martedì 19 novembre 2019

Le sardine

Rosa Canina discute con una sua amica kompagna antiquesto e controquello (una delle troppe persone così piene di problemi che non riesce a risolvere che per consolarsi pretende di voler risolvere i [presunti] problemi degli altri [contro la tua volontà, brutto schifoso nazifascioleghistadimerda]).
Rosa Canina le fa presente che ci sarebbe molto da dire sul fatto di essere sardine, pesci che ovviamente non esprimono un dissenso o una qualche critica e gregari (io ho aggiunto che le sardine sono nella scatola della loro ortodossia che le tiene pressate e immobili).
Ognuno ha i simboli che si merita.


14 commenti:

  1. Risposte
    1. I simboli dicono molte cose.
      Gli antiquesto e controquello ne hanno scelto uno che dice molte cose.
      A me sembrano tutti rimbecilliti, impazziti, questi.
      Mah.

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  2. una delle troppe persone così piene di problemi che non riesce a risolvere che per consolarsi pretende di voler risolvere i [presunti] problemi degli altri [contro la tua volontà, brutto schifoso nazifascioleghistadimerda]

    Una delle definizioni più efficaci di questi incapaci strutturali.
    Il Paese viene fatto a pezzi, ma loro scendono in piazza come sardine.
    Ai tempi dell'URSS, là dove e quando è stato fatto il Comunismo serio, questi inetti erano manodopera per i gulag.

    ===

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    1. Non hai capito come funziona il gioco.

      Le "sardine" vengono presentate dai "media" di regime come eroici "oppositori" ma, guarda caso, sostengono il Governo e la attuale "maggioranza", sostengono il regime.

      In Unione Sovietica, cosi come in Cina o posti analoghi, non avevano e non hanno nessun problema con le "sardine" governative. Anzi, è tutto parte di quel folklore riguardo la "rivoluzione popolare" che fa parte del racconto sul "mito delle origini" di tutti i regimi dittatoriali. I Comunisti sono i "padri della patria" e hanno fondato la Patria proprio come "sardine", da cui la continuità tra i "partigiani" di prima e quelli di poi. Tutto falso, ovviamente, ciò nonostante, lo spettacolo si ripete stancamente ogni anno.

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    2. Non hai capito come funziona il gioco...

      Ho smesso di leggere qui.
      Chissà perché.

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  3. Gulag? Comunismo? Sardine?
    Preferisco il canale di Sicilia e il mare nel suo complesso. Come mai gli incapaci strutturali sono improvvisamente così amati a sinistra? Ogni cosa fa brodo?
    I gulag potrebbero tornare di moda. Temo

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    1. https://www.huffingtonpost.it/entry/la-stimolazione-cerebrale-non-invasiva-contro-pregiudizi-e-stereotipi-sociali_it_5d53c03fe4b0c63bcbef8e8d

      Il lavaggio alla amabile unica e superiore Unica Ortodossia avviene in maniera soft, con le doverose e giuste scariche elettriche.

      Dato un pericolo, la meravigliosa societa' progressista, si'global, ugualizzante, te lo rende meno traumatico in modo che tu non ti debba agitare troppo ne' si veda troppo.
      E' piu' soft, e' piu' chic, cosi', che nei gulag.

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    2. Gulag e' una brutta parola.
      Ora si tratta di Center for Translational Neurophysiology.
      Il nome inglese sicuramentee' molto piu' figo, eh!?

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  4. E' proprio vero, UUIC, il lupo cambia il pelo ma non il vizio...ma scrivi ancora di politica ? E la milonga che fine ha fatto ? alla prossima...

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    1. La politica e'.. ogni cosa. Visto che non vivo in ascesi ma, sia pur in modo riservato quando possibile/opportno, in una comunita', in una polis, la politica e' quasi tutto.

      Casa - lavoro - Rosa Canina - e un po' di buon tango!
      Saluti, Daoist.

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    2. No.

      In democrazia la "politica" consiste nel partecipare, in quanto cittadino, alle faccende che riguardano la "cosa pubblica".
      In altre parole, tanto la "democrazia" che la "politica" sono generate dalla "cittadinanza", in quanto insieme di diritti e doveri.

      Sono esclusi dalla "politica" e quindi dovrebbero essere esclusi anche dalla "democrazia" i non-cittadini e questo è ovvio. Sono esclusi anche gli "idioti", parola greca come "democrazia" e "politica", cioè le persone che non vogliono o non possono esercitare la piena cittadinanza, cioè non vogliono o non sono capaci di assumerne i diritti e i doveri.

      La "politica" non è affatto qualsiasi cosa, oltre i succitati idioti, nemmeno gli infanti non se ne occupano, gli schiavi o gli stranieri non se ne occupano, fino al primo dopoguerra nemmeno le donne se ne occupavano, in Italia.

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    3. Confondi, artatamente, la politica con la partecipazione politica. La politica e', di fatto, ogni cosa mentre, come osservi giustamente, non lo e' il partecipare politico, l'azione politica.

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    4. Fossi in te mi prenderei il disturbo di verificare.

      http://www.treccani.it/vocabolario/politica/

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    5. Grazie per l'osservazione.
      Io mi sono espresso male.

      > La politica e', di fatto, ogni cosa

      Riformulo
      -> Ogni cosa, ogni aspetto del vivere, della realtà ha una rilevanza politica, è oggetto di analisi, pensiero, proposta politici.

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