sua cricca di collaborazionisti invasati di politicamente corretto che affermano giulivi e salmodianti l'assurdità riportata, una sola delle innumerevoli di cui hanno farcita la testa a mo' di dogmi).
Insomma prima ti creo il problema poi spendo dei soldi per fingere di gestirlo. Questo, peraltro, è  uno degli antipattern tipici della crescita.
Come? Aumentando il deficit che si aggiunge al debito ormai non più dicibile se non ricorrendo ai prefissi della fisica (due punto due o due punto tre tera euro).
La demagogia sinistra cerca di tenere il_bobbolo nel torpore, non solo di farcirgli la testa di idiozie e cacca moralista ostile alla realtà.
Allora, se stringessero il bilancio il_bobbbolo inizierebbe a rendersi conto dell'insostenibilità anche economica dell'invasione progettata e in implementazione da parte di cattolici e sinistra.
Ecco allora che si aumenta del 10% secco il deficit:  i peggio vanno sempre a braccetto.
I cattocomunisti hanno surclassato la demagogia berlusconiana, quella e i suoi sodali odiano la logica, sono i principali responsabili dell'invasione e di questa rapina intergenerazionale.


mercoledì 16 dicembre 2015

La cingommista, la lontana, il lavoro e poi... il resto del diarino.

Il progetto procede e il lavoro mi prende molto. Ho lavorato 21 ore in due giorni (beh, togliamo due pause da mezzora circa). Devo di re che la tensione mi piace e anche l'adrenalina e la sfida. Caro diariuzzo ti trascuro un po', porta pazienza per qualche settimana. Una tale intensità ti distrae dalla vita: è molto facile venire fagocitato dal lavoro o, anche, buttarsi nelle sue fauci.
Comunque ho sviluppato un minimo di sistema immunitario e poi c'è l'amante numero uno, il tango che mi pretende.
Dal tango è arrivata una tanghera di origine napoletana incontrata quasi per caso che.. ha un approccio che mi fa riflettere: irruente, dipolare, assai casinara, mi tampina quasi quotidianamente con richieste di vario tipo.
Io sono distante, preso dal lavoro, vengo destato dai suoi messaggi, dalle sue telefonate. Rispondo garbatamente, poi riprendo le cose. A volte penso che sia una di quelle ragazza con la cingomma alle quali accenna Lorenzo.
Oggi ho fatto una bella parlata con _rroli in pausa pranzo. Beh, peccato che sia lontana, la molesterei u bel po' e le detto ho praticamente queste parole oggi in conversazione. Le ho fatto presente che quella domenica sera, a Firenze, eravamo talmente figherrimi e trasudanti di inrtesa seduzione energia che il Chicho Frumboli, seduto accanto ad Aurora Fornero che suonava, ci ha lumato a lungo.
Tornando a casa, le ho scritto che se [...] come balla e tiene una conversazione allora ...  Beh, vuoti e sospensioni possono essere interessanti nella conversazione. Poi sono arrivati i suoi sorrisi.
Stavo pensando se... farle una sorpresa, domenica: prendo, vado e il destino deciderà, al limite mi farò un giro in quella città, in treno mi porterò da leggere (sto leggendo con foga un libro che conferma le mie razionali e fondate preoccupazioni per l'invasione islamica), telefonare e dormicchiare che sabato ci sarà un festone da Flora.
Sto ascoltando del bel tango e la sua cultura, eccellentemente presentati da Ernesto Valles che tiene una sorta di webradiopedia su questo mondo che mi affascina ogni mese di più. Ci sono brani che riescono a commuovermi anche in sottofondo.



lunedì 14 dicembre 2015

Ambaradan ampollosi pesanti come 'na Mercedes



Ieri ho trovato mio figlio molto maturo per la sua età. La storiella con la sua amica _lde è finita. Mi ha detto che... le ha raccontato troppe cose troppo serie ma che... dopo un po' si era accorto che non aveva più voglia di stare con lei.
Tutto normale - gli ho detto - all'inizio non può che essere così, dovete giocare per capire come funziona. Non raccontare cose importanti che non senti: le femmine la mettono più sul sentimentale e negano o reprimono altri aspetti della sessualità, i maschi i sentimenti tendono a negarli o li trascurano: si crea una sorta di finzione-convenzione per cui i secondi poi usano i sentimenti anche se non ci sono per conquistarle. Non va bene. Sii sincero e dille: sto bene se andiamo una volta al cinema, è bello se facciamo un giro in centro, mi piaci, etc. senza tutto l'ambaradan sentimentale promissorio, che, all'inizio non può esistere, è innaturale, ingombrante. Non puoi promettere nulla all'inizio perché non c'è nulla. Alla vostra età è bello giocare per capire come funziona. Basta essere sinceri e puliti, franchi. Se passa dopo anche poco, va bene: mi preoccuperei del contrario. Il  bipedinone annuiva.

Di fatto il mio bipede ha capito tutto.
Invece la madre e il co-padre hanno imbastito tutto un pippone formalone, che non si fa, che deve raccontare a _lde, che i genitori di lei, che non è giusto (?) che esca con un'altra... Ieri telefonatone multiple da venti minuti alla volta, una palla micidiale che neppure un polpettone televisivo...
Vuoi che parli con la mamma e [...]? No, questa me la vedo io.
Mi era piaciuta anche questa: autonomo, non ha bisogno di un tutore.
Che diavolo di baroccheria è questa? Alla fine esce che sua madre e il co-padre avevano stretto amicizia (?) con i genitori di _lde e sentivo mio figlio che, giustamente, diceva che questi sono cazzi loro e che non è che se avete fatto amicizia (poi, che amicizia in poche settimane?) io devo o non devo fare questoquello con la loro figlia.
Le projezioni degli adulti vanno a impattare sulla vita dei figli senza c'entrare un cazzo.
Era molto arrabbiato con la madre e col co-padre, specie con questo. Gli ho detto che se vivesse con me sarebbe arrabbiato con me, in adolescenza è giusto che i ragazzi inizino a sviluppare un senso di sé e un principio di indipendenza che passa per un fisiologico antagonismo, con i primi bisticci.
Anche se sono pesi non significa che non gli vogliano bene, anche diventare genitori è difficile, si fanno errori. Mi ha detto, confidenzialmente che il co-padre gli sta lì non poche volte, che preferisce il fratellastro. Ma anche su questo, bipedinone, forse tu sei arrabbiato, non sei obiettivo e allora i suoi no te lo fanno apparire come imparziale, [...] ha fatto molto per te, è stato generoso, io non mi sono preso delle donne con figli a carico (pensavo a _ela la cattolica garbata, un po' pensavo anche a _tra).

Con me, mio figlio ha la percezione di una vita libera e con i costi che questo comporta (scherziamo sempre sul fatto che io non faccio grovigli con delle femmine da un bel po'). Io percepisco che già ora egli non vuole tutto quel baroccame relazionale pesante convenzionale e formale. Ma stiamo a scherzare, non ancora sedici anni? Conoscevo sua madre e la sua famiglia in cui le relazioni erano spesso ambaradan ampollosi pesanti come 'na Mercedes.
Gli ho detto che da sedici anni in avanti avrà margine per scegliere dove passare qualche giorno, se dalla mamma o dal papà. Col tempo tutto arriva. Ora è bene che abbia tante storielline, faccia tanti giochi.

sabato 12 dicembre 2015

Così nascono gli affetti

Sento il bipede che ascolta gli audio di amici e amiche uozzap, là dietro c'è ancora il fuoco che scoppietta. Non sono in gran forma: basta un raffreddore cattivo e la forma fisica va a ramengo.
Oggi ho lavorato mezza giornata per il GAS. Sono sceso dove inizia la pianura a prendere oltre tre quintali di prodotti risicoli. Scrivo lavoro ma dovrei scrivere che me la sono goduta per mezza giornata. Sole caldo, un po' di lavoro fisico a caricare e a scaricare poi... poi là a quel piccolo mercato contadino mi sono preso mezzora (anche se ero di fretta terribile, quelli del coordinamento mi stavano aspettando per la suddivisione fra i vari gruppi) e ho fatto la spesa: alcune cose bio altre semplicemente a km quasi zero. L'atmosfera dei mercati, i volti dei piccoli contadini, osservi quanto può stupire la terra, anche in questo tempo: questo autunno infinito nei campi aiuta: se penso solo ai cavoli, oggi ne ho presi cinque tipi : nero, cappuccio, broccoli, viola, romano (poi bietole, radici, ravanelli, radicchio di campo...) devo dire che adoro quell'atmosfera. Sentivo la mia vecchia e bentenuta carriola che portava bene il carico, il sole forte che sono arrivato col carico a mezzogiorno. Sì questo raffreddore cattivo è solo una virgola di una frase molto piacevole.
Continuo a pensare che se il mondo usasse la testa, fosse meno assurdo, più razionale la decrescita felice sarebbe, al giorno d'oggi, con le nostre possibilità una passo formidabile nella qualità ed ecologia della vita e dell'esistenza umana.
Per la prima volta ho abbracciato forte il contadino di cui sono referente: è venuto spontaneo, ormai è il quarto anno che vado sempre da lui a prendere dei cariconi. Mani strette forti e sorrisi grandi e abbracci vigorosi, senza parole che aveva la bancarella carica. Così nascono gli affetti.
Non certo quella astrusa e moralistoide finzione sesquipedale dell'amicizia tra i popoli, le solidarietà industrializzate di massa, le fratellanze universali, le invasioni camuffate da accoglienze coercitive e altro merda predicata da mane a sera. I rapporti fraterni, le amicizie, sono reali, di persone in carne ed ossa, che si frequentano e hanno affinità. Il grado di sofisticazione e adulterazione della realtà, in queste catechesi cattocomuniste, riesce a sorprendermi di nuovi peggio di volta in volta.
Ma non è di questa paccottiglia che volevo parlare. Ho il sapore del tango di questa settimana, del lavoro e del mercato di oggi, la buona cena ancora, sulle labbra, sono molestato dal raffreddore e felice.



giovedì 10 dicembre 2015

Fiabe tre minuti

Questa uscita di quasi tre giorni in Toscana è stata assai piacevole.
Domenica sera ci siamo trovati alla nella Fortezza Da Basso ad un encuentro che, stante la città, non ha  potuto essere che internazionale.
Salone grande, pavimento un po' scivoloso, buona organizzazione, spazio (un valore in sé, anche nel tango), livello medio. Eravamo arrivati tardi dall'aver mangiato (molto bene) in provincia e... entrare è sempre emozionante, specie in luoghi unici, desueti, nuovi. Io sento proprio l'adrenalina che gira a fiotti (pensate, anche mentre rivivo e scrivo, ora!), lo stesso meraviglioso frulliodepanza che provavo prima di un goa o di una nera di sci.
Entrare in una milonga è entrare in un organismo danzante, mi prendo sempre una manciata di tempo per osservare.
Ed è stato un crescendo, prima con Lia, cinese che vive tra Svizzera e Roma. Facevamo i nostri numeri e ci divertivamo e gasavamo a vicenda. Ecco, c'è una sorta di spirale che puoi generare e alimentare e che ti porta in giro, in alto....
L'avvo già visto, poi _bio mi dice :- Quella balla un gran bene! Beh, bella e che balla bene, cosa aspetti!?
Insomma, con _rroli dalla spirale siamo finiti... in un tornado. Non abbiamo più smesso.
Si crea quel misto di intesa, di sfida, di scherzare, di ammirazione ed empatia, di seduzione che è unico.
Ho sempre adorato Javier Rodriguez e Geraldine Rojas per quell'unicum di maestria, di intesa, erotismo e innamoramento che sprizzavano.
Anche se lungi dalla loro maestria un bel po' del resto c'era. E' molto difficile poterlo spiegare.
Io ho solo notato che Chicho Frumboli (*) deve essere stato in qualche modo incuriosito da quella nostra intesta e per lunghi tratti ci aveva fissati. Quello sfiorarsi e stringersi più forte ed esplosivo del solito, sorridere, scherzare, guardare le sue labbra e lei che guarda le tue... Non ho più smesso con lei, fino alla fine, sulla musica splendida di Aurora Fornuto, una delle migliori a mio avviso.
Cosa fai domani? - avrei fatto un giro con lei in città - Parto presto. Insomma, non è andata.
Così la tanghera di origine napoletana che vive da un po' a Bologna con la quale avevo iniziato - mi ricorda le descrizioni lorenziane delle tipe alla cingomma :) - martedì mi ha tempestato di domande su cosa fosse successo con _rroli.
Mi aveva scritto, l'indomani, che non le era mai capitato di sentirsi cosi, di sentirsi come una regina.
Poi arriva il paradosso, vai a queste occasioni anche per ballare nuove donne (il mondo del tango è chiuso, abbastanza elitario anche solo per la difficoltà intrinseca dell'espressione -a volte artistica - queste occasioni permettono di conoscere nuove persone ed è una delle cose più piacevole) ma esse vengono da lontano. _rroli vive lontana, a Milano.
Fiabe tre minuti.



mercoledì 9 dicembre 2015

Vi sta aiutando



In Francia si iniziano a destare dall'oscurantismo più égalité più fraternité per tutti.
Dopo il segno di gratitudine a coloro che hanno accolta quella famiglia islamica moderna Donald Trump ha detto un'ovvietà ovvero che la soluzione è semplice: non far entrare gli islamici. I problemi lì si tiene più lontani possibile, mettersi le serpi in seno non è particolarmente intelligente. A Radio3 Mondo ascoltavo stamani le scandalizzate parole del cronista sul candidato repubblicano e la solita buffa serie di patetici aggettivi denigratori. Le piccole menti scadenti sono inclini allo scandalo. A ignorare la storia, scienza e conoscenza. Sono troppo prese a dimenarsi. Poi la mia mente semplice continua a non capire perché questa feccia che detesta i paesi miscredenti, che si sente umiliata (v. Usama el Santawi qui) , ecco, che cazzo ci viene a fare  in questi paesi di merda?!
Tornare nei vostri paradisi è la migliore e unica conclusione, Trump afferma che è più semplice che ci rimaniate, vi sta aiutando.

martedì 8 dicembre 2015

Misericordie in 3 x 2

Stamani, mentre lavoravo in casa, ho ascoltato/subito purtroppo ma poi anche incuriosito dalla serie di strampalate fesserie un sacco di radio chiesastica , in occasione dell'apertura dell'anno santo.
Primo, reputo orribile questa fregola di indirne uno straordinario, quando il prossimo sarebbe stato nel 2025. Pare che anche la religione sia ormai sul mercato, al marketing. Oggetto del mercimonio per anime la misericordia a buon mercato in tre per due unito alle frenesie moderniste, liquide.

La seconda cosa è che il mondo sta marcendo proprio per eccessi di perdonismo, di lassismo, di misericordie da strapazzo. Se c'è una cosa di cui c'è il massimo bisogno e necessità è il rigore, la certezza della pena, uno strato di sana ed ecologica repressione, lo stringere le persone alle loro responsabilità, a far assumere loro i risultati delle loro scelte.

La chiesa e il suo ciarpame sono ancora IL Problema, non solo per i massimi problemi del natalismo ma per  una serie di strampalate e assurde credenze che essa caccia nella testa delle masse.

lunedì 7 dicembre 2015

Corbezzoli!




Erano anni che... desideravo provare 'sto panino al lampredotto e oggi, a Firenze, è successo. Slurp! Gnam!
Ieri, invece, nei giri tra campi boschi e poderi, ho sbaffato per le prima volta, alcuni corbezzoli maturi, buoni, un sapore proprio nuovo.
Beh, ci sono ancori molti cibi e sapori da scoprire. :) La sera, invece, _zia ci ha condotti da un macellaio che ha anche una trattoria storica sulle colline verso Faenza. Prima volta anche per la lepre che è un animale molto buono specie se accompagnato con delle pappardelle. Il fratello meno nobile, il coniglio arrostito con farcitura, non è stato da meno, nonostante il lignaggio un po' plebeo. Ma noi siamo magnanimi e sono i risultati che contano, non il lignaggio!


L'Olivia (ri)trovata




E così ieri, alla nostra quinta ora delle circa sette di cammino per via franicgene, vie cassie, boschi, ulivi, basse colline, galline coi moonboot, etc. siamo passati per un podere in cui, nel porcile, c'era ancora una pingue e setolosa maiala. Stavamo guardandola con simpatia, chiedendoci quante settimane sarebbero passate prima che venisse disfatta in squisiti cotechini, coppe, prosciutti e salsicce quando arrivò il fattore che ci spiegò che un tempo la maiala – Olivia il nome scelto per lei – bighellonava per campi intorno a Monteriggioni da almeno dieci giorni finché i vigili urbani gli chiesero se se la potesse prendere in “casa”.
Così liberarono il porcile dalle bombole di gas GPL e lo riservarono alla tonda Olivia.
Ieri mi sono rimaste il sapore squisito e acre di alcune olive rimaste sugli ulivi e da noi spigolate e poi i grugniti di Olivia, che ha trovato casa e pare non venga disfatta presto.

domenica 6 dicembre 2015

Cosa voler di più?

_tra mi chiedeva come stessi, qualche giorno fa. Da dio, lavoro matto e appassionatissimo, tango, danza, Natura. Cosa voler di più? Sana e consapevole lussuria.
C'è il mio grande amore, la danza e il tango che ora è la forma in cui si manifesta.
Sorrido perché ormai hanno preso le veci delle morbide tiepide e profumate.
Devo raccontare due episodi.
Qualche lunedì fa i due maestri del corso quasi privato del lunedì hanno sparso nella sala delle sedie sistemate a definire alcuni piccoli rettangoli, qualcosa come un metro circa per un metro e trenta, e ci hanno organizzato la lezione facendoci fatto ballare lì dentro quasi tutto il tempo.
Tutto sommato anche bene, nel senso che... le sedie non sono state toccate, per quel che mi riguarda, che un paio di volte. Sorrido: non avrei mai pensato di arrivare a questo livello (guardate nel video sotto cosa combina Ricardo Viqueira! :). Alla fine _rto si è anche complimentato: ecco, _sketti e UUiC sono quelli che hanno ballato meglio. Insomma, devo dire che mi ha fatto piacere.

Venerdì scorso 27 novembre c'è stata una pratica, una vera pratica. In città ormai è invalsa la pratica di camuffare alcune milonga pedagogica/protetta (delle varie scuole) per pratiche (practicas in spagnolo argentino). Per vera pratica intendo che l'evento sia poco affollato, ci sia spazio e che si possa mettersi letteralmente a provare qualche frase.  
Devo dire che _nzzer e _lusso le due organizzatrici (la seconda è una danzatrice professionista) sono state proprio brave. E l'evento è partito con la seconda che ha condotto una mezzora di danza contact come riscaldamento.
Sul parquet morbido, davanti agli specchi, in quella che è la sala di una delle mie milonga preferite, sono state tre ore di prove, di esercizi, di mettere a punto e raffinare ed è stata la prima volta che ha fatto tango a piedi scalzi. Una scoperta molto piacevole.
Ovviamente... _sketti non c'era, ormai viene solo a studiare. Sapete che vi dico? Mi sono divertito molto di più in quella practica che in altre milonga. Andando avanti, cogli studi, si diventa via via esigenti. Sto cercando una nuova partrner di studi, non è facile.

Questa pagina l'ho scritta ieri, dopo il nostro giro trekkarolo per il senese, oggi, a Firenze, andremo a questo encuentro internazionale. Saremo ospiti di _zia la fiorentina. Mi piace questo gruppo di scapigliati, alpinisti, tangheri, camminatori (e il fatto di andarci in un gruppetto, sgombera il campo da fraintendimenti, visto che piaccio a _zia ma lei 'un me garba).


(ricardoviqueira fish)

sabato 5 dicembre 2015

Betulle - 12


L'uscita in Val Grande saltata: avevo richiesto quattro persone come minimo, per questioni di sicurezza e gestione del rischio (in caso di incidente una coppia con l'incidentato sul posto, una esce a cercare aiuto e soccorso) ma siamo arrivati a 3,5 adesioni (una persona sarebbe dovuta rientrare lunedì sera). Mi dispiace perché le previsioni meteo erano favorevoli, quel posto, ora, è letteralmente deserto (e non vive il paradosso estivo dell'essere l'area deserta di selvaticità più grande di Europa e che attera – relativamente – molti amanti di avventura, escursionismo, esplorazione del sé, alpinismo e di un contatto con la Natura Madre aspra, selvaggia, soave e arcigna ancora più pregnante.
Sarebbe stato un ritorno nel luogo di Gianfri: Charlie mi informò il 6 ottobre u.s., tempo addietro, sugli esiti delle indagini: avvelenamento da stricnina (tesil lorenziana, suicidio, o la mia, omicidio da parte di qualcuno a cui quella presenza vigile nel parco dava fastidio, ad esempio bracconieri). Voglio salutarti ancora, Gianfranco, con il canto più bello della montagna che mi porta alle lacrime ogni volta.
Anche se le betulle sono spoglie, ora, mi mancheranno.

Andremo a fare un'uscita nel senese, organizzata all'ultimo momento. Considerati i carichi di lavoro di queste settimane, mi chiedo come ci sia riuscito.


Mutanche chiazzate - 2


Lunedì abbiamo avuto la riunione: diciamo piuttosto tesa. La mia esperienza di lavoro è che... le riunioni pesanti, se vissute con un certo spirito, sono fruttifere. Avevo un amico che lavora da tempo in California con Google: mi diceva che là si favoriva un certo metodo che potremmo indicare come conlittualità assertiva o assertività conflittuale. Riunioni regoalri anche aspre in cui si cerca di sostenere le proprie tesi e di con-vincere gli intelocutori con tutte gli strumenti della retorica, della dialettica scientifica. Io l'ho usato col co-capo del progetto che gestivamo nell'azienda precedente: ci vuole una forte dimensione spirituale ed ecologica personale per questo metodo, i risultati sono tra il molto interessante e lo strabiliante.
Il confronto molto teso, durato quasi il doppio del tempo previsto, d'al;tra parte ha sciolto molti sospesi e anche solo la psicologia della squadra ne ha molto giovato.

Dall'altra parte osservo che la mia sulla qualità totale: la dirigenza ha venduto un bambino promettendolo di farlo in quattro mesi, quel che conta è l'apparenza e anche in riunione ieri ho dovuto alzare i toni per far capire che avere il ciarpame dentro e far finta di non saperlo non è esattamente il massimo, specie per un'azienda che ha problemi grossi di qualità dei prodotti.
Guardate, si torna sempre alla filosofia e all'etica, anche in ambito economico.
Apparenza, relazioni, fuffa, finzione caratterizzano anche l'economia ed è ovvio che sia così, per quale motivo dovrebbe essere un eccezione.
In Italia la finzione (ipocrisia) è particolarmente diffusa ed è uno dei motivi per cui le carriere tecniche semplicemente non esistono. Coloro che eccellono nel tessere relazioni e nella gestione del potere raggiungono i vertici. Essendo molto spesso caratterizzati da un misto di incompetenza, pressapochismo, sciatteria, miope furberia, cialtroneria e rozzezza i risultati sono quelli che sono.
Io mi impegno in una opera di ingegnerizzaazione spietata ma se hai gente che caccia pezzi di metallo e rotelle sparse, le svita e le lascia lì nel cuore del dell'orologio, potete immaginare i risultati. Comunque la tensione è di avere per inizio gennaio una roba che appaia funzionante.
Chiaro che un prototipatore brillante e assolutamente sregolato (eufemismo), un essere liquido in un contesto così è in posizione avvantaggiata nel mondo liquido.
Quando vedo le abitazioni, i laboratori, le officine, le aziende, le cucine, gli stili di vita delle persone, come usano l'auto, gli oggetti, capisco tutto.
Mi sento respons-abile, molto, e quindi riformulo quotidianamente, cerco di osservare i lati positivi del lavoro di _calpi, mi metto le mani nei capelli, sistemo spietatamente, cerco di passargli conoscenza sul campo, giorno per giorno. Semplicemente, non ha alcuna cognizione sulla qualità e sull'ingegnerizzazione decente dei processi e dei sistemi, i dirigenti sono peggio. Sono molto più veloci nel fare.



giovedì 3 dicembre 2015

USA stato canaglia - 12

(USA stato canaglia - 11)

Tutti sanno della contiguità turca con gli islamici sunniti del califfato. Dire che... è naturale e non si capirebbe perché i turchi non dovrebbero perseguire i loro interessi strategici e trascurare le loro affinità culturali.
Ora i russi hanno dimostrato che ... l'acqua è bagnata ovvero la evidente realtà cioè che il clan MErdogan acquista il petrolio dallo stato islamico (confrontare con quanto avvenuto tra i clan dei petrolieri Bush e Bin Laden). Lo Stesso Romano Prodi, intervistato tempo addietro da Giovanni Minoli a Mix 24, ridacchiava dicendo che... ci sono file di km di camion che trasportano petrolio e [a quel tempo] non c'è(ra) nessuno che facesse nulla.
E i russi sono i brutti cattivi perché hanno iniziato a incidere alle radici del problema.

Cosa fa la NATO (Nondegna Associazione di lacchè di idioTi prOni allo stato canaglia) ? Ammonisce la Russia e il Regno Unito dà avvio ai bombardamenti in Siria.
Se non fosse che si gioca alla terza guerra mondiale ci sarebbe da ridere a crepapelle per la imbecillità di questi tromboni governanti.
Ancora una volta gli europei hanno la consistenza di un peto che invece di espellere il nemico interno al'alleanza (Turchia) e ammonire gli USA di smettere di lavorare alla distruzione dell' Europea continentale, invece di allearsi con gli europei russi, includono il Montenegro nel'associazione di lacchè utili idioti al disegno antirusso statunitense.
C'è un dettaglio: questo ridicolo teatrino dell'accendersi le sigarette contro il fumo islamico si svolge all'interno e ai confini di un'Europa resa polveriera dalla invasione di decine di milioni di prolifici invasori islamici.
La sindrome di Stoccolma porta le cancellerie e i primi ministri europee a salameccare gli USA che lavorano a mantenere e acuire il loro asservimento e che sono i principali destabilizzatori dell'Europa e del Vicino Oriente.


martedì 1 dicembre 2015

La resistenza in cucina

Tra i consigli più interessanti ci sono ad esempio quelli legati alla distribuzione del cibo in tavola: [l'autrice cita Petronilla nome d'arte di Amalia Moretti Foggia, prima donna pediatra d'Italia] - "nella distribuzione siate pure larghissime con il vostro giovanotto e larghe con voi e il marito, parche però con la nonna e parchissime con il bimbo." P. 35


Sabato sera guardando un pezzo de L'ultimo lupo osservavo la boria tecnoprogressista di un funzionario del partito/apparato comunista che voleva insegnare ai Mongoli come tenere al meglio l'ecosistema della steppa (ovviamente con risultati fallimentari a breve termine).

Questa lavoro di Roberta Pieraccioli avrebbe dovuto chiamarsi "Cucina povera in tempo di guerra (e razionali istruzioni del regime fascista per migliorare e superare l'emergenza)".
Il patrocinatore, Slow Food, non avrebbe mai accettato questo fatto oggettivo da cui il titolo sinistrorso che non c'entra un cazzo coi contenuti del libro.

Madre Natura è maestra di vita: quando c'è scarsità di cibo saltano gli estri e le gravidanze o i cuccioli vengono soppressi. E' del tutto ovvio: gli adulti forti e sani hanno la precedenza, dà essi dipende la prosecuzione della comunità, vecchi, piccoli, ammalati, inetti soccombono.
Quando mia madre ostetrica e con un buon senso di femminismo calato nella realtà mi raccontava che il diritto canonico (misogino) prevede che in caso di parto difficile sia la madre a dover soccombere io non capivo. Come fa il piccolo e fratelli a sopravvivere senza madre? In un'ottica patriarcale di zootecnia umana intensiva quella fattrice di tua proprietà ti potrà produrre altri figli: se distruggi il "mezzo di produzione"?

Ancora una volta emergono le assurdità di una morale marcia cattolica (monoteista) e comunista basata sull'apologia senza se e senza ma di deboli, proletari, migranti, incapaci (gli scarti secondo la demagogia di Bergoglio), sfigati, minorati e relativo razzismo positività (e.g poveri migliori a prescindere dei non poveri). I problemi vanno sempre a braccetto e questo si sostiene con la credenza per idioti che le risorse siano illimitate (v. poi incultura del deficit/debito). Ricordate il giudice dirittista pesarese che aveva imposto la prosecuzione del metodo Stamina - Vannoni a favore di un* piccol* paziente terminale? Se sostengo il presunto diritto a sperperare denari pubblici di fatto sottraggono risorse al necessario / utile (v.altri pazienti o lo sfascio del sistema ferroviario implementato con l'AV).
Ora andate in strada e dite che in tempi di difficoltà bisogna assegnare le risorse come descritto in apertura di questa pagina: rischierete il linciaggio (da sempre i koglioni sono in maggioranza e il_bobbbolo non va per il sottile quando è immandriato).

Leggevo le cose sensate divulgate dal regime fascista e la involontaria, indiretta apologia per buon senso che emerge dalla lettura. L'autrice non è stupida e mantiene qualche distanza rispetto alla demonizzazione di quell'epoca fascista.
Come quando andai a Cuba, non posso non notare che c'era, durante il fascismo, un tentativo di morale che, per quanto discutibile, non è l'insieme di antivalori e ciarpame (far soldi, crescitismo, frenesia, nuovismo, dirittismi, demagogie, consumismo, età.) che sono alla base della liquidità e la caratterizzano.
Quel che ho trovato interessante di questo libretto regalatomi da una tanghera è proprio la descrizione di ciò che in tempi grami era il problema di trovare qualcosa da mangiare e metterlo in tavola in modo decente (*).
La necessità aguzza l'ingegno. Sempre.
Anche in questo caso le ricette propongono una cucina povera ma che può essere molto interessante (non sempre, l'autrice segnala che certe preparazioni, senza questo e senza quello, avevano risultato mediocre).
Buffi i numerosi toscanismi (farinata per polenta, ramerino per rosmarino, baccelli per fave etc.).
Interessante la ricca bibliografia tematica e il lavoro majeutico di recupero di saperi poveri eseguito da Roberta Pieraccioli.
Le ricette richiedono un minimo di conoscenze di cucina e gastronomia.


La resistenza in cucina
Ricette del tempo di guerra per resistere al tempo di crisi
Roberta Pieraccioli
Ouverture Edizioni


domenica 29 novembre 2015

Progresso ladro

Mi ero ripromesso di prendermi mezzora per scrivere qualcosa che è lì da tempo e invece... ho scoperto che la nuova  veste di Libero mi ha inviato una mail importante al vicinato senza ... testo, quasi un'ora di lavoro di ieri persa. Si ritorna sempre alla cialtronogia, fai una web mail piu' pesante, piu' complicata e che non funziona neppure a spingerla. E' tutto il giorno che sgobbo e dover riscrivere quel testo mi ha provocato dei moti di odio, di ira.  Questo "progresso" regressivo ladro del mio tempo, della mia vita, mi ha rubato la mia mezzora per il diario. Qualcuno poi mi chieda perché io sono un antimodernista feroce contro il "progresso senza se e senza ma".
Buonanotte

sabato 28 novembre 2015

Mutande chiazzate

Settimana intensa e alla fine con forti tensioni al lavoro.
Sono finito su un progetto a trovarmi a fianco un brillante sregolato incurante. Direi un precox che sparge la sua roba non di rado fallace, sbagliata e che ha scambiato disponibilità e collaborazione con altro. Se dovessi trovare una immagine efficace: lascio in giro le mie mutande chiazzate di cacca... se non ti piacciono spostale.
Giovedì avevamo una demo, qualche minuto prima apro una cosa sulla quale mi aveva chiesto un aiuto, patatrac, si schianta. Allora, cazzo vai avanti su altre robe quando hai 'sti problemi?
Gli avevo già detto che non ero d'accordo sulla disorganizzazione di compiti e attività specificando anche su quale punto critico. Giovedì e venerdì mattina ha continuato come se non gli avessi detto nulla. Venerdì pomeriggio allora ho affrontato la questione: riusciamo a trovare un accordo sul metodo di lavoro?
No. Rivolgiti alla capa.

Allora qui c'è un problema di rapporti e dignità umana prima che di tutto il resto.
Se non fosse che il progetto è critico per l'azienda, io dovrei arrivare alla educazione diretta, che sarebbe una lotta continua. Gli esiti? Pessimi per il progetto.
Io conosco questi persone che potrei indicare come realizzatori precoci: buttano fuori della roba che appare come funzionante in cui all'interno c'è il contenuto del vaso di Pandora.
Il fatto che il tale sia un consulente esterno è parte del problema: viene, fa della roba, va, il resto sono cazzi di chi rimarrà. Dopodomani crolla tutto? Boh, non mi riguarda. La liquidità appariscente che caratterizza la contemporaneità caratterizza non poco anche questo progetto, il contesto, i criteri. Poi ci sono i probemi personali, l'ego, la politica del fatto compiuto, disordine e sciatteria,  l'ansia da prestazione e la frenesia del fare della roba.
Lunedì mattina ho organizzato una riunione a tre: potrrà essere pesante ma certi problemi è necessario affrontarli prima possibile. Questa orribile tensione ha lati positivi, io vivo anche di adrenalina e quando arrivo ad un certo punto mi piace lo scontro. Certamente il progetto non ne giova.



mercoledì 25 novembre 2015

Pochi gradi

Osservavo le volte ottocentesche nel rosa dei loro vecchi mattoni fatti a mano.
Poi lo strano e inconsueto misto di modernariato, bici, cortine jazz, pubblico curioso, biciclisti,  mattonelle in clinker in quell'angolo, poltrone in copertoni riciclati e altri oggetti tra arte e recupero di materiali.
Quella ghenga, la stessa che anima anche la milonga di Flora, era riuscita ancora una volta a compiere l'arcano, a dare un'estetica paradossale e inebbriante al luogo dell'arte relazionale, degli abbracci danzati e camminati. Anche alcuni milongheri avevano abbigliamento e calzature inusuali, trasgressive rispetto ai canoni (codigos) usuali, così è spesso per le "illegali". I gradi sul termometro meno del solito, per una volta non si suda, bello anche per quello.

Ne parlavo con _ara: quali infinite, sottili e potenti capacità ha il corpo. E' come in ghiacciaio o in vedretta, quando la nebbia-nuvole basse fondono il bianco sopra con quello sopra. Quel lato del rettangolo in cui ballavamo aveva una leggera pendenza a sinistra. Dopo un paio d'ore mi ero accorto di essere... ecco come se fossi ubriaco, sotto attacco di saturnismo. Anche lei era un po' ebbra di quei piani sghembi, pochi gradi. Il corpo cinestesico  preciso era scombussolato da quei tre o quattro gradi. Assi un po' pisani, alcuni millimetri tra un piede e l'altro e ci si ubriaca.

Che luogo fico!
Tutto in gratuità, almeno questa volta.

Nonostante abbia iniziato a dimettermi dal rapporto coreutico  con _sketti (tempo suo e occasioni per ballare/praticare ridotte di fatto a eccezioni) le avevo mandato info sull'evento. Guardo se riesco ad organizzarmi...
Mentre ero in treno sul ritorno mi arriva un suo messaggio : ...  pomeriggio sesso e amore per me! ...
Che birbina la signora coi suoi accenni apparentemente a pochi gradi.
Lussuria da una parte, arte dall'altra.


martedì 24 novembre 2015

Europa dalla guerra

Nel lavoro frenetico faccio una pausa di qualche secondo e sbircio le notizie. Si continua a precipitare verso la realtà.
L'altro giorno pensavo ai francesi che mandano una portaerei a bombardare di più in Siria quando hanno milioni di combattenti e potenziali combattenti islamici in casa. Idioti con la follia ideologica illuminista e con armi potenti. Dovrebbero rastrellare ed espellere milioni di nemici annidati nelle loro basi in Francia (banlieue / enclavi islamiche), in Europa, non prendere portaerei per far la guerra in casa d'altri. La follia illuminista, progressista, socialista-comunista-globalista supera in pervicacia ogni peggio possibile, l'oscurantismo pure.
Essersi allevati milioni di serpi islamiche in seno, le serpi "vi conquisteremo con ventri delle nostre donne" non è una demenza peggiore di quella che vede un'alleanza atlantica che ha il nemico turco dentro e l'amico russo fuori, come nemico: anticomunismo ormai fantasmatico e anti antiislamismo in pieno vigore.
L'Europa dunque divisa a beneficio degli USA sia dentro che fuori. Il conflitto di civiltà avviato in forma di guerra migratoria a bassa intensità e di esplosione demografica mondiale (islamici decuplicati in un tempo relativamente ridotto) scardina adulterate alleanze posticce oltre che la dabbenaggine di europei rincoglioniti da decenni di inquinamento politicamente corretto cattocomunista e di servilismo dai centromaldestri filo statunitensi . Il Divide et Impera degli USA contro l'Europa e il resto del mondo, procede e produce i suoi effetti: ambiguità USA e turca sempre più assordanti.

Non c'è dubbio che se ci sarà da combattere, prenderò le armi contro gli islamici a fianco di europei russi, non certo il viceversa, il fatto che i turchi abbiano appiccicata un'etichetta alleati NATO è solo uno dei molteplici casi di lenticchie fagiolate per legge frodi per le quali  i collaborazionisti si sdilinquiscono. Il miscuglione esplosivo multietnico e multireligioso intranazionale e internazionale produce i suoi effetti. Ci desteremo dall'obnubilamento, dal plagio?

Islamici nelle città, islamici nelle alleanze. Siamo proprio degli idioti e ci meritiamo ciò che sta arrivando. Forse sì il tempo per una nuova Europa, che trovi un'identità comune come alla sua origine. Questa finzione, questo inquinamento ideologico, sociale non potevano certo continuare ad aggravarsi e crescere senza limite. Per la prima volta sento, l'atmosfera carica, pesante che precede una nuova guerra mondiale.

lunedì 23 novembre 2015

Blu giallo bianco



Blu del cielo terso.
Giallo e ambra del fogliame ancora sui rami, sui versanti al sole. Anche il sole, così basso, ora è paglierino.Il bianco di neve (un dito a casa un palmo più su) e brina. Non potrei stare senza l'alternarsi delle stagioni e la bellezza che ciò porta seco.
Amo focolare e casa e ieri ho lavorato per essa tutto il giorno. Avevo scritto agli scarpinatori dei grupp(ett)i che questo fine settimana l'uscita sarebbe saltata per mancanza di tempo.
Uscivo in loggetta, vedevo lo spettacolo blu giallo bianco e per un attimo mi sono detto che ci eravamo persi una grande bellezza.
Mi sono sempre chiesto perché mi piacesse la bandiera svedese.
Sono rientrato, ho chiuso la portafinestra e sono tornato, con letizia, felice ai miei lavori. Ero talmente lanciato che alle quattro ho fatto fatica a smettere per prepararmi per la "illegal" che mi attendeva.

domenica 22 novembre 2015

Pietra merdosofale

Sono in treno verso la città, dopo molto tempo torno a ballare la domenica pomeriggio. Sì tratta di una milonga "illegal" gratuita organizzata senza la pesante burocrazia imposta dai parassiti SIAE (vorrei capire che cazzo ci sia da pagare per brani che hanno da sessanta a novant'anni).
Non posso non osservare che il miglior tango della provincia è quello organizzato da alcune ghenghe tanghere che lo fanno per passione, non per far soldi. La cosa paradossale è che hanno molto spesso il costo di non pochi eventi è proporzionale alla mediocrità dei convenuti. Avevo già riportato che appena la parola crisi è diminuita di frequenza alcune milonga hanno aumentato i prezzi: in due o tre anni aumenti del 40/50%. Follia ingorda, per me se chiudono è solo meglio.
Anche il mondo milonghero non è affatto esente dall'affarismo del mondo e dal fatto che la smania di denaro rende di plastica, finto, kitsch, scadente e brutto ciò che tocca. Il denaro è una pietra merdosofale efficace.
La passione non ha prezzo.

sabato 21 novembre 2015

Eccessi? Sì grazie

Ero seduto, a termine lezione, con la mia partner di studi sulle sedie a margine della sala. Mi parlava e mi giungevano, da lontano, le sue parole. Avevo promesso a _ara di andare con lei in milonga ma tutto il corpo, o più precisamente, la testa, arroventata, intossicata, da una giornata di lavoro stakanovista, mi diceva che l'unico obiettivo possibile era tornare a casa prima possibile. Ieri ho lavorato con attenzione e tensione undici ore e mezzo nette, oltre a una mezzoretta per la pausa pranzo: dodici ore di cui undici e mezza spasmodiche. Come amante degli eccessi, non mi è dispiaciuto: sento adrenalina che gira e questo è, per me, un motore da 900cv Lamborghini o Maserati dentro con la sua musica. Il progetto - che deve essere pronto per l'altro ieri, vero!? - è il dispositivo di questa sfida e di passione e voluttà. Siamo in due a lavorare. Il collega - in realtà un lavoratore interinale – si dice così? – è il mio esplementare. Siamo opposti in quasi tutto. Egli lavora per l'immediato, io lavoro per ciò che sarà nel tempo, egli è veloce e sregolato, io sono lento e ingegneristico, egli è filosoficamente distaccato, io sono appassionato e critico. Un tempo mi sarebbe venuta la bile a vedere certo disordine e sciatteria; ora osservo la velocità e la capacità esplorativa. In realtà, per un progetto che iniziate e ce lo preparate per l'altro ieri, sarebbe la persona ideale: realizzare una soluzione più velocemente possibile che appaia.
In auto mentre quasi come un automa, viaggiavo tra colline e boschi e prati verso casa, pensavo che è stato così anche nel sesso, essere eccessivo: sono passato dai banchetti lussuriosi e barocchi, creativo con A-Woman al nulla, dalla lussuria settimanale al nulla, dalle orge alla mastubazione sporadica, dall'esplorare ogni possibile arte di senso e piacere ad uno sbiadito ricordo di passione femminile all'insofferenza per il blablabla, i fiumi di parole delle venusiane, dal puntare vulve che si dischiudono bagnate, ad ani ingordi e capezzoli eretti desiderosi di essere tormentati ai soli abbracci in milonga, al starmene per mezzore, come oggi, davanti al fuoco. O tutto o niente.

Alle scariche di adrenalina hanno contribuito anche l'osservare come i fanatici razzisti sìglobal, panmixisti, dopo qualche ora di silenzio (qui e qui alcune osservazioni sul problema), abbiano iniziato subito a far funzionare la macchina del plagio, la catechesi per farcire le piccole menti scadenti della massa con l'inquinamento del loro oppio per popoli. Nel coordinamento dei GAS è stata proposta una riflessione sui fatti di Parigi e ancora una volta ho osservato un acritico ripetersi di litanie dogmatiche con il solito miscuglione di molteplici peggio. Sono intervenuto in maniera netta. Non tutti sono stati ancora plagiati nella formazione suggerita da Gramsci che da opportunità di riscatto culturale delle classi “subalterne” è diventata un fine, invasivo metodo di programmazione delle menti e onologazione al mediocre, al conformista, al moralista, al fazioso e acritico. Io non lo sono stato e un pensiero può andare solo a mio padre che mi ha sempre mostrato l'esempio di un pensiero non omologato, autonomo, critico. In un certo senso li detesto e li disprezzo e questo è eccessivo e mi dà vita.

Nell'essere esausto purtroppo solo mentalmente, nella testa pogavano analisi su possibili soluzioni per una parte del progetto e una sorta di ira, di rabbia per questi nuovi ipocriti, fanatici zeloti collaborazionisti cattocomunisti.

Sabrina Dacos mi piace anche per i suoi eccessi. Forse è meglio che faccia qualche ripasso, anche solo con il piacere della vista.


(""ickle me, pickle me, tickle me too", sabrinadacos)

mercoledì 18 novembre 2015

Primo bacio



Così sabato notte UnBipedinone è uscito con la sua amica nonché compagna di classe (è da tempo che si frequentano, dentro e fuori la scuola a tennis, a ballare, anche quella volta, per l'abbonamento) . Prima pizza e poi cinema.
Quando sono arrivato a prenderlo con qualche minuto di ritardo (sono rimasto bloccato ad un incrocio con semaforo nel quale un'autopompa dei vigili del fuoco in emergenza ha tamponato una Panda che passando col verde non le ha dato precedenza, magari un(a) koglion* che ascoltava musica a palla o con le cuffie(tte) sulle orecchie visto il fracasso che facevano quelle sirene oppure un qualche medico cialtrone che non ha rilevato la sordità del(la) patentat*) erano le una e venti ed era raggiante.
Il primo bacio.
A me successe in una disco che si chiamava Palace Discover in quel tempo aperto in una città lombarda, in una festa di compleanno organizzata in quel locale con Licia, la festeggiata. Penso che avessi proprio quell'età, forse un anno in più. E ricordo tutta la fantasmagorica miscela di emozioni, impacci, sapore di saliva, labbra morbide, pensieri, sentimenti, pulsioni che sgorgavano senza controllo. Vedo che succede anche al mio bipede.

Per pagarsi l'uscita UnBipedinone ha fatto legna con me per due ore e mezza, domenica. Mia madre dice che avergli dato 20€ per quel lavoro è troppo.
Insomma, anche il tempo delle mele dovrebbe essere... sostenibile.

martedì 17 novembre 2015

Val di Mello - 2

(Val di Mello - 1)

Ecco le foto della seconda giornata. Decidemmo di salire in val di Zocca, valletta laterale destra della Val di Mello. Inizialmente pensavamo che il sottogruppo dei "duri e puri" arrivassero fino al rifugio Allievi - Bonaccossa e poi al passo di Zocca (avrei desiderato entrare un passo in Svizzera e vedermi il panorama della vedretta a nord). Insomma, un po' di parte tardi, un po' di pause fotografiche, un po' le gambe con allenamento da ufficio, arrivammo solo a quel catino splendido coronato da una incredibile serie di piramidi granitiche.
Avrei voluto raccontare qualcosa di folclore (gruppo, rifiugista, etc.), scriverò qualcosa nella terza puntata. Parola alle foto, che dicono molto di più.

Mattina presto in una valle a U (glaciale)



Tra gli artefici della bellezza della val di Mello pareti, spigoli, diedri e cuspidi di granito.

I versanti sono pareti di granodioriti e serizzo alte fino a 800 metri.

All'uscita della pecceta oscura che ha reso bosco i pascoli di una casera, ecco i larici d'autunno.

Rododendro, ginepro, larici, pecci.



Macrofoto informativa sulle vette che coronano la val di Zocca.





Abbiamo messo i piedi e le gambe in quel... ghiaccio fuso. 'azzzzzz!


Inizia il ritorno, ci voltiamo indietro...


Qui e nella foto xyz la piramide granitica, con lariceto sul versante occidentale, della cima Temola, a lato della val Romilla.. Mi affascinava quella piramide aspra e solitaria.



Ci sono sentieri che pensi di camminare in una fiaba.



Squarcio nella pecceta.


Ancora il fascino dei giardini di granito, nel granito e la piramide di cima Temola.


lunedì 16 novembre 2015

Successo, fallimento, erba voglio

Alle tre di sabato, mentre tornavo dalla serata di milonga, pensavo alla incredibile doccia scozzese che avevo vissuto, che vivo da un po' di tempo. Da una parte l'ego ebbro di bollicine e scintille per l'aver ballato bene, ancora una volta un po' meglio e il sentirsi desiderato e ricercato (in tangheria) e il piacere travolgente di qualcosa che piano piano inizia ad avvicinarsi ad un qualcosa di decentemente artistico, anche se ancora in principio o poco più. Dall'altro i morsi silenziosi di ciò che sembra un inarrestabile allontanamento dal mondo femminile, per quanto riguarda il sesso, il relazionarsi. Devo dire che è un po' di tempo che non chiedo più numeri cellulari, come se le “imprese” seduttive recenti, senza “pietanza” senza compimento mi avessero stancato, demotivato. Osservavo, stranito, quasi incredulo, i risultati opposti ed estremi: successo e fallimento. La sublimazione dà qui il meglio e il peggio di sé.

Avevo mandato un messaggio in principio di settimana a _sketti – da settembre studio con lei – in settimana sulla possibilità di ballare insieme. Il fine settimana scorso ero via io, questo non può lei. Vabbè qualche buco può capitare. Mi ha risposto sabato che ha novità in famiglia e in lavoro...il tempo per il tango le si è ristretto.
Mmh.
Spero siano buone novità – le scrivo – e spero anche che balleremo insieme ancora, altrimenti lo studio diventa sterile. Mi aveva risposto piccata che allora si ritira per non farmi tempo e creare sterilità etc. Le ho scritto che ne parleremo oggi.
_sketti è in gamba nello studiare, studio bene con lei ma... è ovvio che non possa studiare (a questo livello) con una con cui poi possa ballare raramente. Chi potrebbe pensare si mettere su un gruppo rock o jazz, ad esempio, provare insieme e mai suonare? Le relazioni, per quanto limitate ad un aspetto artistico, hanno dinamiche simili a quelle erotiche. Ci sono gli ego, il potere, gli interessi personali, il tentativo di usare il partner. Ancora, non do un giudizio morale: usare il partner è in quel Do ut des! che io ritengo assolutamente sano, fisiologico, ecologico. Basta che sia onesto, che non lo si voglia mascherare e ricoprire di altro e avere intenzioni chiare.
Certo non ho potuto non avere il sospetto che _sketti, abituata al successo e al tenore della buona borghesia, abbia voluto un buon ballerino a disposizione per il suo studio e che ora sia contrariata dal fatto che... col ballerino sia necessario anche... praticare, oltre che studiare. L'erba voglio, già.
Lascio perdere subito queste elucubrazioni: diventano velocemente delle grosse matasse aggrovigliate. Voglio rimanere sull'oggettivo. Io voglio una partner di studi con cui praticare, diciamo, una volta alla settimana: è possibile” Sì? No?
Per me lo studio è diventato – con i pro e contro, v. considerazioni iniziali – importante.
Erba voglio? No, erba che cresce con zappa e vanga.

sabato 14 novembre 2015

Dementi suonati

  • L'idea astratta di una buonista e strampalata "convivenza multiroba" è una orribile distopia, il processo violento in corso da anni inizia a manifestare, più esplicitamente, la sua natura.
    Ho sempre scritto che le migrazioni di massa sono storicamente note per essere tra le forme più violente di conflitti.
    o - UnUomoInCammino

Una partecipante al giro del fine settimana scorso (di origine atesina, sinistra, con la quale sulla questione in passato non avevo certo usato eufemismi o giri di parole) ieri mattina mi messaggia qualcosa come un “Attenzione, islamisti a Merano”. Al ché ho risposto “La sottomissione da parte del merdame islamico prosegue col sostegno di cattolici e sinistri 'accoglienza senza se e senza ma'”. Stamani intravedo, nella lista dei diari, una nuova pagina, vado a curiosare e …
Ora, se fossimo a teatro scriverei :- yaawn, che solfa, sapevo tutto, avevo già scritto, che noja che barba, solo degli imbecilli potrebbero stupirsi...
L'altroieri scrivevo di R. e della sua apologia delle frontiere non-sigillate frontiere colabrodo esistenti solo a tener lontani gli onesti e pacifici e mentre scrivo - avevo aperto il Fattoquotidiano – cosa appare sotto a destra? (v. immagine sotto) R.che dice una roba, una di quelle affermazioni dogmatiche, metafisiche, acritiche, avulse dalla realtà che i fautori cattocomunisti della polveriera multietnica, delle accoglienze fatte colle vite degli altri, predicano dai centri sociali, dalle chiese, da Il Manifesto, dagli antagonisti tanto antagonisti da essere antagonisti perfino a loro stessi. Mi viene in mente quella scena di un pugile che dopo il ko, si rialza tutto pesto e inizia ad affermare, ancora barcollante, con la poca baldanza che è riuscito a recuperare “vincerò il prossimo incontro, certamente”.

Ho più volte affermato che l'invasione in corso e la conquista in atto da parte del merdame islamico ha una valenza ecologica perché riporta e alla realtà e a quella parte della realtà che è la violenza, estromessa, in un allucinante scotòma di massa, dalla spazio (in)culturale di questa epoca tanto marcia quanto politicamente corretta. Il dolore dell'ascesso è funzionale a indurre un intervento chirurgico per salvare il dente. Questa è ecologia e tra le più semplici. Le azioni degli islamici (volutamente uso il temine generale stante la problemacità dell'islam in sé) sono ecologiche in quanto attaccano con azione diretta le fanfaluche, le stupidaggini religiose (cattoliche) e neoreligiose (marxiste) ugualiste, multietniciste, accoglientiste, sìglobaliste, filomassmigrazioniste blablablabla e altro inquinamento di cui la maggior parte della massa dei paesi europei ha riempita la crapa. E' interessante che la lezione (seconda in un anno, dopo la strage Hebdo - la frequenza aumenta!) venga applicata alla Francia culla della patologica quanto irreale insensatezza égalité, fraternité, riformulazione illuminista del dogma della fratellanza-uguaglianza ebraica e cristiana, Francia prima allevatrice di serpi in seno. Quando si va contro realtà, scienza e conoscenza il rischio di disastri e catastrofi è praticamente uno.
Preti, comunisti, Hollande, Merkel, vescovi, Bergoglio, Boldrini, Renzi, insegnanti di italiano per invasori stranieri, Lerner, dirittisti, Caritas, Del Grande, Parenzo, gli zeriincondotta e nella vita, mediatori culturali, antagonisti “abbattiamo le frontiere”, la lista di ideologhi, sostenitori e organizzatori e speculatori che brulicano e proliferano sulla preparazione della mattanza europea è innumerabilmente lunga.
Non siamo a teatro e solo ieri ribadivo che è necessario, costi quel che costi, contenere e ridurre il problema.
Ecco interi paesi, in Europa nei quali la demenza degenerativa primaria dell'apologia della società multietnica non ha limiti, iniziano a percepire che “il processo violento in corso da anni inizia a manifestare, più esplicitamente, la sua natura.”