lunedì 24 maggio 2010

Prodotti insostenibili istraeliani? No grazie


  • CRISI MEDIORIENTALE IN TAVOLA
    Stop ai prodotti delle colonie israeliane
    I supermercati : «Non è boicottaggio»
    Sono agrumi e datteri coltivati nei territori occupati. Le prime catene a farli sparire sono Coop e Conad
    (Corriere.it)

Il primo atto politico è l'acquisto. Se critico, ben diretto, sobrio, può fare molto bene o molto male. E le parole in questo caso più che in altri non sono affatto solo metaforiche.
Non un centesimo deve andare all'espansionismo violento israeliano, che distrugge campi, olivi, la Madre Terra e con essa i nativi palestinesi che ospita. Un atto d'acquisto è un atto politico che dirige reddito, beni e risorse da una parte verso un altra. Possiamo decidere di tagliare radicalmente il sostegno a soprusi e a violenze brutali e a coloro che li commettono.
In ogni caso è bene che i prodotti siano locali e più vicini possibile. Non capisco perché l'Italia debba importare agrumi e datteri. Quelli del Meridione non vanno bene? Che hanno, la lebbra? Perché importare dal Medio Oriente? Che assurdità.



Padre mio, figlio mio

Che meraviglia, oggi, col mio bipedino, su per il monte dietro casa. Non che fosse così d'accordo, in principio, di una sgambata di cinque ore. Il resto ci hanno pensato i paesaggi e la magnificenza lussureggiante della Natura. Il sentiero passa, ad un certo punto, su uno scoscendimento di romantica bellezza: un piccolo campanile, emergenze arenacee, uno sbocciare di ginestre, ginestracci, elicriso, finocchio selvatico ed altro ed un panomara mozzafiato (con effetto aumentato dall'uscire dalla galleria verde arborea che contiene il sentiero, un vero e proprio squarcio, un punto di discontinuità estetica e cognitiva). Era deliziato dalla vista. Ecco - gli ho detto - vedi che ad uscire, a venire qui arrivi ad un punto in cui c'è questa vista, questo allargarsi al quale non siamo proprio abituati, quando siamo a casa o in paese? Vedi che bello?
Annuiva. Mi ha chiesto un paio di volte di fermarsi qualche minuto in più per godersela ancora un po'. :)

Siamo saliti fino in cima, abbiamo sbaffato una frittata con la borragine (deliziosa!) e giocato a fare la lotta con gli scherzi burini (facevo finta di dormire e UnBambino si divertiva parecchio di scassare i mammasantissimi in molti modi affinché facessi il burberone incazzereccio con relative reazioni lottagiochistiche "punitive").
E' stato un pomeriggio di armonia completa. Mi sono sentito amato e ho molto amato mio figlio, C'è stata armonia e intesa su molte cose. La fatica della salita, i discorsi, un abbraccio ogni tanto, quando era stanco si appoggiava a me.
Sarei stato un papà così felice se non avessi divorziato? Ci sarebbe stata una comunanza, come oggi? Probabilmente non hanno senso queste domande se non per sottolineare lo stato di grazia odierno di un babbo e di un figlio in giro per monti e boschi.

Paternità

venerdì 21 maggio 2010

Bla bla bla... No!

Commentaggio ora riservato agli splinderici.
La massa di rumore azzerata in un colpo. Nient'affatto male.
Ahh, finalmente.

lunedì 17 maggio 2010

Bici in seconda fila





Venerdì mattina ho trovato una bicicletta, da donna, incatenata in 2a fila sopra la mia. Bici bloccata, a lavoro a piedi. Due coglioni.
Io non sono uno stinco di santo.  La prima volta che successe mi divertii a controbloccare con il catenone la bicicletta sequestrante. Dopo alcuni minuti, mi chiama un tale completamente furioso, una serie di scleri.
Mi piace osservare e studiare questi casi umani. Tra le stupidate prive di ogni senso e di un minimo senso di dignità, il tizio della cooperativa taxi aveva affermato che... mi ero inventato tutto. Ahaha. Come sono patetici quando negano l'evidenza, la realtà.
Comunque, il mio scopo è rieducativo, ovvero far venire la bile verde a pois blu a questi con il danno che essi hanno somministrato ad altri. Terapia on the job. Essi imparano, ovviamente imparo anche io a essere via via più bastardo con maggiori strumenti e sicurezza nell'agire.
Dunque ho richiesto intervento delle forze dell'ordine, un triplo rimpallo tra polizia ferroviaria e vigili urbani. Se dovesse ripetersi che io... ho bloccato o che io mi invento, l* farò accomodare nell'ufficio della pola in modo che possa verificare.
Venerdì mattina ho scandalizzato il vigile dicendo che poi avrei bloccato la bici dell'idiota.
Ma cosiìì si avviva alla baaavbavie.
Gli ho risposto che forse preferisce l'impunità dei più forti / furbi?
Un agente di polizia ferroviaria ha "steso relazione" sulla mia bici bloccata, che potrò eventualmente citare, ma non ho alcuna intenzione di andare per vie legali. La collega (molto carina) vede il parcheggio allucinato e fa: ma questo è un deficiente. Infatti. Ora il (anzi, probabilemente la) deficiente, cia' la bici bloccata. Ho lasciato il mio numero di telefono in vista. Prego si accomodi.
La mia curiosità più viva è di conoscere questi casi umani e di godermi eventuali reazioni irate, gli scoppi di bile. E' ampiamente sufficiente.

P.S.
Ah, dimenticavo. Dopo almeno 20' di consulenza della vigilessa con l'ispettore istruttore o come diavolo si chiamava capo, ha convenuto che non potevano fare assolutamente nulla per me. Cazzi miei.
Il buonismo perbenista politicamente corretto (del collega) si sposa ottimamente con l'inefficacia del sistema sclerotizzato che, di fatto, premia i più furbi / grossi / bulletti / marrani. Impunità, appunto. Tu pecorella, devi pazientare (leggere sempre Genealogia della morale di Nietzsche può aiutare a capire i meccanismi che animano la morale!!). Questi patetici buonismi politicamente corretti inclini alla scandalizzarsi facili sono molto frequenti. Io ho altre idee per la testa e agisco in altro modo. Si scandalizzino pure. Ora aspetto che il caso umano (probabilmente umano) si manifesti.

Ma lei, cose si permette di avere il piede sotto il mio?
Sarà così anche questa volta?
Eheheh, vediamo.

giovedì 13 maggio 2010

Orrore medio



  • Il caso
    La religione a scuola fa media: che errore
    Il verdetto del Consiglio di Stato danneggia gli studenti che non la scelgono
    (Corriere.it)

UnBambino non segue l'ora di religione (cattolica) né ha fatto la comunione. E' in gamba, va benissimo a scuola. Non avrà alcun effetto da questa sentenza di un tribunale della repubblica episcopale italiana del vaticancro.
Questa metastasi cattolica, la stessa del sistema mafioso dell'8 per mille, della lotta al libero arbitrio nella propria vita, continua imperterrita. Educare i prodotti della zootecnia a stare bene in gregge rimane, per loro, sempre molto importante.
Bisogna ringraziare questa protervia che ci da occasione di differenziarci.

mercoledì 12 maggio 2010

Il sior padrun cattocomunista

In lista civica il clima è sempre più pesante. La frattura con i deisti irrazionalisti filoreligiosi si acuisce sempre più. Questi catto sono persone estremamente difficoltose da gestire nel gruppo. La comunicazione è quasi sempre adulterata, falsata dalle loro barriere morali per le quali non esprimono mai ciò che sentono, ciò che desiderano, ciò che vogliono ma solo ciò che è corretto esprimere, che è buono e giusto. Devi interpretare, osservare a lato. Le loro barriere morali reprimono e contengono, ciò che è inespresso ritorna represso al nucleo, acquista maggiore energia, rimbalza contro lo strato rigido moralista esterno, più volte, acquistando maggiore energia, fino a superare la soglia, fino a diventare violenza, scleri ripetuti, nei quali la psicologia da sfoggio del chaos peggiore, accuse, insulti, sfoghi, personalismi, projezioni ed intepretazioni assolutamente irrazionali, senza riscontri oggettivi.
I filoreligiosi - a parole pro decrescita, nei fatti o fattori di zootecnia umana o complici e in combutta col pari merdame mussulmano - sono persone estremamente problematiche e con dinamiche distruttive, nel gruppo.
C'è una sorta di cocciutaggine, di sordità acritica moralista, di chiusura castale a difesa di altri religiosi, di capacità assente di argomentare e sostenere un confronto sull'oggettivo, sull'unica zona comune di confronto, tutti abbiamo le nostre irrazionalità, le nostre emotività, le nostre credenze, ma non possono essere imposte all'altro, la mia opinione è più meglio, più bella, più morale della tua. La cosidetta o presunta sinistra collassa a livello di gradevole e più buon opinionismo  personale.
Nell'ultima riunione siamo arrivati all'ennesimo scontro, con uno dei cattocomunisti, molto cattodemocristiano, più che cattocomunista, o forse, con un filo di rosa, cattomargherito o cattodiossino - ritengo che cattocomunista sia una contraddizione in termini su moltissime questioni. Un democristiano con qualche screziatura di rosa, di fatto, nel lardo bianco.
Quello che aveva aperto la provocazione e la rissa interna con la proposta deflagrante di sostenere l'edificazione di una moschea nel comune vicino, molti della lista, atei e agnostici e razionalisti avevano espresso contrarietà a questo voler favorire approcci religiosi, io ci avevo dato giù pesante, avevo espresso la mia più radicale contrarietà  su questa regressione deista filoreligiosa proislamica. E questi sarebbereo comunisti? Ma Lenin non spazzava a colpi di ramazza il clero-cloro durante la loro rivoluzione boscevica? Ora? tutti a leccare il culo a pope, preti ed imam? Ad applicarsi con zelo per le moschee?
Dopo una campagna elettorale basata sul collettivo, nella quale avevamo persino bandito le foto, il cattomoralista in questione si è messo a sbraitare, a sbattere i pugni sulla tavola, affermando che la lista, il logo sono suoi,a dire il tutto ed il contrario di tutto. Gli anarchici gli atei partecipano, si sbattono, fanno, i catto si sono autoesclusi, i più non hanno mai fatto una cippa (sono, tra l'altro, quelli che sclerano che.... non si fa un cazzo! ahaha, classico). Sbraitava, irato, accusando altri spettatori dello sclero, di essere autoritari. Il sior padrun urlava, diffidava: il logo è mio, se non fate così e pomì chiudo la lista, i canali web.
Era giù emersa questa connotazione paternalistica patriarcale padronale e ciò aveva allontanato molte persone, compagni, dai gruppi animati o nei quali bazzica il sior padrun catto "comunista" ex rifondarolo ex PCI. La moglie si era scandalizzata perché avevo usato "fichette" in una comunicazione ufficiale. Trasudano di cattobuonismo moralista politicamente corretto.
E' importante osservare attentamente il linguaggio di queste persone. Esso rappresenta quanto c'è dentro.
Ora sto lavorando sulla struttura per mitigare o ridurre al minimio i rischi dovuti a questi catto-ego, ai patriarchismi, ai i loro scleri.

Leggo, giorno dopo giorno, l'intolleranza di questa merdaglia filoreligiosa. Con questa gente ci vuole il pugno di ferro. Il guanto di velluto? no, quello no, quello  lo usano loro per mascherare, per falsare.
Sclerano, diventano furibondi, paonazzi, cianotici, quando ribadisco serenamente che sono antireligioso, antiislamico, non nonviolento. Strabuzzano gli occhi quando con calma spiego  che nei bandi per le case popolari si perde il diritto quando nasce il 2° figlio, le famiglie numerose devono essere penalizzate, che di deve disincentivare la prolificità, che si deve procedere con le espulsioni dei clandestini e i respingimenti, quando ricordo che tra poco il sistema collasserà per mancanza di risorse e che la macedonia multietnica sarà una enorme e sterminata miscela eplosiva pronta a deflagrare, balcani autocostruiti con meticolosità, serpi allevate con cura in seno.
L'ira raggiunge il massimo quando, con pacatezza, ripeto che le tasse che devono appesantirsi progressivamente all'aumentare del numero di figli, che solo il primo figlio ha diritto a scuola, assistenza previdenza gratuita, il resto si paga. Prima o poi a qualcuno di questi gli verrà un coccolone.

lunedì 10 maggio 2010

La morte

Nella notte tra sabato e domenica è morto il nonno di un compagno di classe e amico di UnBambino. Fulminato nel letto, la notte. Piuttosto giovane, la moglie l'ha trovato al risveglio freddo e col suo sorriso di sepre sul volto, a fianco. Una persona solare, gradevole, serena, un fonte di energia e di sana vitalità, penso a quella del bosco, che respira e cresce in silenzio, senza baccano, senza rumore, accogliente.
UnBambino l'ha saputo dalla madre la mattina. Nel corso delle giornata ha avuto momenti di sconforto, il conforntarsi con l'esistenza della morte l'ha scosso, gli occhi sono stati rigati di lacrime più volte.
Perché papà tu non sei triste?
Lo conoscevo meno di te, forse per questo le mie emozioni sono meno forti. Poi penso che sia tornato nei suo cicli. Sai sono un po' buddista, penso che siamo tutti in un ciclo.
Seduto al mio fianco, aveva appoggiato la testa al mio fianco sinistro. Gli davo baci e carezze e gli parlavo.
Anche io sono un po' buddista, papà.
La vita ha un senso perché c'è la morte. E' come con la luce, senza le ombre non ci sarebbe la luce.
Annuiva in silenzio.
Sono come le stagioni: ora la primavera, la nascita e la giovinezza, la crescita, l'estate, la stagione della maturità, poi l'autunno, tutto cala, diminuisce, avvizzisce prima della vecchiaia, prima dell'inverno, la morte e il silenzio che preparara la nuova vita. Sì, perché a primavera... La Natura è ciclica, noi siamo in un ciclo.
Dici papà?
Penso di sì, sia così. Il chicco di grano deve morire per rinascere. Ora sei un piccolo ometto, è la prima volta che ci pensi, lo so, non è facile.
E' rimasto pensieroso.

Il viso rosso e bagnato di UnBambino, percepivo il calore del suo travagli interno. Affacciarsi e vedere la morte, con coscienza, una delle prime volte, la prima con me. E' il crescere, una delle stagioni.
Sentivo la testa e il busto, appoggiati sul mio fianco sinistro, irraggiare il calore della vita di fronte alla morte.
L'ho stretto, con il braccio sinistro, a me, parole e abbracci e carezze.
Figlio mio, padre tuo.
La sera, ho ritrovato questo maschile, questo verticale, nelle parole di Gurdjieff.
Scrivo e mi emoziono, ancora.
La morte che da senso alla vita.



(pv64)

mercoledì 5 maggio 2010

Selvaticherie




E' il periodo delle erbe spontanee. In cucina si possono fare un sacco di cose interessanti e deliziose. Strigoli, ortica, tarassaco, malva, germogli di rovo. Al gas ho ordinato acetosa e asparagi selvatici. Il tarassaco e l'ortica me li acchiappo da soli, dietro casa. La malva e i germogli di rovo pure. I piccoli apprezzano. Anche i grandi. Ehehe.

Ieri sera, tornando dall'aver accompagnato un amico di UnBambino, quasi arrivati a casa, abbiamo visto un porcospino trotterellare lungo la strada. Per evitare che divenisse frittella hamburger, come purtroppo succede a molti di essi, lo abbiamo caricato e spostato un po' più sopra, dove non c'è traffico.
Proprio carino. Anzi, amorevoliizzzzzimo carinizzzzzimo, bellizzzzzimo. 'mmmazzza, punge(va)! Quando era diventato palla, si osservava il respiro, il muoversi degli aculei nei pressi del torso - polmone. Tempo fa UnBambino ne aveva trovato uno in cattive condizioni vicino al campo di tennis che frequenta. Lo abbiamo portato dal veterinario: aveva un cheratoma. Lo aveva operato al volo, un estremo tentativo (era disidratato, respirava faticosamente). Infatti non è sopravvissuto. Questo, invece, era vispo, pungente. E assati appallottolato quando "lo abbiamo sceso" dall'auto per depositarlo nel prato vicino al suo prato. Leggevo che anch'essi sono vittime dell'inquinamento (ad esempio dei lumachicidi). Lo avevo spiegato ad UnBambino come una possibile causa di quel tumore.
Adoro i porcospini.
Queste sono le belle cose del vivere fuori, là, ai margini del bosco.