martedì 30 settembre 2014

Sì, la bella terremotata

Stasera riaprirà la Milonga Sì di Flora Benedetti nella sua sede storica.
Io la considero per contesto, gioco di luci e colori caravaggiesco, qualità delle proposte, loro originalità, livello medio di ballo, qualità di quel parquet nero morbido come un caffè, lo stile originale di Flora e della sua ghengaccia, l'estetica di quella sala del Seicento o del Settecento e il meraviglioso contrasto tra antico e recente, la milonga più bella tra quelle che ho visto. Poi voglio bene a Flora, è lei la matriarca a cui dobbiamo gioia, piacere, arte relazionale come ella dice. La milonga del cuore, come la chiamavo e tornerò a chiamarla.
Stasera ritorna nella sede "storica" in via San Vitale.
Giorno di festa, di balotta come si dice a Bologna.
Quel luogo venne chiuso per controlli e restauri in seguito al terremoto del 29 maggio 2012.
Il ritorno della bella terremotata.
Dopo due anni, ora che so abbracciare il tango un po' di più.
Pregioia.


lunedì 29 settembre 2014

Figli di papà


  • I papà dei figli di papà inquinano anche te. Digli di smettere.

Dunque un regaz 'mbriago con una biemmevu uccide quattro altri regaz tra i quali il fratello. Ci saranno molte opinioni, dolore, strazio e... tra qualche settimana sarà tutto come prima.
Come prima come? Col volemosebbene stupido (e sostanzialmente stronzo come osserva Mareva).
Col massimanente diseducativo ovvero dare ai regaz ciò che non si sono guadagnati con il loro lavoro.
Bamboccioni che c'hanno tutto e subito.
Cazzo ci fa un ventiduenne con un biemmevucinqueequalcosa in mano?
Non è solo colpa loro. E' colpa dei genitori (quasi sempre, NON sempre) è colpa del sistema (a me colpa fa cagare il cazzo, perché è un concetto cattolico che tende ad inchiodare le persone che poi libera con la confessione, 'na schizofrenia fuori di senno. Però per capirci...)
Non che fosse diversamente una volta.
Solo che ora, con l'agio sociale di massa intorpidente, rimbambidente, il consumismo rincoglionente ciò avviene molto più frequentemente.
Il paese e il mondo, infatti, arrancano.
Etica della respons-abilità: voglio questo e quello? Cosa devo fare lecitamente, ecologicamente per guadagnarmela? Sono abile nel rispondermi? Supposto che abbia senso possedere quella e questa roba. Questi che c'hanno la biemmevucinqueequalcosa poi hanno una qualche dimensione nella vita che non sia solo il consumismo di beni posizionali per idioti pericolosi?
Producono (i tuoi) consumi (essi e tu), krepano (il mondo, gli altri e  poi pure tu).

domenica 28 settembre 2014

Felice a tre quarti

UnRagazzo è andato a letto, sono usciti gli amici, andati anch'essi. Silenzio. Il jazz di Melissa Stott suona un po' malinconico, come una gallina bagnata di pioggia che ti guarda storta un po' cosi'.
Il mio ego è stato accarezzato ancora una volta, non è rimasto più nulla dellla cena "povera" di mare e di orti di montagne emiliane. Bis, ter, visi che si illuminavano dopo i sapori evocatori intro-messi a cucchiaiate o a forchettate. E io ero felice del mio potere su quelle anime.

Come va con le donne? Essi sanno che sono migliorato col tango. Sotto sotto pensano che...
Come va con le donne?
E' come la cornetta che suona in sordina ora: belle e artiste, forse un po' impossibili, sono uno dei tanti.
Esse sorridono e pure io sorrido felice, poi me ne torno tra i monti nella torre alta del mio maniero. Esilio dorato, solo e sopra a tutto, arte, sensi, bellezza ma non sono condivisi con un'anima mia.
Felice a metà? Forse anche un po' di più. Felice a tre quarti. Così  tanto e così poco.
Ora è finito anche il CD e non c'è più l'odore di candele spente.

Polisportiva San Donato

C'è questo angolo di verde lungo la cintura ferroviaria bolognese.
Polisportiva San Donato.
La "reclusione" calcistica può avere lati piacevoli. Un prato da calcio e un angolo di parco non sono la Natura ma solo un suo modellino ma comunque piacevole.
7:40 sveglia
8:50 partenza
9:35 arrivo al centro sportivo
10:30 inizio attività pedatoria specifica
12:20 risalita in auto
13:10 arrivo a casa.
Una mattina intera.
C'è sole.
Un complessino prova a rockettare della roba nella sala prove oltre i tigli.
Quasi quasi scrivo due righe di UnPapà precettato nelle lungolente vicende calcistiche di UnRagazzo che è contento che UnPapà lo scarrozzi lo guardi lo ascolti (tenti di ascoltarlo) nelle importantisssssime cose di tutto il calcio in tutttisssime molteplicomponentinellequalisimanifesta.buonadomenica
Mancano ancora 20' all'inizio della partita.

venerdì 26 settembre 2014

Accoglienza imposta - 2


Sebbene mitigato dall'essere virtuale, questa discussione ha assunto toni molto accesi.
Questo, involontariamente, è un piccolo modello delle tensioni e del degrado (dipende, forse mi chiedo se non abbia ragione Fra nel suo W la guerra!) nella qualità dei rapporti a cui vanno incontro i gruppi sociali quando sono sollecitati in maniera via via progressiva (v. esperimento processo reale recente su grande scala).

Le tensioni più efficaci nel destabilizzare i sistemi sociali sono:
(parte rilevante dell'ultimo lavoro di Jorgen Randers analizza questi due fattori di crisi)
Nell'assalto alla scialuppa (la metafora è molto efficace e vi suggerisco di tenerla a mente) abbiamo l'equipaggio che sta iniziando a scontrarsi via via più energicamente sul da fare. In qualche modo è l'inizio di un comportamento noto.
Siamo già dentro l'esperimento, sia pur nella mitigazione del livello concettuale, del virtuale, di qualche margine di sicurezza residuale.

giovedì 25 settembre 2014

Accoglienza imposta

Navigando un po' in rete sono arrivato in un sito un po' sconclusionato, sgarrupato che contiene una pagina con numerose citazioni sul problema demografico. Molte delle osservazioni riportate sono ovvie, semplici verità. Fonti molto diverse, come le correnti di pensiero, raggruppate insieme. Francamente non ho capito quale sia la tesi che in quella pagina si vuole dimostrare o confutare.
Da una parte l'elementare semplicità di quanto osservato, dall'altra il fatto di considerarle scandalose, o strane o parte di disegni più o meno occulti, di complotti, un "piano per spopolare questo pianeta". Bah. Le reazioni degli homo quando si affaccia alla dura realtà dei limiti sono grottesche. Il panico (tardiva reazione a quanto noto da tempo) peggiora menti già messe male. Vengono indicate come strampalate o connotate negativamente le verità più semplici, come si delegano le soluzioni al messia di turno, si trasferiscono anche le responsabilità a mostri, a diavoli e satana altrove.

L'altro giorno ho goduto quando ho saputo dell'affondamento di barconi con alcune centinaia di morti. Ogni barcone in meno che arriva, un comune italiano in meno da costruire ex-novo. Ad una parte della valle il prefetto ha imposto l'accoglienza (cazzo di roba è diocane l'accoglienza obbligatoria, imposta!?!? quale mente ammalata, mentecatta può arrivare a questo?) per quaranta clandestini ma... non ci sono le strutture. Si stanno scervellando sul come gestirli, dove metterli. A casa dei favorevoli dell'accoglienza senza se e senza ma. Molto semplice. Educativo!
Questo sconclusionato buonismo nichilista, suicida si rivela ogni giorno più grottesco, orribile.
Coloro che favoriscono l'assalto alla scialuppa sono moralmente responsabili del suo affondamento.

Poi leggo vari scleri sull'epidemia di ebola. Duemilacinquecento vittime? Qual'è il problema? In Italia, solo in Italia, ogni anno, le vittime per le complicazioni della “normale” influenza sono alcune migliaia, mi diceva il mio medico di famiglia.
Se ebola eliminasse gli undici decimi della popolazione africana e mondiale, sarebbe solo un fausto, faustissimo evento. E invece le previsioni sono nerissime, uteriormente peggiorate.



mercoledì 24 settembre 2014

Destra sinistra - 5

(Destra sinistra 4)

  • Berlusconi propose al premier: facciamo un partito insieme
    (corriere.it)

La satira grillesca del PD±L sottolinea(va), provocatoriamente, il pensiero unico, peraltro un problema storico (si vedano i dati sulla "prima" repubblica riportati qui da Carlo Cerbone).
Più volte ho sottolineato che è un problema culturale più che partitico.
Il bipartitismo più che mai una colossale truffa e frode (a cui partecipano gli elettori) nel quale scegli lo stesso menù (su decine e decine di portate sono diversi due vini, due dessert e la guarnitura di un contorno) stampato con colori, ordine e corpi di caratteri diversi.
Metti in scena un'astiosa e fittizia disputa e con due gruppi di dirigenti collaborativi, strutturalmente nel gioco, proponi ciò che in PNL si chiama falsa scelta.
Ecco come diventa facile che oligarchie molto ristrette possano curare i loro interessi illudendo le masse di aver potuto scegliere e rendendole prime sentinelle e guardie del gioco "democratico" a loro danno. Per i carnefici nulla di meglio delle vittime che si immolano per loro.
Sparute oligarchie poi possono realizzare progetti massimamente antipolitici come questo (qui in italiano).
Con soglie di sbarramento o sistemi come l'uninominale si escludono matematicamente, statisticamente le minoranze e quindi le eccellenze.
Il sistema 5 pseudodemocratico celebra anche elettoralmente la sua e vostra necrosi.

martedì 23 settembre 2014

Sogno lupino



Ho fatto un sogno, ieri mattina. Cosa rara che me li ricordi. Si è aggiunto ad un sogno che avevo fatto nei giorni precedenti e che... è stato buttato (fuori di mente) dall'ultimo.
Ero in un maso/stavolo/baita, una di quelle costruzioni in tronchi di legno, che vedi nelle Alpi tedescofone o nei film western. Una baita nel mezzo di un bosco, con la radura intorno. Avevamo sentito ululare i lupi, brividi giù per la schiena. Di sera erano più vicini con la torcia ne vedevano le pupille lucenti nell'oscurità. Vado in un angolo della costruzione, c'è la legna, attrezzi, il pollaio, una porta improvvisata. Allora cerco di chiudere gli spazi sotto, già si erano infilate alcune teste di lupo e un paio li avevo buttati fuori, galline agitatissime. Ma erano amici. Giocherelloni, cercavano di infilare i musi, col bel bottone nero scuro e lucido e mi avvicinavano col capo a terra, in quello spazio aperto sotto la porta sgangherata che non riuscivo a chiudere. Cercavano di darmi baci con la lingua come fanno i canidi e anche gli orsi, piagnucolavano guaendo e io prendevo le mani e accarezzavo i loro musi, volevo loro un sacco bene.
Ho sognato di essere Werner Freund?

(immagine: michaelchönberger)

L'insostenibile leggerezza dell'essere

Per il figlio di Stalin la vita non era stata facile. Il padre l'aveva avuto da una donna che tutto lascia supporre abbia poi fucilato. Il giovane Stalin era quindi allo stesso tempo figlio di Dio (perché suo padre era venerato come un Dio) e dannato da lui. […]
Subito dopo la guerra fu fatto prigioniero dai tedeschi, e altri prigionieri […] l'avevano accusato di essere sporco. Lui che porta sulle spalle il dramma più sublime che si possa immaginare (era allo stesso tempo figlio di Dio e angelo caduto) deve forse adesso essere giudicato non per cose elevate (che abbiano a che fare con Dio e gli angeli) ma per della merda? Sono dunque così vicini il dramma più eccelso e quello più infimo?
p. 250-251

Da ciò deriva che l'ideale estetico dell'accordo categorico con l'essere è un mondo dove la merda è negata e dove tutti si comportano come se non esistesse. Questo ideale estetico si chiama Kitsch. […] Il Kitsch è la negazione assoluta della merda, in senso tanto letterario quanto figurato: il Kitsch elimina dal proprio campo visivo tutto ciò che nell'esistenza umana è essenzialmente inaccettabile.
p. 254

Dieci anni più tardi (viveva già in America) un amico di amici, un senatore americano, la portò a fare un giro nella sua enorme macchina personale. Sul sedile posteriore si stringevano quattro bambini. Il senatore si fermò; i bambini scesero e corsero sull'ampio spazio erboso verso l'edificio dello stadio dove c'era una pista di pattinaggio artificiale. Il senatore vedeva al volante e guardava con aria sognante le quattro figurine che correvano,poi si risolve a Sabina :- Li guardi – disse, e con la mano descrisse un cerchio che doveva contenere lo stadio, il prato e i bambini :- Questo è ciò che io chiamo felicità.
Dietro quelle parole non c'era soltanto la gioia perché i bambini correvano e l'erba cresceva, ma anche una manifestazione di comprensione nei confronti di una donna che veniva da un paese comunista dove, il senatore ne era convinto, l'erba non cresceva e i bambini non correvano.
Ma proprio in quel momento Sabina si immaginò il senatore su una tribuna in qualche piazza di Praga. Sul suo viso c'era lo stesso identico sorriso che gli uomini di stato comunisti rivolgevano dall'alto della loro tribuna ai cittadini che sorridevano nello stesso identico modo giù nel corteo.
p. 255-256


Sulla prima pagina c'è ancora la dedica della madre di mio figlio.

Natale 1990.
Felicità è amore, nient'altro. Chi può amare è felice. (Hesse)
… come noi.

Sono dovuti passare ventiquattro anni prima che leggessi quel libro. Ora lo riapro, rileggo la dedica, sorrido. Eravamo nel pieno del nostro innamoramento. L'innamoramento è quello stato di grazia che ti mette su nell'olimpo, un po' lontano dalle imperfezioni umane. Se non fosse per la sua caratterizzazione divina e divinatoria l'innamoramento sarebbe... kitsch.
La trattazione del kitsch di Kundera è una delle pagine più belle della letteratura che ho letto.
Venticinque anni passati dall'avvio del collasso in grande del kitsch sovietico-comunista permettono di osservare il contesto di Kundera con un po' di distacco. Lo scrittore cieco si accorse che la sua tensione intellettuale, morale, andava a trattare la dimensione convenzionale della rimozione dell'inaccettabile che travalica le culture, i sistemi di potere, i sistemi acritici (religiosi), il tempo.
Kundera lavora sul piano della struttura e delle persone. Le storie di amore, di vita, di morte, Franz e Sabina, Tomas e Tereza, il loro intrecciarsi, istantanee in fuga in avanti e indietro nel tempo e le strutture, i contenitori geopolitici che contengono queste persone e le loro vite.
E queste vite sono, nella loro umanità descritta realisticamente, paure, fobie, convenzioni, le coazioni a ripetere della formazione (imprinting) biologico, opposti al kitsch. Il travagliato amore tra Tereza e Tomas supera le difficoltà e diventa un viaggio a due nella vita, nel mondo. Sabina (il personaggio che più mi assomiglia) lo compie da sola, insofferente alle convenzioni fino al punto di tradire, di violare tutti i sistemi di accordi che incontra. Franz è il borghese con i strumenti ma... fragile, sostanzialmente inetto: per l'autore Kundera la metafora inversa della necessità che aguzza l'ingegno, vivifica, tempra, l'agio che ottunde, che appiattisce, che ti rende "eroe" di slogan in cortei, in marce ridicole  di egoici radical-chic (nella parte finale del romanzo, la Grande Marcia degli intellettuali occidentali dalla Tailandia verso il confine con la Cambogia, nell'ecologia della dissacrazione degli ego fatui e del kitsch politicamente corretti, è un altro capolavoro nel romanzo e della letteratura).

L'autore ceco non aveva ancora assistito però al duale del kitsch, ovvero la rappresentazione a scopi commerciali, di ciò che nell'esistenza umana è essenzialmente inaccettabile.
In effetti il trash caratterizzò il duale del blocco comunista, ovvero i paesi socialconsumisti capitalisti proprio a partire da quegli anni. In Italia l'inquinamento sociale e la devastazione culturale da parte del sistema commercial-berlusconiano, il fintoplasticato patinato, divenne un ventennio che suggellò lo sfascio del paese promuovendolo in tutte le forme possibili.
Perché i sistemi di potere moralisti come l'utopia-distopia comunista soccombettero? Perché essi furono battuti nell'eccellenza del peggio.
Il loro kitsch moralista fu superato dal kitsch and trash della liquidità capitalisticosocialconsumista.

L’idea dell’eterno ritorno è misteriosa e con essa Nietzsche ha messo molti filosofi nell’imbarazzo: pensare che un giorno ogni cosa si ripeterà così come l’abbiamo già vissuta, e che anche questa ripetizione debba ripetersi all’infinito! Che significato ha questo folle mito?
p. 1

L'incipit del romanzo si compie ancora una volta, l'eterno ritorno della rimozione dell'inaccettabile si sposa con la rappresentazione ossessiva dell'inaccettabile. La realtà ciclica, la condanna esistenziale circolare dell'evoluzione umana si compie. Il trash si compie usando il kitsch, la lacrimetta per l'emozione e i sentimenti e la seconda lacrimetta che si compiace dell'essere buoni e di avere avuto una prima lacrimetta. C'è sempre un momento kitsch nel trash, un tentativo di redenzione.

Alcune pecche linguistiche in italiano da parte dei traduttori, Giuseppe Dierna e Antonio Barbato.


L'insostenibile leggerezza dell'essere
Milan Kundera
Adelphi



lunedì 22 settembre 2014

Basta scintille

Ieri avrei fatto bene a rimanere a casa invece di andare alla milonga dei Portici. Covava un raffredoraccio, con quel pizzicore in gola, quel fastidioso bruciorino lassù dentro-dietro il naso che scopri esistenze di angoli indescrivibili nel tuo capo. Notte pessima, mi sono svegliato alle quattro che pareva mi fosse passata su una ruspa con i cingoli. Sono marcio catorcio catarritico a casa, oggi.

In milonga sono state scintille. Non a fiotti perché sentivo, specie verso la fine, la mia straccità, alla fine ero... distrutto. Sentivo che mi stava ribollendo tutto dentro, il malessere montare.
Ero andato vestito con l'abbigliamento da studio ed erano tutti e tutte stra tirati. Ora che sono diventato bravino posso fottermene di queste convenzioni. Quel posto è noto per essere una sauna e io li vedevo, tutti a strabuzzare gli occhi, schiantati dal sudore e dal caldo. Un tale con cui ho parlato, ieri, conferma che a Buenos Aires le milonga sono locali molto freschi (aria condizionata a busso), le donne quando stanno ferme hanno uno scialle con il quale si coprono, gli uomini possono ballare anche con la giacca. Ieri sarebbe stato sufficiente aprire un po' le finestre come alla fine gli stessi convenuti hanno di fatto imposto.
Comunque io sapevo del servizio di sauna compreso nel biglietto. E mi sono vestito per stare comodo e, non dico fresco, ma neppure in carta da forno dentro il forno.
Tanto esse vogliono ballare con me e... a volte spesso il problema è declinare gli inviti. C'era gente da tutta l'Italia milonguera del nord est, ieri.
Mi piace mantenere un mio stile personale, anche nell'abbigliamento. Fanculo l'eleganza tanghera se non c'è la temperatura tanghera.
E ieri sono state un bel po' di scintille con: _ola la parlatrice, _tta di Reggio Emilia, _sia di Parma, _ura di Bolzano, _ina la ravennate.
Alla fine però ero esausto. Ero seduto sulle poltroncine a lato, il tempo per asciugarmi e andare via. Penultimo treno e non ultimo, basta scintille.Ero proprio conciato male.


(salonedellefeste, iporticihotel)

Più Samsara per tutti

  • Non avrai nessuna Samsara al di fuori di me.
Esco dalla milonga per prendere il treno un'ora prima che ero proprio esausto e volevo andare a letto prima, cazz di sciopero, atteso in banchina mezz'ora. C'è un indiano che arrivava da Dubai, che mi chiede info sul ritardo, gli dico dello sciopero. Iniziamo a scambiare due parole. […] Cos'è importante nella vita? Tu work hard, to make money. E' convinto, gli ricordo che le cose belle della vita non c'entrano un cazzo con il money, non è d'accordo. Finisce ad accondiscendere solo per cortesia. Non c'è nessun motivo per cui debba intrattenere una conversazione con un tipo così solo perché indiano. Saluto e mi allontano.
Allora capisco che della saggezza dell'India, l'unica possibilità di salvezza del mondo, secondo Tiziano Terzani, non è rimasto un cazzo. Capitalismo e consumismo, carrierismo, rampantismo a josa pure lì.
Del resto è noto che sono le mele marce  (la cultura (?) consumistico-capitalistica) a guastare le mele sane e non il viceversa.
Essì che quella sarebbe la terra dei bramini, dei samana, del distacco alfa-privativo.
Siddhartha entrò fino ad un passo dal suicidio nella Samsara, il materialismo bieco e totalizzante, per uscirne saggio e consapevole e barcaiolo traghettatore (il corrispondente luminoso, chiaro, di Caronte). Molti di questi miliardivirgola non solo non sono Siddhartha ma non hanno nulla al di fuori del loro Samsara.
Anche questa non è una novità, certo che no. Solamente il peggio potenziato oltre ogni limite da tecnologia ed energia per le masse e dalla globalizzazione.

sabato 20 settembre 2014

Tutti i frutti

Fatto le quattro stanotte. Nonostante la stanchezza e il tango leg, oggi giornata in cui ho fatto un tot di cose.
Ora però sono cotto. E anche un po' raffreddato. Sembrava caldo ieri sera, lampi lontani a ripetizione. Erano le tre. _ara compagna di studi, _ela anima di seta, _ara batticuore ed io. I quasi soli superstiti visto che gli altri hanno quasi tutti smesso di studiare. Il cruccio delle tanghere è trovare ballerini in gamba con i quali studiare: ascoltavo, curioso, il resoconto cinico, vetriolesco, del bestiario. Devo aver preso un po' di freddo anche se... era caldo.
Ballato un tot con _ina l'aretina. Eravamo lì ad un sospiro, labbra, occhi e desiderio. Era bellissima ieri, il suo corpo statuario da nuotatrice, abbronzata, un vestito testa di moro fine, un giro di perle intorno al collo. Sei bellissima. E se la godeva come 'na riccia. Ero eccitato, sì, in molte delle tanda ballate insieme.
Bella crapa, sexy crapa. Mi piace come parla, come ride, balla male ma... po si lascia andare. Pensavo, accennandole, come sarebbe da un'altra parte. Ha un che di maschile che incontra la mia solletica la mia parte femminile. Pensavo a come sarebbe fantastico se, a letto, fosse come in milonga, passare dagli spigoli e scossoni iniziali alla fluidità.
Persona giusta, luogo giusto, momento sbagliato.
I miei occhi andavano ai suoi, alle sue labbra, i suoi ai miei e alle mie labbra.
Io lo so che ti piaccio, tu sai che tu mi piaci.
Sì, Uomo. Ma... Con _ero, il mio compagno, siamo stati chiari: se io sto' con altri egli va con altre. E io sono un po' gelosa.
In effetti 'sta gelosia, alla fine, è lasciar lì tutti i frutti, tutti gli ortaggi colorati, profumati e maturi del giardino solo per uno.
Penso che sia molto bello, tra adulti, arrivare anche alla sincerità, alle parole pulite, usate col loro significato. Rimane il gioco, sentire il proprio e l'altrui desiderio.


venerdì 19 settembre 2014

Ambizione

Ambizione
s. f. [dal lat. ambitio -onis, der. di ambire: v. ambire].
o - Sentimento di chi ambisce, desiderio vivo, aspirazione a qualche cosa: a. di onori, di cariche, di dominio.
o - Usato assol., desiderio di potere, di onori, di grandezza; vanità, orgoglio smisurato: insana, folle, vana a.; un uomo dominato, accecato dall’a.; la sua a. lo ha rovinato; è una ragazza piena di ambizione.
o - In senso positivo, desiderio di eccellere, di migliorare la propria posizione sociale o professionale: è un ragazzo che ha dell’a.; spec. al plur.: è un uomo privo di ambizioni; non ho mai avuto ambizioni nella mia vita.
o - Anche, l’oggetto a cui si aspira, la cosa ambita
(treccani)


Ti faccio un firulete per ogni capriccio che hai in testa.
Rideva :- pensa che mi sono tagliata i capelli da poco. Un po' di ricci sul pavimento, eccoli lì i tuoi capricci.
L'avevo vista alla festa di _ica, la mora del profumo dell'alta borghesia felsinea. Anzi, _ica mi aveva chiesto di aprire le danze con lei, _ura, la sua prima insegnante di yoga.
Insomma, non 'sto tanto a smenarla per le lunghe... ora sono ad un discreto livello e capisco alcune cose. Infatti _ura è un po' appannata, balla poco. Ci è voluta qualche tanda perché tornasse un po' lucida. E poi ora mi accorgo di alcuni suoi difetti, come successo mercoledì sera nella illegal in centro (che poi siamo andati pure in piazza Maggiore ma io su 'ste superfici del caxxo mi trovo male e non trovo - purtroppo - tutto 'sto godimento nel tanguear stradale).
Questo terzo anno di studi mi permette di rilevare in me e nelle mie compagne dei difetti che prima non notavo neppure.
Poi io faccio le pause. Che 'sto tango, ora che inizio a ballarlo un po', è un flusso di energia calore empatia come uno di quei riscaldatori industriali che ricordano quasi il motore di un aviogetto e tu sei in quegli abbracci a prenderti tutto il flusso.
Pausa, allora, entrambi accaldati e scaldati. E le anime sono ancora aperte perché il tango è un apriscatole.
Io ho ambizione. L'ho tirata fuori dalla naftalina e ce l'ho ora. Nel tango. C'è ancora un po' da studiare ma questo va bene. Una volta nel lavoro, ora nel tango.
Mi guardava. Stupita. Come se l'avessi aperta.
Ambizione... io non so se...  io non so se ce ne abbia mai avuta un po'.
La guardo strana (so che è una delle grandi yogi di Bologna).
Se hai una passione, hai un'ambizione.

Cosa è 'sta ambizione?
Stasera tornerò nelle tue braccia, T. Attesa dolce di un venerdì.
L'ambìzione a cullare me e le mie ambizioni.


Perdendo colpi?

Lunedì della settimana scorsa ritirai 50€. Nessuna spesa, qualche giorno dopo non li trovai più nel portafoglio.
Vado a ritirare del contante per pagare l'abbonamento del bipede, lascio lì le chiavi di bici e ufficio.
L'altro giorno devo aver lasciato lo sportello del vano congelatore socchiuso ancora una volta.
Rileggo un commento e trovo una cosa orribile "ha chiesto ha 240000 anelli di catena :- perché hai demolito casa mia?". Ho notato spesso errori e refusi, di recente.
Quest'estate ho osservato alcune volte un leggero quasi impercettibile tremore nelle mani.
Ho cercato un bel po' un sacchetto con corde e cordoni di vario tipo... bah, chissà dove sarà andato a finire. Tornato dalla montagna lo trovai in un posto che non c'entrava un tubo col suo posto. Io che sono così ordinato.

Un po' come il primo capello grigio, a tredici anni mi sono sempre reso conto di avere, talvolta, poca memoria al breve termine. Posso quindi aggiungere il punto interrogativo.
Sto perdendo colpi?

giovedì 18 settembre 2014

Ultramercantile?



E' come se fosse un ultramercantile sempre più grande di stazza. 400.000t. Poi 550.000t. 865.000t. Poi 1.230.000t  e ancora più grande, 4.550.000t e poi 8.586.000t di stazza.
Un mercantile-mondo in cui i pazzi al comando e coloro che ci lavorano, hanno deciso prima di eliminare, poi di togliere dal progetto anche durante gli ampliamenti, le paratie, ciò che ne separava l'interno in stive stagne.
Pensate, che bello, possiamo costruire una strada interna a quattro corsie ed andare da poppa a prua in auto in soli 6'. Gongolano, giulivi.
Per la crescita del volume trasportabile poi rimuoveremo parte del ponte di coperta.
E tutto l'equipaggio applaude a queste magnificamente democratiche stupide sorti progressive suicide di masse citrulle.
In tutto questo impazzimento Sì Global, io vedo una grande follia.
Per questo ogni cosa che vada verso la creazione di limiti, di paratie, di barriere, di confini, di una sana e nota ingegneria di prevenzione e di gestione delle emergenze è benvenuta, di suddivisione di complessità in parti, in sottosistemi chiusi a comunicazione rigidamente controllata in cui anche i problemi, eventualmente, rimangono isolati, confinati in essi.
Spero che la Scozia torni una nazione indipendente e sia precorritrice di una tendenza.
Sì Global? No grazie.

Bici bye bye

Mi hanno rubato la bici "parcheggiata" nei pressi della stazione. Stavo arrivando a piedi e... non la vedevo. Ho trovato una catena, quella che la fissava alla rastrelliera, troncata. L'altra bloccava la sella, telaio e ruota posteriore ma... non è stata sufficiente a impedirne il furto.
Che due palle. Due furti in diciotto giorni.
Ora devo cercare una bici in buono stato ma non appariscente, acquistare altre catene e... e poi temere che tutto si ripeta. Nel frattempo sono... semi immobile, per i miei standard. La bici, per me, era ed è libertà in città.

mercoledì 17 settembre 2014

Betoniere a cinque stelle

  • Comacchio: cemento mascherato da “ecoturismo”
    Tutti i peggiori progetti di cementificazione delle ultime aree agricole e naturali nei Lidi ferraresi, dal Villaggio Elisea alle villettopoli attorno al Lago delle Nazioni, che nemmeno i partiti della “Casta” erano riusciti a far approvare negli ultimi 15 anni, stanno diventando realtà grazie all’amministrazione comunale grillina di Comacchio. E’ iniziata l’era dei palazzinari a Cinque Stelle.
    (salviamoilpaesaggio.it)

Da tempo ho capito che i mali del paese non sono che in piccola parte ascrivibili a questa o a quella ideologia, a questa o quella partitica.
I mali del paese, tra i primi il cancro edilizio, sono dovuti a problemi di cultura, di aritmetica, di paradigma, di sistema di potere (demagogia democratica - democrazia demagogica), di ingordigia, di assoluta mancanza di senso del futuro, ignorare i limiti e di altre manifestazioni della stupidità di specie.
Dunque sono cambiati i mestieranti del potere, i disastri continuano.
Perché è il ghiaccione (iceberg) sotto le apparenze superrficiali, che è marcio, necrofilo.
Consumo edilizio del suolo con marchio a cinque stelle.
Del tutto prevedibile.
I denuncianti di questo abominio, i cocomeri, d'altro canto, con il loro "accoglienza senza se e senza ma" saranno responsabili di altro tumore cementizio, visto che i milioni di clandestini che arrivano da qualche parte bisognerà metterli (considerato che non vengono rimpatriati come sarebbe giusto).

A proposito, avrei voluto parlare del problema, razzismo furbesco & inceneritorismo consumista ma... Lorenzo mi ha preceduto.


martedì 16 settembre 2014

Settembre loffio

Periodo un po' loffio per il tango questo.
Purtroppo non ci sono più le milonga all'aperto (uno dei contro dell'artificializzazione di vita e ambiente è la trasformazione di homo in automa e dei suoi usi in procedure, non si balla più all'aperto perché non c'è bel tempo o non c'è caldo ma perché la programmazione dei calendari dice che a settempre stop, basta milonga sotto le stelle) e non ci sono ancora quelle della stagione non-estiva. Peraltro di quei luoghi sauna di aria marcio viziata ho veramente poca voglia.
I corsi non sono ancora partiti. Anzi, quest'anno io sono rimasto orfano del corso del lunedì: dovrei cambiare giorno (impossibile) e/o orario (fine lezione oltre l'ultimo treno) e comunque scendere appositamente in auto, non ci penso neppure (massimamente antiecologico, ogni volta 15€ in più tra carburante e parcheggio, stress, tempi più lunghi la mattina, rischio di multe e incidenti o colpi di sonno. C O L C A Z Z O ! !  Purtroppo siamo sempre al solito buco nero nei trasporti pubblici notturn. Mah).
Conosco questa fiacca di settembre e quindi la guardo sorridendo, un po' di sottecchi, là nell'amgolo. passerà. Nel frattempo mi studio un po' di maestri (ieri sera Javier Rodrigueze e Geraldine  Rojas e Roberto Herrera e Tamara Bisceglia)
Domani spero ci sia ancora una nuova occorrenza dell'ultima milonga che è rimasta all'aperto, una milonga non burocratica, informale (non è improvvisata visto che è programmata) o... se volete illegal come si dice. Sempre una delle trovate belle, intellettuali, artistose, snob e sciccose della ghenga di Flora. Anche se la madre di mio figlio mi ha già detto di no, non le va bene. Ma se lo farà andare bene, visto che ogni tanto esercito pure io il mio 50% di arbitrio nelle decisioni sulle frequentazione di mio figlio. Saranno altre scintille.

Avevo scoperto l'episodio n° 5 di tempotango (qui il n° 3 ambientato a Roma) svoltosi a Pordenone. Mi piacciono molto queste "installazioni" di tango nelle città, dentro le città. I volti e i sorrisi sono quelli dei profani affascinati dal tango. Tra i monumenti della città appare anche... Mauro Corona. :)



lunedì 15 settembre 2014

Recl. scol-calc.

E' iniziata la reclusione scolastico - calcistica.
La partita della pedata è passata dal sabato pomeriggio alla domenica mattina.
Orribile.
Spezzatino di orari: vai qui, torna là, prendi là, parti alle, sarai di ritorno alle. In mezzo il tempo che rimane.
Il tempo che rimane? Per i compiti.
Friggevo inquieto, ieri e sabato. Giornate meravigliose, come può essere bella la fine estate settembrina - il sole dal caldo feroce e sgradevole e passato al tepore piacevole! - a casa sì a fare tot cose utili e piacevoli, a rilassarsi molto (troppo), un fare-aspettare UnBipedinone. Così è assolutamente impossibile fare qualcosa, non avremo MAI una giornata libera intera.
Reclusione scolastico-calcistica fino metà giugno !?
Due palle...

domenica 14 settembre 2014

Welt Tango - 3

(Welt Tango - 2)

Ero uscito, camminavo con le braghe larghe marinare da studio e la mia t-shirt nera per le vie della città giardino verso il botteghino del Kurhaus. In cima al mondo. C'era una screziatura di delusione, non ero in città a camminare con _ana, era andata a riposare, poi l'aspettava il lavoro prima che ci saremmo rivisti. Ma era sola una piccola increspatura di spuma bianca sulla cresta dell'onda.
Al botteghino del teatro (in realtà non proprio del solo teatro ma quel locale sul corso della Libertà 31 o 33, non ricordo, ne svolge le funzioni sia per il teatro Puccini che per il Kurhaus che funge anche da teatro/sala da concerti) osservavo le persone in coda. Avevo ancora l'adrenalina in corso per il laboratorio andato bene (è un piacere tornare ad imparare, è un piacere farlo con un donna che mi piaceva tra le braccia :) e l'eccitazione per essere tornato a camminare in quella città così esotica nelle sue architetture eclettiche, mitteleuropee. Osservavo i volti, ascoltavo le lingue: italiano, dialetti tirolesi, spagnolo, una lingua slava nei minuti che fui lì. Avevo osservato all'ingresso alcuni volti già visti in giro in milonga per l'Italia, alcuni erano lì vicino. Mi sentivo, con il piacere dell'essere incognito, un protagonista, una parte, un organo di un sistema coreutico tanghero complesso. C'erano un paio di ragazze fini ed esili. Le conosco, sono ballerine di danza classica che sovente passano o si estendono al tango. Chissà come ballerà? Dopo vedremo.
Sì, tre anni di studio sono ancora pochi, non sarò mai una stella come Claudio e Barbara. Ma già ora io sono fico. Molti di voi qui dentro venite ad ascoltare il concerto, sarete stupiti da loro, vi chiederete come sia possibile quella fisica applicata. Poi, altri di voi guarderete, ancora stupiti, me e la donna che avrò tra le braccia. Fu ciò che successe, in effetti. Altre di voi sarete belle ed eleganti stasera, desidererete il mio invito. All'inizio no, solo dopo un po', quando mi avrete visto all'opera e vedrò i vostri occhi, bruni o neri o azzurri, il rimmel, mirare i miei e in essi brillare il desiderio.
Silenzio, attesa in coda, sorriso interiore ed esteriore. Erano arrivate due milonghere che conoscevo, un sorriso e un saluto, due besito discreti,come si fa, quasi in silenzio. Era la nostra complicità, noi eravamo parte di quel rito e solo noi, tra quelle persone, lo sapevamo: interruzione e conferma. Questo era il dialogo interno. C'era una soddisfazione così fine e potente, invasiva, permeante. Essere protagonista silenzioso, sconosciuto, di un rito di festa e d'arte.

Sentivo l'effetto del cappuccino della mattina, ma anche stanchezza latente che covava sotto, era dalle cinque e venti che ero sveglio. Devo andare a buttarmi giù almeno un'oretta, altrimenti non ce la farò stasera. Uscito col biglietto in mano, verso la Passeggiata d'Inverno, alberi colossali, leziose architetture liberty, austere gotiche, poi la passerella, poi su, fino alla casa della mia amica. Mi girava un po' la testa, la lotta tra eccitazione e stanchezza. C'erano anche i miei preparativi della festa, non solo quelli che avevo intravisto (*).
La mia amica mi aveva preparato la stanza, ho abbassato le tapparelle. Sono già le sei, programmo sveglia alle 19:20, solo un'ora e venti.



(*: preparativi del salone liberty dell'ex hotel Emma nel quale si è tenuto il laboratorio e la milonga della tarde domenicale)


((*) via nocheintango)

venerdì 12 settembre 2014

Siddhartha

Sul do-ut-des "tantrico"
[Kamala gli] insegnò a fondo la dottrina che non si ottiene piacere senza dare piacere, e che ogni gesto, ogni carezza, ogni contatto, ogni sguardo, ogni minima posizione del corpo ha il suo segreto, la cui scoperta avvia alla consapevole felicità. [continua]
p. 102

Sull'impossibilità difficoltà di Amare
Io sono come te. Anche tu non ami, altrimenti come potresti fare dell'amore un'arte? Forse le persone come noi non possono amare. Lo possono gli uomini-bambini: questo è il loro segreto.
p. 110

Sugli eccessi del vizio come dispositivo spirituale
Profondamente egli si era immerso nella samsara, d'ogni parte aveva assorbito in sé disgusto e morte come una spugna succhia l'acqua finché è piena. E pieno egli era di sazietà, di miseria, di morte.
p. 125

Sulla propria umanità ferita e irrazionale, via verso la compassione
"Tanti uomini, migliaia, posseggono questo dolcissimo fra tutti i beni: perché io no? Anche i cattivi, anche i ladri e i briganti hanno bambini e ne sono amati, soltanto io non posso averne". Così banale, così irragionevole era ora il suo modo di pensare, così simile agli uomini-bambino egli era diventato.
Diversamente che un tempo considerava ora gli uomini, con minor orgoglio, con minore intelligenza, e perciò con tanto maggiore calore, curiosità e interesse.
p. 173



Siddhartha è un figo. Raffinato, snobbo ((C) Clorinda), radicale, estremista. Perché? Perché è un uomo in cammino. La frase avrebbe dovuto finire con "perché  è un po' come me" o qualcosa del genere. Ahah. In realtà egli fu un uomo con uno straordinario cammino nella vita, verso la saggezza e la divinazione vissute con anima e corpo tra eccessi opposti che ha vissuto letteralmente  camminandoci dentro, camminando in esse. Esperienza completa, totalizzante una sorte di ironman e burning man esistenziali nell'India del tempo che fu e che è (solo il riferimento a Gautama il Buddha e il racconto del loro incontro permette di collocare un'opera sostanzialmente atemporale intorno al VI secolo a.C.).
L'ho letto due volte. Pensare che quando mi fu regalato da _aria, mi corteggiava una dozzina di anni fa, non riuscii ad arrivare oltre le prime pagine. Danze, musica, sapori, letteratura, cinema richiedono il tempo giusto quando l'anima si apre ad essi, è pronta per quell'opera.
Siddhartha non era un santone o stregone che aveva capito che si può rinunciare a tutto. È stato un figo della madonna che ha vissuto al massimo, diventare artefice della propria evoluzione, della propria metamorfosi. Rivoluzionaria. Nella vita inte(g)ra, rivoluzionariamente completa, tutto scorre fino a essere rivissuto, fino a chiudersi sul principio.
Hesse ancora una volta osserva e vive  letterariamente, il dualismo, apparentemente conflittuale, tra ciò che sembra incompatibile ed è solo espressione di una unica, integra, mutevolmente osservabile e vivibile realtà alla ricerca dell'Assoluto. Sembra quasi un uomo in cammino (solo che nel periodo dello sprofondare nel samsara Siddhartha ha trombato fino a consumarselo).
Fico 'sto Siddhartha che... voleva essere un po' un uomo in cammino con in più la compassione (ma solo alla fine). :)

Siddhartha
Hermann Hesse
Adelphi


giovedì 11 settembre 2014

Assassinio di orsa

  • L’orsa Daniza morta durante la cattura: «Non ha retto l’anestesia»
    Un mese di «latitanza» per l’orsa che a ferragosto aveva ferito un uomo nei boschi dopo che si era avvicinato ai cuccioli. Il Corpo Forestale apre un’inchiesta
    (corriere.it)

Ecco l'inversione etica che si manifesta: colei che difese la Vita dal predatore apicale, uccisa.
Un altro passo degli homo verso la distruzione di ciò che permette loro vivere nel processo necrofilo complessivo, un passo doloroso in un percorso la cui fine, la scomparsa del parassita homo sarà, sostanzialmente, una dei migliori avvenimenti per il cosmo.
Altro che area ursina.


mercoledì 10 settembre 2014

Welt Tango - 2

(Welt Tango - 1)

Ma come mai hai seguito qvesto corso? Tu sei brafissimo... mi aveva detto _ita la viennese.
Sì, era il laboratorio dei principianti/intermedi e non quello degli avanzati.
Primo: ero con _ana che balla da poco più di un anno. Secondo: partecipare a corsi di livello più basso semplice del tuo ti permette di... "sciacquare i panni nel Rio de la Plata", di lavorare sulle cose semplici, abbraccio, ritmica, connessione che... sono il cuore del tango.

Cosa diceva Carlos Gavito?

Primero: la musica con su compas y melodia;
Segundo: el sentimiento;
Tercero: la elegancia;
Por ultimo: las figuras.

Cose peraltro confermate da Claudio Forte e Barbara Carpino (professionali, con garbo, molto cari nei modi, belli, giovani, iperfighi e presenti!) in corso di lezione: ritmo e musica, connessione,
In effetti, il corso successivo ho visto alcuni tipi diciamo... un po' buffi. Non serve andare avanti quando non sai bene le cose più importanti, se non le sai organizzare su una frase di otto o di sedici.
Un semplice lavoro sui controtempi e sull'ocho cortado in controtempo in una sequenza didattica.
Ci dicevano: quelli più avanti a volte non riescono a lavorare su queste sequenze apparentemente semplici. Infatti. Di tanto in tanto mi perdevo. Io ballo un tango molto creativo, vario, sorprendente e... faccio fatica a stare in una sequenza. Io ci riflettevo: che fatica stare in certi schemi rigidi! Eppure... eppure è una cosa che porta eccellenza. Barbara mi ha corretto una volta, scapole un po' in fuori, devo aggiustare un po' l'abbraccio, abbassare le spalle, forse anche la tensione, ero emozionato.

Sentivo, ogni tanto, ridere _ana nelle mie braccia.
Già che mi batteva il cuore, io un po' stravedo per lei. E così quando sento queste donne che sono l'universo abbracciato nelle mie braccia per tre minuti, quando sento queste donne che ridono perché sono felici le nostre anime abbracciate, perché scherziamo di mille parole di membra in silenzio, io vado fuori di melone.
Mi aveva presentato il ballerino con cui studia, _ato. Mi aveva detto che... era un po' contrariato. E così il laboratorio egli lo ha seguito con un'altra ballerina. Così ero stato informato di aver turbato un equilibrio. Mi rendo conto che .. era semplicemente vero. In una piccola cittadina trovare un partner di studi di tango è difficile, posso capire. Lei sorridevo, sentivo il suo ridere lieve ogni tanto.
Pensavo che era proprio un peccato che poi... dovesse tornare a lavorare. E il giorno dopo no tempo insieme, era arrivata sua madre da Genova.
Così, in quel salone liberty mi godevo quell'imparare insieme - che è bello in sé, a fine estate mi manca molto - averla con me per quel tempo. Tutto il qui e ora possibile.
All'uscita le ho consegnato un mio pensiero: avevo raccolto lavanda, rosmarino, rametti di quercia per impacchettarlo. Se ne era andata a casa lasciandomi una traccia di lavanda, i suoi occhi bruno che sorridevano e altri occhi un po' curiosi che sorridevano. Ci aspettava la gran serata. Ero uscito, camminavo con le braghe larghe marinare da studio e la mia t-shirt nera per le vie della città giardino verso il botteghino del Kurhaus. In cima al mondo.


Trarmi a sé - 2

(Trarmi a sé)

Io gli voglio bene. Al mio intuito. Non gli do molta fiducia, sono un po' sospettoso. Ma col tempo... vince sempre esso. E io mi rendo conto che spesso non lo considero come meriterebbe. Ma il tempo, il tempo è gran giudice.
Ricordi _era la ferrarese? La Sharon Stone estense che mi teneva per mano alla fine di ogni tanda, una cosa che mi angustiava? Sul treno del ritorno, lunedì, ho incontrato _sio, tanghero, fu suo compagno prima e poi... sono tornati insieme. Parliamo di questo e quello, sfioriamo argomenti milongheri. Si sfoga un po': è in crisi perché ella non vuole che egli vada a ballare senza di lei; ella può ballare poco per questioni di impegno professionali la sera, quando sono insieme vuole fare altro. Risultato: la passione autentica di _sio (quella per la quale, per altro, si conobbero) ridotta al lumicino.
Il corpo non mente ed _era mi aveva già detto se non tutto molto del suo eros.
Ecco, sentivo ancora quella mano e l'aria mancare.
Trarmi a sé. Oh, fortuna mia, non è successo.


martedì 9 settembre 2014

Con una di ventitre anni




Te la prendi con una di  ventitre anni... In quei momenti io sono incazzato ma mi stava venendo da ridere. A ventitre anni 'dovrebbe avere qualche licenza per comportamenti lesivi degli altri? Ma è proprio pirla questa. Perché Hesse nelle parole di Siddharta li chiama uomini-bambino, Lorenzo scarafaggi, Krishnamurti piccole menti scadenti, io li chiamo stupidi o scemi, idioti o furbastri che è la stessa cosa.
La cosa buffa è che questi mediocrinfimi negano. La tipa scocciata negava, la tipa che aveva messo le sue Nike sul sedile in tela più volte (io studio, guardo, lancio occhiate e poi se non capiscono intervengo). Allora dopo il primo invito garbato devi alzare il tono :- tu puoi credere che io sia stupido, che sia un coglione ma questo è un tuo problema.
Le ho detto a muso duro che io l'avevo già ripresa una volta e quindi è recidiva, di stare cagata.
Voleva avere ragione. Fighina, abbronzata, col carrellino (trolley) di ritorno dalla vacanza la domenica sera, e con le sue scarpe sui sedili, sui miei sedili, quelli dove mi siederò IO forse tra tre giorni, zioporco, magari domani la einstein della situazione a lamentarsi su facebook dei treni sporchi magari, a renderli sozzi.
Con questi stupidini arroganti devi usare la comunicazione per il loro mondo mediocre.

Mi sono rotto i coglioni di viaggiare su treni lerci per stronzi come te. Hai capito?

Ha tolto i piedi dai sedili.

lunedì 8 settembre 2014

Welt Tango - 1

Uh che apoteosi.
Già che io adoro quella città così paesanon-provincialona e straordinariamente cosmopolita, mitteleuropea. In effetti, in treno, da Bolzano a Merano, già capivo di essere tornato in questo pezzo di Austria, di Tirolo temporaneamente in Italia. Verde e fiori ovunque, piste ciclabili affollate, non c'era la monnezza ovunque che c'è in Italia, poi ancora la città giardino. Un giardino curato da tutti. Altro mondo. Impareremo?
Mentre camminavo per le vie della cittadina, per andare al laboratorio (stage) pomeridiano, io godevo a rimirare quelle architetture eclettiche, liberty che io adoro. Un po' come Trieste.
Poi il compimento. Cosmopolitismo, dicevo.
In uno dei templi del liberty progettato da un architetto ceco, una orchestra di tango russa, forse la massima orchestra di tango oltre ad un paio argentine, suonava il tango nella Kursaal, autori italiani come Troilo, Piazzolla, Pugliese, Canaro, facendo venir giù la sala, facendo impazzire compassati più contenuti borghesi tirolesi per quell'apoteosi. Poi c'erano Claudio Forte e Barbara Carpino che hanno portato la... genialità italica, l'arte numero 6 ai suoi massimi livelli (sono tra le migliori coppie al mondo). Semplicemente quella genialità e sregolatezza che, senza la genialità che è assolutamente rara, è la sregolatezza per cui noi non ce facciamo a farcela, siamo incapaci, in parte o quasi completamente, a collaborare per vivere bene insieme. La non sregolatezza è sì fare, essere sistema ma è anche pesantezza. Borniert diceva la madre di mio figlio, la bavarese terrona.
Russi da tempo impazziti per il tango (la tradizione nella danza classica qui è in parte responsabile di questo impazzimento), meranesi impazziti, tangheri di mezza Italia settentrionale in visibilio.
E' facile finire in orbita.
Un'ora di concerto, con l'esibizione dei due siracusani. E poi sarebbe arrivato il nostro spettacolo, sarebbe arrivata la nostra ora.


Tre in meno


  • Burundi, uccise tre suore italiane «Rapina finita tragicamente»
    Lavoravano in un convento che sostiene un Centro per la tolleranza tra i giovani di etnie diverse fondato dai Padri saveriani.
    (corriere,it)

Ecco, io godo. Io sono contento. Queste persone salvatrici_degli_altri sono in genere delle persone piene di problemi che cercano di stare meglio andando a rovinare e inquinare altri posti del mondo. Queste diminuiscono là, qui importiamo migliaia di imam e mullah che inquinano pure peggio. Islam e cristianità hanno completamente rovinato l'Africa e il bubbone tumorale purulento che sta esplodendo è in parte molto rilevante merito anche loro.
Buonisti di lana caprina che vanno a portare il nostro modello necroforo dove manca, bottiglie vuote che credono di avere qualcosa da dare a gente che non è ancora così svuotata.
Qui abbiamo il cattolicume, ma di questa gente grigia e trista pericolosamente pseudo altruista ce ne sono a tonnellate pure in ambienti sinistri, non solo in quelli cattocattolici. Sono persone che consumano parti rilevanti, a volte la maggior parte, delle risorse, donazioni, lasciti etc. che persone che credono ancora in questo inquinamento Sì global conferiscono a varie organizzazioni. C'è anche una incredibile, disgustosa ipocrisia in tutto ciò. Io sto nella merda, sono pieno di problemi e cerco di stare meglio venendo a rovinarti.
'ste sorelle_tue (non certo mie) con tutti 'sti marmocchi intorno. Ovviamente da cattocattoliche si saranno ben guardate da qualsiasi cosa che è relativo al fatto di NON metterli al mondo questi problemi.
Tre in meno. Oh!


giovedì 4 settembre 2014

Quanto peso?

Io pensavo di essere... molto più magro di quanto non sia.
Io consumo 4.9gha per vivere.
Probabilmente i risultati saranno molto spesso... sconcertanti.

Devo dire che per molte domande la mia risposta non era presente (sensibilmente inferiore al minimo disponibile), per alcune è stata un po' sottostimata (come la carne, due porzioni alla settimana ho scelto la risposta più vicina che era la minima), per una sola decisamente sottostimata  (come pendolare faccio ca. 400km alla settimana di treno, molto sopra la risposta massima, 100km/settimana).
Mi sembra che la procedura soffra di mancanza di granularità. E' la presentazione o l'algoritmo ad essere rozzo? L'algoritmo a scaglioni invece che numerico? Mmh, non penso. Forse la presentazione è stata fatta semplificata fino al rozzo o poco più per renderlo un gioco da qualche decina di secondi.
La cosa che mi frega, sono i 160km di auto alla settimana per la danza, di cui, in media, solo un 50% condivisa in due o più.  Anche vivere da solo in una casa di una sessantina di metri quadrati ca. conta.

Ho verificato: se uscissi in auto solo una volta alla settimane e sempre in due o più, scenderei secco del 20%, da 4.9 gha a 3.9 gha. La mobilità in auto è.. pesante. Del resto, la sera dopo le 22, non c'è alcun mezzo pubblico quindi o auto o... te ne stai a casa, secundum non datur.
Questi saranno via via gli scenari futuri di brutale semplificazione: avremmo dissipato e sprecato talmente tante ricorse che non sarà più possibile neppure un buon utilizzo razionale ed efficiente come la mobilità  ferroviaria che è, dopo quella della bici, la più sostenibile.

Sempre per curiosità ho valutato l'impronta ecologica di mia madre nella sua infanzia (qui avevo accennato alcune cose): la procedura non ammette neppure i valori minimi o nulli per la maggior parte delle risposte. Il risultato è di 2.7 gha ma io stimavo che l'impronta ecologica di mia madre in infanzia fosse di poco superiore a 1.2 o 1.3gha. Ho quindi cercato di capire quale fosse il paese, tra quelli disponibili, che potesse avvicinarsi a tenore e stili di vita dei miei in infanzia e ho scelto la Turchia.
Così facendo molte risposte che assomigliano allo stile di vita di mia madre (assenti per il calcolo in Italia) sono state disponibili e il risultato è stato un'impronta ecologica di 1.3gha.
In una generazione i consumi personali sono quasi quadruplicati (un aumentato di  3.77 volte).



Vammi a prendere

Prendi la Clio e vammi a prendere due bistecche.
:)
E' bellizzzzzima!!

Prove di futuro

  • Rissa in volo per il sedile reclinato e l’aereo atterra d’emergenza
    Terzo episodio in Usa in pochi giorni. Il problema: sempre meno spazio a bordo
    (lastampa.it)

Insomma, le compagnie aree, a fronte di crisi ed aumento dei costi dei carburanti, hanno costipato un po' di più  i passeggeri già stretti. Come è noto in etologia, la costipazione aumenta la rissosità, degrada l'etologia di gruppo fino ad annullarla, dopo di che iniziano le violenze via via più gravi.

Gaia osservava che la scatola di sardine italica è aumentata di poco meno di 1.1M homo in un solo anno!! (da 59.685.227 a 60.782.668, ovvero +1.097.441, +1.8%, con questa esponenziale: in 38 anni stivale di sardine inscatolate con 120M di abitanti, nei prossimi 10 anni solo 12M hin più, praticamente un altro tumore Lombardia da costipare nell'esistente,etc.).
Visto che la popolazione italiana è in sensibile decrescita, tutto, solo esclusivamente per immigrazione di massa e figliamento conigliesco dei migranti.
Accoglienza senza se e senza ma...
Bravi bravi bavri bravissimi.
E più gnoransa della matematica per tutti.

Ihih


mercoledì 3 settembre 2014

Concerto bestiale - 2



(Concerto bestiale)

Lunedì sera, dopo la (squisita) cenetta, ho preso lo scatolone della carta e me ne sono andato a far due passi per portarla al cassonetto per la raccolta differenziata. Farsi una passeggiata nei bei posti vicino a casa era frequente quando ero con A-Woman. Ora... vado a dormire qualche quarto d'ora per poi uscire e andare in milonga. Insomma questa rarità ha reso ancora più bello il giretto proprio per aumento di percezione. Stelle, odore di terra, profumo di bosco.
E poi...
E poi ascoltavo i bramiti dei cervi, dal monte sopra casa e poi in là, le risposte lontane. Inizia la stagione degli amori e i maschi si danno da fare con i loro concerti duellanti. Emoziona e stupisce.

martedì 2 settembre 2014

Rinunce, pregioia, apoteosi

Ho rinunciato al tango sabato sera, domenica sera, ieri sera.
E' il coltivare la bramosia, esasperare fino al limite il contrasto, privazione prima come antagonista alla divinazione, all'apoteosi di farsi due in uno che ora capita un po' più frequentemente. Una volta li chiamavo sprazzi di tango, ora sono meno rari.

Sabato e domenica parteciperò a questi eventi. Il mio maestro dei colli ha confermato che Claudio e Barbara (partecipai ad un corso del fratello) sono di livello eccezionale, sono riuscito a studiarmeli un po'. So che può essere retorico, ma l'eccellenza del tango ebbe un cuore italiano, esso ha la Grande Bellezza di questo Giardino di arti, di vigne, di cibo, di sensi, di boschi, di pietre e di pievi e cattedrali, di sregolatezza e forse lo ha ancora.
Poi c'è _ana, l'avevo conosciuta in milonga a Lana. Ligure di origine, ora vive a Merano. Era bella, aveva occhi bruni belli e parole belle e movimenti fluidi e sensibili nel tango, anche se principiante. E poi ha la grazia dell'arte, ha un'anima d'arte. Insomma, come potrei ignorarla? Non scrissi nulla di lei come per scaramanzia. Io ho un debole per le donne che fanno dell'arte parte importante della vita. Mi affascinano. Le idealizzo anche. E' una dote, un talento che mi scopa la testa. Insomma, esperienza splendida in più col rischio che... possa nascere qualcosa. Cosa vuoi di più? E' tornata da una settimana di vacanza (e anche di contatti per la sua arte) a Londra ieri e sabato saremo lì.

Una cosa che ho imparato è che per apprendere significativamente, è bene partecipare a corsi specifici (stage) di livello inferiore al tuo, altrimenti sono tempo e soldi in buona parte sprecati. Seguiremo il corso "base" (principianti/intermedi) insieme.

Mi ha detto che la sera verrà alla milonga/concerto/esibizione (in uno dei luoghi liberty più belli d'Italia, questo è l'anima europea, post parigina, colta estetica, borghese [e snob! :) ] del tango, piuttosto che quella popolaresca rioplatense) con il suo ballerino di studi. La capisco. In molti posti d'Italia è molto (più) difficile trovare un partner di studi e in una cittadina piccola devi curare anche questo aspetto dell'arte relazionale. Poi ora sono ad un livello che il problema è semmai ballare un po' meno, declinare qualche mirada. Mi rendo conto che all'inizio anche l'andare in milonga in coppia mi stupisce: qui è un "ci vediamo là!" e poi ti là a decine di anime giù abbracciatesi; ma in molti luoghi d'Italia non c'è affatto una comunità così relativamente numerosa (per quanto comunque assolutamente esigua, grazie a dio!) come qui a Bologna, città vivacemente e appassionatamente milonghera.

Ieri ho fatto tardi, anche per il furto subito, per lavoro e non avevo voglia di "scendere" subito verso la città. Poi quel posto il lunedì, si stava bene ma l'ultima volta decisero che le finestre sul lato opposto all'ingresso devono stare chiuse. Francamente ne ho pieni i coglioni di milonga saune crematorie da ottobre a maggio per infilarmici pure a settembre. Sto perdendo il fervore iniziale, cosa per cui ora non mi va più molto di infliggermi delle sofferenze termiche?
Poi avevo voglia di cucinare, di mollezze sensuali casalinghe. Di leggere. Questo solo in parte, perché la vita intensa di questo diario di questi giorni, ora, mi ha richiesto molto tempo.
Stasera sarà sotto le stelle.

Tango Vorfreude.


lunedì 1 settembre 2014

Una sella? No molto di più!



Il treno era arrivato con quasi un quarto d'ora di ritardo. Poi quando sono arrivato alla bici (che avevo lasciato in un altro "parcheggio" per i lavori in corso nella via a nord della stazione centrale) ho visto che... mancava la sella. Mi hanno rubato la sella della bici, in questo fine settimana. Poi ho visto che ce ne erano molte altre, in quel "parcheggio" senza sella. Hanno dovuto agire con una chiave, perché era imbullonata, non con la chiusura a leva. Quindi con premeditazione, non era possibile casualmente rubare quella sella.
Dal meccanico, una donna che aspettava un intervento per la sua bici, diceva che un paio di giorni fa un passante era intervenuto con uno che ne stava rubando una. E il tizio, serafico, giocondo, diceva che... gli avevano rubato la sella. Ecco uno che è allo stesso tempo ladro e ricettatore.
Anche se ho mantenuto distacco, questo evento mi fa riflettere sull'imbarbarimento della vita, i dodici euri e la mezzora di lavoro perso non sono gran cosa. Però è uno dei segni di degrado della società. Questo mi irrita. E pure l'impotenza. Un po' come la signora pseudo elegante, neocafonal, coi piedi sul sedile del treno che ho ripreso venerdì andando a Ferrara. Se pure le classi abbienti sono messe così, capirai quali le prospettive per questo mondo.
Ora prenderò una catena anche per la sella.
Ecco, qualcuno da qualche parte avrà ricettato o ricetterà la mia sella per quanto? 1€? 2€? quanto cazzo può valere una sella nel mercato della ricettazione? Ovviamente brava gente che pensa di esser meglio dei ladri rispetto ai quali peggio è.

Difficoltà e facilità



Sabato pomeriggio con _zzz e alti quattro siamo andati a farci una ferrata qui in provincia di Bologna.
In un posto dove andavo ad arrampicare tredici anni fa.
Sono salito per primo, poi _zzz secondo, poi a seguire. Gli altri che sono arrivati in cima (due hanno rinunciato all'inizio o durante) erano galvanizzati.
Per me è stato rilassante, anche breve. Non mi dava emozioni, forse solo un passaggio; speravo, di tratta in tratta, che provassi qualche senso di difficoltà e relativa apprensione. Macché.
Altre volte abbiamo fatto cose pazze, come scendere senza corde, senza attrezzatura, per la parete nord-est dello _ele. Robe da pazzi. Ecco, quello era adrenalina, paura, sangue che si ghiacciava, ponderare ogni passo millimetro per millimetro, quello zaino suo caduto giù per duecento metri.
Ma questa era solo verticalità blindata da sicurezze, funi, imbrago, doppi moschettoni.

Non c'è nulla di più soggettivo delle difficoltà e delle facilità. Per me, ora, è difficile avere la voglia di sedurre una, di erotizzarla e di farlo fino in fondo.