giovedì 28 giugno 2018

Proprio questo!

Ieri sera serata di tango divina: mille stelle a guardarci da lassù, buon livello, gente da fuori, donne bellissime. E musica/TJ eccellenti.
Passa il tempo ma la caratteristica di montagne russe, sere mediocri se non sfigate e sere di dolce vita  inebriante, sere di cinghiali e sere di artisti del corpo, si alternano nel loro ciclo perpetuo. Meglio così, senza le serate scarse non ci sarebbero quelle superlative. E lo scrivo con cognizione di causa, vedo che molte persone si lessano, nel tango. Vuoi perché si saturano, esagerano e poi si nauseano, vuoi perché caricano il tango di troppe aspettative che non c'entrano granché con esso, vuoi perché non c'entrano granché con questa dimensione. Io invece proseguo con il mio innamoramento che ora è un amore pieno. Devo dire che così, con le donne, non mi è mai capitato una cosa così. Penso che feci bene i primi cinque anni a ignorarle, ero proprio innamorato del tango, era una sfida, una scoperta, una fantastica occasione di apprendimento e di evoluzione, di miglioramento personali,di dolce vita, di grande bellezza. Ah, scrivo e inizia di nuovo a battermi il cuore, a girare l'adrenalina.
Riesco ancora ad emozionarmi, a sentire il cuore in gola, a trovare una gioia straordinaria in queste creazioni estetiche inutili, come sottolinea Davide Sparti. Riesco a fondermi, con una donna, in un abbraccio e diventare due in uno, un'anima bicefala, bicardiaca che si getta in un'avventura ogni volta nuova, ogni volta con esiti incerti, a volte deludenti, a volte che ti proietta in spazi di gioia, metafisici. Fantastico, sublime, questo trovarsi di una donna e di un uomo. Può succedere, per una manciata di istanti, può succedere!
Leggeva la pagina del 28 giugno 2011, erano pochi giorni che avevo iniziato. Capii, quasi subito, che era ciò che nel ballo, nella danza, cercavo da sempre.

Le mie parole non possono molto rispetto all'indicibile. Così lascio a Roberto Herrera, a Tamara Bisceglie su musica di Hugo Diaz, rappresentare (con le loro citazioni di tango canyengue, il primo tango, postribolare, popolaresco, baciato con quello evoluto, coreutico, colto, post Parigi) con una milonga, la gioia del tango, in una fantastica, fantasmagorica, irripetibile e inutile creazione estetica amore-tre-minuti. Sono passati undici anni dalla loro esibizione a Genova e, ogni volta che rimango da loro stupito, mi dico :- Ecco, proprio questo!
Buon settimo compleanno, amore mio!


Il signor polpo

Beh, il signor polpo ha scelto uno dei migliori posti al mondo, direi.


Mi sembrano... ferie!

La prima settimana di ferie è andata. Sto progettando la mia cucina che è lì, in stato provvisorio, da soli sedici anni. Del resto, voglio che sia funzionale, bella (come piace a me) e con alcuni pezzi unici, artigianali. E' stata provvisoria perché... non ho mai avuto tempo per 'sta cosa. Beh, ora ho ancora due mesi per mandare avanti questo progetto e la sua realizzazione.
Ad aprile è andato a fuoco un altro coperto (ventilato),  a un paio di centinaia di metri da me, passati quattro anni da quello del vicino, stessa impresa di costruzioni. Mmh, c'è qualcosa che non va, le probabilità che siano fatti indipendenti è... pressoché nulla. Così ho fatto eseguire un'ispezione (in parte distruttiva) e ho verificato ciò che temevo: lavoro fatto alla culo, con la canna di metallo a pochi millimetri dal legno e un tentativo ridicolo di isolamento con un po' di lana di roccia e... carta (*) !! Aspetto una relazione dall'artigiano e poi la girerò ai Vigli del Fuoco, bisognerebbe allertare il vicinato. Case pagate a peso d'oro (**) negli anni della più bieca, tumorale speculazione edilizia fatta da cialtroni, incompetenti, delinquenti che, attirati dalla patologica massa di denari che girava intorno al cemento, si sono improvvisati da tecnici biologi di laboratorio a piastrellisti, da barellieri a carpentieri, da baristi a lattonieri e fumisti. All'ultimo giro hanno salvato uno che dormiva, era già stordito dai fumi e lo hanno schiaffato in camera iperbarica.
Un caso interessante, paradossale in cui costi esorbitanti portano a qualità infima.

Lavoro abbastanza intensamente. Ciò nonostante, rispetto ai ritmi forsennati degli ultimi due anni, mi sembra ... di essere in ferie. Anche solo le due ore abbondanti di trasferimenti da casa al lavoro e ritorno, sono due ore e rotti di lusso-tempo in più al giorno.
Stare quassù durante la settimana, poi, quando quasi tutto il vicinato è via, mi permette di godere una cosa bellissima ovvero il silenzio.
Poi quest'estate, ancora fresca, mi dà anch'essa una sorta di felicità termica.


giovedì 21 giugno 2018

Se fosse riuscita

Fallire un suicidio è il peggio che possa capitare a coloro che hanno deciso di porre fine alla propria sofferenza.
La vicina di casa (la signora che tirò una ciabatta allo zio Osho e che dava da bere alle mie piante quando ero in vacanza), si è lanciata dalla finestra da un secondo piano ma... è atterrata su una siepe. Io vedevo che si era ingrigita, erano mesi che non la frequentavo più, un po' perché nella mia vita, oltre ad aver avuto carichi di lavoro da stakanovista, in questi due anni, si è infilata da un anno pure _civa e quindi il tempo è diventato ancora più scarso e feroce, un po' perché sentivo il suo degrado,  ero impotente a fare alcunché per lei e l'impotenza è dolore, anche per me e questo mi teneva lontano da lei.
Precarietà, povertà, malanni di salute e proprio abrutimento (l'acqua e sapone non costano  e neppure tenere il proprio luogo in situazione dignitosa e non il ribrezzo sudicio e disordinato, caotico - sono eufemismi - a cui era arrivata, rendendosi sgradevole).
Penso che sia un esempio personale dei guasti del sessantotto e del suo aver instillato nelle masse già tendenti al vivere cialtrone l'inquinamento peggiore, il più tossico quello per l'insofferenza, il disprezzo per  la disciplina della vita, per le leggi della realtà, per il corpo, la mente, per aver elevato contaminazione, sudiciume , artificiale, mediocrità, lassismo, sciatteria a "valori".
Si ritrova con decine di fratture in ospedale, in una stato esistenziale ulteriormente peggiorato, con più problemi di prima.
Io penso che sia stata sfortunata anche in questo, dovrà continuare a soffrire e ad essere un problema anche per gli altri, speriamo che nessuno abbia bisogno di quel posto letto in medicina intensiva.
Con pietà penso che se ella fosse riuscita nel suo intento, avrebbe raggiunto la serenità, l'ordine che le mancavano.

Solo alcuni bambini

Quando ascolto il livore dei massmigrazionisti, il rancore che hanno per il principio di resistenza sociale, culturale, identitaria che si manifesta e il loro saprofitismo pietista, la speculazione indegna di queste fogne morali, la stessa che usava il bambino siriano spiaggiato, gli inventati gas di Assad, che ometteva le stragi di bambini palestinesi, cristiani, siriani perpetrata dai ribelli "democratici" in Siria, ora passata ai pianti dei bambini vittime dei loro genitori irresponsabili e delle loro compulsioni riproduttive scellerate (a Radio 24, stamani, micro passaggio di una di 'ste madri latinoamericane con sei (!!) figli) penso due cose.

Uno
La società si è femminilizzata, come dice da molto tempo Claudio Risè, ha rinunciato alla metà razionale del mondo, cade in preda  isterismi emotivi nei quali il senso di ogni cosa, supposto che ne esistesse ancora una qualche forma, viene sepolto dalla biochimica dell'istantaneo. La cosa buffa è che nulla di ciò che esiste e che queste masse liquefatte, instupidite utilizza ogni giorno esisterebbe se questa emotività ondivaga regolasse il vivere. Immaginate cosa succerebbe a uno di questi razzisti anti, a uno di questi massmigrazionisti se durante l'operazione in corso, il chirurgo iniziasse a sclerare, ad avere svenimenti, a dare fuori di matto per il fatto che deve incidere il derma per arrivare al pancreas. O se un conducente di autobus iniziasse a sterzare brutalmente a destra e sinistra per aver visto un piccione schiacciato.
Nella barbarie progettata e innestata dai vertici alla Toscani, alla Manconi, alla Soros, alla Bergoglio, alla Bonino, alla Boldrini, alla Zuckerberg sulle masse cognitivamente regredite, deculturate, come osserva Renaud Camus, si fanno udire i pianti dei bambini separati dai loro genitori criminali ma si omette ogni corrispondente emotivo delle stragi islamiste in Europa, Ci sono centinaia di casi simili di manipolazione emotiva delle masse. C'è il martellamento sul giudice cattivo che ha fatto togliere il velo ad una invaditrice e si omette l'occupazione della casa da parte di doni e risorse di un poraccio proletario italiano che per problemi di salute aveva dovuto lasciare la propria abitazione in case popolari per recarsi in ospedale. E' la spirale del pensiero venusiano utilizzata per involuzioni, ghirigori che impediscano prima di osservare il problema, secondo di capire, di trovare una soluzione.
La metà marziana del mondo, la protezione del proprio territorio (in italiano si dice patria, da patrius, di padre, paterno), il valore della norma, della pena, la visione spirituale del tempo, del bene e del male, del limite, la sintesi creativa pensiero - azione -osservazione -  correzione nel risolvere i problemi,  banditi, demonizzati, resi tabù.

Due
Noi siamo sottoposti ad una guerra migratoria. Le ira scandalizzate degli intellettuali liberal radical shit e il loro petulante far riferimento a leggi per il tempo di pace, ideate per comunità coese e uniformi e ormai anacronistiche e parte attiva del problema, e la spocchia moralisticheggiante di volerle applicare contro chi subisce il fenomeno per i profughi-fuggitivi da guerre inesistenti-gioiosi fratelli dell'islam religione di pace - pagatori di pensioni fanno parte di quella nemesi sociale, di quella volontà sadica, razzista anti di punire e infierire sulle proprie genti, sulla propria cultura. E' una guerra interna nella guerra, un sistema impazzito e autoimmune che vorrebbe divorarsi.
Questi vertici transanazionali sono stati attuatori e apologizzatori di questa guerra interetnica, interreligiosa, interculturale ora sclerano per i tentativi di evitare l'implodere verso gradi di collasso più acuti, estesi, profondi.
La ghenga di scafisti informativi, i Mentana, Saviano, Telese, etc. che utilizzano per i loro fini politici l'applicazione trumpiana di norme stabilite dai democratici, come ricorda Luttwak ieri a La Zanzara, il tentativo di isolare i bambini dai genitori criminali o anche il proposito salviniano di evitare che i bambini gitani vengano reinnestati nel perpetuarsi criminoso dei sinti contro i gagi dimenticano che, nell'ultimo conflitto tra Israele e Gaza, i miliziani palestinesi piazzavano le loro batterie su edifici scolastici, su ospedali pediatrici, in mezzo ai loro bambini (nel tumore antropico palestinese) ricattando moralmente gli israeliani.
Solo dei cretini possono credere che nella guerra che essi stessi hanno organizzato, nelle quali sono coinvolti o che hanno causato, i bambini possano esserne indenni e negare lo spregevole, stomachevole uso ricattatorio nel quale vengono usati. Invece i criminali, gli ideologici, utilizzano il pietismo di panza delle masse per scardinare le difese, già allentate, labili, colabrodo, delle loro società.
Il ricatto degli scafisti di vari natura e livello (quelli magrebini, quelli giuridici, quelli informativi, cattolici, etc.) si basa proprio sull'uso dei bambini per impedire, per reprimere una qualche reazione.
I razzisti anti dimenticano che gli italiani sono da sempre sottoposti a censimento, che i minori di famiglie criminali o a rischio vengono sottratti alle famiglie dai tribunali dei minori. Ma ciò che deve essere applicato contro gli inferiori italiani, per i razzisti anti, non deve essere applicato ai superiori alloctoni.
La rimozione di Atocha, di Kabobo, di Nizza, del Bataclan, di Innocent Oseghale  è continua, l'occulamento di ogni segno che possa emnotivamente destare gli invasi dal destino per essi progettato dagli scafisti alti, il martellamento su questo pietismo scatologico continuo.
Siamo da anni in guerra e gli scafisti morali, i razzisti anti predicano le collane di fiori, le feste di benvenuto, i mediatori incul(tul)atori, si scandalizzano solo per i pianti di alcuni bambini.

mercoledì 20 giugno 2018

Ciò che è senza fine

Stelle nella notte fresca e tersa. Stelle, oscurità e silenzio. Trenta chilometri senza incontrare  un'auto.
Seduto in loggetta a contemplare ciò che è senza fine.
Tango e ultima sera di  tredici anni di lavoro.
Un paio di rane gracidano.

Cicli che finiscono, che iniziano

Oggi è stato il tempo del chiudersi e aprirsi di cicli.
Dopo tredici anni ho concluso il rapporto di lavoro con questa azienda.
Mio figlio ha iniziato l'esame di maturità con lo scritto d'italiano.
Una mia vicina di casa (colei che tirò una ciabatta allo zio Osho) ha tentato il suicidio gettandosi dalla finestra.
Il sole è arrivato al massimo della sua altezza.
Ho una vena di malinconia.

martedì 19 giugno 2018

Mille milioni

Eravamo in sette domenica. Ero un po' scettico per la presenza di due donne, _civa e un'amica tanghera che temeva fatica e scoscendimenti e così avevo previsto una proposta modulare, un anello che avrebbe potuto essere accorciato in molteplici punti. E invece, aggiungendo un pezzo alla volta, è stata una camminata di varie ore, scoscendimenti compresi. La fatica è, in primis, mentale: è la mente che oppone resistenza al movimento.
Giornate di estate bella italiana, quella dell'anticiclone delle Azzorre. L'Appennino deflagra di mille milioni di verdi brillanti, di mille milioni di fiori (a questo giro ginestraccio, erica, ranuncolo, botton d'oro, croco nelle zone appena abbandonate dalla neve, sassifraga, genziana minore, genziana di Koch (poche), genzianella.
Si vede, eccome, che dopo due anni di siccità è nevicato e piovuto molto. Che strafigata!




sabato 16 giugno 2018

Sul lavoro del tango

Gustavo Naveira e Giselle Anne sono da queste parti. Sono nel novero dei migliori tangheri e, Gustavo è considerato il capostipite di una trasformazione del tango. Non solo tecnicamente, per aver spinto il tango dall'espressione popolare all'arte coreutica, con la ricerca di nuovi limiti, della sintesi ed evoluzione della tecnica, ma anche per aver apologizzato e sottolineato un cambiamento del ruolo della donna, da bambolina-pupa seguidora ad un ruolo attivo nella creazione estetica a due. Ieri, in milonga, sono stati applaudi calorosamente e pure io li ho ringraziati, anche solo così, per quello che hanno fatto e fanno per il tango.
Queste stelle hanno il ruolo, nel tango, che hanno le stelle delle lirica per i melomani: dolce vita, conferenze, ricevono fiori, impartiscono lezioni, tengono laboratori, lavorano nel cinema, frequentano ambienti colti, sono osannati, girano il mondo.
Li vedevo seduti, con intorno tutti gli appassionati e la immancabile sia pur piccola schiera di "cerca VIP" e pensavo : ma non si romperanno profondamente, non si stuferanno sempre con 'sto tango tango tango e poi la sera ancora lavoro, in milonga, tango, tango... !?
Quando vennero Zotto e la Guspero a Bologna per il loro spettacolo Tango Raices, finito quello, la sera, andarono in milonga (la stessa di ieri). Ecco, se io fossi loro, dopo, me ne sarei andato a fare due passi per lo scrigno di bellezza che è il centro di questa città e delle altre italiane, a perdermi per piazze belle di secoli, di vicoletti e chiese e palazzi e bellezza grande.
In realtà è... lavoro. Essi lavorano. Spero almeno che le loro ore lavorate siano meno delle nostre, che si godano la vita di giorno.

Nicoletta Manni e Roberto Bolle hanno invece, fatto una sorpresa, a Milano, ad un gruppo di tangheri che, per la settimana On Dance, si erano ritrovati in Galleria Vittorio Emanuele.
E per gioia ed entusiasmo dei tangheromani presenti, hanno improvvisato una piccola danza-tango.
Altre stelle quelle della  danza classica, qui. E questo testimonia una certa vicinanza, una convergenza tra danza classica e tango (con passaggio frequente di professionisti della prima al secondo, forse anche solo per vil pecunia diranno le malelingue): io stesso conosco un bravo ballerino di classica che è passato al tango e che mi raccontava una certa fatica della metamorfosi estroversione → introspezione.
Infatti: anche Roberto Bolle manifesta... una certa rigidità (e.g. [16"- 22"]) e la camminata a ritroso /(il tango delle donne, quanti mesi o anni di studio richiede!) di Nicoletta Manni, in punta sulle scarpette ([9" - 12"]) è "rigida", un po' a scatti. Insomma, anche le stelle della danza classica hanno da studiare, nel tango, non è gratis neppure per loro.
Chissà se Roberto Bolle e Nicoletta Manni non lo abbiano fatto per divertirsi, improvvisando.


giovedì 14 giugno 2018

Rapido del Sud

Sono andato, in treno, a trovare il mio bipede (che è  stato riparato all'appendice guasta :). Hanno piazzato il nuovo ospedale laggù, in periferia, dalla stazione ci vogliono ventun minuti di buon passo. Questa urbanistica cialtronesco-speculativa (i terreni vicini sono stati tutti edificati con orribili palazzoni) di fatto allontana dall'uso del treno il 99% delle persone. Nel restante uno per cento ci sono io, che mi sono goduto il camminare.
Vista dal treno, questa valle fiorita  ed i mille verdi dopo l'acqua a catinelle di stanotte e stamani, ancora più bella, mi emiziona. Ieri sera ero con un amico d'infanzia lombardo che era stupito di quanto belli siano questi posti :- Lassù - mi diceva - siamo accatastati, la gente esce perfino dai tombini.
La sera, di tanto in tanto, mi dedico, alla mia passione, le ferrovie. Stasera mi sono visto questo documentario o filmato promozionale, del 1949, sul Rapido del Sud, il treno Roma - Taormina.
Notavo la finezza delle vesti, una eleganza del tutto assente oggi, in cui impera l'essere sbracato e un po' tamarro o finto tale. Infine, osservavo, che le spiagge e il ciglio della ferrovia, le massicciate, erano vergini, non c'erano i milioni di tonnellate di rifiuti della discarica diffusa. E poi spazi, vuoti, larghità senza gli ammassi di auto, di gente, di ciarpame edilizio che ammorba e devasta le coste.
Un'Italia di una bellezza sconcertante, mozzafiato.




Il bipede e la sovrappopolazione

Martedì sera ho rinunciato al tango e mi sono fermato a casa, col bipede, per una revisione della sua tesina sul problema della sovrappopolazione.
A parte un italiano a tratti arzigogolato (difficoltà ad organizzare pensieri complessi, sia logicamente che lessicalmente, con un vocabolario non ricco, ma torniamo alle precise osservazioni di Lorenzo) un lavoro abbastanza ben fatto.
Mio figlio, leggendo Malthus, si è reso conto che alcuni concetti erano estremamente politicamente scorretti e si è censurato omettendo alcune parti dalle citazioni.
Ma ciò che ha scritto rimane ancora nel filone delle realtà oggettivamente, matematicamente e razionalmente incompatibili con l'ortodossia del politicamente corretto per cretini che impera. Gli ho detto che su alcuni passaggi ineccepibili (il problema delle migrazioni di massa, la demografia come causa di guerre, la politica del figlio unico in Cina, etc.) riceverà quasi certamente duri ostracismi dagli insegnanti, che in gran parte, sono ideologizzati a sinistra.
Ti daranno e penseranno fassista, 'sti coglioni - gli ho detto - talmente coglioni, rozzi e 'gnoranti che blaterano a vanvera, ignorando o omettendo (non so quale sia peggio) che il fascismo fece una politica demografica dissennata.
Gli ho detto di prepararsi con meticolosità scientifica e di poter ribattere, con decisione e dovizia di dati, matematiche, alle obiezioni degli insegnanti sinistranti. Se non prenderà granché come voti di essere fiero del buon lavoro che ha fatto, se prenderà, sulla questione, censura e offese da certi figuri, abbietti e insulsi sarà solo un motivo di onore e di grande soddisfazione.

Beh, non siamo certo lontani dalla censura eseguita in Effetto Cassandra su commenti a proposito (qui e qui) di Messer Pigiatasti.

A Radio24, ieri, solita lagnanza di dementi, sul "problema" del calo delle nascite e che auspicavano politiche di sostegno della fertilità [o di sostituzione etnica, ma dopo le batoste in sede elettorale, le castalie radical liberal chic sono meno sfacciate col ritornello de "quanto è bella giusta buona e sana l'immigrazione di massa e quando siete nazifascioleghisti xenofobi razzisti meschini inferiori e rozzi voi che non applaudite", ritornello che è rimasto in bocca ad alcuni non so se dementi o criminali come Orlando, Saviano, etc., accozzaglia di tuttologi cialtroni razzisti anti italiani].

Questa cacca umana è in tutti i settori della società: una di queste è il noto Macron che ha avuto l'incredibile faccia di tolla di insultare l'esecutivo italiano perché non presta più il Belpaese a fare da vasca di carico/scarico di masse aberranti di alloctoni. Beh, non è un caso, visto che Macron e la sua En marche! ha relazioni forti con la Open Society Devastation di George Soros. La Francia ha fatto una guerra di prossimità all'Italia attaccando la Libia, assassinando Gheddafi e favorendone l'implosione. Il filtro passamerda funziona molto bene anche in Francia e Macron riesce ad essere peggio di Sarkozy, la fogna morale prospera. C'è una parte silente, repressa della società francese che è sulle stesse posizioni dei sovranisti italiani ma la voce di questa non viene mai riportata, se non dispregiativamente, dai media "mainstream".

Ancora una volta eccovi il deficit ecologico dell'Italia, sovrappopolata quattro o cinque volte il sostenibile. Si capisce?
Il massimigrazionismo è uno dei massimi crimini anche dal punto di vista ecologico, oltre che umano, culturale, politico.




martedì 12 giugno 2018

Fine impiego

Mancano meno di due settimane alla fine del rapporto con questa azienda.
Ho lavorato come un forsennato buona parte degli ultimi due anni ad un progetto assai interessante e sento un po' la stanchezza, dopo mesi così intensi.
Ma penso che nella scarsa energia ci sia anche il fatto di essere alla fine. Attività di conclusione, di passaggio delle consegne. Mi hanno chiesto, prima di andare, di mettere mano ad alcuni vecchi progetti, per finire o manutenere alcune cose... progetti pure noiosi. Dai miei genitori ho avuto il regalo di una morale che mi ha insegnato che è bene occuparsi anche delle parti umili, noiose, pesanti della propria professione, che ogni professione ne ha. Ciò non impedisce che queste attività più o meno sgarrupate/noiose di "fine impiego" non mi entusiasmano. Ma il punto fondamentale è il fine impiego.
Piano e progressivamente non sono più (stato) coinvolto in varie questioni. Sì, del tutto naturale, ovvio e comprensibile. Io cerco di valutare cosa sia economico e redditizio per l'azienda e di determinare delle priorità. Ma è un esercizio al limite dello sterile.
Questo ciclo sta finendo e, nonostante le allettanti e brillanti prospettive con la "nuova" azienda, sono un po' opaco, sento un po' di mestizia che gira in me.
La prospettiva è un fattore fondamentale nell'energia, nell'entusiasmo, nella voglia.

domenica 10 giugno 2018

Tutto da smantellare

Leggo dei giochi di forza delle ONG scafiste straniere contro il governo e Salvini.
Sui media come il Corriere (accanto alla pagina di radio popolare e al solito articolo che cita l'Associazione Scafisti Giuridici anti Italiani, ASGI e codici e codicilli da interpretare sempre in senso massmigrazionista, ovviamente) non troverete mai notizie su quali giochi sporchi facciano questi, fino a mettere  a repentaglio la vita dei im/deportati, inducendoli a gettarsi a mare o incitandolo verbalmente. Bisogna uscire dai media della propaganda, della catechesi.
Nel gioco di frantumazione e nella guerra migratoria contro l'Italia e l'Europa questi induttori di flussi e di vittime poi le usano, in patetiche campagne politiche speculative. Creano il problema, creano i morti e poi li usano contro chi tenta di resistere.
Qui bisogna smantellare tutto perché c'è un intricato tessuto legale e illecito, malavitoso e di criminalità geopolitica che lavora per il problema.
Lustri di deportazione e di innestamento di masse, una magistratura sinistrante e una rete criminosa internazionale.
Io sarei per la confisca degli scafi delle ONG, per  il loro affondamento ma questo andrebbe contro quella camicia di forza tessuta proprio per reprimere ogni principio di resistenza.
Sarei per una modifica costituzionale che limiti la libertà di culto escludendo esplicitamente l'islam, la chiusura e la demolizione delle moschee e il divieto del culto islamico se non in privato, limitatamente alle abitazioni, per i soli appartenenti per il nucleo famigliare, per il divieto di portare il velo per le donne. Insomma, bisogna rendere sufficientemente sgradevole stare in Italia per i devoti islamici per indurli a emigrare verso un paese islamico.
Il segno dell'Austria che ha chiuso sei moschee già sediziose (questi invasori turchi sono sfacciati) ed espulso una quarantina di imam è solo un piccolo segno di inizio di resistenza.

Domenica domestica

Settimana spezzatino, con mio figlio che viene, va, viene, etc. .
Io ne ho approfittato per rallentare i ritmi e fare alcuni lavori. Stamani ancora un paio di ore di devitalbizzazione, qui intorno, dalle otto e mezza alle dieci e mezza, prima che diventasse troppo caldo. Vedo con soddisfazione questi alberi che diventano sempre più grandi, anno dopo anno, come un bel boschetto di noci, dietro la quercia grande. Beh, sono proprio felice di questo. Ora la vitalba cresce con una virulenza incredibile, acqua e caldo... Io ripasso e, a distanza di due o tre settimane trovo già dei lanci risaliti non poco sulle piante.

Ho preparato un buon pranzetto, con zucchine al forno, cipolle borettane in agrodolce di balsamico e un po' di brasato. Beh, ho lavorato un bel po' per 'sto pranzo. Poi è arrivato mio figlio che non ha mangiato nulla dei tre piatti, considerato che contenevano aglio (poco, solo le zucchine al forno, uno spicchio in tutto) e/o cipolla. E' nel periodo adolescenziale dell'alito olfattivamente corretto. Mi sono indispettito, gli ho fatto qualcosa di non banale e poinonvuoleuncazz!? Gli ho detto che gli preparo due mesi di pasta in bianco... Mi chiedevo quanto ci fosse di mio ego irritato e quanto di educativo, i miei non avrebbero MAI acconsentito che i figli ordinassero questo sì, quello no, alla carta. Si mangiava ciò che c'era. Si è fatto un piatto di spaghetti in bianco. Mah.
Il pomeriggio, visto che la luna è ancora calante, abbiamo imbottigliato  una settantina di litri di vino, poi altre faccende domestiche. Insomma, alla fine non mi sono fatto neppure un giro. Tra poco andrò alla milonga di _nni, uno dei miei maestri primi passi, qui vicino.

venerdì 8 giugno 2018

Infelicità e felicità

_civa non sta bene. Un po' la sua salute cagionevole, un po' che ha troppo tempo libero e non di rado si arrovella in seghe mentali, un po' che vorrebbe da me qualcosa che io non posso darle, un po' l'età che ora che il suo ruolo materno è, in qualche modo, finito, non sa dove rivolgere il proprio senso esistenziale. Noi uomini non abbiamo né il potere e la gioia di dare la vita né abbiamo il vuoto esistenziale che segue, una volta che il ruolo materno giunge a compimento, una volta che i figli hanno intrapreso la loro strada. Ho l'impressione, a volte, che è come se girassero a vuoto. Quando sua figlia, prima del periodo Erasmus, era ancora in casa, era più serena. Ora è diventata più inquieta, percepisco in lei una sorta di vuoto e relativa inquietudine che trapelava anche da _mlero.
Forse sarà anche per questo, come osserva Lorenzo, che le donne vogliono diventare poi le mamme dei loro compagni. Io non le do soddisfazione in questi termini, essendo così fiero e geloso della mia autonomia, non mi serve una che mi stiri, lavi, una che cucisca o lavi, cucini. Io posso avere al più un'amante, non mi serve una colf.
Il suo non ben-essere esistenziale diventa fragilità e io percepisco il suo desiderio, per quanto celato o dissimulato, di appoggiarsi a me. E se c'è una cosa che io considero e sento profondamente antierotica è questo bisogno vischioso, questo aspiratore di energie. Quando seguivo lo zio Hack, una delle sue dritte strategiche fondamentali era "State lontani da partner con problemi, lasciate perdere la coppia quando non avete risolto i vostri problemi!".
Quando non sta bene (e questo è successo i quattro quinti del tempo che abbiamo trascorso insieme) invecchia, diventa brutta e questo mi spaventa, mi allontana.
Ecco, io sono un pessimo crocerossino, il peggiore che esista.

Ma qual'è il senso dello stare insieme, quando i figli sono andati? Quale l'etica, l'ecologia, la Gestaltung della coppia, il senso della convivenza quando il dovere della convivenza per l'allevamento e l'educazione dei figli viene a mancare come vincolo? quando la sessualità assume toni meno intensi, più sfumati?

Leggevo dei suoi sfoghi sulla sua infelicità, ieri sera, seduto in loggetta. C'era il cielo plumbeo, una danza di lampi e tuoni lontani. Io sono così complicato nella mia semplicità. Stanotte è arrivata acqua a catinelle e io ero felice, anche solo per la musica degli scrosci sul tetto. Ero felice, stamani, per il verde lucido e il brillare delle gocce sulle foglie, per il profumo buono di bosco e di terra bagnata, il silenzio,  vedevo il capriolo quasi rosso nel sul mantello estivo brucare nella radura vicina alla quercia grande, oltre i pini neri,  e mi rendevo quanto poco e tanto mi basti per essere felice.

(via rsvn.it)


giovedì 7 giugno 2018

La SIDA culturale, sociale, economica

  • Il tossico che a Venice Beach investì una imprenditrice emiliana ivi in viaggio di nozze uccidendola ha preso quarantadue (42 in cifre) anni di galera, negli SUA.
    Ieri a La Zanzara, intervento di un ascoltatore che racconta come il padre fu ucciso, nel corso di una rapina, da un albanese, quindici anni fa (nei giorni della prima invasione) e, che tale risorsa prese quindici (15 in cifre) anni di galera, un altro criminale partecipante alla rapina, perché minorenne (se ricordo bene) non fece neppure un mese in galera.

Nell'annichilazione della società le castalie mondialiste, per l'Italia dell'incultura del perdonismo buonista cattolico e del rancore antiborghese marxista/comunista, hanno previsto la combinata di im/deportazione di milioni di xeno, molti dei quali (islamici) ostili, in pochi anni e, sinergicamente, il metodo del  lievismo renziano/pidino.
Nulla di meglio di un paradiso penale come descritto efficacemente dal magistrato Ignazio De Francisci, nel quale distruggere ogni capacità di resistenza alla barbarie innestata con coercizione dall'alto, alla liquefazione prima, utile alla dominazione incontrollata poi.
La parte superiore della classe di mezzo/il segmento inferiore dei vertici (e.g. la figlia di Padoan, gli Oliviero Toscani, i Fiano, i Manconi, i Del Grande, i Saviano, le Bonino, i Lerner, e questa crème de la crème radical chic) obnubilati dalla loro hybris moralisticheggiante in qualche modo reimplementano lo scontro di classe contro media e piccola borghesia e il proletariato già sottolineata da Pasolini, in qualche modo continuano, perpetuano ciò che in marxistese si indica come lo sfruttamento capitalista delle classi subalterne.
Invece non è affatto spiegabile la posizione della militanza, sinistrata e sinistrante (per i cattolici vale questo) ovvero la posizione di coloro che qualcuno - non ricordo il pensatore - indicò, con precisione, come utili idioti: masse di artificializzati urbani, tubi digerenti consumisti risultato della liquefazione, piccola borghesi e proletari urbanizzato-artificializzati, che partecipano orgoglionamente alla propria distruzione.

La pseudo intellighenzia per cretini, i funzionari celebranti della castalia, in questi giorni schiumano dalla rabbia, non riescono a trattenere i fiotti di bile per i timidi segnali di cambiamento di rotta verso una qualche ripresa di un principio di sovranità, per questa prima e ancora flebile reazione immunitaria a questa SIDA sociale, geopolitica, soft metodo di immunodepressione necessario per attuare questa ingegnerizzazione subumanizzante planetaria.

In tutto questo rimangono i problemi della demagogia: Gaia Baracetti, sempre eccelsa come pensatrice, ecologista e attuatrice chiede: perché dobbiamo finanziarci col debito? L'inquinamento concettuale, ecologico e anche finanziario, politico del debitismo è uno dei primi metodi di trasferimento di capitali, risorse, potere alle castalie: chi beneficia del debito italiano? Coloro che prestano i denari e non sono certo la piccola borghesia o il proletariato, se vogliamo usare un lessico che è sì marxista ma anche preciso, in materia.

Leggevo, sempre da Gaia, che gli Elvetici hanno da tempo prima votato e quindi realizzato un efficace programma di riduzione del debito pubblico svizzero, di sana e sanificante austerìtà che permetterà alla Confederazione di rafforzarsi, di affrancarsi dal cappio del debito pubblico. In altre parole gli Elvetici hanno capito che un debito elevato significa impoverimento nazionale e, intelligentemente, hanno detto di no.
Esattamente il contrario di quanto propone questo governo gialloverde, più deficit, più debito che, come scrissi, senza uscire dall'euro è la più insensata follia, che porterà ad un ulteriore peggioramento della bilancia dei pagamenti nei confronti della Germania, a ulteriore distruzione del settore primario, a impoverimento generalizzato.

In ogni caso, io posso perdonare ogni  cosa purché si inizi a combattere e il disegno sostitutivo, massmigrazionista, di annichilamento  culturale e sociale, di islamizzazione, attuato in questi lustri nefasti, da questa castalia criminale di fanatici invasati masosadici e parassitari liberal radical chic.

mercoledì 6 giugno 2018

Domenica, finalmente!

Domenica finalmente a camminare di nuovo: ne avevo proprio bisogno. Direi proprio un bel giro nella... selva. I boschi li indico così perché in quei luoghi toscani, da lungo tempo non sono più coltivati: si vedono ancora le piazzole circolari delle carbonaie, alcuni pecci, pini neri e abeti bianchi dei rimboschimenti/impianti degli anni Sessanta iniziano ad essere monumentali, con alcuni esemplari di diametro intorno ai due metri, un paio li ho abbracciati e ringraziati, un'altro paio abbiamo provato ad abbracciarli in due persone. Le piante abbattute dalla nevicata di inizio dicembre sono ancora lì in mezzo, molti i tronchi ancora in piedi residui di alberi morti e lavorati dal picchio, alcuni tronchi a terra sui quali crescono funghi: sono segni di boschi rinselvatichiti, in buono stato biologico.
I pochi residui di prati si stanno rimboschendo con aceri, ginepri, pioppi, faggi, ginestre, biancospini, ginestracci, maggiociondoli e, purtroppo, vitalba. Questo è meno bene, sia per il paesaggio che per la biodiversità.
Osservavo che tutta quella valle laterale era un tempo ricca di castagneti, in parte ancora coltivati e di stalle, ogni casa ne aveva una. Ora non c'è più una vacca, un maiale o una capra a pagarli a peso d'oro. Finché i prezzi dei prodotti agricoli e, in particolare, zootecnici rimarranno depressi per l'importazione di massa di prodotti dall'estero, nessuna impresa agricola potrà vivere e quindi ristabilirsi in quei luoghi. Tabula rasa dell'agricoltura e cultura, a favore del consumismo per masse urbane liquefatte.

Ci sono ancora alcuni giardini traboccanti di fiori, sia nei vecchi prati che in prossimità delle casine in pietra di quel presepio. Poi blu e e sole e il canto di ruscelli e rii, ancora vivi prima del secco estivi.
Infine, lassù, in quel poggetto, la vista su valli e coste e scoscendimenti, mille verdi brillanti e chiari come solo in primavera.
E' stato splendido.

_civa camminava a fatica. Ad un certo punto l'ho trainata: ha afferrato i bacchetti e l'ho proprio tirata. Poi si è messa in funzione. Direi più un blocco mentale che fisico.
Mah.
La poca montagna di questi mesi (e il mio pessimo allenamento) è anche perché ella fatica, arranca a volte anche semplici giri della zia sono troppo impegnativi per lei. Io farei montagna con gli amici, non ho alcuna pretesa di farlo con la morosa. Con gli amici è più divertente e si possono fare cose meno camomillesche. Solo che se andassi per monti con loro non vedrei più lei e penso che ella non sia affatto disposta a vederci ancora di meno del tempo attuale, un fine settimana ogni due.
Qualche scazzo sabato e domenica sera.
Riusciamo ad avere degli scazzi anche senza convivere o con piccoli tentativi di convivenza del fine settimana. Io poi mi rompo...
Il fatto è che io dovrei trovare una risposta alla questione :- Cosa voglio fare con le femmine, cosa voglio e a quale prezzo.
Qui sotto qualche foto di un giro della zia di sabato 26 maggio u.s. .






lunedì 4 giugno 2018

Raptus

La settimana scorsa ho esagerato con i miei raptus ingegneristico-creativi.
Ne sono uscito provato.
Ieri me ne sono andato in giro per un angolo romito d?Appennino e forse non ha neppure senso dirlo angolo, visto che l'Appennino si sta spopolando è in parte grande romito.
Verde, sole, una esplosione di fiori, buona compagnia, fatica, sole, mille mila verdi della primavera. Un po' mi ha ricaricato. H zero forma fisica. Del resto due mesi di allenamento da ufficio...