mercoledì 31 luglio 2013

Paracarri



Ho discusso con veemenza almeno un'ora stamane, in ufficio, dopo tre giorni che ho provato a contattarla in tutti i modi. La madre di mio figlio a pochi giorni dall'inizio delle vacanze vuole tagliarmele del 50% da 12 giorni come da tempo pattuito (sarebbero state due settimane ma due o tre giorni in più li abbiamo fatti tra Gran Bal Trad e mare) a 6. Passano gli anni e non riesce a superare i suoi limiti di madre chioccia ed egoica. Il problema è sempre quello: ella interpreta sempre quanto stabilito giudiziariamente (sia pur con conclusioni congiunte) i tempi stabiliti come massimi e non come minimo mio diritto di frequentazione perché questa è la sua psicologia.
Mi informò a dicembre che non avrei fatto le vacanze di Natale e che avrei recuperato questa estate.
Oltre alle due settimane a cavallo di agosto e settembre sulle quali ci eravamo accordati - saranno in Salento - qualche giorno fa, a trattativa in corso, aveva fissato delle sue non meglio precisate vacanze ulteriori a partire dal 15 agosto (che sai non può mica mancare UnBambino!, se io non dovessi fare cose quando sono senza mio figlio non farei semplicemente più nulla). Interessante, no? Stai trattando e insindacabilmente fissi dei paracarri sulla piana prima che il percorso sia stato deciso.
E' una buona settimana che è passato dal primo faticoso e franco confronto. Negli ultimi quattro o cinque giorni sempre irreperibile, avrò sentito UnBambino una volta. Metto insieme le tessere.
Serve anche a me, per esercitarmi nella temperanza, forza, determinazione, costanza.
Io le voglio bene ma una delle sue caratteristiche è sempre stata di essere profondamente disonesta dal punto di vista intellettuale.
Se non molla e non rispetterà gli accordi andrà a schiantarsi contro quei paracarri che ha messo in opera da sola.

martedì 30 luglio 2013

- P + P

  • Gli stati totalitari più feroci hanno sempre il riferimento a popolare o democratico nella denominazione.

L'espressione Pidimenoelle usata dal coideologo/comunicatore genovese del M5S rende molto bene l'idea di una contiguità di metodi e programmatica tra il PD (che per nocività io preferisco indicare con Partito Diossino) e il PDL. Qui a Bologna possiamo chiamarlo - mantenendoci su questo registro goliardico ma anche sarcastiscamente efficace - Pidimenoellepiùelle, visto che oltre al Popolo Dei Ladri si è trovato alleato con la Lega Ladrona per mantenere il finanziamento alle scuole parificate (cattoliche), cosa contro la quale si era espressa recentemente la cittadinanza in un referendum valido per quorum.
Scuola pubblica, volontà espressa chiaramente e in modo specifico dai cittadini? Dettagli irrilevanti  rispetto al pragmatico fare (e relativa scadente ideologia) pidino. Meno scuola pubblica più scuola privata (peggio, religiosa, iin Scuole paritarie? No grazie. Invece sì avevo già spiegato alcuni perché).
E' l'infingimento continuo tra responsabilità morale (?) delle classi dirigenti (?) del paese / centralismo democratico (democratico ?) e, appunto, la democrazia a definizione variabile a seconda degli scopi speculativi perseguiti.
Così, un po' nel nome e una spolverata qui e là, usarla solo quando serve.
Non solo si pone la questione di cosa sia democratico (valgono sempre le osservazioni argute di Massimo Fini) ma anche di cosa possa essere eticamente e anche moralmente democratico visto che la democrazia ha un limite ovvero quello dell'assunzione di responsabilità (puoi decidere e partecipare alla decisione solo quando le conseguenze delle tue decisioni NON ricadano su altri ma su te stesso, altrimenti non hai alcun titolo per decidere).
La pidicrazia dunque ad assetto insindacabilmente variabile che impone con la violenza opere nefaste utili a pochi e che devastano comunità e topos locali, che minano subdolamente i beni comuni come la scuola (che deve essere solamente e semplicemente pubblica). E' espressione di una cultura che, in primis, é priva della morale dell'onore e della respons-abilità e delle responsabilità  Nulla viene per caso.


(lettallassembleadeisocidicmc)

lunedì 29 luglio 2013

Pane? No solo mignon

29/07 07:59
_zzz wrote:
Nuova stazione di Bo AV. Si nota subito 1 cosa. Manco 1 e dico 1 panchina lungo i binari. Anche le attese devono essere ad alta velocita'. Tutti in piedi pronti a scattare. Ma perche dico io le cose + semplici, utili e consolidate non le sappiamo + fare?


Alcuni gasisti sabato mattina mi avevano invitato ad andare con loro ad una manifestazione della resistenza No TAV in Val di Susa. Se non avessi avuto un bel po' di cose da fare (che poi non ne ho fatte così tante causa caldo torrido) sarei andato a dare una mano.
Osservavo che i pessimi governi legaioli di Piemonte e Veneto hanno smantellato buona parte del sistema ferroviario regionale (basta vedere cosa hanno fatto del loro territorio per osservare che sono esattamente come i "teroni" che disprezzano con tutta anima & corpo). Tornando dal Trentino a Bologna, dovetti subire il fatto che da Verona a Bologna, ci sono quasi cinque ore e mezza (dalle 6:59 alle 12:26) senza un collegamento che non sia AV. Il paradosso è che a metà mattina (per chi viene dal nord, Brescia, lago di Garda, Vicenza, Rovereto, Trento, valli Trentine, Bolzano, Merano, Bressanone, Alto Adige tutto, Austria, Germania, nord Europa) c'è un solo collegamento AV via Padova (alle 9:59 che impiega quasi il doppio e costa 42€). Siamo a livello di una piccola nazione che per cinque ore e mezza non ha un treno uno e quello che ha in mezzo è una demenza che fa il giro dell'oca costandoti il 364% in più,  con tempi di percorrenza superiori del 17% e con un cambio in più rispetto al collegamento base VR - BO.
Come dimostrato il sistema TAV ha aumentato i tempi di percorrenza, aumentato il numero di cambi, comportato un aumento dei costi per tutto ciò che non sia sull'asse TO - SA. Infatti.
Il buco nei collegamenti tra Italia peninsulare e il centro del nord Italia via BO - VR è storico. Hanno sempre blaterato che era dovuto a problemi di binario unico tra VR e BO, hanno giustamente speso una paccata di miliardi di euro per raddoppiare la linea e potenziarla, ora hanno semplicemente ulteriormente tolto corse e peggiorato il servizio con dei buchi enormi.
La litania Sì Tav si manifesta anche sull'asse del Brennero, dove la ferrovia attuale è usata solo per una piccola parte della capacità potenziale. Perché in Italia è l'edilizia il fine, non un sistema industriale e ben ingegnerizzato dei trasporti centrato sul sistema ferroviario. Si fanno le linee ferroviarie a costo più alto possibile a prescindere che quelle esistenti siano già semi inutilizzate e poi le si lascia vuote comunque, avendo usato le poche risorse per l'edilizia ferroviaria sottraendole al sistema ferroviario che rimane a secco. Togli treni e corse, il traffico diminuisce (principio di evaporazione del traffico).

Per anni la coimpresa DB -  ÖBB ha dovuto subire tutte le angherie possibili da parte di Trenitalia e Regione Veneto perché ha osato voler coprire l'enorme buco nei servizi gravitanti sull'asse Verona - Brennero a costi intermedi (non sono treni regionali, ma servizi di classe Eurocity).
Insomma abbiamo un panettiere che non vuole più fare il pane e ti impone solo pizzette e mignon. Ti ha mandato e ti manda pure a fanculo quando chiedi ti produca del pane e più gliene chiedi, più ti sfancula.
Allora arriva uno che ha voglia di fare il pane, si mette lì, propone il pane e quello cerca di farlo fuori in tutti i modi possibili.

Il sistema  ferroviario ad alta velocità si sta dimostrando ancora una volta non solo uno dei più straordinari devastatori ambientali ma anche il più efficace demolitore del sistema ferroviario che muore semplicemente per mancanza di risorse, visto che il sistema AV che trasporta  tra l'8 e il 9% dei passeggeri, da molti lustri assorbe oltre l'80% degli investimenti sottrendoli al resto.

No Tav!

P.S.
Io ideologicamente viaggio su linee tradizionali ad alta e media lentezza per sostenerle e per le opportunità edonistiche che mi offrono in termini di eccellenze paesaggistiche residuali. Così viaggiai da TN a BO via linea della Valsugana / PD. A furia di tagliare treni e corse stava seccando, l'ha ripresa in mano la provincia di Trento e ora è in ottima salute. Quel TN - VE era così pieno di pendolari, turisti e ciclisti che molte persone viaggiavano in piedi (principio di induzione del traffico). Arrivai alla stesa ora , spendendo 18€ invece che 49.10€.


domenica 28 luglio 2013

Doppio effetto



Ieri sera c'è stata milonga qui, al Parco Cavaioni / Ca'Shin, uno dei posti tradizionali delle notti bolognesi. E' un posto molto bello, con un progetto interessante. E una milonga bellissima, con una pista ampia, semioscurità e le lucine sulla staccionata che la delimita,sotto le stelle ed una luna obesa, inizialmente arancione quando era sull'orizzonte. In cima ai colli, tutta la città conurbazione sotto, la brezza calda che era meravigliosa, proprio bello! La magia del danzare in natura (o anche nei centri storici) è straordinaria. Insomma, fatto tardi anche sabato notte dopo venerdì notte.

La combinazione caldo + sfasamento da tango è stata piuttosto efficace nell'azzerarmi. Doppio effetto combinato... stikatzi! Oggi mi sono sentito sono stato un'ameba. Ho cazzeggiato tutto il pomeriggio e inizio a riprendermi solo ora, ho aperto casa e ci sono certe folate di vento caldo, ho più di 28 gradi sul termometro, ma almeno è abbastanza secco. Sono anni che non ho buttato via una domenica così insulsamente. Avevo mezza voglia di fare un giro uscendo tra le 16 e le 17: aperto gli scuri e le finestre, ho controllato fuori, c'era un sole terrificante, un caldo terribile.  Sabato mattina (tornato a casa alle quattro e un quarto) ho viaggiato scoperchiato solo un foulard intorno al collo, un caldo pazzesco quando dovrebbero sentirsi quasi i brividi e pure domenica mattina.
Al termine della milonga _ria la tangheressa aveva visto che ero arrivato con l'auto più figherrima :- portami a fare un giro!
Avevo proposto prima a _zia la fiorentina poi a _ria di fare un giro., iniziando a metà pomeriggio.
_zia che mi messaggia spesso che vorebbe essere di nuovo "coccolata", non poteva, Perché non l'hai programmato prima? Perché io sono fatto così, come i colpi di questo vemto caldo, se mi va ora, altrimenti non so quando. _ria si è dispiaciuta ma aveva il babbo che non stava bene ed era impegnata con lui.
Insomma, tra le 16 e le 17 ho aperto la finestra sul forno. Ho chiuso tutto. E sono tornato a cazzeggiare, pigro e abulico come un'ameba anemica, aspettando che le roventi ore passassero.
Io odio questo merdoso, cazzoso, africano caldo di merda diocane!
Devo trasferirmi alle Svalbard d'estate. O vivere di notte, in cima ai colli, abbrcciato ad una tanghera ballando una tanda di Troilo.
L'estate ha effetti pesanti sulla psiche di molte persone. Leggo di questo dramma, il collasso, l'implosione dell'essere mendicanti così miseri fino a portare alla morte ciò da cui dipendi (lei sembra(va) proprio assai carina, in foto), il nuovo compagno, te stesso.
Un'insulsissima domenica di cazzeggio amebico casalingo diventa solo la migliore serenità oziosa e sfaccendata.

Memento mori - 2

(Memento mori)

_nni, il mio maestro di tango "dei colli" se l'è cavata per  miracolo. Dopo una settimana di lancinanti mal di testa e dopo due terapie del tutto sbagliate (sbagliata era ladiagnosi) gli trovaron due aneurismi cerebrali, ricoverato in massima urgenza, intervento salvavita.
Andai a trovarlo due settimane fa in ospedale, ieri a casa.
Povero, è assai giù. Gli ho detto che è sufficiente una banale influenza (in realtà l'influenza è una malattia tutt'altro che banale che stenca alcune migliaia di persone ogni anno, soloin Italia e che fece genocidi quando gli europei con le loro immigrazioni violente andarono a impestare altri popoli decimandoli o annientandoli) per piallarti e renderti un'ameba che ci vogliono due settimane solo per recuperare un po' figuriamoci dopo una batosta del genere che ti hanno scoperchiato e ravanato nella crapa e poi chiuso tutto.
Oltretutto nell'angiografia post-operatoria (che non fu possibile eseguire prima dell'intervento per urgenza e perché essa comporta alcuni rischi) gli han trovato altri due aneurismi e a settembre dovrà essere rioperato. Batosta dopo mazzata, dio bono. Qualche lustro fa_nni sarebbe semplicemente schiattato.
Insegnante di educazione fisica, giocatore appassionato di tennis e pallavolo, _nni era magro, in gran forma, finissima persona nello stile e nel garbo. Vederlo così mi ha fatto proprio pena anche se so che ha i mezzi e la volontà per recuperare bene.
La vita e' molto piu' aleatoria. Da un giorno all'alto da signore a catorcio. E poi per noi maschi la prestanza fisica è benessere e gioia di vita, un po' come la bellezza o la gradevolezza per le femmine, in un certo senso.
Spero di poter tornare presto ad uscire con lui, per i monti o in milonga. C'era una bellissima complicità maschile tra noi, era fine e capace anche di essere goliardico o maschile quando conversavamo nei tragitti verso la milonga. Mi manca un bel po'. In milonga è bello andarci con altri uomini, specie se come lui, molto più che con le tangheresse. Con loro poi c'è tutto il mondo, abbracciati per sequenze di tre minuti di amore. Prima e dopo la separatezza ha un senso speciale.

sabato 27 luglio 2013

Tributo a piedi nudi

Erano le tre e un quarto, mercoledì mattina quando, dopo quasi una mezzora di congetture e messaggi e verifiche del tutto inutili, data l'evidenza, mi ero deciso. Ho suonato la terza volta, ho sentito dei rumori, _bio ha aperto la porta mezzo rinco dal sonno, ha ascoltato, ha ravanato un po' in casa e mi ha consegnato il mazzo di chiavi d'emergenza, quello "quotidiano" lo avevo lasciato in auto, dopo aver chiuso la basculante.
Io odio, io odio stramaledettamente e dover chiedere e dover dipendere da altri.
Penso che sia un certo limite dovuto ad un cattivo approccio mentale. A volte le persone sono molto felici e si rallegrano se possono darti una mano, come lo furono _bio e _aria anche il giorno dopo quando ho consegnato loro il mazzo di chiavi affinché me lo custodiscano ancora. E' meglio che lo scriva anche qui per ripetermelo.

Martedì è stata una serata così, a metà: è un periodo che ballo poco e la ruggine arriva in fretta. Ogni sera di tango dipende da molte cose, da come stai tu, da come stanno loro, dalle combinazioni tue e loro, dalla musica, dalla vibra della serata. Alti e bassi nella stessa serata. In quella milonga all'aperto del martedì la pista è liscia, scivolosa e, dopo tentativi vari, ero tornato a voler riprovare le scarpe da tango. Risultato: due ore di pattinaggio su ghiaccio. Così mi son rotto e ho deciso che ero io, erano le tanghere, era il tango al centro del mondo, non l'etichetta che li dovrebbe coronare. Fanculo le scarpe da tango con la suola in bufalino. Ho calzato di nuovo i sandali di Hugo Boss - questo contrasto tra apparente semplicità e il costo di quel regalo che mi fu fatto - molto gradevole con 'sto caldo e via. I piedi nudi sull'uomo penso che sia quasi una sorta di bestemmia nel mondo milonghero. Ero tornato a ballare, non a dimenarmi in equlibri precari,  non a tentare di stare in piedi, di non crollare addosso alle mie compagne di tanda. Poi un gancho - zacchete! - punito subito, il tacco dieci a stiletto della mia ballerina mi ha asportato un pezzo di pelle sull'alluce destro. Sudori freddi e un male cane, bestemmie mongole in silenzio, ma ho finito la tanda, poi è  passato piano e tutto. Quasi che T abbia voluto restituirmi lo sgarbo fattogli. Vi adoro quando siete sui tacchi, dieci bene, undici è perfezione,dodici eccesso..Pago, come voi, volentieri il mio tributo a piedi nudi.

giovedì 25 luglio 2013

Betulle - 4

(Betulle - 3)

Ci guardava, mentre arrivavamo stanchi dopo ottooreemezzodicammino al bivacco. Avevamo visto il filo di fumo dal comignolo e poi altri due alpinisti fuori e poi è arrivato lì alla pietra piatta con il fuoco sotto e le trote sopra. Ci scrutò un attimo, abbronzato. Poi ci invito a prendere posto. Con un sorriso, silenzioso, deciso e garbato.
E poi catturò ipnoticamente l'attenzione di piccoli e adulti. Con umiltà ci catturò. Come se avessimo incontrato Francesco, non ad Assisi o a Gubbio, ma nel cuore delle Val Grande. Con i piedi nudi per terra, per non calpestare la Madre Terra. Ed erano parole sagge di cuore, di piedi, di anima, non di cattedra o di teorie, c'era il bello, come il verde chiaro smeraldino delle foglie delle betulle a muoversi nella brezza, in quella armonia integra.

Penso che molti di noi siamo rimasti un po' sottosopra non solo per la stanchezza, ma anche per le parole di una serenità così ecologica, così umana, così profondamente arcaica, raccoglitrice delle sorti dell'umanità che noi, molti di noi, sono stati prima disarmati e poi un po' sovvertiti e sono tornati a casa con domande pesanti senza risposte sul senso della vita sua e della vita nostra.
Grazie Gianfranco che uso il nome tuo intero, perché non mi piace Gianfri o Gianfry. Il nome tuo intero come l'importanza di te, del tuo vivere, luminoso in spirito e occhi.






mercoledì 24 luglio 2013

Betulle - 3

(Betulla - 2)
  • Una cosa che mi manca di quando facevo la boscaiola, era camminare da sola nel bosco, mi sentivo primitiva e forte.
    Sara, commento.

Ecco, una dei regali della Val Grande è stato questo commento e l'emozione evocatami da Sara e il verbo, il modo proprio per evocarla ed esprimerla.
Sentirsi primitivi e forti, selvatici.
Madre, in grembo tuo risiede la sapienza e la forza del Padre.



(fotodi_gdainvalgrande)

Crisi

L'avevo inizialmente scritto a mo' di commento rispetto ad un pensiero di Francesco, il secondo punto in cinque/121.

Io sono molto contento di questa crisi. Solo le crisi e le difficoltà sono gli ambienti in cui è possibile un'evoluzione, questo è noto in psicologia evolutiva. Io detestavo e detesto i segni di regressione culturale, dei saperi, delle abilità, del corpo, consumistiche, volgari, pacchiane del consumismo più becero e liquido a cui si era arrivati al massimo nel 2009 e la relativa, irrecuperabile, devastante distruzione biotica, ambientale ed ecologica (in senso lato).

Il problema grave è che le masse e la stupida classe dirigente (che non dirige un cazzo, sono zeloti che predicano ammassi di antipolitiche che ci hanno proprio portato a questa situazione di pre-collasso) che esse hanno espresso ed esprimono (la democrazia demagogica dei sistemi 5) crede ancora che sia una crisi congiunturale invece che di modello. Non ha minima percezione della scenescenza del sistema, del fatto che i limiti della sostenibilità siano stati già superati dalla seconda metà degli anni Settanta e del fatto che ciò sia foriero delle peggiori conseguenze.
Il_bobbolo programmato da decenni di teleciarpame pubblicitario consumistico così continua a dissanguarsi in cazzate (il paese intero importando beni e servizi dall'estero) bimbi o adulti non cambia in quanto sono i secondi i dirigenti "in piccolo", a loro volta scadenti, dei loro sottoposti che allevano una generazione di bamboccioni sotto campana di vetro sradicati dalla lex dura lex della vita, passano i lustri e Sparta è sempre più lontana. I no che aiutano a crescere sono eccezioni da molto tempo.

Dal punto di vista sociologico e umano è molto difficile tornare al sacri-ficio (fare sacro) specie quando si è stati rimbambiti e rammolliti da lustri di agio. Noi italiani eravamo abituati bene a risollevarci dalle disgrazie, avevamo un buon sistema reattivo, una culturale "emergenziale" si dice.
Ma ora il sistema è degradato in molte parti in modo irrecuperabile (ad esempio i 3.5 milioni di ettari di superficie agraria utile (non "utilizzata", attenzione!) distrutti per sempre, la distruzione del paesaggio e del sistema estetico per cui l'Italia è nota in tutto il pianeta, la perdita delle cultura e dei saperi contadini, artigiani e industriali, etc. in questo orrendo mescolone globalista, consumista, tecnoteista.
La nostra vecchiaia sarà pessima e i nostri figli incapaci pure di stare in una casa con 10° e un solo luogo riscaldato, non sanno camminare per due chilometri' o prendere una bici d'inverno proprio quando non ne hanno affatto voglia, staranno lì a sognare quando prendevano l'aereo per andare a Londra per il uichen e facevano le code per la versione 5.1.2 dell'iPhone assolutamente indispensabile rispetto alla versione 5.0.3 e cazzate simili. Ascoltare la vita semplicemente dei vostri genitori, dei vostri nonni o bisnonni e capite di quale tempra erano. Alcuni si desteranno dal torpore ma c'è il rischio che sarà troppo tardi.

Crisi? Il rischio è proprio che sia giunta troppo tardi.


(maestranzetessiliapratoafineottocento, via ggiprato.it)

martedì 23 luglio 2013

Betulle - 2

(Betulle - 1)

La Val Grande che abbiamo visitato, dal punto di vista naturalistico, è stata stupefacente per la presenza di boschi a tratti ancora parzialmente giovani e di una eccellente qualità e diversità. Una straordinaria varietà di essenza (frassino, acero, carpino, betulla, ontano, quercia, faggio, pino silvestre, abete bianco, abete rosso, larice, sorbo degli uccellatori, ontano nero, vari per quota ed esposizione). Cosa puoi dire della vita al cospetto di esemplari di faggio, larice e abete bianco forse anche millenari!?

Io vorrei diventare una betulla quando sarò morto e mi piacerebbe tanto che una betulla venisse piantata sulla mia tomba nella terra. E abbiamo attraversato a tratti, nel percorso incompiuto, veri e propri splendidi boschi di betulla. E' la prima volta nella mia vita e non c'è altro posto nelle Alpi dove abbia potuto gioire di una cosa simile - spesso nei boschi nelle Alpi  predominano un paio di tipi di conifere e il faggio regna quasi incontrastato in gran parte dell'Appennino.

E' stato un preludio. Forse siamo partiti arroganti, avremmo voluto conquistarla. In realtà gli zaini pesanti, le quattro ore di cammino in più nel partire a piedi in fondovalle, le temperature,  i carichi, il male a ginocchia e piedi di un paio di camminatori, le altimetrie e i tempi stretti ci hanno obbligato a regredire. Abbiamo assaggiato l'asprezza di questi luoghi. Una lezione di umiltà.
Ci torneremo in Val Grande, con tempi più ampi per poterla camminare bene, anche in silenzio, per poterla contemplare (eravamo in otto e la dimensione del gruppo piacevole per la comunanza e il godere e gioire insieme però non ha concesso nulla alla solitudine che mi è mancata).
Tempi stretti e fretta sono in contraddizione con essa. Il tempo serve anche "per entrare" e "per uscire" dalla Valle grande, come dicono i locali e non parlo affatto solo di entrare ed uscire fisico, topologico, ma piuttosto metaforico.

Sedurla, avvicinarsi a lei con umiltà, amandola lentamente.
Esiste un'ecologia dei tempo, nel visitare, nel conoscere, nell'amare.


(giancarlomartini)

Mor

Dunque ho lavorato due giorni pieni facendo il manuale per Mor, bravo artigiano muratore, senegalese, islamico osservante; l'avevo capito subito: mia madre gli aveva offerto un caffè che aveva gentilmente rifiutato, affermando che era in digiuno. Lavorare insieme, fisicamente e duramente, sviluppa una buona comunanza ed è stato così anche per noi. Durante le pause e a fine lavoro  abbiamo conversato. Mor è una persona sveglia, un bravo artigiano che ha lavorato anche in Libia e in Francia, poliglotta, parla alcune lingue africane compresa la wolof, la propria linguamadre, il francese, l'arabo, un po' di inglese, ora un po' di ... bergamasco (ha lavorato alcuni anni a Bergamo e dintorni prima di trasferirsi in Trentino) e ora parlicchia il dialetto di quella valle trentina.
Ha sgobbato duramente... come un negro. E io con lui, cercando di dare una mano (non sono un muratore, nella vita). Io non sono assolutamente (anti)razzista e il mio differenzialismo culturale (se così si può etichettare, mi fregio di neorazzista sovvertendo il tentativo di condanna ideologica del pensiero di David Del Pistoia) da sempre mi rende curioso per le altre realtà identitarie e mi piaceva quella situazione egalitaria in cui io ero lì a dargli una mano, senza barriere o gerarchia alcuna. Come maschi, uomini avevamo uno scopo, fare e finire bene il lavoro. Anche questo lega molto. Nelle conversazioni ho percepito cordialità, in parte apertura, la schietta intelligenza vivace dell'aver superato molte difficoltà. Però tutto questo smussato e reso opaco da una mentalità profondamente religiosa. Mor affermava che il Senegal è islamico da sempre (!?)) negando le radici animiste dell'Africa.Si è messo a sorridere quando gli ho raccontato di Yamaye, di Changò, di Ogun e degli dei Yoruba. Ah, quella è roba da scrittori, mi ha risposto.
Abbiamo parlato anche del ramadan (a mia madre giravano un po' le ovaie, "che io lo pago questo e non beve un goccio d'acqua da mattina a sera, poi rende poco", ma non si può dire nulla su questo, perché Mor ha lavorato veramente duramente). Io conosco le proprietà del digiuno, sia salutistiche che per la volontà e lo spirito e abbiamo concordato su questo. Ecco, trovo assurdo che poi a sera si possa mangiare e sbaffare e gli  ho detto pure questo. Ma, sai, anche il vostro Gesù faceva questo digiuno poi avete lisciato e reso tutto facile, avete rimosso tutto. Mor ha detto che l'islam in Senegal è assai tollerante e lascia liberi i fratelli cristiani: sui massacri dei cristiani in Nigeria invece egli sostiene che è colpa del petrolio e dei denaro del petrolio, come realmente è. Quando parlava dell'islam sorrideva e si illuminava. Gli ho detto che islam e cristianesimo sono state la rovina dell'Africa. la grande catastrofe. Macché! Mi ha sorriso rispondendomi "l'islam vincerà e conquisterà tutto" (parole testuali).

Non ho proseguito la discussione, non volevo rovinare per questioni ideologiche il rapporto che si era creato. Non è gradevole avere un amico in casa che ti dice che la sua squadra, il suo battaglione vincerà e conquisterà tutto. Anche se lo dice con il sorriso.
Non posso notare che la genuinamente ecologica personalità viene però fagocitata dal ruolo sociale e politico, di potere della religione, in questo caso l'islam.
Non deve assolutamente avvenire che l'Italia si islamizzi e, in genere, che torni una società religiosa, di qualsiasi religione si parli. L'islam ha una prospettiva ideologica di eliminazione di tutto quanto non sia islamico e questo ricorsivamente, a partire  dal diritto di famiglia (figli devono essere islamici e il coniuge si deve convertire), la deislamizzazione (apostasia) è punita con la morte.
Anche per questo è necessario in primis contrastare con ogni mezzo la dimensione politica e sociale dell'islam. No moschee, non burqa, no conversioni forzate, no a qualsiasi simbolo e istituzione che ne rappresenti la dimensione collettiva.
In Francia che hanno qualche base ideologica più forte e intelligente sullo stato laico, una ottima legge del 2011 ha vietato il burqa. Ma là l'applicazione sta incontrando (anche in questi giorni) dei principi di violenta resistenza. E' il tumore islamico che sta iniziano a "tastare e testare" le resistenze dell'ospite.

Indispensabile una politica per la decrescita demografica con il limite coercitivo di un figlio massimo per donna (uguale per tutte, donne italiane e straniere) taglierebbe l'attuale prospettiva di islamizzazione demografica in corso.  Controlli e rimpatri forzosi sistematici e veloci  di tutti gli immigrati clandestini con possibilità di ricorso solo dai luoghi nativi. Anche la ministra Kienge dovrebbe essere rimpatriata visto che è (fu) immigrata clandestina.

Ancora una volta la religione inquina le menti, le inquina con conoscenze a metà (l'ignoranza è molto meglio di credenze e di false conoscenze) ed è un potente meccanismo di controllo sociale e di divisione. No grazie.


lunedì 22 luglio 2013

Betulle - 1


  • Tu non sai : ci sono betulle che di notte levano le loro radici,
    e tu non crederesti mai che di notte gli alberi camminano
    o diventano sogni.
    Pensa che in un albero c'è un violino d'amore.
    Pensa che un albero canta e ride.
    Pensa che un albero sta in un crepaccio
    e poi diventa vita.

    Alda Merini


Diciassette ore di trekking con zaino pesante, a tratti con temperatura e sole che - specie ieri - mi hanno cotto.Forse meglio che aspetti un po' a scrivere qualcosa un po' più di questo primo incontro con la Val Grande. La fatica che porto nelle spalle e il caldo pesante nelle ossa è solo una briciola del pane amaro della vita aspra che hanno reso quel luogo un paradiso della Natura restaurato in terra.
Rimango in contemplazione ancora qualche ora perché eravamo in otto e forse non c'è stato tempo per la solitudine in questi due giorni. Che lassù, in questi posti, i riferimenti della vita e dello spirito spesso ne escono turbati e la bellezza e la fatica ti cambiano.

venerdì 19 luglio 2013

Osservando viaggiando

Ho lavorato duro con Mor, senegalese e islamico osservante. Racconterò.

Non voglio tornare con A-Woman per evitare le dinamiche che osservo tra i miei. Una sorta di amore-odio spesso litigioso tra una parte intellettua(oid)e e una parte pragmatica. Manca proprio affetto, tenerezza, stima reciproca, attenzioni. No no.

La provincia di Trento mi sembra proprio un cantone elvetico o un Land austriaco venendo dal paese pizza mandolini bunga bunga e O sole mio.

Il Veneto ha una politica dei trasporti pubblici pessima. Gli ex serenissimi che così ferocemente vorrebbero distinguersi dai "teroni" hanno smantellato il trasporto ferroviario non-elitario (leggi non TAV). Il malgoverno legaiolo, come in Piemonte, ha esibito il peggio italiota.

Di ritorno dalle alpi retiche, oggi partiremo verso il parco nazionale della Val Grande, una delle aree di selvaticità più grandi e integre d'Italia. La Natura che esiste a prescindere di homo. Sentito mio zio vecchio stampo e destroide che delirava contro gli orsi in Trentino, auspicando stricnina e bracconieri. Gran parte degli hono non ha alcun concetto né della sacralità in sé della Natura né del fatto che essa sia indispensabile nonché redditizia. È quella parte di homo per cui un bosco è un insieme di centinaia di tonnellate di biomassa e un prato un luogo comodo per uno svincolo, una lottizzazione o un centro commerciale. Se fosse possibile per me li farei sparire con uno schiocco di dita dando pure una mano al problema demografico.

Sto arrivando a Bilogna Centrale. Baci abbracci e un mazzolin di fiori.

mercoledì 17 luglio 2013

Cul* tridentin*

Ci sono i rintocchi dell'ave maria delle sei del piccolo campanile qui a pochi metri, in questo buco di culo del mondo trentino. Sempre adorato le cule, quei mandolini centro del mondo e il loro centro. Anche se qui le rotondità sono di boschi di chilometri e profumo di prati di fieno di luglio.
Un paio di giorni qui a lavorare come manovale per opere murarie alle canne fumarie nella casa di mia madre. Dopo il boscaiolo il manovale, il magüt come si diceva in Lombardia.
Qui è quasi svizzera è quasi austria e io mi chiedo come in questa Italia ci possa essere l'inferno casertan-partenopeo, la distruzione milanese, le donne calabresi suicidate dagli uomini d'onore dell 'ndrine con l'acido a causa del loro anelito di giustizia,  e questo cantone elvetico tridentino.
Questo è un buco di cula, salvatosi dal turismo quasi di massa del resto del Trentino. Un po' di gatti arriveranno solo per parte di agosto.
Così ieri sera lungo la stradina d'erba dei prati "de fora" tarassaco e comino alpino spontaneo a mazzetto in mano da unire all'insalata dell'orto di Maria Teresa (hanno memoria i nomi qui e portano non di rado sospetto di spirito anti irridentistico), vedevo il viso pallido e smunto e sofferent di mia madre invecchiata e mi coprivo per l'aria fredda che precipitava da pecci e larici su erti per il Monte Alto, in questo silenzio magico che senti il torrente lontano portar giù la cristallina dalla valle e ti chiedi il senso di questa felicita di questo paradiso di culo del mondo.

Mi vida - 2

(Mi vida)

Domenica è stato tempo di eccessi opposti. Prima nel bosco a far legna, poi dopo il riposo, al Bellaria a trovare _nni il mio maestro di tango dei colli reduce da TAC e intervento d'urgenza salvavita per una coppia di aneurismi cerebrali. Sentire tutta quella antologia di sangue, chirurgie, aperture di cranio e meccanica sanguigna mi girava la testa. Poi dall'ospedale direttamente in milonga con _ren la basca mia compagna di studio con lui. Che ad un certo punto ho detto :- Andiamo! per evitare un collasso.
Sotto le stelle - che divin goduria, finalmente aria aperta e sana!  - con _ves siamo passati da una cortina di salsa cubana molto afro ad una tanda di tango di Pugliese drammatico; una doccia scozzese, dal massaggio con granita di ghiaccio alla sauna finlandese a manetta.
Dopo l'africanitudine fisica e adrenalinica  Los Van Van passare all'abbraccio col batticuore impazzito mio e di lei, il respiro ancora veloce e le gambe che tremavano mollaccione, gocce di sudore freddo e rovente.
Sangre y muerte y vida (niente mierda questa volta). Dolcevita e duravita di_ren che sul ritorno mi parla di un padre mai visto fuggito dopo aver messo incinta la madre vedova, povera, con due figli, poi recuperato e dopo trentacinque anni al telefono affabile e brillante e affettuoso  e ci vediamo_qui e ci vediamo_là sicurin sicuro poi risparito nel nulla.
Domenica, divina e infernale, buio pesto e sole di luglio, batticuore petto a petto sulla gondola di teneri vals rotondi, e bestemmie boscaiole.

domenica 14 luglio 2013

Mi vida

Stamane ho fatto il boscaiolo e poi il taglialegna. Lavorato sodo quattro ore buone tra casa e il bosco dietro casa; sento i muscoli, ho un'ecchimosi sotto l'unghia dell pollice sinistro e il braccio destro un po' scorticato. Non è un lavoro per signorine, no. Il lavoro fisico e la fatica - per me saltuari - mi danno gioia, soddisfazione e benessere. Anche il contrasto tra l'ambiente fine ed intellettuale del tango e quello silvestre e rude del far legna è delizioso.
Il bosco va bene quest'anno. Grazie a dio siamo lontanissimi dalle merdose e odiose siccità terribili delle estati "africane" degli anni passati; il bosco è florido e rigoglioso, fresco e con profumo di more e funghi. Bello starci dentro a lavorare! Nel silenzio fai una pausa, senti il batticuore e i muscoli che pulsano, caldi per il lavoro e irrorati di sangue. Ti lasci andare e sogni che potrebbe essere la mia vita questa. A-Woman ci veniva qui a lavorare con me. L'ho vista per una mezzora, mercoledì. Era bellissima, scura, abbronzata e sempre con un fisico della madonna. Dovrei andare lì e riprendermela. Ma non è così, è un'illusione anche quella.

Ho chiamato _zia la fiorentina dopo la penninca, prima delle diciassette. Mi aveva mandato un "Buongiorno UUiC!" mentre trasportavo e tagliavo legna, intorno a mezzogiorno. Ho deciso che non mi metto su alcun piano "tutte quelle cose che vorremmo dirci e pensiamo ma non so se ce le diciamo che io attendo un tuo segno e tu non chiami e che c'è qualcosa e che non c'è qualcosa e ma non dobbiamo mica chiarirci ma però vorrei che ne parlassimo ..." e risonanze autogenerantisi del genere. Poiché non è successo niente ed è successo anche troppo, io continuo sulla mia linea di disimpegno e rapporti leggeri, amicali e improntati sul qui_e_ora, se capiterà qualcosa ('na trombata) capiterà, altrimenti amici come prima, pazienza. Che cosa le dovrei dire? Fare un'analisi del rapporto ancor prima che ci sia un qualcosa di rapporto-relazione? Uhssignur. Ma anche no.
Manu Chao rimane tra i miei preferiti.


Tangatio Interruptus

Ieri sera festicciuola di compleanno, il trentottesimo di _lia, una (bella e mora) tanghera della cricca (uno di quei casi di donne arrapao molto desiderabili che ... e' da tanto tempo che non...). Posto bellissimo, Ca' Shin, in cima ai colli sopra la citta'. Qualche tresca nata li' al tavolo tra due convenuti (dovrei scrivere alcune osservazioni sulla seduzione).Poi tango, appena due tanda interrotte dall'arrivo di un temporale.
Ahahah, una settantina di smarriti, rattristati dal tangatio interruptus.
Insomma, vista la sofferenza generale, hanno organizzato al volo una piccola milonghetta sotto una veranda. Questo scompaginamento, l'interruzione indesiderata, l'attesa, poi la sorpresa, il ritrovarsi complici a ballare fitti fitti milonguero coloro che non erano andati via, i forti scrosci e perfino un tuono fortissimo dovuto ad una saetta caduta vicino ha reso l'atmosfera sorprendentemente affascinante, magica, complice. Che meraviglia, anche se abbiamo ballato poco che all'una e qualcosa tutto e'stato spento. Il tango e'capace di queste soprese incredibili. Ed e' proprio l'atmosfera raccolta che ne e' prerequisito. E' la seconda volta, passati quasi due anni..
Tangatio interruptus? Ma anche sì.




sabato 13 luglio 2013

¡Mucho gusto!

Ieri pomeriggio nel caldafoso tutto sommato accettabile di questa meravigliosa estate "old style" (atlantica e non africana) ho dormicchiato quasi tre ore. Che goduria! La sera mi aspettava una nuova milonga, una vecchia cascina ristutturata ai margini della citta', con una pista in legno all'aperto tra pioppi e platani. L'ambiente milonghero in estate e' molto piu' piacevole e sano che in non-estate dove si passano un sacco di ore in ambienti piccoli, affollati e con un'aria marcia viziata viral-microbiotica che non sia mai che si faccia entrare un po' di aria fresca che e' freddo.
Ero arrivato lì da solo (un amico mi avrebbe raggiunto poi): questa dimensione e' molto piacevole per due ragioni: una che in milonga io vado per ballare e non per parlare o fare socialita', due che sono diventato un po' meno principiante e un po' piu' bravino che posso ora invitare/mirare molte tangheresse senza timore di due di picche e il tempo passato seduto ormai e' funzonale solo alle.. asciugature!:). Anche essere da solo in un luogo pubblico e di relazioni ha un suo fascino quasi... avventuroso. Alla fine socializzi molto di piu' che ad uscire con la cricca.
E così e' successo anche ieri. Ho acchiappato ad un certo punto _ara, una tipa che mi sconfinferava (se non avesse due brufoli come tette - un po' come Sabrina Dacos - sarebbe una grandissima fica) da un po' e che non avevo mai invitato per evidente sua superiorita'. Ieri invece abbiamo ballato un paio di tanda. E pure bene. Si e'divertita e io ho pure scherzato e l'ho presa in giro che rideva. 'nzomma, mi sono preso la mia soddisfacente rivincita. Mi ricordo che mi dette forse anche un duone di picche una volta alla Milonga Sì di Flora quando era in via San Vitale. E ora... mi ha chiesto lei di continuare con una tanda, dopo la prima. Pensare che a Livorno avevo ballato poco e con un paio dii tanghere anche malino. Ci sono mille fattori che ti condizionano: tu, come stati, se sei fresco, se sei piallato dalla stanchezza, come sei arrivato alla serata, la "vibra" della serata, lei, come sta, se e' fresca o se e' piallata dalla stnchezza, la musica, come e'arrivata alla serata, le altre coppie... La metafora delle milonga come montagne russe e' sempre assai efficace. Anche se sono passati venticinque mesi.
Ho quindi ballato con altre, fino a _ola, qui a Bologna da qualche mese e che ritornera' a Madrid tra qualche giorno. Abbiamo fatto sfracelli, improvvisato, anche ballato milonga sul brano finale,un jazz charlestone, da soli nella pista deserta, divertendoci e scherzando molto. Ritrovare il gusto. ¡Mucho gusto!
Brillante, giovane, brava, arguta, carina. L'ho accompagnata a casa, ho numero e recapiti. Ma mi attizza meno di zero. Perche' ho il numero di _ola e non quello di _ara??


("poon'tan'", sabrinadacos)

giovedì 11 luglio 2013

S'ciac... ahhhh



Ero venuto a sapere che la riunione del gas di stasera sarebbe saltata. Mangiato un boccone con _rio, il tesoriere, ci raccontiamo un po'. Anarcomunista, libero pensatore, grande sensibilità, siamo così diversi come origini e formazione eppure con lui mi capisco e mi intendo straordinaraimente bene. Così spirituale e antireligioso, eccellentemente razionale e così comprensivo e attento agli aspetti fini,olistici, immaterali della vita e del vivere. Ci siamo punzecchiati benbenino anche questa volta. Fatto una battutaccia sui razzisti e gli ho risposto, in tutta franchezza, che come misantropo non posso che essere anche razzista (non lo sono affatto, sono un culturalista per la precisione, le pseudo teorie sulle razze sono anche scientificamente una cagata pazzesca, le culture invece sì che esistono con tutti i loro danni e ignonimie) e xenofobo: non capisco perché dotrei apprezzare le masse  umane solo perché alloctone. Mi ha guardato per qualche istante e poi ha sorriso bofonchiando qualcosa come "difficile darti torto".

Avevo voglia di tango ma in città c'è ben poco in questo periodo. Ricontattato _ese la polacca che avevo duepiccato su un invito ad andare a Modena proprio per il gas, ci diamo un appuntamento telefonico. Alle 20:30 mi informa che la milonga a Modena al parcodella Repubblica è saltata per furto dell'impianto audio. Segno dei tempi che arrivano, sottolineerebbe medo di petrolitico.
Stasera cazzeggio a casa e me ne vado a dormire prima. Il vuoto ha un senso e questo riguarda anche le sere. Qui è umido perché è arrivato un breve temporale con qualche accumulo significativo. Adoro il profumo della terra, dei prati, del bosco umidi.. Ci sono anche un sacco di zanzare. Ne ho già accoppate tre. Mi da sempre una grande soddifazione farle fuori.
S'ciac... ahhhh!

B generation



Molte persone ritengono Cruciani e La Zanzara di destra. In realtà non si tratta del nazionaldemagogico italico della pseudo destra italiota ma di un programma liberal-democratico con qualche accenno di politicamente scorretto. Solo un'osservazione superficiale, non arguta può ritenere che il focus che Cruciani pone sulle merde impresentabili (qui parafraso i cessi inchiavabili di Francesco) del potere italico possa essere propaganda o vetrina per essi.
In realtà lo è una vetrina.
Se poi tu ti innamori del mostro esposto, della scatologia esibita oppure gridi a vetrina ed orrida esposizione questo è un tuo problema.
Le litanie della trasmissione di ieri, martedì 10 luglio, tra l'osannante, il semibrillante patinato, l'adorante della Biancofore a sostegno di B., capo del Popolo Dei Ladri solo una voce del coro di questa orribile, impresentabile, caciarona, pressapochistica e cialtronesca pseudo destra italiota mi hanno fatto compatire questa donna. Pareva, in molti tratti, una di quelle invasate di Maria o di padre pio che ogni tanto telefonano a Radio Evangelo o quelle robe lì.
E' solo una tessera di un paese in cui il capobanda ineleggibile è stato eletto, ha distrutto la nazione e ora strepita contro i tempi della giustizia che forse per una volta non riuscirà a mandarne in prescrizione i chiarissimi e inequivocabili crimini e il terrificante peggiorpessimo esempio (già ora si chiamano lezioni di vita) che esibisce da lustri.

La B. generescion.
Già. Stiamo freschi.

Solo ciò che ci piace

Martedì sono tornato a tuffarmi nella dolce vita. In quella piccola milonga all'aperto. Quella che detestavo, che non mi piaceva l'anno scorso, così stipata e piccola con il tango milonguero abbraccio stretto e cortado, di piccoli passi. Ora ci ballo, non posso certo dire grandiosamente o bene - ci vogliono anni ed assiduità per arrivare a quello - ma decentemente. I progressi tendono a scomparite nella loro continuità d infinitesimi miglioramenti. Ma di anno in anno si notano. Eccome!
Sono tornato a casa felice, nella notte tiepida, felice di averti ritrovato, amore mio. Che sto ballando poco, nessuna lezione, come se volessi distaccarmi da te per alimentare voglia di te fino alla bramosia.

A metà serata il TJ ha presentato una coppia di due cantanti argentine finto bionde (e già qui partiamo col piede sbagliato) che hanno cantato tango su piano per circa una mezzora. Ed è emersa la nota popolare e popolana dell'anima originale del tango. Osservavo alcune battute piuttosto triviali, alcuni modi di fare che per alcuni momenti mi hanno fatto chiedere se queste non fossero due ragazze moldave ad integrare il lavoro in un locale notturno con quello del cantare; direi proprio quasi un ritorno alle origini postribolari. Anche la mia compagna di studi cittadini, _ara, quella dal nobile e regale portamento, era alquanto perplessa.
Non riesco a riportare le battute in castiglian-argentin-italico letteralmente. Ad esempio: Dai el bacito alle belle mujeres o cose del genere, ripetute spesso più volte con fare ridanciano.
Una delle differenze più evidenti tra il tango in Europa e quello in Uruguay e Argentina è proprio il registro: qui è diventato una danza colta, intellettuale a volte con velleità elitarie, là rimane profondamente popolare, genuinamente popolare da sconfinare, nel popolanesco e, non di rado come osservavo disturbato, nel triviale.
Per alcuni momenti sono tornato all'atmosfera di un paio di uscite in balere del liscio in Lombardia, quando eravamo ancora là, la madre di mio figlio ed io che troncò brutalmente la nostra promettente carriera di ballerini "standard". A scuola ballavamo i pezzi classici e poi lì... Trovai così volgari, grossolani, e sgradevoli testi (a volte di una rozzezza sorprendente), musiche, ambiente, stile, vestiario e atteggiamenti che finii e quindi finimmo di frequentare pure i corsi a scuola che se poi non balli non ha senso. Era un po' lo stesso motivo per cui i locali latini (qui  descritti in maniera dissacrante) dove si balla salsa, rumba e bachata (e raramente, purtroppo, rueda de casino) mi lasciavano spesso insoddisfatto.
Nel video riportato qui sotto una raccolta di baggianate, luoghi comuni, pacchianerie, cose orribili e volgarità ricoperte da una glassa patinante che vengono a torto o a ragione associate al tango.

A volte penso che è come l'amore, vorremmo solo ciò che ci piace dell'amata.

mercoledì 10 luglio 2013

Bipedi in vacanza - 4

(Bipedi in vacanza - 3)

Come dicevo poca gente vista in giro. Non ho dati se non il fatto che siamo capitati alcune volte in posti tanto splendidi quanto assolutamente deserti e che non abbiamo fatto code. Il traffico sensibilmente diminuito e scorrevole (a parte la FI-PI-LI dove la follia italica dell'aver distrutto il sistema di trasporto industriale merci per eccellenza, quello ferroviario, mostra con tutta la sua tronfia orgoglionaggine i risultati).
Zone di pregio come il sistema Argentario - Uccellina - Maremma dell'Albegna sono prive di una rete continua di piste ciclabili che costerebbe briciole. Ci sono spazi, c'è un turismo di livello medio - alto (qui alcune immagini di come si può fare turismo di qualità e tutto sommato sostenibile, il paesaggio e il gusto i ciaini non ce li potranno mai copiare, non si possono delocalizzare, se li vogliono devono venire qui!).che le richiede, ci sono condizioni climatiche, paesaggistiche ed orografiche ideali. Nulla. Solo tratti qui e là senza continuità. Intanto si spendono paccate di decine di milionate di euri per la "circonvallazione" di Albinia, ad esempio che sarà pronta quando il traffico sarà così esiguo da lasciarle come cattedrali del deserto.  Io ritengo che questa crisi ce la siamo proprio cercata e costruita noi italici con lustri e lustri delle peggiori antipolitiche. E siamo in una regione come la Toscana che ancora qualche segno di buon governo ce l'ha. Io spero che questa crisi continui e diventi più intensa: la necessità è l'unica via per risvegliare ingegno ed intelligenza, supposto che esistano ancora. Noi italiani siamo bravi proprio nelle situazioni di crisi.

Tutto, dico tutto compreso (dal GPL ai gelati, dai quotidiani a frutta e verdura, dal pescato ai biglietti della navetta per l'Uccellina, dai corsi di balli popolari all'appartamento) abbiamo speso 30.77€ a testa al dì. Siamo stati e parsimoniosi ed estremamente gaudenti, edonisti, esteti. Certo, siamo stati artefici di questo approccio parsimonioso
Ancora una volta riesco a dimostrare il mio teorema sulla decrescita serena ed edonistica.
Molte le strategie: le calette e le spiagge dai mille mila toni di turchese, blu, acquamarina e azzurro senza bar hanno fatto sì che i due bipedi non fossero indotti in tentazione di robba inutile se non dannosa (fanta, e cicche e gelato e questo_e_quello). Abbiamo fatto il calcolo che una delle sere in cui ho preparato una cena di mare completa ce la siamo cavata con ca. un quinto del costo del ristorante, stimato in via del tutto prudenziale (ad esempio calcolando la frittura di paranza a 12€ a porzione che in quella zona ce ne vogliono almeno 15-20€, io l'ho fatta con olio xv di oliva e di arachidi, fresco, nel modo migliore possibile, uscita leggerissima, con meta di pesce azzurro - alici e sarde - che la rendono sanissima oltre che goduriosissima, non abbiamo contato l'amaro finale etc. etc.).
Certo, quest'anno non abbiamo noleggiato gommone e nessun giro in barca per i fattacci nostri. Ma anche lì i prezzi sono fuori mercato. Osteggiare e affamare l'economia da rapina è un dovere civico.
Il nostro reddito è andato in buona parte a sostenere gli artisti delle danze popolari e una piccola azienda agricola ortofrutticola di eccellenza. Mi piace!

I bipedi sono stati in gamba: UnBambino forse un po' più in avanti nella fase nécarnenépesce dell'adolescenza rispetto a _zzzino. Ma sono stati collaborativi, non hanno minimamente rotto il cazzo con richieste assurde tipiche di molti loro coetanei bamboccioni smidollati e viziati da genitori nefasti che sono la rovina del paese, sono stati aperti rispetto a molte proposte. Qualche mugugno per la camminata di ca. un'ora sulla spiaggia nel parco dell'Uccellina (hanno una fatica mentale elevata rispetto al camminare).  Passano dal commentare le portatrici di vulvetta al voler giocare a monopoli invece che ad uscire (ma abbiamo ceduto solo una sera ;), dalla valutazione delle bocce di questa e quella a tutto sul calcio mercato e sulla pettinatura di questo_e_quel regaz pedatore di palla. Anche sul cibo hanno accettato molte poproste: _zzino ha fatto dei progressi pazzeschi. Anzi, si è messo a fare delle colazioni salate che era uno spettacolo solo a vederlo.
Sono molto felice di questi ragazzi e di come vengono su.

I ritmi delle non-ferie sono veramente terribili e pressanti. Appena rallenti un po', cala il cortisolo e ti rilassi. Il cortisolo è un forte inibitore del sistema immunitario. I ritmi stressanti se diventano la norma sono proprio... fonte di malattie e insalubri. Ma non cado nel luogo comune dello stress odierno che si stava meglio quando si stava peggio. Ad esempio il lavoro contadino - uno dei più complessi e vari - aveva carichi notevoli e pesanti specie in bella stagione. Ma erano carichi che non duravano tutto l'anno. Questa è la differenza.

(quest'annoabbiamoscopertounacalanuova, eccounafotodaunadellecasesullacostasopraadessa)

martedì 9 luglio 2013

Svampitudini e Maori



Nel racconto un gruppo di Maori, navigando sull’oceano, viene accolto da una popolazione culturalmente all’opposto: pacifica, nonviolenta, non aggressiva. Una civiltà basata sul rispetto reciproco, sulla solidarietà, sulla felicità diffusa e sulla soddisfazione di tutti. Un’utopia realizzata in terra.
Ebbene cosa fanno i guerrieri Maori? Invece di trarre lezione da ciò, appena tornati a casa organizzano una spedizione, attaccano l’isola felice, sterminano e riducono in schiavitù la popolazione e vi esportano il loro stile di vita basato sulla sopraffazione.
o - Mamminfero Bipede, Marco Pie


Stamani a Rai Radio 3 a "Tutta la città ne parla" ho ascoltato la summa dell'insipienza buonista e politicamente corretta sul problema migratorio, discussione sorta a partire dalle svampitudini bergogliane che riescono a far apparire il peggio come saggio. Ignorare la storia e chiuere gli occhi rispetto ai problemi (quando hai una testa religiosa che spegne l'osservazione della realtà, la critica e l'intraprendere azioni che possano risolvere problemi e migliorarla) sei destinato a fallire e a farlo duramente.
C'è una scenescenza del sistema che si manifesta anche sul piano dei valori e quello ideologico e di queste adulterazioni che inquinano tutto il resto. Forse è proprio perché siamo un sistema vecchio, da troppo tempo non allenato ad asperità ed asprezze, una struttura sociale con demenza senile, a partire dalla perdita della memoria. La biologia del tempo riguarda anche la società, anche quella degli sporchi bianchi sbambosciati.

lunedì 8 luglio 2013

Bipedi in vacanza - 3

(Bipedi in vacanza - 2)

Con qualche impegno siamo riusciti a recuperare l'iPod di UnRagazzo. Tornati sul posto, chiedi qui chiedi là alla fine un ex tossico socialmente addetto ai parcheggi ci ha detto che era stato trovato e consegnato a loro e quindi ai Carabinieri. Bella la piccola stazioncina di Alberese. La buona percezione della popolazione di questa arma è fatto anche di atti quotidiani così. Umanità anche nello "sdentato", piuttosto incongruente nel parlare.

Poca gente in giro. Non abbiamo fatto una coda. :) La "crisi" migliora un sacco la vita se la vivi bene. Le resse, le masse trucide del consumismo becero scomparse. 'na goduria!!

Abbiamo preso uno scroscio violento di temporale e ci siamo fiondati in acqua per... non bagnarci :). La prima volta di temporale in riva al mare; eccitante e piacevole l'effetto percussivo delle gocce "violente" sulla pelle. La Feniglia era già deserta e si è spopolata ancor più. Una spiaggia da sogno solo per noi (una domenica di luglio!!), sembrava uno di quei film esotici. A sud est, in Tuscia, cielo plumbeo e tempesta di saette, sembrava un qualcosa tipo temporale autorigenerante, speriamo che non abbia fatto macelli.

Ieri a Livorno, alla fine due ore scarse. Come andare alla tua trattoria preferita e venir via dopo antipasto e mezzo primo. Ma è già molto visto che eravamo coi due bipedi. Quella milonga sulla terrazza Mascagni ha un'atmosfera meravigliosa. Livello medio e un topame pazzesco! Visto e ballato anche con _zia la fiorentina dopo quattro giorni di interruzione nei contatti. Con un po' di imbarazzo reciproco.

Se la Maremma è veramente impestata ora chissà come lo era in passato. Nonostante le spalmature/aspersioni di insettifughi _zzz ed io siamo due fragole. Pappatacci, tafani e zanzare, zio cane lurido! Ponfi grossi, rossi e persistenti che non se ne vanno e sono pruriginosi al limite del dolore. Ma che c'hanno in quelle cazzo di proboscidi? Liquidi sturaippopotami Made in Fukushima?!

I due bipedi li abbiamo appellati come Mo' e Lesti. Appena messe le zampe in adolescenza scemate e ridolera in abbondanza. Oh, bisogna impegnarsi per arrivare a livelli così! Ormai siamo quasi quattro uomini e il livello di rutti, scoregge, ravanamenti intramutandici del pipo (UnRagazzo), commenti e valutazioni di portatrici di vagina avrebbero fatto fuggire scandaloterrorizzata ogni femmina. Vacanza anche dal bon-ton e convenzioni sociali, per quanto abbiamo cercato anche di stabilire dei limiti senza i quali non c'è né trasgressione né il suo gusto. Sono comunque in gamba i due bipedi. Stanno venendo su bene. Guardavo il mio che sta divenrando un  bell'ometto. Alto, bel fisico (sport suo - la pedata due palle così con 'sto calcio- e quello che fa con me, bici, escursionismo e alpinismo, sul basket non mi ha mai seguito), mostrano i risultati. Se sarà un po' più sgamato di me farà sfracelli, il pianista biondoocchiazzurribelviso. Ma è l'amore  che  sulle ali ti porta via che gli auguro, lo sciupaggio di femmine è un boulder, vada in ascensione, fin su alla vetta, coi panorami e il senso vero della vita.
Mo' mi alzo che dobbiamo preparare i bagagli e sgombrare.
Scrivo dal furbofono, sistemerò refusi e collegamenti dal piccio a casa.
Buongiorno a voi!

sabato 6 luglio 2013

Bipedi in vacanza - 2

(Bipedi in vacanza)

Questa parte d'Italia è ancora abbastanza integra e sfoggia ancora la straordinaria, inebriante, molteplice, raffinata bellezza sensuale per cui l'Italia è(ra) nota nel mondo.

Il mio bipede ha perso all'imbocco della spiaggia l'iPod. Mi ha fatto tenerezza il mio ometto così uomo nel fisico e bambino ferito dalla perdita. Avevamo appena fotografato una volpe femmina arrivata sulla spiaggia alla ricerca di resti di cibo che si era spinta audace ad annusare la mia mano.

La sera preparo (a volte interviene con buon successo anche _zzz)  delle cene come dio comanda. L'azienda agrituristica fornisce dei bendidio appena colti dall'orto, il pescato è freschissimo e locale. Siamo uomini in gamba, belli, autonomi, cuciniamo eccellentemente (milto meglio di voi, tra la mia folta schiera di conoscenti e amiche sono pochissime quelle che sanno stare in cucina). Diciamo che l'arte del sesso è in soffitta da un po'.

A me piace più del piacer mio farvi godere. A-Woman era stata una complice fantastica, godette in tutti i modi possibili, col fisting, orgasmi ripetuti, sincronizzati col mio, analmente, ejaculando, col face sitting, una volta in quell'orgetta in quattro con _ato e _lce in privè. Ha compiuto gli anni qualche giorno fa e tutti insiemw le abbiamo fatto gli auguri molto scherzosi (io ci ho messo un paio di siparietti) e dal tono divertito avevo caputo che se li era goduti. Stava accingendosi a farsi la doccia. Probabilmente per uscire. Ho la presunzione (spero di non sbagliarmi) che non chiavi più come era tra noi due.

Stasera andremo a Livorno. Giretto per la città, dopo giorni di selvatico ci sta, pizzata e poi precetteremo i due regaz per un'oretta e mezza per la IX milonga solidaria sulla rotonda Mascagni, una meravigliosa terrazza circolare a un metro sopra e a un metro in là dal mare. Uno dei massimi eventi dell'estate tanghera italiana. Sono curioso delle impressioni dei due. In genere commentano abbondantemente quando abbiamo a che fare con portatrici di vagina. Vedere i due papi alle prese con tango e (belle) tangheresse. :)

C'è ancora vita

La pagina "cinque/112" di Francesco (metterò il collegamento quandi dal furbofono tornerò al piccio) sfiora ricordi e vissuto ancora "scoperti" per me. Le osservavo quando c'ero dentro, anche ora che ne sono fuori. Le coppie ingrigite, musone, inasprite se non rese astiose o anche rancorose. È uno degli aspetti che temo di più della relazione una volta passato l'innamoramento. Quando non ci sono più lussuria, concupiscenza (ottimo uso da parte di Francesco di questo vocabolo che qui ci sta da dio!), sano egoismo intelligente e relativo investimento reciproco. Cessano queste e poi viene meno pure l'affetto e il volersi bene. Che tristezza. Ecco, forse non lo tollero ancora nel mio ideale di tempesta ed impeto anche amoroso.
Ieri eravamo al parco dell'Uccellina. Un posto così lo invidiano molti mari esotici e non: mille toni di turchese, celeste, blu e spiaggia infinita e deserta intorno a noi. Al principio, dove si arriva, qualche coppia amoreggiava. E diffondeva energia e potenza vitali, erotiche, sensuali. Bello bello! C'è ancora vita sul pianeta Terra.

giovedì 4 luglio 2013

Bipedi in vacanza

Vacanze benissimo. Maremma fresca e verde  e Tirreno turchese e più che gradevole. Clima godurioso quest'anno, anche qui.
Bipedi felici e fancazzisti., stanno crescendo, cerchiamo di precettarli in qualche lavoretto, la vita non è affatto solo spassarsela, se vuoi cenare devi essertela guadagnata.
Poi hanno l'embolo del virtuale-elettronico. Salgono in auto e iniziano a spippolare, si svegliano e vorrebbero accendere la scatola inquinamenti, finito di sbaffare eccoli col Nintendo. Cazziatoni qui e là, vedremo se riusciranno a controllare la tecnologia invece che esserne stupidi dipendenti. Altrimenti imporremo draconianamente una mezzora al giorno e poi basta, tutta quella robaccia requisita.
Poi ieri venti minuti di educazione sessualporno con domande loro a raffica e spiegazioni anche a gesti e mimo anche allegre. Siamo stati bravi. Anche perché io ho detto molto chiaramente al mio che deve ben sapere come si fa ad evitare a mettere una ragazza incinta che NON ho ALCUNA intenzione di tenergli il/la pupett* suo alias nipotin* mi* la sera quando vorrà uscire.
Poi ci sarebbe da scrivere sulla formazione politicamente corretta, faziosa, pregiudiziale e falsa che i ragazzi ricevono a scuola, un  inquinamento precoce e grave che spegne e inibisce capacità di osservazione, di comprensione, di critica.

mercoledì 3 luglio 2013

Su quel piano

_zia la fiorentina mi messaggia quotidianamente. Citazioni e pensieri su un piano emozional sentimentale. Ho l'impressione che abbia (un principio) di sbandata. Io proprio non ci sono, non sono pronto, non mi viene.
L'altro giorno quando ha saputo che ci saremmo trasferiti dal Gran Bal Trad di Vialfrè all'Argentario proponeva di vederci figli compresi (quindi tre adulti e quattro bipedi) alla notte azzurra o qualcosa del genere. Mah.
Ha confuso le mie attenzioni e il volerle dare piacere come femmina gradevole per un molto di più che non c'è. Emmenomale che non trombammo altrimenti cosa sarebbe successo?
Le ho scritto che non posso farle compagnia su quel piano sentimentale. Quando ci vedremo (forse sabato alla Milonga Solidaria a Livorno, piccola puntata cittadina e milonghera che imporremo ai due nostri bipedi per un paio d'ore) vedrò di parlarle.

martedì 2 luglio 2013

Sa ballu tundu

Stare a braccetto-morsa (solo così puoi essere tutti uno, già, il sesso debole!) di una pingue signora sarda a sinistra e di una bella ragazza belga a destra, due ore di sa ballu tundu della Barbagia è molto meglio. Non c'è alcuna droga così al di fuori di me.
Cinquecento anime che diventano una. I musicanti (Ballade Ballade Bois) e le loro litanie ipnotiche e indiavolate hanno, con organetto e scacciapensieri, le chiavi del nostro hybris, ma qui l'accezione negativa non ci sta affatto, forse è solo stare da dio. Se transe ti suona esotico, sostituiscilo con visibilio, tripudio, sorrisi, gioia, sguardi fieri e, alla fine, urla.
C'è un po' di divina follia in tutto ciò.