sabato 29 ottobre 2016

Trasecolo

E' il lavoro ora che mi porta agli eccessi. Esultazioni e preoccupazioni, passione e stress, lavoro che ti mangia l'anima e fulmini a ciel sereno.
Dopo aver affrontato e vinto imprevisti, problemi, difficoltà di ogni tipo nell'estensione del "sistema" esistente  (realizzato come prototipo da un brillante collega anch'egli sotto pressione del "fai un bambino in due mesi e mezzo!") dopo aver dato una mano ai colleghi della squadra su problemi comuni che siamo nella stessa barcaprogetto, l'azienda dice che non vado bene, sono troppo lento, la qualità proprio non interessa.
L'altro giorno brancolano, si interrogano su un requisito del sistema da specificare ai clienti. La conosco bene: è il panico da emergenza in un contesto ad alta pressione su scadenze "subito, ora!!".  In reparto girano voci, questo? o forse quello? Frenesia ansiosa e ansiogena, inconsulta, "autofertilizzante".
Avevo documentato quel punto che avevo snasato essere importante e fornisco, tre minuti per recuperare il documento e verificare, la specifica richiesta con tanto di riferimento in letteratura tecnica. Parte la telefonata e forniscono la risposta al cliente. Ma è solo un aneddoto dei molti.
Dopo due giorni la comunicazione disciplinare.
A cointegro un amico che utilizza i "nostri" sistemi si lamenta, dice che sono farraginosi, rozzi. Mi conosce e mi punzecchia chiedendomi delle mie battaglie per la qualità che conosce. Non so cosa rispondergli, moralmente non dovrei criticare l'azienda in cui sono, in questo diario almeno c'è la sua anonimità.
E' che sono non so se un asburgico - teutonico, un giapponese, un alieno.
Giornalmente vedo violate, ignorate buone pratiche, tecniche e metodologie insegnate a livello di una scuola professionale, mica ingegneria avanzata, eh!?
Trasecolo in silenzio. Ciò che viene insegnato come fondamenti non vale più.
Sei minuti (!!) per fare un biglietto alla macchinetta in stazione, mi stampa tre biglietti (!?) per andare a Rovereto. Ieri è venuto giù un viadotto  sulla Como-Lecco lasciando sotto della gente polpettata. Treno delle 920 soppresso  di nuovo l'altro giorno. Eccetera eccetera.
Ho sgobbato duramente con molte ore fuori orario perché quando c'è da rimboccarsi le mani ce le si rimbocca! Il bene dell'azienda è il mio bene.
Poi c'è la parola data al mio capo, prima l'onore come uomo! Mi porto anche lavoro a casa come ho fatto. Si può essere eroici per qualche tempo limitato.
Non voglio che me li contino come straordinari, mi guardano così, di nuovo sono alieno. Ci saranno poi i periodi di calma, scarichi, non sono affatto uno stacanovista perenne.
Ora dovrò difendermi giustificando. Sono meticoloso ma è tempo sottratto ad altro, al lavoro a casa e mi credo ansia, preoccupazioni che ora ero anima e corpo sul finire e finire bene. Sono proprio dei coglioni!
Resisto alla liquefazione, tento di resistere.
Incombe la scadenza coi clienti, c'è già di nuovo frenesia, agitazione, ansia.

mercoledì 26 ottobre 2016

La bomba egiziana... già!

Quante volte nel diario ho sottolineato che la prossima bomba è l'Egitto e la sua crescita demografica esponenziale esplosiva? (peraltro un tentativo degli islamici di annientare i laici seppellendoli sotto la loro valanga umana?): qui, qui, qui, qui, etc. .

Prima questione
A Radio1 Mattina, ascoltavo la insipiente intervista ad un diarista (blogger) egiziano sui problemi in Egitto, ovvero la mancanza di generi di prima necessità. Stamani _zzz mi segnala questo articolo di Repubblica. Prego notare, in occhiello:

La crisi valutaria non permette di acquistare sui mercati mondiali i quantitativi necessari al fabbisogno. 

Non si capisce perché l'Egitto dovrebbe avere il diritto di acquistare sui mercati mondiali dei beni. Con quali risorse, beni e servizi li paga? Qualcuno/qualcosa ha il dovere di fornir loro tali risorse? Se sì, in base a quali considerazioni? Perché?
Tali risorse ci sono? Ci saranno? Visto che le risorse non solo sono limitate ma in continua diminuzione, se le si forniscono all'Egitto, a cos'altro le si sottrae?
Siamo sempre lì, al diritto della Grecia, al diritto dell'Egitto e altre cazzate del genere.

Nota che La Repubblica, il quotidiano mondialista, crescitista, massmigrazionista e sostituzionista, l'apologista ideologico per antonomasia di una "nuova società" consistente in una massa sempre più grandi di esseri umani omogeneizzati, aformi, ignoranti, incapaci, ugualizzati a tubi digerenti consumisti, non pone una parola una, cazzochemiviendabestemmiare, su Il Problema: un paese di deserto in cui ci dovrebbero vivere un paio di milioni di persone, forse, che dagli 8oM si avvia ad arrivare a 120M. A Radio1 mattina, stessa identico silenzio, il buco nero. Non una parola sul perché manchino questi generi di prima necessità. Eccoci ad uno, forse il più grande, a  Il Tabù!

Seconda questione
Cosa succederà all'Europa, all'Italia, "dopodomani" quando 120M di egiziani si accorgeranno che la sabbia del Sahara non si beve e non si mangia e che il diritto ad essere riforniti dai mercati mondiali non esiste?


Poi i nuovi resistenti a Gorino che si oppongono a questa schifosa dittatura razzista antiitaliana (ieri Parenzo, a La Zanzara, ha urlato più volte che dovremo essere governati dai "nuovi italiani"), sono squallidi schifosi razzisti cattivi brutti perché non "accolgono a forza" una primo avamposto per una base di invasori(nei GR indicati come profughi,il falso continua, non essendo affatto dei profughi).

Ci stanno avviando verso una guerra civile. Inizieranno sollevazioni popolari via via più energiche che verranno stroncate, con tutta la violenza necessaria, delle oligarchie ai vertici, a fianco dagli invasori. Ecco la guerra migratoria e una delle armi, la bomba egiziana, solo una delle molte.


domenica 23 ottobre 2016

Patatrac

Patatrac stasera.
Le premesse, non erano le migliori. Ieri e stamani mi frullava in testa 'sta palle che ci saremmo visti stasera, e poi lunedì e martedì e poi pausa mercoledì con mio figlio e poi giovedì e poi ancora da sabato a martedì. Eccheppalle! Poi, risucchiato nel lavoro, il pensiero è andato via.
_mlero mi aveva detto che ci saremmo visti stasera, ella di ritorno dai suoi. Forse io avrei dovuto dirle di no.
Arrivata mentre avevo appena iniziato a lavare i pavimenti. Uffchepalle, la casa sottosopra e sposta qui e sposta là. La sentivo come una in mezzo ai piedi. Io non riesco ad essere carino in quei casi, avere gente tra i piedi mi irrita, anche se sono affetti.
Poi, a cena, su una mia osservazione a UnBipedinone che mangia acetobalsamico condito con varie pietanze, forse col dente un po' avvelenato per la mia scorbutichezza (pare che non esista il sostantivo, beh, lo conio ora) butta lì una battuta-frecciata.
Mi sono adirato, molto. Non ti devi mettere tra me e mio figlio. Duro, ad alta voce, indice puntato.

Si è alzata, ha preso il suo carrellino, le scarpe, in silenzio, è andata via, tornata a casa sua.
L'ho trattata male, Mi sono scusato, via SMS. Avrei dovuto dirtii che stasera avevo troppo da fare invece di essere malcontento.
Non dico di no per non essere sgarbato col risultato che... divento peggio: scorbutico, freddo, astioso.
La verità è che io NON voglio proprio una relazione che sia vedersi quasi ogni giorno. E' una cosa che non riesco a sopportare, in cui non riesco ad entrare. Di recente ho avuto un attacco allergico di una certa importanza, inizio a pensare che non sia del tutto scorrelato.
Ella è carina, discreta, quasi ideale. A parte una cosa: vorrebbe una relazione se non quodiana quasi.
Io no.
Io non voglio trattarla male perché ella non se lo merita. Forse il caso che facciamo una pausa di riflessione.
Io proprio non c'ho più voglia di una relazione che non sia lasca.
Un giorno durante la settimana, fine settimana alterni, qualcosa di più, occasionalmente, poi qualche giorno di vacanza. Per me lo stare insieme per lo stare insieme non solo non ha valore ma è 'na rottura di coglioni.


(via qui)

Le mani, i muscoli

Mi sono alzato alle sette stamani, alle sette e mezzo ero già al lavoro. Ho lessato e imbarattolato i gasbio ceci messi in ammollo ieri, poi ho imbarattolato il brodo del buon lesso che ho spento ieri prima di andare a letto, ora riposa in congelatore. Lavato i piatti di ieri sera, tolto la cenere del fuoco. Poi spazzato. Sceso in rimessa, preso e messo in funzione umidificatori e ciottole bianche per l'acqua sopra i caloriferi che quest'anno, per _mlero la freddolosa, mi toccherà pure cedere e accendere il riscaldamento qualche volta! E via dicendo.
Per una persona come me che lavora intellettualmente il lavoro manuale è un piacere in sé. Un rituale non so se zen o benedettino che ridà importanza alle mani.
Aspettavo che UnBipedinone si svegliasse. Gli ho preparato una buona colazione sana di frutta fresca, la bevanda di limone fresco, magnesio ed echinacea, l'ho tirato giù dal letto alle nove. A un quarto alle dieci eravamo giù a segare legna. Poi spaccare legna con l'ascia. Proprio virile quello, forza, potenza e ascia! Poi andarla a prendere legna sopra nel bosco. Sentivo il fiato, i muscoli. Il corpo sano e vivo, in braghini, scarponi e magliettina. Forza, vigore, energia, potenza, ancora. Mi ha distratto il bipede :- C'ho 'na fame! mi ha detto. Al terzo carico di legna avevo perso cognizione del tempo, erano già le dodici e venti. Sì, tempo per cucinare. UnRagazzo ha lavorato bene oggi. Anche se era acidolatticato per 'na prestazione dell'altro giorno. Anche se ormai è un uomo più armadio di me, io c'ho dato dentro molto di più di lui oggi.
In meno di mezz'ora ho preparato un risotto alla milanese da urlo sui fondi del brodo, poi una salsa verde fresca uscita veramente bene, degna, a livello del lesso cui era promessa sposa, i fagiolini, tipiedi, in insalata con un sospetto di rossa di Tropea e sale, due gocce di balsamico o olio evo che quando le cose son bone è meglio lasciarle protagoniste. Il Merlot  & Cabernet del "mio" vignaiolo,  del 2015, annata superlativa, inizia ad avere potenza, corpo, profumo. Anch'esso buon compagno di strada per il signor Lesso Bono e sua moglie Salsa Verde. La tavola era imbandita con queste leccornie autunnali. UnRagazzo ha acceso il fuoco e ci siamo dedicati al nostro banchetto domenicale.
Le mani, i muscoli fanno cose molto buone.

Nell'ingegnerizzazione



Guardavo l'orologio. Manca un'ora e dieci. Manca un'ora. Cazzo, questo funziona però... Mancano quarantacinque minuti. Ora provo questo, lo ingegnerizzo così... Mancano ventotto minuti. Mancano dodici minuti. Mancano quattro minuti...
Sì, sono uscito dal lavoro perché stava chiudendo l'azienda, le persone delle pulizie dentro che mettevano a posto le ultime cose e spegnevano le luci. Avevo in corpo quella strana combinazione di testa molto stanca e bramosia di andare avanti, impeto sostenuto dai risultati. Mi piacerebbe, proprio se riuscissi, prima di andare a casa...
Sono uscito con qualche minuto di ritardo rispetto al massimo teorico. Meno traffico, ho pedalato più forte, sono arrivato in tempo per il terzultimo treno. C'era già buio fuori. Eppure ero felice. Avevo ottenuto propri il risultato. Prima di finire la settimana, prima di andare a casa. Erano quasi le venti. Avrò lavorato quasi sei o sette ore in più questa settimana.
In treno mi sono chiusi gli occhi, cala il cortisolo, la stanchezza. Stanco e soddisfatto. Salterà il tango, sono uscito quasi quattro ore dopo il previsto, cosa pretendi? Quasi quasi me ne vado a dormire, mi sveglio all'una e vado giù per la chiusura. A volte, però, la rinuncia è la scelta migliore. Ieri, sabato, ho fatto molte cose.
Posso sfogare la mia creatività, il mio piacere  nell'ingegnerizzazione, in questo periodo. Mi piace molto.

sabato 22 ottobre 2016

Pietra merdosofale

Gli scioperi il venerdì sono una buffonata. Purtroppo, per tentare di fare numero, i sindacati li indicono proprio il venerdì. Ecco come screditare e immerdare un dispositivo politico, economico, sociale che sarebbe estremamente importante e da usare, come tutte le cose importanti, il minimo indispensabile per cose importanti.
La sinistra consumista, demagogica, al caviale, ai  girotondi di sconclusionati fuori dalla realtà e ostili ad essa è una sorta di pietra merdosofale, che riesce a superare in peggio il nazionalpopolare dell'altra parte. La "sinistra" trasforma in merda tutto quanto tocca. Si pensi solo a MPS, solo dei dirigenti in area PD sono riusciti a sfasciare la banca europea più solida, più anitca, massimamente florida. Come  R. che è riuscito nell'impresa che pareva impossibile di superare, in demagogia, il peggio, il suo mentore B. Non ho mai tovato posti più lerci, disgustosi, alienanti e degradati di alcuni centri sociali ultrasinistri che frequentai in occasione di alcuni goa. Non tutti erano così ma quelli al peggio, erano proprio sinistri e peggio.
Insomma, con queste riflessioni sulla pagliacciata scioperistica, esco dalla stazione e trovo due apostoli in missione. Ciascuno sventola una copia in alto.

Lotta comunista!?
Per carità... l'oppio marxista!
Siete ridicoli.

Siete ridicoli? Noi chi?  Continuo a sentirmi ecologista, edonista, localista, identitario, asburgico-tirolese e altro ancora. Non c'è nessun noi in cui possa stare (notare subito la riduzione a voi e noi, a gruppi, a classi, a collettivi, son proprio in preda ai fumi del loro oppio!). Forse pensava ai loro competitori, i socialisti fascisti.
Come gli ex-fumatori, ora come ex-frequentante  dei sinistri (nello stadio più acuto della malattia forse un po' simpatizzante cocomeriano)  mi rendo conto ora che perfino i fascisti sono stati decisamente meno nefasti di questa orribile marmaglia di fondamentalisti della loro religione lobotomizzante, oscurantista, apologeti e resposabili dell'invasione in corso con la quale stanno stipando di TNT la polveriera, stanno sirianizzando, balcanizzando  l'Europa, l'Italia.
Il nemico in casa nostra. Te lo dicevano pure!


(via umbvrei)

giovedì 20 ottobre 2016

Un passo in là

Domenica 9 mattina, durante il secondo rapporto (proprio il secondo in assoluto) di UnBipedinone con UnaBipede, la sua morosa, con lei proprio a metà del ciclo ovvero in ovulazione, si è rotto il profilattico. Ero in visita GAS ad un'azienda quando mi ha telefonato: gli avevo detto di fare proprio così in caso di incidente, avvertirmi prima possibile. La "pillola del giorno dopo" (pdgd) ha massima efficacia entro le prime 12/24 ore dal rapporto.
Sono state ore di concitazione e ansia progressive. UnaBipede non voleva parlarne con sua madre e pensava di aspettare fino a lunedì pomeriggio per andare ad un consultorio... altre diciotto ore! Non si poteva però tenere in alcun modo all'oscuro sua madre per adottare truccastri vari ai quali il nuovo marito della madre di mio figlio e io ci siamo opposti fermamente.
La sera è diventata una corsa contro il tempo, a persuadere UnaBipede a confidarsi con sua mamma. Così successe, infine, sbloccando lo stallo, in tempo per tutta la procedura.
Mio figlio ha un rapporto confidenziale con i suoi genitori ma non è affatto così per UnaBipede.
E' stata una lezione. Anche per me: Io trascurai, nell'educazione sessuale, di considerare che i profilattici arrivano poco oltre il 90% come sicurezza. In effetti avrei dovuto raccomandare l'uso di una crema spermicida, in aggiunta.
Gli effetti della pdgd hanno provocato qualche malessere a UnaBipede e mio figlio le è stata vicina tutto il tempo. Questo mi è piaciuto. I due hanno iniziato un percorso sulla scelta del miglior metodo contraccettivo.
Il "piccolo" mi dice che aspetta con ansia il ritorno delle mestruazioni.
Ecco un passo grande più in là nel mondo adulto, quello dell'essere respons-abile, anche nella sfera sessuale.
UnBipedinone ha compreso (emotivamente sarebbe pleonastico) la potenza, anche terrificante, di Eros, figlio di Afrodite e di Chaos.

martedì 18 ottobre 2016

Ad esempio Alessia Mosca

  • ci sono i deputati europei del PD che votano CONTRO l'agricoltura italiana
    [...]
    1 - Mercedes Bresso, PD
    2 - Sergio Cofferati, ex PD
    3 - Andrea Cozzolino, PD
    4 - Roberto Gualtieri PD
    5 - Cécile Kyenge, PD
    6 - Antonio Panzeri, PD
    7 - Massimo Paolucci, PD
    8 - Gianni Pittella, PD
    9 - David Sassoli, PD
    10 - Renato Soru, PD
    11 - Patrizia Toia, Partito Popolare/di frequentazioni socialiste e dalemiane
    12 - Flavio Zanonato, PD
    13 - Curzio Maltese, Altra Europa (manineicapelli solo per il nome del partito neopostcomunista)
    14 - Elly Schlein, PD
    15 - Barbara Spinelli , Altra Europa
    (discussione

Tengo d'occhio i singulti del TTIP, al proseguire della sua agonia, ad ogni sua difficoltà io mi rallegro, tiro un sospiro di sollievo. Il razzismo positivista, delle castalie antiitaliane, antidemocratiche, continua in tutte sedi, su ogni piano. A questi genuini antidemocratici si è aggiunta Alessia Mosca: “Chi si professa europeista convinto non può, allo stesso tempo, reclamare un potere di veto da parte dei parlamenti nazionali”.
Non stupisce che uno degli ideologi del "nuovo mondo", Eugenio Scalfari, di recente abbia apologizzato l'oligarchia ad esempio dei molto poveri superiori moralmente a te, infimo razzista inferiore gretto populista xenofobo razzista piccolo borghese. Ihihihi. L'oligarchia, come tutte le forme di potere, sfugge il controllo e l'allontanamento anche fisico, geografico, le è utile.
"L'oligarchia abbia in mente una sua visione del bene comune è inevitabile". Sì sì, proprio una sua visione. Prego notare che tutta 'sta roba viene del partito democratico.
I postcomunisti sono passati dalle visite ossequiose, religiose al Cremlino, alla Piazza Rossa, al mausoleo di Lenin  a quelle altrettanto ossequiose alle oligarchie mondialiste alla Clinton Soros. Sono, ora, i più strenui oppositori degli ex amici kompagni fratelli russi sovietici. Non male come voltagabbana! Anche Alessia Mosca è una eurocrate sinistrante che sta lavorando contro me, contro voi.

La "riforma" dell'orribile costituzione sovietica è un altro dei progressi al peggio, un ulteriore miglioria dei sistemi di potere antidemocratici, un progredire nello zerbinare un intero paese. E' sufficiente osservare da chi viene promossa e da chi viene consigliata.
Comprereste una già orribile costituzione usata da questo individuo?


Come il vento mi piace

  • Ma allora significa che non vuoi passare un paio d'ore con me!
    _mlero

Domenica mattina siamo arrivati lì, ad un passo dall'orlo. Ero arrivato a casa sua alle tre, alle otto e un quarto è suonata la sveglia, avrei voluto prendere il treno delle nove. L'ha presa male.
Avevamo bisticciato ché ella si era arrabbiata che mi aveva inondato di messaggi sabato mattina, ha molto tempo, è a casa, in malattia. Non avevo risposto. E allora aveva uotsappato il bipede scrivendogli che doveva dirmi di "cagare i suoi messaggi".Troppo da fare, non avevo voglia, non c'era nulla da comunicare.
Così domenica mattina le ho chiarito, con parole esplicite, cosa io voglio: una scopamicizia, anche fedele, già una femmina è impegnativa per me, ma lasca. Di più non voglio, quindi non posso. Quando sto da solo voglio stare da solo. Eccetera eccetera. In realtà siamo ancora sul come ma dietro, sotto i come ci sono i perché. I perché?
Io recalcitro, non ho voglia di legarmi di più. Ma qui si aprirebbe il mondo della psiche, troppo complicato e opinabile io non voglio farmi un'analisi quando non c'ho voglia di una pizza.
Domenica sera è salita a cena, siamo stati bene insieme, anche con UnBipedinone. Ieri e stasera mi fermerò da lei. Abbiamo fatto bene l'amore, oggi. Poi andrò via. Così, come il vento, mi piace.



lunedì 17 ottobre 2016

Flora ti lovo!

Sabato sono andato alla lunga nel luogo del tango. Il luogo del tango, per me, rimane sempre la milonga caravaggesca di Flora. Un posto dove trovo

  • un parquet nero che è velluto che proietta nell'iperspazio;
  • un tango di livello molto buono perché la fauna che la anima è una fauna di appassionati, di cultori di un tango di alto livello, studiato, ricco (salon, tanto per intenderci);
  • un misto da mezza Italia. Flora è una maestra nell'organizzare questi eventi;
  • un pubblico giovane anche anagraficamente che significa colori e una certa freschezza anche nell'approccio all'arte relazionale;
  • un'estetica che dà sempre alla testa: bella gente, colorata, informale.
Dopo molto tempo ho un nuovo contatto in rubrica, di una tanghera del Trentino. Abbiamo ballato molto bene e certi abbracci andavano anche un po' oltre. Non ho  in testa di "molestarla", ora no. Ma mi piace molto il flirtare. Anche avere contatti, in varie zone d'Italia, con tanghere con le quali ballo bene. Con una tanghera toscana, invece, anche fuochi d'artificio. Sapendo che è vegana, mi sono divertito a stuzzicarla con qualche battutaccia "carnista". Beh, almeno ha riso e non le è venuta una crisi isterica.
Infine, andare e uscire dalla milonga in bici, è una goduria in sé.
Flora ti lovo!



Ha bevuto tutto

Da giovedì pomeriggio a venerdì notte è piovuto molto intensamente.
Detto come va detto, per me è stata grande gioia.
Data l'intensità mi aspettavo una piena del fiume. Invece, nulla, la magra è solo un poco diminuita.
La terra ha bevuto tutto.
Molto bene.

giovedì 13 ottobre 2016

Ci portano i giuochi



Il "profugo" siriano quello innestato a forza nei territori tedeschi, contro i tedeschi, uno dei "doni, ricchezze, opportunità, fratelli gioiosi, multiculturalità e pagatori di pensione", sì molto gioiosi si è suicidato. Fosse per me, prima, lo avrei fatto cantare per risalire agli altri. Quindi bene ma anche male. Stava progettando di esprime la propria gioia e riconoscenza con un intervento scoppiettante, direi quasi pirotecnico. Che bello, le "ricchezze" ci portano anche i fuochi di artificio, i giuochi pirotecnici.
Quando ho saputo che la merda stava progettando un attentato ad una delle stazioni ferroviarie di Berlino, sono stato ancora più felice per la sua fine: un problema in meno!

Nel frattempo, in questa città, hanno finalmente sgomberato una base di invasori spostato il problema, ovvero un edificio okkupato nei pressi della stazione per il quale il sindaco e una donna assessore, contravvenendo la legge che vieta di erogare servizi a edifici okkupati, avevano disposto che la fornitura di acqua e luce continuasse per anni.
Un sistema di leggi vessatorio con gli onesti, a loro spese, ovviamente, cogli schiavi autoctoni e complice di furbi, criminali, violenti. Io ci sono finito dentro, mercoledì mattina c'era tutta l'area intorno alla stazione sottosopra, con cassonetti ribaltati di traverso e molte vie chiuse. Un buon assaggio di progresso verso la guerra civile; sono arrivato al lavoro con un quarto d'ora di ritardo.
Protagonisti? I merdosi kompagni universitari anarcomunistoidi dei vari collettivi sinistranti e fondamentalisti con le loro manifestazioni razzistiche e squadriste.
Un magrebino rompeva il cazzo ai celerini, con quel loro modo di fare tra lo sprezzante e il mendicante lagnoso che io gli darei tante carezze anche solo per quello, invasoreokkupantedelcazzotornaneltuomerdosopaese che allahmaiale ti strafulmini ha visto il mio sguardo che parlava, senza parole di disprezzo e odio. Penso che non fosse possibile celare, anche rimanendo in silenzio, l'onda di disprezzo e di odio per uno di questa feccia. Ma la merda peggiore, quella che a me piacerebbe pestare, è proprio quella dei collaborazionisti. Quella per la quale, non sono poche le probabilità che io, un giorno, finisca a pezzi di carne sui muri della stazione per le espressioni gioiose dei fratelli, kompagni responsabili morali dello sfascio e della sirianizzazione del paese la cui azione di frantumazione continua.

Mi prende!

E un periodo in cui il lavoro mi prende anima e corpo.
A volte faccio fatica ad andar via. Poi a casa, penso, mi vengono idee, reingegnerizzo in testa. etc. .

martedì 11 ottobre 2016

Svogliato

  • Sento l'esigenza di cercare, correre, scartare, trasgredire.
    E, a volte, esagero. Boccate d'aria intense e forti. Quasi border line.
    I sensi in festa e l'adrenalina che corre. Anche se non sai bene verso dove. 
  • John Barish

_mlero è stata via per lavoro parte della settimana e fino a domenica. Sono stato molto bene da solo.  Quando sto da solo mi piace stare da solo. Io sono stato sempre poco telefonico, non mi garba conversare al telefono. Così sabato _mlero ha tentato di chiamarmi un paio di volte ma ma non ho risposto. Con un sottile vena polemica mi aveva messaggiato domenica mattina chiedendomi se fossi ancora vivo e le ho scritto la verità, mi godevo la mia solitudine e non avevo voglia di rispondere. Sabato sarei dovuto uscire e andare in milonga ma... tra una cosa e l'altra mi sono dilungato con questo diario. Mi sono goduto il mio eremitaggio casalingo, anche perché avevo fatto pieno di tango, fino alle tre di mattina, la notte precedente, tra venerdì e sabato.
No, penso che non potrei proprio più convivere. Sento che i miei sono tornati a bisticciare, a litigare. Tra maschi e femmine c'è un'impedenza aggiuntiva che si aggiunge a quella tra esseri umani. Vita sociale si spera piacevole, con altri, non può che essere alternata alla piacevole solitudine.

Domenica sera, dopo la visita alle due aziende biocontadine, siamo passati a prenderla. Superato il casino con mio figlio, di cui devo raccontare, siamo riusciti a fare una piacevole cena. Poi ho voglia di vederla, stiamo bene.
Qualche battuta, anche qualche pizzicotto. Le ho detto che mi sto moderatizzando, che sto perdendo i miei eccessi e che non mi piace questo. Quali eccessi, mi ha chiesto?
Non c'era molto tempo per parlare di molti eccessi. Così, provocatoriamente, ho accennato a quelli sessuali, eravamo già a letto, io ero anche stanco.
Una volta studiavo l'arte del sesso. [...] Ero curioso di cose nuove, inesplorate. [...] Ti piacerebbe fare sesso di gruppo?
Con altre persone? No.
Qui però io ho percepito un brevissimo esitare.
Eppure, quella volta, io avevo intuito che ti piacerebbe essere scopata da due uomini.
Mi ha risposto ancora un no, non molto convinto.

Voleva far l'amore, io ero stanco e con la tirannia della sveglia, la mattina. Ella è libera nella sua professione, non risponde a nessuno, ha i suoi luoghi, non deve stare nei luoghi di un'azienda, con certi orari. Era curiosa di ciò che feci.
Quante volte? Alcune volte. Dai.. dimmi!
Ma dove? In privè, in casa.
Con chi?

Ho troncato la discussione.
Ecco, io ho troncato la discussione.
I sensi in festa e l'adrenalina che corre sono il raccolto, bisogna lavorare prima. E' come se fossi svogliato.



lunedì 10 ottobre 2016

Perché in mostra!?

Dovrei raccontare delle meraviglia delle due visite di ieri, ad aziende gioiellino: una rifornisce i nostri GAS (ed io sono referente per quell'azienda) e l'altra è della famiglia della moglie. C'era bora fredda in quei campi la mattina, il profumo dei campi, il cantare delle galline, garzette, aironi, ma anche il miracolo di come si possa conciliare l'operato dell'uomo con la Natura. Anno dopo anno, quelle due piccola imprese contadine fanno un piccolo investimento, migliorano il processo, nonostante le mille difficoltà. A partire dalla ipernormazione vessatoria fatta su misura dell'industria chimica agricola e della GDO.
Beh, io adoravo ascoltare quelle parole, gli occhi lucidi di passione e di estro, di quelle persone che sono ricercatori, strateghi, economisti, imprenditori, contadini e tante altre cose insieme col loro dialetto schietto emiliano, musicale, che io amo.
_rio, _nni e io ci siamo proprio goduti quell'immersione in quegli ecosistemi avanzati.

Ieri, tra l'altro, per la prima volta ho visto e toccato delle bufale e pure un enorme, colossale, inquietante bufalo maschio che, mentre eravamo in visita alla bio stalla, ha montato una bufala.
In tedesco c'è un prefisso, Uhr, che indica qualcosa di ancestrale, inquietante, selvatico. Ecco, quel maschio di bufalo era proprio... Uhr. Così possente e massiccio che, ci raccontava il babbo di _isa,  una volta in un suo movimento ha strappato una parte in metallo della recinzione.

La Natura permea lo spirito e la vita. Avevamo fatto delle risate perché andando, nella bassa ferrarese ai limiti dell'Oltrepo mantovano, un sanguigno produttore di frutta aveva esposto la sua pubblicità e in uno di quei cartelli c'era un seno esplosivo con un piccolo bikini a trattenerlo e sotto, la scritta PERE. Leggo la buffa polemica da Esse: "Perché la donna si mette in mostra?"

E' molto semplice: perché è così l'etologia profonda del genere Homo: i maschi hanno una sessualità visiva e le donne lo sanno. Ai primi piace vedere la bellezza delle femmine, le seconde oltre al piacere di esibirla, conoscono che questo è un meccanismo di attrazione potente.
Non solo è naturale, ma è sano, è ecologico. Siamo agli antipodi delle varie artificializzazioni patologiche e patogene che contraddistinguono questa società sempre più plasticata e sradicata e corruttrice, fino ad arrivare alle perversioni egoiche, tecnoidolatranti, dei/delle diversamente cososessuali e della fabbricazione di bimbi con scelta da catalogo, varie tecnologie della riproduzione e una macchina fattrice umane.
Tra le altre cose ho sentito le polemiche stucchevoli sul machismo di Trump. Più ne parlano male e più mi rendo conto del livello di patologia, di finzione, di alterazione al quale è arrivata la gran massa delle persone, più lo rendono ecologico nel suo irruente realismo.
Il bufalo stava montando una bufala, non funziona l'inseminazione artificiale con quelli, mi diceva il contadino.
Ero felice: in una stalla si compiva finalmente la fantasmagoria del maschile e del femminile, la mattina avevo scoperto che c'è un contadino goliarda che aveva mostrato un seno di donna esplosivo e forse era riuscito a vendere un po' di più dei frutti dei campi. Ottimo, senza dubbio.
La foto scelta da Esse mostra la bellezza, uno splendido sedere di una bella femmina.
Ci sono cose che sono belle in sé, ci si dovrebbe chiedere perché ci straniamo del fatto che questo ben di dio venga mostrato, usato, celebrato.
Perché in mostra? Siamo arrivati all'ennesima sovversione della realtà. Perché non in mostra!?!?


("how easter eggs are made", sabrinadacos)

No pillola: lavorare all'aumento dei problemi (n. 0 e n. 1)

Questa è una notizia tra l'orribile e lo sconcertante.
Come ecologista, da sempre osservo che uno dei pattern più infernali che ha portato all'esplosione numerica della specie, è proprio il pattern "antibiotico sì, pillola no".
Come ecologista non posso che ritenere positivo anche tutto ciò che vada in direzione della sostenibilità, quindi anche quella della sanità e dei suoi costi.

Non si capisce come mai se non ci sono i denari per le pillole, ci siano i denari per gli antibiotici. Inoltre: perché ci sono le risorse per sostenere realizzare e apologizzare Mare Lorum, l'innesto forzato di milioni di alloctoni, spesso ostili, nei territori e  nelle popolazioni, contro i territori e contro le popolazioni, a loro spese, il piano di ingegneria sociale in atto da  parte di scafisti e criminali di stato cattocomunisti, dirittisti, sì global, terzomondisti (e altre porcherie qui), piano di europicidio e di frantumazione sociale realizzato con l'arma delle migrazioni di massa? Un'operazione che vuole sostituire le sardine europee già stipate in scatola con miliardi di africani e asiatici, quindi nel senso non solo culturale, sul piano antropocentrico dell'europicidio ma pure in quello biologico dell'ecocidio anche in Europa, che La Specie Tumorale sta realizzando.
Nella mia valutazione ecologica, etica dei problemi ho questa scala di priorità:

0 - crescita demografica degli homo
1 - migrazioni di massa
2 - SUA (ovvero le elite mondailiste, transnazionali, più o meno paracomunistoidi, paramassoniche, progressiste, ultra capitaliste)
3 - urbanismo e artificializzazione

Il crescitismo , senza se e senza ma, ad iniziare da quello demografica (ora per invasione) peggiora ulteriormente.
Siamo tornati a lavorare per il problema numero zero, oltre che aver già raggiunto una spaventoso annientamento della decrescita demografica italiana ed europea con l'import di masse umane sterminate di xeno ostili imposto dall'alto.

Il grosso di questa pagina l'avevo scritto ieri. Ma poi, ieri pomeriggio...

sabato 8 ottobre 2016

Regno delle cose di mezzo

Esso, sono in mezzo al limbo. Sono nel regno delle cose di mezzo.
L'arrivo di _mlero mi ha allontanato da quasi tutti gli estremismi che mi piacevano, che ero.
O forse il regno delle cose di mezzo è, per me, l'estremo che non mi appartiene.
O, forse, è solo il tempo.



Escobar



Sabato scorso ho visto, con _rio e _mlero, la pellicola di Andrea Di Stefano.
Beh, il primo pensiero che mi viene in mente è che è un attimo per cui tu ti puoi ritrovare in una situazione che va verso l'infernale e non riuscire a venirne fuori. Un vero e proprio incubo che col proseguire della realtà peggiora. Il kitsch pazzesco delle società latino americane diventa la cornice di situazioni di degrado civile estreme: come amante dei contrasti ne ho apprezzato l'osservazione e quindi la narrazione ciniche, precise.
La seconda osservazione è che, per buona parte della narrazione, sono stato avvinto da una tensione crescente diventata quasi spasmodica: non male!
Noto, nelle scene finali, una sindrome di Stoccolma alla potenza enne, con le masse colombiane che idolatrano il loro aguzzino, con quest'ultimo che conosce molto, molto bene i meccanismi con i quali perpetuare la dominazione e aumentare il proprio potere di soggiogazione.
Film!? Un bel par di palle!! Siamo ai quartieri camorristi di Napoli che assalgono le forze dell'ordine per difendere i camorristi loro aguzzini. Siamo, in modo più subdolo e soft a ciò che succede da parte delle castalie moralisticheggianti anche in società appartemente più evolute (in realtà solo più sedate da un benessere fatuo) come quelle dei paesi consumisti.
Infine,. una nota ecologica: Nick, il protagonista maschile,  passa per l'ecologia dell'iniziazione: riesce a liberarsi dalla patologia del politicamente corretto che lo blocca in una finzione morale inesistente e, con la pressione degli eventi, torna nella realtà della Mors tua vita mea. Sebbene in finale si rappresenti in maniera abbastaznza  esplicita il "Male" in Pablo Escobar (Benicio Del Toro, me_mi pare una buona interpretazione) che dal assume il ruoto di satana (l'angelo nero che dice al prete che si metterà, con un grande telescopio, a controllare Dio dal carcere, poi benedicendo, appunto, il preto attonito, ammutolito) dal punto di vista etico Escobar (il "Male") permette a Nick,di tornare uomo, virile, guerriero, combattente, che passa da una finzione di moralità del tutto artificiosa, avulsa da ambiente e realtà ad una dimensione spirituale, ecologica, quella del prendere atto di una realtà e di saper  risolvere i problemi reali.
Infine, una nota maschile: Claudia Traisac (Maria) è una di quelle femmine che può passare dal normale se non insulso ad essere 'na figa pazzesca (v. qui, ad esempio). Per queste, le cose sono anche più estreme perché partono, talvolta, dall'essere quasi racchie.

giovedì 6 ottobre 2016

Alla mercé del desiderio

Non amo né leggere né scrivere di sogni. Un po' perché me ne ricordo assai di rado, un po' perché.. considero molto meglio la realtà.
Stanotte ho avuto il seguito di un sogno avuto in precedenza: anche questo mi incuriosisce. Riguardava _ica, la mora del profumo che, nel sogno precedente, credo mesi fa, mi ricordo stavo cercando in una via del centro storico che saliva sui colli. Ero arrivato fino al suo palazzo, senza trovarla.
Stanotte ho sognato che ritornavo là, mi avevano detto che era là, nella villa nella campagna lì sotto, avevo fatto un pezzetto di portici poi ancora quel pezzo di strada, attraversato il prato, avevo cercato il cognome senza trovarla. Mi avevano indicato di cercare là, sotto la collina, in quella villa oltre il prato.
Una casa piramidale con una scala lunghissima all'aperto. La avevo trovata lì, in appartamento.
Poi mi ricordo che era nuda; era fine, nuda, con la sua zazzera nera. Era felice di vedermi e, sempre  nuda, dandomi le spalle, era salita su di me, seduto in una poltroncina, voleva che la accarezzassi così. Rimaneva con le gambe aperte, sopra le mie aperte.

La mia mente si prende qualche fuga? La realtà dello stare bene, con _mlero, senza passioni, senza contrasti, senza bramosia, senza repulsione lascia la mente alla mercé del desiderio.
Ieri, in stazione, avevo visto un adolescente, con una maglietta "Se squirti ti sposo!".
Avevo sorriso. Pensavo ad A-Woman, alla passione (non solo quella nel bene, anche i litigi, i disaccordi) e all'arte dell'eros con lei che aveva abbattuto molti limiti, l'eiaculazione femminile era un fatto frequente, le ore di sesso da uscire con le gambe molli pure. Chissà se fosse ora, cosa succederebbe' Forse essere un po' più saggio avrebbe permesso a me di soprassedere su alcune differenza e di tenerci, comunque, nel girone dei lussuriosi, della passione travolgente? Oppure, semplicemente, non ha alcun senso, saremmo, ora due persone diverse e quella congiunzione astrale irripetibile?
Corpo e anima mi danno segni per emozioni forti che non ci sono.


(via fairy)

Bomarzo e le mostruosità - 2

(Bomarzo e le mostruosità - 1)

Altre foto, ancora. Questa volta del centro abitato, abbarbicato su un lungo sperone di tufo, alla confluenza di due rii, come succede spesso nella Tuscia, forse una delle connotazioni più caratteristiche di questo territorio d'Italia. Foto di Bomarzo e di una sua frazione, un'altro borgo, Mugnano.
Da là in cima, osservavamo, da una parte colli e boschi, dall'altra la valle del Tevere. con l'autostrada e i treni rossi e vinaccia dell'alta velocità che divoravano i chilometri.
Un altro contrasto, questo, tra il tempo del vivere sul quale eravamo appollaiati e il tempo del correre frenetico, parossistico, autoreferenziale, là in fondo. Anche il tempo può diventare mostruoso.
Nel nostro girovagare abbiamo notato un piccolo cartello del FAI che indicava un vicolo, lungo il quale osservare un pezzo di Bella Italia. Sorrido.







Diario di blog

Mi sono accorto solo ieri sera che dalla disposizione (layout) del diario è sparito l'elenco di siti e diari che seguo. Porrò rimedio.

mercoledì 5 ottobre 2016

Bomarzo e le mostruosità - 1

A Bomarzo, nei budelli sotto/dentro il castello Orsini, tufo scuro, gatti, puzza di piscio di gatti, puzza di piscia, muschio, croci, scalette di pietra storte, ho avuto il senso di cupo, di precarietà di vite medievali e rinascimentali. Spazi angusti, poca luce, condizioni igieniche e sanitarie "precarie", freddo, caldo, umido, promiscuità.
Gli antri di tufo bruno ti portano indietro di secoli.
Accanto a ciò il sublime, l'abbraccio tra Natura e arte, ingegno e creatività umane.
Pierfrancesco detto Vicino Orsini, a differenza dei riccastri solo parassitari attuali, col Bosco Sacro, ha lasciato un'eredità fantasmagorica alla comunità umana.
Il progresso umano è centinaia di chilometri di discariche diffuse a bordo strada con centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti, periferie caotiche orribili cresciute tumoralmente con l'unica logica della speculazione estemporanea (Viterbo).
L'intelletto della specie  utilizzato senza prospettiva, per il peggio.
Il contrasto tra la qualità del vivere tra campagna e eccellenza dei piccoli borghi e caos urbano alienante un contrasto nei contrasti.
Ancora, la tendenza all'urbanismo più viva che mai risulta difficilmente spiegabile. Stare coll'inferno, gli altri per dirla alla Sartre, come valore in sé?!?!
Io continuo a non capire non solo questo ma la fissazione psicotica, patologica  che la crescita (numerica, quantitativa sono pleonastici) di tutto ciò sia un "valore". Solo uno dei segni di impazzimento e sovvertimento  collettivi. I mostri di Bomarzo sono, in confronto, simpatiche fatine.









martedì 4 ottobre 2016

Saccarosio pucci pucci vs. scorbutica franchezza

Annusavamo, a finestrini aperti, i profumi e gli odori di terra, di bosco, di funghi. Ha fatto due giorni di acqua fino a qualche ora prima che arrivassimo.
La mitezza di ottobre, il ritorno di tutti gli altri sensi - non più solo la cinestesia ossessiva, totalizzante del caldo spaccapietre dal quale fuggire per trovare conforto e refrigerio,, inebriano.
Milioni di ciclamini  decorano ora i bordi di queste strade nel "nulla" umano che è uno sbalorditivo pieno di vita e diversità biologica.
Ottobre e un attenuarsi di questa estate sempre più orribilmente lunga e africana, riporta alla.mitezza e ricchezza del clima italiano.
Così si può tornare curiosi e girovaghi cercatori di bellezza.
Ecco la terra scurissima esuberante di fertilità, terra ora umida.
Osservavamo fattorie "paradiso in terra", capre, asini, pecore,maiali e bovini all'aperto, a pascolare ghiande, la nuova erba e orti con ogni ben di dio. Madonna che meraviglia!
Sì, gli etruschi trovarono una terra felice qui in Tuscia.
Non si può non osservare il passaggio  dalla pietra e dai colli tondi, mammelloni della maremma grossetana ai dirupi e pendenze del tufo, alle vallette, incavi, impluvi fortificati, selle di quella viterbese. Un confine geologico,  ambientale e quindi storico.
Ci chiedavamo se siano più scorbutici i butteri grossetani o quelli viterbesi, ieri. A Mugnano, a Bomarzo, in quei minuscoli borghi le poche persone che incontravamo, a un saluto non hanno neppure risposto, degnandoci solo di un lento girare il capo per uno sguardo tra l'ingrugnito e il sospettoso.
Ahah, ma tanto io detesto il falso mieloso, il saccarosio pucci pucci tanto mi garbano gli orsi e la scorbutica franchezza.

lunedì 3 ottobre 2016

Cose da maschi

Sabato ce ne siamo andati in cinque, gli _zzz, _bio, UnBipedinone e io a farci una ferrata nel primo Appennino.
Giornata di caldo pesante, per il periodo, in città dalla quale eravamo partiti. Eppure in cima a quelle falesie che la via tira su dritta (un po' meno noiosa del solito, trovo le ferrate noiose), era ventilato e si stava proprio bene.
Come stavamo bene in cinque maschi col nostro sentire fatto di silenzi e di movimenti, di sguardi e ostacoli superati. Come osservava _zzz ai ragazzi è piaciuta questa esperienza.
Io godevo la vista sullo strapiombo, le onde di colli, essere voto e forte, in complice compagnia.
Cose da maschi.