mercoledì 31 ottobre 2018

Amarcord - 2: il vals

(Amarcord)

Scorci di tango: così li chiamavo. Ora sono meno rari? Non so. Il livello è cresciuto ma, con esso, anche le aspettative.
Domenica ero arrivato lì prima delle diciassette. Entri, con l'adrenalina che inizia a vorticare. A freddo. Bisogna lasciarsi un po' andare, entrare e poi accordarsi in questo organismo danzante corale, coreutico, che è una milonga. E con la ballerina.
Il TJ, Ilias Selmazalidis, che dà la sa impronta "trasgressiva" con proposte non ortodosse (qui, qui, ad esempio) stava realizzando il suo intrigo.
Non era il Second Waltz di Shostakovich (?) come l'anno scorso, agli Imboscati, ma qualcos'altro così straordinariamente struggente, emozionante.
Oddio, datemi una ballerina, vi prego, prima che tutto ciò svanisca.
Trovo due occhi, un attimo due anime che stabiliscono una complicità.Qualche passo, entriamo in ronda, troviamo uno spazio per il nostro piccolo olimpo.
Qualche passo, entriamo in ronda, troviamo li spazio, il nostro olimpo.
La abbraccio, mi abbraccia.
Iniziamo a fluttuare in quel tango vals, in quel liquido tiepido, primordiale.
Sento il suo batticuore, probabilmente ella il mio. Anche il batticuore inizia a lasciarsi andare orchestrato dall'un-due-tre, dal mio busto sul suo, il suo sul mio.
Quel valz rallenta, non so quale strumento fosse quello che ci gocciolava i suoi attimi di infinito, che scivolavano, velenosi, briciole di ambrosia, tra il suo batticuore e il mio.
In quel momento d'infinito sono stato ripagato di ogni sacrificio.



domenica 28 ottobre 2018

Amarcord

Dodici ore venerdì, quindici ore ieri, sabato, dodici ore oggi.C'è da togliersi la voglia direi.
Durante una maratona di tango succedono cose strane.C'è una dinamica completamente diversa rispetto ad una milonga. Si crea una sorta di comunità danzante temporanea con le vite parallalele delle persone che la compongono. C'è chi balla, chi chiacchera, chi smangiucchia, chi si appisola, chi va a dormire, chi danza, chi guarda  chi torna dopo una doccia o una dormita o - come escluderlo? - dopo una trombat, chi fa dei siparietti, chi scherza, chi litiga (qui qualche tessera di questo mosaico).
La cosa che probabilmente attira, di questi eventi, è la possibilità di ballare, ad un buon livello, con persone nuove. Il tango, per la sua difficoltà oggettiva, è un ambiente di poche persone e questo significa anche "chiuso". Sembra un paradosso ma questo abbraccio ballato, ballo diffusosi in tutto il pianeta, è animato da micro comunità... chiuse.
Ho ballato con Marina, napoletana, Dalia, italiana che vive a Ginevra, con Katharina slovacca ora a Milano, con Hei (?) taiwanese, Gloria, Mariangela, milanesi, Gabriella milanese che vive a Marbella, con Margarete che vive sullo Chiemsee: anche io mi sono proposto di lasciar perdere con il luogo confortevole del ballare con le amiche note e di abbracciare lo sconosciuto.

Io questa la sto vivendo da "residente", come si dice in gergo, ovvero da persona del posto che si appoggia a casa per le questioni logistiche (pasti, dormire, etc.) e questo comporta una qualche rottura rispetto a stare dentro l'evento.
Ieri, nella pausa cena, sono tornato a casa, ho mangiato qualcosa, ho dormito, mi sono fatto una doccia e poi sono tornato alla Amarcord.
Ora sento che c'è vento e saltuari scrosci violenti di pioggia che durano qualche minuto e poi smettono. Sento la Quercia Grande, i pini neri che, come strumenti, vengono suonati dal vento a raffiche attraverso le loro chiome.
Sono tre giorni rubati alla vita per questo sogno, questa dolce vita danzata, che ubriaca, avvelena, esalta, ti culla e vizia in questo mondo onirico di abbracci, di creazioni estetiche inutili e poi ti molla lì, alla fine, a ritornare al lavoro.
Un po' sento questo strappo alla vita; ho la casa sottosopra e un qualche pensiero di arrivare stravolto al lavoro, domani. Ma come si fa a mollare lì tutto, questo vin dolce di spezie, arancia, cannella e smettere?
Tra un'ora sarà qui Rosa Canina: cucineremo qualcosa insieme, pranzo, poi io dovrò dormire (stamani ho fatto le cinque e mezza legali) poi andremo in città, ella a casa, io di nuovo giù,in questo vortice.



giovedì 25 ottobre 2018

Una certa confusione




Sono venuto a sapere che _ara batticuore, la mia amica tanghera con la quale feci le prime uscite (ci furono dei giorni nei quali mi venne una strana voglia di corteggiarla), è incinta.
L'avevo invitata ad un evento il fine settimana scorso, mi aveva risposto comunicandomi che era gravida. Mi ero scusato per il ritardo con il quale le stavo rispondendo, dovuto ai carichi di lavoro,  con un frizzo sulla novità che mi aveva comunicata.
Insomma, aspetti un _araino o qualcosa del genere.
Cosa mi ha risposto?

Siiiii, un maschione! :) Finalmente avro' il mio ballerino personale. [...] Un abbraccio.


Non so quanto ella ne sia conscia ma... non mi sembra una risposta particolarmente sana. C'è una certa confusione tra figlio e compagno.

mercoledì 24 ottobre 2018

Deficit deficit deficit - 2

(Deficit deficit deficit)

Rispetto al giornalismo pseudo intellettualesco di La Repubblica ma verrebbe pettegolaceo o spazzatura (*), per contrasto  osservo un certo rigore ne Il Primato Nazionale che
  1. non nasconde la propria posizione e la rende chiara
  2. cerca di documentare il piu' possibile quanto scritto.
Il quotidiano della pseduo intellighenzia progressista messo così male. Vabbè, cosa aspettarsi da coloro che sono passati da Lenin a Steve Jobs, dai lavoratori ai transgender lesbo-vegan, dallo "utero è mio e me lo gestisco io" al diritto (?) di usare delle subumane fattrici per farsi fabbricare dei pargoli ordinati su catalogo.
In un articolo de Il Primato Nazionale leggevo alcuni commenti acrimoniosi dei “camerati” contro il primo ministro austriaco che ricordava l'importanza del bilancio e che nel condominio  Europa non ci si può mettere a fare le cicale e debiti su debiti (**). Insomma, ecco alcuni sovranisti italiani incazzati come vipere pestate che davano del comunista, del lecchino della troika a... al “camerata” austriaco. Robe da matti.
Io detesto questa orribile farsa cicalesca italiota e le connotazioni assurde, indegne che essa assume.

Ancora una volta mi accorgo che l'unica vera dimensione della politica è quella dell'ecologia.
Così come in natura le comunità (i branchi) difendono il proprio territorio, ciò che non è sostenibile sparisce.

Questa robaccia orribile, questa metastasi del culto del deficit è trasversale, attraversa tutte le forze politiche.
Ecco le percentuale di deficit sul PIL dei governi a guida PD

2010
2011
2012
2013
2014
2015
2016
4,2
2,5
3,9
2,9
3
2,7
2,4

(indebitamento netto / PIL, %, neo governi PD, fonte: Huffington Post).

e relativa ghenga antidemocratica e antinazionale, ottenuta con un baratto che ha ridotto l'Italia a fogna a vasca di carico di milioni di invasori, criminali ipertestosteronici.
Ora la demagogia è quella della sinistra populista pentastellata (in parte rilevante pidini e sinistranti delusi). Quella sovranista? Deve pagare uno scotto per arginare l'invasione.

Non possono stare e nell'euro e fare debito. Devono abbandonarlo se vogliono passare all'abominio di stampare la ricchezza.

domenica 14 ottobre 2018

Com'è profonda la domenica

Mi sono alzato passate da poco le otto.
Io amo queste domenica laboriose.
E' arrivato il falegname, un po' dei lavori che devono essere finiti e che vanno avanti a singhiozzo.
Poi i piatti.
Poi sono arrivati tot quintali di legna dal contadino e li abbiamo, UnBipedinone ed io, sistemati in autorimessa, impilati in catasta. Messo a caricare la batteria dell'auto non estiva, che da martedì si tornerà ad usarla.
Spaccato qualche pezzo un po' grosso e pure l'ascia. Aaah, che forza irresistibile l'orsone! Ahaha.
Poi a pulire le canaline, a vuotare l'urina, portato giù il bucato. Preparato risotto alla zucca, una bella insalata e un po' di cicoria saltata, il bipede ha preso bis di tutto, eheheh.
Un po' di riposo e poi via di nuovo, lavato stoviglie di pranzo. Alle tre e mezza ho iniziato a fare i pasticcere. Finalmente ho il forno e mi sfogo, dopo anni di attesa! Biscotti (un tentativo a metà strada tra ovis molis e milanesini, mi mancavano un paio di ingredienti da una parte e dall'altra) e una ciambella alle noci, al grano saraceno.
Lavato tutto, pulito forno e fornelli. Steso il bucato.
Erano arrivate  quasi le diciotto ed ero un po' stanco: ora mi siedo e mi prendo qualche minuto per il diario, un po' trascurato, mio figlio a studiare analisi.
Ho fatto il pieno di casa, io cancro casalingo fino al midollo che adoro il mio nido, il focolare, il profumo di burro e zucchero, il tepore profumato di casa, il lavoro fisico, con le mani, legna, farina, bucato, tagliare e passare, strofinare e spaccare, spalmare e stendere.
Lucio Dalla mi ha accompagnato, in questa ultima ora.
Ora vado a preparare cena.

Torno a studiare - 2

(Torno a studiare)

Venerdì ho gioito molto. Dopo mesi e mesi ecco di nuovo a provare, riprovare. Quando apprendi, impari, torni veramente principiante. Devo dire che il corso è di medio livello e quindi, almeno per ora, non ci ha portato ai limiti, lì dove devi veramente metterti alla prova con cose nuove e difficili.
_ica (a casa sua, in quel borghetto sperduto dell'Appennino toscano, conobbi la sua amica Rosa Canina a) è una eccellente compagna di studi. E la nostra intesa, nel tango, è grande.
Dopo ci siamo fermati, visto che in quel brutto postaccio era prevista una milonga. Serata assai carica, con gente di ogni dove, un TJ che non amo granché che però ha movimentato la serata fino a farla spumeggiare, locale riempitosi incredibilmente.
Quel posto è incredibile, più è brutto e disadorno, al limite dello squallido e più attira gente.
Le ricette del successo o dell'insuccesso di alcuni locali seguono vie contorte che sfuggono le vie della ragione. Quella milonga fu animata da _cia, una donna portegna, che macinava successi su successi, ogni mercoledì. Ella,sulla base di quel successo, tentò di dare vita ad una nuova proposta, in un nuovo locale, con uno splendido parquet in legno bianco e un locale gradevole, in tutt'altra zona della città. Fiasco completo. Mah.
Che meraviglia, poi, quelle tande.
Ogni ballerina un mondo a sé, da scoprire, da navigare, con le sue onde, con il vento che tira di quì, pacifico agitato, a onde corte o lunghe o medie.
Quante ore in quegli abbracci, a togliere quel velo di ruggine e scoprire qualche angolo ancora lucido.
Ho ballata _mquez. L'avevo vista carbona,con gli occhi neri di fuoco e le labbra rosse. Durante il chamuyo buttai lì "Sembri quasi latina". Beh, nacque a Santiago del Cile, poi venne qui a due o tre anni di età, con i suoi. Incontro di sangue castigliano, andaluso e qualche sembianza indio. Credo che in spagnolo dell'America Latina le indichino con morena. Ballava abbastanza bene. Ed era la bellezza del tango di laggiù, un po' guapa, altera, silenziosa, scura, nera e rossa come il tango, la notte.
Così l'ho amata per qualche manciata di tre minuti. Poi via, a casa, nella notte, con la fame di cinque ore di tango divorante, felice per questo amore che è grande e rinasce. Prossima domenica alla In.Stabile, il fine settimana ven 26 - dom 28 all'Amarcord, la prima maratona di quest'anno. Scrivo e spunta l'adrenalina.
Ora devo risolvere il problema del corso semiprivato del lunedì che è saltato.
Riprendere a studiare il tango, oltre la milonga. Un po'più in là con il livello non è così facile trovare un corso e soddisfacente e con la logistica, i tempi giusti.

venerdì 12 ottobre 2018

Torno a studiare

Poco tempo, per il diario, il lavoro, i lavori a casa, la morosa, tutto lotta con 'sto tempo.
Avrò ballato quattro o cinque volte negli ultimi tte mesi. Sgrunt!
Così mi rallegro un sacco di tornare a studiare stasera. Aaahh, finalmente!
Come con ogni altra disciplina, si perde velocemente anche il tango se non lo si pratica né lo si studia.
Da tempo non curo le relazioni milonghere e così sono un po' fuori dal giro degli eventi "in". Oltre che arruginito. Un po' mi dispiace che io stia perdendo questo capitale relazionale e personale. Del resto tutto non si può fare.
Ho solo visto alcune esibizioni sul voitubo, non tutte eccelse. Col passare del tempo si capisce cosa piaccia, cosa sia extra-ordinario e cosa non lo è.
Il tango è meraviglioso anche perché leggero: potrò sedurre alcune donne (forse belle) per un'avventura artistica, inutile, emozionante. Poi via a casa, senza il rischio che rimangano incinte o che mi chiedano di vedermi e parlare dopo una giornata di lavoro. o questionare perché non mi sono fatto sentire.
Ah: c'è una collega della sede "madre" bavarese che incontrai per caso nella mia prima trasferta là che ogni giorno mi ciatta i Guten Morgen, come va?, happy.week-end, la tua foto non rende, etc .
Rispondo per cortesia, anche in ritardo di ore (son tre giorni che lavoro a quattro o sei mani, mica mi metto a spippolare sul ciatdotto aziendale con lei) ma ella non demorde. Ma non si stuferà?!
Qualche minuto e sarò arrivato alla stazione dell'ameno paesello.

martedì 9 ottobre 2018

Il mare

Eravamo arrivati dopo qualche ora di viaggio, senza code, sotto un sole mite. Ci eravamo chiesti a quale strana scelta era dovuto il tunz tunz orribile di quella trattoria nella piazzetta di Talamone: non solo la musika era a volume elevato ma non c'entrava un'emerita cippa con tutto quanto intorno. Il cibo era buono e semplice.
Quando ci sono posti meravigliosi è chiaro che molte persone che non li apprezzano li rovinano.
Fatto qualche passo avevamo deciso: quello era il nostro posto. Io lo avevo già curiosato in rete ma ci avevamo lasciato la libertà di decidere sul posto. Scelta saggia ma, a posteriori, inutile.
Avete una camera? Sì, ancora una.

C'era il suono del mare, pochi metri sotto. Il blu che si muoveva placido, sotto, andando a baciare gli scogli. Il silenzio della bassa stagione, il verso di qualche gabbiano. L'Argentario, Porto Santo Stefano, l'Argentarola, il Giglio, Montecristo e l'Elba, l'Uccellina.
Silenzio della musica del mare, il blu.
Ci siamo distesi e abbiamo dormicchiato, abbiamo fatto l'amore. Poi siamo stati lì, in quella camera infernale che ci attirava nella sua suadente sensualità. La bellezza del mare ci rapì ad altro.
Qualche ora, così, i nostri corpi, le nostre anime e il Mare.
Com'è profondo il mare.


martedì 2 ottobre 2018

Deficit deficit deficit

La protervia con la quale le forze politiche di ogni ideologia/schieramento perseguono l'incultura del deficit/debito è ributtante. Peggio ancora sono coloro che li eleggono per questo motivo e qui torna il problema del Meridione e di una mentalità assistenzialista ancora diffusa che vede nello stato la mamma del posto di stipendio garantito e deresponsabilizzato, la manna per cialtroni e disonesti.
Dopo i lustri senza peggio del PD che è riuscito ad accumulare nuove centinaia di miliardi di debito con l'aggravante estrema di costo del denaro più basso che mai, ora arriva la demagogia del reddito di cittadinanza.
In natura non si mangia gratis!!

Anche in questo gli sfasciapaese sinistranti (PD e galassia liberal chic) riuscirebbero sicuramente a fare peggio estendolo, cone scafisti, ai loro amati clienti migranti ovvero invasori anti italiani.
In peggio questi sono riusciti a battere B., batterebbero anche il governo attuale.
Il deficit che diventa debito è il miglior modo per immiserirsi, derubare le generazioni a venire, per inquinare le menti e corrompere il corpo della nazione.