mercoledì 30 settembre 2015

Alla meno quarantasette



Negli ultimi quindici anni sono rimasto con una ruota a terra due volte.
Visto che la stagione si è fatta grigia, ieri sono andato sul sito della compagnia assicurativa e ho fermato, dalle ore 24, la polizza RCA per l'auto estiva. Sì, stasera devo andare in palestra, non finiamo tardi, per le dieci (ventidue) e qualcosa sono a casa... si può fare.

Quale è la probabilità di rimanere a terra al parcheggio della palestra, l'ultimo giorno, due ore prima della "fine" della copertura? Se avessi fatto il calcolo sarebbe uscito qualcosa tipo

sei punto ventidue per dieci alla meno quarantasette

Ecco, ieri è successo.
@à$3merd$%£xxz!¡!

Ragù alla bolognese

  • Il ragù non può essere troppo secco, è il simbolo della grassitudine con la pasta.
    baffobp bp (qui il suo ragù alla baffo / bresciana)

Ingredienti
  • 150 g di pancetta fresca di maiale (macinata fine)
  • 130 g di carota
  • 130 g di cipolla,
  • 130 g di sedano, 
  • 800 g di polpa di cartella (fu un macellaio bolognese a raccontarmi che questa parte del bovino, il diaframma, è la parte speciale, regina per fare il ragù alla moda felsinea); la tradizione è che venga macinata abbastanza grossa (da queste parti lo chiedono, vuole una passata o due?),
  • 1 bicchiere di vino bianco secco, in genere uso un buon bianco dei colli bolognesi, e.g. un Pignoletto,
  • 500 g di passata di pomodoro (io uso quella bio, integrale, autoprodotta),
  • sale (marino integrale),
  • strutto / olio di arachidi (lo so, chiedo perdono, v. 2 sotto)

  • tagliatelle di buona qualità 
  • parmigiano reggiano da grattugia (a me piace stravecchio, almeno 36 o anche più)

Gli ingredienti di qualità fanno l'80% del lavoro. La carne la prendo anche dal gas-contadino ma quel taglio (la cartella, chiave di volta della ricetta) è speciale e non me lo porta e quindi lo prendo in una macelleria di montagna dove prendo anche la pancetta fresca; parti con ingredienti eccellenti e vivi di rendita. E' facile.

Preparazione

Prendo un tegame di coccio (*) e inizio a far soffriggere pancetta che diventa base-condimento del soffritto degli odori tritati fini che faccio rosolare. Quando il tutto inizia ad essere asciutto, bello friggente, aggiungo la cartella macinata, belle mescolate e faccio andare fino a che perde l'acqua ed inizia anch'essa a rosolare. Aggiungo il bianco e mescolare sino a quando non sarà completamente evaporato, di nuovo arrivo a far asciugare, il tutto deve tornare a rosolare con brio. Unire la passata, aggiungere un poco di sale, mescolare, coprire e far andare lentamente un'ora. Le ricette tradizionali (***) - qui la ricetta tradizionale - indicano tempi di cottura di due ore o anche oltre. Alla fine dovete assaggiare e regolare di sale a piacere.


Varie ed eventuali
  1. Ricetta per otto porzioni circa. direi. Io lo schiaffo in vasetti di vetro in congelatore visto che 'sto piatto lo mangio con moderazione. Diciamo che facendo due conti, sbaffo tagliatelle al ragù una volta ogni tre settimane ca. (vedi punti 1 e 2 seguenti).
  2. Questa variante è la versione leggera: in quella tradizionale, la pancetta dovrebbe essere in peso la metà della cartella e non un quinto. Quindi aggiungo un cucchiaio di strutto e/o olio di arachidi - lo so, è orribilerrimo, perdonatemi, ma meno colesterolico - che è meno saporito dell'olio evo oppure aumento la pancetta fresca. La ricetta tradizionale bolognese prevede (oltre a molta più pancetta), burro, olio evo e, in ultimo la panna (**).
  3. Questo è misfatto nutrizionale: mette insieme:
    o - proteine animali e farinacei (tagliatelle);
    o - mischia proteine animali: carne, uova (tagliatelle), caseina (parmigiano reggiano);
    o - mette insieme carne e latticini.
    Se esce bene è un piatto di goduria estrema. Sì, cucina pesante. Non vi piace pesante? Pesante, era nella cucina, uno dei massimi apprezzamenti in passato. Erano piatti della festa, una fortuna che capitava poche volte all'anno, permettevano di vivere il piacere della sazietà e la digestione laboriosa evitava per qualche ora di tornare all'incubo di dispense misere e il problema del scegliere tra il poco o il niente da (non) mettere prima in pentola e poi nel piatto.
  4. Come scrivevo e come osservava bene Baffus, il ragù troppo leggero è una contraddizione, un non-sense: semplicemente, se non vuoi mangiare il ragù, forte, robusto (aggettivi pleonastici), non mangiarlo visto che non te l'ha ordinato il medico. E' un piatto della festa, non da insultare banalizzandolo a piatto quotidiano. Mangiare sano e variato, legumi, alimenti integrali e a km e giorni zero, etc. molta qualità e meno quantità (è la decrescita) . Qui però si torna al mio chiodo fisso di descrescita edonistica e quindi anche felice: quando mangi 'sti piatti, quando trasgredisci, dacci dentro - zio cotica! - e poi farai digiuno e riprenderai una dieta ordinaria, non della festa, più sana, meno diversamente gaudente. I contrasti che portano al piacere, eh!?
  5. Il macellaio consulente in quella macelleria di montagna al confine tra la provincia di Modena e di Bologna mi diceva che a Modena (forse anche in altre province emiliane)  si usa macinato metà di suino e metà di bovino (cartella) e non di solo bovino, come a Bologna.

lunedì 28 settembre 2015

Viene, s'alza e se ne va - 4

(Viene, s'alza e se ne va - 3)

Sabato sono tornato con un piccolo gruppo di cinque, al borgo fantasma visitato con _zzz a giugno (v. "puntata" 3 e poi a ritroso). Una dei partecipanti aveva dimenticato gli scarponi a casa e ... al volo ho deciso di seguire un percorso più facile che poteva essere affrontato anche con calzature leggere lungo una strada forestale lunga ma con poco dislivello che arriva ad un centinaio di metri dal paesino morto.
Devo dire che... è stato meglio così, visto che avevo avuto dissenteria prima di partire e poi. anche la sera tornato a casa, devo essermi preso il virus caccarello e non ero granché in forma.
Ho trovato il borgo un po' incasinato, il segno di visite moleste di qualche persona indegna. Essi non hanno avuto la fortuna dell'insegnamento di mio padre :- Lascia i luoghi come li hai trovati o meglio!
Insomma alcuni usci erano stati aperti, hanno lasciato delle bottiglie di plastica, roba spostata negli interni e fuori. Voi non potete immaginare l'impatto estetico devastante della plastica in ambienti sia pur in disfacimento ma pur sempre integri come quello. Ecco, se io dovessi trovare l'Epiteto, il termine Dispregiativo per questo orribile mondo liquido / (post)modernista è proprio plastica.

Il senso di precarietà che dà quel nucleo di memoria in disfacimento è incredibile. La giornata più nuvolosa ha contribuito, l'approssimarsi dell'autunno aumenta la percezione di precarietà, di finitezza. La quinta e la sesta foto spero diano la percezione, nella vista dal versante emiliano, da nord, di come esso sia perso, mangiato da chilometri di boschi. Ancora una volta quel giro inquieta, diventa un esercizio spirituale camminato.
Uno dei temi della proposta era il bramito dei cervi che, dal tardo pomeriggio (avevo posticipato appositamente l'inizio dell'escursione) hanno iniziato a duellare acusticamente. Sono veramente impressionanti e udirli in mezzo a chilometri di boschi ne amplifica ulteriormente l'effetto.
Eravamo distesi su un prato vicino allo stallone in rovina pure quello, poco sole, già il fresco, mi ero appisolato un po' per la debolezza della dissenteria un po' perché avevo dormito poco, sentivo le chiamate di qualche poderoso maschio a qualche centinaio di metri di distanza e poi, su altri versanti, sopra sul piano sul monte sopra e dall'altra parte della valle, altri maschi rispondere incazzerecci :- Guarda, bello, che qui ci sono io!

Ancora una volta ho notato la grazia di quegli ambienti per quanto poveri fossero e grama la vita condotta da quegli avamposti umani. E l'effetto rinvigorente, l'energia che il contatto con la natura dà, anche a persone delle arti e dello spettacolo e le loro vite "dure d' ritmi e ambienti artificiali" come questa volta.

Devozione mariana

La stanza per i figli, al di là della parete in assi

Tra Caravaggio e Morandi

Secoli di vita grama

La selva si riprenderà tutto

Deserto colmo come nulla di vita


domenica 27 settembre 2015

Sentimento Profondo

  • Miseria... sembri molto giovane ma ne hai già passate di tutti i colori... sei forte.
    Mark Renthon, commento
Il pensiero di Mark riesce forse a descrivere, concisamente, in poche parole, Laura.
Stavo pensando a come poter descrivere questa giovane donna e ho pensato che avrei dovuto scrivere molte parole e non sarebbero state sufficienti, quelle di Mark, dicono in poco il massimo possibile.
Oggi sono andato a trovarla, le avevo annunciato che desideravo ascoltare, che l'avrei non dico intervistata ma sicuramente ascoltata, con la massima attenzione. Con rispetto e ammirazione. Perché nella sua giovane vita, Sentimento Profondo, questo il significato del suo nome indiano, ha superato ogni possibile difficoltà. I latini dicevano che il nome è presagio, il nome è la persona ed è stato proprio un sentire profondo, radicato, che l'ha esposta alle ire, alla furia di ciò che avrebbe voluta cambiarla non capacitandosi dell'insuccesso dovuto a tanta resistenza, e la forza di radici nella terra che sostengono lei e tutto il cielo, sempre per tornare alle querce care.
Io penso che ci siano persone che incarnano la volontà della vita di andare avanti, la fortezza, la costanza, la fierezza, la tenacia. Per quello le ho consegnato un rametto di quercia, nelle nostre radici culturali pagane, per i celti e gli europei precristiani, simbolo della presenza del divino in terra.   
Volevo incontrare una giovane madre, una ragazza, una figlia, una ribelle e fiera, una artista, una persona determinata e tenace ma ella non è nient'affatto solo questo. Mi fa pensare a quella forza vitale straordinaria, temperata da mille difficoltà. Non voglio dilungarmi, solo invitarvi a leggere il diario della suo straordinaria vita. In quelle pagine che ho letto via via più voracemente, quasi senza respirare, talvolta non ho voluto commentare, le parole sarebbero state un più che avrebbe aggiunto poco e rovinato molto, ma non sempre ci sono riuscito.
Ci sono persone che si sono conquistate quasi ogni cosa della vita vincendo ogni traversia, eccone una.
Finestra fiorita, borgo di Torrechiara


venerdì 25 settembre 2015

E via

Martedì sera sono uscito con _tra, ce ne siamo andati ad una piccola milonghina, la classica milonghina "di scuola", poche persone ad un livello decente, molto principianti e una cerchia di appassionati di "quelli importanti" ovvero insegnanti che non so neppure se chiamarli maestri. E' buffo osservare che si crea una sorta di clan con ruoli gerarchici ben precisi e un gruppo di fan dei "capi". Si crea un ambiente si confortevole ma spesso chiuso e asfittico e molte persone rimangono poi quasi solo in quell'ambiente. La monocultura non fa bene fuori e neppure nel tango. Era una piccola villa liberty in ciò che era periferia della città fino al primo quarto del secolo scorso. Tornerei di nuovo sulla orribile crescita dei tumori urbani ma non è di questo che volevo parlare.

Quando sei abbracciato, teneramente abbracciato e i respiri diventano uno e anche uno è la tensione per interpretare questi romanzi di tre minuti, tutto il resto sbiadisce. _tra aveva messo via la sua mente e pure io. Nessuna richiesta, calcolo, pretesa che non fosse ballare. E' la prima volta in milonga che ho ballato solo con una donna; si può sviluppare un'intesa molto profonda e lo ho già riportato qui altre volte. Non c'erano altre ballerine interessanti (non conosco quella cerchia - a parte qualche persona - avremmo potuto essere in un'altra città lontana) e poi volevo godermi questa uscita dedicata. Abbiamo perfino scherzato ballando sporco e altre cose.

Era relativamente presto e siamo andati. Viaggio con la mia auto, mi diceva che ha lavorato un po' sul fidarsi, ora non pretende più di essere lei alla guida (sulla sua auto).
Guidavo, nella notte, deserta, passavano sotto di noi i segni bianchi della segnaletica, mangiati dalla velocità, le strisce rosse o gialle ai lati, lunghe a fuggire indietro.
Poi un bacio morbido e via, lei per i suoi colli io per i miei. Buonanotte anima tua, buonanotte anima mia.


(mbeo)

giovedì 24 settembre 2015

Propaganda (e -700)

Propaganda
s.f.
o - Azione che tende a influire sull’opinione pubblica, orientando verso determinati comportamenti collettivi, e l’insieme dei mezzi con cui viene svolta: p. religiosa, politica, elettorale, commerciale [...].
o - estens. Complesso di notizie [credenze, NdUUiC]destituite di ogni fondamento, diffuse ad arte e per fini particolari[...].
(treccani.it)


Mio figlio mi parlava ieri della propaganda come mezzo per sostenere le guerre. Gli ho spiegato che in realtà essa serve a manipolare le masse per vari scopi e non è relativa solo alle guerre [a media o alta intensità] ma anche ad altri aspetti della vita. Ad esempio - gli dicevo - ora farciscono la testa delle persone con la credenza che le migrazioni di massa [guerra a bassa intensità] siano ricchezza, opportunità e altre assurdità del genere.
La cosa buffa è che alla radio, mentre discutevamo, passava la notizia  di problemi ai pellegrini, - brave persone per bene, poverine, come questa - alla Mecca. Ecco - faccio al bipede - questi sono altri milioni di idioti che si vanno a rimpinzare la testa con le stupidaggini della più rozza delle religioni.
La religione [di massa] è la propaganda più antica del mondo.

Leggo oggi che i risultati dell'idiozia del pecorame di massa sono evidenti pure su 'sti greggi straripanti di citrulli invasati. Francamente godo, settecento problemi in meno. Sì, godo.






(immagine? vedere qui)

Passacarte (in camice bianco)



Mio babbo è(ra) medico ed è feroce nella sua critica ai (nuovi) colleghi.
All'università, osservando come (non) studiavano gli studenti di medicina, io mi dissi che non mi sarei certamente fidato di molti di quelli, cialtroni, fancazzisti, boriosi, arroganti (qualche anno dopo venni a sapere dalle cronache giudiziarie che a quella facoltà di medicina venne scoperto un colossale giro di compravendite di lauree in medicina).
Come li chiama, con disprezzo, mio padre? Passacarte.
Egli che fu medico condotto per molti anni osserva  che non sanno più visitare, non sanno fare diagnosi, non toccano più, non auscultano più i pazienti, vengono meno al loro dovere professionale che sarebbe, in caso di malattia, di andare, quando possibile, in casa dei pazienti (il rapporto si fa nel tempo e anche le abitazioni dicono molte cose, possono aiutare nella diagnosi e quindi nella terapia). Mio papà aveva già avuto molti problemi con i colleghi, ad esempio quando mandava al lavoro lazzaroni e furbastri che gli chiedevano certificati di inesistenti malattie e criticava pesantemente i colleghi complici di questo andazzo.
Allo scadere della classe medica, è corrisposto una crescita della malasanità, una crescita della medicina difensiva, un ulteriore aumento della complessità (e non ce n'è certo bisogno).

Dottore, ho un eczema qui.
Il cialtrone prescrive quarantasei esami nonché una TAC e antibiotici.

La risonanza al peggio è doppia: il_bobbbolo vuole uscire da una visita con prescrizioni, vuole dei farmaci, mi dice il mio medico di famiglia. Se sei inetto o debole o menefreghista prescrivi.
Il risultato è una esplosione dei costi, un ulteriore aumento della malasanità, un decadimento generale del sisema sanitario e un degrado generale della salubrità ambientale (questo sarà uno dei fattori primari di collasso, problema ancora peggiore in meridione).
E' molto positivo che il governo abbia affrontato il problema di una seria decrescita del consumismo diagnostico. Come si ottiene? Responsabilizzando il_bobbolo con lo strumento più efficace che è il portafoglio: responsabilizzare il_bobbbolo dei pazienti con oneri che devono essere progressivi (in assenza di gravi patologie) hai un tot di esami per un certo periodo comunque con un contributo (nulla è gratis e nulla deve esserlo!), non più di un esame per sottoperiodo, poi paghi via via più pesantemente.
Il_bobbbolo medico non può non passare per una decrescita della cialtronesca bulimia diagnostica. Sebbene il principio sia chiaro, il metodo non è così semplice. Come determinare i medici che prescrivono a raglio tutto e il contrario di tutto? Poi sanzionare pesantemente.
Il fatto che i passacarte medici si incazzano è un buon segno.

mercoledì 23 settembre 2015

Lessitudine, ragù e bellezza

o - In auto ha chiuso gli occhi quasi subito, reclinato il capo.


Di giorno, devo dire, ho osservato mio figlio piuttosto... piallato. Anch'egli è entrato nel limbo post stravizi notturni. In qualche maniera la cosa mi ha fatto piacere perchè, conoscendo la dinamica per gli stravizi milongheri pensavo che fosse un problema di età, di numero di anni. Invece anche l'adolescente galletto di notte è stato abbastanza rinco-lesso di giorno.
A proposito di spartanità: ha tenuto il muso un bel po' perché alle undici e un quarto l'ho letteralmente tirato giù dal letto. Aveva la pretesa che lo lasciassi a dormire fino all'una o anche oltre.
Ero dalle otto che brigavo - molto bene e con efficacia - in casa.
Avevo preparato il miglior ragù alla bolognese della mia storia gastronomica. Forse voi non conoscete il "trucco" principe di questa celeberrima ricetta felsinea. Quella delizia ha poi aiutato la riconciliazione col bipedinone. Il pomeriggio, stante la rinco-lessitudine di entrambi, ce la siamo presa comoda. Lo avevo invitato a fare un bel giro in bici ma mi aveva risposto picche dato il risentimento alla gamba. Ad un certo punto, UnRagazzo mi fa :- e se andassimo [in auto] a [...] a farci un giro ?!

Non ci potevo credere!! Mio figlio sta sviluppando un senso estetico e di piacere e desiderio per la natura che mi dà gioia e soddisfazione, sia come "mentore" che come papà, visto che bellezza e natura saranno ciò che gli daranno molto nella vita.
Era tardo pomeriggio Abbiamo preso la benna e, scoperchiati, ce ne siamo andati via, in angoli remoti della provincia che custodiscono ancora piccoli borghi di origine longobarda e panorami per l'anima e poi su, in crinale.
Era tornato a sorridere e gli piaceva la Grande Bellezza che vedevamo. Io glielo chiedevo, a volte, esplicitamente ed esplicitamente mi rispondeva affermativamente.
Ero felice con lui, per lui.






martedì 22 settembre 2015

Tutto uno

Ieri c'è stata lezione.
Questo è un periodo morto, una specie di inverno agricolo per il tango. Io penso che questo stacco di un paio di mesi (in agosto non ci sono lezioni, in settembre non ci sono milonga decenti, "stabili") sia positivo. Si ricrea una tensione, una libido milonghera.
Così con i nostri due maestri seguiamo queste lezioni, via via più impegnative, tecnicamente fini, su questa fisica cinestesica cimematica di corpi e anime.
Mancava _polfi per impegni, ho studiato con _sketti. Era bella e fine, con un vestito semplice e fine di cotone nero, attillato, al sua silhouette ad anfora, la vita sottile, i fianchi larghi. Per la prima parte abbiamo lavorato sulla camminata, con una serie di esercizi in cui non c'è abbraccio tecnico ma quello intimo, da amanti, le braccia dell'uomo intorno ai suoi fianchi, o intorno alla schiena, le braccia della donna intorno al collo dell'uomo, i visi vicini.
Alcuni dicono che il tango è un abbraccio danzato e... non hanno tutti i torti. E' una definizione riduttiva. percepisci la carezza tiepida delle sue guance, quella ancora più lieve del suo respiro, (atmen in tedesco vuol dire respirare, in sanscrito essenza, spirito), percepisci una unione nei movimenti, il tuo bacino che bascula per il tuo passo destro in avanti, il suo che abbracciato fa il movimento simmetrico, la sua gamba sinistra è una piccola dichiarazione di fiducia, un passo indietro, un passo al buio. Ecco una macchineria di corpi che, negli sprazzi di questo tantra coreutico, diventano uno solo. Tutto si carezza e si abbraccia, si muove - a lezione impara a muoversi - con una musica, una interpretazione, una anima. Una camminata, un abbraccio non sono una camminata, un abbraccio.
Osservo il paradosso che vivo.


lunedì 21 settembre 2015

mumble mumble 300 - 7

(mumble mumble - 6)

Tra le conseguenza del testosterone c'è una certa molestiezza? molestosità? (molestitudine! - la distinguo dalla molestia come atto, intendo l'attitudine) fatta di movimenti a scatti, di tentativi di bulleggiare, di spintoni, di avvicinare il muso al tuo e fare l'incazzereccio etc. . Per quanto il mio bipede si controlli, di tanto in tanto ci prova anche con me. Ieri gli ho detto, una volta, molto calmo e duro, che io NON sono un suo amico sedicenne  probabilmente e che non vorrei arrivare a fargli capire che ci sono atteggiamenti che mi infastidiscono e che si deve contenere nei miei confronti.
Ieri abbiamo rivisto 300 che io considero una pellicola molto educativa.  Io sono sconcertato dal grado di corruzione e inettitudine, di follia generale di una società sempre più marcia, arrivata ad un punto tale di demenza degenerativa primaria in quei Valori e la nobiltà d'animo, l'asprezza che eleva, il valore della lotta sono diventati disvalori.
Insomma, ieri il bipede un po' zoppicava che sabato ha esagerato collo sport, nulla di grave.
Ieri sera ha cercato di cakomollizzarmi :- Domani [mattina], papà, mi porterai in stazione [in auto]? Io non sono né sua madre né sua madre autossicodipendente. Anche stamani ci ha provato.
Siamo sempre al mumble mumble visto che questi stimoli mi fanno riflettere molto, devo pensare come conciliare emotività, razionalità e trovare una soluzione al perenne conflitto tra bambagia ed educazione.

Guarda, io ti do una mano e ti faccio il letto, tu avrai qualche minuto in più per scendere più lentamente in stazione.
Maaa...
Hai visto ieri? La vita è dura e bisogna saper superare le difficoltà e abituarsi a questo per poter vivere bene e con dignità.

E' rimasto zitto.
Qualche mente benpensante (e io pure fui così ammalato) potrebbe pensare che una pellicola così potrebbe essere diseducativa per la violenza. Già solo questi moralismi sono un segno. Ricordare il verticale della vita - non sono un tuo amico sedicenne - e il vince chi si vince, l'abituarsi a (qualche asprezza e superarla) lottare e vincersi per vincere - supera il tuo dolorino per qualche minuto, appena i muscoli si saranno scaldati il male andrà via, anche i muscoli avranno vinto, anche essi, vale anche per loro!
A volte riesco ancora a essere, per quanto minimalmente, spartano, almeno un po'. Mette alla prova pure me.

All'inizio non era d'accordo, poi mi ha dato ragione, ha convenuto anch'egli che Lena Headey (la regina Gorgo) è una gran topa! (e questa volta non eravamo presi, non così presi, dal pathos della storia, è oggettivamente topa! :).

domenica 20 settembre 2015

Una carezza centripeta




I subwoofer arrivavano fino lì, al parcheggio lontano. Mi ricordo quando, a certi goa, la stradina buia, bianca, saliva, bosco a destra, prato a sinistra, qualche lumino a segnare la traccia nell'oscurità e i bassi pazzeschi, arrivare all'anima e prendertela, a portarti verso Là e l'attrazione dei bassi, 140bpm e i colori fluo là in cima erano irresistibili.
E così mi trovavo in quel luogo non luogo, la festa dell'Unità, una sorta di tutto è grande, tutto è numero, tutto è quantità, tutto e mondo, a guardarlo come fossi sceso da un UFO, un po' stralunato per le dimensioni, le folle e anche perché era un viaggio indietro anche per me. Ma non voglio andare troppo in là, non di questo voglio scrivere, ora che UnBipedinone mi ha dato la buonanotte e ha spento la luce.
E' che io andavo a prenderlo alle ore due e trenta. E che il mio figlio era andato là, con un amico caro, che andammo in montagna tutti insieme, quella volta in Adamello e _sto ci rimase male perché quei due ci tenevano tanto al Sentiero dei Fiori. E dai monti, dalle camminate ora quei due erano finiti nel tempio della danza, tamburi dal silicio non dalle pelli di capra, ma sempre i ritmi dell'anima. Ho sempre amato certa house e non ero indifferente neppure stamani.
Già, i miei non mi sono mai sbattuti per 'sto genere di cose. Anche gli orari erano inconcepibili e inammissibili. E anche per me è una prima volta. La prima volta che vado a prendere mio figlio, in mezzo alla notte, uscito dalla sua piccola e così grande notte di vita. E' la prima volta che è una danza importante ed è la sua.
Era uscito qualche minuto prima e mi è venuto incontro di lato invece che di fronte. Alto, ormai più di me, è un bel "piccolo" e giovane uomo, la prima volta con la camicia bianca e il suo profumo ancora indossato. Osservavo il mio bimbo che non lo è più e la vita che va, incamminarsi sulla come un sughero sulla corrente impetuosa del tempo. Abbracciavo lui e me di tempi che non sono più e che sono diversi.
In auto ha chiuso gli occhi quasi subito, reclinato il capo. Ad una curva secca ho sentito la lana calda, gli stavo tenendo la testa, una carezza centripeta, non volevo che la sbattesse contro il finestrino.

venerdì 18 settembre 2015

Occhi tra le poltrone



Nella fila di poltrone dietro quella di fronte a me c'era una coppia di omosessuali maschi (mi chiedo perché in italiano esista lesbica per indicare una femmina omosessuale e non esista, su un registro neutro / non dispregiativo, alcun termine per i maschi).  Uno dei due mi guardava spesso, infilando lo sguardo nello stretto varco tra le poltrone. Deve essere 'na roba ardua per loro avvicinarsi ad altri homo dello stesso sesso. Chissà quante ne sentiranno...
Comunque, visto che sono un maschio gradevole, con un proprio stile, mi è capitato più volte nella vita. Che sensazioni? Mah, avere gli occhi di un altro maschio addosso mi provoca un leggero fastidio, forse sarà per il fatto che non ci sono abituato. Penso anche alle donne, quelle belle, che avranno sguardi di altri maschi sempre addosso. Francamente deve rompere dopo un po'. E' il prezzo da pagare sul fatto di essere attraenti.
Comunque non mi sono posto a lungo il problema, visto che, dopo una giornata di caldo pazzesco (nella quale mi sono fatto in bici metà area metropolitana con 9kg extra di carico nello zaino, come gasista referente ho ritirato un piccolo ordine lasciato in un certo posto dal "mio" contadino, non volevo muovere l'auto per soli 9 kg) e una notte di battaglia con le zanzare, mi sono addormentato pesantemente. Il pedolare in treno ha questo pregio, del potersi concedere un riposo.

(immagine: nicocavallotto)

giovedì 17 settembre 2015

Stupro popolare

  • Chiunque pensi che lo stato di cose emergente non abbia il potenziale per conflitti civili ed internazionali si illude. Non è una coincidenza che quasi ogni conferenza scientifica sul cambiamento climatico a cui vado ora ha un nuovo tipo di partecipante: i militari. In qualsiasi modo la si guardi, un pianeta con 10 miliardi di abitanti appare come un incubo. [...] Siamo fottuti. Ho chiesto ad uno degli scienziati più razionali e brillanti che conosco [...] se ci fosse una sola cosa che dovrebbe fare riguardo alla situazione che abbiamo davanti, quale sarebbe? La sua risposta? “Insegnare a mio figlio come usare una pistola”

    Stephen Emmott (via: sovrappopolazione, Effetto Cassandra, The Guardian)


Cosa avevo scritto? Che non appena si fosse iniziato ad opporsi all'invasione "pacifica", il carattere violento e bellico delle migrazioni di massa avrebbe iniziato a manifestarsi. Dunque ci sono stati scontri via via più duri ai confini dell'Ungheria. Siamo solo all'inizio.
La coglionaggine benpensante, accoglientista non si riesce a rendere conto non vuole rendersi conto dell'invasione in corso. Non solo, alla radio, stamani, sentivo la solita litania di partiticastri, di mestieranti del potere euro/italici, di piccole menti tanto scadenti quanto scandalizzate per quanto succede in Ungheria, la solita schiera di tromboni furbastri crema delle oligarchie che soffiano sul problema per sfruttarlo via via più. Ovviamente, non è colpa solo degli invasori, della loro volontà di stupro popolare, nazionale (una penetrazione violenta di massa in una comunità che è contraria) ma è colpa degli ungheresi cattivi brutti cacca diavolo che oppongono qualche resistenza alla violenza, allo stupro. E' sempre più evidente ci sono nemici molto più pericolosi ovvero sinistra e cattolici che svuotano tutte le difese immunitarie, che sopprimono la possibilità di una qualche resistenza.
Ho scritto ad un console in Italia della Repubblica Ungherese per manifestare a quella Nazione stima e ringraziamento per tutto quello che stanno facendo per l?Europa.
Io penso che le reazioni irate, isteriche, furibonde dei sinistri, cattolici, sì  global, panmixisti, marxisti, e -isti vari  ovvero dei collaborazionisti sia dovuta al fatto che l'azione della nazione (paese + cultura + identità) magiara dimostra che non solo è possibile fare qualcosa contro l'invasione ma che è possibile farlo in modo efficace e contrasta i piani delle élite transanzionali. Questo comporta un innalzare il livello dello scontro e rende esplicita la natura egemonica, violenta, sopraffattrice e annichilatrice del fenomeno, toglie il velo, mostra la menzogna.
E' come la decrescita: nulla incontra ostilità della dimostrazione che si possa fare qualcosa per affrontare, contenere prima e ridurre poi un problema, Il Problema e del farlo. Nulla ottiene più feroce opposizione che smantellare la credenza che non si possa fare nulla.

Tenere il problema più lontano possibile.
Siamo fottuti.



mercoledì 16 settembre 2015

Qui, in pochi minuti

Lunedì sera sono uscito con _polfi, dopo lezione. Una sorta di doccia scozzese della seduzione visto che, durante la lezione avevo tra le braccia _sketti che a me_mi piace un sacco.
Prima ero scettico, apatico, poca voglia il lunedì, stanco dopo una giornata di lavoro, e poi lezioni, di uscire. All'inizio un po' impastato, all'inizio, sono passati quasi due mesi dall'ultima uscita. Beh, abbiamo rotto il ghiaccio con un po' di conversazione, sul tango, sulle passioni, Siamo andati a sbaffarci del gelato in una delle  migliori gelaterie della zona. Io mi sono goduto il fatto che l'ho tentata - ella cerca di evitare i dolci, è una salutista determinata - e ha ceduto. Mi divertivo a imboccarla - Dai ancora uno! - con il mio cucchiaino. E' molto erotico ed erotizzante "alimentare" la  donna che è lì con te (i sono sbaffato sette euri di gelato leccornicamente godurioso). Trasgressione sua ma anche mie visto che dovrei evitare i latticini chissenefrega.
Poi ha proposto di andare a fare due passi, in un luogo molto bello lì vicino. Muoversi mi piace sempre molto, camminare pure, rende tutto più fluido, vivo. Così siamo arrivati in un paio di posti e ci siamo lasciati andare, l'ho presa da dietro, carezze sulla nuca, poi sulla testa, se la godeva come una gatta. Così ci siamo baciati più volte durante la passeggiata, ero eccitato e anche lei.

Non sono libera! - mi dice.
Ti ricordi cosa ti dissi?
Sì, che non sei geloso. Io non riesco a portare avanti due relazioni.
Io non cerco una relazione, solo momenti così, quando ci sono, quando capitano.
Potrei mentalmente, mi alletta ma non me la sento moralmente. Il tuo qui e ora è molto maschile.

Abbiamo iniziato un po' a parlare su questa cosa, eros, anima, morale, conoscenza e miglioramento personale e poi le ho raccontato, per sommi capi, del (neo)tantra, delle esperienze di sesso oltre la coppia con A-Woman, etc. . Ha letto anch'ella Con te e senza di te, sorrideva e poi lo ha citato quando ho riportato alcuni pensieri dello zio Osho. Siamo arrivati così, in pochi minuti, a un'intimità molto forte. Mi ricordo che, nelle relativamente poco numerose esperienze di scambista che vissi, una delle cose più belle era proprio la complicità che si creava, avere interlocutori attenti, con cui condividere e potersi confidare.
Le piacerebbe seguire dei corsi di tantra, di sperimentazioni (ma non siamo entrati nel dettaglio), di scoprire dove i balconi dell'eros si affacciano su altezze, su precipizi da capogiri.
Così serata iniziata in sordina e finita in intimità, parole, baci clandestini.
Ora guardo le trasgressioni da lontano, con distacco, benevolenza, come si osserva una buffa chacarera, le poche volte che viene ballata in milonga.


(mbeo)

Abbraccio forte così

Era l'ultimo giorno di abbonamento annuale per UnBipedinone ieri. Ci siamo organizzati in pausa pranzo, uscito lui dal primo giorno di scuola, io dall'ufficio, per il rinnovo. Sempre 'na palla le code "prendi il biglietto-numero e attendi stando attento al visore col numero che viene servito" che abbiamo cercato di gestire in qualche modo messaggiandoci opportunamente e usando la possibilità di muovermi velocemente in bici. Beh, visto che erano diciassette giorni che non lo vedevo, sarebbe stato tempo per raccontarcela. Solo che era lì che friggeva, doveva vedere una in un posto in centro, a dieci minuti. Papà, posso andare? Beh, che faccio, sto io a fare la coda per il tuo abbonamento? Comunque il bipede mi cakomollizza e così gi ho detto di andare. Dopo una mezzoretta è tornato con la sua amica, anche su mio invito, visto che la nostra posizione in coda stava avanzando. Così ho visto il mio prodotto con una frittellina che gli piace che, devo dire, nonostante sia la migliore della classe, quando mi ha dato la mano mi sembrava di stringere 'na mucillagine, 'na roba assolutamente inesistente (8/ un po' un peccato, visto che è carina. Scambiato qualche parola, poi si sono messi a conversare per i fatti loro.
Iniziano un nuovo giro. E la vita va.
Ma la cosa che mi porto dietro, da ieri, è stato il nostro incontro, da lontano, ci siamo visti, eravamo con un sorriso così e poi siamo andati incontro velocemente e un abbraccio forte così. Il Bipedinone, fisciamente, sta diventando un giovane uomo e come uomini, senza tante parole, con un abbraccio vigoroso e lungo, ci siamo salutati e ritrovati.

Mi ha detto che ha iniziato a leggere Armi Acciaio e Malattie (che non recensii), la prima delle due opere più note, insieme con Collasso di Jared Diamond. Beh, a quindici anni non male. Tutto suo babbo! :)
Quel libro spiega il perché delle evoluzioni diverse nelle varie comunità umane. La domanda iniziale, intorno al quale è organizzata la pregevole opera di Diamond è qualcosa come :- Perché sono stati gli europei ad arrivare nel Nuovo e nuovissimo mondo e, ad esempio, non gli aborigeni australiani ad arrivare sulle coste del Portogallo e a conquistarlo.


(mbeo)

martedì 15 settembre 2015

L'ecologia? anti egalitaria

  • Ridistribuire le risorse comporterebbe un accelerazione del biocidio e dell'ecocidio in corso.
  • Corollario: la concentrazione delle risorse "affama la bestia" ed è quindi ecologica.


nottebuia osservava, giustamente, che i sistemi NON sono lineari. Vero: di recente è stata affrontata la questione su Effetto Cassandra da parte di Ugo Bardi: problemi diabolici (complessi) e soluzioni diaboliche (semplicistiche). A nottebuia, nelle polemica, poi è sfuggita la complessità: nei sistemi complessi / non lineari hanno anche gestione del potere è complessa / non lineare e Lorenzo lo ha energicamente ricordato a nottebuia. Ridurlo a coloro che "c'hanno i sghei" è una provocazione... lineare. Ma per quel poco che conoscono di nottebuia non è solo una provocazione: egli ha una percezione che potere e possibilità di cambiamento del mondo siano sostanzialmente "dall'alto in basso" (top-down).

Ancora una volta, come ecologista e razionalista sulle cose che devono essere razionali. indicherò una cosa che, di nuovo, appartiene al conflitto tra etica e morale, una cosa politicamente scorretta che smentisce un approccio marxista (sia dall'alto in basso nella soluzione dei problemi, obbligo morale di presunte intellighenzie castalie moralmente superiori, sia nel collocare semplicisticamente nei vertici della piramide sociale tutti i problemi) ovvero sottolinea i disvalori dell'ugualismo monoteistico/marxista.


L'impronta ecologica - e quindi i danni e quindi l'aggravamento del biocidio e dell'ecocidio in corso che caratterizzano l'antropocene - sono determinati quantitativamente dalle masse, dalla parte sommersa del ghiaccione, non dai vertici della piramide sociale.


Di recente da agobit ho spiegato perché l'ecocidio in corso è causato non dall'1% dei super riccastri ma dal 99% di quelli che non lo sono (nota 1).

Dal punto di vista ecologico [...] l'impronta ecologica dell' 1% di riccastri, per quanto essi si sforzino di dissipare, consumare, scialare, è fisicamente superiormente limitata: un iperricco non può guidare contemporaneamente 86000 veicoli, non può farsi 235607 docce al giorno, per quanto possa avere una abitazione vasta essa occuperà una infinitesima parte rispetto alla superficie ex-biotica, ex-verde occupata da 108415 non-così ricchi, anche supposto che acquisti 20 paia di scarpe lussuose al giorno (e ciò non succede, ovviamente, dopo alcuni giorni il/la riccastr* si romperebbe i maroni/le ovaie) sono comunque molto meno delle scarpe necessarie per 306510 persone (supponendo una durata di un paio di scarpe di 6 anni, sono ca. 140 paia di calzature al giorno).


Solo che questa realtà oggettiva, questa osservazione etica non viene accettato dalla morale (aggiungere antropocentica è pleonastico) ugalista / dirittista / monoteista / ebraico-catto-comunista, come spiegavo, ancora, da alterlucas, sull'umanità a perdere. Io l'ho osservato in questo luogo in ripetute occasioni, ad esempio sulla nefandezze della montagna "democratica" ovvero sul fatto di portare masse di homo in ecosistemi fragili che significa annientarli (v. qui in Terre Alte).



L'ecologia e i sistemi non ragionano con l'astrazione "pro capite" [...].
L'ecologia e i sistemi funzionano con i valori assoluti.

3 yankee da 200 kg sono sostenibili su quel pezzo di terra? Si o no?

Se sostituisci ai 3 yankee 10 bengalesi da 60kg con la stessa impronta ecologica, la questione non cambia di una cippa: se non erano sostenibili i 3 yankee non lo sono neppure i 10 bengalesi e viceversa.

Questo va contro il vostro dogma del "tutti uguali" (corollario: misure pro capite invece che complessive ed assolute, col pro capite che non ha alcuna rilevanza a livello sistemico ed ecologico).

A Seveso sono fuoriuscite x (supponiamo 20) kg di 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina ma dal punto di vista ecologico è assolutamente ininfluente che in quell'area abitassero 1000 homo (20g procapite) o ne abitassero 100000 (200mg procapite).


lunedì 14 settembre 2015

Paradossi dell'evoluzione milonghera

Dunque, dopo una settimana, sabato sono andato in milonga. Posto così così o...
Beh, c'è da dire che ci sono molti paradossi nel tango che, ancora una volta, è un modello in scala e delle vita e dell'eros. All'inizio è tensione per la novità, bulimia, non molleresti una tanda, nonostante - in tutta franchezza - i movimenti rozzi di 'na roba che non so neppure se sia tango. Tutto è meraviglioso anche se, di fatto, non è, non è tango, è un embrione. Proseguendo cogli studi, la tensione iniziale si cheta, un po': finalmente c'è qualcosa che inizia ad essere tango. Poi prosegui, studi ancora e migliori e... ti accorgi che in certi posti proprio non ti trovi. Ciò che era tutto meraviglioso e pazzesco si svela con le proprie caratteristiche e limiti, a volte ti sembra opaco, loffio.
Ora che non c'è 'n tubo, sabato ci siamo ritrovati in una milonga che in genere non frequento e perché di sabato e perché mi sconfinfera poco. In tutta la serata ho trovato due sole ballerine, una all'inizio, una alla fine, con cui intendersi e giocare, dialogare, divertirci. Proprio così, la goduria del tango all'inizio e poi alla fine, che volevo lasciare buona memoria, a corpo e anima e ho rinunciato alla mirada che in quel posto nonfunzionaproprioperuncazz e mi sono apprestato a 'sta roba dell'invito diretto con una signora con un po' di anni ma che balla molto bene.
Di tanto in tanto _zzz, un po' deluso, ricordava l'energia, la bellezza e il tutto degli in-boscati:  ma non può essere sempre festa. Quello è un posto extra-ordinario, non tutti i festivi sono Natale.

Tra le altre cose ho assistito a una capitombolo di una corpulenta tanghera che, nel cadere, ha trascinato pure il ballerino. Cosa strana, buffa e che ha, per qualche dozzina di secondi, bloccato  un pezzo di pista.
La tipa dell'originale organizzatore, invece, ci ha colpito per la magrezza incredibile delle braccia. Forse le si sarebbe potuto cingere,chiudendo punta dell'indice su quella del pollice, le braccia. No, non è anoressica come _isa, là alla Maquina Tanghera, però di una magrezza che se arriva un po' di vento mi spezzo in due.

domenica 13 settembre 2015

La realtà qui fuori? - 1

Avevo consultato le previsioni e le mappe dettagliate: conoscendo un po' l'Appennino e come si pone rispetto a flussi da ponente, avevo deciso che avremmo fatto l'uscita. Non alto appennino, in quello saremmo incappati in brutto tempo, ma medio appennino (zona che, peraltro, forse non molti lo sanno, è siccitosa, con piovosità che può arrivare a 700mm l'anno, perfino un terzo o un quarto rispetto al versane orografico “tirrenico”). Le nuvole per effetto stau erano visibili a sud, poi diventate via via più plumbee. Era caldo, con sole e nuvole alte e sottili, quando siamo scesi dall'auto.
Circa due ore e mezza dopo, eravamo di ritorno a escursione interrotta, con le cerate sotto un rovescio intenso, arrivati all'auto in tempo per evitarne, in meno di mezzora, decisamente più ruvido.

Ho appena letto La tenaglia immigrazione e dissimulazioni dallo stato di eccezione "kalergico"(effetti a cause "ignote"...) e i commenti. Ho avuto alcune impressioni ma... non vorrei allargarmi troppo.Per farla breve: tentativo di tessitura dei livelli giuridico, costituzionale, finanziario, monetario, migratorio per spiegare alcuni problemi complessi. Beh, almeno su alcuni problemi, come quello dello tsunami migratorio, siamo d'accordo.
La costituzione (io la scrivo con la ci iniziale minuscola) usata per smentire e smontare tesi e lavorio antinazionali. Sì, suo accorto, usare le armi del nemico e il fideismo della costituzione più bellissima del mondo, contro i piani di manipolazione delle menti da parte delle castalie, quelle che cianciano la costituzione per svuotarla e usarla contro di te. In chiave sociale il riferimento a diritti è frequente. Non so se è un antagonista di un centro sociale o di qualche predicatore sinistro sì global che scrive: diritti, diritti, diritti. Ancora l'uso accorto?

Cosa c'entra con il giro?
Abbiamo attraversato una delle molte zone di vita grama del medio appennino che, in Emilia, è caratterizzato da distese enormi di argill(acc)e plioceniche, incistate da frequenti resti ofiolitici degradati. Sono terreni miseri, anti-biotici, siccitosi d'estate e impossibili nella stagione non siccitosa. Nel piccolo boom demografico del XIX secolo vennero colonizzati ma rimasero posti grami, coltivati a seminativo, poi furono arature, erosioni, abrasioni, calanchi, frane, dissesti, dalla povertà alla maggiore povertà, dalla miseria a quella ancora più cupa. Alcuni toponimi ricorrenti - Ca' Inferno (spesso ai piedi di calanchi), Ca' Fame, Ca' Sete -  dicono tutto. La fine dell'estate, questa merdosa africana, ha lasciato provata la flora e il colore più frequente il giallo-bruno, alberi già in defoliazione per il secco, crepe e fessure nel terreno. L'azzurro/bluastro/rossastro di pareti calanchive testimoniano un ambiente infernale, lunare. In mezzora di rovescio siamo passati dal subdesertico di polvere e cretti ad avere scarpon(cin)i enormi, pesantissimi, di palta di creta prima sotto le suole, poi intorno a tutta la calzatura, come la zavorra in piombo sotto ai piedi di Mitchell, Shepard, di Aldrin e Armstrong.
In pochi chilometri e pochi minuti siamo tornati nella natura aspra e feroce, abbiamo avuto intuito di quanto fosse grama la vita qui. Negli anni 60 l'appennino si svuotò per creare i mostruosi tumori periferie delle città lungo la via emilia, dai campi di stenti, alle fabbriche di un salario regolare in formicai umani.
Un gasista diceva che l'Italia è sempre stata misera, sovrappopolata, tante bocche, poco frumento, niente ciccia, pochi denti van via anche quelli. Vi avevo fatto vedere alcune case di vita gramaabbandonate, fuga dalla miseria.
Sorrido quando sento parlare di pari diritti inviolabili, fondamentalissimi, de il problema, causato da tale adesione [a trattati e meccanismi economici, finanziarie e normativi sovranazionali], della "scarsità di risorse", il problema dello smantellamento dello stato sociale.
Ignorare la storia, la realtà, la contabilità aritmetica delle risorse, dei bilanci tra risorse disponibili e quelle richieste, l'ecologia.
Ho osservato calanchi e paleofrane, sono stato nella siccità subdesertica e poi in palte e pantani, stessi luoghi in un tempo di una manciata di minuti. Ho osservato la ferocia della natura, come essa ha smantellato in un epsilon di tempo (geologico) le comunità umane.
I diritti fondamentalissimi, l'ordoliberismo e il pareggio di bilancio brutto, cattivo.
La storia? il mondo e la realtà qui fuori?


(unuomoincammino)

sabato 12 settembre 2015

In piedi coi neuroni

Ora c'è la marcia a piedi scalzi. Che io non la capisco se non come agitarsi per tenere a bada le proprie pulsioni salvifiche, i propri ego smanianti di morale. Più sono fanatici e più hanno problemi e avendo molte cose rotte, rotten inside, la paura di sé, ecco l'estroversione: troppi casini in me, sono terrorizzato di me, ecco che devo lenire la mia sofferenza "salvando" gli altri.
Perché se proprio un* non ce la fa più, ha questo straripante flusso di bontà che l* sovrasta, se si agita come un tonnarello estratto dall'acqua, prende un clan di afgani e lo accoglie a casa, prende il proprio conto corrente e lo cointesta alla donna senegalese, prende la propria auto e ne dà le chiavi ad un barbuto marocchino o una famiglia siriana, cede il proprio posto di lavoro ad un ivoriano. E' molto semplice. Non c'è alcun bisogno di pretendere che lo stato cioè gli altri facciano di più, visto che non non solo non fanno assolutamente nulla per contrastare lo tsunami migratorio ma lo hanno sostenuto e implementato, de-facto, in tutti i modi possibili (qui solo la punta del ghiaccione). Ma poiché è solo una colossale finzione moralista e ipocrita, ecco il teatro patetico.

Io ammiro gli ungheresi e scriverò all'ambasciata per comunicare loro tutta la mia solidarietà e ammirazione per quello che stanno facendo, per l'esempio luminoso di resistenza che stanno dando a tutta l'Europa. Se ci fosse uno stato degno, io farei di più di quella brava reporter ungherese, io osserverei tutti gli invasori e li segnalerei per l'arresto e il rimpatrio immediato, se necessario io andrei volontario a presidiare i confini, i luoghi pubblici, i mezzi di trasporto, gli ospedali, costruirei catapulte per rimandarli al di là del filo spinato, le azionerei.Nelle catapulte, caricherei anche questi schifosi collaborazionisti.
Ungheresei, un popolo dignitoso che ha deciso resistere all'invasione. La loro forte identità nazionale, linguistica, li lasciò pari dell'Austria, fece loro alzare la testa contro i sovietici. Ora sono i primi a dare segni di raziocinio in Europa, Orban in testa. Il mio ideale asburgico tirolese si manifesta.

Essi hanno i piedi scalzi, io ho ancora i miei neuroni funzionanti.

Attraverso valli e monti
eroico avanza il partigian.
Per scacciare gli invasori
all'istante e non doman!

Canto per una nuova resistenza



giovedì 10 settembre 2015

Inquietudini e pace

Questo è il quarto settembre che vivo come tanghero. Anche se il primo di essi venne solo dopo tre mesi dalla prima lezione, non potevo essere consapevole né lo ero del fatto che...
Settembre è un mese di ... fiacca. Se dovessi usare un linguaggio religioso, visto che la dimensione religiosa e neo religiosa, morale, superstiziosa della nostra vita aumenta di giorno in giorno - settembre è un mese di quaresima milonghera.
Le milonga estive sono state chiuse. Mi diceva _ona, una organizzatrice di una milonga estiva del venerdì di successo in città (nonché mia ex maestra) che c'è una burocrazia dei permessi abbastanza pesante per la quale devi dare (e non escluderei anche pagare in proporzione) una data di termine dei permessi. Una dimensione burocratica oppressiva, kafkiana, anche per il mondo del tango. Così, con l'incertezza del meteo, le milonga sotto le stelle arrivano a fine agosto. Ma a settembre non ci sono ancora le milonga al chiuso che partono verso la fine del mese o ai primi di ottobre. Così ora c'è una pausa.

Io ne approfitto per alcune dormite, per stare a casa a godermela, ieri sera ho cucinato, il mio bipede ha sentito, in vacanza, cosa avevo preparato e mi ha detto "peccato non essere lì, spapuz".
Osservo le mie preoccupazioni sempre più cupe. Il fatto che legga, studi invece di tranquillizzare aggiunge consapevolezza sulla crescita della gravità de Il Problema; le preoccupazioni rischiano di  diventare angosce e, peggio, sempre più razionali, motivate, fondate, avevo tentato di spiegarlo con una metafora titanesca.
_polfi ha comportamenti che non capisco, mi manda ogni tanto un pensiero "di dolcezza e calore" o cose simili, non risponde ai miei inviti ad uscire che non faccio più, poi sparisce, poi ritorna. Io sono lì ed osservo perplesso. Proprio mentre scrivo mi bipbippa il normalofono per un suo messaggio: ella vorrebbe che io mi fermassi con lei, dopo lezione, lunedì prox. Bah.
_sketti è tornata, qualche contatto, mi dice che ora ha una pace interiore straordinaria, poca voglia di "uscire", di "fuori". Questa cast(r)ità che non cessa è altra inquietudine che osservo. Come l'appetito, dopo un certo tempo scema pure quello, a furia di non mangiare perdi la fame.

In questo tempo mesto, penitenziale dal punto di vista milonghero, c'è spazio per ascolto, introspezione e osservazione, mi godo il fresco la mattina, i fiori che dopo la mazzata termica africana-estiva tornano a fiorire.
Osservo le miei inquietudini; mi stuferei velocemente di una straordinaria pace interiore e per questo voglio loro bene.

mercoledì 9 settembre 2015

Sistemi 6

La decina di giorni che ho passato in montagna sono stati, meteorologicamente, piuttosto "brutti"(che sarebbe piuttosto "belli", i locali attendevano la pioggia dopo il maltempo africano); non come l'anno scorso ma comunque con poche occasioni di tempo favorevole, solo una propizia ad ascensioni non banali in occasione della quale ci precipitammo al Sentiero dei Fiori.
La cosa che io non capivo e che mi indispettiva è che le previsioni di meteotrentino.it andavano regolarmente ciccate. Oh, domani tempo abbastanza buono. Metto su la sveglia, mi alzo e ... zio galera marcia, era coperto. Una, due, tre volte. ma zio cane, cosa c'è che non va?!
Il giorno della partenza ho incontrato il mio  caro cugino che vive lassù, guida alpina de-facto e compagno di tanti giri nonché mentore. Insomma, mi dice sarcastico che, come successo tempo addietro in Emilia Romagna, albergatori, rifugisti, ristoratori etc. hanno rotto il cazzo e hanno voluto che le previsioni fossero addolcite, ottenendolo dalla regione provincia.

Spesso indico fatti oggettivi sul veloce degrado ecologico del pianeta, come questa pessima notizia che nessuno caga, su altre insensatezze di questi sistemi 5 marci.
In realtà è il periodo degli oscurantismi, delle regressioni di massa delle già piccole menti scadenti - per dirla alla Krishnamurti - del ritorno agli sdilinquimenti, alle peristalsi emotivo-gastro-intestinali come strategie di governo di  sistemi sempre più grandi, complessi e insostenibili. Masse di pazzi e coloro che sono stati selezionati da 'ste masse di pazzi dal filtro passamerda alla guida del mondo.
La perdita dei lumi della ragione (dei quali panmixismo e massmigrazionefilia sono all'ordine del giorno) è sicuramente una delle cause dell'aumento della velocità di degrado. Sistemi 5? No, sono sistemi a demenza degenerativa primaria caratterizzati da sei fattori:

  • crescita esponenziale,
  • capitalismo parassitario,
  • consumismo sociale,
  • tecnoteismo,
  • democrazia demagogica (o demagogie democratiche),
  • oscurantismo e perdita dei lumi della ragione.


martedì 8 settembre 2015

74 - 14 - 11



Poiché quel bagaglio in testa al diario mi rompe parecchio, ora che il sondaggioco proposto da Lorenzo è chiuso da qualche ora, riporto i risultati e lo rimuovo.

  • I clandestini sono invasori e vanno respinti alle frontiere e/o rimpatriati quando identificati sul territorio nazionale. Tutti gli stranieri provenienti da paesi extra-europei che non dimostrino di potersi mantenere devono essere espulsi.
      26 (74%)
  •  Gli immigrati fuggono da guerre e carestie, quindi per ragioni umanitarie bisogna dar loro asilo. A tutti coloro che lo richiedono bisogna dare il permesso di soggiorno e facilitare l'acquisizione della cittadinanza Italiana.
     5 (14%)
  •  Gli immigrati oltre ad avere diritto di asilo rappresentano una risorsa economica e culturale per l'Italia, quindi oltre a garantire loro il permesso di soggiorno e a facilitare l'acquisizione della cittadinanza italiana, dobbiamo facilitarne l'ingresso.
     4 (11%)
Ho votato (la prima proposta) l'altro ieri.
Mi stupisco per il numero di votanti: 35 (mi aspettavo un numero intorno alla dozzina). Devo dire che avrei voluto testare un po' alcune cose, ad esempio se e come sarebbe stato possibile votare ripetutamente ma poi non ho avuto tempo.
Ancora una volta, incredibilmente, Pareto ha ragione.
Avevo invitato MrKeySmasher e Francesco a formulare una loro proposta affinché l'avessero potuta votare (avevano dichiarato che nessuna risposta era soddisfacente) ma ciò non è avvenuto (*).
Altre considerazioni nei commenti.

Fino a che punto?

Ieri ho visto _polfi a lezione. Ci siamo salutati, abbiamo parlato un po', al termine.
Penso che... il ferro si sia raffreddato, anche se non è mai stato rovente (penso a _tra o a _sketti), solo un po' caldo. Tempo addietro le avevo chiesto quando saremmo usciti, senza ottenere risposta; ieri mi chiedeva di andare insieme in milonga e, come lo ho ripetuto ieri, in milonga non parlo granché. Insomma, è un posto per conoscersi, certamente, non per sedurre, per lo meno non per una seduzione che non sia la primissima, quella del rompere il ghiaccio.
Tra prole, lavoro, tango, fidanzato anche ella avrà poco tempo.
Certo che in questo gioco, ad esito incerto, la questione è sempre quella di quanta birra metterci e fino a che punto.

lunedì 7 settembre 2015

Qualcuno può spiegare?

  • Perchè a nessuno piace vivere nella merda.
    Mi domando invece se siate voi così ottusi dal non volerlo capire [...] .
    (Francesco)

    Quello che io confuto è il ragionamento è [...] che poiché la merda non vuole stare nei suoi posti (fossa biologica, fogna, letamaio, etc.) e vuole venire in casa tua in massa, tu non solo non fai nulla per contrastarlo ma, a me che non voglio che la merda si espanda nella mia abitazione, dici con enfasi "ma la merda non vuole mica stare nei posti della merda, eh!, sei un merdoso antimerdista" [...].
    (UUiC)



Ungheria, dopo il passaggio dei "migranti" (**).
Qualcuno mi può spiegare le metafisiche ragioni per le quali dovrei essere favorevole (all'invasione [della merda]) ? Grazie.


A Cusna mo chroí

  • A chuisle mo chroí.
    Un battito del mio cuore, in gaelico.


A tratti pensavamo di essere ... in Sardegna. I colori della fine estate virano al giallo secco e poi... le ampiezze. Ecco, le ampiezze. Mentre salivamo io mi ero accorto di questa ampiezza del paesaggio. Siamo sempre abituati a spazi di alcune decine di metri, più raramente di centinaia: la parete di fronte del bagno o del soggiorno, lo schermo, la finestra, la facciate del condominio, il rettangolo del capannone di fronte... A volte solo al mare c'è un panorama, raramente da queste altezze. Se gli occhi porta dell'anima non colgono l'ampiezza, l'anima rimane in spazi angusti, si rattrappisce. Avere un senso del globale, espansione dell'anima, anche questo è uno degli aspetti educativi, pedagogici della montagna.

Ieri la geologia degli affioramenti ofiolitici degradati, i colori di questa infernale classe litologica, ha giocato con noi. L'ostilità alla vita dovuta alla presenza di metalli pesanti gioca nel portarci su paesaggi lunari, distese brulle e spelacchiate in cui la flora stenta e soccombe e i colori variano dall'azzurro al verde scuro, dal vinaccia al rossastro, all'arancione cadmio.

Infernale: anche il trattamento termico di quest'estate lo è stato e così sia _bio che io veniamo da mesi da attività alpinistica scarsa o nulla, diciamo del tutto episodica.Eravamo con allenamento da ufficio, da aula e da officina: che fatica la parte iniziale. Eppure, il vento fresca, il sole terso, il muovere muscoli e corpo. Che botta di energia, ieri e pure stamani.
_dia osservava che in Million Dollar Baby - lì dove non c'è spazio per i compromessi benpensanti - il protagonista chiamava con Coosna (o qualcosa del genere la pugile e in gaelico dovrebbe dire amore, diceva). Beh, non proprio così, ma non importa.

Cusna e crinale dal rifugio Monte Orsaro

Cosa ci fa una raminga betulla?
La meravigliosa! :)
(sotto di essa alcuni splendidi Boletus Satanas, non si vedono)

Passo e Monte della Cisa

Il tacco della Pietra di Bismantova

Posti da cervi

Lontano e maestoso...

Inquinamento chimico e da nano polveri
della costipazione padana

Monti del reggiano e del parmense

Sulla Luna crescono i cardi e si pavoneggiano

Carlina bianca o Cardo di San Pellegrino
(Carlina acaulis L)


Apuane
A sx, le meridionali, Pania Secca, Uomo Morto, P. della Croce, Pizzo delle Saette
settentrionali (a dx)


Colori ofiolitici da lontano

... e da meno lontano.

Sempre selenici

Montagne verso over-nord-ovest, altri affioramenti ofiolitici