mercoledì 29 aprile 2020

Prima, durante, dopo

Questa pandemia scompiglia il nostro vivere.
Come ogni cosa ostile alla vita degli esseri umani

  • comporta dei benefici per il resto del pianeta vivente e di una parte dell'umanità
  • peggiora, anche drammaticamente, la vita di molti esseri umani.

Da tempo ritengo che, date tale aberrante concentrazione di esseri umani (dall'inizio della crisi sono venuti al mondo altri 24M di esseri umani, piu' della popolazione dei Paesi Bassi, in un trimestre!!) non ci sono possibilità di convivenza tra pianeta vivente e umanità in questa quantità.
Qualcuno può pensare che gli esseri umani possano vivere senza il resto del mondo vivente, un "pianeta degli umani"?
Ecco, allora, che la fondazione Bill Gates interviene con il vaccino e altro: non ho mai avuto notizie di piani di contraccezione, da parte di quella fondazione, nei paesi africani e asiatici (*) che stanno letteralmente esplodendo demograficamente.
Non c'è alcun senso nel voler tornare a questa normalità autodistruttiva, ecocida, biocida. Essere così dentro la malattia, la corruzione, l'autodistruzione da considerare tutto ciò normale.
E' tutto profondamente illogico.

Critica facile, arte difficile

Ho ascoltato e letto varie poemiche sull'uso del termine congiunto.
Due osservazioni
  1. Congiunto è un'astrazione che indica una vicinanza di affetti, relazionale. Dal punto di vista logico e anche linguistico è corretto visto che il termine vuole indicare una molteplicità di tipi di relazione (parentali, coniugali, di fidanzamento, di fratellanza, etc.).
  2. Il metodo: tutte le persone scandalizzate o arrabbiate per queste specifiche "fatte male", a fronte della loro critica dovrebbero portare la loro arte ovvero specificare come il concetto avrebbe docuto essere espresso.
Qui casca l'asino: la critica è facile l'arte è difficile.
Aggiungo un'osservazione, più volte riportata qui: la logica sfumata (fuzzy logic) e la ns. forma di diritto, sono incompatibili. Se ci dovesse essere una norma che vieta di creare mucchi di pietre sulle strade qualcuno potrebbe cavillare per cosa si intende per mucchio di pietre, come se i danni ad un veicolo (e alle persone in esso) che si schiantasse su tale mucchio di pietre fossero più o meno rilevanti se il numero di pietre fosse tredici oppure quarantuno o sei. Se non ci fosse tale norma, qualcuno potrebbe affermare che in tale mancanza, il responsabile non può essere considerato tale.
Meglio tacere che dire delle sciocchezze.


domenica 26 aprile 2020

Sepolcri imbiancati - liturgia dei

Come scrivevo, ieri, giornata storta, la prima di questa reclusione. Il fattore scatenante è stato un riferimento (la sera ne ho scoperto un secondo) di Rosa Canina a questa liturgia ipocrita, assurda, faziosa e intellettualmente disonesta oltre che moralmente abietta che è il 25 aprile.
Stare lontani da cinquanta giorni significa non avere i legami - ciò che tiene insieme - delle nostre buone cose. Così mi ha irritato quel suo riferimento, anche perché ella sa benissimo cosa penso di questa colossale menzogna, di quella feccia che è l'ANPI, delle falsità, delle omissioni che permeano questa narrazione tossica della resistenza (ridotta a quella comunista).
Quando leggi dell'eccidio di Schio, della mattanza dei fratelli Govoni, del treno della vergogna , la strage di Mignagola (e di mille mila altri crimini efferati) se sei uno storico, capisci che erano i tempi, erano i prodromi della continuazione di una guerra civile interna, se sei intelligente vieni a sapere del biennio rosso e capisci perché il fascismo ebbe quel seguito. Sei sei un koglione sinistro e ieri ne ho letti a josa in questa sagra della orgogliona stupidità conforme, sali sul pulpito e inizia a distribuire la peristalsi della tua piccola mente scadente che noi sì, noi buoni e santi e superiori, gli altri cattivi, il male, malvagi.
Come se a Norma Cossetto, stuprata in sessioni successive di gruppo, alla quale, viva, furono strappati i seni, poi sempre viva infoibata con un affare di legno in vagina, dai partigiani comunisti, potesse essere di qualche mitigazione sapere che essi erano buoni e moralmente superiori e tali li considerano ancora i kompagni.
Uno può comprendere emotivamente, umanamente e anche razionalmente l'odio dopo una guerra ma non la disonestà intellettuale, la turpitudine e l'abiezione morali e il fatto che questa faziosità indecente continui!
Più studio e più leggo e più scopro questo abominio umano che mi è stato regolarmente nascosto: è una miniera di crimini incredibili, più cerchi e più trovi. Dentro il sepolcro c'è il putrido e l'abiezione. A parte tutto quello non documentato, come un sindaco del paese in cui vivo, (post)comunista, che, presomi da parte, sottovoce, accennò agli stupri imposti dai partigiani comunisti alle contadine, alle mezzadre e dei metodi per convincerle (*). Di tutto questo in rete non c'è nulla perché l'omertà e la repressione di tutto ciò che viola questa ortodossia scatologica sono ancora la normalità.
Ecco, io non posso non avere dei problemi con coloro che mettono il cervello a questo ammasso.
Come le ho scritto, io ho impiegato anni a decondizionarmi (**), capivo che c'era qualcosa che non andava. Solo che ella ha la possibilità di non essere da sola in questa guarigione.
Ne abbiamo un poco parlato, ne parleremo.

15 - 2


15 - 2 sarebbe una batosta in termini calcistici. Lo è pure in altri termini.
Dopo quindici anni di servizio un pezzo dell'aspirapolvere (il raccordo tra il tubo flessibile e quello rigido) aveva ceduto, in rete avevo trovato ed acquistato il pezzo di ricambio, che mi arrivò venerdì 18 aprile 2018.
Plastica (si dovrebbe dire resina) scadente, che aveva dato già subito qualche problema; insomma, una decina di giorni fa è schiattato definitivamente (il cedimento funzionale, quindi, addirittura prima di due anni, ero andato avanti un paio di settimane con del nastro adesivo). La plastica può essere fatta bene (pezzo originale) o male (pezzo di ricambio, quasi certamente una cazz di cineseria).
Nel frattempo l'aspirapolvere è invecchiato; ho dovuto fare una ricerca assai più lunga per trovare un sostituto. Il lato positivo è che io avrei detestato dover buttare un intero apparecchio per un cazzoso pezzo fatto con  della plastica marcia.
Alcune note:
  1. E' buffo: "il pezzo" raccordo di plastica e tubo flessibile (ho dovuto acquistare entrambi, anche il tubo di plastica flessibile, comunque, presentava qualche segno di usura/cedimento) costa circa quinto dell'intero aspirapolvere;
  2. costa i due terzi del pezzo di ricambio motore (pur avendo una complessità diciamo di un cinquantesimo, probabilmente meno).
  3. In linea non è specificato il paese di produzione.
  4. Purtroppo anche quest'azienda che vende pezzi di ricambio è dei Paesi Bassi (un'azienda italiana non aveva quel pezzo).
A proposito di costi: scommettiamo che non più del 10% del costo (una quindicina di euro) del primo pezzo di ricambio sarà arrivato ai produttori? La plastica di qualità mediocre è l'ovvio risultato.
Meglio rispetto al passato ma, sul fronte manutenzione/riparazione (uno degli aspetti chiave di un'ecologia dell'economia) c'è ancora molto da fare. Molto lavoro da fare anche sugli aspetti etici.
Ci vorrebbe... un approccio gas-istico anche per i pezzi di ricambio per elettrodomestici e non solo.

sabato 25 aprile 2020

Tu vivi, tu morirai

Ho  letto della morte di Furio Lescarini, del suo andarsene da solo. Alcuni particolari mi hanno colpito perché, in parte sono miei, in quanto persona schiva e riservata.
Scrivevo, in un commento, che la vita la dobbiamo viveri da soli: il primo respiro e l'ultimo sono da soli, le emozioni, il dolore, le gioie, gratificazioni e afflizioni. Non possiamo delegare emozioni, il corpo sensibile, non possiamo far trepidare o stringere i denti ad altri. Nasciamo, viviamo, moriamo da soli. Puoi avere qualcuno accanto, per un tratto, che dovra' stringere i denti, respirare, trepidare. Egli o ella, non tu.
Queste morti colpiscono chi rimane, perché ci rimettono al cospetto dei limiti, dei limiti della nostra vita, del mistero della morte. Alla questione della solitudine. Al terrore che molti hanno, di vivere, di vivere la vita, da soli, essi.
Che Furio Lescarini cammini in pace sui monti che amava.


Uff

Primo giorno di questa reclusione in cui sono, non so se scrivere di malanimo, smarugato, sminchiato. Il messaggio di Rosa Canina con il riferimento a bella ciao, stamani, non ha di certo aiutato. Anche il giro nel bosco non ha aiutato granché, oggi, ritornato tutto spaventosamente asciutto, la siccità continua.
Il lato positivo è che questa sminchiatura sottolinea, per contrasto, il benessere degli altri giorni. Spostarsi sul piano concettuale, oggettivo, non cambia molto le cose su quello emotivo.
Ora provo con un po' di sole.

lunedì 20 aprile 2020

Piove

Piove, Deo gratias!

sabato 18 aprile 2020

Solo un'illusione

Rosa Canina mi aveva raccontato, stamani, che ascolta, in questi giorni, musica venire da alcune abitazioni lungo la via. Rosa Canina osservava che le persone ora hanno la possibilità (o la condanna, per alcune) di vivere la loro abitazione. E' uno degli aspetti positivi di questa crisi.
Ora che in questo fermo ho un po' di tempo per la diariosfera (ho scoperto da poco un diario molto interessante, Di terre, pietre, erbe, bestie e persone) e sono seduto in loggetta a prendere un po' di sole, da qualche abitazione lontana, laggiù, mi arrivano, con la brezza, suoni di mazurche o di polche del liscio. Una volta avrei considerato dozzinale, nazionalpopolare, banale questa musica (*), poi mi sono via via addolcito.
Ora è un po' di musica per questo angolo di paradiso in cui vivo e mi porta ricordi di momenti di festa paesane, un'illusione di mondo rurale che è rimasto solo, forse, solo un'illusione.
Ora sorrido e... persino mi rallegra, mi piace un po'. Come si cambia, col tempo!


Fermo dell'intelligenza


  • Il mondo, la Natura, si regge invece su qualcosa, che però non si adatta ad una tale visione per opposti: si regge sulla misura. Ciò che è veleno in una data quantità è medicina in un’altra; il fuoco che nella stufa ci scalda d’inverno e così ci salva la vita, può bruciare un’intera provincia uccidendo centinaia di esseri umani; la passione verso un’altra persona può dar luogo ad un grande amore, ma anche ad un omicidio. La differenza (in-)sostanziale che c’è tra le cose del mondo è una differenza di misura: non di quantità, ma di misura, che è una quantità non indipendente, assoluta, teorica, bensì contestuale.
    Sergio Cabras

Ieri in tardo pomeriggio è arrivata una pattuglia dei Carabinieri e si è messa poco lontano da casa. Stavo lavorando e mi sono accorto solo tardi: aveva fermato alcuni cinocondotti (persone portate a spasso dai loro cani), ho aperto le finestre, vedevo che conversavano, la brezza mi ha portato alcune parole, tra le quali quattrocentoeuro.
Mi sembra che, in tutto questo, ci sia poco senso. I vantaggi in termini di salute per coloro che escono di casa, prendono un poco di aria e di sole, camminano, sono certamente maggiori rispetto alla probabilità di contrarre il virus, peraltro in un contesto di fermo ed isolamento di frazione collettivi.
Non è neppure un compito facile per i Carabinieri che hanno necessità di regole precise con le quali operare (*).
La questione è che, in tutto questo, per dirla alla Sergio Cabras, manca il senso della misura e del discernimento, il senso del luogo, del contesto.
Stamani, al GR di Radio3, sentivo la solita sinistra litania di sciocchi che dal buco della serratura sbirciano tutto quello che fanno oltre Atlantico, pigliando orgoglionamente la merda, cercando di copiarla come oro qui. Kompagni coglioni prima con l'eskimo ora con kompagni coglioni ora col lockdown in bocca, con tanto di intervista a tale attivista omosessuale afroamericana, il solito coacervo di stupidità progressiste eteroriferite, ci mancava proprio la attivista  lesbicaafroamericana daniuiorcsiti.
Leggi fatte per le città applicate in una frazione in Appennino, è lo lo stesso ugualismo fondamentalista che vuole ugualizzare tutto elei, milano, calcatta, vengianodisotto, autoctoni e forestieri, ebeti e intelligenti, madri e mammi, padri e babbe, dentro e fuori, maschile e femminile, merda e ambrosia.
In italiano, la nostra bella lingua ricca e precisa, c'è fermo, ma questi stupidi, persino i funzionari della stupidità che nei mezzi di catechizzazione di massa propinano da mane a sera la loro merda politicamente corretta, coloro che dovrebbero dare l'esempio di un mondo migliore che è fatto anche di una cultura, quindi, in primis, di un italiano migliore, presentano delle idee assurde, il loro sadismo salottiero, il loro razzismo anti, l'ugualizzazione, i cialtroni delle uguaglianse, ti servono la cacca con i brillantini sopra quotidianamente e ricoperta con altisonanti parole inglesi.
E' così orribile e insultante l'intelligenza tutto questo, un vero e proprio collasso dell'intelligenza.

venerdì 17 aprile 2020

L'uomo che devitalbizzava gli alberi - 3

(L'uomo che devitalbizzava gli alberi - 2)

Ero uscito per vuotare il secchiello dell'organico e fare una telefonata al sole, in pausa pranzo, quando... ho visto quell'acero sotto un groviglio di vitalba. Nei pressi della casa dell'Orsone!? Giammai! Vitalba, ma tu chi ti credi di essere!? 👺💪
Insomma, a mani nude mi mi sono messo a togliere tutto. Un quarto d'ora di lavoro, cercando di sradicarle dopo averle tolte stando attento al giovane fogliame, sotto il sole. Mi ha fatto anche bene.
Tre settimane tolsi vitalba e rovi a tutti i noci e quercine e fichi e frassini nella costa ripida che delimita il prato, accanto la quercia grande, che conduce al posto dove metteremo le api.
Ormai si stanno formando più boschetti (*) e altri crescono bene qui intorno, boschetti che ... magicamente, non hanno problemi di vitalba. Spero che quando saranno dei grandi alberi qualcuno si chiederà del perché di certi andamenti ritorti, specie in basso.😎
E' una sorta di raptus, più forte di me: non avevo i guanti da lavoro e... sono tornato a casa con tre o quattro brutte spine nelle mani, che mi sono tolto ieri sera, prima di andare a letto.


giovedì 16 aprile 2020

Fiori a nord

Ieri sera, dopo cena, son uscito e ho camminato. Sono due giorni che ho poca birra. Lo stare a casa e la mancanza di stacchi netti tra giorni di lavoro e giorni di riposo penso sia una causa di questa opacità.
Camminavo, per la via scura, deserta (né una persona, né un'auto, nulla in tre quarti d'ora!), freddo e cielo stellato, un firmamento spettacolare, quasi mi risucchiava in sé. Amo tanto questo silenzio e anche il camminare, in silenzio, lunghi tratti nel buio.
Domenica, sono stato su alla base dello scosceso versante nord del monte. Ancora un poco indietro, ancora un poco di umidità. Ho incontrato i fiori, dopo la mesta telefonata.
La seconda volta che vado nel bosco e, nonostante questa terribile siccità, la seconda volta che mi prendo delle zecche. Sgrunt.





mercoledì 15 aprile 2020

Germoglio di carpino

Ero seduto su un tronco di roverella abbattuto, a lato del sentiero e ho chiamato _alini. Mi aveva scritto qualche parola comunicandomi che ha visto partire sua madre per l'ospedale e poi non l'ha vista mai più.  L'ho ascoltata, un po' sfogarsi. Non posso fare molto se non ascoltare. A volte fa bene anche solo poter parlare, essere ascoltati.
Nel corso della telefonata mi ha detto che anche _rroli, La Regina, ha perso entrambi i genitori morti per corona virus. La comunità tanghera è piccola e questi fatti arrivano persino a me, che sono relativamente isolato.
Ascoltavo anime che erano passate per il dolore della morte delle proprie radici.
Prima di alzarmi e iniziare a scendere, avevo notato un piccolo germoglio, presumo di carpino, farsi strada tra le foglie secche. Un raggio di sole quasi a lambirlo, a indicare :- "Ecco la vita che torna, dopo ciò che si manifesta come morte.".

sabato 11 aprile 2020

Sinistre prospettive


La cagnara dei pseudo sovranisti de noantri che strepitano per più deficit e più debito a... spese di olandesi, di magnacrauti etc. è una gazzarra indegna, un orrore! (*)
Fare i sovranisti con i bilanci degli altri...

Chi ha lavorato per realizzare il debito indicibile? Prima la coalizione cattocomunista DC - PC poi FI - PD in decenni di finta opposizione e di reale sfascio delle casse pubbliche per baracconi orribili di parassitaggio industriale organizzato come IRI, Cassa del Mezzogiorno, etc. voragini senza fondo nelle quali più denari furono gettati e peggio le cose andarono (**, ***). Poi dai biancorossi siamo passati alle castalie autoreferenziali della sinistra fucsia a imporre l'euro senza alcuna legittimazione democratica, le stesse alla Renzi&Bonino dello "sbarchiamoli tutti qui", un atto politico criminale di induzione del ciclo di Minsky - Frenkel.
Sinistra biancorossa, quella sovranista, quella fucsia e pure quella quella arcobalenga, no-border, razzista anti: questa ha ripreso con la sua guerra migratoria contro europei e italiani a base di deportazioni di massa di clandestini supportata, apologizzata e implementata in ogni modo (illecito e illegale) possibile.
Questo è molto peggio: i bilanci, con sacrifici, si sistemano, estirpare il cancro invadente e prolifico e le castalie di fanatici invasati progressisti che lo organizzano e lo realizzano, non si può in maniera civile. Solo un paese/una parte in necrosi morale e spirituale può pensare che in una pandemia, con gli autoctoni reclusi i porti debbano essere (ri)aperti.
Il fatto che il debitismo, in questo quadro, sia la cosa meno peggio, rende conto della gravità della situazione.
La sinistra organizzazione no-border, razzista anti, l'attuazione ideologica, politica distruttiva, la penetrazione migratoria violente sempre più evidenti.

venerdì 10 aprile 2020

Ferie?

La prospettiva di tre giorni di ferie ..
No, la prospettiva di tre giorni delle feste pasquali...
No, la prospettiva di tre giorni...

Insomma, comunque la giri devo dire che la prospettiva non mi entusiasma.
Ferie? Francamente... stante le disposizioni in vigore, cosa me ne faccio di ferie?
Non potrei uscire di casa (e qualche volta un giretto in solitaria me lo faccio per i campi o su per il bosco).
No contatti con mio figlio, non con Rosa Canina, non con i miei, non con gli amici.
Dovrei predisporre il posto per le arnie ma... non riusciamo, legalmente, ad andare a prendere i due sciami.
Potrei farmi portare la legna quasi finita, ma anche questa attività non è indispensabile.
Insomma, se volessi rispettare rigorosamente le disposizioni il novero delle cose da fare si riduce al lumicino si riduce a zero. Non lumicino proprio a zero: dovre verniciare un paio di cose, recuperare fiori e piante, etc. ma, ancora, siamo punto e a capo, mesticherie chiuse, vivai pure, come raggiungerli? non si può...
Cucinare... ieri sera mi sono rifatto la torta di renette, limone e semi di papavero e... da solo ci impieghero' 'na settimana a finirla. Per cucinare ci vogliono le bocche (plurale) che mangino.
In questa prospettiva alcune cose lasciate lì di lavoro... diventano piavevoli passatempi.
Workaholismo da corona virus? Non è il massimo!
Uff.


giovedì 9 aprile 2020

Risotto riscaldato

Da ex lombardo sono rimasto un... risottone. Come sapete, nei ristoranti, l'ordine del risotto parte quasi sempre da due porzioni in su: a differenza della pasta non si possono utilizzare dei semilavorati (ad esempio sughi già pronti, pasta semicotta pronta in acqua bollente, etc) e quindi c'è un po' più di lavoro (e un prezzo un po' più alto). Insomma, anche per me che pasteggio da solo (ultimo pasto in compagnia la cena di domenica 8 marzo) ci sono stati decisamente meno risotti, solo un bel giallone alla milanese. Domenica ne avevo una gran voglia e ho preparato panissa alla vercellese (solo leggermente semplificata) diciamo per quattro bei piatti, due sbaffati subito e il resto messo in frigo. Lunedì sera ho scaldato il "terzo" piatto nel forno a micro onde (talvolta mi dimentico di questa pessima cosa) e ho ottenuto una mappazza scotta orribile. Non ci siamo proprio, un decimo della qualità rispetto a domenica sera. Ieri a pranzo ho cambiato tecnica: riscaldato senza acqua e nulla in una padella antiaderente.A lungo, ne sentivo il "tormento", lo sentivo sfrizzolare. Uscito un poco tostato, un poco croccante, ma anche decisamente meglio (siamo a 6/10 delle qualità, rispetto al risotto appena preparato). Decisamente meglio. Tuttavia, il risotto soffre ancora molto coll'essere rigovernato, riscaldato.
Peccato.


mercoledì 8 aprile 2020

Aridità mite e fredd(in)a

Domenica mattina me ne sono andato a fare un giro nel bosco, qui, da casa in su. Fino a quel poggio tanto amato. Mi sono preso pure un paio di zecche, una delle quali scovata ieri mattina grossa (diciamo 3,5 mm di lunghezza).
Silenzio. Ecco, il silenzio è la colonna sonora sublime di questa crisi di pandemia da corona virus. Mi mancherà molto. Leggevo che i sismologi stanno approfittando della netta riduzione del rumore sismologico di fondo dovuto ai trasporti per un ascolto molto più fine e preciso dei movimenti della crosta.
Sentivo il frusciare della bora e il cinguettio degli uccelli e lo sbattere di alcuni tronchi e rami di alberi tra loro. Una meraviglia. Non c'è nulla che attivi la tua dimensione spirituale come la bellezza della natura in silenzio.
Sono giorni e giorni che c'è questa bora fredd(in)a e molto secca. Galera marcia miseria, qui è dal 20 dicembre che non ci sono piogge dignitose. Siamo passati dal mite (relativamente caldo) e arido di questo non-inverno al freddo e poi freddino arido di questo inizio di primavera. C'è una terribile aridità in giro; in un comune vicino già scoppiato il primo incendio di frasche, prato e boscaglia.

domenica 5 aprile 2020

Spira mirabilis

UnBipedinone si sta azzuffando con "scienza delle costruzioni", generalmente considerato uno degli esami più impegnativi di ingegneria. In un certo senso egli è fortunato: quest periodo impegnativo coincide con la drastica diminuzione delle distrazioni visto che è costretto in casa dalla profilassi contro il corona virus. Sbuffa ma, alla fine, è meglio così. Lo invito sempre ad un buon approccio mentale: osservare e prendere atto dei problemi, immaginare soluzioni, intraprenderle, sfruttare al meglio ogni opportunità che i cambiamenti presentano.
Nei nostri contatti telefonici gli faccio notare questo aspetto positivo. Gli spiego che anche io sono un periodo di raptus creativo, al lavoro. Venerdì ho lavorato dalle 10 e 45 alla 4 di sabato mattina (sono andato a letto soddisfatto e sereno, non c'è nulla di peggio che lasciar lì un problema irrisolto) e i giorni precedenti sono stati solo un poco meno esagerati. Esplorare soluzioni, verificare (io sono sempre agnostico!), il processo non è affatto lineare. La mente ha bisogno di staccare, la mattina vengono idee. Si torna indietro e si migliorano le soluzioni, le si ingegnerizza. Ieri ho staccato, avevo scritto questa pagina al sole in loggetta sulla valle, mi sono dedico al diario, alle incombenze di casa.
Il lavoro, come attività dell'ingegno umano come processo del trovare soluzioni e renderle efficienti, efficaci, sostenibili, ha un approccio ciclico, naturale, un approccio non è affatto compatibile con la linearità e con alcuni limiti di tempo assurdi imposti o assunti nei tempi della liquidità frenetica . Ascoltavo, a La Zanzara, dell'intervento di un informatico che, si poteva intuire, aveva lavorato per i sistemi dell'INPS, a fronte delle polemiche per i malfunzionamenti recenti. Beh, ci sarà stato qualche politico / dirigente che avrà pensato che, tanto è roba soft, mi preparate questo e quello in due, tre, quattro giorni. Nessuno di voi penserebbe di viaggiare su un viadotto realizzato in quattro giorni o vorrebbe che un bacino idroelettrico formato da una diga realizzata in quattro giorni. Bisogna ricordare che non è possibile fare un bambino in un mese con nove madri.
Mio fratello, invece, a casa, è in uno stato di sminchiamento, non gli pesa il non poter uscire, gli pesa il non poter lavorare. Il lavoro è anche una fonte di gratificazione, di realizzazione personale.
Anche per questo non capisco la sciatteria, il pressapochismo, la cialtroneria che troppe persone mettono nella loro condanna a dover lavorare. Spesso stanno di merda e nella merda proprio per questa pessima attitudine personale. Qualcuno poi venga a smenarla con la puttanata delle uguaglianze.

sabato 4 aprile 2020

Iaia (o Jaja)

Ho tolto dai diari quello di Maurizio Blondet. Non amo (eufemismo) i complottisti, coloro che non sanno o non si occupano del come per gettarsi sul perché. Men che meno i sovranisti de 'noantri, sempre impegnati ad osservare le magagne di altri paesi, per non occuparsi di quelle del proprio. E' l'Italia che dobbiamo migliorare!
In realtà io sono "orfano" del diario di Giampaolo Rossi che una volta, in modo laico, con il suo L'Anarca, era un reazionario, un ecologista, un resistente in questo periodi di progressismi arcobalenghi verso la barbarie.
Invece, saltando di diario in diario, da quello di Sara ero arrivato a quello di... una eccellente botanica, entomologa, una cuciniera fantasticamente onnivora, Iaia (o Jaja, a mio avviso la jota, come i semi vocale, dovrebbe essere d'obbligo) con il suo connubbio di pregio, gradevole, creativo, di biologia, economia domestica, arte gastronomica.

(jaja)

Esistessì



Questa invenzione è semplicemente destabilizzante.
Il demonio esistessì. :)

venerdì 3 aprile 2020

La cosa giusta

Ieri ho notato un sensibile aumento del traffico sulla strada in fondo alla valle. La fase più difficile è quella che arriva: la voglia di uscire, di contatti umani aumenta.
Comunque c'è qualcosa di sbagliato in tutta la gestione. Non è lo stare in casa la cosa giusta, visto che il nostro corpo non può stare in salute recluso a lungo senza aria buona, senza movimento, senza sole.
L'enfasi avrebbe dovuto essere sul mantenere una distanza da altre persone (un paio di metri), sull'evitare contatti, evitare luoghi frequentati, (per quanto possibile e per procurarsi il cibo e altro non è possibile evitare supermercati o botteghe).
Mi rendo conto che nei centri abitati venga a coincidere con il brutale "state a casa".