lunedì 31 gennaio 2011

La catechista


  • Chiunque abbia avuto una ragazza che è stata dalle Orsoline, dalle Marcelline o in altri istituti di suore sa i piaceri che se ne possono ricavare. Lei si vergogna e si eccita della propria vergogna. Una miscela esplosiva.
    Massimo Fini, Natura dei sessi

Mio fratello esce con tre tipe. Non so se scrivere tre trombamiche perché sebbene la frequentazione sia del tutto libera (patti chiari, trombamicizia lunga) ciascuna esprime dei moti di gelosia o similari quando il fratellino non esce, non risponde in quanto con una delle altre due impegnato.
A _tta, che insegna catechismo ai ragazzi in parrocchia non piacciono gli stranieri dell'est (una volta ha avuto da ridire e si è rifiutata di uscire con un amico di mio fratello, perché la fidanzata di questo è moldava). Vabbé.
La cosa simpatica è che sebbene abbia lavorato un po' più che per le altre, delle tre per donarle l'attrezzo del benessere, la catechista è la più maiala assai. Ha una sincera e genuina passione per l'eros, anche molto fantasioso e giocoso ben potenziato dalla repressione morale.
Penso che dovrò sostituire nei programmi di caccia i posti house e stilosi aperitivosi con la frequentazione delle parrocchie.


Mes soeurs démentes, religieuses dans le plus grand désordre. :: La jeune nonne

Misticanticismi


Misticanza

Venerdì sera ho preparato al volo a casa di _ura, una semplice misticanza con vinaigrette di balsamico e un pinzimonio di mamme romane. Sono stato osannato.
 A me mi paiono cose così semplici, quasi non li capisco 'sti salamelecchi.
Anche se mi ha fatto piacere.

domenica 30 gennaio 2011

In morte del papà di _rio

Germoglio

Sì, il sorriso di _rlo che ci ha accolto all'ingresso della chiesa, in quella sua foto, è poi stato tra di noi.
Il rivedere affetti cari,dopo anni, è stata un'occasione di fare.. festa.
Sembrerebbe fuori luogo ma... sì in molti posti in Nord Euopra (a partire dal Tirolo, anche la sua parte meridionale ora in confini italiani) c'è un ristoro per i convenuti. Perché anche la morte è occasione di celebrare la vita, proprio belli aperti emotivamente al mistero che non è che chieda molti permesso prima di entrare come un coltello caldo nel burro d'anima.
Ci siamo ritrovati dopo, per cena, improvvisata dopo salto al supermercato a prendere cose semplici e buone, ad una cena. A parlare di vita, delle caporetto d'amore, di lavoro, di figli, di cibo.
Morte, cibo, amore, vita, dolore.
Eppure siamo usciti con gioia.
Vecchi amici riabbracciati che strizzavi fuori pure l'anima con le costole.
Ecco, il sorriso di _rlo ci ha aiutato a lasciarlo andare, senza tenerlo quiggiù per il dolore. I sorrisi nostri tra sofferenze che non mancavano di certo, lo hanno accompagnato.
Addio, _rlo.

mercoledì 26 gennaio 2011

Memento mori

Questa mattina è morto il papa del mio caro amico _rio.
Mi ha molto colpito ed emozionato questa notizia. Ora sono papà oltre che figlio.
Caro amico mio,  ti abbraccio come amico, per il tuo essere figlio, per il tuo essere papà.
Dopo anni tornerò a Milano per il funerale. Immergersi nel dolore serve a vivere coscienti, più coscienti, anche solo per un po'.

lunedì 24 gennaio 2011

La furbetta

La settimana scorsa ho visto, per la prima volta sotto casa, una volpe. In genere stanno più su, nei prati oltre il crinale. E invece... Non è che la furbetta stia puntando il bel lepre che vediamo (vedevamo?) scorazzare qui sotto?
Ogni volta un piccolo stupore.

 La mia pima volpe

sabato 22 gennaio 2011

A rivivere questo mistero

Con te e senza di te.
Forse non ci sono parole migliore di quelle dello zio Osho sul paradosso dell'Amore, delle sue frecce che punzecchiano e, un po' piu' in la', entrano fino a intingere la loro cuspide del rosso d'anma e del cuore.
_rio, un Amico grande, amico del cuore, che mi aiuto' cosi' tanto, ci ospito' a Milano quando andammo all'Arena Club, quella notte che dormimmo abbracciati teneramente, il mio maestro del maschile, si e' separato.
Ci siamo parlati, con la testa e il cuore e le orecchie mie ben aperte, a sentire il suo dolore, la sua fragilita', cio' che vissi, cio' per cui fui cosi' vulnerabile, inerme e cosi' aperto alla vita, seme putrefacente da cui germogliai.
La notte e' buia e tempestosa. Fa freddo,amico mio,  ora e il cuore e' solo, con i suoi ricordi, sei nudo rispetto a questa vita.
Ho sentito il travaglio in parole. Ho sentito la ferita del tornare bimbi rifiutiati, ti ho sentito, amico mio.
Hai buon credito, in quegli anni fosti caro e brezza calda di primavera, con l'odore della vita e del rinascimento.
Così ora ti aspetto. Posso comprendere e condividere cio' che ho appreso. E ho cosi' bisogno anche io di capire, del tuo aiuto. A-Woman mi ha sfanculato, anche io sono qui, da solo. Vieni, che avrai ascolto, Ma ti tocchera' aiutarmi a capire.

Caro Amico mio, mi aiuti a vivere, a rivivere questo mistero della vita. A sentirla giu'  nel cuore, nell'anima.


Egon Schiele, autoritratto come San Sebastiano, galleria Arnot

martedì 18 gennaio 2011

Uomini: grande e piccolo - 1

Domenica sera ho avuto una discussione pesante e irata con la madre di UnBambino. Sono passati oltre due lustri e ancora nella capa di quella non entra che deve diventare normalità che UnBambino passi 2 (due, diconsi due) notti il fine settimana quando con me,come fanno la stragrande maggioranza di figli separati.
UnBambino soffre di mammite, a dirlo colle sue parole. Ha messo un broncio lungo così quando gli ho detto che la sera saremmo rimasti insieme. Si è messo sotto il letto, non voleva neppure mangiare.
Ad un certo punto chiama la grande_chioccia. Parla con me ed inizia il suo lavorio.
E' il bambino che deve decidere e tutta una serie di stupiderie malevole trite e ritrite che sento da anni.
Quando sento che "è perverso che tu tenga lì UnBambino, che non gli fai scegliere" ho tirato fuori le palle.
Il numero di decibel e i coltelli nelle parole sono diventati assai elevati e ho enunciato con chiarezza e durezza estremi ciò che penso di queste idiozie mammajole che non possono che rovinare. Un preadolescente che deve scegliere, ma che razza di strategia insensata è questa? Una mia ex separata, _usi, non voleva neppure sentire dal figlio, _rdo, che non c'aveva voglia di stare con papà.
Le donne scambiano spesso la disponibilità e la pazienza con debolezza e, non di rado, è necessario agire al limite della brutalità.
La grande_chioccia_spennata ha messo giù.

Ho spiegato tutto a mio figlio: la vita è difficile ed è necessario combattere per le cose importanti. Sarebbe 1000 volte più facile per me assecondare le bizze di sua madre e pure le voglie tue, ciccio, ma ciò comporterebbe disastri, per te, per me, per la mamma. Le cose degne, non di rado, richiedono di lottare, anche con durezza e dolore, come ha fatto Massimo Decimo Meridio, ricordi? Sì papà.
Non potrei mai, per tutto l'amore che ho di papà, cedere su questa cosa. Non avverrà mai. Mai.

Nel frattempo ho assistito ad una trasformazione pazzesca di UnBambino. Si è rasserenato, ha deciso di mangiare, poi ha voluto vedere Rocky 1 insieme con le gambe appoggiate sulle mie.
Armonia del tutto inattesa scaturità da una lotta direi proprio... maschia.
Più tardi ha richiamato il nuovo marito della madre per buonanottarlo, con lui c'è una buona intesa, uomo a uomo.
E quindi sua madre.
Da sempre penso che abbia proprio bisogno di un sostegno psicologico per lavorare sulle sue debolezze-dipendenze materne. Ha detto a UnBambino che dopo la telefonata ha... pianto, tanto per ribadirgli quanto UnBambino le manchi, la stronza. Le avevo urlato prima che non deve metterci nelle condizioni di spaccare nostro figlio dovendo scegliere se accontentare il papà e addolorare la madre e viceversa.
Non è servito un tubo. Decibel e affilatura delle parole acuminate non hanno passato il suo cerume. Sarà un'idiota questa...
UnBambino è rimasto sereno.
E' stata una gran bella serata. Anche per la mia autostima.


lunedì 17 gennaio 2011

Il gladiatore

In quattro (A-Woman, AWKid, UnBambino e l'orso), abbiamo visto Il Gladiatore, sabato sera
AWKid: bel film, tosto.
UnBambino: un po' forte (poi mi ha fatto alcune domande ieri, una sulle puttane, dopo ho capito la relazione col film, "Mi hanno raccontato che tuo figlio urlava come una femminuccia mentre veniva inchiodato alla croce e tua moglie urlava come una puttana, mentre gli uomini abusavano di lei ancora, e ancora, e ancora").
A-Woman: bel film
UnOrso: rivoltato come un calzino (lo hanno guardato in tre, alla fine, singhiozzare).

Stesso film, le più disparate reazioni.
E' un'opera di grande spiritualità.


Pianta un albero

Con UnBambino, sabato pomeriggio, abbiamo piantato l'albero di Natale di A-Woman.
Abbiamo lavorato con il badile la terra, la motta.
Un buono scasso, poi il fondo con alcuni grossi secchi di terriccio scurissimo ottenuto dal compostaggio in mucchia dei nostri rifiuti organici (depositati da vari anni vicino alla quercia di sopra).
La Natura non rende dal punto di vista finanziario ma gratifica oltre ogni cosa.
Sperando che attecchisca. Le radici principali erano state segate per questioni di compatibilità con le dimensioni del vaso di plastica.
Il tempo è generoso in frutti.


lunedì 10 gennaio 2011

Demolirsi i... propri cogli_ni


  • Gerusalemme, demolito storico hotel arabo|Video
    Era un edificio simbolo: farà posto a venti case per israeliani.
    (Corriere.it)

Gli israeliani stanno accumulando polvere pirica sotto la sedia sulla quale hanno appoggiato il loro (pesante) culo.
Uno stato canaglia che con operazioni terroristiche del genere riesce persino a distogliermi dalla mia contrarietà viscerale e razionale all'espansionismo islamico e riportare attenzione sulle mia preferenze/simpatie a realtà e gruppi ristretti della società e cultura israeliane.
Più correttamente, si scontrano due inculture espansioniste, da ambo le parti zeloti filoreligiosi (non importa se si tratti delle pseudo religioni patriarcalpatrimoniali tradizionali o quelle dello sviluppo travestito da laicismo).
Una gara al peggio.
A volte penso che se si eliminassero, zacchete, con una bacchetta magica via tutti gli Homo dal quella regione, sarebbe solo un bene. Per Gaia.




sabato 1 gennaio 2011

Dopo undici anni

Sono stati sette giorni stupendi con il mio bipede. Mi verrebbe ancora da chiamarlo il mio bimbo. Ma ora è un piccolo ragazzo, diventerà, prima che me ne renda conto, un piccolo uomo.
E' stato in gamba, molto caro e anche affettuoso, l'intesa è cresciuta con i giorni passati insieme. Abbiamo preparato insieme il Natale con i miei ed è stato così bello ed armonioso pure con loro, a casa mia, tutti insieme con il cuore, il cibo buono e il fuoco nel caminetto.
Nei quattro giorni in val Sarentino ho assistito in UnBambino ad una trasformazione straordinaria. Dalla fatica mentale, dai musi lunghi nelle uscite alpinistiche, nella wilderness fatta di cielo blu, di cristalli candidi e soffici di neve, di silenzi, di vette e di vie da aprire, di panorami, di compagnia, ma anche di fatica, noi, quattro uomini piccoli e grandi, dalla fatica mentale resistente alla fatica è passato all'animo lieve, al sorriso e alle gambe che sono andate come un treno, l'ultimo giorno. Dopo undici anni, ecco di nuovo UnBambino e la sua vita a stupirmi, a incantarmi. E con lui anche _zzzino.
E' il prodigio della vita che viene con tutte le potenzialità.
Anche il momento in cui c'è stato il passaggio di consegne, ecco le dinamiche delle famiglie allargate, al casello di Bolzano Sud, è stato cordiale. Dopo undici anni ho abbracciato di nuovo sua madre.



(r.nard via meteonetwork.it)