lunedì 30 giugno 2014

Legge arborea

Ecco, se io fossi dio, la prima cosa che farei è quello di un nuovo articolo 1 della costituzione.

Articolo 1
L'Italia è una repubblica fondata sulla sostenibilità ecologica ed estetica. L'ecologia e la biologia determinano i limiti dell'agire umano.

Una delle prime leggi è la Legge Arborea, un solo articolo (una legge di decrescita del tumore normativo).

Articolo 1
Ogni legge e ogni articolo di legge che determina la responsabilità civile e penale da danni da alberi, relativi risarcimenti o pene decade.

Perché, porca puttana, io vedo ovunque le potature barbare, alberi trasformati in  orribili cotton fioc. Vedo ovunque alberi fatti fuori che lasciano orribili coacervi di edilizia dozzinale nella loro ributtante bruttezza.
L'accanimento contro gli alberi è alimentato dal contenzioso civile e penale da parte de il_bobbolo che cerca di spolpare altri personalità fisiche o giuridiche pretendendo risarcimenti prendendo spunto da presunti o reali danni da alberi. Poi mi racconta, il mio amico scienziato, di campagne televisive per la programmazione gregaria de il_bobbolo già parecchio ostile agli alberi, per i fatti recenti successi a Firenze. Tutti i danni che gli alberi fatti qui e là. Ovviamente stuole di amministratori, assessori, piccoli e grandi proprietari e genti varie ora si accaniranno con magna insipienza contro questo e quell'albero. Vai con la potura e l'abbattimento barbari.

Allora, tu, piccola mente scadente ingorda e disonesta, apri bene le orecchie, supposto che lo spazio che hai dentro la crapa sia riempito da qualcosa.

Lo vedi quel robo verde che è fermo, piantato con le radici per terra? Vedi che è fermo? Devi sapere che quel robo si chiama albero (non è neppure solo 12 quintali di legna biomassa come pensi).
Allora, se tu c'hai paura che ti possa cascare un ramo in testa, o sulla tua autina di merda puzzolente, visto che l'albero è lì fermo, tu, pigli e stai alla larga.
Vai col tuo bimbetto a passeggiare a luglio con 38° sotto il sole nell'area asfaltata apposita.
Metti la tua autina di cui sei appendice sul marciapiede lato quinoombradaalberibrutticattivichesonostatirimossi.
Tu, proprietario  che c'hai problemi con la vita, non puoi più accampare giustificazioni per il tuo accanimento contro gli alberi. Se ti becco a fare questo e quello, ti poto prima il banano, così evitiamo che tu possa riprodurre la tua genia di cacca, poi se insisti, prima una gamba, poi un'altra etc. Da idiota ti rendiamo idiota cotton fioc.

L'albero è lì, è un essere vivente che da la vita, senza gli alberi non ci sarebbe la vita, e forse neppure la tua, piccolo citrullo 'gnorante e questo non sarebbe neppure male, devo dire. E' lì e, notoriamente, è fermo. Se non ti va l'albero e i rischi che comporta, smammi e camporelli, parcheggi, passeggi, passegineggi, slinguazzisullapanchina da altre parti.
Se accetti i pro, accetti i contro. Ogni tanto, come ogni essere vivente, un albero può avere problemi.
Non ti piace? Là in fondo non ce n'è pure uno e non rompere il cazzo. Grazie.


Ingorgao

Ho avuto un ingorgo estetico ed emotivo, penso. Bellezza e piacere in queste quantità sovvertono.
Poi, tornare a casa, dopo aver superato ogni traversia possibile di questa autotransumanza di massa allucinante di ore, ridevamo come dei pazzi noi tre.
Sono ancora obeso di 'sto ingorgao meravigliao.

sabato 28 giugno 2014

Della festa che viene

Vieni a ballare stasera?
No, sto caricando il serbatoio. Domani sera dovrò esagerare.
Così ho detto loro che non ci sarebbe stato T. ieri nella mia vita. Così  ne ho approfittato anche per andare alla riunione di coordinamento dei GAS.
Alle tre e mezza partenza, prima in treno, poi cogli altri.
Ho pulito le scarpe da tango. Ora da stirare la camicia. Farsi la barba e i basettoni. Gia' scelti i pantaloni.
Suona l'orchestra di Juan Carlos Cobhian un tango e sono già via.

Osservo varie amiche tanghere. Ad una ad una cedono. Sono stati necessari dieci giorni dalla mia mail motivazionale, come spirali per arrivare al centro. Da ieri il cipollo bipbippa, squilla il cellulare della festa che viene. Una alla volta mi dicono che vengono, che vorrebbero venire.
Le onde lente del mare, su e giu'. Balleremo con voi, stasera, al vostro cospetto.


La donzelletta vien dalla campagna,
In sul calar del sole,
Col suo fascio dell'erba; e reca in mano
Un mazzolin di rose e di viole,
Onde, siccome suole,
Ornare ella si appresta
Dimani, al dì di festa, il petto e il crine.
Siede con le vicine
Su la scala a filar la vecchierella,
Incontro là dove si perde il giorno;
E novellando vien del suo buon tempo,
Quando ai dì della festa ella si ornava,
Ed ancor sana e snella
Solea danzar la sera intra di quei
Ch'ebbe compagni dell'età più bella.
Già tutta l'aria imbruna,
Torna azzurro il sereno, e tornan l'ombre
Giù da' colli e da' tetti,
Al biancheggiar della recente luna.
Or la squilla dà segno
Della festa che viene;
Ed a quel suon diresti
Che il cor si riconforta.
I fanciulli gridando
Su la piazzuola in frotta,
E qua e là saltando,
Fanno un lieto romore:
E intanto riede alla sua parca mensa,
Fischiando, il zappatore,
E seco pensa al dì del suo riposo.

Poi quando intorno è spenta ogni altra face,
E tutto l'altro tace,
Odi il martel picchiare, odi la sega
Del legnaiuol, che veglia
Nella chiusa bottega alla lucerna,
E s'affretta, e s'adopra
Di fornir l'opra anzi il chiarir dell'alba.

Questo di sette è il più gradito giorno,
Pien di speme e di gioia:
Diman tristezza e noia
Recheran l'ore, ed al travaglio usato
Ciascuno in suo pensier farà ritorno.

Garzoncello scherzoso,
Cotesta età fiorita
E' come un giorno d'allegrezza pieno,
Giorno chiaro, sereno,
Che precorre alla festa di tua vita.
Godi, fanciullo mio; stato soave,
Stagion lieta è cotesta.
Altro dirti non vo'; ma la tua festa
Ch'anco tardi a venir non ti sia grave.

Giacomo Leopardi
Il sabato del villaggio.

venerdì 27 giugno 2014

Gaia nel vento

  • Battere il ferro finché è caldo.

Nella piccola apoteosi milonghera di martedì notte, la ciliegia sulla torta è stata... _ina l'aretina gaia.

A fine serata - erano già quasi le due - la pista si fa rada, la serata nel cuore della notte era mite, tepore e stelle. C'è complicità tra le persone rimaste, un risonanza percettiva, come se sentissi di essere rimast* con quei pochi altri a tu per tu con T., in una sorta di avventura improvvisa quanto aspettata se non invocata. Perché è cosiì  soave ed intenso, il fine di quella dolce vita. L'avevo vista la in fondo... provato a mirarla ma, come mi disse, non è abituata; quindi invito diretto.

Un po' principiante ma... si era creata La Magia. Non capita di frequente. Anche se nel tango è più frequente che in ogni altrove. Solo tra un pezzo e l'altro ci furono parole, poi solo i nostri corpi abbracciati. Aveva detto che nel tango si lascia andare. E le parole tra un pezzo e l'altro erano promettenti. Una donna fine, bella, vispa, gli occhi dell'anima brillanti. E gaia, che scherzavamo e ridevamo, come fossimo amici da anni dopo pochi manciate di minuti. Le avevo detto che l'avrei chiamata Gaia.

Alla fine le ho quasi... estorto il numero di telefono. Hai un recapito? Ho visto che titubava, voleva darmi l'indirizzo di mail. No, dai, il telefono. Stava registrando il mio numero quando le ho chiesto di farmi uno squilletto che pure io avessi il suo (che so come finisce quando tu non hai il suo numero, non funziona, è l'uomo che deve telefonare, farsi vivo, etc. a proposito di archetipi del tango e non). Avevo notato quell'accenno di resistenza.

L'amico toscanaccio mi aveva lasciato a qualche minuto a piedi da casa, da risalire la strada lungo il ruscello per arrivare su a casa. Avevamo visto una coppia di tassi che trotterellavano allegri e buffi: si erano fermati un po' a guardarci e poi avevo proseguito in discesa incuranti. Bellissimi. Che gioia! Era una serata fausta, quella. Proprio fausta.

Io so che se succede, succede a caldo. Se fai passare un tot di giorni si raffredda tutto, non succede più alcunché. Battere finché è caldo. Insomma, mercoledì sera provo a chiamarla, verso le 19:30, non risponde.
dopo la cena col bipede un messaggio, venerdì vengo a [bassa bolognese al confine col ferrarese] e prendiamo uncalice, poi andiamo alla pieve di san [... splendida pieve romanica dalle parti sue], mi fai da cicerona.

La mattina accendo il cipollo, bip bip, arriva una suo messaggio: "le tande con te erano state piacevoli ma non intendevo darti l'impressione di volerti frequentare al di là del tango".
Ahaha, ho apprezzato le chiarezza! Oltre a scriverle questo, ho aggiunto che sarei stato un pazzo se non avessi tentato di cogliere l'attimo. Non è che arrivi in milonga, diffondi il tuo fascino e poi credi non non aver fatto vittime.
Non sarà libera. Date lo scintillio e l'intesa abbracciati e nelle pause, tenderei ad escludere che non ci fosse piacere reciproco, anche suo.

Sai una cosa? Che è stato tutto così veloce, chiaro, limpido che non solo è corso via come acqua sulla cera ma... è stato divertente, bello, piacevole. C'era una amica goana che era innamorata del suo tipo: diceva che era come il vento, arrivava, era bello, splendido e poi andava via, come una folata di vento. Ecco, gaia nel vento!
La persona giusta, nel posto giusto ma non nel momento giusto.
Avanti così, felice più che mai.



(aquascape)

giovedì 26 giugno 2014

Perché?

Era notte piena e stavo tornando con un amico toscanaccio dalla milonga sotto le stelle.
Ero saturo di soddisfazione, di piacere, di felicità, di gioia di vivere.
E' il piacere di iniziare a viverla, a indossarla quell'arte. Il piacere di dare piacere alle donne che ho tra le mie braccia, di vivere manciate di minuti uno con te, unico essere speciale che sei nelle mie braccia. Sì, come dice lo zio Osho, l'ego esulta quando sente che sei voluto, che sei importante e sei desiderato, sono troppo onesto per negarlo. Già, questo ego.
Dicevo, in auto, all’amico tanghero :- perché nella vita non è perfetto, armonioso, intimo e unità come nel tango, con le donne?
Perché il tango è una vacanza dalla vita oppure un tornare alla fonte, dove l’acqua è ancora cristallina, contornato da roccia e felci, e muschi di goccioline che brillano e alberi di smeraldi lussureggianti.


Dello sport della pedata - 3



(Dello sport della pedata - 2)

  • L'Italia è fuori dai mondiali.
    Mmh, interessante.
    Fammelo aggiungere alla lista delle cose di cui non me ne frega un cazzo.

Mmh, forse non è vero che non me ne frega un cazzo, per dirla sulla falsariga di Amore_Immaginato. Anzi, detta come va detta... Io sono proprio contento, sono snobisticamente molto soddisfatto. E mi crogiolo nello snobismo di non aver visto neppure un minuto di mondiale. Fico!
Ogni randellata alla pedata che sia utile a ridimensionarne ingombro e inquinamento nella società, a limitarne la voracità egemonica col quale sottrae di tutto a ciascuno degli altri milleduecentotrentasette sport è cosa utile e positiva.
Ohhh, che bello!

No carovane caroselliche, no deliranze di massa. Buono! Forse non si eccederà neppure nel voler rendere dei bipedi capaci di usare bene i piedi, tuttologi importanti, intervistarli a proposito delle riforme istituzionali o sul sistema energetico, sugli (anti)razzismi alle quale contrappongono esternazioni (anti)razzistiche. Quelli dovrebbero essere bravi ad usare i piedi. Come tutti gli iperspecialisti, sul resto sono mediocri o delle frane.

L'Uruguay mi è simpatico, anche solo perché è terra natale del tango.

mercoledì 25 giugno 2014

Aprire il varco

Leggevo l'addio di Diamanta a Polianna. Vedevo colori, anime, arti e atmosfere che mi sono care. Proprio in quel momento stava suonando Everlasting degli Asura. Uno pensa alle strane coincidenze della vita.
Poi la musica ha aperto il varco. Questo è l'incanto dell'arte.
Mi sono trovato a piangere in ufficio.



martedì 24 giugno 2014

Baccelli pisellacei



Il gas contadino giovedì ci ha portato i piselli e le fave bio appena colti. Delle fave avevo scritto. Dire che sono parecchio 'gnorante sulla gastronomia di questo legume, devo degnorantizzarmi un po. Poi i piselli. Ovvero i baccelli. Quattroeuriemezzo al chilo, per tre chili. Insomma, mi stava sul culo cacciar via un terzo di quanto acquistato.
Così il gascontadino mi ha suggerito di farli a mo' di crema (qui una ricetta, anche se io ho lavorato ancor più minimalmente).
Risultato... strepitoso. Anche se ... c'è un ma!
A casa non ho un passa verdure e ho usato sempre il frullatore ad immersione. I baccelli però hanno e una fibra tenace e ne hanno molta.
La passata, è stata guarnita alla fine con un po' di balsamico e di parmigiano reggiano dei monti stravecchio. E' stata un'esperienza estetica.
Nel bene per la gamma di sapori, straordinari.
Nel male perché c'era un sacco di fibra tritata.
Una sorta di paradiso e inferno in bocca, di doccia scozzese papillare.
Una gamma di sapori incredibile in bocca, insieme ad una gamma di fastidi fibrosi da sputacchiare.
Il bipede all'inizio ha fatto la bocca storta, come me, poi ce ne siamo sbaffati tre piatti a testa. Incredibile.

Sapevo della qualità culinarie straordinarie dei baccelli di fava che una conoscente apulo-terrona che lavora molto bene in cucina lavora a mo' di parmigiana. I baccelli dei piselli non hanno nulla da invidiare. Penso che il mio bipede ora voglia regalarmi - per il compleanno - un passaverdure.

A proposito.
Lessi di recente un articolo (dovrei ravanare in rete ma non ho tempo) che affermava che una delle cause della crescita del rincitrullimento di massa è dovuto anche alla perdita di capacità manuale e fisica in genere. In modo assolutamente dispotico - eheheh - ho obbligato il bipede a sbacellare i piselli con me, sabato pomeriggio. Solita resistenza malmostoso-mugugnante iniziale, poi è andata via bene. I risultati vengono col tempo!

lunedì 23 giugno 2014

Fin lì

Ho un mini buco esistenziale. Sorrido, forse evoca scenari eccessivi. Un po' ormai quasi alla fine della stagione di studi mi trovo così, come una madre col suo buco di figlio con le valige che sta per andare via.
_zzz mi ha detto, sabato, che non faremo la nostra vacanza di quattro maschi. Anche questo è un buco. Tecnicamente sono le sue traversie "da crisi" nel lavoro che sono arrivate anche da me. In realtà è che sono un po' stanco e forse anche questo dovermi organizzare diversamente con apatia in corso mi lascia tempo all'introspezione, spazio per guardare un po' così i miei vuoti.
Forse è per questo che mi sono lasciato andare un po' alle atmosfere riprese da Gianluca Miano. La colonna sonora oggi affonda in me fin lì.
La danza, sovente, è questo gioco nel vivere al massimo in due quello che non ti riesce nella vita. E' la musica giusta per lo stato d'animo di oggi.
Grazie, _zzz, per la segnalazione.


sabato 21 giugno 2014

La catto, la bellezza, la parole

_ela la cattolica è lì. Sento che mi ha in simpatia, mi da segni di tanto in tanto, vuole ballare con me e io l'accontento ma non troppo che ho i turni n-upli che sono prenotato ormai. La prendo in giro, scherziamo e ridendo le dico che lei lo sa che io le posso fare solo proposte sozze e indecenti.

Ieri c'era una donna veramente bella fine elegante di classe e... mora. _ara anche lei. zio bono, c'è una invasione di 'ste _ara. Dovrei dire una gran topa ma non va d'accordo con il suo stile, era fine.  Abbiamo fatto un paio di giri. E poi, quando ero seduto ai lati, si è accorta che la guardavo, da lontano. Apparirà ancora? So qual'è il suo allevamento. Ahaha,  siamo polli da milonga, con lo stile dell'allevamento di provenienza. Bella fine con la sua eleganza "chanel". Quella me la ricordo!

_ola la madrilena domani non verrà alla grigliata. Una delle più brave, ha classe nel tango, forse anche carina ma non il mio tipo. Per lei ho una sincera simpatia asessuale. Così le offro di andarla a prendere e di riportarla a casa, è una persona che merita! Carineri quindi del tutto gratuite. Ultimamente ho tirato il freno a mano perché avevo intuito che ciò stava alimentando un aumento di attenzione sua nei miei confronti. Non alimentare aspettative che non possono essere soddisfatte! Comunque passati un po' di giorni l'avevo chiamata per chiederle se aveva voglia di venire alla grigliata di domani. Ecco, si sono aperte le chiuse delle parole, il diluvio dialettico universale numero tre. Le ho detto che avevo le pentole sul fuoco, (era vero) ho chiuso la telefonata. Forse avevo già scritto di queste pezze pazzesche che mi attacca, anche via mail o SMS. Domani sai che Pinca apre la stagione estiva? Inizia a parlarmi della nipotina che l'altro giorno mentre era seduta sulle sue gambe...
Papà, ma ti piace 'sta _ola?
No. Ma anche se fosse così non potrei stare con una che parla in tale quantità, mi suicido dopo due giorni!

Le pendenze della vita



Ho scritto che ho fatto tardi stanotte. Sono arrivato dal gommista con mezzora di ritardo, alle 15 invece che alle 14:30, dopo pranzo mi ero steso,  avrei voluto che fossero stati diecimi minuti e invece sono crollato.
Sono poi andato a prendere il bipede in rampichino e siamo venuti a casa in bici. Ecco, nella parte finale, sulla salita erta verso casa, ho mangiato la polvere. L'ometto che una volta era bimbetto lagnava e stava indietro, ora mi fa mangiare la polvere. E' il tempo che passa.  Zero allenamento, che a far vita in milonga poi non si fa vita sui pedali. Gli anni che passano, io ho passato il picco, egli in piena massima pendenza di potenza in crescita. Sono felice che il mio prodotto sia sulla soglia della potenza di gioventù anche se questo metro è duro nel confronto.
L'altro giorno è andato su verso la valle alta, al fiume. Treno e bici. La madre era agitata, io sereno. In tre amici. Che bello, in bici e la libertà a scoprire angoli di Natura magnifica, da soli, nella spensieratezza dei primi giorni no-scuola, di prima estate. E' la loro strada e iniziano a percorrerla.
Le pendenze della vita. Prima su, poi giù.

Forse troppo forse poco

Ieri sera tango sotto le stelle. Mi sono goduto l'andarci con il mio maestro dei colli. Ma ... poca vibra. La serata forse anche con poca vibra, ma io ero con poca batteria. Il venerdì è alla fine della settimana di lavoro e non è quasi mai stato un giorno di gloria in milonga. Comunque alla fine sono andati a letto alle tre e mezza. Zio bono! Ero veramente stanchissimo: esauto forse è troppo ma stanchissimo forse poco. Io sto mettendoci mezza vita in 'sto tango. Ci sono i risultati ma l'equilibrio nel non farsi prendere dal vortice è sempre precario.
Il bipede è andato al bar a vedere la partita della pedata dei crucchi. Ecco, io andrei a dormire alle ventunoequatttordici. Ma poi dovrò andarlo a prendere. Forse l'avevo già scritto, una milonga interrotta dalla vita.
Sabato prossimo ci sarà L"Evento. Beh, quello non è tango, è un'esperienza estetica, emotiva, si dice un'esperienza di vetta. Basta andare là col pensiero e la marea torna a montare impetuosa.

Pecorino e fave



A cena abbiamo provato le gas-fave fresche nuove di zecca con il gas-pecorino. Francamente  molto deludente. Forse il pecorino siciliano al pepe nero un po' troppo fresco? Con tutta la magnanimità possibile le mie papille non sono riuscite a provare neppure un piccolo, lieve, fremito di gaudio.

Solstizio d'estate

Oggi abbiamo visto dove è tramontto il sole, così a nord rispetto al 21 diembre. E' il giorno della luce. oggi. Forse dovrei scrivere qualcosa sui riti di questa festa, sulle feste animiste in Nord Europa (qui c'è tra tre giorni San Giovanni che è una festa molto sentita e alla quale sono legate molte tradizioni in campagna. Scrivere su questo ciclo di espansione e contrazione, anche gli astri mimano Eros e Thanatos, il nascere e il morire.
Amo giugno anche per questo. Oggi è stato un bel giorno di estate. Sentivo l'estate nei suoni (cicale), negli odori (ancora fieno), nel sudore della pelle, nello scorrere lento del fiume. Posso pensare alle rive boscose di un fiume, placido, e mi sento in estate.
Anche se...
Il secondo mese preferito forse è gennaio, oscuro quasi quanto dicembre ma assai più freddo. Amo gli eccessi, anche in questo.

venerdì 20 giugno 2014

Quest'anima

V - Quest'anima

Quest'anima che mi nascosi
per proteggerla dalle ferite del mondo.
Questa anima così lontana dai luoghi
della mia memoria e del mio amore.

Ora che nel silenzio
e nelle ombre della notte
di nuovo torna a chiedermi attenzione
con la voce languida dei gelsomini in fiore
e la presenza mistica della Luna piena.

Così che i miei passi iniziano a seguire
la cadenza di un Tango solitario
tornando dove il mio sguardo
per la prima volta si riunì al tuo
e soccombette all'inganno
del mio desiderio.

Che triste ironia è il Tango!
Camminare insieme
avvolti nell'abbraccio
come all'inizio.

Sembra così facile
tuttavia a volte ci smarriamo
e poi ci rincontriamo
perché non sono così abile in questo.
Come non lo sono nell'amore.

Che sottile inganno è il Tango!
Camminare uniti
avvolti nell'abbraccio
come all'inizio.

Sembra così facile
tuttavia a volte noi perdiamo
l'instabile equilibrio in un giro
perché non sono così abile in questo.

Come non lo sono nell'amore.

Che dolce illusione è il Tango!
Sentire per un attimo
che ti affidi a me
e cammini congiunta nel mio abbraccio.

Come se fosse per sempre.


Dieci passi di Tango
Andrea Sardi
Pag. 45 - 46
Edito in proprio dall'autore



giovedì 19 giugno 2014

Il latte senza soluzione

(Il salame senza soluzione)
  • Sei cosa mangi.
    (detto popolare)

  • quantità * qualità = kostante

  • I salmoni che lei trova nei ristoranti provengono per lo più da allevamenti intensivi dove i reflui non vengono lavati. Lei immagini 600k esemplari che nuotano in una zuppa di muco e merda.
    Natalino Balasso

  • Negli [allevamenti? società?] intensivi invece c'è individualità, non si crea il branco e non c'è la tendenza all'aiuto reciproco, quindi gli [umani? non umani?] sono privati della libertà dei loro comportamenti etologici.
    Andrea, Parva Domus.

Mi diverto a sottolineare che il buonismo filo massmigrazionista è uno dei sostegni più formidabili di crescita di ingiustizia, violenza ed ecocidio globali. Medici pietosi che fanno la piaga puzzolente.
Dunque gli homo sbaffano altri animali. Una dei risultati della loro crescita demografica esponenziale è il fatto che... cresce esponenzialmente anche la necessità-problema del portar a casa scampi, lonze, latte, bistecche e cacio. Se crescono gli homo, crescono le aree da essi rese biologicamente morte (superfici utilizzate per strade, centri commerciali, abitazioni, ospedali, parcheggi, uffici, svincoli, tangenziali, fondi marini arati dalla pesca industriale, aree espositive...) e diminuisce lo spazio per i sistemi biotici. Ovvio, no!? Anche per quelli agricoli.
Uno dei risultati è che invece di andare verso allevamenti di qualità (allo stato brado o semi brado) in cui gli animali hanno buone condizioni di vita e bassa densità (che significa sostenibilità) essi vengono stipati nelle fabbriche di carne. Semplicemente, per dare carne a 'ste moltitudini sterminate di homo, non si può avere neppure una zootecnia sostenibile. E' molto semplice. Siamo a livello di una classe di seconda elementare per difficoltà logica e aritmetica.

Sapete che ho più volte sottolineato quanto storto sia il nostro diritto deriva da una morale anacronistica sempre più grottesca arrivata alla ridicolaggine del proclamare che esista un diritto ad avere figli. Ahaha. E questa sarebbe... la summa del nostro diritto!!
La stessa morale storta per cui il mio animale simpatico/sacro è più simpatico/sacro del tuo, e non è giusto che tu mangi cavallo/maiale/coniglio/manzo. Neppure il cane ehnnò! Mai capito su quale base si consideri giusto macellare un maiale ma non un cane, sbaffarsi un filetto di manzo ma non uno di cavallo. Sono cose assurde sostenute da sistemi di credenze anacronistici.

Per tornare alla premessa, la qualità scadente delle masse umane in perenne crescita (qualità = kostante / quantità, appunto) è dovuta anche al loro mangime. Dopo il salame senza soluzione, ecco salmone, bistecca e latte senza soluzione.
Natalino Balasso lo divulga in modo simpatico, io invece metto un bel videuzzo che ti tira una bella tega sui testicoli o sulle tettine. Se non siete scemi mi ringraziate, è solo un simpatico buffetto rispetto a quello che sta succedendo e succederà per la crescita, in primis quella demografica, ora tutta e sola di importazione.

Tu che non contrasti le migrazioni di massa sei il primo responsabile di tutto questo. Un homo in Etiopia o in Pachistan consuma x, qui consuma 10x o 20x. Ogni anno una città come Firenze o Bologna create dal nulla necessitano anche di carne e latte. E il latte e la carne bovini vengono prodotti in massa, proprio così.

Ahahahha, maaaa, nooo, "accoglienza senza seeee e senza maaaa"!
Diritto alla procreazione
Diritto a emigrare
Diritto alla crescita
Diritto ai consumismi
Diritti degli animali
...
Diritto alla stupidità.

Ecco, continua pure a sdilinquirti così.
Importeremo, finché ci sarà, oltre ai cereali anche carnazza e latte pure da quelli che la dovranno produrre con metodi "produtttivi".
Prego.
Auguri a noi.



mercoledì 18 giugno 2014

Percezione termica

Ieri, dal pomeriggio, c'è stata la bellezza dell'estate che preferisco, l'estate fresca che alcuni conoscono, quella della Scandinavia o delle giornate sulle Alpi dopo un temporale e dopo una rinfrescata. Luce meravigliosa - nordica appunto! - aria tersa, temperatura mite.
La milonga serale, all'aperto, in una zona della provincia verso il modenese, generalmente stipata come 'na scatola di sardine, era ad un terzo del solito. E' nota per il refrigerio che la caratterizza anche nelle giornate calde e afose. Ieri sera era decisamente fresca. Infatti, molte portatrici_di_vagina non sono venute.
Osservavo e sorridevo.
Gran parte di noi maschi col nostro metabolismo "sportivo" soffriamo sempre il caldo, anche in milonga. Le donne, con il loro metabolismo più cheto, stanziale, soffrono sempre il freddo, anche in milonga.
C'è anche una differente percezione termica di realtà tra i marziani e le venusiane.


martedì 17 giugno 2014

L'insostenibile realtà della realtà - 4



(L'insostenibile realtà della realtà - 3)

Tempo addietro alcuni compagni anarcomunisti del GAS si erano scagliati contro il progetto di stato di realizzare una base dati di DNA per criminali. In effetti, considerato che la tecnologia viene abusata quasi sempre, usata antiecologicamente, per risolvere i problemi introdotti dalle tecnologie introducendone di più gravi, dispositivo alienante, di iniquità, regressivo, di controllo e sfruttamento, non è che possa proprio dare loro tutti i torti. Ma io ritengo che essi, a sinistra, siano massimamente contrari a questo strumento anche perché può inchiodare alcune persone alle loro responsabilità. Esso demolisce l'alibi culturale, il dogma strutturalista della sola (o quasi sola) responsabilità collettiva, di classe. Questa realtà, a sinistra, è massimamente indigesto. Quindi come agnostico io alzo le spalle: banche dati criminologiche di DNA? Sì? No? Perché sì? Perché no!? Vediamo come vengono usate, per quali fini. Sperimentare, osservare e misurare, eventualmente cambiare/abolire/potenziare.

Oltre alla notizia dell'aver individuato la persona il cui DNA fu ritrovato sul corpo di Yara Gambirasio, c'è l'altra notizia che ha scosso molte coscienze: un bello e simpatico giovane marito per bene che uccide moglie e due figli e poi va a vedere la partita del mondiale di pedata.

Tempo addietro, riportai alcune note sulla patologia della (percezione di) sicurezza. La casina famiglia del Mulino Bianco, la stessa vita di coppia in molto casi, sono ambienti asfittici, patologici, criminogeni. Infatti è noto che una quantità straordinaria di violenze vengono compiute tra le pareti domestiche. Cosa succede? Su persone deboli di mente questo ha effetti amplificati: gente che va fuori di melone e commette crimini tanto efferati quanto assurdi.
Ma i pezzi guasti, bacati, sono parte della realtà e anche della nostra specie.
Diciamo che questa notizia scuote così profondamente anche per il fatto che ci riporta alla realtà, al fatto che la credenza che il male sia sconfiggibile è una sciocchezza (alla cui origine c'è lo stupidame monoteistico). Come tutti gli aspetti della realtà che non vogliamo, esso ci risulta particolarmente indigesto, odioso.
Una persona di scienza e conoscenza, preso atto di questa realtà, si chiederebbe se sia possibile fare qualcosa e se sì cosa e come.
Questo da una parte va a smuovere anche il feticcio famiglia_mononucleare_per_bene_esclusiva_imperitura. Ma anche smantellare il feticcio della "gabbia dorata" avrebbe conseguenze, come tutto: ci sono anche gli agorafobici oltre ai claustrofobici.

lunedì 16 giugno 2014

Betulle - 10

(Betulle - 9)

La discesa tremenda sotto... la pioggia. Direi che le due connotazioni rendono idea di quella prima parte della giornata (la seconda fu per il rientro in Emilia). Le foto sono grige, un po' per il meteo, un po' per l'asprezza rocciosa delle rocce metamorfiche e la combinazione sinergica di queste due caratteristiche. Del resto quella era la porta impervia per la Valle Grande, una delle poche, tre o quattro in tutto. Uno sprofondare dal bivacco per millecinquecento metri fino al fondo della Val d'Ossola. Il fascino dell'orrido direi.
Alcune foto testimoniano l'asprezza delle pendenze, l'eremitaggio di alcuni agglomerati di casucce, i patatrac spaventosi che le valanghe ripetute e sovrapposte hanno fatto quest'anno di infinito e nevosissimo autunnosenzainverno, la vera bioarchitettura locale.
Gli zaini si erano svuotati di qualche chilo ma erano rimasti... "abbondanti", tutto il necessario e il possibilmente necessario per quattro giorni di vita. I tempi ristretti (se non fossimo arrivati alla stazione di Premosello - Chiovenda entro le 10:45 avremmo avuto tre ore di buco) ci hanno ... sollecitato.
Diciamo che per due giorni abbiamo avuto anche un ricordo fisico di quella discesa precipitevole nelle gambe. Non vorrei aggiungere nulla di "soggettivo", di emotivo a questa pagina. Lascio solo le immagini di questo commiato alla Valle Grande.


















Col culo degli altri

  • o - [considerazioni su idee e (in)coerenza]
    Io credo che le idee abbiano un valore indipendentemente dalle gambe su cui camminano.
    [...]
    o - Visto che si è tentato di aggirare la provocazione di essere diretti e di agire personalmente nel sostenere la migrazione di massa a cui si è favorevoli/non contrari con la scusa dell’importanza delle idee, alla Caritas risponderemo che è sciocco pretendere scarpe e abbigliamento [per i migranti clandestini], è importante avere un’idea di scarpe e abbigliamento.
    (da gaiabaracetti)


Venerdì ho consegnato il 730 autocompilato (*). Solita tassa al contrario abbondante di franchigie dai quali sono esentati coloro che non arrivano ad esse. Non so quanti di voi si siano mai accorti di questo potente meccanismo di iniquità, 'na tassa sui poveri.

Ho scelto Greenpeace per lo 0.5%. Per lo 0.8%, questo altro meccanismo di parassitaggio religioso a cui a capo c'è il vaticancro, non più ai valdesi. Avevo sentito nei loro annunci pubblicitari riferimenti a un paese accogliente. Esattamente il contrario di quello che serve per contrastare su tutti i possibili fronti le migrazioni di massa: un paese repellente (oltre che impermeabile/meno permeabile ai confini).

Da Gaia c'è una discussione al quale partecipa anche una persona favorevole al migrazionismo di massa (ho tagliato qui un pezzo di pagina, troppo lunga).
Comunque... trovo massimamente immorale i filo massmigrazionisti scaricano conseguenze, omeri ed effetti collaterali delle loro scelte su tutta la comunità, anche su coloro che non condividono la loro politica.
Il primo principio di equità, oltre alla testimonianza pratica diretta e personale di accoglienza e solidarietà, sarebbe che da subito si limitasse le risorse per l'accoglienza alle sole  sottoscrizioni da loro versate. Testimonianza, responsabilità e respons-abilità dirette e personali.
I fondi per l'accoglienza e per il mantenimento dei clandestini? Da libere donazioni: tutti gli interventi dimensionati in base all'ammontare delle donazioni.
Come insegna il caso TAV Val Susa, la pratica di fare i migliori, i buoni, i magnanimi, i democratici, gli accoglienti, i progressisti col culo degli altri si diffonde sempre più.
Chissà se i buddisti saranno meno peggio.

(*) Ho visto quelle caselle per detrazioni, esenzioni, etc. per le famiglie numerose e mi sono venuti attacchi di bile.


domenica 15 giugno 2014

Gioie infantili

_ara, la mia compagna di studi tangheri a Bologna, ha avuto oggi la caparbietà di estrarmi da casa. Aveva voglia di un giro in natura. E così è stato sotto la pioggia all'andata, poi senza pioggia al ritorno. Ero e sono cotto, visto che ho fatto le quattroemezza stamani, complefesta prima, poi in una villa con saloni affrescati a tanguear non so se furiosamente o soavemente ma sicuramente saunisticamente.
Neppure il tempo per avvisare qualcun'altro, avevo quasi un lieve velo di ansia prima, cazzo lei ed io, da soli!? Invece è stato molto piacevole. Camminare scoglie anche fantasmi di imbarazzi.
Cielo grigio e acqua.
C'era una Natura dissetata, dopo i caldi africani dei scorsi giorni, qualche fattoria lungo la stradine di crinale, per km una valle grande sotto a destra, una valle grande sotto a sinistra. Vedere papere, capre, pecore, maiali, sentire muggiti, qualche residuo di vita vitale e ricca di campagna, mi riporta sempre a gioie infantili.
In tutto questo cervi e caprioli nei prati infiniti sotto e un profumo di gigli, di ginestre più forte che mai.
(foto domani che ora son stracco).





sabato 14 giugno 2014

Tempesta baci di respiri lievi

Eramo già due ore di tempesta di fulmini, li scorgevamo oltre la siepe del giardino, sempre meno lontani. Ultimo tango sotto le nuvole a bozze di grigi cupi, di neri, di bianchi di coltellate precipitanti, sotto le stelle, sotto la luna ormai mangiate, con i goccioloni radi prima, poi la tempesta d'acqua. Così intensa che anche i tergicristalli al massimo erano del tutto insufficienti. Solo le sagome, due agglomerati di rosso posteriore a precederti.
Prima quei tango di due anime in una in milonga, anche i capelli bagnati a cingerti. Mi stringevano nelle loro braccia, i loro seni sul mio busto, i baci di respiro lieve, il nostro batticuore fondersi, sorridevano al limite del riso. Poi nella tempesta, scrosci di milion idranti, vento, grandine, la notte a giorno di fulmini e saette.
Tra l'impercettibile e il violento, tra la soavità più intima, tenera e l'energia brutale.
Cosa dicevano i romantici? Tempesta, soavità, impeto.



mercoledì 11 giugno 2014

Macchine termiche danzanti

Ieri sera sono stato in milonga. Tre tanghere mi hanno detto che ora ballo proprio bene e che è un piacere ballare con me. In effetti sono quasi... assillato da prenotazioni. A volte mi riprometto di ballare con donne sconosciute e non ci riesco.
Era caldo. All'aperto, sotto le stelle. Ma quando è così fitto, sei in mezzo a molti altri caloriferi, radiatori danzanti. Sotto le stelle mi posso permettere le maniche lunghe, magliette e camicie. Mi permetto di essere più elegante, anche se il mio concetto di eleganza forse non è il tuo, usiamo questa astrazione. Bisogna aspettare il caldo e quindi il fresco per sfuggire ai soffocatoi marcio-sudati delle milonghe al chiuso. Paradossi, eh!?
C'era la luna a tre quarti ieri, ballavamo sotto di lei. Ed è bellissimo. Ora che la frenesia, l'ingordigia di tango forse cala, - per me funziona così al termine dell'anno di studio - posso osservare con attenzione aspetti più fini.
Se tu non percepissi l'aspetto intimo, profondo, tantrico del tango, potresti credere, a volte, che sia solo una emozionante macchina di Goldberg.
Macchine termiche danzanti, alla ricerca del due in uno. Dissipare energia e raccoglierla.



Ecco l'estate

Sono stato due giorni con l'aria condizionata in ufficio, lunedì e martedì ma oggi l'ho rispenta. E' innaturale: c'è ancora relativamente poca umidità e il caldo è sopportabile. Se invece ti condizioni, quando esci schiatti e la tua capacità di termoregolazione si riduce velocemente e drasticamente.
L'erba è straordinariamente alta e quasi seppellisce il sentiero. Lunedì sera, quando l'ho risalito, con la luna grassa in cielo, il caldo di fine giornata, sentivo strisciare le erbe, gli erboni, lungo le gambe.
Osservavo il lampeggiare tenero delle lucciole, l'odore del fieno già tagliato e raccolto nel campo accanto.
Magico, magia di caldo, permeante, appiccicoso e profumato.
Molto psichedelico.
Solo un paio di settimane fa, in occasione di chiara, fresca, abbondante dolce acqua, avevo visto centinaia di chiocciole con i loro occhi antenna allungati e subito ritratti; nell'oscurita, le avevo pure pestate tanto che erano, mi accorgevo dal rumore di crunch crunch sotto i piedi. Poi mi ero dimenticato di trascrivere quell'esperienza.
Anche quella meditazione cognitiva, sensoriale aveva  un che di psichedelico, come il leggero senso trasognante e un po' ubriacante del fioco e tenero lampeggiare delle lucciole.
A Clorinda e Diamanta avevo segnalato un pezzo di pychedelic trance. Allora lo metto qui, a decorazione fluo di questa pagina. Sento ancora l'odore di incensi, di sudore, di patchouli, di hascisc, le paste e gli acidi che giravano. C'erano ranocchie dagli occhi grandi, chiocciole, farfalle di ogni dimensione e colore. Io decollavo senza chimica esterna. Un goccio della mia adrenalina funzionava più di tutte le droghe del mondo.

martedì 10 giugno 2014

A fool with a tool is a fool

C'erano ventiquattro gradi stamani. La temperatura perfetta. Salgo in carrozza e ... la solita aria viziata (usiamo questo eufemismo, per il momento). Non un finestrino aperto, forse così da ieri o da tre giorni. Perché ora il_bobbolo sa tutto di Balotelli in Brasile, ha wapp, il web, iPhone5, la macchina con ESS, ABS, ha Skype e il televisore al plasma da 710 pollici, la domotica da 30k€ che ti spegne la luce quando esci dal locale. Però il_bobbolo non ha più connessione con le cose vitali, importanti come il respirare. Respirare, cosa!?!? Arriva il controllore e, ore setteequalcosa, accende l'impianto di condizionamento estremamente rumoroso. Diocaneporcogaleramiseria, ci  sono ventiquattro gradi fuori, non serve una macinatimpani energivoro, è sufficiente aprire di un paio di dita qualche finestrino e fare entrare un po' di aria buona dei boschi intorno alle ferrovia, no!?

L'antipattern della tecnologia autoreferenziale di massa in mano ad una massa di idioti. La tecnologia che si crede risolva alcuni problemi, ne crea di più gravi e diffusi, peggiorando sensibilmente la qualità di vita e comportando un notevole aumento del consumo di risorse e di produzione di rifiuti (inquinamento).
Dicevo della extra complessità, secondo Tainter fattore di crisi, causa dei rendimenti decrescenti, ciarpame superfluo se non nocivo e antifunzionale, sempre più complesso, inutile, deleterio: infrastrutture, tecnologia, roba che è usata e necessaria per un 5%, abusata, inutile, dannosa, fine a se stessa per il rimanente 95%. Spreco energetico, rumore sgradevolissimo, condizionamento delle già piccole menti scadenti, aria marcia solamente abbassata di temperatura. Ho aperto le mie due dita di finestrino, visto che era possibile farlo e non era bloccato, cosa che capita sempre più spesso nel carro di trasporto bobbolo in modalità Cassandra Crossing.

Scendo alla stazione centrale e odo un rimbombo pubblicitario diffuso: qualcuno ha deciso, nella notte, di aumentare spropositatamente il volume di quei pannelli che spargono inquinamento pubblicitario. Alle ore 22 di ieri sera quel frastuono non c'era.
Se tu li ignori, noi siamo stronzi e sadici e allora ti obblighiamo anche solo a udirli. Sapevo che alla stazione di Verona Porta Nuova ci fu una polemica accesa proprio su questo problema: i viaggiatori che avevano protestato energicamente contro il fracasso continuo emesso dai pannelli spargi inquinamento pubblicitario, le aziende sponsor (del macinamento di timpani e delle triturazione di testicoli ed ovaje) che premevano perché il volume rimanesse elevato.
Tre note:
  1. Boicottare prodotti e servizi da parte di questi inquinatori non acquistandoli.
  2. Osservare la perdita di Gestaltung, di foma-funzione anche del sistema ferroviario, non più funzionale al trasporto di qualità, efficiente, al benessere, ma al commercio di inquinamenti e di roba inutile e deleteria. Dovrei raccontare il grottesco caso della nuova stazione AV a Bologna e delle pessime regressioni nette per la funzionalità ferroviaria causata dal suo gigantismo di questa roba TAV semi incompiuta.
  3. La terza cosa è  riassumibile nel termine usato da agobit: Horror Vacui: il terrore delle masse per l'oscurità, il silenzio, il vuoto, lo spazio, il digiuno, l'ozio, la solitudine.

Betulle - 9

(Betulle - 8)

Le previsioni meteo davano lunedì due giugno, la terza giornata, come giornata di pioggia. La sera, al bivacco “sgarrupato” il temporale era stato abbastanza violento e, come ci avevano detto, in un paio di punti, il tetto in lastre di pietra, non manutenuto, lasciava passare l'acqua. Poca roba ma... psicologicamente un tetto che non è impermeabile, è fastidioso.
Sei ad una dozzina buona  di ore di cammino dalla “civiltà”. In effetti avere problemi “lì dentro” non è una cosa semplice da gestire e le storie che i due selvatici di Premosello ci hanno raccontato sugli idioti che affrontano quei luoghi giulivamente del tutto impreparati lo testimoniavano. I due avevano preso l'acqua da bere e per cucinare … dal torrente. Quella valle è proprio incontaminata. Nella ricerca della fonte (malghe ed alpeggi una volta erano sempre nelle vicinanze di sorgenti, ma ora posso dire quasi sempre), dall'alto avevo visto, nelle marmitte in fondo all'orrido qualche nucleo di schiuma da nitriti/nitrati. In passato i due avevano trovato la carogna di un cinghiale nel torrente, più a monte. Evidentemente la quantità del flusso e la capacità di autodepurazione per ossidazione avevano funzionato, i due lo raccontavano sereni e pacifici. Così, ho cercato e trovato una vena d'acqua che sgocciolava dal muschio sulla roccia dove fare scorta.

Devo dire che è stata l'acqua al centro della terza giornata. Prima nei pressi del bivacco, durante e alla fine. Il piacere di lavarsi con l'acqua gelida di torrente in un angolo a pochi metri dall'alpeggio (seconda foto), nel silenzio e nella solitudine quasi assoluta è indescrivibile. Dal bivacco Alpe Gabbio a destinazione, ci sono settecento metri di dislivello su un muro infernale. Versante a nord, bosco fitto e cupo, i versanti a nord, specie se così impervi, hanno sempre un fascino cupo, orrido. Beneficio il fresco, certamente. Ma... quelle coste così erte ci hanno fatto capire perché la Val Grande si è spopolata. Cammina per ore con un carico sulle spalle e comprendi subito. Comprendi anche i resti di funicolari con le quali gli homo hanno cercato di rendersi la vita meno grama.

Innalzatici dagli sprofondamenti inferiori della valle, il panorama si è aperto e... il cielo si è chiuso. Assistevamo ai mille corsi d'acqua, passando sui resti di valanghe spaventose (gli accumuli sono stati elevati in quota, questo inverno autunno). L'ultima ora di salita alla Colma sono state sotto l'acqua. Ero in coda, con l'ultimo, affaticato e stoico. Un passo alla volta, fino in cima. L'acqua è diventata grandine ma eravamo al riparo. Al termine dell'inverno, poca legna e umida, non è stato facile accendere la stufa. Alla sera è tornato un po' di sereno per osservare, dal bordo a sud, buona parte della Valle Grande e la sua meraviglia mozzafiato. Sì, ti mozza il fiato per la durezza e per la bellezza. Direi giornata di bellezza cupa. Molte foto sono riuscite mosse proprio per mancanza di luce e sono state cestinate.

















lunedì 9 giugno 2014

Premi un tasto!

  • Un paese che a causa dell'eurozona [?] ha trasformato un debito di 2000 miliardi [!] in un debito pubblico di cittadini e aziende [... altre mezze verità a josa e ipotesi di cure affidate a finanzieri del campato per aria e sui debiti del capitalismo parassitario yankee]. Siamo qui per darvi delle soluzioni con la modern economics [? ...] C'è bisogno di uno stato che [...] semplicemente prema dei tasti.
    Paolo Barnard

Demagoghi e imbonitori.
Pianta uno zecchino nel campo dei miracoli!
Premi un tasto su un computer della banca centrale!

[applausi a scroscio, ovazioni in piedi]

Et voilà, più ricchezza per tutti dal nulla! Che problema c'è, stupidini? Basta creare  i soldi. Un po' di tir di banconote stampate qui, un po' di TIR di banconote stampate là, premi un tasto qui, premi un tasto là.
Semplice no?!

domenica 8 giugno 2014

Poi è stato "cagato"

Così UnRagazzo, ieri, è apparso dal nulla alle 20:30. Non mi ha dato nessuna notizia per ore, nonostante i miei messaggi e i miei tentativi di chiamata al cellulare.
Gli ho dato una bella lavata di capo. Io mi incazzo raramente e ciò lo rende efficace.
Rispetto.
Rispetto nelle relazioni, anche col papà. Mi fai sapere: arrivo alle x, arrivo alle y, vieni a prendermi alle z lì o là.
Tu fai le tue cose io mi organizzo per le mie, senza stare "appeso" senza info per ore come un salame coglione.
Usa il cellulare anche poco ma usalo quando necessario.
Non l'ho messa sul gerarchico (hai sbagliato perché sono il tuo papà) ma sul piano della correttezza nei rapporti (anche io sono una persona).
Poi è stato "cagato".


sabato 7 giugno 2014

Solitansia

Solitudine. Avevo letto un paio di pagine da eSSe. Poi le note sulle banalità del capo piacion buon buonista di Trastevere, un prendere atto dell'Horror Vacui del gregge, forse anche questo è concausa dell'esplosione del teratoma umano.
Come tutto anche la solitudine ha pro e contro: la cara amica ha anche grandi difetti oltre a indubbi lati meravigliosi. Poi scriverò dello scambio di pensieri con _zzz.
Ieri sera in milonga, parlavo (a tratti in tedesco)  con una, _via, ha vissuto a Monaco di Baviera undici anni, fascino, fisico bestiale, occhi bellissimi e magnetici, non so se bella, ecco, mi viene in mente Maria Callas. Non starebbe fuori città neppure due giorni. "Ho ansia se non vedo gente, città".
Solitudine... già!

venerdì 6 giugno 2014

Persone che

  • Il rastrellamento della Val Grande è uno degli episodi più tragici della Resistenza italiana. Dall'11 giugno al 1º luglio 1944 il comando SS di Monza coordinò un'operazione militare volta ad annientare le formazioni partigiane più diffuse nella zona: la Valdossola di Dionigi Superti, la Cesare Battisti di Armando Calzavara (Arca), la Giovane Italia di Nino Chiovini (Peppo) e di Guido il Monco, e la X Brigata Garibaldi di Mario Flaim. Per una ventina di giorni parecchie migliaia di nazifascisti braccarono 500 partigiani. I reparti SS condussero il rastrellamento con estrema ferocia. Alla fine del rastrellamento si contarono circa 300 partigiani morti, 208 baite e stalle incendiate in Val Grande e in Val Pogallo, 50 case danneggiate o distrutte dai bombardamenti a Cicogna. Numerose in quei giorni le fucilazioni di partigiani catturati, la più consistente il 20 giugno a Fondotoce con 42 vittime. Dopo la fine dell'azione il comandante Mario Muneghina costituì la brigata garibaldina Valgrande martire. Vittime del rastrellamento furono anche civili, pastori ed alpigiani, che pagarono con la vita o con l'incendio delle stalle l'appoggio dato alla Resistenza.

    (wikipedia.it)

La montagna, così aspra, le infernali pendenze di roccia dura, gli inverni duri, la fatica, tempra(va)no le persone. Chi conosce la montagna sa che i montanari sono spesso scorbutici, orsi. I confini tra chiusura, fierezza, radicamento, topofilia, sospetto, scontrosità, dignità austera sono labili.
E così fu anche in quei luoghi. Lapidi, cippi e monumenti sono frequenti, ricordano a col*i che passa, che cammina, le violenze brutali sugli indigeni.
Sono persone che non si vogliono far mettere i piedi in testa.
Pagarono con la vita e quel poco che avevano. In forme non così diverse la storia si ripete, oggi, in Val Susa.
Io mi sento vicino a quelle persone.



giovedì 5 giugno 2014

Betulle - 8

(Betulle - 7)

Questa è stata la seconda giornata "facile". Io sapevo che la prima sarebbe stata impegnativa, anche solo per la sveglia (ore 4 e qualcosa, primo punto di incontro alle 5, secondo alle 5.30, partenza ore 6): la seconda quindi un po' meno impegnativa.
Questa è stata la prima giornata nella Valle Grande, in uno degli angoli meno frequentati di quella valle deserta di homo e straripante di vita.
Devo dire che il camminare è stato ravvivato da discussioni abbastanza vivaci, con le provocazioni di _rio e _imo, due compagni anarcomunisti che mi hanno dato, specie _imo, ripetutamente del nazista, visto che io confutavo regolarmente le loro posizioni su diritti, sullo strutturalismo, spesso complottismo, la mia enfasi su responsabilità e respons-abilità individuale contro il loro strutturalismo.
Ecco, la straordinaria selvaticità della Val Grande è proprio uno degli esempi del "In Natura non si mangia gratis", della biologia che non è antropocentrica, così straordinariamente anti morale nella sua etica.
I sentieri spesso tracce, (relativamente) pericolosi e per lunghi tratti per nulla segnati: in questo tratto essi si sono persi "a distanza di voce" due volte (io ero rimasto indietro con la persona più lenta). Avere occhio sulle tracce è questione di esperienza. Ehehe, il buon cattivissimo nazipastore ha riportato le sue pecorelle bipedi sul buon cammino. :)
Gli sconquassi della molta neve pesante che ha spaccato alberi secolari, rendendo spesso ancora più ardui alcuni passassi sui sentieri. Quello è l'equilibrio della Natura che troverà, nei SUOI tempi che non sono quelli frenetici di homo, il suo equilibrio. Il primo battibecco è avvenuto quando io mi sono rallegrato per la difficoltà dei sentieri, _rio aveva detto provocatoriamente che quella valle è esclusa a persone con minorazioni fisiche.
La mia risposta "Non c'è alcun diritto ad andare in montagna, la montagna democratica è la sua rovina, la grande sciagura" ha acceso gli animi. Sarebbe come se io mi lamentassi, rivendicassi il diritto a diventare un giocatore di basket professionistico che non sono diventato.

Un percorso straordinario per varietà, per scenari alpini, forestali, per i tre guadi attraversati, per le pendenze incredibili, infernali, vissute da dentro, per alcuni giardini botanici alpini attraversati, per l'isolamento percepito, per il bivacco di arrivo, uno dei più derelitti, a detta di alcuni, ma anche con un suo fascino incredibile, per alcuni alpeggi (come Biasciot) abbandonati, con la Natura che se li sta mangiando, prima le felci, poi i primi alberi, per gli squarci "E tu improvvisamente..."
Non sapevamo se avremmo trovato pentolame nel bivacco di arrivo, lo "scrauso"  ma ciò non ci ha fermato e ci ha premiato. Una notte con un temporale intenso. Entrava qualche goccia dal tetto in pietre, l'incuria avrà avuto ragione anche di quel bivacco. Ma eravano fuori da mondo, dentro di esso.
Ho notato che il fuoco interno senza camino non crea problemi, il fumo passa per il tetto e le correnti d'aria interne mantengono buona l'aria, solo un certo odore di affumicato.
Abbiamo trovato due locali, due maschi selvatici, per dirla alla Claudio Risé. Ci hanno raccontato un po' di storie sulla Val Grande, su come la vissero e la (non) vivono i locali.

Anche la storia di imbecilli che si inoltrano in essa senza alcun criterio. Richiedono poi interventi di elicotteri. Avevo detto che secondo me in Val Grande sarebbe opportuno che ne schiattassero un po' di più e che l'evoluzione del genere umano è finita proprio perché questi idioti non schiattano e vengono soccorsi ha rinfocolato le polemiche. Anche il soccorritismo ultra costoso a spese della comunità e che mette in rischio la vita di altre persone non è ecologico.
Quelle di _rio non così accese, come razionalista penso che si renda conto dell'irrazionalità di alcune sue convinzioni razionali.